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"CalifArte - Gli artisti dipingono le canzoni di Franco Califano": una collettiva dedicata alla figura ed alla scrittura di Franco Califano. La mostra è visitabile ad ingresso libero e gratuito fino al 14 febbraio 2019 a Parma, presso Galleria S.Andrea UCAI di Via Cavestro 6.

Parma -

La mostra che intreccia Poesia, Pittura e Musica sbarca a Parma, nel cuore della città ducale, e porta una ventina di artisti con le loro opere ad una esposizione dedicata alla figura ed alla scrittura di Franco Califano, cantautore e poeta, scomparso nel 2013.

Dopo la prima uscita nazionale alla Galleria Ess&errE al Porto Turistico di Roma nel maggio 2018, CalifArte arriva a Parma, col patrocino del Comune di Parma - Assessorato alla Cultura, per iniziare un autentico tour italiano. I pittori e i performer che si sono impegnati nel rendere in arte visiva quello che Califano ha scritto hanno dato fondo alle loro forze per far leggere in maniera diversa quello che il Califfo ha prodotto: canzoni, monologhi, aforismi.

Dunque ciò che conosciamo dai dischi e dalle esibizioni dal vivo, diventa pittura, scultura e performance, colorando la Galleria S.Andrea.

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Alcuni degli artisti partecipanti: Marco Lodola, apprezzatissimo performer del neo-pop, che ha preparato i suoi perspex luminosi per interpretare "Il Campione" e un' altra canzone del Maestro. Luca Dall'Olio, che coi suoi dipinti onirici ha dato vita a quadri dedicati a "L'ultima spiaggia" e "Da molto lontano", Cinzia Pellin che ha dipinto con la sua grazia i suoi volti femminili impeccabili in "Minuetto" e "Buona fortuna, Annamaria", Giorgio Gost, che gioca in casa, ha coperto di resine trasparenti un vecchio doppio album di Califano e preparato una installazione dei suoi "oggetti salvati per il futuro", Alberto Gallingani, astrattista fiorentino, ha dato corpo pittorico ad una delle più belle canzoni scritte da Califano: "E la chiamano estate"...

Ognuno ha dipinto o realizzato due opere ispirate dai versi del Maestro e ognuno ha lavorato secondo la propria cifra stilistica.

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L'idea di Giorgio Barassi, consulente d'arte e curatore della mostra, di avvicinare le arti in nome di un grande autore italiano è stata accompagnata nella prima uscita romana anche da un concerto dedicato a Califano ed ai suoi successi.

Come già accaduto per la prima uscita a Roma, la Fondazione Califano Trust Onlus sostiene ed incoraggia questa iniziativa e gli eventi ad essa collegati, nel rispetto della linea di intenti che la Fondazione si prefigge: primo tra tutti quello di porre la figura di Califano in un luogo ideale ed alto che gli compete.

 

APPUNTAMENTO SABATO 9 FEBBRAIO

Sabato 9 febbraio, alle 17,30, nei locali della Galleria S.Andrea, alcuni artisti di CalifArte daranno vita ad una estemporanea di pittura creando le loro opere nella Chiesa tardomedievale che accoglie la mostra negli spazi UCAI - Unione Cattolica Artisti Italiani.

Lalla Luciano, Paola Boni ed Elisabetta Manghi, che hanno aderito al progetto CalifArte, daranno vita a nuove opere: un'occasione in più per visitare la mostra ed assistere al momento della creazione artistica.

Il performer parmigiano Giorgio Gost, nella stessa sede, illustrerà la procedura utilizzata per la creazione delle sue "capsule del tempo".

Dalle 17.30, degustazione dell'olio EVO Bio "Otto Ettari" delle Tenute Riposo di Torremasggiore (FG), partner dell'iniziativa.

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INFO SULLA MOSTRA 

Progetto artistico e curatore: Giorgio Barassi
Direzione artistica: Sabrina Tomei
Management: Roberto Sparaci

Orari: da martedi a sabato : 10.00 / 12.00 e 16.00 / 19.00
Domenica: 16.00 / 19.00
Chiuso Lunedi

La mostra è visitabile fino al 14 febbraio. Catalogo in galleria, ingresso libero.

 

Galleria fotografica a cura di Francesca Bocchia 

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Pubblicato in Cultura Parma

Sabato 9 febbraio, alle ore 18, presso la Galleria San Ludovico (borgo del Parmigianino 2), sarà inaugurata “Vagabondo di sogni”: mostra personale dell’artista e regista parmigiano Francesco Barilli, organizzata dall’assessorato alla Cultura del Comune di Parma con la sponsorizzazione di Opem. L’inaugurazione vedrà la presenza dell’artista, di Alessandro Canu, curatore dell’allestimento, del progetto grafico e del catalogo, e dell’assessore alla Cultura del Comune di Parma Michele Guerra.

Parma -

La mostra espone opere che attraversano fasi diverse dell’attività pittorica di Francesco Barilli, meno note e meno in linea con i modelli cui questo artista ci ha abituati: Barilli torna sul soggetto dell’erranza, di un muoversi tra luoghi diversi che è proprio della sua vita (la Bassa padana, Parma, Roma, l’Africa) e dipinge rimanendo ancorato al sogno, alla visione, al racconto di qualcosa che eccede di continuo la realtà, ma che non può mai rinunciarvi.

 L’esposizione propone al visitatore un allestimento visivo che suddivide le sessanta opere, (prevalentemente acrilici su tela e tecniche miste, ma anche serigrafie e collage) per colore, suggerendo affinità cromatiche o tematiche, in uno spazio definito da un’installazione che rimanda all’atmosfera dei vecchi cinema.

Così si racconta l’artista: “Dipingo perché ho fame di infanzia e di trasgressione. Perché forse sono un minorato: mi mancano 4 dei 5 sensi. Possiedo solo la vista. Per me il mondo è un’immagine. Lavoro solo con le immagini: quelle della gente, quelle della natura e quelle dell’artificio. Lavoro con le foto, con le luci di una realtà che non riconosco se non quando la trasformo, negandola e adorandola, beffandola però senza mai osare fino in fondo. Io rispetto gli schemi fondamentali del reale. Purché non sia anche razionale".

La mostra, ad ingresso libero, sarà aperta al pubblico fino al 10 marzo con i seguenti orari: giovedì e venerdì dalle 15 alle 18, sabato e domenica dalle 10 alle 18.

 

FRANCESCO BARILLI

Nato a Parma nel 1943, figlio di una illustre famiglia parmigiana di artisti ed intellettuali (Cecrope, Latino, Milena, Aristide, Renzo, Anna pittori; Bruno musicista e scrittore; Arnaldo, Cecropino letterati; Davide scrittore e giornalista), Francesco Barilli è regista, attore, sceneggiatore cinematografico, ma soprattutto pittore poliedrico e versatile. Ha frequentato a Parma l’Istituto d’Arte “Paolo Toschi”, ha lavorato con Bernardo Bertolucci nel film “Prima della rivoluzione” con Mauro Bolognini, con Carlos Saura, con Patroni Griffi come sceneggiatore e attore. La sua attività artistica pittorica, che ha sempre affiancato a quella cinematografica, è stata la sua vera passione, ha organizzato più di 35 esposizioni sparse per il mondo, nel 2013 la sua ultima mostra “Sogno o son desto”. I suoi ultimi lavori cinematografici sono “Poltrone rosse”, “Parma e il cinema”, “La storia del Teatro Regio”, “I colori nascosti di Benedetto Antelami” ed il libro “Poltrone rosse e altri racconti”. Tra i suoi film “Il profumo della signora in nero”, “Pensione paura”, “La domenica specialmente” (scritto da Tonino Guerra).

 

Fonte: Comune di Parma 

Oggi parleremo di Mangusta, un cantautore di Parma. Un artista dotato, poliedrico e istrionico che prossimamente vedremo sul palco di "Italia's Got Talent", il programma condotto da Claudio Bisio, Mara Maionchi, Federica Pellegrini e Frank Matano.

Di Nicola Comparato - A Parma e provincia la scena musicale è molto ampia. Molti giovani e meno giovani comunicano il proprio pensiero con la musica. Tra tutti spicca un personaggio in particolare, Filippo Ianni, classe '77, in arte Mangusta.

Mangusta è noto per le sue originali esibizioni, per i suoi video e per i testi delle sue canzoni che rispecchiano un modo di essere e vivere "Trash", anche se questo termine è forse troppo restrittivo considerando la genialità dell' artista.

Infatti Mangusta è un compositore e un cantautore, un vero "ShowMan", un artista completo che tratta tematiche di ogni genere nei suoi brani, che spaziano dal tema politico alla vita di tutti i giorni, e nei quali gli ascoltatori riescono ad identificarsi.

Rap, Trap e Metal sono i generi che questo talentuoso artista è riuscito a fondere, creando un sound innovativo, divertente, originale e per certi versi geniale.
Mangusta non avrebbe bisogno di presentazioni. Musicalmente nasce nei lontani anni 90, militando in svariati progetti musicali tra i quali "RH Positivo", "Eloisa Band", "Sinock", "Arte di Cento" e durante la sua lunga attività ha partecipato ad importanti programmi televisivi, ad esempio "Roxy Bar" con Red Ronnie e "Generazione X" con Ambra Angiolini.

Mangusta e la sua band, formata da Elisa Morelli alla chitarra, Jenny Rovesti al basso e Pietro Albera alla batteria, si esibiranno domenica 17 febbraio allo Spinter Club (ex Arci Titty Twister) di Parma. Uno spettacolo assolutamente da non perdere.

"Sono bidello", "Lei ne va pazza", "Acuti in ciabatte", "Borderline" tra i brani più ascoltati. Lo stile di Mangusta è inimitabile e inconfondibile, ma la sua creatività non si limita solo alla musica. Infatti questo poliedrico artista è creatore di svariate opere d'arte, come quadri e oggetti d'arredamento, interamente fatti a mano.

E' possibile ammirare le sue creazioni visitando la pagina Facebook "Filippo Ianni Arte" al seguente link https://www.facebook.com/Filippo-Ianni-Arte-1459573860845256/ 

Cliccando qui invece potrete accedere alla pagina FB di Mangusta https://www.facebook.com/mangustaverostile/ 

Alleghiamo i link di alcune sue canzoni augurandovi buon ascolto.

1) Sono bidello https://m.youtube.com/watch?v=6XGVMjTnKco 

2) Lei ne va pazza https://m.youtube.com/watch?v=FhLECnjwtpc 

3) Borsine https://m.youtube.com/watch?v=mf2-1NZAnBU 

4) Il cenone di Natale https://m.youtube.com/watch?v=0GRxTCWFpvQ 

5) La tua ragazza https://m.youtube.com/watch?v=LpiUf3ZBnj0 

6) Acuti in ciabatte https://m.youtube.com/watch?v=9r8cXB9_NC0 

 

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Pubblicato in Arte Parma

Per festeggiare il santo patrono della città, domenica 13 gennaio, ingresso ridotto per tutti gli abitanti di Parma e provincia alla mostra "Dall’Espressionismo alla nuova oggettività. Avanguardie in Germania".

Parma -

Domenica 13 gennaio 2019, in occasione della festa di Sant’Ilario, patrono della città, tutti gli abitanti di Parma e provincia potranno visitare la mostra DALL’ESPRESSIONISMO ALLA NUOVA OGGETTIVITÀ. Avanguardie in Germania, in corso fino al 24 febbraio, al Palazzo del Governatore, pagando il biglietto ridotto al costo di 6 euro.

L’esposizione, curata da Lorand Hegyi e Gerhard Finckh, organizzata da Solares Fondazione delle Arti, in collaborazione con il Von Der Heydt-Museum di Wuppertal, con il contributo del Comune di Parma, col sostegno di Iren e di CePIM – Interporto di Parma, propone 40 opere, sviluppatasi in Germania nella prima metà del Novecento, provenienti dal Von der Heydt-Museum di Wuppertal (Germania), che ospita una delle più imponenti collezioni dell'Espressionismo tedesco e delle tendenze artistiche del periodo dopo la prima guerra mondiale, come la Nuova Oggettività (Neue Sachlichkeit) e le diverse forme di Costruttivismo e Razionalismo.

DALL’ESPRESSIONISMO ALLA NUOVA OGGETTIVITÀ. Avanguardie in Germania

Parma, Palazzo del Governatore, Piazza Garibaldi 

Fino al 24 febbraio 2019

Pubblicato in Dove andiamo? Parma
Sabato, 29 Dicembre 2018 08:55

Tutti matti sotto zero con gli Zampanos - Foto

Dopo i grandi successi delle ultime quattro edizioni, ritorna Tutti Matti Sotto Zero, rassegna di circo contemporaneo realizzata in collaborazione con Assessorato alla Cultura del Comune di Parma. Proposta originale e molto amata dal pubblico, Tutti Matti sotto Zero da 5 anni raccoglie sotto i tendoni allestiti ogni anno in alcuni dei luoghi più significativi della città (Piazzale della Pilotta, Parco della Cittadella, Spazio Wopa), migliaia di spettatori, grazie a un'offerta artistica di alto livello capace di attrarre un pubblico eterogeneo e sempre più ampio. Una programmazione popolare che porta in città un'atmosfera di festa nel periodo dell'anno dedicato alla famiglia e allo stare insieme.

Zampanos LE PETIT CERCLE BOITEUX DE MON IMAGINAIRE - prima nazionale

La compagnia francese Zampanos porta sotto al tendone più piccolo del mondo un immaginario fatto di minute sculture e bizzarri personaggi: in pista artisti fatti di fil di ferro e di legno, con qualche complice peloso e di piume (Boudu il cane, Irène la gallina e Krakos il topo). Davanti agli spettatori, raccolti nel "piccolo cerchio zoppo" del titolo, si materializza un universo poetico e divertente, popolato da un clown tenero e impacciato, da una donna cannone e da molte altre creature. Circo o marionette, poco importa il genere: tutti saranno conquistati da questo spettacolo, dal suo umorismo delicato e toccante.

(Foto di Francesca Bocchia) 

 

 

 

 

 

Pubblicato in Dove andiamo? Parma

E' prevista entro il 2019 l'apertura del museo archeologico di Noceto, ospitato dalla struttura polifunzionale del Centro Culturale Biagio Pelacani, dove verrà allocata la Vasca Votiva, il reperto dell'Età del Bronzo unanimemente definito dagli esperti "unicum " a livello europeo, rinvenuto in maniera incidentale nel 2004 durante alcune opere di scavo per urbanizzazioni.

A dare la certezza che Noceto finalmente potrà rendere visitabile il suo reperto è la notizia della aggiudicazione dei lavori di adeguamento delle opere murarie, impiantistiche e di rimontaggio della Vasca , avvenuta a seguito di una procedura di gara indetta dal Comune di Noceto e gestita tramite la centrale Unica di Committenza, che si è conclusa con l'affidamento alla ditta S.A.M. Carpenteria srl di Montella (Avellino) per l'importo contrattuale di Euro 310 mila Euro, con un ribasso del 18 per cento sulle somme poste a base d'asta.
L'aggiudicazione si inserisce nel progetto più generale dell'importo complessivo di Euro 770mila Euro, suddiviso in due distinti segmenti: il primo di 570mila Euro gestito dal Comune di Noceto che ricomprende appunto le opere strutturali ed impiantistiche di adeguamento dei locali, ed il secondo di 200mila Euro gestito dal Segretariato Regionale Ministero Beni Culturali relativo alle opere di allestimento museale con riferimento alle teche espositive ed agli arredi.

Particolarmente lunga ed articolata la fase di elaborazione del progetto, che ha previsto la sinergia di Enti diversi legati da uno stretto rapporto di partenariato con il Comune di Noceto, la Soprintendenza Archeologica ed il Segretariato regionale del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali dell'Emilia Romagna.

Sta così finalmente per concludersi quel percorso ultradecennale che ha visto il Comune di Noceto con particolare riferimento al sindaco Fabio Fecci, lavorare con determinazione all'obiettivo di rendere visitabile questo eccezionale patrimonio archeologico, diventando così la cabina di regia di un progetto del valore complessivo di oltre 1.700mila Euro basato sulla sinergia di enti e soggetti altamente specializzati – l'Università degli Studi di Milano, la Soprintendenza Archeologica della Regione Emilia Romagna - e soprattutto il motore di quella ricerca di finanziamenti esterni che hanno visto la partecipazione del Ministero dei Beni e Attività Culturali, Regione Emilia Romagna e della Fondazione Cariparma, indispensabili per portare alla luce il reperto, restaurarlo, ricomporlo e musealizzarlo.

<< Un progetto che ritengo importantissimo per il nostro Comune >> sottolinea il sindaco Fabio Fecci
<< che puntiamo possa inserire Noceto in una rete turistico – culturale di respiro internazionale. Abbiamo lavorato veramente tanto, impegnandoci nel ricercare ogni strada per ottenere i finanziamenti necessari, che sono arrivati, continuando in maniera sistematica nel monitorare ogni passaggio, incalzando per accelerare i tempi e soffrendo per i ritardi che purtroppo abbiamo dovuto subire. Sono convinto che in qualunque Stato ci sarebbero state "le corse" per aggiudicarsi la paternità di un ritrovamento di questo eccezionale valore, in realtà Noceto è stato nel tempo spesso lasciato solo a combattere una battaglia che comunque, alla fine, è stata vinta >>.

E che sarà un museo veramente molto suggestivo e concepito con criteri d'avanguardia da un team di architetti dalle esperienze maturate in contesti internazionali, già lo anticipano gli elaborati progettuali, basati sull'obiettivo di voler ricreare il fascino dello scavo che dalla terra ha fatto emergere la vasca, che verrà svelata solo alla fine del percorso museale, lungo il quale saranno collocati tutti gli oggetti in essa rinvenuti. Grande cura è stata inoltre posta nella scelta dei materiali e delle strutture espositive, che oltre a mostrare i reperti avranno anche contenuto didascalico, e saranno integrate da un percorso grafico narrativo costituito da testi, immagini, ricostruzioni e fotografie.

Ausili multimediali racconteranno l'Età del Bronzo con riferimento alla sua storia di terramare nei villaggi padani, sullo sfondo audio di suoni particolarmente evocativi per ricreare la voce della natura, per restituire un ambiente dall'impatto emotivo particolarmente forte e capace di emozionare il visitatore e renderlo parte attiva di una scoperta che ha il suo fascino anche nel lasciargli spazio per una personale chiave interpretativa.

Pubblicato in Archeologia Parma

Il fotografo Erberto Zani ha ricevuto il primo premio ai Chromatic Awards 2018 nella categoria "Street".

Realizzata in una strada di Dacca, in Bangladesh, l'immagine descrive il lavoro di asciugatura e raccolta di centinaia di pezzi di pelle. Una volta ripuliti, verranno utilizzati nella creazione di portafogli, cinture, scarpe e venduti in tutto il mondo.

Chromatic Awards è una competizione internazionale di fotografia a colori che raduna partecipanti da tutto il mondo, selezionati e premiati da una giuria composta da editori, curatori di gallerie, agenti e fotografi. 20 le categorie a cui è possibile partecipare: ambiente, astratto, architettura, città, concettuale, cultura, moda, fine art, paesaggio, natura, nudo, persone, fotogiornalismo, foto-manipolazione, ritratto, sport, still life, street, viaggio, animali e natura selvaggia.
Le foto vincitrici delle varie categorie verranno raccolte nel prestigioso catalogo annuale.

https://chromaticawards.com/winners-gallery/chromatic-awards-2018/professional/street/gold-award

1st_place-chromatic_awards_2018_copia_2_1.jpgErberto Zani (Italy, 1978) is a documentary photographer, journalist and photo books designer, based between Parma (Italy) and Basel (Switzerland). Since 1998 he worked as photographer in advertisement sector. Freelance since 2008, most of his works are focused on documentary-humanitarian themes. He cooperates with companies, magazines and No Profit Organizations, for photographs and editorial projects. Available for assignments internationally.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Pubblicato in Arte Emilia

A Palazzo Magnani, giovedì 13 dicembre, un incontro per approfondire la conoscenza di un luogo di arte e cultura della città. Giovedì 13 dicembre 2018, ore 9.30-12.00, Palazzo Magnani – Sala Carracci (via Zamboni 20, Bologna)

La giornata, destinata principalmente agli studenti dell'Accademia di Belle Arti di Bologna, ma aperta a tutti coloro che sono interessati, intende presentare questo spazio come un luogo ideale per attività di studio, di ricerca e mediazione. La storia e l'importanza del fregio dei Carracci, delle opere della Quadreria e le innovative mostre di arte contemporanea che sono state realizzate rendono questo spazio un posto ideale per sperimentare attuali e significative strategie di comunicazione e mediazione dell'arte. La conoscenza del prestigioso patrimonio artistico racchiuso in questo Palazzo è la premessa necessaria per avviare e ideare futuri progetti di fruizione artistica anche attraverso le nuove tecnologie.

Questo appuntamento fa parte delle iniziative realizzate nell'ambito del progetto artistico della Quadreria di Palazzo Magnani, a cura della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna e di UniCredit.

Intervengono:
Enrico Fornaroli, Direttore Accademia Belle Arti di Bologna
Silvia Spadoni, Docente di Didattica dei linguaggi artistici, Accademia Belle Arti di Bologna
Francesca Lui, Storica dell'arte e docente di Storia dell'arte Moderna, Accademia Belle Arti di Bologna
Martina di Toro, Fiammetta Cantini e Michele Luccioletti, studenti Diplomati, Accademia Belle Arti di Bologna

 

13 Dicembre 2018 – Salone dei Carracci - PROGRAMMA

9.30-10.00 Saluti istituzionali e introduzione alla giornata
Prof. Enrico Fornaroli Direttore Accademia Belle Arti Bologna

10.00 – 11.00 Natura e Storia nel fregio dei Carracci
Prof.ssa Francesca Lui, storica dell'arte e docente di Storia dell'arte Moderna all'Accademia di
Belle arti Bologna.

11.00-11.30 Elena Rossoni
La collaborazione tra il Polo Museale Emilia Romagna - Pinacoteca Nazionale di Bologna e l'Accademia
di Belle Arti: progetti di valorizzazione realizzati e prospettive future

11.30-12.00 Fiammetta Cantini – Michele Luccioletti
Presentazione del progetto vincitore del concorso "Idee per la Quadreria di Palazzo Magnani"

Coordina e modera l'incontro
Prof.ssa Silvia Spadoni, Docente di Didattica dei linguaggi artistici- Accademia di Belle Arti
Bologna

MOSTRI, UOMINI, DEI -  I SUPEREROI "UMANI" DI JACK KIRBY IN MOSTRA A BILBOLBUL -  Inaugurazione il 24 novembre alle 12 presso la Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna che sostiene l'iniziativa in sinergia con UniCredit

Protagonista della Silver Age of Comics in quegli anni Sessanta che cambiarono lo sguardo sul mondo, tanto da continuare ancora oggi ad esercitare la loro irresistibile attrazione: a Jack Kirby, "The King of Comics", colui che attraverso la trasformazione dell'archetipo del Supereroe – Captain America, I Fantastici Quattro, Thor, Hulk, Iron Man, gli X-Men, Pantera Nera, solo per citarne alcuni - è stato uno dei principali edificatori dell'immaginario popolare contemporaneo, è dedicata la grande mostra Mostri, uomini, dei sostenuta da Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna e UniCredit, che inaugura il 24 novembre alle 12.00 presso gli spazi della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna (via delle Donzelle, 2), con una selezione di circa 70 tavole e edizioni originali provenienti da collezioni private italiane e straniere. La mostra proseguirà fino al 5 gennaio 2019.

Artista dall'inconfondibile identità stilistica, Kirby ha influenzato in maniera determinante il fumetto contemporaneo, segnando uno spartiacque ed aprendo con la sua morte un "prima di Kirby" e un "dopo Kirby", secondo la fortunata espressione di Frank Miller. Non solo ha creato, da solo o in coppia con lo sceneggiatore Stan Lee – i Lennon-McCartney del fumetto come, con geniale intuizione, scrive Jonathan Lethem nel catalogo della mostra – i supereroi degli attuali blockbuster cinematografici e televisivi, ma la forza visionaria dei suoi disegni, insieme all'originale commistione di fantascienza, tecnologia e temi sociali delle sue storie, ha influenzato generazioni di artisti e scrittori.
"Ancora una volta apriamo le porte a una mostra davvero speciale, dedicata a uno dei padri dei supereroi, Jack Kirby – dice la Presidente della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, Giusella Finocchiaro –. Il fumetto è legato in presa diretta con la fantasia e, a differenza di altre arti, non richiede una mediazione tecnologica: basta sfogliare le pagine per sognare, come molti di noi hanno fatto. Con Hamelin e BilBOlbul si conferma una collaborazione importante in quella rete di relazioni che la Fondazione del Monte ha voluto costruire e valorizzare, che costituisce la cifra del nostro modo di intendere il ruolo di una fondazione di origine bancaria oggi".

"Con grande entusiasmo, attraverso il nostro rinnovato sostegno a BilBOlBul – dice Leonardo Gregianin, Territorial Relations Centro Nord UniCredit -, offriamo alla città la possibilità di avvicinarsi ad un artista dall'inconfondibile identità stilistica e narrativa che, con sguardo aperto e consapevole sulla realtà, si fa maestro nella costruzione di mondi fantastici. Confermiamo così l'impegno portato avanti da UniCredit nel sostenere iniziative di rilievo culturale per i territori, nell'ideazione e produzione di progetti volti ad avvicinare la cultura ad un pubblico vasto".

Jack Kirby, al secolo Jacob Kurtzberg, nasce a New York nel 1917 in una famiglia di immigrati austriaci di origine ebraica, come rivela il cognome.
La sua prima serie di successo, e il primo dei suoi iconici personaggi, è stato Captain America, creato nel 1941 insieme allo sceneggiatore Joe Simon. Non una semplice icona patriottica, ma una precisa dichiarazione politica, dal momento che Captain America incarna l'eroe antinazista e antifascista che combatte Hitler, nel momento in cui gli Stati Uniti erano ancora lontani dall'entrata in guerra. Già in queste prime storie Kirby inizia a riscrivere le regole della composizione della tavola a fumetti, una ricerca che porterà avanti per tutta la sua carriera.
Nel Dopoguerra, Kirby e Simon continuano a realizzare fumetti di ogni genere, dal western al poliziesco all'horror, ma ottengono i maggiori successi nel genere rosa, con la serie True Romance. In questi racconti destinati al pubblico femminile, Kirby inserisce nell'intreccio temi sociali come la discriminazione razziale e lo scontro tra le classi, ma getta anche le basi di quell'iconografia sentimentale, ma già venata d'ironia, che diverrà pervasiva e verrà raccolta dalla pop art.

Nel 1961 comincia il sodalizio con Stan Lee, uno spartiacque nella carriera di Kirby. La coppia riporta in vita il concept del supereroe, caduto in disgrazia dopo la Seconda Guerra Mondiale, e lo trasforma dotandolo di una fragilità inedita, più adatta ai nuovi tempi e capace di creare un contrasto quasi tragico con la potenza e il dinamismo dei disegni. Inventa tutti i principali personaggi della Marvel Comics: I Fantastici Quattro, Thor, Hulk, Iron Man, gli X-Men, Pantera nera e altri. Il contributo di Kirby non è limitato al character design e alla realizzazione di molte delle storie, ma è fondamentale nello sviluppo della personalità e del significato dei personaggi: una rivoluzione nella cultura popolare ancora lontana dall'essere conclusa.
Per il resto della sua carriera, l'autore resterà legato ai supereroi e alla fantascienza, sempre più attraversate da luci mistiche e filosofiche, particolarmente evidenti nel mondo post-apocalittico di Kamandi nella complessa saga del Quarto Mondo e nella versione a fumetti di 2001 A Space Odissey. Dopo aver stabilito gli standard del fumetto occidentale, Kirby si è concesso, nel prosieguo della sua carriera, una sempre maggiore libertà creativa, sviluppata nell'equilibrio tra sapienza compositiva e un potente, a tratti inquietante, senso del meraviglioso.
Il catalogo illustrato omonimo, pubblicato da Hamelin, contiene testi di scrittori, critici e autori di fumetti italiani e stranieri, tra cui Jonathan Lethem, Gary Panter e Paul Gravett che riflettono sul loro rapporto con l'arte di Kirby. Paul Gravett interverrà anche nell'incontro Ho visto un re. Ritratto di Jack Kirby, con Giuseppe Camuncoli, Matteo Casali, Ratigher e Alessandro Tota, organizzato in collaborazione con UniCredit e Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna presso il Salone dei Carracci di Palazzo Magnani, sede di UniCredit (domenica 25 novembre, ore 11, via Zamboni, 20).

Mostri, uomini, dei
24 novembre – 5 gennaio 2018 (chiuso dal 24 dicembre 2018 al 2 gennaio 2019)
Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, via delle Donzelle, 2, Bologna
Inaugurazione sabato 24 novembre ore 12

Ingresso gratuito
Un progetto speciale sostenuto da Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna e UniCredit
nell'ambito di BilBOlbul – Festival Internazionale del Fumetto di Bologna (22-25 novembre)
Per info: Hamelin Associazione Culturale I Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. | 051 233401 | www.bilbolbul.net 

Pubblicato in Dove andiamo? Emilia
Lunedì, 19 Novembre 2018 10:38

Lecco, una mostra "orfana" di Manzoni

Ottocento Lombardo in mostra a Lecco. Un'occasione sprecata. Il commento sulla mostra del centro studi Abate Stoppani

Una mostra senza fisionomia.
Avulsa dalla cultura di Lecco e dall'esperienza manzoniana.
Azzoppata da grossolani errori.

"Ottocento Lombardo"
in mostra a Lecco
20 ottobre 2018 — 20 gennaio 2019

Gentili lettori,

venerdì 19 ottobre 2018 a Palazzo delle Paure in Lecco è stata inaugurata con una pubblica conferenza la mostra di pittura e scultura "Ottocento Lombardo", programmata dal Comune di Lecco; organizzata dalla società ViDi Srl di Milano; curata da Simona Bartolena; programmata dal 20 ottobre 2018 al 20 gennaio 2019.

La mostra è la seconda di sei iniziative, programmatedal 2018 al 2020, per posizionare Lecco nel circuito delle esposizioni culturali quanto meno della Lombardia.

Nelle loro dichiarazioni di intenti, il Sindaco di Lecco Virginio Brivio e l'Assessore alla Cultura Simona Piazza hanno evidenziato la necessità di valorizzare con questo evento il patrimonio artistico presente nei Musei della città nonché la sua esperienza culturale, anche in campo letterario.

Visitata attentamente la mostra, analizzati gli strumenti di comunicazione approntati per la sua promozione e svolgimento, ci sembra di potere affermare con sicurezza che gli orientamenti di Sindaco e Assessore sono stati drasticamente disattesi dagli organizzatori e dalla curatrice.

Volendo riassumere la nostra valutazione per punti facilmente comprensibili anche ai meno esperti d'arte, possiamo sintetizzare le criticità della mostra in cinque punti:

• Solo velati accenni a Manzoni e a "I Promessi Sposi".

• Amnesia inspiegabile su pilastri della cultura lecchese dell'Ottocento quali lo scrittore Ghislanzoni e i pittori Todeschini e Pizzi.

• Neppure UNA PAROLA sui tanti rapporti, con Manzoni e la sua opera, di molti degli artisti esposti.

• Silenzio tombale sulla rassegna annuale "Lecco città dei Promessi Sposi" 2018 a metà del cui svolgimento è stata inaugurata l'esposizione "Ottocento Lombardo".

• Una mostra quindi anonima; astratta rispetto all'esperienza culturale di Lecco; inadeguata a richiamare l'attenzione sulla città.

• Di tutta evidenza concepita e realizzata senza l'indispensabile apporto degli esperti della cultura del territorio.

Sulla base dell'attenzione che il nostro Centro Studi presta alla cultura della Lecco dell'Ottocento, abbiamo ritenuto opportuno indirizzare al Sindaco Brivio e all'Assessore Piazza una lettera aperta con la quale esprimere la nostra valutazione critica sull'evento, per favorire una auspicabile correzione di rotta per le prossime manifestazioni in programma.

Al centro della lettera agli Amministratori, la nostra analisi si sviluppa in cinque sezioni e ventisette capitoli:

1. Un incredibile scambio di dipinti. Pasticci sulla 3ª Guerra di Indipendenza.
1.1 Nel percorso della mostra e nello pseudo-catalogo confusi due dipinti con soggetti completamente differenti.
1.2 Amnesie sulla 3ª Guerra di Indipendenza del nostro Risorgimento.

2. Criticità ed errori negli strumenti per la promozione della mostra.
2.1 Denominazione anonima; indeterminazione temporale; ricalco esatto di altri recenti eventi.
2.2 Errori rilevanti su manifesti, pannelli e totem.
2.3 Ambiguità nella grafica del logo.
2.4 Inadeguatezza nell'affissione dei manifesti.
2.5 Cartoncini informativi errati, se non ingannevoli.

3. Illustra la mostra uno pseudo-catalogo che di tale non porta neppure il nome.
3.1 Copertina e frontespizio anonimi.
3.2 Presentazioni del Sindaco Brivio e dell'Assessore Piazza relativamente corrette ma completamente disattese.
3.3 Presentazione degli organizzatori che ignora il Comune di Lecco che è partner e committente.

4. Nelle Presentazioni storico-critiche della mostra (22 pagine, 13.000 parole) ZERO riferimenti a Lecco e al territorio; solo vaghi cenni su Manzoni.
4.1 Citazioni di "Lecco" =ZERO / di "lecchese" = UNA
4.2 Citazione de "I Promessi Sposi" = TRE
4.3 Massimo d'Azeglio e Manzoni presentati solo come genero e suocero.
4.4 Citazioni di "Manzoni" = SEI, ma tutte accessorie e incidentali.

5. Ignorati nelle Presentazioni e nei pannelli nelle sale espositive i rapporti tra gli artisti in mostra e Lecco; solo vaghi quelli con Manzoni e le altre figure di spicco della città.
5.1 Hayez / "Il Carmagnola" e il Manzoni dimenticato.
5.2 Hayez / "La monaca", un evidente "svarione" critico. Un errore di attribuzione ai danni del maestro Todeschini.
5.3 Molteni / Manzoni, il ritratto cancellato, così come la Monaca di Monza.
5.4 Luigi Bisi / Ignorati Manzoni e "I Promessi Sposi".
5.5 Marco Gozzi / Ignorata Lecco e il territorio.
5.6 Cornienti / Ignorati Manzoni, Lecco e il suo territorio.
5.7 Tranquillo Cremona / Dimenticati Manzoni e "I Promessi Sposi" .
5.8 Giuseppe Bertini / Dimenticati Manzoni e l'episodio di Cecilia nella peste di Milano.
5.9 Domenico e Gerolamo Induno / Ignorati Pescarenico e il monumento a Manzoni in Lecco.
5.10 Giuseppe De Albertis / Ignorati Ghislanzoni, Manzoni, Garibaldi.
5.11 Giuseppe Grandi / Ignorati Manzoni e suo nonno Cesare Beccaria.
5.12 Mosè Bianchi / La Monaca di Monza, di nuovo cancellata.
5.13 Previati / Cancellate le 230 illustrazioni de "I Promessi Sposi", Hoepli 1900.

Per ulteriori approfondimenti visitare: http://abatestoppani.it/ottocento-lombardo-a-lecco-occasione-sprecata/ 

 

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