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Sabato, 06 Giugno 2020 10:41

Proteste, nuove immagini shock dagli Usa

Proteste, nuove immagini shock dagli Usa: un anziano di 75 anni aggredito dagli agenti. L'uomo ha battuto violentemente la testa dopo esser stato strattonato dagli agenti: "È in gravi condizioni". Il governatore Andrew Cuomo parla di «abuso di potere».

Pubblicato in Cronaca Emilia

Cibus Agenzia Stampa Agroalimentare: SOMMARIO Anno 19 - n° 03 19 gennaio 2020 -
Editoriale:  - Reggio Emilia: Angeli o Demoni? - Lattiero caseario. Tenue recupero di alcuni listini del Grana Padano. - Cereali e dintorni. USA e Cina nella storia, accordo sottoscritto. - Dazi, Mantovani: Ue dia seguito a lettera Bellanova - Pomodoro, Tavolo di crisi “Columbus”-

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SOMMARIO Anno 19 - n° 03 19 gennaio 2020
1.1 editoriale
Reggio Emilia: Angeli o Demoni?
3.1 lattiero caseario Lattiero caseario. Tenue recupero di alcuni listini del Grana Padano.
3.1 Bis lattiero caseario Lattiero caseari. tendenza
4.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. USA e Cina nella storia, accordo sottoscritto.
6.1 cereali e dintorni tendenze.
7.1 DAZI e Vini Dazi, Mantovani: Ue dia seguito a lettera Bellanova
7.2 biologico e alleanze inteRnazionali Agroalimentare bio e benessere naturale, nasce l’alleanza internazionale delle fiere b2b
8.1 ambiente e educazione  SFIDE, contest-scuole: ANBI in prima linea per la miglior conoscenza della risorsa acqua e del cibo
9.1 Pomodoro, crisi azienda Pomodoro, Tavolo di crisi “Columbus”
10.1promozioni “vino” e partners
11.1 promozioni “birra” e partners

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Editoriale:  - Il macabro strike altoatesino: un tempo erano le “stragi del sabato sera” - Lattiero caseario. Scivolone del Latte spot - Mercati chiusi lunedi 6 gennaio 2020. - Cereali e dintorni. Mercati tesi nonostante il rallentamento dei venti di guerra. - Ostriche contaminate, sale allerta UE - Cassazione: vendere le infiorescenze di cannabis sativa è illegale.-

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SOMMARIO Anno 19 - n° 02 12 gennaio 2020
1.1 editoriale
Il macabro strike altoatesino: un tempo erano le “stragi del sabato sera”
3.1 lattiero caseario Lattiero caseario. Scivolone del Latte spot - Mercati chiusi lunedi 6 gennaio 2020.
3.1 Bis lattiero caseario Lattiero caseari. tendenza
4.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. inizio d’anno difficile.
5.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Mercati tesi nonostante il rallentamento dei venti di guerra.
6.1 cereali e dintorni tendenze.
7.1 sicurezza alimentare Ostriche contaminate, sale allerta UE
7.2 biologico emilia romagna Agricoltura e ambiente. La Regione investe oltre 9,7 milioni di euro per incentivare il biologico e tutelare la biodiversità
8.1 cannabis  Cassazione: vendere le infiorescenze di cannabis sativa è illegale.
9.1 asta record per tonno rosso Alla faccia del sushi!
10.1promozioni “vino” e partners
11.1 promozioni “birra” e partners

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Cibus Agenzia Stampa Agroalimentare: SOMMARIO Anno 19 - n° 01 05 gennaio 2020 -
Editoriale:  - 2020, 20 di guerra- Lattiero caseario. Stabili i derivati del latte - Cereali e dintorni. Mercati in attività, in attesa della firma USA/CINA - Cinghiali: è allarme trichinosi. - “Agricoltura reggiana, un 2019 di luci e ombre” - sicurezza alimentare... -


SOMMARIO Anno 19 - n° 01 05 gennaio 2020

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1.1 editoriale
2020, 20 di guerra
3.1 lattiero caseario Lattiero caseario. Stabili i derivati del latte.
3.1 Bis lattiero caseario Lattiero caseari. tendenza
4.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Mercati in attività, in attesa della firma USA/CINA
5.1 cereali e dintorni tendenze.
6.1 sicurezza sanitaria Cinghiali: è allarme trichinosi..
6.2 sicurezza alimentare Micotossine oltre i limiti, ritirato il pane grattugiato.
7.1 ambiente  Spandimenti, agricoltori in difficoltà per le promesse non mantenute della giunta regionale dell'emilia romagna
8.12019, l’agricoltura reggiana “Agricoltura reggiana, un 2019 di luci e ombre”
9.1.1promozioni “vino” e partners
10.1 promozioni “birra” e partners

 

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Domenica, 05 Gennaio 2020 07:40

2020, 20 di guerra

Il nuovo anno non si è certamente aperto secondo i migliori auspici facendo intendere di non voler smentire il detto popolare che lo vorrebbe funesto
 
Di Lamberto Colla 5 gennaio 2020 - La bandiera con la mezza luna turca sventolerà in Libia a sostegno del Governo regolare accettato dall’Onu e dall’Italia e guidato da Fayez al-Sarraj

Dall’altra parte invece il generale Khalīfa Belqāsim Ḥaftar, l’uomo forte della Cirenaica e da sempre fedele a Gheddafi, che sta cercando di conquistare il potere con la forza e il sostegno imbarazzante della Francia, il solito splendido alleato.

A questo punto quanto potrà mai valere la diplomazia europea che vede contrapposte la seconda e terza forza economica fronteggiarsi, l’Italia con il Governo centrale di Tripoli e la Francia con i ribelli? E infine Il terzo incomodo, la Turchia, anch’essa appartenente alla NATO entrare prepotentemente nel conflitto senza alcuna autorizzazione, come di fatto nemmeno i Francesi chiesero ma dovettero confessare dopo che vennero scoperti dei missili nelle aree coperte dal generale Haftar.

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(nella foto centrale Trump e Soleimani quando si sfidarono nel 2018 su twitter in perfetto stile “Game of Thrones”: “Le sanzioni stanno arrivando novembre 5” scriveva Trump e ritratto di profilo Soleimani rispondeva “Venite vi stiamo aspettando”)

E poi l’IRAN che non perde occasione di stuzzicare gli USA e questa volta in territorio Iracheno andando a fomentare una rivolta contro l’ambasciata USA di Badgad dove un mercenario USA (contractor) ha perso la vita.

Poco più di 24 ore dopo la reazione USA, mirata e chirurgica, molto simile alle risposte israeliane agli attacchi dei palestinesi, ha colpito il convoglio che stava trasportando il numero due Iraniano, il Generale Qassim Soleimani, accreditato per diventare il leader supremo e capo dei Quds, i guardiani della rivoluzione, oltre al suo fedelissimo con il quale aveva aizzato la folla irachena contro gli USA.


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Ora la tensione è alle stelle e la diplomazia UE è spuntata a causa della Francia, della Turchia e dalla perdita di Federica Mogherini dalla posizione di Alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, decaduta il 1° dicembre 2019 e ricevuto in carico dal 2014.

La guida della politica estera e di sicurezza comune dell’Unione Europea, solida e efficace, è oggi passata nelle mani dello spagnolo Josep Borrell che sembra voler proseguire lo stile dell’italiana, ovvero il laico, inutile silenzio.

 

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Pubblicato in Politica Emilia
Mercoledì, 25 Settembre 2019 10:38

Parmigiano Reggiano, il commento sui dazi di Trump

Dal Parmigiano Reggiano, news sui dazi americani: il 30 settembre sarà resa nota la posizione del WTO e gli USA minacciano nuovi dazi a “carosello”.

Reggio Emilia, 24 settembre 2019 - Il Consorzio Parmigiano Reggiano ha partecipato a un meeting che si è tenuto a Washington alla presenza dell'Ambasciatore italiano negli Stati Uniti Armando Varricchio e del responsabile Congressional and Public Affairs della US Chamber of Commerce, Nicholas Vaugh. È stato annunciato che il 30 settembre sarà resa nota la posizione del WTO con l’esatta quantificazione delle tariffe autorizzate.

Si è anche parlato della minaccia degli Stati Uniti di applicare nuovi dazi “a carosello”, cioè per alcuni mesi al 100% a rotazione: una misura inaccettabile che rappresenterebbe l’inizio di una vera guerra commerciale. C’è grande attesa per la visita del Segretario di Stato degli Stati Uniti Mike Pompeo, fissata per i primi giorni di ottobre.

“La visita del Segretario di Stato sarà l’occasione per sensibilizzare gli Stati Uniti sulle ragioni italiane. Il Parmigiano Reggiano è il prodotto simbolo del Made in Italy, non solo per la reputazione del brand, ma anche per dimensione del business. Nel 2018 sono state esportate negli USA 10 mila tonnellate di prodotto. Il mercato americano è, dopo la Francia, il secondo mercato estero per il Re dei Formaggi. Trump minaccia di applicare un dazio pari al valore del prodotto importato. Ciò significa che il dazio passerebbe da 2,15 dollari a 15 dollari al kg: si può stimare che il costo del Parmigiano Reggiano passerebbe da 40 dollari a 60 dollari al kg. Ad un aumento di prezzo corrisponderà inevitabilmente un crollo dei consumi pari all’80-90%. Lanciamo quindi un messaggio alla politica italiana, e precisamente chiediamo di adoperarsi affinché non arrivi sul nostro comparto una mazzata ingiusta che andrebbe a colpire uno dei pochi motori positivi dell’economia italiana. Siamo pronti a fare gioco di squadra con tutti i settori del Food di qualità italiana per vincere questa battaglia” ha commentato Nicola Bertinelli, presidente del Consorzio Parmigiano Reggiano.

 

 

 
 

 

Domenica, 14 Luglio 2019 06:55

Forse Trump non è un “Orco”.

Primi spiragli di luce. Il Wall Street Journal inizia a narrare la verità su Trump e sui suoi predecessori e lo storico corrispondente dagli USA di Repubblica, Federico Rampini, analizza gli errori della sua sinistra e invita a cambiare strategia. Verità e dialogo possono risollevare il mondo.

di Lamberto Colla Parma 14 luglio 2019 -
In diverse circostanze avevamo segnalato i successi della politica di Trump. Oltre alla sua naturale antipatia, arroganza e tweet devastanti, vi sono i successi. Obiettivi conseguito contro tutto e tutti, combattendo anche contro i propri alleati e uomini di fiducia che, soprattutto nel primo periodo di mandato, ha sostituito quasi quotidianamente.

La stampa, tutta, avversa a ogni suo lontano pensiero e pronta a screditarlo con ogni mezzo, dal tradimento della Patria alla violenza sessuale, Trump ha incarnato il male assoluto.

Niente da fare, coriaceo, ha proseguito con la sua linea politica tutta incentrata sul lavoro e sulla centralità degli americani e quindi degli USA.

I risultati erano sotto gli occhi di tutti ma nessuno voleva vederli. Tutti a fomentare negatività e a sottolineare la sua idea del muro col Messico e quindi a esaltare la sua presunta  fobia per l'immigrato.

Peccato però che il muro lo avevano iniziato i democratici, Obama e il suo predecessore, così come la marchiatura dei giovani è una pratica dei messicani davanti alla porta d'uscita e non degli statunitensi all'ingresso della grande nazione a stelle e strisce.

Mentre a Obama venne consegnato il Nobel per la Pace nonostante continuasse a bombardare in giro per il mondo generando milioni di profughi, Trump viene raccontato come un orco nonostante non abbia sparato un solo colpo di pistola.

Alla fine non è la sola Gazzetta dell'Emilia a accorgersi e segnalare, peraltro da molto tempo, le incongruenze e le falsità strumentali ma anche lo stesso prestigioso "Wall Street Journal" che pochi giorni orsono scriveva che "Le politiche di Trump stanno aiutando i lavoratori americani più di quanto non abbia fatto Obama" e ponendo l'attenzione sulle enormi falsità, supportate e riscontrate da dati numerici e economici. "la vostra 'narrazione' di un'America come un incubo di dickensiana ineguaglianza", ovvero dove i ricchi diventano più ricchi e tutti gli altri stanno peggio, non corrisponde al vero.

L'Editorial Board del Wsj, il comitato che riunisce i capi e gli opinionisti del giornale e che ne elabora la linea editoriale - sottolinea il fatto che sia "ora di svegliarsi dall'economia di Barack Obama e di ammettere che tanti americani stanno prosperando grazie alla crescita più rapida e al mercato del lavoro più competitivo creati dai cambiamenti politici del 2017". I dati ben raccolti e comprensibili sono riportati dall'AGI nell'articolo a firma di Alessandro Galliani e perciò ne consigliamo la lettura.

Poco prima era stato lo storico corrispondente dagli USA, Federico Rampini, a fare "outing" richiamando la sinistra alla realtà dei fatti. Nel suo libro "La notte della Sinistra" edito da Mondadori scrive
"Negli Stati Uniti, infatti, anche la sinistra di governo ha adottato maniere piuttosto dure contro l'ingresso di stranieri illegali. E già molto prima di Obama, l'altro suo
predecessore democratico aveva fatto costruire un pezzo di Muro al confine col Messico. Pure in questo caso, sembrano colpiti da amnesia tutti coloro che associano il Muro esclusivamente a Trump. Certo, è lui ad averne fatto un simbolo e uno slogan da urlare nei comizi elettorali. Quelli prima di lui erano stati più abili, o più discreti, o più ipocriti? Fatto sta che qualsiasi turista può andare a visitare, da un quarto di secolo in qua, quell'altissima fortificazione in muratura che nel 1994 il democratico Bill Clinton fece costruire in California, a sud di San Diego, per prevenire l'ingresso di narcotrafficanti da Tijuana. Poi il tratto più lungo (ben 1000 chilometri) di barriera fortificata e armata lungo la frontiera venne innalzato durante la presidenza di George W. Bush, ma con l'approvazione bipartisan: votarono a favore molti democratici.
È istruttivo anche confrontare i dati sugli arresti di migranti senza permesso fermati mentre attraversavano la frontiera meridionale degli Stati Uniti: in diminuzione sotto Trump, visto che furono 397.000 nel 2018, contro una media di 413.000 all'anno durante l'amministrazione Obama; il massimo di 1,6 milioni di arresti fu raggiunto nel 2000 sotto Clinton. Dunque Obama e Clinton – ambedue rieletti per un secondo mandato – rappresentavano una sinistra che su questo tema preferiva stare dalla parte della legge. Poi è arrivato Trump, che ha il dono della provocazione e con i suoi eccessi riesce a radicalizzare un po' tutti, la destra e la sinistra. Ogni tanto, però, le sue trovate sono astute. Per esempio quella sera dell'8 gennaio 2019 in cui, parlando alla nazione per difendere la sua proposta di Muro (in realtà poche centinaia di chilometri aggiuntivi, assai meno di quelli già esistenti), ha menzionato la cinta che circonda la nuova casa dei coniugi Obama a Washington: «I politici che si circondano di quelle protezioni, non lo fanno perché odiano chi sta fuori, ma perché amano chi sta dentro»."

Insomma, alla luce di queste due illuminanti posizioni, forse sarebbe meglio che le "sinistre" italiane e non solo, uscissero dalle loro torri d'avorio, abbandonassero i grandi finanzieri e tornassero a svolgere la loro politica sociale confrontando le idee e collaborando per il bene degli italiani e non solo dei migranti.

Che i veri "fascisti" siano loro? Chissà, forse sì, forse no; forse sarebbe opportuno superare queste semplicistiche definizioni in grado di creare conflitti e impermeabilizzare i dialoghi.

Sempre Federico Rampini, in un articolo del 3 marzo 2019 a firma di Antonio Socci invitava a "smetterla di «raccontarci che siamo moralmente superiori e che là fuori ci assedia un' orda fascista". Invita anche a smetterla "di infliggere ai più giovani delle lezioni di superficialità, malafede, ignoranza della storia. Si parla ormai a vanvera di fascismo, lo si descrive in agguato dietro ogni angolo di strada, studiando pochissimo quel che fu davvero... Si spande la retorica di una nuova Resistenza, insultando la memoria di quella vera (o ignorandone le contraddizioni, gli errori, le tragedie)".

Se non si cambia atteggiamento, non si cambia l'Italia e tutti sprofonderemo nelle volontà di altri.

https://www.gazzettadellemilia.it/politica/item/21183-i-risultati-che-non-ti-aspetti.html 

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Pubblicato in Politica Emilia
Martedì, 25 Giugno 2019 09:21

Porsche richiama 100.000 auto negli Stati Uniti.

Porsche richiama 100.000 auto negli Stati Uniti. Colpiti diversi modelli di Cayenne e Panamera prodotti tra il 2003 e il 2016

La casa automobilistica sportiva Porsche ha ordinato negli Stati Uniti il richiamo di numerose auto nelle officine. Secondo le autorità di regolamentazione del traffico NHTSA degli Stati Uniti ad essere interessate dal richiamo un totale di circa 100.000 Cayenne e Panamera.

Il motivo? A causa di un problema alla trasmissione, potrebbe accadere che i conducenti suppongano erroneamente di essere passati alla "posizione di parcheggio" e di rimuovere la chiave di accensione. Di conseguenza, c'è il rischio che le auto, se il freno a mano non è serrato, possono muoversi senza sorveglianza e senza preavviso fino all'esaurimento dell'abbrivio.

La filiale Volkswagen vuole risolvere il problema sostituendo una presa del cavo del cambio. La corrispondente campagna di richiamo inizierà l'11 agosto.

Interessati sono diverse lotti di modelli della Porsche Panamera prodotti tra il 2010 e il 2016 e e della Porsche Cayenne 2003-2010. Il problema deriva da una boccola che collega la leva del cambio al componente meccanico che potrebbe deteriorarsi nel tempo, causandone il distacco. Ciò potrebbe causare un guasto, con l'effetto peggiore che il cambio è in realtà in una marcia diversa rispetto alla posizione della leva, aumentando il rischio di incidenti.

Non si possono escludere condizioni di guida non sicure. Pur non essendoci stati incidenti con esito fatale, segnala Giovanni D'Agata presidente dello "Sportello dei Diritti", è consigliabile che i proprietari di questa auto prestino la massima attenzione e che si rivolgano subito alle autofficine autorizzate o ai Concessionari Porsche Italia nel caso in cui la propria autovettura corrisponda ai lotti in questione.

(24 giugno 2019)

Pubblicato in Motori Emilia

Editoriale: - . Più popolare di lui, solo George Washington - Cereali e dintorni. I fondi cavalcano la ripresa. - Un altro richiamo precauzionale per Curcuma e Echinacea -FarmRun, tra sport, divertimento e intrattenimento. Si allunga la lista dei partner per un evento sportivo sempre più "cool". - Nuovi Obblighi del Made in Italy-

SOMMARIO Anno 18 - n° 25 23 giugno 2019
1.1 editoriale
Più popolare di lui, solo George Washington
2.1 lattiero caseario Lattiero caseari. Latte sempre più su, il burro non arresta la caduta. Grana: qualche novità
2.1 Bis lattiero caseario Lattiero tendenze -
3.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. I fondi cavalcano la ripresa.
7.1 sicurezza alimentare Un altro richiamo precauzionale per Curcuma e Echinacea
7.2 sport eventi FarmRun, tra sport, divertimento e intrattenimento. Si allunga la lista dei partner per un evento sportivo sempre più "cool".
8.2 italian sounding Nuovi Obblighi del Made in Italy
9.1 sanità e zanzare Sanità. Stop alle zanzare
10.1 eventi export Il Parmigiano Reggiano vola a New York
11.1promozioni "vino" e partners
12.1 promozioni "birra" e partners

 

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Domenica, 23 Giugno 2019 14:40

Più popolare di lui, solo George Washington

Chissà se George Washington, con il quale Trump dichiara di condividere il medesimo tasso di popolarità, utilizzasse Twitter alla pari del miliardario presidente. Con "manteniamo grande l'america, Trump ha dato il via alla nuova campagna elettorale.

di Lamberto Colla Parma 23 giugno 2019 -

Donald Trump ha avviato ufficialmente la campagna elettorale per la conquista di un secondo mandato presidenziale, con la stessa veemenza che l'ha contraddistinto nella prima e nel corso del suo primo esercizio presidenziale.

Keep America Great.

Manteniamo grande l'America è il nuovo slogan con il quale il tycoon statunitense ha marchiato la campagna elettorale 2020 a sottolineare come con lui gli Stati Uniti siano tornati grandi e rispettati nel mondo.

E da questo punto di vista non si può certamente smentire. In Politica estera gli USA sono tornati prepotentemente alla ribalta in ogni questione e in modo molto diretto da parte dello stesso presidente. In modo molto provocatorio con dichiarazioni spesso ben poco diplomatiche, Donald Trump è intervenuto a gamba tesa in ogni situazione delicata in ogni angolo della terra, dalla questione coreana al caos diplomatico europeo, prendendo di petto la politica espansionistica cinese piuttosto che la questione mediorientale e l'avversario iraniano accusato di essere lo Stato destabilizzatore dell'area.

Però, a ben osservare, a differenza dei suoi predecessori, a fronte di toni infuocati, non ha fatto sparare un solo proiettile, al massimo ha fatto fare qualche gretto alle sue portaerei ma null'altro.

E non è cosa di poco conto per un capo di stato considerato un guerrafondaio irresponsabile e dipinto dai suoi detrattori e dalla maggior parte dei media un soggetto inaffidabile.

Non fece in tempo a "salire in cattedra" che subito i poteri forti e tradizionali statunitensi si scateenarono contro di lui cercando di minare dalla base la sua presidenza. Il potente procuratore generale , forte della complicità del capo dell'FBI al quale a più riprese si affiancarono altri dello stesso staff presidenziale, non riuscì a portare a conclusione le accuse. Lo scorso marzo, in una infrmativa al Congresso americano, il ministro della Giustizia Usa, William Barr e il suo vice, Rod Rosenstein,hanno scritto che il procuratore speciale, Robert Mueller, non ha trovato prove di cospirazione di Donald Trump e del suo staff con la Russia per interferire sulle presidenziali del 2016. Non sono state inoltre riscontrate prove sufficienti per incriminare il presidente per ostruzione della giustizia, ma l'inchiesta "neanche lo esonera".
Con quella ultima frase sibillina i detrattori di Trump si sono lasciati aperti la porta per proseguire nell'opera di demonizzazione del Presidente e contrastare la avanzata a un secondo mandato presidenziale.

La popolarità di Trump in effetti è sempre stata elevatissima, popolare nella vasta periferia degli USA, il miliardario è invece osteggiato nei "palazzi" nei grandi centri urbani. Per ora il popolo ha vinto e il tycoon l'ha premiato portando la disoccupazione al valore più basso della storia economica a stelle e strisce.

Così come George Washington, con il quale divide la popolarità, sconfisse gli inglesi, Donald Trump vuol sconfiggere i suoi oppositori interni e i tre quarti del mondo. Certo, che con tutto qello che ha subito in questi primi tre anni di presidenza, avere ancora tanto entusiasmo fa pensare che sia "pazzo" o al contrario molto più intelligente e forte di quanto cerchino di farci credere.

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