Mercoledì, 24 Febbraio 2016 10:36

Petaloso "conquista" l'Accademia della Crusca e spopola sul web In evidenza

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La lettera di risposta dell'Accademia della Crusca. Immagine tratta dal profilo Facebook della maestra Margherita Aurora La lettera di risposta dell'Accademia della Crusca. Immagine tratta dal profilo Facebook della maestra Margherita Aurora

Il termine del giorno è "petaloso": un bambino di 10 anni, impegnato nel compito in classe conia questo nuovo termine. Approvato dall'Accademia della Crusca conquista tutti e si diffonde sul web. Impazza sui social al punto da essere primo fra gli hashtag twitter.

Parma, 24 febbraio 2016

Non si finisce mai di imparare e questa volta, a ricordare che spesso possono essere i più piccoli a insegnare qualcosa agli adulti è la parola "petaloso". Il nuovo vocabolo è infatti frutto della mente creativa e a quanto pare, alquanto logica, di un bambino di 10 anni. A raccontare la storia è la maestra Margherita Aurora, su Facebook, fiera del suo piccolo alunno. Matteo, infatti, che frequenta le scuole elementari di Copparo in provincia di Ferrara, ha dato libero sfogo alla fantasia e coniato questo nuovo termine per descrivere un fiore pieno di petali, durante un compito sugli aggettivi.

"Qualche settimana fa, durante un lavoro sugli aggettivi, un mio alunno ha scritto di un fiore che era "petaloso". La parola, benché inesistente, mi é piaciuta, così ho suggerito di inviarla all'Accademia della Crusca per una valutazione. Oggi abbiamo ricevuto la risposta, precisa ed esauriente. Per me vale come mille lezioni di italiano. Grazie al mio piccolo inventore Matteo." - si legge nel post su Facebook della maestra.

L'Accademia della Crusca ha risposto al piccolo Matteo che la parola composta da petalo + oso ovvero pieno di petali, quindi petaloso, è "bella e chiara" ma per entrare nel vocabolario "bisogna che non sia conosciuta solo da chi l'ha inventata ma la usino tante persone e tante persone la capiscano".

Oggi su tutti i social impazza questa nuova parola - prima fra gli hashtag di twitter - e non solo. Complice la delicatezza del racconto, la creatività e l'innocenza che solo un bambino possiede, ma anche la brillante intuizione di una maestra che ha saputo valorizzare il suo piccolo alunno. E se "quando una parola è sulla bocca di tutti (o di tanti)" - come conclude la celebre accademia fiorentina - allora "lo studioso la mette nel vocabolario", tanti complimenti a Matteo per la nuova parola e alla maestra per la brillante intuizione.

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Immagine tratta dalla pagina Facebook di Margherita Aurora