Domenica, 28 Marzo 2021 08:46

Sbagliando s’impara. La lezione di Boris Johnson. In evidenza

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“Sbagliando s’impara”. E’ un motto che dovrebbe valere per tutti ma non per alcuni politici, particolarmente influenti peraltro, del nostro caro Paese. L'errore non è mai errore, semmai sbaglia chi fa giusto, per cui chiedere scusa, come ha già fatto per due volte Angela Merkel ad esempio, non passa manco per la testa.

Di Lamberto Colla Parma,  28 marzo2021 19° giorno dell'anno 2 dell'era  COVID-19 - domenica- 

A chi non era scappato il sorrisetto quando lo scapigliato premier britannico dovette far ricorso all'ospedale perché colpito dal Covid, all'indomani dell'enunciazione che avrebbe fatto ricorso all'immunità di gregge per uscire dalla pandemia.

Lo stesso sorrisetto che era corso sul viso degli oppositori di Zingaretti, deciso a fare una gita fuori porta sino a casa dell'amico Beppe Sala, sindaco di Milano, e tornò a casa dall'aperitivo sui Navigli in compagnia dello slogan  il #Virusnonsiferma.

Come capo condomino della Regione Lazio, Zingaretti decise allora di fare man bassa di mascherine, ordinandone per ben 30 milioni di euro e pagando circa 13 milioni in acconto a una ditta inesistente.

Ma sulla questione piombò il silenzio

Solo qualche "eversivo" tentò di rilanciare la notizia, che sembrava da titoloni di prima pagina e di apertura di tutti i TG, mentre niente.

Lo stesso Zingaretti si dimenticò di quell'errore e ovviamente non chiese scusa, però restò sempre attivo e pronto a segnalare e sottolineare errori o solo inciampi di altri.

Di Arcuri e delle sue inefficienze accompagnate da una buona dose di arroganza mixata a naturale antipatia ci sarebbe da scrivere un libro.

E la lista sarebbe lunghissima da elencare ma per ora qui ci fermiamo per riprendere l'esperienza dello "Scapigliato" di Downing Street

Quatto, quatto ha portato a conclusione l'operazione Brexit e infine si è dato da fare per portare in sicurezza i suoi concittadini.

Ha avviato una imponente campagna vaccinale concedendo priorità ai più fragili e poi a man bassa su tutte le altre categorie.

Ma quel che più andrebbe sottolineato è che da un errore, Boris Johnson, ha trovato una soluzione efficace per accelerare la messa in sicurezza. 

Accorgendosi infatti che nonostante una sola inoculazione già si abbatteva sensibilmente il tasso di mortalità e di contagio, decise di procrastinare, ben oltre l'intervallo stabilito dalla società farmaceutica, l’inoculazione della seconda dose per aumentare il numero di persone sottoposte a protezione.

Un rischio, che però un vero "capo" deve assumersi e in questo caso ha raggiunto l'obiettivo sperato.

Oggi già 28 milioni di sudditi di Elisabetta II sono stati vaccinati e da 61.000 contagi e quasi 900 decessi quotidiani di gennaio (5 gennaio 2021) la mortalità è scesa a 17 unità e meno di 1.000 contagi quotidiani.

Giusto per confrontare i dati con l'Italia a gennaio avevamo circa 20.000 contagiati e 400 morti e oggi abbiamo 24.000 contagiati e 470 decessi al giorno. In tre mesi per noi nulla è cambiato.

Boris Johnson è stato probabilmente fulminato dal virus. L'effetto è stato però positivo.  Invece di perseverare nella negazione ha invertito la rotta, senza timore di essere deriso o accusato di incoerenza, e ha disposto la nave verso il porto sicuro.

Ed ora, da buon comandante, in acque meno agitate, ha deciso di chiudere tutti i boccaporti e riparare la nave nel più breve tempo possibile, sanzionando con 5.000£ chi volesse espatriare senza una validissima ragione.

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Meglio tardi che mai, qualcuno direbbe, ma da noi il tardi è ormai cronico e nessuno (compresi tutti quei soloni di scienziati che hanno attraversato in lungo e in largo il catodo a ogni ora) ha pensato di chiedere scusa almeno a quella metà della popolazione del Paese già stremata e che per ristori vedrà, se va bene, una merendina. 

Forse avremmo dovuto scegliere un ammiraglio invece di un generale alpino?

La speranza, per ora è Mario Draghi, che nelle poche comparse TV ha lasciato un segno e tracciato un solco, almeno simbolico, con il recente passato.

Non potrà fare miracoli nel breve, soprattutto se lasciato solo in un mare di squali affamati e arrabbiati, ma se avrà la perseveranza che gli viene accreditata, potrà regalare qualche soddisfazione a tutti. 

Enrico_Letta_-_Festival_Economia_2013.jpgIl PD ha però già fatto la sua mossa e sin dal primo giorno d’insediamento al vertice del partito che fu di Zingaretti,  Letta ha ricominciato a mordere Salvini, a rilanciare ipotesi divisive (Ius soli ad esempio) dimenticandosi, scientemente e strategicamente, dell'Italia e dei suoi reali problemi, al fine di minare le basi del trono di Draghi per poter tornare al potere, da buon statalista quale è. 

Infatti, oggi, nella compagine governativa, il PD ha il medesimo peso di tutti gli altri, Lega compresa. E questo i dirigenti dell’erede del PCI e dell’Ulivo proprio non riescono a mandarlo giù. 

Non sarà simpatico e nemmeno di sinistra ma prendere esempio dal britannico Boris Johnson non sarebbe male, ma basterebbe anche dalla Merkel la quale per ben due volte si è scusata pubblicamente e ha fatto retromarcia rispetto alle precedenti decisioni.

Sbagliare infatti è possibile e umano, ma perseverare è veramente diabolico

Bene farà Draghi, se ama il suo Paese, a strigliare tutti quelli che non si allineano a una politica comune di emergenza, affinché si torni rapidamente a una vita vera.

(per i precedenti editoriali clicca qui) 

LINK: 

https://www.gazzettadellemilia.it/politica/item/27322-c-era-una-volta-un-virus-tanto-buonino…”.html

https://www.gazzettadellemilia.it/politica/item/28996-il-profilo-del-covid-19-e-l’odio-sociale-incalzante.html

https://www.iltempo.it/attualita/2021/02/04/news/regione-lazio-scandalo-mascherine-ecotech-nicola-zingaretti-alessio-damato-milioni-regalati-storace-26096906/

https://www.iltempo.it/roma-capitale/2021/01/21/news/scandalo-mascherine-regione-lazio-nicola-zingaretti-soldi-butttati-25948672/

 

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