Visualizza articoli per tag: Emilia

Giovedì, 16 Aprile 2020 10:41

Consegne a domicilio… con il TAXI!

Proprio in queste ore il FMI (Fondo Monetario Internazionale) ha preventivato una pesante recessione globale per il 2020. Anche nella sventura ci sono Paesi che ne risentiranno più di altri. 

Tra questi purtroppo è annoverata l'Italia inserita ultima tra i G7 e penultima, seguita solo dalla Grecia, tra i paesi industrializzati.

Di Lamberto Colla Parma 16 aprile 2020 - -9,1% è la perdita di PIL che il FMI ha previsto per l'Italia a fine 2020. una flessione pesante che la pone sul gradino più basso dei G7, ben distanziata dagli altri Paesi industrializzati. Un record negativo che in parte sorprende, posto che il Bel Paese è stato il primo a chiudersi, ma che conferma le percezioni dei lavoratori e soprattutto dei tanti autonomi che in questi primi 45 giorni di crisi Covid-19 hanno sentito aprirsi la terra sotto i piedi. Una posizione che rischierà di consolidarsi ancor più pesantemente se il cronoprogramma delle aperture non verrà accelerato e non si troveranno piani di riapertura segmentati per filiere e anche per territori geografici, a partire da quelli che hanno avuto una migliore reazione al contagio.

Molte sono le categorie che hanno risentito della crisi da Coronavirus, ma indubbiamente alcune senz'altro più di altre. E' il caso dei tassisti che, a seguito del blocco degli spostamenti, hanno subìto un drastico calo di lavoro nonostante l'utilizzo del servizio garantisca un miglior distacco sociale rispetto agli altri mezzi pubblici. Inoltre, i taxi del consorzio Contap di Parma, una società cooperativa aderente a Confcooperative di Parma, stanno per essere dotati di divisori in policarbonato a tutela della sicurezza degli conducenti e dei clienti trasportati. 

"Nel corso di febbraio siamo riusciti a resistere, commenta Roberto Ravasini presidente della Cooperativa di taxisti di Parma, ma a marzo il calo è stato dell'80% e ad aprile il dato potrebbe ancora peggiorare. Purtroppo gli spostamenti sono stati inibiti e al momento le tratte più frequenti sono da e per l'Ospedale, in particolare il "Centro Emostasi" ad esempio, dove diversi anziani devono andare a effettuare periodici controlli. E' venuta meno anche la clientela spot che si serviva di noi per coprire rapidamente le distanze tra uffici, tra sedi e agenzie periferiche e viceversa degli istituti di credito o delle imprese e tra gli enti della pubblica amministrazione. Per fronteggiare questo calo abbiamo ovviamente notevolmente ridotto i turni per consentire a chi è in servizio di massimizzare il profitto con qualche corsa in più."

Con l'Ordinanza del 25/3/2020 del Presidente Stefano Bonaccini (allegata), al comma 5, si è consentito di svolgere il servizio di consegna domiciliare ai taxisti in quanto eseguono in "modalità atte a garantire la prevenzione del contagio degli operatori e degli utenti…". Una opzione che, se ben sfruttata, potrebbe garantire una maggior copertura di servizi. Nonostante la felice intuizione del governatore, l'occasione non ha ancora raccolto il consenso sperato.

"E' un'occasione interessante - commenta Ravasini - che però non è stata ancora ben percepita dai potenziali fruitori. O per un servizio di consegna già esistente, come spesso nella catena distributiva o per mancanza di una conoscenza della possibilità stessa. Al momento nessuna insegna "market" ci ha chiesto il servizio e siamo limitati a solo due piccole catene di articoli per la casa (animali domestici e profumeria) che stanno sfruttando l'opzione."

Convertire, temporaneamente, il servizio da trasporto persone a trasporto di cose per la consegna domiciliare della spesa, è una opportunità che potrebbe far conciliare due esigenze primarie: quelle dei tassisti che potrebbero coprire un maggior numero di corse e quelle dei "costretti in casa" che non dovrebbero più preoccuparsi delle lunghe e snervanti code ai negozi e ai supermercati.

Chissà che qualche catena di negozi possa immaginare lo sfruttamento di un nuovo servizio di vicinato o invece un qualche gruppo di giovani venga in mente di strutturarsi in cooperativa per coordinare un servizio di quartiere che magari possa andare anche oltre l'emergenza.

La sfida è lanciata!

 

Pubblicato in Cronaca Parma

E' sufficiente mostrare il tesserino sanitario e con in buoni spesa tre mascherine chirurgiche gratuite vengono consegnate dalla farmacia.

di redazione 16 aprile 2020 - Un servizio rapido, efficace e soprattutto utile anche in previsione della prossima apertura sociale (moderata e con alto tasso di precauzioni).

A tal proposito rammentiamo che le le mascherine adatte alla popolazione, utili quindi a evitare la trasmissione del contagio, sono le mascherine chirurgiche (tradizionalmente quelle azzurre). Le mascherine FFP2 e FFP3 sono raccomandate per proteggere medici e operatori sanitari esposti da agenti infettivi (Sars-Cov-2, Tubercolosi, Morbillo, Varicella, H1N1) considerando inoltre l’utilizzo di occhiali di protezione o visiere, così come camici e tute monouso, guanti, scarpe da lavoro chiuse e copriscarpe.

A seguire uno schema riassuntivo e in allegato i suggerimenti della Associazione ASSO.FORMA.

Il comunicato del Comune di Parma:

Attivi 12 punti di distribuzione mobile delle mascherine nelle giornate di giovedì 16 e venerdì 17.

Parma, 15 aprile 2020. Verranno attivati, domani, giovedì 16 e posdomani, venerdì 17 aprile, 12 punti mobili per la distribuzione delle mascherine, a cura dei volontari della Protezione Civile.

Nella giornata di giovedì 16 aprile, alla mattina, dalle 9 alle 12.30, le mascherine verranno distribuite a Porporano, al Botteghino e a Malandriano. Sempre giovedì 16 aprile, al pomeriggio, dalle 14.30 alle 18, verranno distribuite a Pilastrello, Marano e Vigatto.

Nella giornata di venerdì 17, alla mattina, dalle 9.00 alle 12.30, verranno attivati a Panocchia, Carignano e Gaione. Sempre venerdì 17, al pomeriggio, dalle 14.30 alle 18, verranno distribuite a Eia, Viarolo e Vicomero.

Si tratta di un servizio capillare per essere il più possibile vicini alla popolazione e si aggiunge alla distribuzione già prevista nelle 53 farmacie presenti sul territorio comunale.

Nei punti di distribuzione mobile verranno seguiti gli stessi criteri e modalità previste nelle farmacie, con priorità, quindi, per gli over 65 e altre categorie deboli, non solo per età e condizioni di salute e sociali, ma anche economiche. Pertanto gli aventi diritto saranno anche i: beneficiari dei Buoni alimentari (tutti quelli che hanno presentato una domanda accettata o in fase di validazione); beneficiari di Contributi economici 2020; cittadini che hanno ottenuto reddito di cittadinanza; cittadini che fruiscono di benefici per Farmaci di Fascia C; cittadini in carico al servizio sociale con tipi intervento Economico; cittadini in carico al servizio sociale con tipo di intervento generico che comprende servizi sociali professionali e cittadini in carico al servizio sociale con tipo con prestazioni assistenza domiciliare.

 

(Foto di Francesca Bocchia)

Mascherine_eprotezione-IMG_6083.JPG

3_-_Mascherine-uso-IMG_6078.JPG

 

 

Pubblicato in Cronaca Emilia

I vini dell’Emilia Romagna si caratterizzano per una notevole eterogeneità che è il risultato della varietà delle caratteristiche del territorio. Nella maggior parte dei casi è nelle zone collinari che è possibile ottenere i risultati più interessanti, non solo per la qualità dei terreni più vocati, ma anche per le condizioni climatiche favorevoli: il riferimento è, in particolare, alle escursioni termiche e alla ventilazione. Per quel che riguarda la pianura, invece, non sono rare le produzioni industriali che non mirano tanto alla qualità quanto alla quantità. Ciò non vuol dire, comunque, che nelle zone pianeggianti non ci siano vini di qualità, magari basati sui principi biodinamici.

Conoscere i vini dell’Emilia Romagna con un corso wset

Un corso wset può offrire la giusta occasione per conoscere e scoprire da vicino i vini dell’Emilia Romagna: le proposte formative di Degustibuss sono, in tal senso, il meglio che si possa desiderare. Il primo livello del corso permette di esplorare, in una giornata di lezione della durata di 7 ore, i più importanti stili di vino e le relative tipologie tramite la vista, il senso dell’olfatto e il gusto. I corsisti possono contare su otto bottiglie di vino per la pratica, ma anche su attrezzature ad hoc e schede di degustazione specifiche.

Bonarda e Barbera

Bonarda e Barbera sono le due coltivazioni caratteristiche della zona dei Colli Piacentini: si tratta di uve a bacca rossa a partire dalle quali è possibile ottenere degli ottimi vini fermi da invecchiamento e dei vini rossi frizzanti. È il caso, per esempio, del Gutturnio, che tra l’altro merita di essere menzionato come una delle prime Doc del nostro Paese. La Malvasia aromatica di Candia è una delle uve a bacca bianca, in comune con i Colli di Scandiano e di Canossa e i Colli di Parma; un altro Doc è l’Ortrugo.

I vini delle province di Modena, Reggio Emilia e Parma

Chiaramente quando si parla di vini emiliani non si può fare a meno di citare il Lambrusco: con questo termine, per altro, si fa riferimento a vari vitigni che presentano caratteristiche piuttosto differenti tra loro. Il Salamino di Santa Croce, il Grasparossa di Castelvetro e il Lambrusco di Sorbara sono i vini Doc che ne derivano. Non molto tempo fa, inoltre, alcuni lambruschi sono stati inseriti nella graduatoria degli spumanti migliori del mondo.

Gli altri vini emiliani

Il Pignoletto è un pezzo di storia dei Colli Bolognesi: si tratta di un bianco vinificato frizzante o fermo. Non ha nulla da invidiargli la Barbera, particolarmente coltivata fra i rossi, mentre in provincia di Ferrara – e più precisamente nella zona costiera – spicca la Doc Bosco Eliceo. La zona dei Vini delle Sabbie richiede una particolare attenzione, con il Fortana che costituisce il vitigno più rappresentativo: viene nominato anche Uva d’Oro, e deve tale denominazione da una località della Borgogna, Cote d’Or, da dove il vino sarebbero stato portato in dote da Renata di Francia al Duca d’Este.

La tradizione enologica in Romagna

Per quel che concerne la Romagna, il Trebbiano Romagnolo e l’Albana sono i protagonisti fra le uve a bacca bianca, con il secondo che in genere permette di ottenere vini più robusti, basati su una macerazione lunga sulle bucce. Il Sangiovese, invece, è il principe dei rossi, e può essere declinato in tante versioni differenti: per esempio affinato in legno per qualche anno o imbottigliato giovane dopo essere stato vinificato in acciaio, ma c’è perfino lo spumante metodo classico come novità degli ultimi tempi. Il rosso Centesimino e il bianco Famoso, infine, sono due vitigni romagnoli autoctoni.

Pubblicato in Agroalimentare Emilia

Coronavirus, l'aggiornamento: 21.029 i casi positivi in Emilia-Romagna, 277 in più rispetto a ieri. 395 nuove guarigioni (4.664 in totale), che per la prima volta superano le nuove positività. I casi lievi in isolamento a domicilio sono 8.966, continuano a calare i ricoveri

Scende ancora il numero dei pazienti nelle terapie intensive (-3) e negli altri reparti Covid (-85). I decessi sono 83. Arrivate anche oggi quasi mezzo milione di mascherine dal Dipartimento nazionale di Protezione civile

Bologna 15 aprile 2020 – In Emilia-Romagna sono 21.029 i casi di positività al Coronavirus, 277 in più rispetto a ieri. Per la prima volta, però, salgono di più le guarigioni: se ne sono infatti registrate 395 di nuove.

I test effettuati hanno raggiunto quota 106.149, 4.253 in più rispetto a ieri.

Questi i dati - accertati alle ore 12 di oggi sulla base delle richieste istituzionali - relativi all’andamento dell’epidemia in regione.

Complessivamente, 8.966 persone sono in isolamento a casa, poiché presentano sintomi lievi, che non richiedono cure ospedaliere, o risultano prive di sintomi (-50 rispetto a ieri). 325 i pazienti in terapia intensiva: tre in meno di ieri. E diminuiscono anche quelli ricoverati negli altri reparti Covid (- 85).

Le persone complessivamente guarite salgono a 4.664 (+395): 2.200 “clinicamente guarite”, divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione, e 2.464 dichiarate guarite a tutti gli effetti perché risultate negative in due test consecutivi.

Purtroppo, si registrano 83 nuovi decessi: 41 uomini e 42 donne.

Per quanto riguarda i decessi (arrivati complessivamente in Emilia-Romagna a 2.788), per la maggior parte sono in corso approfondimenti per verificare se fossero presenti patologie pregresse. I nuovi riguardano 9 residenti nella provincia di Piacenza, 10 in quella di Parma, 17 in quella di Reggio Emilia, 9 in quella di Modena, 19 in quella di Bologna (nessun caso registrato nell’imolese), 4 in quella di Ferrara, 3 in provincia di Ravenna, 7nella provincia di Forlì-Cesena (5 nel forlivese e 2 nel cesenate), 5 in quella di Rimini; nessun decesso di persone di fuori regione.

Questi i casi di positività sul territorio, che invece si riferiscono non alla provincia di residenza ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 3.223 a Piacenza (56 in più rispetto a ieri), 2.616 a Parma (34 in più), 3.982 a Reggio Emilia (35 in più), 3.217 a Modena (37 in più), 3.035 a Bologna (60 in più), si fermano per il secondo giorno consecutivo a 345 le positività registrate a Imola,649a Ferrara (14 in più). In Romagna sono complessivamente 3.962 (41 in più), di cui 889 a Ravenna (9 in più),736 a Forlì (12 in più), 588 a Cesena (11 in più), 1.749 a Rimini (9 in più).

La rete ospedaliera: 5.012 i posti letto destinati ai pazienti Covid-19
Da Piacenza a Rimini, il lavoro della rete ospedaliera per il piano di rafforzamento messo a punto dalla Regione ha portato complessivamente, a oggi, a 5.012 posti letto destinati ai pazienti Covid 19: 4.451 ordinari e 561 di terapia intensiva (dodici in meno di ieri). Nel dettaglio: 609 posti letto a Piacenza (di cui 42 per terapia intensiva),1.015 Parma (69 quelli di terapia intensiva), 619 a Reggio Emilia (58 terapia intensiva), 536 a Modena (86 terapia intensiva),1.147 nell’area metropolitana di Bologna e Imola (161 terapia intensiva, di cui 16 a Imola), 333 Ferrara (38 terapia intensiva), 753 in Romagna, di cui 107 per terapia intensiva (nel dettaglio: 193 Rimini, di cui 39 per terapia intensiva; 41 Riccione; 131 Ravenna, di cui 14 per terapia intensiva, a cui si aggiungono ulteriori 8 posti messi a disposizione da Villa Maria Cecilia di Cotignola per la terapia intensiva; 24 al San Pier Damiano Hospital di Faenza; 99 a Lugo, di cui 10 per terapia intensiva; 89 a Forlì, di cui 10 per terapia intensiva, a cui si aggiungono 40 letti ordinari nella struttura privata Villa Serena; 128 a Cesena, di cui 26 per terapia intensiva.

Attività dell’Agenzia per la sicurezza territoriale e la protezione civile

Dispositivi di protezione individuale e materiale medico
Dal Dipartimento nazionale sono pervenuti oggi all’Agenzia 390.000 mascherine chirurgiche, 88.000 mascherine ffp2, 12 umidificatori e 4 ventilatori polmonari per terapia intensiva. Sono pervenute, inoltre, 8.000 mascherine chirurgiche dalla Cina.

Sul sito del Dipartimento e su quello del Ministero della Salute, sono aggiornati i dati complessivi dei Dispositivi di protezione individuale e delle apparecchiature elettromedicali distribuiti dalla Protezione Civile a Regioni e Province autonome, attraverso il sistema informatico ADA (Analisi Distribuzione Aiuti).

Solo ieri, 1.184 volontari di Protezione civile impegnati nell’emergenza
Nella giornata di ieri, martedì 14 aprile, sono stati 1.184 i volontari di Protezione civile dell’Emilia-Romagna impegnati nell’emergenza. Dall’inizio dell’emergenza, sono state raggiunte 22.240 complessive. Ecco le attività più rilevanti in svolgimento: supporto ai Comuni per l’assistenza alla popolazione (comprese le funzioni di segreteria e logistica presso i Coc), con l’apporto degli scout Agesci in diverse province: 900; supporto alle Ausl nel trasporto degenti con ambulanze, trasporto campioni sanitari e consegna farmaci (Cri e Anpas): 280; disinfezione e sanificazione dei mezzi di soccorso. Si avvicina il turno degli Alpini ER presso il nuovo ospedale Covid di Bergamo; copriranno il turno dal 18 al 25 aprile con un contingente composto da una trentina di volontari.

Punti triage
Sono 33 i punti-triage attivi in Emilia-Romagna (10 davanti alle carceri, 23 per ospedali e cliniche): 3 in provincia di Piacenza (Piacenza città, Fiorenzuola d’Arda e Castel San Giovanni); 3 in provincia di Parma (Parma città, Vaio di Fidenza e Borgotaro); 3 in provincia di Reggio Emilia (Reggio Emilia città, Montecchio e Guastalla); 5 in provincia di Modena (Sassuolo, Vignola, Mirandola, Pavullo e Modena città); 3 nella città metropolitana di Bologna (davanti al Sant’Orsola e al Maggiore, e a Imola); 2 in provincia di Ferrara (Argenta e Cento); 1 in provincia di Forlì Cesena (Meldola); 1 in provincia di Ravenna (Ravenna città); 1 in provincia di Rimini (Rimini città); 1 nella Repubblica di San Marino.

Donazioni
Prosegue la campagna di raccolta fondi voluta dalla Regione a sostegno del sistema sanitario per la gestione e il superamento dell'emergenza sanitaria. Chi vuole fare una donazione, deve effettuare il versamento sul seguente Iban: IT69G0200802435000104428964. Intestatario: Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la protezione dell’Emilia-Romagna. Causale - Insieme si può Emilia Romagna contro il Coronavirus /Ti.Ga.

 

UniCredit Social Impact Banking, insieme ai partner Cisco e isapiens, mette a disposizione degli oltre 300 istituti superiori iscritti al programma di educazione finanziaria e imprenditoriale Startup Your Life la suite Cisco Webex a sostegno della didattica a distanza.

In questo particolare momento di chiusura delle scuole a causa dell’emergenza sanitaria globale, i partner hanno sviluppato un’integrazione della piattaforma di e-learning Startup Your Life con la suite Webex per offrire video lezioni real time. Oltre 1500 tra docenti ed educatori e più di 18 mila studenti hanno la possibilità di connettersi gratuitamente alla piattaforma e proseguire da remoto non solo l’attività didattica curriculare ma anche le lezioni di Startup Your Life, il programma triennale di educazione finanziaria, inclusione e orientamento al lavoro, promosso da UniCredit e riconosciuto dal Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca tra i “Percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento”.

Laura Penna, Responsabile UniCredit Social Impact Banking di Gruppo commenta: “Anche in questo periodo di emergenza e difficoltà, grazie alla preziosa collaborazione dei nostri partner e al supporto dei nostri educatori, colleghi e volontari UniGens, abbiamo la possibilità di fornire un supporto concreto sia agli studenti che al corpo docenti. Siamo orgogliosi di poter dare un contributo al miglioramento della didattica a distanza nelle scuole e quello che ci rende felici e pieni di speranza è il senso di collaborazione, di comunità e vicinanza tra tutti gli attori coinvolti che hanno reso possibile l’iniziativa.”

Webex è la piattaforma di Cisco che offre oltre al video conferencing anche molte funzionalità che consentono la gestione di una vera e propria aula virtuale, inclusa la capacità di professori e alunni di condividere e collaborare sui documenti in diretta, la possibilità di svolgere dei questionari “live”, sia con domande a risposta multipla che a risposta aperta e, infine, di gestire l’accesso e l’uscita dall’aula con la stessa sicurezza e facilità come se fosse una stanza fisica.

“Le tecnologie per collaborare online si sono rivelate uno strumento vitale per dare continuità alla formazione, che è anche uno dei pilastri più importanti del nostro impegno per il Paese. Con Cisco Webex abbiamo messo a disposizione una piattaforma, insieme alle nostre competenze, per aiutare le scuole a proseguire sia nella didattica, sia nelle iniziative che la accompagnano, arricchendo l’esperienza che possono offrire agli studenti, anche a distanza” afferma Agostino Santoni, Amministratore Delegato di Cisco Italia.

La partnership tra UniCredit, isapiens e Crossknowledge offre opportunità di apprendimento attraverso una innovativa piattaforma online, momenti in aula con l’assistenza sia di tutor UniCredit che di tutor delle scuole e sviluppo di attività progettuali. Per il programma Startup Your Life, isapiens ha fornito alla banca un team di consulenti dedicato al design, implementazione, gestione, monitoraggio e rendicontazione dell’offerta di educazione finanziaria e all’imprenditorialità.

Michelangelo Ferraro, CEO di isapiens dichiara “Per garantire un contributo davvero efficace a UniCredit, isapiens ha assicurato un impegno complessivo che ha portato alla produzione di tutti i contenuti formativi dell’offerta digitale, fornendo un supporto costante all’attività di monitoraggio, comunicazione e rendicontazione del progetto. Isapiens ha inoltre sviluppato con UniCredit un sistema di valutazione ad hoc e creato un modello di competenze. Questa sinergia ha permesso l’efficacia del progetto e la soddisfazione degli attori coinvolti.”

 

Milano, 15 aprile 2020

UniCredit
UniCredit è una banca commerciale paneuropea, semplice e di successo, con una divisione Corporate & Investment Banking completamente integrata e una rete unica in Europa occidentale, Centrale e Orientale a disposizione della sua ampia base di clientela. UniCredit offre un servizio competente alla clientela internazionale e locale, offrendo un accesso senza eguali a banche leader in 13 mercati principali grazie alla sua rete bancaria europea, che include Italia, Germania, Austria, Bosnia e Erzegovina, Bulgaria, Croazia, Repubblica Ceca, Ungheria, Romania, Russia, Serbia, Slovacchia, Slovenia. Disponendo di una rete internazionale di uffici di rappresentanza e filiali, UniCredit serve i clienti di altri 18 Paesi di tutto il mondo.
Per informazioni: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Cisco
Cisco (NASDAQ: CSCO) è il leader tecnologico mondiale che dal 1984 è il motore di Internet. Con le nostre persone, i nostri prodotti e i nostri partner consentiamo alla società di connettersi in modo sicuro e cogliere già oggi le opportunità digitali del domani. Scopri di più su https://news-blogs.cisco.com/emear/it/ e seguici su Twitter @CiscoItalia. Digitaliani: l’impegno Cisco per la Digitalizzazione del Paese
Per informazioni: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

isapiens
isapiens è l’evolution partner delle persone nelle aziende in trasformazione. Affianchiamo persone e aziende nello sviluppo di competenze, abilità e comportamenti necessari nel lavoro di oggi e di domani. Impieghiamo l’AliveLearningTM, il nostro modello di apprendimento, che mette le persone al centro e valorizza gli strumenti tecnologici digitali. Utilizziamo una piattaforma avanzata e i migliori contenuti dei nostri partner nazionali e internazionali.
Per informazioni: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

L'iniziativa segue quella annunciata pochi giorni fa a favore del personale medico, infermieristico e degli operatori socio sanitari impegnati in prima linea negli ospedali italiani cui la banca offre la possibilità di ottenere nuova liquidità a tasso zero.

UniCredit anticipa i termini di pagamento dei propri fornitori in Italia eseguendo pagamenti "a vista" delle fatture. Questo consentirà di accelerare notevolmente i pagamenti rispetto ai termini contrattuali standard di 60 giorni e supporterà ulteriormente le aziende nella gestione del capitale circolante.

Ranieri De Marchis e Carlo Vivaldi, Co-COO di UniCredit, hanno dichiarato: "Questa decisione avrà un impatto concreto sulle migliaia di fornitori del nostro Gruppo. Anticipando i pagamenti, stiamo aggiungendo liquidità all'economia reale in un momento in cui può fare davvero la differenza. Come sempre, agiamo come partner dei nostri fornitori e li incoraggiamo a fare altrettanto per le loro catene di fornitura".

UniCredit eseguirà immediatamente i bonifici bancari ai propri fornitori - senza attendere i termini di pagamento contrattuali - dopo aver ricevuto la fattura elettronica dalla piattaforma SDI dell'Agenzia delle Entrate e aver effettuato i controlli di prassi.

L'iniziativa segue quella annunciata qualche giorno fa a supporto del personale medico, infermieristico e degli operatori socio sanitari impegnati in prima linea negli ospedali italiani. Gli appartenenti a queste categorie che ne faranno richiesta, entro il 31 dicembre 2020, potranno ottenere prestiti personali fino a 30 mila euro, rimborsabili in un periodo massimo di 84 mesi, senza interessi e senza spese di istruttoria. La richiesta, per i clienti della banca, è attivabile in modalità semplificata da remoto attraverso i canali digitali della banca, senza necessità di recarsi personalmente in filiale. La banca offre inoltre per le stesse categorie di dipendenti del settore pubblico, la possibilità di richiedere un finanziamento attraverso la cessione del quinto dello stipendio, sempre a tasso zero e senza spese d’istruttoria e commissioni d’intermediazione, rimborsabili in un periodo massimo di 120 mesi.

 

Dalla donazione di farina alle famiglie in difficoltà alle pizze per gli operatori sanitari dell’Ospedale di Cento, la Holding di Renazzo scende in campo a supporto del proprio territorio.

In questi giorni di straordinaria complessità e di enormi sacrifici che coinvolgono l’intera popolazione si moltiplicano i gesti di solidarietà a sostegno della comunità. La famiglia Pivetti, proprietaria da cinque generazioni della storica azienda Molini Pivetti di Renazzo (Fe) specializzata nella produzione di sfarinati, non poteva essere da meno e ha deciso di mobilitarsi di fronte all’emergenza Covid-19 con tre iniziative solidali rivolte al proprio territorio.

Sono stati donati ieri (martedì 14 aprile) alla Protezione Civile di Cento, 140 sacchetti da 1 kg di farina per Pasta Fresca della linea Every Day Molini Pivetti, che verranno distribuiti nei prossimi giorni a cittadini anziani e alle famiglie bisognose del territorio comunale.

La generosità non si ferma qui. Nei giorni precedenti l’azienda ha donato 880 kg di farina, in collaborazione con l’azienda Smurfit Kappa, ai volontari della Croce Rossa di Finale Emilia (Mo) impegnati nella distribuzione di generi alimentari alle famiglie del territorio in difficoltà. Infine, nel giorno di Pasqua, insieme al Ristorante Pizzeria La Pergola di Renazzo, la Molini Pivetti ha regalato a sei reparti dell’Ospedale SS. Annunziata di Cento, 45 pizze destinate al personale sanitario ospedaliero. Un piccolo gesto per ringraziare tutti coloro che quotidianamente lavorano in prima linea nel contrastare il Coronavirus.

Gianluca Pivetti, AD della Molini Pivetti, esprime così il senso di queste iniziative: “La farina è da sempre un bene rifugio in tempi difficili, lo abbiamo visto con l’assalto agli scaffali. In questi giorni che ci vedono tutti sospesi ci sono persone e famiglie più fragili a cui dobbiamo pensare. Per questo abbiamo deciso, grazie allo straordinario lavoro dei volontari di Protezione Civile e Croce Rossa, di agire concretamente donando la nostra farina alle persone più bisognose e fragili. Ci sembra importante dare testimonianza viva della nostra vicinanza alle comunità, coerentemente con l’impegno quotidiano della nostra azienda, da sempre vicina ai bisogni e alle necessità del nostro territorio. Con la farina si possono realizzare diversi prodotti essenziali, dal pane alla pasta, speriamo che questo piccolo gesto aiuti le persone a sentirsi meno sole. Distanti ma vicini, ce la faremo.

La holding, che ha adottato misure di contenimento del virus fra i suoi lavoratori già a inizio marzo, porta avanti quotidianamente il proprio lavoro dando continuità nel rifornimento del cereale e nella distribuzione di farine, nonostante le difficoltà riscontrate a causa di blocchi e dei provvedimenti messi in atto dagli stati confinanti e in Italia.

Coronavirus/SARS e pandemie. Tra la fine del 2012 e l’inizio 2013 lo “Sportello dei Diritti” aveva già denunciato il pericolo di pandemie dovute alla possibile diffusione di coronavirus. Adesso non possiamo non interrogarci: si poteva prevedere ed arginare prima a livello globale?

Rileggendo ciò che scrivevamo il 28 settembre 2012 e il 13 febbraio 2013 sulla possibile esplosione di pandemie di sindrome respiratoria acuta grave, meglio nota come SARS, dovute a contagi di coronavirus, ci si accappona la pelle. Già all’epoca, infatti, avevamo segnalato tra i primi in Europa il diffondersi di sindromi di questo tipo dapprima in Arabia Saudita ed in Medio Oriente, poi soprannominata Mers (sindrome respiratoria da coronavirus in Medio Oriente) e che aveva fatto capolino in Gran Bretagna, dove però si erano evidenziate solo poche decine di casi. Ma il precedente più noto era la SARS del 2002/2003 che aveva “ucciso” almeno 775 persone accertate in tutto il globo.

La stessa Organizzazione Mondiale della Sanità nel corso degli anni ha più volte invitato a non sottovalutare questi virus, sì proprio i coronavirus. Oggi da profani dell’epidemiologia, ma da attenti osservatori e tutori dei diritti di pazienti e personale sanitario, noi dello “Sportello dei Diritti” siamo obbligati a chiederci se tutto quello che sta accadendo non fosse già prevedibile in qualche modo e se non potesse arginarsi sul nascere l’epidemia e poi la pandemia.

Appare davvero assurdo, infatti, per Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” che nel corso di circa 17/18 anni dalla prima nota epidemia per una forma di coronavirus già estremamente virulenta, o delle minacce a volte fantascientifiche di pandemie dovute a forme di contagio nei modi che stiamo tragicamente conoscendo in questi terribili giorni, i governi e le organizzazioni internazionali a qualsiasi livello abbiano fatto così poco - prima di ogni cura - per studiare piani di contenimento e di lotta alla diffusione di virus.

(14 aprile 2020)

Pubblicato in Cronaca Emilia
Mercoledì, 15 Aprile 2020 07:56

Misure urgenti di diritto concorsuale

di Mario Vacca Parma 14 aprile 2020 - Il Consiglio dei Ministri ha approvato un decreto-legge contenente misure urgenti riguardanti, tra le altre, l’accesso al credito e il rinvio di alcuni adempimenti per le imprese. Tra di essi la garanzia della continuità aziendale nella difficile fase emergenziale, attraverso un pacchetto di misure che impattano sul diritto societario e su quello concorsuale, nonché il rinvio di un anno dell’entrata in vigore del Codice della Crisi e dell’Insolvenza (rinvio calendarizzato al 1° settembre 2021). 

Diritto societario
Riduzione del capitale: per la perdita di capitale verificatasi nel corso degli esercizi chiusi entro il 31 dicembre 2020, non operano gli obblighi di riduzione del capitale per perdite e al di sotto del limite legale (con contestuale obbligo di aumento), né tantomeno la causa di scioglimento della società per riduzione o perdita del capitale sociale. Ciò per evitare che la perdita del capitale, dovuta alla crisi da Covid-19 e verificatasi nel corso degli esercizi chiusi al 31 dicembre prossimo, costringa gli amministratori a mettere in liquidazione imprese che sarebbero ancora performanti o, diversamente, li esponga alla responsabilità per gestione non conservativa.

Principi di redazione del bilancio: nella redazione dei bilanci di esercizio in corso nel 2020, è possibile operare una valutazione delle voci di bilancio tenendo in considerazione la situazione esistente alla data di entrata in vigore delle prime misure collegate all’emergenza, cioè al 23 febbraio 2020. Diversamente, a causa della situazione anomala determinatasi dopo questa data, numerose imprese sarebbero tenute a redigere i bilanci senza l’ottica della continuità aziendale. In modo analogo, la misura si applica anche ai bilanci chiusi entro quella data e non ancora approvati.

Finanziamenti alle società: fino al 31 dicembre 2020, non opera il meccanismo di postergazione del rimborso dei finanziamenti dei soci a favore della società rispetto alla soddisfazione degli altri creditori. Ciò al fine di non disincentivare un maggior coinvolgimento dei soci nell’accrescimento dei flussi di finanziamento, sebbene a titolo di capitale di credito e non di rischio.
Diritto concorsuale
Le misure intervengono in materia di: i) concordato preventivo e accordi di ristrutturazione; ii) istanze per la dichiarazione di fallimento e dello stato di insolvenza.
In materia di concordato preventivo e accordi di ristrutturazione, al fine di salvaguardare quelle procedure aventi concrete possibilità di successo prima della crisi epidemica, le misure:
prorogano ex lege di sei mesi i termini per l’esecuzione dei concordati preventivi e degli accordi di ristrutturazione omologati, che scadono tra il 23 febbraio 2020 e il 31 dicembre 2021 (con ciò determinando un riscadenzamento dei connessi obblighi di pagamento);
in relazione ai procedimenti di omologa dei concordati preventivi e degli accordi di ristrutturazione pendenti alla data del 23 febbraio 2020, permettono al debitore di presentare, sino all’udienza fissata per l’omologa, la richiesta di un nuovo termine - non superiore a 90 giorni - finalizzato alla presentazione di nuovi piano e proposta concordataria o di un nuovo accordo di ristrutturazione, in cui poter tenere conto dei fattori economici sopravvenuti per effetto della crisi epidemica;
permettono al debitore di modificare unilateralmente i termini di adempimento originariamente prospettati nella proposta o nell’accordo di ristrutturazione, purché i nuovi termini non siano superiori di sei mesi rispetto a quelli originariamente indicati e la necessità della modifica venga comprovata;
• consentono al debitore che, a fronte della presentazione di una domanda di concordato “in bianco” o nelle more delle trattative per la finalizzazione di un accordo di ristrutturazione, abbia già ottenuto l’automatic stay (cioè la sospensione delle azioni esecutive e cautelari individuali), i cui termini sono in scadenza e non ulteriormente prorogabili, di richiedere un ulteriore proroga fino a 90 giorni, anche in presenza di un’istanza di fallimento, purché la necessità di tale proroga venga provata con specifico riferimento ai fatti sopravvenuti per effetto della crisi epidemica.
In materia di dichiarazione di fallimento e dello stato di insolvenza, le misure:
• sanciscono l’improcedibilità delle richieste e dei ricorsi per la dichiarazione di fallimento e dello stato di insolvenza, depositati tra il 9 marzo e il 30 giugno 2020, sia per evitare procedure viziate da fattori straordinari ed estranei all’operato delle imprese, senza vantaggio per i creditori data la situazione in cui avverrebbe la liquidazione, sia per deflazionare l’elevato carico di lavoro che graverà sui tribunali;
estendono il periodo di blocco anche ai ricorsi presentati dagli imprenditori in proprio, per consentire loro valutare più lucidamente la possibilità di ricorrere agli strumenti di gestione della crisi alternativi;
• sottraggono al periodo di blocco solo i ricorsi presentati dal P.M. e contenenti provvedimenti cautelari o conservativi, in modo da non assecondare condotte dissipative e opportunistiche;
• prevedono la sterilizzazione del periodo di blocco ai fini del calcolo dell’anno decorrente dalla cancellazione dal registro delle imprese (per la dichiarazione di fallimento dell’impresa che ha già cessato l’attività) e dei termini per la proposizione delle azioni revocatorie. Ciò al fine di evitare di precludere la proposizione delle istanze nei confronti delle imprese cancellate o di compromettere la tutela della par condicio creditorum.

Infine, viene prevista la sospensione dei termini di scadenza dei titoli di credito. In particolare, è stabilito che i termini di scadenza ricadenti o decorrenti nel periodo compreso tra il 9 marzo 2020 e il 30 aprile 2020, relativi a vaglia cambiari, cambiali e altri titoli di credito emessi prima della data di entrata in vigore del decreto, e ad ogni altro atto avente efficacia esecutiva a quella stessa data sono sospesi per lo stesso periodo. Con riguardo agli assegni bancari e postali, si sospende il termine di presentazione al pagamento del titolo a favore del beneficiario. Ciò non impedisce ai beneficiari, che desiderino e siano in grado di farlo, di presentare il titolo al pagamento in pendenza della sospensione; il titolo continua pertanto a essere pagabile nel giorno di presentazione qualora vi siano i fondi disponibili sul conto del soggetto traente l’assegno; tuttavia, nell’ipotesi di difetto di provvista, varrà anche per il traente la sospensione della presentazione con conseguente temporanea inapplicabilità del protesto e della disciplina sanzionatoria dell’assegno. In tale contesto non verrà quindi inviato il preavviso di revoca per gli assegni privi di provvista nel periodo di sospensione; se l’avviso di revoca è già stato inviato, il termine di 60 giorni per l’esecuzione del pagamento tardivo è sospeso.

 

 

_____________________________________

La Bussola d'Impresa - Mario Vacca
Mi presento, sono nato a Capri nel 1973, la mia carriera è iniziata nell’impresa di famiglia, dove ho acquisito esperienza e ho potuto specializzarmi nel controllo di gestione e finanza d’impresa.
Queste capacità mi hanno portato a collaborare con diversi studi di consulenza tra Capri, Napoli e la penisola Sorrentina con il ruolo di Temporary Manager, per pianificare crescite aziendali o per risolvere crisi aziendali e riorganizzare gli assetti societari.
Nel corso degli anni le esperienze aziendali unite alle attitudini personali mi hanno permesso di sviluppare la capacità di prevedere e nel contempo essere un buon risolutore dei problemi ordinari e straordinari dei miei clienti.
Per migliorare la mia conoscenza e professionalità ho voluto fare esperienza in un gruppo finanziario inglese e, provatane l’efficacia ne ho voluta fare una anche in Svizzera.
Queste esperienze estere hanno apportato conoscenze legate al Family Business, alla protezione patrimoniale tanto per le imprese quanto per i singoli imprenditori e, alla gestione di società e conti esteri per favorire l'internazionalizzazione ed armonizzare la fiscalità tra i diversi paesi ove i clienti operano.
Nel frattempo ho maturato esperienza in Ascom Confcommercio per 12 anni - nel ruolo di vice presidente - ottenendo una buona padronanza della dialettica, doti di Pubblic Relation e, una buona rete di contatti personali.
Mi piace lavorare in squadra, mi piace curare le pubbliche relazioni e, sono convinto che l’unione delle professionalità tra due singoli, non le somma ma, le moltiplica.
Il mio obiettivo è lavorare sodo ma, con Etica ed Urbanità.

Riferimenti
Mario Vacca Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Telefono: ‭+39 347 2955391‬
WEB Linkedin: https://www.linkedin.com/in/vaccamario/?originalSubdomain=it

Pubblicato in Economia Emilia

Le storie positive direttamente dai racconti dei volontari. Da un mese, tutti i giorni presente, Matteo Csermely è in organico al SEIRS Croce Gialla e non ha intenzione di smettere, nemmeno a fine emergenza.

Di LGC e Francesca Bocchia Parma 15 aprile 2020 - "E' un mese che vengo qui al SEIRS Croce Gialla. Il tutto è nato, ci dichiara Matteo Csermely, vedendo il mio amico Maxime Mbandà che rientrava a casa con la divisa della croce civile e gli ho chiesto come fosse entrato nell'associazione. Vista l'emergenza del Covid, mi disse, c'era "necessità di reperire volontari" e quindi mi sono fatto avanti per poter dare il mio contributo, posto che la mia attività di libero professionista in quel momento si era molto rallentata avendo trasferito la maggior parte della operatività in smart working. Ho quindi concentrato la maggior parte dei contatti (telefonici e mail) nella mattinata e poi dall'ora di pranzo , a partire da domenica 15 marzo, sono qui e oggi è giusto un mese che sono presente tutti i giorni, sabato e domenica, Pasqua e Pasquetta."

La soddisfazione di una scelta così responsabile traspare in ogni parola di Matteo al quale non sembra assolutamente pesare l'aggravio di impegni che si è assunto così coraggiosamente.

"Ho trovato innanzitutto una grande famiglia, continua il volontario, che mi ha accolto e formato in modo molto rapido e intensivo. Infatti non avevo mai avuto esperienze di tipo sanitario, salvo nella mia attività di skipper che mi ero formato per fronteggiare delle emergenze in equipaggio. Invece qui, tra prove pratiche e formazione online hanno cercato di mettermi al passo degli altri volontari più esperti nel tempo più breve possibile. Avevo iniziati i primi giorni con la consegna dei pasti e dei farmaci poi, vista la necessità, sono stato messo al servizio covid per i trasferimenti dei pazienti. E' stato un mese molto intenso, sia per le relazioni interpersonali che si instaurano, sia dal punto di vista delle esperienze molto toccanti che ho vissuto insieme ai colleghi. La cosa bella sarà di tornare alla normalità ma rimanere all'interno di questa associazione per fare ancora qualcosa di buono, con il tempo che avrò a disposizione".

In conclusione che dire: Grazie a Matteo in nome e per conto di tutti i volontari che, insieme a medici, infermieri e OSS, sono stati il fronte di difesa per noi che eravamo, molto più comodamente, a casa.

Pubblicato in Volontariato Parma