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Martedì, 24 Gennaio 2017 13:04

Federico Pizzarotti si ricandida a sindaco di Parma

Lo ha annunciato nei giorni scorsi: Federico Pizzarotti si ricandida a sindaco di Parma:"Ho deciso di ricandidarmi, per non lasciare un buon lavoro a metà e per rimettermi a disposizione della nostra comunità". Ieri la presentazione al Wopa.

Parma 24 Gennaio 2017 

Lo ha annunciato nei giorni scorsi: Federico Pizzarotti si ricandida a sindaco di Parma.
Ha deciso di riprovarci, ma questa volta, dopo essere uscito dal Movimento 5 Stelle, lo fa senza partito con il solo sostegno del suo gruppo consiliare "Effetto Parma".

Come ormai di consueto, l'annuncio è arrivato attraverso la pagina Facebook del sindaco con un breve video in cui spiega la sua decisione e le motivazioni che lo hanno spinto a questo passo: "Ho deciso di ricandidarmi, per non lasciare un buon lavoro a metà e per rimettermi a disposizione della nostra comunità. E ora, nello stesso giorno di 5 anni fa, ci mettiamo in cammino". Ieri invece è stata la volta della presentazione al Wopa di Via Palermo.

Nel suo discorso sottolinea quanto, al suo arrivo, Parma fosse considerata una città in declino e quali risultati sono stati raggiunti, elencando i successi e i riconoscimenti ottenuti: maggiore chiarezza nei conti, l'elezione di Parma come città della Gastronomia Unesco, lo sviluppo dell'edilizia scolastica, la spinta propulsiva al turismo e la rinascita del Teatro Regio.

Una candidatura, quella di Pizzarotti, che arriva proprio mentre in città lo scenario politico delle prossime amministrative si sta delineando. Durante la conferenza stampa di ieri sono stati spiegati i dettagli del suo programma.

federico pizzarotti candidato sindaco0 

federico pizzarotti candidato sindaco2 

federico pizzarotti candidato sindaco7

Tutte le foto a fondo pagina, ph. Francesca Bocchia

Pubblicato in Cronaca Parma

Il Comune di Parma raccomanda a tutti gli elettori di verificare per tempo il possesso della tessera elettorale per poter esercitare il diritto di voto nel Referendum del 4 dicembre.

Parma, 28 novembre 2016

Nel caso di smarrimento della tessera o di esaurimento degli spazi per il voto su quella già in possesso, è possibile contattare il NUMERO VERDE 800.977917 per prenotare la nuova tessera indispensabile per poter votare.
Per evitare code dell'ultima ora è consigliabile provvedere per tempo.
Con la chiamata al numero verde, completamente gratuita, si può prenotare il duplicato della tessera elettorale in caso di smarrimento e avere informazioni per orari e sedi di voto, servizi di trasporto speciale, iscrizione alle liste elettorali, modalità di voto per cittadini italiani residenti all'estero, persone ricoverate, persone che necessitano del voto domiciliare e del voto assistito e ogni altra informazione attinente le elezioni.

Consultando il SITO WEB www.elezioni.comune.parma.it  è possibile accedere ai servizi on line quali appunto richiesta duplicato della tessera elettorale e iscrizione e cancellazione dall'Albo dei Presidenti e degli scrutatori di seggio elettorale
In occasione delle consultazioni elettorali il Centro Servizi al Cittadino, per il rilascio della carta d'identità, e l'Ufficio elettorale, per il rilascio della tessera elettorale, presso il Direzionale Uffici Comunali (DUC) in largo Torello de Strada 11/a saranno aperti in concomitanza dell'apertura dei seggi, sabato 3 dicembre dalle ore 8.15 alle ore 19 e domenica 4 dicembre dalle ore 7 alle ore 23.

(fonte: ufficio stampa Comune di Parma)

Editoriale: La Hillary Trumpata. Parmigiano inarrestabile. Eima International, qualità e quantità. Apertura in grande stile. Cereali e dintorni: ancora segnali di volatilità. Sud Est Asiatico. L'UE sta lavorando per abbattere le barriere. Wiki Loves Monuments. Emilia Romagna si fa onore. Ismea, a ottobre in ripresa i prezzi agricoli

SOMMARIO Anno 15 - n° 45 13 novembre 2016 (File scaricabile in pdf)
1.1 editoriale La Hillary Trumpata
2.1 lattiero caseario Parmigiano inarrestabile.
3.1 meccanizzazione Eima International, qualità e quantità.
3.2 EIMA International EIMA apre in grande stile: +20% i visitatori nel primo giorno
4.1 cereali Cereali e dintorni. Ancora segnali di volatilità.
5.1 export FOOD Sud Est Asiatico. L'UE sta lavorando per abbattere le barriere
5.2 meccanica agricola Politiche europee, un "new deal" per l'agricoltura
6.1 Turismo Wiki Loves Monuments. Emilia Romagna si fa onore.
7.1 prezzi agricoli Ismea, a ottobre in ripresa i prezzi agricoli
10.1 promozioni "vino" e partners
10.2 promozioni "birra" e partners

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Domenica, 13 Novembre 2016 12:39

La Hillary Trumpata

I sondaggi han fatto flop, gli intellettuali hanno capito poco per non dire altro, i media non hanno condizionato come pensavano e il popolo americano ha scelto quello che non piaceva a nessuno dei "radical chic". E allora giù a manifestare come se la maggioranza non avesse più potere democratico solo perché non è più "Dem".

di Lamberto Colla Parma 13 novembre 2016
La più grande sorpresa, ciò che ancor più sconcerta, è la sorpresa di chi si dice sorpreso. Come se, tutto quello che sta accadendo nel mondo occidentale, ancor più in Unione Europea ma trova la massima espressione nella nostra piccola repubblica mediterranea, fosse cosa normale e non straordinaria, illogica e antidemocratica.

Senza entrare nel merito delle qualità dei due ex candidati alla Casa Bianca, giusto o sbagliato che sia il metodo elettorale statunitense, il popolo, o quantomeno la maggioranza di esso, ha scelto Donald Trump come Presidente.

La tanto celebrata democrazia statunitense, oggi che ha scelto il candidato "stravagante", comincia a offuscarsi? Il vero potere, quello meno visibile, quello che governa i Governi, attraverso la finanza con l'ausilio delle "teste" di legno poste nei ruoli chiave dell'economia e della politica, sta cominciando a fare i conti con la democrazia e la volontà popolare e paradossalmente fuori dall'obliante ombrello delle sinistre che stentano sempre più a interpretare i reali bisogni di base, anzi, sempre più risulta connivente con il "quarto, quinto e sesto potere".

Della sinistra sono rimasti gli argomenti ma non le ideologie, il linguaggio divulgativo si è trasformato in retorica demagogica e la fatale attrazione per il denaro, quello che tutto può, l'ha fagocitata alienando i loro antichi valori, non sempre condivisibili ma onesti.

Memorabile fu l'intercettazione telefonica di Piero Fassino (all'epoca segretario DS) con Giovanni Consorte "abbiamo una Banca?" e l'esclamazione di Massimo d'Alema, "Facci sognare, Dai!", anch'essa intercettata in un colloquio con Consorte durante l'operazione BNL-UNIPOL del 2005. La "Banca", volevano la banca a tutti i costi, il simbolo di quello che contestavano, nella speranza di poter pendere in mano le redini della società intera. Invece non hanno fatto altro che intrappolarsi negli strumenti perdendo il contatto con la società civile.

Comunque, per tornare oltreoceano, è stato Trump a intercettare le esigenze della maggioranza della popolazione, comprendendo perfettamente che l'America non è limitata a New York e Los Angeles ma esistono anche gli sconfinati territori centrali e che oltre alle "Star" e ai "Finanzieri" ci sono i lavoratori e milioni di persone che hanno estrema necessità di riscatto, di uscire dalla morsa della crisi e di riaccendere la speranza di un futuro, almeno per i loro figli, avendo dato per scontato il loro sacrificio terreno sino alla chiamata al cielo.

Tutti questi, giovani e meno giovani, dotati di uno smartphone, che non leggono il Wall Street Journal, che non leggono gli editoriali delle altre grandi testate editoriali, che non ascoltano i notiziari e i talk show dei potenti media statunitensi, hanno seguito l'onda mediatica e "popolare" dei social media. Il Tam Tam digitale delle opinioni della base sociale ha decretato che fosse Donald Trump il migliore (o il meno peggio) tra i due e non gliene poteva fregare di meno di avere un nuovo primato eleggendo la prima donna allo scranno più alto del mondo. Insomma, hanno pensato per sé stessi, attraverso lo strumento meno pericoloso e più saggio: IL VOTO.
Un voto che ha fatto comunque storia. Val la pena di ricordare infatti che la vittoria è stata totale, potendo perciò i Repubblicani, contare sulla maggioranza sia al Congresso e sia al Senato.

E tutto ciò è accaduto avendo contro tutta la stampa statunitense. Non un appoggio malcelato alla Hillary Clinton, bensì una spudorata, quanto schifosamente ben poco elegante, campagna diffamatoria contro il Tycoon Typhoon Trump.
Una presa di posizione che ha sepolto, in un batter d'ali, la fama di giornalismo equidistante e libertario che la stampa anglosassone si era conquistata in secoli di storia.

Comunque tutto tornerà come prima. Le borse infatti si sono riprese dopo solo poche ore dall'elezione, i giornalisti faranno il solito voltagabbana, almeno sino alla prossima ghiotta occasione, e la finanza spenderà un po di più per ricostruire le strade che portano alle stanze dei bottoni.

Nel frattempo, qualche "intellettuale" nostrano, Fabrizio Rondolino giornalista de l'Unità, tanto per non fare nomi, comincia a pensare che il suffragio universale sia pericoloso per l'occidente.

Rondolino-suffragio-universale


Pericolosi sono invece tutti, e sono tanti, che la pensano come questo incauto professionista della comunicazione.

usa-2016

Pubblicato in Politica Emilia
Domenica, 12 Giugno 2016 12:30

Ecco perché il sorpasso è plausibile.

Beati i secondi che saranno i primi. A Torino vincerà il "sarcasmo", a Roma la vittoria sarà una sconfitta, mentre a Milano si consumerà la vera sfida politica. Alla fine saranno tre diversi vincitori ma con pesi e eredità ben diverse da trasportare.

di Lamberto Colla Parma, 12 giugno 2016.
Il sorpasso è possibile. Il ballottaggio sarà tutta un'altra storia, il vantaggio, ampio o risicato del primo turno, verrà azzerato e tutto potrà accadere. Ne sa qualcosa Vincenzo Bernazzoli che nel 2012, forte della corazzata PD e guardando dall'alto del suo scranno di Presidente della Provincia, dovette affondare al secondo turno colpito dall'emergente M5S capitanato da Federico Pizzarotti.
A Parma tutti gli elettori, moderati, di ogni classe sociale e età, fecero convergere i loro voti verso il nuovo, verso quel viso rassicurante, per quanto inesperto, di Pizzarotti inseguendo il sogno della rinascita, difficile ma possibile.

Roma, Milano e Torino, per tre diverse ragioni, potrebbero riservare grandi sorprese il prossimo 19 giugno.

Roma "brucia" e la vittoria potrebbe trasformarsi in una amara sconfitta. Ecco quindi che la "fascinosa" candidata grillina Virginia Raggi potrebbe essere superata dal ben più anonimo Giachetti, unica consolazione del PD che potrà gongolarsi di avere conquistato la capitale, sollevando il M5S dalla "Mission Impossible" di raddrizzare la città eterna. Il centro destra "aiuterà" Roberto Giachetti a raccogliere la patata bollente nella speranza che possa replicare la "Giunta Marino".

A Torino invece si consumerà il delitto perfetto. Troppo ghiotta l'occasione di fare ingurgitare al Sindaco uscente, Piero Fassino, quella sfida lanciata a Grillo nel 2009: "Se Grillo vuol fare politica fondi un partito, si presenti alle elezioni e vediamo quanti voti prende". E' molto probabile che il gusto sadico degli italiani prenda il sopravvento e, con l'aiutino del Centro Destra, i voti convergano verso la timida rappresentante del M5S, Chiara Appendino, consegnandola alla storia come prima donna Sindaco del Movimento fondato da Grillo e Casaleggio.
Dal punto di vista politico sarebbe un disastro per il PD veder soccombere uno dei suoi più autorevoli rappresentanti e, c'è da scommetterci, sul web si scatenerebbe l'ironia da "e adesso che "Appendino" le scarpette al chiodo" a "quanti grilli per la testa di Fassino".

A Milano, invece, si giocherà la vera partita politica. Il centro destra vorrà vincere la sfida nel centro nevralgico del potere economico e lì battere sul campo il PD di Sala, forte dei 7 anni di "campagna elettorale" che Expo gli ha concesso di fare.

In conclusione tutti, in questo modo, saranno soddisfatti, il PD che potrà godere di Roma, il M5S che avrà affossato il simbolo del contrasto al movimento grillino e il Centro Destra che alzerà il vessillo sulla capitale economica e potrà da lì riorganizzarsi per tornare a essere un raggruppamento di riferimento nazionale.

Se così andranno le cose, per Renzi la strada diventerà sempre più difficile, impervia e potrebbe ben presto terminare. Forse proseguirà per l'appoggio dei poteri superiori ma, presto o tardi, si tornerà a votare e allora nel PD si aprirà una guerra fratricida all'ultimo sangue.

E dopo Renzi il PD sarà un deserto.

Un PD che sarà privo di idee e programmi ma anche di leader non potendo più contare sui generali di un tempo (Bersani, Fassino, Bindi e Fu-Fu D'Alema) e la rete Renziana in ritirata strategica.

Nel frattempo l'Italia avrà continuato a navigare verso la "malora".

Già perché dell'Italia e dei suoi figli nessuno se ne preoccupa sino a quando ci saranno disponibili dei risparmi privati da prelevare a copertura dei buchi pubblici.

 

 

Pubblicato in Politica Emilia
Mercoledì, 13 Gennaio 2016 17:13

Bonifica emilia centrale, verso il commissariamento?

Alla fine è accaduto quello che molti invocavano: l'annullamento del risultato elettorale degli organi della Bonifica. Verso il commissariamento o la proroga del vecchi consiglio sino a nuove elezioni, del Consorzio della Bonifica dell'Emilia Centrale.

di Virgilio - Reggio Emilia 13 gennaio 2016 -
Già ancor prima dell'apertura dei seggi c'era chi invocava il commissariamento, come ad esempio il consigliere Foti (FDI) per "Assenza delle elementari regole di trasparenza prima delle elezioni dei cda, la Regioni nomini un commissario per rinviare il voto" o il piacentino Masimo Polledri (Lega Nord) che a seguito dell'esclusione della lista "Equità per tutti" così commentava il 7 di dicembre scorso "Forse non si voleva avere controllo o rendere conto da vicino di scelte ed impegni - ipotizza Polledri - ed allora bene farebbe al regione a nominare un Commissario per rinviare le elezioni e consentire di riaprire le iscrizioni."

Il caso alla fine si è sollevato a Reggio Emilia dove la lista di Ugo Franceschini, sostenuta da Coldiretti e LAPAM, si era imposta per soli 191 voti sulla concorrente della candidata Roberta Rivi (sostenuta da Cia e Confagricoltura). Uno scarto troppo piccolo a fronte delle 351 schede risultate irregolari.

Sul da farsi decideranno il presidente della Regione Bonaccini e l'assessore all'agricoltura Caselli se nominare un commissario o se prorogare il vecchio consiglio fino alle nuove elezioni.

Ed ora il M5S ha presentato, alla presidente dell'Assemblea Legislativa Simonetta Saliera, una richiesta di Commissione speciale di inchiesta sulle elezioni che si sono svolte a dicembre. "Questo annullamento non ci sorprende di certo visto che abbiamo da tempo ormai denunciato l'andamento quantomeno imbarazzante delle elezioni dei Consorzi di bonifica – spiegano Andrea Bertani e Gianluca Sassi, i consiglieri regionali del M5S che hanno richiesto l'istituzione della Commissione speciale di inchiesta – Ci sono state delle criticità e irregolarità diffuse che hanno riguardato tutte le fasi di questa elezione: dalla presentazione delle liste alla loro ammissione al voto, passando per la comunicazione sostanzialmente nulla agli aventi diritto e alle modalità del voto stesso. Crediamo che ci sia materiale sufficiente per spingere l'Assemblea a fare luce su queste diffuse irregolarità, visto che l'andamento del voto nel Consorzio dell'Emilia Centrale è comune a quello degli altri sette consorzi dell'Emilia-Romagna. La Regione non può continuare a chiudere gli occhi".

Pubblicato in Politica Reggio Emilia


Elezioni Bonifica, poca trasparenza. C'è chi invoca il commissariamento per rinviare le elezioni. Poca trasparenza e alcune procedure al limite della illegittimità. Interrogazione di Foti (FDI) e la posizione di Polledri (Lega Nord).

FOTI (FDI): ASSENZA ELEMENTARI REGOLE TRASPARENZA PRIMA DELLE ELEZIONI DEI CDA, REGIONE NOMINI UN COMMISSARIO PER RINVIARE IL VOTO
Il consigliere in una interrogazione ricorda che "sono già stati denunciati alla Giunta regionale da mesi comportamenti ostruzionistici volti a limitare la partecipazione al voto" e cita i casi del Consorzio di Burana, del Consorzio della Romagna occidentale e del Consorzio dell'Emilia centrale
Dal momento che "si registra una diffusa spregiudicatezza, irresponsabilità e l'illegittimità, nonché l'assenza delle più elementari regole di trasparenza, nella fase che precede le elezioni per il rinnovo dei consigli di amministrazione dei Consorzi di bonifica", la Regione Emilia-Romagna dovrebbe "disporre la nomina di un commissario ad acta con il compito di adottare con ogni urgenza il provvedimento di rinvio delle elezioni".
Lo sostiene Tommaso Foti (Fdi), in una interrogazione alla Giunta in cui rimarca che il rinvio sarebbe "un provvedimento necessario a garantire la correttezza della procedura e ad individuare gli atti adottati in violazione di legge, al fine dei conseguenti adempimenti correttivi da parte degli organi ordinari e di ogni provvedimento utile alla conclusione della procedura, in conformita' alle vigenti disposizioni normative".
Il consigliere ricorda infatti che "sono già stati denunciati alla Giunta regionale da mesi comportamenti ostruzionistici volti a limitare la partecipazione al voto", come "il mancato inoltro del tempestivo avviso della celebrazione delle elezioni in occasione dell'invio dell'avviso di pagamento ai consorziati, nonché l'omessa adozione ed attuazione delle procedure volte a consentire il voto telematico". Inoltre, aggiunge, "i Consorzi hanno continuato a 'gestire' indisturbati norme e regole in violazione di legge, senza curarsi della trasparenza dovuta nei confronti dei consorziati".
Tra gli esempi Foti cita il Consorzio di Burana e il Consorzio della Romagna occidentale, che "non hanno pubblicato né l'elenco degli aventi diritto al voto né l'estratto di tale elenco", e il Consorzio dell'Emilia centrale, dove "il termine perentorio previsto dalle regole elettorali che lo stesso Consorzio si è dato può essere prorogato dal direttore generale del Consorzio, anche con riferimento a specifici adempimenti, eventualmente anche fino alla data delle elezioni"; inoltre, "nel corso dell'iter di presentazione delle candidature il Comitato amministrativo del Consorzio dell'Emilia centrale ha rettificato con procedura d'urgenza quanto stabilito dal Consiglio di amministrazione sul punto, senza motivare né l'urgenza, né lo scopo della rettifica".
(Tutti gli atti consiliari – dalle interrogazioni alle risoluzioni, ai progetti di legge – sono disponibili on line sul sito dell'Assemblea legislativa al link:http://www.assemblea.emr.it/attivita-legislativa)
(jf) (Bologna 7 dicembre 2015)

"Consorzio di Bonifica: esclusione della lista "Equità per tutti" prova di debolezza e protervia. Ora la Regione rimedi"

Che i Consorzi di bonifica vivano in un mondo separato dal comune sentire è dato assodato -afferma nel suo intervento il già deputato ed ora consigliere Comunale della Lega Nord Masimo Polledri. "La gente fa fatica a realizzare la corrispondenza tra il beneficio e il contributo versato, soprattutto nel Comune Capoluogo-prosegue. Ora dobbiamo anche vedere l'autoreferenzialità e la paura di un normale confronto tra due liste nelle prossime elezioni dell'organo direttivo del Consorzio di Bonifica"
"Vedere un Consiglio di Amministrazione costituito da cinque membri tutti candidati nella lista "Acqua amica" che, per un vizio presunto di forma imputabile alla loro modulistica, esclude la lista oppositrice, oltre a costituire un evidente fatto illegittimo, evidenzia una protervia degna di una dittatura sud-americana."
"Inutile poi mostrare i muscoli- prosegue Polledri- quando si sapeva che da tale lista sarebbero al massimo derivati due consiglieri di minoranza". "Forse non si voleva avere controllo o rendere conto da vicino di scelte ed impegni - ipotizza Polledri - ed allora bene farebbe al regione a nominare un Commissario per rinviare le elezioni e consentire di riaprire le iscrizioni."
"Non si può pensare che solo la politica sia trasparente. Il Consorzio deve garantire trasparenza e partecipazione, ne va del suo interesse e della sua onorabilità- conclude Polledri. (Piacenza 7 dicembre 2015)

Pubblicato in Politica Emilia

Il sindaco di Poviglio Giammaria Manghi (Pd) è stato eletto dagli altri primi cittadini e dai consiglieri dei 45 Comuni reggiani con il 75,62% dei voti ponderati. L'affluenza alle urne è stata pari al 77,34% -

Reggio Emilia, 13 ottobre 2014 -

Il sindaco di Poviglio Giammaria Manghi (Pd) è il primo presidente della 'nuova' Provincia di Reggio Emilia, così come è stata ridisegnata dalla Legge 56/2014. Manghi, che era l'unico candidato, ha ottenuto 57.380 voti ponderati pari al 75,62% (bianche e nulle 24,38%). I voti unici sono stati invece 374 pari al 76,33%, bianche e nulle 116 pari al 23,67%.

E' ora in corso lo spoglio delle elezioni per il Consiglio provinciale, per il quale concorrono invece due liste: Pd e Terre reggiane.
L'affluenza alle prime elezioni della 'nuova' Provincia è stata del 77,34%: alle urne, nell'unico seggio elettorale allestito a piano terra di Palazzo Allende, si sono infatti recati 495 dei 640 amministratori pubblici (sindaci e consiglieri comunali) che potevano votare.

Come noto le elezioni delle 'nuove Province' avvengono attraverso un complesso meccanismo di voto ponderato: l'elettore (sindaco o consigliere comunale) che appartiene ad un Comune con un minor numero di abitanti esprime infatti un voto con un valore inferiore rispetto all'elettore (sindaco o consigliere comunale) di un Comune con un numero maggiore di abitanti. Ad esempio, ogni singola preferenza 'varrà' 22,778 voti ponderati se espressa da un consigliere o sindaco di Busana o Vetto, 57,332 se di Rolo o Casina, 111,672 se di Cavriago o Gualtieri, 171,218 se di Scandiano o Correggio, addirittura 949,434 per i 33 elettori (il sindaco e 32 consiglieri comunali) di Reggio Emilia.

Le 'nuove' Province, avranno gli stessi confini e la stessa denominazione delle Province attuali e saranno amministrate da tre organi: il Presidente e il Consiglio provinciale, nonché l'Assemblea dei sindaci.
Il Presidente, avrà la rappresentanza legale dell'ente; convocherà e presiederà il Consiglio provinciale e l'Assemblea dei sindaci; sovrintenderà al funzionamento dei servizi provinciali e svolgerà tutte le funzioni attribuite dal nuovo Statuto.
Il Consiglio provinciale, composto da 12 amministratori eletti tra sindaci e consiglieri comunali in carica, si occuperà di proporre il nuovo Statuto all'Assemblea dei sindaci; approvare regolamenti, piani e programmi; proporre all'Assemblea ed approvare, in via definitiva e previo parere favorevole, il bilancio dell'ente; esercitare le funzioni attribuite dal nuovo Statuto.
L'Assemblea dei Sindaci, composta da tutti gli attuali 45 sindaci reggiani, approverà il nuovo Statuto ed eserciterà compiti propositivi, consultivi e di controllo.
Presidente, consiglieri provinciali e sindaci che comporranno l'Assemblea, non percepiranno alcun compenso (gettone di presenza o indennità) per l'attività svolta in Provincia.

(Fonte: ufficio stampa Provincia di Reggio Emilia)

E' il sindaco di Poviglio Giammaria Manghi il solo candidato alla carica di primo presidente della 'nuova' Provincia di Reggio Emilia. Domenica 12 ottobre in 640 tra consiglieri comunali e sindaci alle urne per scegliere i 12 consiglieri delle liste Pd e Terre Reggiane -

Reggio Emilia, 23 settembre 2014 -

Due liste per il Consiglio provinciale, una sola candidatura alla carica di primo presidente della 'nuova' Provincia di Reggio Emilia, così come è stata ridisegnata dalla Legge 56/2014. Presentate entro le 12 di ieri mattina, e poi nel pomeriggio verificate e accettate dall'Ufficio elettorale.
L'unico candidato alla carica di primo presidente della 'nuova' Provincia di Reggio Emilia è Giammaria Manghi (Pd), sindaco di Poviglio.
Due invece le liste che si contenderanno i 12 posti del 'nuovo' Consiglio provinciale di Reggio Emilia. Per la lista Pd: Claudia Dana Aguzzoli, Chiara Albanese, Enrico Bini, Elena Carletti, Paola Casali, Angelo Cigarini, Ilenia Malavasi, Alessio Mammi, Mariachiara Morelli, Marcello Moretti, Pierluigi Saccardi e Andrea Tagliavini.
Per la lista Terre Reggiane: Alessandro Bussetti, Paolo Delsante, Sara Devincenzi, Daniele Erbanni, Enrico Ferrari, Daniele Galli, Vincenzo Iafrate, Marcella Menozzi, Giuseppe Pagliani, Giovanni Salvarani, Manuela Venturi e Gianluca Vinci.

Le votazioni, come noto, si svolgeranno domenica 12 ottobre dalle 8 alle 20 presso l'unico seggio allestito a Palazzo Allende, sede centrale della Provincia di Reggio Emilia. Per la prima volta dal 1860 (a parte, ovviamente, la parentesi del fascismo) non saranno più i cittadini a votare, ma alle urne si recheranno soltanto sindaci e consiglieri comunali dei 45 Comuni reggiani: complessivamente 640 amministratori pubblici. Le elezioni del nuovo Consiglio provinciale avverranno attraverso un complesso meccanismo di voto ponderato: l'elettore (sindaco o consigliere comunale) che appartiene ad un Comune con un minor numero di abitanti esprimerà un voto con un valore inferiore rispetto all'elettore (sindaco o consigliere comunale) di un Comune con un numero maggiore di abitanti. Ad esempio, la preferenza 'varrà' 22,778 voti ponderati se espressa da un consigliere o sindaco di Busana o Vetto, 57,332 se di Rolo o Casina, 111,672 se di Cavriago o Gualtieri, 171,218 se di Scandiano o Correggio, addirittura 949,434 per i 33 elettori (il sindaco e 32 consiglieri comunali) di Reggio Emilia.

Le 'nuove' Province, avranno gli stessi confini e la stessa denominazione delle Province attuali e saranno amministrate da tre organi: il Presidente e il Consiglio provinciale, nonché l'Assemblea dei sindaci.
Il Presidente, avrà la rappresentanza legale dell'ente; convocherà e presiederà il Consiglio provinciale e l'Assemblea dei sindaci; sovrintenderà al funzionamento dei servizi provinciali e svolgerà tutte le funzioni attribuite dal nuovo Statuto.
Il Consiglio provinciale, composto da 12 amministratori eletti tra sindaci e consiglieri comunali in carica, si occuperà di proporre il nuovo Statuto all'Assemblea dei sindaci; approvare regolamenti, piani e programmi; proporre all'Assemblea ed approvare, in via definitiva e previo parere favorevole, il bilancio dell'ente; esercitare le funzioni attribuite dal nuovo Statuto.
L'Assemblea dei Sindaci, composta da tutti gli attuali 45 sindaci reggiani, approverà il nuovo Statuto ed eserciterà compiti propositivi, consultivi e di controllo.
Presidente, consiglieri provinciali e sindaci che comporranno l'Assemblea, non percepiranno alcun compenso (gettone di presenza o indennità) per l'attività svolta in Provincia.

(Fonte: ufficio stampa Provincia di Reggio Emilia)

L'Ufficio Elettorale del Comune di Piacenza ricorda a tutti i cittadini che, per esercitare il diritto di voto, occorre presentarsi ai seggi muniti di un documento di riconoscimento valido e della tessera elettorale, che può essere utilizzata per 18 consultazioni e deve, pertanto, essere conservata con cura.

Piacenza, 21 maggio 2014 -

Gli elettori che non avessero ricevuto la tessera al proprio domicilio, così come i cittadini italiani residenti all'estero, potranno ritirarla presso gli sportelli Quic di viale Beverora, cui devono rivolgersi per chiedere un duplicato anche i cittadini che abbiano esaurito gli spazi destinati alla certificazione del voto, che abbiano smarrito o subito il furto della tessera, nonché coloro che ne possiedano una inutilizzabile perché deteriorata.
In caso di cambio dell'indirizzo di residenza è invece cura dell'Ufficio Elettorale trasmettere per posta, al nuovo recapito del titolare, un'etichetta adesiva riportante i relativi aggiornamenti, da incollare direttamente nell'apposito spazio.
Gli sportelli Quic di viale Beverora 57 sono sempre aperti il giovedì con orario continuato dalle 8.15 alle 17, ma anche nei giorni del voto osserveranno, eccezionalmente, un'apertura prolungata: venerdì 23 maggio e sabato 24 dalle 8.15 alle 18, domenica 25 maggio dalle 7 alle 23.

(Fonte: ufficio stampa Comune di Piacenza)