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Brutto periodo per il sistema “Giustizia” italiano. Dal ”TonnoGate” a Berlusconi, per passare ai tanti  “personaggi comuni” ingiustamente inquisiti e/o condannati. La magistratura d’accusa sembra aver perso l’orientamento. Enzo Tortora potrebbe non essere stato un caso isolato. E se ci fosse dolo?

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Domenica, 29 Marzo 2020 11:04

Un uomo solo al comando.

C’è poco tempo per redimersi. Vale per i cattolici ma anche per il Presidente Conte che non può perdere l’occasione di fare ripartire una vita sociale e economica entro pochissimi giorni. Non vuol dire togliere le prescrizioni e accorciare le distanze, ma buttare una coperta di soldi sugli italiani, molti dei quali, oltre alla libertà, ben presto rischieranno di perdere lavoro e dignità. Allora le cose precipiteranno. Ultima chiamata per un uomo che vuol essere solo al comando.

Di Lamberto Colla Parma, 29 marzo 2020 - 37esimo giorno dell'anno 1 dell'era COVID-19 e 18° pandemico - domenica.
 
Con l’ultimatum ai falchi dell’Europa, Giuseppe Conte è riuscito a segnare un punto a suo favore. Probabilmente, dall'inizio della crisi virale, è solo il primo ma dobbiamo augurarci che venga accompagnato anche da molti altri. 
E’ un augurio “bipartisan” che dovrebbe venire anche da coloro che hanno tenuto nota della lunga lista di errori commessi e che alla fine gli vorranno addebitati. Errori commessi in autonomia o, ancor peggio, sotto suggerimento di qualche “consigliori” non proprio all’altezza della delicata e grave situazione nella quale siamo caduti.
 
Non si può più ipotizzare in quale situazione ci troveremmo se quegli errori, figli del “peccato originale” riassumibile in una inqualificabile sotto stima del problema.
 
Ma quel che è certo è che ad oggi sono stati superati i 10.000 decessi, una cinquantina di camici bianchi che verranno pianti dalle loro famiglie e dei quali nemmeno conosciamo i loro nomi ma ai quali dobbiamo la nostra vita, un decimo della forza sanitaria è contagiata (a Roma ben 1/3 dei ricoverati sono medici e infermieri) e il tessuto economico della micro piccola impresa è già sull'orlo del precipizio. Molti lavoratori sono sulla soglia degli ammortizzatori sociali che per buona parte di costoro altro non è che l'anticamera della disoccupazione. Molti autonomi, l'esercito delle partite iva ad esempio, sono con i motori spenti dal 22 febbraio, e non potranno tirare la cinghia per molto tempo ancora. E che ne sarà di quei figli e nipoti che contavano sulla paghetta proveniente dal portafoglio dei nonni, oggi venuti a mancare per il beneficio dell'INPS (CovINPS-19), che con la loro pensione arrotondavano i ridotti ricavi degli stagisti, aiutavano i loro giovani in cerca di prima occupazione, confortavano quelle donne e uomini di mezza età buttati fuori anzitempo dal mondo del lavoro.
Che ne sarà di quelli la cui salvezza era il lavoro fuori casa, utile a mantenere distanti le incomprensioni di una vita in comunione mal vissuta e ora costretta entro 4 mura senza sfoghi e spazi di privacy. 
 
Se l'uomo solo al comando non prenderà in mano la seconda fase, in modo più tempestivo della prima, l'entropia sociale scaricherà una violenza inaudita nelle strade e allora non ce ne sarà più per nessuno.
 
I nostri 007 hanno già dato indicazioni in tal senso, seppure il buonsenso avrebbe dovuto attivare i neuroni politici anche senza l’ausilio dell'informativa dell'intelligence.

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Quindi, se il Governo "Conte 2" (dove sono spariti gli altri componenti del Governo, i loro leader di partito e le forze di opposizione?) è arrivato tardi all'appuntamento con il "coronavirus" non può perdere il treno della rinascita ma ancor prima della messa in sicurezza dei più emarginati e del tessuto imprenditoriale di piccolo cabotaggio, quello che rappresenta la base del tessuto socio economico dell'Italia.
 
Giuseppe Conte verrà giudicato, insieme ai suoi fiancheggiatori, per l'infausto approccio al contagio, riuscendo a mettere in discussione anche l'eccellenza sanitaria (o forse non era così eccellente) del nostro Paese. Non voglio immaginare cosa sarebbe stato se questo democratico virus avesse risalito la penisola invece di discenderla.
 
Ma il giudizio potrà subire delle correzioni se la seconda fase, che Giuseppe Conte vorrà attivare nelle prossime ore, darà risposte ben diverse dalla prima.
 
Il primo intervento di cui dovrebbe pentirsi e perciò eliminare dovrebbero essere le pesanti sanzioni disposte con l'ultimo decreto. La diffusione del contagio non è responsabilità dei runner e dei cani che si portavano a spasso i loro padroni, ma più facile fossero quei 20 milioni di operatori che continuavano a vagare per lavoro, a causa di una ritardatissima presa di coscienza del problema e del suo contagio ipervirulento.
 
Alla gente non piace esser cazziati e mazziati e il "tafazzismo" può esser di moda al "Transatlantico" ma non lo è nella vita civile!
 
Giuseppe Conte deve cercare la solidale complicità con la popolazione che, a differenza di quello che tentano di far credere, sta dando gran prova di maturità.

E infine diciamo basta al solito ritornello che "nessuno al mondo aveva previsto questa pandemia".

Cercare giustificazioni per il proprio operato macchiato di un grave "peccato originale" e per di più fare riversare la responsabilità sulla popolazione che sta perdendo amici e familiari, soldi e dignità, oltre alla libertà, non è bello e nemmeno salutare.
 
Attenzione a quello che fate! Non è una minaccia, è un generoso consiglio che vien dalla base silente e "oppressa".

Siamo in una situazione talmente grave che anche il Pontefice è intervenuto in modo straordinario.

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Papa Francesco, claudicante in silenziosa solitudine, ha pregato sotto la pioggia per il mondo intero officiando la Benedizione Urbi et Orbi e invocato una Indulgenza Plenaria, (l’indulgenza è la totale o parziale remissione, cioè la cancellazione, della pena temporale dovuta per i peccati già confessati e perdonati sacramentalmente) un perdono globale che ha raggiunto i tanti deceduti (27.000 in tutto il mondo, 10.000 dei quali sono italiani) e a favore dei tanti che ancora lasceranno la vita terrena e per coloro che assistono i malati e bisognosi. Un'indulgenza plenaria specifica per il "coronavirus" che vale la pena di leggere direttamente dal decreto della Penitenzieria apostolica pubblicato lo scorso 20 marzo: «Si concede l’Indulgenza plenaria ai fedeli affetti da Coronavirus, sottoposti a regime di quarantena per disposizione dell’autorità sanitaria negli ospedali o nelle proprie abitazioni se, con l’animo distaccato da qualsiasi peccato, si uniranno spiritualmente attraverso i mezzi di comunicazione alla celebrazione della Santa Messa o della Divina Liturgia, alla recita del Santo Rosario o dell’Inno Akàthistos alla Madre di Dio, alla pia pratica della Via Crucis o dell’Ufficio della Paràklisis alla Madre di Dio oppure ad altre preghiere delle rispettive tradizioni orientali, ad altre forme di devozione, o se almeno reciteranno il Credo, il Padre Nostro e una pia invocazione alla Beata Vergine Maria, offrendo questa prova in spirito di fede in Dio e di carità verso i fratelli, con la volontà di adempiere le solite condizioni (confessione sacramentale, comunione eucaristica e preghiera secondo le intenzioni del Santo Padre), non appena sarà loro possibile»
 
Confidiamo quindi anche nella fede, che per troppi di noi sarà l’unica spalla alla quale potranno appoggiarsi. 

Purtroppo questa è una guerra e da qui ... l’Italia s’è desta e “andrà tutto bene”!

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Video Reggio Emilia deserta dal drone di Marco Pesci: https://www.youtube.com/watch?v=M6HdMJ-mSmw

Video auto con megafoni:
sissa https://youtu.be/9nYpLedfLj4
Felino: https://youtu.be/pd7A3p45bnI

Video Parma deserta Francesca Bocchia:
https://youtu.be/mHsEb7Rlk9Q
https://youtu.be/pIL8wrhjPIo
 

(Foto Piero Cruciatti / LaPresse
01/10/2019 - Milano, Italia
News
PerGenova (Fincantieri e Salini Impregilo) - Varo del primo impalcato del nuovo viadotto autostradale sul Polcevera
Nella foto: Giuseppe Conte, Presidente del Consiglio
Foto Piero Cruciatti / LaPresse
01/10/2019 - Milano, Italia
News PerGenova (Fincantieri e Salini Impregilo) - Varo del primo impalcato del nuovo viadotto autostradale sul Polcevera
In the photo: Giuseppe Conte, Prime minister of Italy)


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Domenica, 05 Gennaio 2020 07:40

2020, 20 di guerra

Il nuovo anno non si è certamente aperto secondo i migliori auspici facendo intendere di non voler smentire il detto popolare che lo vorrebbe funesto
 
Di Lamberto Colla 5 gennaio 2020 - La bandiera con la mezza luna turca sventolerà in Libia a sostegno del Governo regolare accettato dall’Onu e dall’Italia e guidato da Fayez al-Sarraj

Dall’altra parte invece il generale Khalīfa Belqāsim Ḥaftar, l’uomo forte della Cirenaica e da sempre fedele a Gheddafi, che sta cercando di conquistare il potere con la forza e il sostegno imbarazzante della Francia, il solito splendido alleato.

A questo punto quanto potrà mai valere la diplomazia europea che vede contrapposte la seconda e terza forza economica fronteggiarsi, l’Italia con il Governo centrale di Tripoli e la Francia con i ribelli? E infine Il terzo incomodo, la Turchia, anch’essa appartenente alla NATO entrare prepotentemente nel conflitto senza alcuna autorizzazione, come di fatto nemmeno i Francesi chiesero ma dovettero confessare dopo che vennero scoperti dei missili nelle aree coperte dal generale Haftar.

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(nella foto centrale Trump e Soleimani quando si sfidarono nel 2018 su twitter in perfetto stile “Game of Thrones”: “Le sanzioni stanno arrivando novembre 5” scriveva Trump e ritratto di profilo Soleimani rispondeva “Venite vi stiamo aspettando”)

E poi l’IRAN che non perde occasione di stuzzicare gli USA e questa volta in territorio Iracheno andando a fomentare una rivolta contro l’ambasciata USA di Badgad dove un mercenario USA (contractor) ha perso la vita.

Poco più di 24 ore dopo la reazione USA, mirata e chirurgica, molto simile alle risposte israeliane agli attacchi dei palestinesi, ha colpito il convoglio che stava trasportando il numero due Iraniano, il Generale Qassim Soleimani, accreditato per diventare il leader supremo e capo dei Quds, i guardiani della rivoluzione, oltre al suo fedelissimo con il quale aveva aizzato la folla irachena contro gli USA.


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Ora la tensione è alle stelle e la diplomazia UE è spuntata a causa della Francia, della Turchia e dalla perdita di Federica Mogherini dalla posizione di Alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, decaduta il 1° dicembre 2019 e ricevuto in carico dal 2014.

La guida della politica estera e di sicurezza comune dell’Unione Europea, solida e efficace, è oggi passata nelle mani dello spagnolo Josep Borrell che sembra voler proseguire lo stile dell’italiana, ovvero il laico, inutile silenzio.

 

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Martedì, 31 Dicembre 2019 06:55

BUON ANNO!

Buon anno dalla redazione di Gazzetta dell'Emilia e dintorni e speriamo in meglio nonostante l'anno bisesto.

 

 

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Domenica, 29 Dicembre 2019 08:17

Buone Fine e Miglior Inizio!

Siamo ormai alla fine e ben presto entreremo nel nuovo anno, il 2020, anno bisesto ma auguriamoci non funesto!
 
Di Lamberto Colla 29 dicembre 2019 -

Il 2020 avrà solo tre ponti!

Ma in realtà l’annus horribilis sarà il 2021, quando non ci sarà nessun ponte di collegamento tra le festività.

Auguriamoci che sia l’unico problema che dovremo affrontare nell’anno del doppio 20.

Il 2020 sarà comunque un anno bisestile e è una buona notizia almeno per tutti i nati il 29 febbraio che finalmente potranno celebrare il compleanno nel giorno stesso della nascita.

A parte gli scherzi, speriamo in un buon anno e che oltre alle conclusioni delle opere del Ponte sul Polcevera, possa finalmente dare una casa e dignità ai terremotati.

Ma auguriamoci anche di vedere sotterrate le asce di guerra tra i partiti e che insieme riescano a portare in salvezza il Bel Paese ridando slancio all’economia e quindi al lavoro.

 

BUON FINE 2019 E MIGLIORE 2020!

 

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Domenica, 22 Dicembre 2019 07:58

Buone Feste!

Anche questo 2019 è “volato” via. Dal Punto di vista politico è stato un anno molto colorato, giallo verde prima e giallo rosso dopo, ma sempre ben poco vivace.
 
Di Lamberto Colla 22 dicembre 2019 -

Tra poche ore sarà Natale e tra pochi giorni ci si lascerà alle spalle un ennesimo anno, uguale a tanti altri.

Carico, stracolmo di aspettative il primo giorno e invece carico di delusioni, qualche rimpianto e molte delusioni, l’ultimo.

Ma ciononostante l’istinto ancestrale di sopravvivenza da un lato e la fede religiosa dall’altro, contribuiscono, ogni fine d’anno, a rigenerare nuove e più elevate aspettative, a immaginare un mondo migliore governato da uomini retti e condiviso con persone speciali.

Così deve esseACCENSIONE_ALBERO_NATALE_PIAZZA_2019_PARMA_20.jpgre! Dobbiamo crederci, mostrare per primi la nostra faccia migliore e non invece abbandonarci a seguire la massa arrogante e ignorante.

Per la nostra coscienza e per contribuire a una società migliore occorre far sentire la propria voce. Non è sufficiente lavorare, fare volontariato e impegnarsi per gli emarginati e più deboli, nel silenzio e nell’invisibilità.

Occorre invece avere l’orgoglio e il coraggio di esprimersi, di far valere i valori positivi, anche se non più di moda, convincersi e predicare che il bene e il giusto l’avranno vinta sul male e l’ingiustizia.

Il Natale sarà il giorno della riflessione e i residui giorni che ci separeranno dal capodanno invece serviranno a rigenerare desideri positivi, aspettative meravigliose e speranze che andremo a consumare o a elargire nel 2020.

Tocco a noi scegliere: consumare o seminare?

Il nostro più recondito augurio è che i nostri parlamentari vengano colpiti dal morbo del patriottismo e della solidarietà incondizionata. Sarebbe bello, vedere definitivamente decadere questa infinita e devastante campagna elettorale.

Buon Natale e un sentito augurio di un Sereno e Felice 2020 dalla redazione ai nostri affezionati lettori che continuano a crescere che ci consentono di rinnovare, anno dopo anno, il desiderio di raccontare le storie di questo Paese.

Nei prossimi giorni anche noi saremo impegnati nelle celebrazioni religiose e nei riti laici delle festività e perciò saremo “in onda” a singhiozzo e per le eventuali, e non auspicabili, emergenze, per tornare definitivamente e costantemente “On Line” con il nuovo anno.

 

BUON NATALE e FELICE ANNO NUOVO!

 

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Domenica, 15 Dicembre 2019 06:36

Basta con i furti di simboli!

Non c’è che dire, sull’esempio delle “Sardine” è tutto un rifiorire di manifestazioni. Una storia di simboli pensionati e di altri impunemente saccheggiati.
 
Di Lamberto Colla 15 dicembre 2019 -

Le piazze tornano a riempirsi, alle volte d’acqua come a Venezia, altre volte di aria fritta condita con la demagogia più alta e soprattutto senza vessilli dei partiti.

Quegli stessi stendardi e bandiere color rosso sangue, che un tempo uscivano da ogni dove, ora sono messe silenziosamente al bando, o forse in pensione perché comunisti si è per sempre, e al loro posto il vuoto assoluto incartato da buona demagogia.

Le “sardine”, ad esempio, che scendono in opposizione dell’opposizione. Un paradosso assurdo ma che sono perfino riuscite addirittura a legalizzare il fascismo di sinistra, quello universalmente accettato dalla reale minoranza attuale: “Perché grazie ai nostri padri e madri, nonni e nonne, avete il diritto di parola, ma non avete il diritto di avere qualcuno che vi stia ad ascoltare“.

Questo è quanto è stato diffuso nei giorni scorsi dai vertici delle Sardine nell’euforia dei successi numerici. Una conferma che non sanno cosa dicono e sono ben consci che dal loro presuntuoso piedistallo di sinistra nessuno li può contestare.

Non è stato sufficiente mettere sotto scorta la senatrice Liliana Segre per gli insulti antisemiti di qualche inqualificabile idiota da tastiera. Una azione di prevenzione e sicurezza indiscutibile ma di cui si sta esagerando sul tasso di pericolosità e sbandierato come simbolo rappresentativo di un antisemitismo galoppante.

Ma siccome è importante riempire le piazze di demagogia ecco che addirittura 600 sindaci, che probabilmente non sapevano cosa fare, si sono ritrovati a Milano a manifestare contro l’odio.

Ma sanno cosa voglia dire odio?

Le piazze piene e stracolme sono comunque tutte ordinate e, anche quelle di destra, non sono farcite d’odio come vogliono farci intendere.

Qualcuno si ricorda come erano le manifestazioni degli anni ’70 e primissimi anni ’80? All’epoca non c’era la certezza di tornare indenni dalla manifestazione. Gli scontri erano violentissimi e l’odio palpabile.

I confronti ideologici erano veri e propri scontri, anche fisici.

Ad ascoltare gli attuali discorsi dei portatori di “pace” c’è da rabbrividire per la banalizzazione delle argomentazioni e non stupisce che una “Greta” qualsiasi trovi terreno fertile per raccogliere proseliti, allineati e coperti a sostegno della ipotesi che il clima ha bisogno di cura. Peccato però che a loro non si siano affiancati i giovani indiani e cinesi che rappresenterebbero i veri paesi inquinanti.

Almeno, questi disgraziati di occidentali hanno, ormai da tempo, iniziato a investire sulla riduzione degli inquinanti e, tanto per dare un indice nazionale, il Grande Fiume (il PO) è ormai prossimo a essere nuovamente balneabile.

Ciononostante ancora tantissimo c’é da fare e a livello globale sono i paesi ex emergenti che ora devono adeguarsi.

Che la Greta e i sindacalisti d’acqua dolce vadano a convincere nuovi accoliti a Pechino o a Nuova Delhi se riescono!

Non voglio essere etichettato come fascista o razzista solo perché penso con la mia testa e non mi allineo al vuoto pneumatico che sta esprimendo orgogliosamente certa sinistra centrista che, per accaparrarsi una manciate di voti, non si vergogna delle banalizzazioni assunte a teoremi scientifici, accontentandosi della demagogia e facendo proprio ogni elemento positivo che raccolgono per strada.

Adesso è ora di smetterla di taccheggiare i simboli.

Dall’arcobaleno che vorrei “toccare” senza pensare a un movimento specifico di cui posso aderire o meno alle ideologie, all’odio che voglio essere libero di considerare come un sentimento umano alla pari dell’amore e soprattutto pretendo che l’antifascismo e l’antirazzismo escano dalla esclusiva gestione di questa nuova sinistra, falsamente buonista, dalle nemmeno tanto velate sfumature fasciste.

 

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Gli italiani lavorano, vengono accusati di avere bassa produttività, ma riescono a risparmiare e perciò vengono derubati dai soliti “Splendidi Alleati” e dai propri grandi industriali.
 
Di Lamberto Colla 08 dicembre 2019 - Siamo alle solite! Si stanno profilando due operazioni di assoluta pericolosità per il lavoro e per l’economia nazionale.

Ma si sta preparando anche la strada della comunicazione ”amica” in grado di “vaselinare” gli italiani e correggere le loro opinioni.

Il gruppo industriale della più famosa famiglia torinese è ben rodato nelle operazioni di “raccolta” e “espatrio”. Sin dalla prima operazione i “rottamazione” i proventi dei risparmi italiani, stimolati a cambiare auto e per il quale il Governo italiano aveva elargito 1,5 - 2 milioni di lire per auto (in ragione della cilindrata), vennero immediatamente utilizzati per investire all’estero, nello specifico in Polonia, anziché in Italia dove il malloppo era stato saccheggiato.

Ma tutti in silenzio. Diverso invece il comportamento avuto con Obama che pretese la restituzione del prestito ponte entro in sei mesi a fronte di un piano di investimenti all’interno degli USA.

A questo punto gli interessi statunitensi erano prevalenti rispetto a quelli italiani e perciò orientarono gli Agnelli-Elkann a abbandonare l’editoria nazionale (La Stampa che avevano sin dal 1920) per acquisire il giornale economico statunitense “The Economist” molto più coerente con i nuovi e delicati interessi che la famiglia stava coltivando oltreoceano.

Con la creazione del nuovo gruppo FCA ecco che anche le sedi se ne vanno all’estero, in Olanda e nel Regno Unito, mentre in Italia è rimasta parte della produzione e la spada di Damocle dell’incertezza occupazionale accompagnata da tenui promesse di investimento, peraltro smentite alla prima occasione utile.

Ed eccoci all’ultima fase, quella che prevede di incassare un bel gruzzoletto dai Francesi di PSA per una malcelata fusione che vedrà i membri FCA in minoranza nella nuova composizione del cda (6 voti contro 5) e quindi la governance saldamente in mano all’amministratore delegato Carlos Tavares che avrà in tasca anche tutte le deleghe operative.
Una superiorità che, in caso di “ristrutturazione” industriale, vedrà sicuramente privilegiati gli impianti e le maestranze dei “galletti”.

Ecco allora che bisogna preparare la contraerea oltre all’indispensabile e strategico servizio di contro-informazione. E così, dalla Exor (la cassaforte della famiglia italo statunitense), che ha ricevuto altre e fresche sostanze dalla vendita di un altro gioiello tecnologico chiamato “Magneti Marelli”, usciranno le sostanze per comprarsi da GEDI (De Benedetti) un bel po’ di giornali (Repubblica, Espresso, La Stampa e molte testate locali) e radio che verranno caricate, non a salve, per ammorbidire gli orifizi dell’opinione pubblica.

Questa la notizia di parte industriale, mentre quella di parte economico/finanziaria, vede coinvolta la più grande banca nazionale. Quell’UNICREDIT, che solo in aprile scorso sarebbe stata pronta a intervenire a sostegno delle difficoltà dei due più grandi istituti di credito tedeschi (Deutsche Bank e Commerzbank a rischio fallimento), avrebbe invece annunciato ben 8.000 esuberi di personale (6.000 in Italia) e 500 sportelli in chiusura (450 in Italia). O è in salute o in crisi o è una manovra per disinvestire in Italia e reinvestire in altre aree, magari in Germania.

Le due Banche tedesche in questione, che in caso di fallimento farebbero crollare i risparmi di mezza Europa, è vero che hanno una gran necessità di sostegno, però non si comprende come mai non si applichi il Bail In ai tedeschi, come venne applicato in Italia per i correntisti e obbligazionisti italiani, e anzi si cerchino risorse esterne, (vedi ‘Unicredit” o dal MES - detto anche in modo inappropriato Salva-Stati ma di fatto Salva Banche).

Il solito mistero legato ai nostri cari e splendidi alleati.

Tutti con le mani nelle nostre tasche e una lobotomia gratuita per tutti!

 

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Domenica, 01 Dicembre 2019 11:31

Io querelo te, tu quereli me, noi quereliamo loro...

Nei momenti di crisi e di emergenza la sopravvivenza di ciascuno passa quasi esclusivamente dalla abilità di ognuno del gruppo di svolgere i compiti acquisiti durante le esercitazioni e soprattutto dal sostegno reciproco . E’ quello che non accade nel nostro parlamento.
 
Di Lamberto Colla 01 dicembre 2019 -

“Si metta in fila. Prima viene Carola”, ironizza Matteo Salvini alla minaccia del Presidente Giuseppe Conte di querelarlo in merito alla affermazione di tradimento per la vicenda MES (Fondo Salva Stati) che sembrerebbe essere stata sottoscritta dal premier senza aver consultato il Parlamento e addirittura il provvedimento sarebbe “chiuso e inemendabile”, come dichiarato dal Ministro Gualtieri in audizione al Senato.

Uno “sfregio al Parlamento”, l’ha definito Borghi, per il quale Salvini chiede l’intervento del Capo dello Stato. “Il presidente Mattarella - sottolinea il leader leghista - è da sempre, giustamente, molto attento al rispetto della Costituzione e in questo caso siamo di fronte a un atto del Parlamento che il presidente del Consiglio ha ignorato.”

Ma in questi giorni di minacce di carte bollate ne sono volate anche tra altri rappresentanti dei poteri dello Stato che sembrano da tempo in conflitto: magistratura e parlamento.

Questa volta non è un esponente di Forza Italia o della Lega a essere messo sotto mira ma un ex PD e  un ex Primo Ministro. Il Matteo, questa volta Renzi, dopo la sua fuoriuscita dal PD sembra aver perduto l’immunità e la magistratura sembrerebbe così aver affilato i coltelli e lanciato l’attacco finale alla sua ex Fondazione OPEN, mettendo anche a soqquadro tutte le imprese che avevano offerto sostegni.

Matteo Renzi non ci sta e parte al contrattacco parlando di "gioco al massacro" e, dal suo account Facebook, chiede: "Chi decide oggi cos'è un partito?", sottolineando che "E' in gioco la democrazia".
"Siamo o non siamo un Paese in cui vige la separazione dei poteri?" si chiede l’ex premier, chiarendo che "Non sto attaccando l'indipendenza della magistratura, ma sto difendendo l'indipendenza della politica"

Un attacco che non sembra voler far passare indenne e anzi anch’egli minaccia minaccia denunce. “Le prime tre denunce penali che ora firmo (Travaglio Verità Espresso) sono indirizzate al Dr Creazzo, capo della procura di Firenze - scriveva Renzi venerdi mattina su Twitter - Io credo nella giustizia. Sono certo che i magistrati fiorentini saranno solerti nel difendere i miei diritti di cittadino".

Verso il dottor Creazzo le carte bollate sarebbero indirizzate a seguito delle “rivelazione di segreto bancario o istruttorio alla luce degli articoli della Verità e dell’Espresso”, mentre verso Travaglio per la dichiarazione che Governo Renzi avrebbe “beneficato il gruppo Toto nel 2017”, mentre il Governo renziano era già decaduto nel 2016.

Domanda: Quanto impiegherà questo conflitto totale, tutti contro tutti, a uscire da Montecitorio e spargersi per le strade?

(Foto della Camera dei deputati di Francesca Bocchia)

Link:

https://www.youtube.com/watch?time_continue=6&v=F6fruBczDGY&feature=emb_logo

https://www.gazzettadellemilia.it/politica/item/25917-l-indagine-su-matteo-renzi-passa-anche-da-parma.html  

 

 

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Bersani il giaguaro non era riuscito a smacchiarlo. Vediamo se i gattini riusciranno a abbuffarsi di sardine in Emilia Romagna. Ma ancor più buffo è pensare alla sinistra che non si ricorda di stare al governo e si comporta come se fosse all'opposizione (S.P.Q.R. come diceva Asterix:  Sono Pazzi Questi Romani)
 
Di Lamberto Colla 24 novembre 2019 - La piazza, almeno in Italia, non fa più paura, superata dalla piazza virtuale dei social e per fortuna dall'intelligenza di quelli che, alla fine, esprimeranno il loro giudizio incondizionato nelle cabine elettorali.
 
Sotto certi punti di vista questi rivoluzionari della domenica non hanno né le idee e tantomeno le motivazioni per una svolta rivoluzionaria. Cresciuti nella bambagia e coccolati da tuti, la voglia di mettersi in luce è più forte di mostrare i contenuti della protesta.
 
Ben poca roba essere contro Salvini, il nemico etichettato come "fascista e razzista", ma anche populista e nazionalista e chi più ne ha più ne metta. La strategia della sinistra è sempre la stesa: costruire un nemico, colpirlo nella persona e non nella politica, quindi screditarlo e augurarsi che nella riservatezza della cabina elettorale la croce vada sul simbolo dei "buoni", quelli ai quali tutto si deve, quelli dal verbo sicuro, persino capaci, e non è roba di poco conto, di fare opposizione anche quando sono al Governo.
 
Dei "girondini" (1791), i rivoluzionari francesi nati dalla alta borghesia poi decimati sulle forche dagli uomini di Robespierre, non è rimasto nulla. In Italia, sin dagli albori, il nuovo millennio ha visto il sorgere di pseudo movimenti di piazza ben poco spontanei. Nel 2001 i No Global hanno trovato la motivazione di riunirsi sul nostro suolo, a 3-4 anni di distanza dalla sua origine, giustappunto per andare a attaccare Berlusconi che riuniva il G8 a Genova.  Il "popolo di Seattle", dal quale tutto prese avvio verso la fine del secolo precedente, nacque come movimento di protesta contro la politica legata all’economia liberista.
Un'esperienza che ha probabilmente stimolato i tanti "dotti", gli intellettuali e gli artisti di sinistra, sotto la guida di Nanni Moretti, a legarsi per mano e fare i "girotondi"  attorno ai palazzi delle istituzioni per proteggerli dal diavolo (non il Milan ma il suo Patron). Era il 2002 e i "girotondi” sembrava che potessero ergersi a difesa del giusto e delle istituzioni.
E infine, "Tutti giù per terra", come finiscono tutti i giro-girotondi.


Per 5 anni tutto tace, la gente si è dimenticata dell'elegante quanto inutile movimento da "parrocchia" o da "cortile" e ecco che la rabbia montante di buona parte degli italiani che non vedono cambiamenti ma avvertono una continua caduta della politica viene catalizzata dal "V Day" (2007). Il "Vaffa" scende in piazza con Grillo sostenuto dalla forza aggregante del digitale. In meno che non si dica, il "Vaffa" diventa il grido di battaglia al quale in molti si riconoscono.  Celebre la gufata di  Piero Fassino quando, nel 2009, invitò il comico a fondare un partito, mettere su una organizzazione, presentarsi alle elezioni  e poi "vediamo quanti voti prende"; nacque così il M5S che andò persino a rubare la poltrona di Sindaco allo stesso Fassino nella sua Torino qualche anno dopo (2016).
 
E' proprio nel 2009 che un nuovo rigurgito popolare sinistro si organizza contro il solito "Berlusconi" chiamato a gran voce a dimettersi dal "Popolo Viola". Il neonato movimento ha trovato subito la sponda dei poteri finanziari mondiali capaci di far lievitare lo spread come una torta margherita in forno, sino a farla implodere solo dopo l'arrivo dell'uomo con il loden frusto, l’uomo al più alto gradino della gerarchia europea di quella nomenKlatura mondiale che governa il mondo con i flussi finanziari e il convincimento che le costituzioni  e il diritto di sovranità sono roba sorpassata .
 
Finalmente, dopo tutti questi movimenti da pesci d'acqua dolce ecco finalmente mostrarsi alla luce del sole il movimento tosto, quello delle sardine, che invece vengono dall'acqua salata, raccolti a occupare le piazze dove Salvini andrà a fare campagna elettorale per le prossime regionali (Emilia Romagna il 26/1/2020).
 
Migliaia di giovani si chiamano e vanno a stiparsi nelle piazze per contarsi mentre Salvini  è lì, poco distante, a raccontarsi e presentare i suoi candidati.

Ovviamente la genesi è di sinistra, quella che è al governo del Paese, ma si comporta come se fosse all'opposizione. Così si schiera contro Salvini, come se questo fosse il presidente del Consiglio, e butta lì un po' più di 1.500 emendamenti alla manovra finanziaria "salvo intese" su 4.550 totali e dei quali 921 presentati dai DEM mentre la lega si è fermata a 905.
 
Una sinistra che non sa cosa fare. 

Si fa spingere da Renzi a fare il governo giallo-rosso, poi si fa rubare i parlamentari e i ministri dallo stesso Renzi che forma il suo partitino, per arrivare infine a rilanciare lo Ius Soli e lo Ius Scholae mentre l'Alitalia e l'Ex Ilva si stanno dissolvendo, e riuscendo persino a "sbiancare" lo stesso Stefano Bonaccini il quale probabilmente si è chiesto se stanno giocando con o contro di lui nella delicata partita elettorale che lo vede coinvolto contro la rappresentante leghista nella roccaforte emiliano romagnola. "Ius soli? Le due priorità in questo momento sono un grande piano di prevenzione contro il dissesto idrogeologico e cambiare la plastic tax. Secondo me servivano toni per mettere al centro altre questioni oltre allo ius soli - dice a Radio24 il governatore dell'Emilia Romagna".
 
A consolare Bonaccini & C,  e in sostegno alla non politica della sinistra, ecco accorrere le sardine, il movimento universitario che come "moscerini" vanno a presidiare le piazze per dire che Salvini è brutto ed è il male assoluto.
 
Ma quale manifesto culturale o politico hanno sottoscritto? Niente. Sono antifascisti e antirazzisti come, forse non lo sanno o non vogliono capirlo, il 99% degli italiani lo sono.
 
Senza il "fascista" non ci sarebbero argomenti per radunare  il popolo delle sardine nelle "lagune salate", almeno sino a quando non si ergerà per sempre il MOSE o si scateneranno i "Gattini di Salvini".

gattini-con-salvini.jpg

 

 
 Video: Fassino https://www.youtube.com/watch?v=tupKzNFBW3g

 

 

 

 

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