Mercoledì, 14 Dicembre 2016 16:00

Il DNA incastra l'aggressore del cardiologo Stefano Tondi. Il movente è passionale In evidenza

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Stefano Tondi Stefano Tondi

Si tratta di Daniele Albicini, 59 anni, di Costrignano di Palagano. Divorziato e padre di due figli, aveva avuto in passato una relazione con l'attuale compagna di Tondi. Prima di aggredire il medico con la soda caustica lo scorso 10 novembre, una settimana prima aveva simulato una rapina.

Di Manuela Fiorini

MODENA – E' stato incastrato dal DNA l'aggressore di Stefano Tondi, 60 anni, il primario di cardiologia dell'ospedale di Baggiovara che lo scorso 10 novembre è stato quasi accecato dalla soda caustica spruzzatagli sul volto da un uomo incappucciato. Si tratta di Daniele Albicini, 59 anni, residente a Costrignano di Palagano e dipendente dell'Ausl nel Distretto di Sassuolo con mansioni tecniche. Questa mattina, i Carabinieri del Comando Provinciale di Modena lo hanno atteso fuori di casa e gli hanno notificato la custodia cautelare con l'accusa di tentato omicidio e lesioni gravissime.

Le indagini, coordinate dai PM Lucia Musti ed Enrico Stefani hanno consentito di risalire ad Albicini in poco più di un mese. Il presunto aggressore era già stato individuato grazie alle metodiche tradizionali, fatte di colloqui, che hanno consentito di focalizzarsi sulla sfera sentimentale dell'aggredito, tabulati telefonici e materiali informatici. Tuttavia, la prova regina che ha consentito di identificare l'aggressore senza ombra di dubbio, sono state le tracce biologiche rinvenute non sul fucile giocattolo utilizzato per spruzzare la soda caustica sul viso di Tondi, ma sul bastone che l'aggressore teneva nell'altra mano e che, probabilmente, aveva intenzione di usare sul primario, se il figlio Michele non fosse intervenuto colpendo Albicini con un attizzatoio e mettendolo in fuga. La comparazione con il Dna trovato su una tazzina di caffè, prelevata al momento giusto dai Carabinieri, ha consentito ai Ris di Parma di verificarne con certezza l'appartenenza alla stessa persona.

Ad armare la mano del 59 enne, che non aveva precedenti penali, sarebbe stata la gelosia. L'uomo, divorziato e padre di due figli, in passato aveva avuto una relazione con l'attuale compagna di Stefano Tondi. Secondo la ricostruzione dei Carabinieri, Albicini sarebbe venuto a conoscenza della nuova relazione della sua ex nello scorso mese di ottobre e avrebbe architettato la sua personale vendetta. Albicini aveva teso un primo agguato a Stefano Tondi il 3 novembre. Aveva atteso il primario sotto casa, nelle campagne attorno a Vignola, e gli aveva intimato di alzare le mani, simulando una rapina per sondare la reazione della sua vittima. Una settimana dopo, il 10 novembre, aveva perfezionato il suo piano criminale riempiendo un fucile giocattolo di soda caustica e spruzzandolo sul viso del cardiologo che, accecato, si era rifugiato nel cortile, inseguito dall'aggressore che brandiva un bastone. Le sue urla avevano però attirato l'attenzione del figlio Michele, che era corso in aiuto del padre colpendo l'aggressore con un attizzatoio da camino e mettendolo in fuga. Proprio l'intervento del giovane, rimasto anche lui leggermente ferito dalla sostanza corrosiva, ha scongiurato conseguenze ben più gravi. Le intenzioni di Albicini, tuttavia, gli sono valse l'accusa di tentato omicidio, che si aggiunge a quella di lesioni gravissime.