Martedì, 04 Giugno 2019 15:16

Ritrovata la piastrina del soldato Tullio Bonati: Langhirano ne celebra il ricordo

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Una Festa della Repubblica particolarmente significativa quella vissuta quest’anno a Langhirano in Piazza Bruno Ferrari. Oltre alla cerimonia istituzionale con la partecipazione degli studenti dell’Istituto Gadda e del coro della Scuola Elementare Bruno Ferrari, i cittadini presenti hanno infatti potuto condividere un momento dal grande valore civile e patriottico, assistendo alla restituzione ai famigliari della piastrina identificativa del compaesano Tullio Bonati, recentemente rinvenuta dal Gruppo Alpini di Revine Laghi sulle montagne del Cadore. Il ritrovamento di questo importante documento storico è un evento estremamente raro per il paese, non solo perché per la prima volta ad esserne protagonista è un langhiranese, ma anche perché Bonati risulta essere tra i pochi soldati riusciti a scampare alle brutalità del Secondo conflitto mondiale.

“Oggi per il nostro paese è un 2 giugno particolare - afferma Luigi Drappelli in rappresentanza del Gruppo Alpini di Langhirano e organizzatore dell’evento – il mese scorso infatti ci è pervenuta una mail dal Gruppo Alpini di Revine Laghi, un paesino nei pressi di Vittorio Veneto, con la quale ci veniva comunicato che un loro Alpino, appassionato ricercatore di residui bellici, aveva rinvenuto la piastrina di riconoscimento di un soldato langhiranese, tale Bonati Tullio classe 1924”. Dopo alcune ricerche con grande sorpresa è stato confermato che si trattava proprio di quel Tullio, originario di Pastorello, che, gestore di un negozio di alimentari prima e stagionatore di salumi poi, fu nel 1973 tra i membri fondatori dell’Assistenza Pubblica di Langhirano.

Grazie ai ricordi del figlio e ai documenti conservati presso l’Archivio storico del Comune di Langhirano si è tentato di ricostruire la carriera militare del soldato, nonché le vicende che hanno portato al ritrovamento della piastrina nella zona di Vittorio Veneto. Chiamato alle armi nel corpo degli autieri di stanza in Veneto nel maggio del 1943, egli rientrò a Langhirano in licenza tra la fine di luglio e gli inizi di agosto dello stesso anno per assistere la madre gravemente malata. Ripreso il servizio poco dopo, è molto probabile che l’8 settembre 1943, giorno dell’armistizio, egli si trovasse nelle zone di Vittorio Veneto e proprio da lì si fosse messo in fuga, come molti altri soldati dell’esercito italiano, spogliandosi degli indumenti militari e abbandonando qualsiasi mezzo di riconoscimento, prima fra tutti la piastrina, vera e propria carta d’identità del soldato.

La restituzione al figlio di questo importante cimelio davanti alla cittadinanza e soprattutto ai tanti giovani presenti è stata dunque un’occasione, non solo per condividere un significativo momento civico, ma anche per trasmettere quei valori di partecipazione e impegno che hanno sempre distinto Tullio Bonati, ricordato ancora oggi da molti suoi compaesani con profondo affetto e riconoscenza.

Articolo di Cinzia Bocci

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