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Domenica, 26 Maggio 2019 08:04

Maltempo, è allerta gialla in Emilia

Allerta GIALLA per criticità idraulica per le province di PC, PR, RE, MO, BO; per criticità idrogeologica per le province di PC, PR, RE, MO, BO, RA; per temporali per le province di PC, PR, RE, MO, BO, RA - Per la giornata di domani domenica 26 previste condizioni di convezione organizzata sul settore occidentale della regione; pertanto avremo precipitazioni di moderata intensità sul settore occidentale associate a temporali organizzati. La criticità idrogeologica segnalata è determinata dalle attuali condizioni dei terreni e dei corsi d'acqua, con particolare riferimento al reticolo idrografico minore.

La formazione di un minimo depressionario in quota in spostamento dal Mediterraneo occidentale verso l'area tirrenica, associato all'afflusso di correnti fredde in quota, determinerà condizioni di convezione organizzata sul settore occidentale della regione; pertanto avremo precipitazioni di moderata intensità sul settore occidentale associate a temporali organizzati.

La criticità idrogeologica segnalata è determinata dalle attuali condizioni dei terreni e dei corsi d'acqua, con particolare riferimento al reticolo idrografico minore.

ZONE DI ALLERTA: A - Bacini Romagnoli (RA, FC, RN); B - Pianura e costa Romagnola (RA, FC, RN); C - Bacini Emiliani Orientali (BO, RA); D - Pianura Emiliana Orientale e costa Ferrarese (FE, RA, BO); E - Bacini Emiliani Centrali (MO, RE, PR); F - Pianura Emiliana Centrale (MO, RE, PR, BO); G - Bacini Emiliani Occidentali (PR, PC); H - Pianura e bassa collina Emiliana Occidentale (PR, PC).

SOTTOZONE DI ALLERTA: A1 - Montagna Romagnola (FC-RN); A2 - Collina Romagnola (RA-FC-RN); B1 - Pianura Romagnola (RA-FC-RN); B2 - Costa Romagnola (RA-FC- RN); C1 - Montagna Emiliana Orientale (BO); C2 - Collina Emiliana Orientale (BO-RA); D1 - Pianura Emiliana Orientale (FE-RA-BO); D2 - Costa Ferrarese (FE); E1 - Montagna Emiliana Centrale (MO- RE -PR); E2 - Collina Emiliana Centrale (MO- RE- PR); F - Pianura Emiliana Centrale (MO-RE-PR-BO); G1 - Montagna Emiliana Occidentale (PC-PR); G2 - Alta Collina Emiliana Occidentale (PC-PR); H1 - Bassa Collina Emiliana Occidentale (PC-PR); H2 - Pianura Emiliana Occidentale (PC-PR).

Per approfondimenti sul contenuto del presente documento e la consultazione dei dati in tempo reale: https://allertameteo.regione.emilia-romagna.it
Per ulteriori informazioni di carattere meteorologico:
Centro Funzionale Regione Emilia Romagna – Arpae Servizio Idro-Meteo-Clima https://www.arpae.it/sim/
tel: 051 649 7600 (segreteria telefonica previsioni)
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Per ulteriori informazioni di protezione civile:
Agenzia per la sicurezza territoriale e la protezione civile – Emilia Romagna http://protezionecivile.regione.emilia-romagna.it/ 
Centro Operativo Regionale lun. - sab. 08:00-20:00 - 051 527 4440/4200 Centralino Agenzia regionale attivo H24 - 051 527 4404
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Pubblicato in Ambiente Emilia

La società che meno di un anno fa aveva acquisito i 55 punti vendita del marchio imolese, ha dichiarato fallimento

Shernon Holding, la società che gestiva punti vendita di Mercatone Uno, è stata dichiarata fallita. I lavoratori di Mercatone Uno, storico marchio imolese dell'arredamento che accompagnò i trionfi ciclistici di Marco Pantani, sono venuti a conoscenza del fallimento via Facebook nella notte: «Non c'è stata nessuna comunicazione ufficiale da parte dell'azienda», ha spiegato Luca Chierici, segretario del sindacato Filcams di Reggio Emilia.

Shernon Holding aveva acquisito i 55 punti vendita meno di un anno fa. Davanti a numerosi negozi chiusi sono in corso presidi e sit-in dei lavoratori. 1'860 dipendenti, quasi 10'000 persone toccate. Sono più di 500 le aziende fornitrici coinvolte dalla vicenda della Mercatone Uno, che vantano crediti non riscossi per circa 250 milioni di euro.

I fornitori, ha dichiarato William Beozzo, direttore dell'Associazione Fornitori Mercatone Uno, «hanno sempre manifestato a tutti gli organi competenti le proprie perplessità sull'operazione con Shernon Holding. Sono stati persi altri 8 mesi e ulteriori risorse finanziarie. Ricordiamo che in gioco non ci sono solo i 1.860 dipendenti del Gruppo, a cui mandiamo tutta la nostra solidarietà, ma anche tutti i dipendenti delle nostre aziende, un indotto che coinvolge in Italia quasi 10.000 persone».

Per Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti" si tratta di una drammatica notizia che attesta ancora una volta la crisi dell'economia italiana che coinvolge marchi divenuti storici e soprattutto migliaia di di famiglie che all'improvviso si vedono nel baratro causato dalla perdita del posto di lavoro. E' chiaro che in questi casi al di là delle previsioni che riguardano una ripresa che stenta a vedersi, imprescindibile dovrà essere l'annunciato impegno del governo e del Ministro dello Sviluppo economico per salvaguardare almeno il diritto al lavoro degli sfortunati dipendenti.

(25 maggio 2019)

Pubblicato in Economia Emilia

Cruciverba per mantenere il cervello vigile, attento e allenato nell’età avanzata. A scoprirlo uno studio inglese. Gli appassionati di puzzle e parole crociate tendono ad avere un’età cerebrale fino a 10 anni più giovane della norma.

Invecchiare mantenendo la mente lucida è possibile. Il segreto è passare il tempo libero a fare rebus, sudoku e cruciverba può essere molto più utile e produttivo di quanto sembra. In particolare per il futuro benessere del nostro cervello. Lo hanno scoperto i ricercatori dell’Università di Exeter e la King's College London, nel Regno Unito, secondo cui dedicarsi regolarmente a queste attività enigmistiche presenta enormi benefici per il futuro funzionamento delle nostre capacità cognitive, quali la memoria, l’attenzione, il ragionamento e l’abilità nel risolvere problemi.

«I miglioramenti sono stati particolarmente evidenti nella velocità e nell’accuratezza delle performance dei partecipanti», ha dichiarato la dottoressa Anne Corbatt, leader dello studio. «In alcune aree i miglioramenti sono stati davvero drastici: per esempio nell’ambito del problem-solving, le persone che facevano spesso cruciverba o puzzle avevano un’età mentale di circa 8 anni più giovane rispetto a coloro che non coltivavano questa passione. Non possiamo dire con certezza che fare questo genere di quiz abbassi la probabilità di sviluppare una condizione neurodegenerativa, ma abbiamo visto che l’uso regolare di giochi con parole e puzzle aiuta a mantenere il nostro cervello in funzione più a lungo».

Lo studio, chiamato PROTECT, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, è uno dei più complessi degli ultimi 10 anni e gli scienziati incoraggiano tutti gli adulti a dedicarsi a questo genere di attività di enigmistica al fine di mantenere all’erta la mente e i suoi processi cognitivi, al contempo tenendo a bada malattie gravi come la demenza e l’Alzheimer. «PROTECT si è dimostrata una delle ricerche più entusiasmanti del decennio», conferma Clive Ballard, del Dipartimento di medicina di Exeter. «Lo studio ci ha permesso di capire di più sul modo in cui il nostro cervello invecchia, e dunque possiamo cercare di ridurre il più possibile il rischio che corrono le persone anziane di sviluppare la demenza».

Elezioni 2019 - Le amministrative nei quattro capoluoghi dell'Emilia-Romagna al voto: in corsa 25 candidati sindaco, sostenuti da 56 liste. In lizza anche 1.673 candidati consiglieri per 128 posti disponibili. Le curiosità e i dati. Tutte le cifre sulla tornata elettorale per le comunali a Forlì, Ferrara, Modena e Reggio Emilia sul sito informativo online della Regione dedicato alle prossime consultazioni del 26 maggio.

Bologna –

Venticinque candidati in lizza per quattro posti da primo cittadino sostenuti da 56 liste, 6 (meno di un quarto) sono donne e complessivamente hanno una età media di 51,4 anni (43,5 anni per le donne e 53,9 per gli uomini). E sono 1.673 gli aspiranti consiglieri per uno dei 128 posti disponibili.

Sono queste alcune delle curiosità sui candidati sindaco e consiglieri in corsa nelle elezioni amministrative a Forlì, Ferrara, Modena e Reggio Emilia, le città capoluogo dell’Emilia-Romagna i cui gli elettori sono chiamati alle urne.

Si vota dalle ore 7 alle 23 in 2.623 sezioni elettorali dell’Emilia-Romagna. I dati si possono consultare sul sito della Regione Emilia-Romagna dedicato alle elezioni, all’indirizzo http://www.regione.emilia-romagna.it/elezionirealizzato dall’Agenzia di Informazione e Comunicazione della Giunta regionale con la collaborazione dell’Ufficio stampa dell’Assemblea legislativa. L’elaborazione dei dati è curata dal servizio statistico della Giunta e dalla Direzione Generale dell’Assemblea legislativa emiliano-romagnola.

Aspiranti sindaco e liste nei 4 capoluoghi
Dei 25 candidati in corsa per ricoprire i 4 posti da sindaco 5 sono a Reggio Emilia, 7 a Modena, 8 a Ferrara e 5 a Forlì. Le candidate donne sono solo 6: 1 su 8 (12,5%) a Ferrara, 1 su 5 a Forlì, 2 su 7 a Modena e 2 su 5 (40%) a Reggio Emilia. Per quanto riguarda le liste a sostegno dei candidati sindaco ce ne sono 12 a Reggio Emilia, 13 a Forlì, 14 a Modena e 17 Ferrara.
Il candidato sindaco più giovane è una ragazza di 26 anni che si presenta a Modena mentre quello più anziano ha 68 anni e si candida a Forlì. Dei 25 candidati solo 4 sono fuori dall’Emilia-Romagna o all’estero: gli altri 21 sono emiliano-romagnoli e 11 sono nati nello stesso comune nel quale hanno deciso di concorrere.

Reggio Emilia
Sono 348 i candidati alla carica di consigliere per uno dei 32 posti disponibili, in 12 liste (in media 29 candidati per lista). Le donne sono 150 (pari al 43,1%), mentre gli uomini 198. L’età media dei candidati consiglieri è di 47 anni, sia per le donne che per gli uomini. I candidati che non superano i 20 anni di età sono 11, di questi 2 hanno 18 anni: 4 candidati hanno più di 80 anni.
Tra i candidati 166 sono nati a Reggio Emilia (47,7%) e 69 in provincia (19,8%), 24 provengono dalle altre province dell’Emilia-Romagna, 69 dal resto d’Italia e 20 (5,7%) sono nati all’estero.

Modena
Sono 418 i candidati alla carica di consigliere per uno dei 32 posti disponibili, in 14 liste (in media 29,9 candidati per lista). Le donne sono 168 (pari al 40,2%), mentre gli uomini 250. L’età media dei candidati è di 50,6 anni, 49 anni per le donne e 51,8 anni per gli uomini. I candidati che non superano 20 anni sono 8, di questi 3 hanno 18 anni: 7 candidati hanno più di 80 anni.
Tra essi 180 sono nati a Modena (43,1%) e 64 in provincia (15,3%), 34 provengono dalle altre province dell’Emilia-Romagna, 116 dal resto d’Italia e 24 (5,7%) sono nati all’estero.

Ferrara
Sono 519 i candidati alla carica di consigliere per uno dei 32 posti disponibili, in 17 liste (in media 30,5 candidati per lista). Le donne sono 222 (pari al 42,8%), mentre gli uomini 297. L’età media  dei candidati è di 49,5 anni, sia per le donne che per gli uomini. I candidati che non superano 20 anni sono 15, di questi 4 hanno 18 anni: 3 candidati hanno più di 80 anni. Tra questi 303 sono nati a Ferrara (58,4%) e 79 in provincia (15,2%), 24 provengono dalle altre province dell’Emilia-Romagna, 99 dal resto d’Italia e 14 (1,9%) sono nati all’estero.

Forlì
Sono 388 i candidati alla carica di consigliere per uno dei 32 posti disponibili, in 13 liste (in media 29,8 candidati per lista). Le donne sono 175 (pari al 45,1%), mentre gli uomini 213. L’età media dei candidati è di 49,1 anni, 49,6 anni per le donne e 48,7 anni per gli uomini. I candidati che non superano 20 anni sono 10, 5 diciannovenni e 5 ventenni: 4 candidati hanno più di 80 anni.
Tra i candidati 222 sono nati a Forlì (57,2%) e 67 in provincia (17,3%), 35 provengono dalle altre province dell’Emilia-Romagna, 53 dal resto d’Italia e 11 (2,8%) sono nati all’estero.

Fonte: Regione ER

 

L'allarme di Marco Cigarini, imprenditore agricolo e vicepresidente Cia di Reggio che denuncia anche la difficile situazione dei vitigni di lambrusco

"Un male ancora misterioso sta uccidendo gli alberi del pero: solo nei miei filari ne sono morti oltre 600, sul territorio reggiano ammontano a migliaia. E anche diversi vitigni di lambrusco versano in agonia". Parole di Marco Cigarini, imprenditore agricolo e vicepresidente Cia di Reggio, che lancia l'allarme sulle gravi conseguenze dei cambiamenti climatici per l'agricoltura del nostro territorio.
"I danni ad oggi sono molto pesanti – sottolinea -: basti pensare che oltre alle piante morte, quelle rimaste in vita hanno un calo di produzione che supera il 50%. La situazione è generalizzata e riguarda specialmente i peri che non superano i dieci anni di età. Ho parlato con altri agricoltori e siamo tutti nella stessa difficile situazione, con in più l'incubo di non conoscere quale è la causa. Al momento possiamo infatti solo ipotizzarla". Entra nel dettaglio: "Nella migliore delle ipotesi, è colpa di settimane in cui si sono alternati caldo, freddo, siccità e bombe d'acqua. Ma potrebbe esserci altro. E per questo siamo molto preoccupati: temiamo che il responsabile della situazione sia un fitoplasma. Attendiamo l'esito delle analisi che abbiamo commissionato. Per cercare di limitare una eventuale 'epidemia', tutti noi agricoltori colpiti abbiamo bruciato le piante secche".

La situazione è drammatica: "Le aziende devono affrontare le avversità dovute ai mutamenti climatici e agli agenti patogeni, cimice asiatica in primis, oltre a rispettare le limitazioni sui prodotti per la difesa fitosanitaria, e in più assistiamo a prezzi liquidati assolutamente non remunerativi: così proprio non va".

Ma in difficoltà non vi sono 'soltanto' i peri. Decine di ettari di lambrusco, di diverse varietà, sono collassati e non hanno praticamente germogliato, benché la stagione sia già avanzata. "In questo caso – prosegue Cigarini – abbiamo la certezza che è tutta colpa dell'inverno anomalo e di un maggio davvero troppo freddo, ma nessun viticoltore si aspettava comunque una risposta vegetativa di questo tipo". Inizialmente si pensava ad un normale ritardo della germogliazione, "ma ormai i tempi si allungano e si teme il collasso dei vigneti con perdite incalcolabili. I tecnici ipotizzano che la scarsa umidità del terreno nel periodo invernale non abbia permesso alle gemme di giungere a maturazione, tant'è che il fenomeno tipico del 'pianto della vite' in alcune zone non è avvento, proprio a causa della marcata siccità. Il colpo di grazia è stato il tempo di queste ultime settimane".

Cigarini ricorda che situazioni climatiche analoghe si potevano verificare in passato 'solo' in Trentino "dove viene chiamato 'inverno da gelo secco', che altro non è che un combinato di situazioni meteo che stressano fortemente le piante. Se non reagiranno in questi giorni, ma viste le previsioni la vedo dura, il danno sarà molto ingente sotto l'aspetto produttivo e per gli elevati costi dovuti al rinnovo dei numerosi impianti collassati"

Moratoria di 12 mesi sui mutui e speciali linee finanziamento a tasso agevolato per le famiglie e le aziende colpite dalla calamitá che ha interessato nei giorni scorsi numerosi Comuni della Romagna. In particolare: Forlì, Cesena, Cesenatico, Gambettola, Savignano, Forlimpopoli.

Bologna -

In seguito al maltempo che ha colpito nei giorni scorsi una vasta area della Romagna, provocando l’esondazione di alcuni fiumi e ingenti danni ai cittadini e alle imprese del territorio, UniCredit ha varato diversi interventi di sostegno a favore della comunità, con particolare riferimento alle aree di Forlì, Cesena, Cesenatico, Gambettola, Savignano, Forlimpopoli.  

Tra le iniziative predisposte, UniCredit mette a disposizione una moratoria di 12 mesi sulle rate dei mutui ipotecari e chirografari per le imprese con sede legale/operativa nella zona colpita dal maltempo che abbiano subito danni e per tutti i clienti privati intestatari di mutui ipotecari residenti nei Comuni interessati che siano stati danneggiati dall'evento.

La Banca mette inoltre a disposizione un “Prestito Sostegno” con tasso agevolato per i clienti privati residenti nei Comuni che hanno subìto danni a causa del maltempo; e il “Pacchetto nuovo credito alle imprese”, con linea di finanziamenti chirografari/ipotecari a condizioni agevolate in favore di clienti imprese con sede legale/operativa nei Comuni colpiti dall’evento.

Tutte le agenzie UniCredit del territorio sono operative per dare le informazioni sulle procedure necessarie per l’ottenimento della sospensione dei pagamenti delle rate dei finanziamenti e per ulteriori informazioni.

 

 

Nicola Bertinelli: commento sulle indiscrezioni circa l'interessamento di Lactalis per una società che commercializza il "re dei formaggi"

Reggio Emilia, 24 Maggio 2019 – Il Consorzio del Parmigiano Reggiano segue con attenzione le indiscrezioni stampa circa il presunto interessamento del gruppo francese Lactalis per uno tra i primi dieci esportatori italiani di Parmigiano Reggiano.

La società rappresenta un soggetto che sicuramente ricopre un ruolo importante nella commercializzazione del "Re dei Formaggi" ma che fa parte di un universo composto da tante altre aziende che sono italiane e rimarranno in italia.

Il presidente del Consorzio, Nicola Bertinelli, si sente in ogni modo di rassicurare i consumatori circa la provenienza e l'autenticità della DOP: il Parmigiano Reggiano è un prodotto a Denominazione di Origine Protetta con un disciplinare riconosciuto e tutelato a livello europeo. Il disciplinare stabilische che il Parmigiano Reggiano possa essere prodotto solo nelle province di Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna alla sinistra del fiume Reno e Mantova alla destra del Po.

Per la produzione di Parmigiano Reggiano si utilizza latte crudo prodotto esclusivamente in questo territorio. Si tratta di un latte particolare, caratterizzato da una singolare e intensa attività batterica della flora microbica autoctona, influenzata da fattori ambientali, soprattutto dai foraggi, erbe e fieni del territorio che costituiscono il principale alimento delle bovine dedicate a questa particolare produzione. Per fare il Parmigiano Reggiano non si usano additivi né conservanti, il Re dei Formaggi è inoltre naturalmente privo di lattosio.

Il Consorzio, in qualità di organismo di controllo autorizzato dal Mipaaf, garantisce che la produzione è e resterà sempre circoscritta all'area di origine - come stabilito dal disciplinare di produzione – offrendo al consumatore finale quelle caratteristiche che da nove secoli rendono il Parmigiano Reggiano un alimento naturale, buono e sano. In questo senso, il modello della Dop è garanzia che il prodotto non è delocalizzabile e che quindi gli eventuali investimenti avranno ricadute sulla filiera e nel territorio stesso.

"Se da una parte, da italiani, vorremmo che il business rimanesse 100% italiano, dall'altra l'interessamento di Lactalis testimonia la buona salute della nostra filiera e l'attrattività economico-finanziaria che è in grado di esercitare a livello internazionale. Ricordiamo che il Parmigiano Reggiano è la DOP italiana con il più alto valore alla produzione, il giro d'affari è stato pari a 1,4 miliardi di euro nel 2018, un giro d'affari al consumo di 2,4 miliardi di euro e una quota export che è arrivata a toccare il 40%" ha commentato Nicola Bertinelli, presidente del Consorzio Parmigiano Reggiano.

Termini e diciture in architettura: le scale a sbalzo, per il lettore medio

Fra le dizioni specifiche in architettura e design da interni/esterni, quando si tratta di trattare i metodi per passare da un livello ad un altro di un fabbricato, possiamo imbatterci in quelle di “scala a sbalzo” e “scala autoportante”. Spesso, in queste discipline eteroclite quanto affascinanti e ricche, ci si trova di fronte a termini e diciture che non sono di immediata comprensione, né posseggono necessariamente il sufficiente potere in termini di connotazione e denotazione. Ed è facile che una dizione si sovrapponga poi, nell’uso quotidiano, ad un’altra, che tuttavia vorrebbe dire qualcosa di diverso e appartenente a ad altro piano logico.

Le scale a sbalzo, ad esempio, possono differire grandemente, in base al tipo di sistema che le costituisce. Si tratta di una categoria generale, che all’interno comporta quantomeno una bipartizione. Esse sono anche denominate “scale sospese”, il che accresce ulteriormente l’alone di mistero e di fascino alla base del loro successo.

Lo sbalzo e l’idea di “sospensione”

L’immagine di una scala sospesa, di per sé, esprime una certa onnipotenza, che ben si confà ad un rampante architetto, o committente: si tratta di qualcuno che “può osare” e “sfidare lo spazio” in modo impertinente.

Di fatto, cosa sorregga una scala a sbalzo, non è per niente esoterico né poi troppo stravagante. Si tratta di semplice ingegneria accorta all’estetica, in cerca di spettacolo, attenta all’armonia dell’insieme e ad un’armonia spazio-temporale contemporanea.

Il rapporto col pre-esistente

Estremamente accattivante, la scala a sbalzo necessita, per la sua realizzazione ed installazione, di determinati accorgimenti in fase di progettazione e costruzione del fabbricato.

Naturalmente, ci si accontenterà di adattarla al preesistente, se si sta effettuando una ristrutturazione di interni. Mentre si potrà optare per un sistema più “globale”, qualora si progetti uno stabile da zero.

Nel primo caso, generalmente, si adopererà la stessa ringhiera, come struttura della scala.

Sarà questa a fare da elemento portante, insieme al fatto – ovviamente – che ogni gradino sarà obbligatoriamente collegato al precedente ed al successivo. La ringhiera ed i gradini, insomma, formeranno un tutt’uno (grazie a viti che attraversano la ringhiera, unendola ad ogni gradino o tramite un cilindro in acciaio, distanziale). Insieme, ringhiera e gradini andranno a fissarsi al muro tramite perni in acciaio e resina, dall’esiguo diametro di una decina di millimetri.

Immaginiamo ora, in particolare, questa scala con una ringhiera piena tutta in vetro … sembra già di averla in casa ed ammirarla dal basso!

Nel secondo, invece, tutto peserà sul muro.

L’aggettivo “autoportante”

Le scale a sbalzo, possono anche essere più propriamente “autoportanti”.

Pensiamo ad un cantiere: siamo ancora in fase di predisposizione delle tramezze! È ovvio che qui possiamo ancora sbizzarrirci, a livello di muri portanti e, soprattutto, muri in cemento armato. Eh già, il buon vecchio cemento armato …

Diciamo subito, infatti, nonostante si tenda attualmente a metterlo un po’ all’angolo, che quest’ultimo rappresenta la condizione più semplice perché si possa con serenità installare una scala i cui gradini abbiano strutture in metallo da fissare direttamente al muro. Si potrà, in effetti, così, ricorrere ad un’anima in acciaio con diversi perni da regolare per precisare il posizionamento del gradino. La scala a sbalzo su cemento armato, insomma, risulta essere al contempo la cosa più complessa, ma anche quella più efficace e, paradossalmente, quella dalla realizzabilità più immediata. Sarebbe la più ovvia, dal punto di vista della sicurezza, della tenuta, del carico verticale, …

Ma se una casa, sebbene in cemento armato, è ormai terminata e si riflette solo tardivamente ad una bella scala a sbalzo autoportante … allora diciamo, comunque, che non tutto è perduto. Lo stesso vale per chi sia proprietario di una bella casetta di mattoni. Ad esempio, si potrà sempre far ricorso all’inserimento di una struttura in acciaio abbastanza spessa, tra il muro (fosse anche di mattoni) ed una copertura di cartongesso o boiserie. E solo a questa nuova anima di ferro verrà in seguito agganciata davvero l’anima di ogni gradino, senza problemi di carico al di sopra dei 130 Kg.

L’ultimo dettaglio, che un discorso generale su scale a sbalzo e scale autoportanti non può omettere, è questo: è interessante tener presente che se i gradini sono agganciati uno ad uno alla parete, sarà semplice effettuare sostituzioni o riparazioni. Nel caso di gradini collegati tra loro, invece, la manutenzione si rivela davvero laboriosa, dispendiosa … e, soprattutto, poco conservativa.

Pubblicato in Design Emilia

Le rilevazioni statistiche curate dal Segugio.it, noto portale web dedicato al mondo delle assicurazioni, consentono di conoscere i costi medi dei premi assicurativi in tutte le province italiane e di confrontarli con la media nazionale, la quale ammonta esattamente a 415,64 euro in riferimento al periodo gennaio-giugno 2019.

Il quadro nazionale e regionale relativo ai costi delle polizze RC Auto

A tal riguardo va sottolineato che i costi medi delle polizze RC Auto stanno diminuendo e questo non può che essere un dato positivo per i consumatori, anche se in molti ritengono che si sia ancora ben lontani da cifre eque dal momento che nel passato più recente i rialzi dei costi dei premi assicurativi sono stati davvero molto consistenti.
Al di là di questa riflessione, è un dato di fatto che permangano ancora oggi delle differenze davvero notevoli tra i vari territori italiani, basti pensare che nella provincia più cara d'Italia il costo medio di queste polizze è addirittura più che doppio rispetto a quello della provincia più economica.
La situazione relativa all'Emilia Romagna si rivela, nel suo complesso, piuttosto positiva per gli automobilisti: nelle 9 province presenti in regione, infatti, il costo medio dell'assicurazione auto è risultato superiore alla media nazionale solo in 3 casi.

Le province con costi superiori alla media nazionale

Il poco invidiabile primato di provincia dell'Emilia Romagna più cara nelle polizze assicurative auto appartiene a Rimini, dove il costo medio è risultato pari a 458,64 euro, dunque ben al di sopra della media nazionale.
Al secondo posto si colloca il capoluogo: a Bologna il costo medio di una polizza auto è risultato essere 453,25 euro, cifra leggermente inferiore rispetto a Rimini, ma comunque molto più alta in confronto alla media dell'intera Italia.

Probabilmente anche questo costo così esoso sta spingendo molti privati che risiedono a Bologna ad optare per dei servizi di noleggio a lungo termine come quelli disponibili sul web come https://www.trevirent.it/.

Il noleggio a lungo termine consente infatti di avere il mezzo noleggiato a propria totale disposizione proprio come se fosse di proprietà evitando qualsiasi costo di gestione, dalle manutenzioni tecniche al bollo, dall'assicurazione RC Auto fino alle coperture assicurative di tipo opzionale, senza ovviamente trascurare che in questo modo si può evitare l'esosa spesa iniziale necessaria per l'acquisto del mezzo; in questa formula di noleggio i soli costi che gravano sull'automobilista sono quelli del carburante e, ovviamente, il canone mensile da riconoscere all'azienda noleggiatrice.

La terza provincia più cara dell'Emilia Romagna, la quale completa così il trittico di province dove il prezzo delle polizze RC Auto supera la media nazionale, è Ravenna, con un costo di 427,35 euro; gli automobilisti di tutte le altre province della regione possono dirti soddisfatti.
Le province con costi inferiori alla media nazionale

Quanto alle province con costi inferiori alla media nazionale va menzionata anzitutto Modena, dove il prezzo medio delle polizze è di 406,48 euro, cifra quasi analoga a Parma, dove si attesta a 405,78 euro.

Le cifre sono ancor più basse a Reggio Emilia, con un costo medio di 382,54 euro, a Ferrara con 376,31 euro, a Piacenza con 366,98 euro.

La palma di provincia più economica dell'Emilia Romagna spetta Forlì-Cesena: in questa provincia infatti il costo medio di una simile polizza è risultato pari a soli 361,10 euro, ovvero oltre 50 euro in meno rispetto alla media nazionale.

Pubblicato in Motori Emilia
Giovedì, 23 Maggio 2019 16:52

Fintech, 24Investment rileva 60% Demetra Capital

24Investment srl, holding di partecipazioni guidata dall’imprenditore Rino Moscariello, focalizzata nella gestione e nello sviluppo di reti distributrici di prodotti finanziari ed assicurativi e partecipata al 60% da Ifin Holding srl - che fa capo all’industriale reggiano Fernando Spallanzani, gruppo attivo nei settori siderurgico, agroalimentare, immobiliare e finanziario - rileva il 60% delle quote di Demetra Capital srl, start up innovativa, specializzata nell’invoice trading con la modalità pro soluto, i cui fondatori vantano esperienza finanziaria anche nel settore del factoring.

Il closing dell’operazione è avvenuto a Reggio Emilia alla presenza di Rino Moscariello, ad di 24Investment, e di Andrea GottiGiovanni Gotti e Giulia Bolis, soci di Demetra.

Demetra Capital opera con un modello win-win per le aziende, i debitori e gli investitori in un mercato dei crediti commerciali, come quello italiano, molto ampio: il 73% è ad oggi scoperto per un totale di 421 € miliardi (le soluzioni tradizionali nel mondo del credito “coprono” solo il 27%).

Secondo i dati di Unimpresa, inoltre, i prestiti delle banche alle imprese nel 2017 sono calati del 5,6%, facendo affluire nelle casse delle aziende quasi 45 miliardi di euro in meno rispetto all’anno precedente.  Per Confcommercio, solo l’11% delle PMI sotto i 9 addetti riesce a ottenere un prestito. A fare le spese del credit crunch sono soprattutto le imprese più innovative, che da una parte presentano profili di rischio più alti ma dall’altra hanno maggiormente bisogno di finanziamenti per la ricerca e sviluppo.

Il particolare momento rappresenta un’occasione per le Fintech, anche di piccole dimensioni, di ottenere liquidità direttamente dagli investitori senza passare attraverso il consueto canale di credito.

 “L’operazione rientra nel più ampio obiettivo di 24Investment di diversificare gli investimenti in ambito finanziario, assicurativo e del fintech, segmento a cui puntiamo per incrementare le opportunità di cross-selling tra i diversi settori e il nostro posizionamento sul mercato”, dichiara l’amministratore delegato Rino Moscariello.

L’ingresso di Demetra Capital in 24Investment aggiunge un tassello importante ai servizi offerti dal Gruppo Spallanzani, specificatamente nel settore del Fintech, a sostegno dello sviluppo delle piccole medie imprese, sempre in difficoltà nel reperire liquidità in un sistema bancario tradizionale sempre più rigido. Demetra consente a queste imprese, attraverso l’utilizzo della sua piattaforma on line, di accedere a nuove forme di monetizzazione del circolante”, ha aggiunto l’amministratore delegato Andrea Gotti.

24Investment srl detiene:

•         il 98% di 24Finance Mediazione Creditizia spa, primaria società di mediazione creditizia con un intermediato complessivo di circa 200mln, che conta oltre 160 professionisti, operanti in tutta Italia, con sedi principali a Milano, Roma e Napoli. A sua volta, 24Finance Mediazione Creditizia spa detiene il 49% di 24max spa, nata a luglio 2018 dall’unione con un altro big player del Real Estate e dell’intermediazione finanziaria come il gruppo immobiliare RE/MAX.

•         il 90% di BlueBroker srl, società di brokeraggio assicurativo specializzata nell’intermediazione di soluzioni legate al mondo del credito.

Pubblicato in Economia Emilia