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Giovedì, 05 Novembre 2015 13:26

Ultimi giorni per iscriversi ad Imprendocoop

Imprendocoop è il progetto di Confcooperative Modena per favorire l'occupazione e l'imprenditorialità. A disposizione degli aspiranti cooperatori un percorso formativo di alto livello, premi in denaro, assistenza, consulenza e servizi gratuiti per un anno. La raccolta delle candidature termina il 10 novembre. -

Modena, 5 novembre 2015

Si sono presentate al pubblico due delle cooperative nate dalla prima edizione di Imprendocoop, il progetto di Confcooperative Modena per favorire l'occupazione e l'imprenditorialità. L'evento si è svolto il 15 ottobre presso lo spazio Coop Working inaugurato a giugno a palazzo Europa e messo a disposizione delle neo cooperative. I soci di InTandem e Stars&Cows, due delle cooperative che si sono costituite grazie a Imprendocoop 2014, hanno raccontato la loro esperienza e scambiato idee con persone interessate a creare nuove cooperative in settori innovativi.

Ricordiamo che Confcooperative Modena mette a disposizione degli aspiranti cooperatori un percorso formativo di alto livello, premi in denaro, assistenza, consulenza e servizi gratuiti per un anno. L'erogazione dei premi e servizi è vincolata alla costituzione di un'impresa in forma cooperativa e all'adesione a Confcooperative Modena. La raccolta delle candidature avviene on line su www.imprendocoop.it  e termina il 10 novembre. Info: tel. 059.384602

(Fonte: ufficio stampa Confcooperative MO)

Pubblicato in Comunicati Lavoro Modena
Mercoledì, 04 Novembre 2015 10:27

Pensioni, niente Opzione Donna per la Gestione Separata

Dopo l'articolo pubblicato da Gazzetta dell'Emilia sulla richiesta di proroga al 2018 dell'Opzione Donna, viene messo in luce un altro problema che coinvolge le lavoratrici con versamenti nella Gestione Separata dell'INPS: non sono compatibili con la pensione anticipata. -

Modena, 4 novembre 2015 - di Manuela Fiorini -

La Gestione Separata dell'INPS, quella in cui convergono i contributi al 27% di lavoratori con partita IVA, specialisti non iscritti agli ordini professionali, collaboratori esterni di enti pubblici, privati, associazioni professionali, contratti a tempo determinato, Co.Co.Co e Co.Co.Pro non è compatibile con l'Opzione Donna, la possibilità che il Governo offre alle lavoratrici, che al 31/12/2015 hanno maturato 57 anni di età e 35 di contributi, di andare in pensione.
A metterlo in luce è, ancora una volta, Opzione Donna Proroga 2018, il gruppo nato su Facebook con l'intento di unire le donne di tutta Italia e portare all'attenzione delle istituzioni la situazioni di tante lavoratrici che hanno necessità sia di conciliare lavoro e famiglia, sia di vedersi riconoscere il diritto di poter usufruire dell'opzione di lasciare il mondo del lavoro avendo versato gli stessi contributi di altre lavoratrici alla Gestione Separata.

Elisabetta Cozzani rid

"Essendo una lavoratrice autonoma", spiega Elisabetta Cozzani, membro di Opzione Donna Proroga 2018, "ho una contribuzione mista Ago/gestione separata, con 35 anni totali di contributi e 58 anni di età. Quindi, secondo le proposte dell'attuale Legge di Stabilità, potrei utilizzare l'Opzione Donna e andare in pensione. Invece no. La Gestione Separata, secondo l'INPS, non dialoga con le altre forme contributive obbligatorie, sicché, il cumulo non è previsto. I miei 19 anni pagati all'Inps con la destinazione pensione, avendo la causale gestione separata, restano lì, congelati, in attesa di giungere alla data per la pensione di anzianità: 66 anni, per adesso. Credo sia chiaro il disastro che ne viene fuori: discriminazione di genere nel genere. I soldi li hanno incamerati, perché anche per la Gestione Separata i contributi sono obbligatori. In più, la percentuale di calcolo, pari al 27%, grava tutta sulla lavoratrice, che non ha titolari se non se stessa, ma la tenuta in conto dall'ente percipiente, di fatto, è pari a zero".

Il danno è ancora più evidente se si tiene presente che i contributi versati alla Gestione Separata de'l'INPS sono quelli di persone, in questo caso donne, che hanno perso il lavoro e che si sono dovute reinventare, magari mettendosi in proprio, con tutte le difficoltà, e le spese, che questo comporta. Senza contare che, spesso, non possono usufruire dei benefici del welfare, come congedi di maternità, malattia, cassa integrazione o sussidi di disoccupazione.

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"Queste lavoratrici", continua Elisabetta Cozzani, "oltre alle notevoli difficoltà intrinseche nella stessa natura delle proprie attività, ben più che precarie, direi, si ritrovano anche l'ulteriore e demolente beffa di venire messe di lato dallo Stato. Eppure hanno versato, per intero e sempre, i medesimi contributi delle altre categorie di lavoratori".
L'incompatibilità dei versamenti alla Gestione Separata con l'Opzione Donna e le conseguenze sono state portate all'attenzione delle istituzioni.
"Qualche mese fa", spiega ancora Elisabetta, "ne ho parlato con l'Onorevole Luisa Gnecchi, che è stata la prima disposta ad ascoltarmi, poi con Tito Boeri, che mi ha confermato la necessità di porre rimedio alla questione da parte del Governo. Infine, è stato messo al corrente della situazione, e della discriminazione che essa crea, anche l'Onorevole Walter Rizzetto, che si è dimostrato molto sensibile all'argomento e sta ponendo il problema in discussione. Sia lui che l'On. Luisa Gnecchi, qualche giorno fa, mi hanno risposto via mail: la faccenda sembrerebbe oggetto di messa a punto. Gliene sono molto grata, anche se rimane, comunque, un interrogativo: quando verrà sistemata questa ingiustizia?".

In attesa delle risposte del Governo, Elisabetta e, probabilmente, anche altre donne nella sua stessa situazione, non intendono stare a guardare, ma continuare a lanciare segnali forti.

"Io voglio utilizzare Opzione donna!", dice convinta, "Intendo avvalermi dell'opzione offerta dalla legge 243/2004 in considerazione del seguente fatto ovvio: possiedo i requisiti al 31.12.2015. Per questo proporrò domanda attraverso Patronato, che quasi certamente verrà respinta. Motivo? Non mi riconoscono 19 anni di versamenti obbligatori eseguiti, costati notevole fatiche e rinunce, come a tutti, questo è chiaro. La chiamerei appropriazione indebita, a occhio e croce. E io farò ricorso giudiziale per più d'una ragione lesionata in diritto".

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Il secondo appuntamento domani, mercoledì 4 novembre, del ciclo d'incontri gratuiti "I mercoledì del No Profit" di CNA CNA rivolto a tutti gli enti, i circoli e le associazioni che svolgono attività no profit. In questa occasione si approfondirà il tema della responsabilità degli organi dirigenti delle associazioni. L'ingresso è gratuito e aperto al pubblico interessato, previa registrazione sul sito. -

Modena, 3 novembre 2015 -

Continuano i "Mercoledì del no profit", il ciclo d'incontri organizzato da CNA rivolto a tutti gli enti, i circoli e le associazioni che svolgono attività no profit. Se nell'incontro del 23 settembre si era parlato del reperimento delle risorse finanziarie con metodi alternativi come il Crowdfunding e il Fundraising, altrettanto importante sarà l'argomento che sarà affrontato domani, mercoledì 4 novembre alle 20.30, presso la Sala Arcelli della CNA di Modena, in via Malavolti 27. In questa occasione si approfondirà, infatti, il tema della responsabilità degli organi dirigenti delle associazioni no profit, la cui attività può avere conseguenze civili, ma anche penali.
In particolare, si parlerà del modello organizzativo che gli organi dirigenti devono adottare per una gestione efficace delle associazioni e delle responsabilità a loro carico.

Il programma della serata prevede l'introduzione di Andrea Corradini e Paola Nizzi, rispettivamente responsabile dell'Ufficio Legale CNA e del settore No profit di CNA Consulenza. L'avvocato Giulio Garuti, del Foro di Modena, entrerà nel merito dell'organizzazione e responsabilità degli organi dirigenti analizzandone i dettagli. Ampio spazio sarà lasciato alle domande dal pubblico sul finire dell'incontro.
L'ingresso è gratuito e aperto al pubblico interessato, previa registrazione sul sito www.mo.cna.it

(Fonte: ufficio stampa CNA MO)

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Convegno di studi organizzato da Confcooperative Modena domani - mercoledì 4 novembre. L'iniziativa è in programma dalle 9.30 alle 13 a palazzo Europa (sala C - primo piano) a Modena ed è riservata alle cooperative aderenti a Confcooperative Modena. -

Modena, 3 novembre 2015

Si parla del Jobs Act, cioè della riforma del lavoro e della gestione dei nuovi ammortizzatori sociali, nel convegno di studi organizzato da Confcooperative Modena domani - mercoledì 4 novembre. L'iniziativa è in programma dalle 9.30 alle 13 a palazzo Europa (sala C - primo piano) a Modena ed è riservata alle cooperative aderenti a Confcooperative Modena. Intervengono Eufranio Massi, esperto di diritto del lavoro, e Alessandro Monzani, responsabile dell'ufficio sindacale di Confcooperative Modena.

(Fonte: ufficio stampa Confcooperative MO)

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Nuovo consiglio di amministrazione di Conserve Italia, il consorzio cooperativo di S. Lazzaro di Savena (Bologna) leader nazionale nell'ortofrutta trasformata: quattro cooperatori modenesi. Alla presidenza Maurizio Gardini; Vanni Girotti, presidente della cooperativa S. Rocco di Ravarino, è stato confermato alla vicepresidenza. -

Modena, 2 novembre 2015

Ci sono anche quattro cooperatori modenesi nel nuovo consiglio di amministrazione di Conserve Italia, il consorzio cooperativo di S. Lazzaro di Savena (Bologna) leader nazionale nell'ortofrutta trasformata. L'assemblea dei soci ha rieletto alla presidenza Maurizio Gardini; Vanni Girotti, presidente della cooperativa S. Rocco di Ravarino, è stato confermato alla vicepresidenza. Nel nuovo cda siedono anche i cooperatori modenesi Adriano Aldrovandi (presidente della cooperativa Fruit Modena Group di Sorbara), Diana Bortoli (presidente della cooperativa Ital-Frutta di S. Felice sul Panaro) e Pier Giorgio Lenzarini (vicepresidente della cooperativa Agrintesa, che ha la sede a Faenza e uno stabilimento a Castelfranco Emilia).

(Fonte: ufficio stampa Confcooperative MO)

1 milione erogato a 64 attività dell'Emilia Romagna, di cui 12 nel reggiano per dare impulso alla nascita e alla ristrutturazione di piccole attività con finanziamenti in 60 mesi fino a 25 mila euro. Nessuna tipologia di attività è esclusa dalla candidatura. Il Presidente, Marco Amelio: «Il requisito fondamentale - insiste il presidente - è avere un'idea imprenditoriale sviluppabile, supportata da grande passione e concretezza. Capace di guardare in prospettiva».-

Reggio Emilia, 30 ottobre 2015 -

Oltre 210 mila euro a 12 aziende di Reggio Emilia. E' quanto ha erogato Cofiter (Confidi Terziario Emilia Romagna) nell'ambito dell'operazione microcredito realizzata col Fei (Fondo Europeo per gli investimenti) per dare impulso alla nascita e alla ristrutturazione di piccole attività con finanziamenti in 60 mesi fino a 25 mila euro. Dei 3 milioni complessivi messi a disposizione, in dieci mesi, con dati al 30 settembre, 1 milione è già stato erogato a 64 attività dell'Emilia Romagna, di 12 appunto nel reggiano. E in Cofiter si respira soddisfazione, sia per il risultato raggiunto sia perché «questo evidenzia - conferma il Presidente, Marco Amelio - che abbiamo intercettato un bisogno di realizzazione personale che va di pari passo con l'economia reale». Detto più esplicitamente, in linea con un mercato che sta riscoprendo le piccole attività come motore, anche, della riqualificare del tessuto urbano. Nessuna tipologia è esclusa dalla candidatura: da una piadineria a una merceria passando per un centro estetico.

«Il requisito fondamentale - insiste il presidente - è avere un'idea imprenditoriale sviluppabile, supportata da grande passione e concretezza. Capace di guardare in prospettiva». E non manca un aspetto squisitamente sociale. Destinatari sono quanti, pur a fronte di un progetto fattibile, hanno difficoltà ad accedere a tradizionali finanziamenti, quindi giovani, donne, stranieri ed espulsi dal mondo del lavoro desiderosi di trasformarsi da ex dipendenti a lavoratori. «Che noi aiutiamo - rimarca - fornendo loro una consulenza mirata, guidandoli nel percorso che vede la trasformazione dell'idea in progetto». Dal momento della presentazione della pratica all'emissione della garanzia non passano più di 30 giorni. «Un aspetto fondamentale - chiude Amelio - in tempi in cui le lungaggini burocratiche vengono considerate tra i fattori che frenano e disincentivano la produttività e alimentano la sfiducia». Info, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 

Pubblicato in Lavoro Reggio Emilia
Mercoledì, 28 Ottobre 2015 13:32

Decine di docenti parmensi senza stipendio da due mesi

La Gilda degli Insegnanti di Parma sulla situazione dei numerosi docenti che lavorano nelle scuole statali di Parma e Provincia e non hanno ancora ricevuto gli stipendi di settembre ed ottobre: "Altro che Buona Scuola è un disastro!". Decreti ingiuntivi in arrivo. -

Parma, 28 ottobre 2015 -

Numerosi docenti che lavorano nelle scuole statali di Parma e Provincia non hanno ancora ricevuto gli stipendi di settembre ed ottobre, il Ministero dell'Istruzione non è nemmeno in grado dare una spiegazione logica a questa gravissima situazione. Parlano di "Buona Scuola", in realtà si sta determinando il caos. Nei giorni scorsi i parlamentari parmensi del Pd si erano preoccupati del solo caso dei docenti della Scuola Europea, peraltro in maniera assai "sui generis": hanno presentato un'interrogazione parlamentare pur essendo parte integrante della maggioranza, facendo parte della compagine che esprime il governo dovrebbero essere compartecipi delle decisioni. L'unica cosa che sanno fare di fronte ad una grave situazione come questa è quella di interrogare se stessi, conquistando così un po' di ribalta mediatica senza la sostanza delle cose.
La Gilda degli Insegnanti ha già chiesto un incontro urgente al Ministro, per quanto riguarda Parma il coordinatore provinciale Salvatore Pizzo: "Invita i colleghi ad attivarsi per ottenere un decreto ingiuntivo, rivalendosi sulla tesoreria delle scuole e sui fondi degli uffici decentrati".

(Fonte: ufficio stampa Gilda Insegnanti)

Alla finale della StartCup Emilia Romagna 2015 Piacenza è risultata la provincia con il massimo numero di finalisti, successo condiviso con Parma. Cinque le realtà piacentine protagoniste: Volt, ByEnto, Waste On Food, MiFinUp e Art. -

Piacenza, 27 ottobre 2015 -

Si è svolta ieri a Bologna, nella splendida cornice dell'Oratorio San Filippo Neri, la finale della StartCup Emilia Romagna 2015. Un'iniziativa organizzata da Aster e curata da DPixel e dall'associazione TechGarage, alla quale il territorio piacentino partecipa da tre anni, grazie all'impegno dell'Amministrazione Comunale, della Camera di Commercio e di Piacenza Expo.
Presentata da Laura Gramuglia di Radio Capital e curata da Gianluca Dettori di Dpixel, la tappa finale della manifestazione - durata quattro mesi - ha fatto registrare grandi soddisfazioni per Piacenza, il cui territorio è stato protagonista in Regione con il numero più alto di idee proposte tra tutte le province partecipanti (ad esclusione di quella di Bologna). Dopo durissime selezioni, le imprese sono state accompagnate dagli esperti di Aster, DPixel e Federmanager lungo il percorso che le ha condotte alla finalissima, nella quale Piacenza è risultata la provincia con il massimo numero di finalisti, successo condiviso con Parma. Cinque le realtà piacentine protagoniste: Volt, ByEnto, Waste On Food, MiFinUp e Art.

Volt, start up presentata da Matteo Lotti​ con Riccardo Fagioli​ e Gianmarco Orlandi,​ ha proposto il progetto di scooter sharing in ambito urbano per la sostenibilità, già premiato alla Start Cup Piacenza e realizzato da un gruppo di giovani protagonisti di un percorso all'interno di un corso della laurea in Management dell'Università Cattolica di Piacenza.
Waste on Food, presentata da Giorgia Spigno con Guillermo Duserm Garrido e Laura Marinoni, realizza prodotti ricchi di fibre e antiossidanti dalla trasformazione dei sottoprodotti dell'industria enologica, un'iniziativa dal promettentissimo futuro commerciale, nata nella Facoltà di Agraria dell'Università Cattolica di Piacenza.
Vincitore del premio FinTech dedicato all'innovazione finanziaria, il progetto MiFinUp, presentato da Riccardo Grazioli e realizzato da un team di esperti, propone un'idea innovativa nella gestione del microcredito, nata dopo una tesi di laurea in Università Cattolica e sviluppata all'interno del percorso regionale Spinner.

Art (Apta Regenerative Technologies) invece, classificatasi seconda nella finalissima, si occupa di rigenerazione di tessuti implantabili con una metodica innovativa. Il ricercatore che ha presentato l'impresa è il piacentino Carlo Galli dell'Università di Parma che ha dichiarato la sua intenzione di avviare l'impresa a Piacenza.
Infine, ByEnto che ha vinto la Start Cup 2015 Emilia Romagna con la sua idea di sviluppo e applicazione della modalità di allevamento e gestione degli insetti per realizzare prodotti utili al comparto zootecnico e ai mangimifici. L'idea è stata proposta da Francesco Meles, Maria Cristina Reguzzi, Stefano Filios, Donato Lo Re e Irina Vetere, un gruppo di ricercatori e studenti delle Facoltà di Agraria ed Economia e Giurisprudenza della Università Cattolica di Piacenza.

"Una grande soddisfazione per il nostro territorio – ha dichiarato il vicesindaco Francesco Timpano, presente a Bologna in qualità di giurato - e un grande risultato che ha premiato lo sforzo di giovani e meno giovani impegnati sulla frontiera dell'innovazione nella rete delle università, dei laboratori e della ricerca piacentina, oltre che nelle relazioni con le imprese del territorio. In questi mesi abbiamo lavorato per dare a queste idee più di una vetrina, compresa quella di Expo, affinché le start up potessero affinarsi, migliorarsi e presentarsi sul mercato. Il risultato finale è splendido e ci lascia ben sperare per il futuro. E' vero che le startup sono imprese spesso primordiali e talvolta deboli, ma queste sono basate sulla ricerca e sulla conoscenza e hanno di certo gambe ben più solide di altre. Mi aspetto da loro grandi cose nel futuro. Noi le sosterremo con altre iniziative che annunceremo nelle prossime settimane".

(Fonte: ufficio stampa Comune di Piacenza)


Quaranta giovani laureati e venti manager sono i protagonisti dell'iniziativa di formazione realizzata a Bologna da ICE - Agenzia per la promozione all'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane, in collaborazione con Confindustria Emilia Romagna e con il supporto di UniCredit. -

Parma, 27 ottobre 2015 –

Sono 40, arrivano un po' da tutta l'Italia; in gran parte classe 1990, hanno una laurea in tasca (economia, marketing e comunicazione, ma anche lettere e lingue) e un'opportunità in più. Sono i giovani laureati che da ieri, lunedì 26 ottobre, prendono parte al master gratuito in Export Management, organizzato da ICE Agenzia per la promozione all'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane, in collaborazione con Confindustria Emilia Romagna e con il supporto di UniCredit.
Proprio palazzo Magnani, quartier generale del Gruppo bancario a Bologna, è la sede dei corsi che impegneranno i 40 neolaureati fino alla fine di gennaio 2016. 
Per loro, quindi, seguirà un periodo di stage, fino a febbraio 2016 presso imprese, società cooperative e consorzi interessati a realizzare "project work" e piani di sviluppo export sui mercati esteri.
Obiettivo dell'iniziativa – per la quale sono giunte quasi 300 candidature da tutta Italia è formare Temporary Export Manager, in grado di assistere le imprese sui mercati esteri.
Nel progetto avviato da ICE con Confindustria Emilia Romagna rientra anche un periodo di formazione destinato a 20 professionisti/manager e avviato lo scorso 9 ottobre presso la sede degli industriali a Bologna, in via Barberia.

"E' con grande piacere – sottolinea UniCredit - che mettiamo a disposizione di questo progetto formativo le nostre competenze e la nostra professionalità. UniCredit è un Gruppo internazionale che conta su un network distribuito in circa 50 Paesi, 17 dei quali con una banca commerciale sul territorio, circa 8.000 sportelli e 130.000 dipendenti, il tutto a servizio di oltre 40 milioni di clienti. Per sua natura, dunque, e per mission UniCredit lavora per lo sviluppo dell'internazionalizzazione delle imprese locali attraverso prodotti, servizi bancari e professionisti in grado di sostenere le aziende nell'elaborazione di strategie mirate. Ci è sembrato quindi naturale aderire all'iniziativa che ci vede al fianco di ICE e Confindustria Emilia Romagna e nella quale riconosciamo una duplice valenza: sostenere i giovani dando loro l'opportunità di prendere parte, gratuitamente, ad un percorso altamente formativo; sostenere le aziende, contribuendo alla formazione di manager capaci di accompagnare le imprese nello sviluppo di business oltre confine".

"Le piccole e medie imprese hanno bisogno di strumenti e servizi qualificati per essere accompagnati verso nuove strategie di crescita e internazionalizzazione" – afferma Gino Cocchi, Presidente della Commissione internazionalizzazione di Confindustria Emilia-Romagna – "per intraprendere questo percorso sono necessari percorsi di riorganizzazione interna, con l'assistenza o l'inserimento di risorse umane con nuove competenze. Servono esperti in grado di assistere le imprese in piani di sviluppo export, gestire processi complessi di internazionalizzazione, affrontare i rischi "cross border" dovuti alle improvvise e forti instabilità dei mercati a cui ci stiamo sempre più abituando: vedi i casi recenti del Nord Africa, Brasile, Grecia, Russia ed ora anche Cina. Il Master TEM Academy va proprio in questa direzione."

Per maggiori informazioni: www.exportraining.ice.it

(Fonte:ufficio stampa Unicredit)

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Un'azione di incoming che porterà sul territorio una decina di buyers tedeschi e un business day al quale hanno aderito 135 aziende. Venerdì 23 ottobre, al PalaPanini si svolgeranno gli incontri di Creiamo Valore, l'evento di matching aziendale dedicato alle micro, piccole e medie imprese, all'interno delle iniziative dell'Associazione modenese per celebrare i suoi 70 anni. -

Modena, 22 ottobre 2015 -

Per una volta non sarà la pallavolo la protagonista del PalaPanini. Il colpo d'occhio, venerdì 23 ottobre, lo darà il centinaio di tavoli su cui si svolgeranno gli incontri di CREIAMO VALORE, l'evento di matching aziendale dedicato alle micro, piccole e medie imprese. Che hanno risposto davvero numerose all'iniziativa organizzata da CNA: saranno 135, infatti, le aziende presenti, rappresentate da oltre 250 operatori – titolari, amministratori, funzionari - che daranno vita ad oltre 1.000 incontri per circa 500 ore di incontri individuali.

"In una giornata solo – osserva Umberto Venturi, presidente di CNA Modena – gli imprenditori di tantissime imprese avranno così l'occasione di allacciare rapporti commerciali che altrimenti richiederebbero un grande dispendio di tempo e ingenti investimenti.
In questo modo, invece, dalle 9.30 alle 19, le imprese potranno confrontarsi per offrire prodotti e servizi, ma anche individuare nuovi partner con i quali sviluppare idee e progetti.
Ad accompagnare la giornata una serie di seminari che permetteranno di sviluppare alcuni temi importanti nella gestione aziendale. Gli esperti della Banca Popolare dell'Emilia Romagna, ad esempio, si soffermeranno sui contratti di rete, l'internazionalizzazione e i finanziamenti agevolati per il PMI. Il broker assicurativo Assiteca, invece, approfondiranno i temi dell'assicurazione dei crediti e della tutela legale e della responsabilità civile dei CDA. "Insomma – continua Venturi – cercheremo di andare oltre alle finalità commerciali e produttive, contribuendo a fornire elementi utili allo sviluppo aziendale".

Questo "business day", peraltro, vuole essere solo un primo passo verso una serie di attività in grado di consentire alle imprese di ampliare il proprio mercato e le proprie relazioni. "Nelle prossime settimane – continua il presidente di CNA Modena – presenteremo, infatti, un market place virtuale, una vera e propria business community, nella quale le imprese potranno fare affari tra di loro, reperire informazioni, consultare banche dati. E presentarsi ai consumatori, visto che questo mercato virtuale avrà anche una funzione vetrina".
Particolarmente significativo il fatto che CREIAMO VALORE vada al di là dei confini provinciali. "L'iniziativa – sottolinea Venturi - è infatti la prima tappa di un percorso che porterà all'organizzazione di eventi simili anche a Bologna, Reggio Emilia e Pistoia, realtà con le quali abbiamo condiviso le finalità e l'organizzazione di questa iniziativa".

Non è quindi casuale che circa un 20% delle iscritte arrivino da fuori Modena (non solo Bologna, Reggio Emilia e Pistoia, ma anche Mantova, Belluno, Pesaro, Ancona, persino da Germania e Francia). Per ciò che riguarda i settori produttivi, invece, il 70% delle aziende appartengono al mondo della subfornuitura manifatturiera (meccanica e plastica), mentre il 30% viene dal settore dei servizi (consulenza, ict, trasporti, eccetera).

Assieme a questa iniziativa CNA ha organizzato l'arrivo sul nostro territorio di una decina di buyers tedeschi del settore agroalimentare che faranno visita a numerose imprese modenesi (43 gli incontri programmati), oltre a visitare le bellezze artistiche, culturali e paesaggistiche del nostro territorio. "Quello che abbiamo voluto fare con questa iniziativa – conclude Venturi – è celebrare il settantesimo della costituzione di CNA mettendoci davvero al servizio delle imprese e del territorio, perché la nostra storia e il nostro futuro passano da entrambi questi fattori, l'economia e la comunità. Il successo e la ricchezza modenesi sono arrivati quando la prima e la seconda hanno saputo svilupparsi insieme, in armonia e anche i successi futuri dipenderanno da queste sinergie. Credo di poter dire che CNA, abbia saputo recitare un ruolo importante in questa direzione, un ruolo che vogliamo continuare a svolgere in futuro, anche con iniziative come queste".

(Fonte: Ufficio Stampa CNA MO)

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