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OI Pomodoro da Industria del Nord Italia in assemblea. Annata 2015 condotta nel segno della trasparenza. Applicate regole condivise ed effettuate verifiche in tutta la filiera

Bologna, 23 dicembre 2015 - È una filiera in salute quella dell'Organizzazione Interprofessionale del Pomodoro da Industria del Nord Italia. Una filiera che, all'interno dell'OI, dialoga, si confronta, determina regole condivise nel segno della trasparenza per il consumatore, agisce compatta per migliorare il quadro normativo in cui opera e fornisce indicazioni agli enti di ricerca per indirizzare al meglio gli studi sullo sviluppo del settore.

È emerso tutto questo durante l'assemblea dell'OI nella sede del socio Apoconerpo a Villanova di Castenaso (Bologna).

"Nel 2015 l'OI ha svolto un lavoro molto consistente nel segno della trasparenza e dell'etica che porta l'intera filiera a proporre sul mercato un prodotto di assoluta qualità – il bilancio del presidente Pier Luigi Ferrari -. Dobbiamo continuare a scommettere sulle nostre capacità".

Durante l'assemblea si è sottolineata l'importanza di regole condivise dall'intera filiera. "Nel 2015 – ha spiegato il segretario dell'OI Maria Chiara Cavallo - sono state introdotte importanti novità in merito alla raccolta ed elaborazione dei dati produttivi come la congruità delle rese contrattate e delle superfici contrattate rispetto alle effettive e alla verifica dei pagamenti della materia prima dall'industria alle organizzazioni dei produttori. L'attività dell'OI acquisisce un ruolo sempre più fondamentale per l'efficacia nel raggiungimento degli obiettivi per la programmazione delle produzioni".

"Quello delle regole condivise – ha aggiunto la vicepresidente Rossella Martelli – è stato uno degli strumenti più importanti per tenere controllata la filiera".
Durante la campagna 2015 per conto dell'OI ha operato un organismo di controllo – composto da due tecnici super partes - che ha monitorato l'operato di tutte le imprese del Nord Italia, verificando in particolare la corretta applicazione di quanto stabilito tra industria e OP (Organizzazioni di produttori) nel contratto quadro stipulato con specifico riferimento alla valutazione della qualità della materia prima in ingresso agli stabilimenti riscontrando una sostanziale conformità dei processi di valutazione rispetto a quanto stipulato dal contratto quadro.

"Dal 27 luglio al 18 settembre – ha illustrato ancora Cavallo - sono stati predisposti 42 controlli in stabilimento, senza preavviso, per verificare le modalità di valutazione qualitativa e pesatura del pomodoro, il rilascio del certificato di consegna e la rilevazione del brix".
Sul piano normativo-legislativo l'OI ha lavorato per favorire l'armonizzazione dei disciplinari tra le regioni Emilia Romagna, Lombardia, Veneto e Piemonte in particolare per riuscire ad ottenere un disciplinare di produzione integrata armonizzato nei suoi contenuti per tutto il Nord Italia mentre sul piano delle politiche ambientali il grande risultato ottenuto nel 2015 è rappresentato dal fatto che la filiera dell'OI è la prima filiera agroalimentare ad avere effettuato – nell'ambito del progetto Life Prefer condotto da Lombardia ed Emilia-Romagna - uno studio di Pef (Product Environmental Footprint), ossia ad aver calcolato l'impronta ambientale prodotta come intera filiera – tramite la valutazione di 14 parametri ambientali - per la produzione di 1 kg di concentrato, di polpa e di passata.

Ma l'OI guarda anche al futuro. "È operativo un gruppo progettualità – ha concluso la vicepresidente Bruna Saviotti – che ha promosso incontri tra i soggetti economici della filiera, organizzazioni di produttori e industrie di trasformazione, per determinare le necessità di sperimentazione in base alle quali confrontarsi con i centri specializzati nella ricerca".

In allegato la foto con, da sinistra, il presidente Ferrari, le vicepresidenti Martelli e Saviotti e il segretario Cavallo.

Cereali, tentativo di recupero in atto ma rischio siccità. Natale buono con le due principali DOP. Legge di Stabilità: taglio delle tasse, -25% per le aziende agricole . Centro Agroalimentare di Parma verso la ristrutturazione del debito. Equitalia, tregua per 13 giorni ma...

(in allegato il formato pdf scaricabile)
SOMMARIO Anno 14 - n° 52 27 dicembre 2015
1.1 editoriale Equitalia, dalla parte del cittadino. O no?
3.1 cereali Cereali, tentativo di recupero in atto.
4.1 cereali Cereali a rischio siccità.
5.1 Lattiero caseario Babbo Natale porta ricchi e inaspettati doni alle due Dop principali.
6.1 ortofrutta Valfrutta Fresco e Colle d'Oro, siglato accordo strategico
6.2 crisi CAL, c'è l'accordo con i creditori
7.1 pomodoro OI Pomodoro da Industria Nord Italia in assemblea. Bene il 2015 e già proiettati al futuro.
8.1 mercati agricoli Agromercati, Natale senza scossoni
9.1 agricoltura e fisco Agricoltura, tasse tagliate del 25% per le aziende agricole
9.2 crisi CAL di Parma verso la ristrutturazione del debito
10.1 crisi Fallimenti, in lieve diminuzione nel corso del 2015
11.1 promozioni "vino" e partners

Cibus 52 2015-COP

L'OI Nord Italia prima filiera agroalimentare a misurare l'impronta ambientale dei propri prodotti. il ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti risponde su cinque temi ambientali. Come superare le diverse interpretazione delle norme applicate nelle varie regioni di pertinenza dell'Organizzazione interprofessionale.

Parma 22 ottobre 2015 -
Sono cinque i temi ambientali che l'OI Pomodoro da Industria del Nord Italia ha sottoposto al ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti incontrato dai rappresentanti dell'intera filiera alla Camera di Commercio di Parma.

Prima richiesta avanzata al ministro, dal segretario dell'Oi Maria Chiara Cavallo, quella di avere chiarimenti dal Ministero, entro il 31 dicembre 2015, sull'esclusione degli impianti conservieri dalla dicitura di "grandi impianti di combustione".
"Al momento attuale – spiega l'OI – la norma vigente dà adito a dubbi interpretativi, lasciando spazio all'equiparazione dei nostri impianti stagionali per la trasformazione del pomodoro in concentrati e passata addirittura agli impianti di combustione per la produzione e vendita dell'energia".

Tra i temi al centro del dialogo con il ministro – come sottolineato dall'intervento del rappresentante Aiipa Guido Conforti – anche la revisione del sistema di Emission Trading affinché la produzione dei concentrati rimanga ammissibile nell'elenco dei settori a rischio di rilocalizzazione (carbon leakage) con relative quote gratuite correlate, come prevede l'attuale sistema in vigore.
L'Oi, rappresentando una filiera che opera su più regioni, ha poi chiesto anche una maggiore omogeneità nelle normative ambientali e nella loro applicazione tra territori regionali, al fine di non creare difformità di competitività non giustificate sullo stesso territorio nazionale ed ha evidenziato la necessità di tener presente che i fanghi di depurazione conservieri agroalimentari hanno caratteristiche poco o nulla impattanti sull'ambiente perché sono costituiti per 2/3 da terra e per 1/3 da scarto vegetale.

Infine ultimo tema – ripreso anche dal presidente di Ainpo Filippo Arata - quello della gestione della risorsa idrica con la richiesta di interventi non solo per scongiurare calamità naturali, ma anche per garantire l'approvvigionamento idrico a scopo irriguo nella stagione siccitosa, aspetto che mette sempre più in difficoltà la produzione di pomodoro.

"Sui grandi impianti di combustione – le risposte fornite da Galletti – abbiamo già predisposto come Ministero un emendamento, siamo disponibili a verificarne la completa efficacia sul settore della trasformazione del pomodoro e cercheremo di inserirlo subito nel Collegato ambientale. Sono molto preoccupato per la variazione del sistema dell'Emission trading: è una partita europea nella quale facciamo molta fatica ad affermare le ragioni italiane, ma cercheremo di intervenire con urgenza in questi mesi. Il vero grande problema è quello della gestione della risorsa idrica. Questo Governo sta facendo moltissimo sul dissesto idrogeologico. Il lavoro è iniziato, ma servirà molto tempo prima che si possano vedere i risultati di questo impegno". Infine sul tema dell'omogeneità di applicazione delle normative: "stiamo lavorando, predisponendo delle direttive, in modo che le norme siano applicate in modo uniforme nelle diverse regioni e province. Con la definitiva approvazione della riforma costituzionale questo problema verrà meno nel senso che molte funzioni ambientali saranno riaccentrate allo Stato con conseguente maggiore chiarezza nell'applicazione".

L'incontro si è aperto con gli interventi del presidente dell'Oi Pier Luigi Ferrari, "la nostra è una realtà forte in cui si cerca di dialogare, tra produttori e trasformatori, per la qualità e la competitività del prodotto, nel rispetto dell'ambiente", e del presidente della Camera di Commercio Andrea Zanlari: "riconosco l'impegno dell'OI per la produzione di cibo di qualità e sano".

L'impegno dell'Oi in campo ambientale:
L'OI Pomodoro da Industria del Nord Italia si contraddistingue per essere la prima filiera ad aver completato uno studio Pef (Product Environmental Footprint), ossia una vera e propria "carta d'identità" di filiera che permette di determinare l'impronta ambientale della produzione di 1kg di concentrato, di polpa e di passata valutando 14 parametri ambientali in tutti i passaggi della filiera: dalla coltivazione del seme sino all'arrivo sulla tavola del consumatore del prodotto finito. I risultati dello studio ambientale sono di facile comprensione visto che traducono gli impatti della filiera in esempi del vivere quotidiano.

L'impegno ambientale è poi testimoniato dal fatto che la produzione del pomodoro del Nord Italia è per il 96% di tipo integrato (ossia viene impiegata una ristrettissima lista di agrofarmaci, aggiornata ogni anno dalle regioni con i prodotti meno impattanti su ambiente e colture) e per il 4% a produzione biologica. Sempre sul fronte ambientale l'OI collabora al progetto Life Climate ChangE-R, condotto dalla Regione Emilia-Romagna, per attuare pratiche con cui ridurre i gas effetto serra.

Non mancano poi una serie di azioni messe in atto dai singoli soggetti della filiera come risparmio idrico nella coltura (irrigazione a goccia, utilizzo droni), ottimizzazione della fertilizzazione (fertirrigazione a goccia, bollettini informativi via sms), diminuzione dell'impiego degli agrofarmaci, produzione di energia da fonti rinnovabili (fotovoltaico), risparmio idrico nella trasformazione (l'acqua fa più cicli nel lavaggio e nella lavorazione), innovazione tecnologica degli impianti (continui investimenti impiantistici) e ottimizzazione dell'efficientamento energetico con analisi di ogni processo industriale.

In copertina la foto del ministro Galletti con il presidente OI Pier Luigi Ferrari.

Domenica, 27 Settembre 2015 09:36

Il Festival del Pomodoro si presenta a Expo 2015

"OroRosso". Il festival del Pomodoro, in programma nel primo week end di ottobre a Piacenza si presenta nella splendida cornice di Expo in Piazzetta Piacenza il prossimo martedi 29 settembre.

Piacenza - Approda a Expo 2015, in piazzetta Piacenza, il Festival del Pomodoro in calendario nel primo weekend di ottobre: martedì 29 settembre, alle 12, si terrà infatti nella cornice della kermesse milanese la conferenza stampa di presentazione dell'evento.
Interverranno l'assessora al Commercio Giorgia Buscarini, il presidente della Camera di Commercio Giuseppe Parenti, il direttore generale del Consorzio del Pomodoro Casalasco Costantino Vaia, il presidente di Coldiretti Piacenza Marco Crotti, il presidente del Distretto del Pomodoro Pier Luigi Ferrari, il direttore dell'Unione Commercianti Giovanni Struzzola, il presidente della Fipe Cristian Lertora e, per Sgp Eventi che organizza la manifestazione, Stefano Pelliciardi.

... e a Piacenza la grande Kermesse "OroRosso" continua.
È il pomodoro il grande protagonista di OroRosso, che dal 2 al 4 ottobre 2015, riempirà le vie e le piazze di Piacenza di spettacoli, incontri, ospiti speciali e iniziative golose per celebrare l'eccellenza dell'ingrediente principe della dieta mediterranea.
In passerella non un pomodoro qualunque, ma quello del Nord Italia, che raccoglie nel distretto tra Piacenza, Parma, Cremona, Mantova, Ferrara, Lodi, Alessandria e Pavia il centro nevralgico della produzione di pomodoro per polpe, passate e altri prodotti per l'industria e per il grande mercato italiano e mondiale. Un sistema d'eccellenza che produce e lavora in questo territorio oltre il 50% del pomodoro italiano e che si sviluppa in una rete di circa 50 tra imprese di trasformazione e organizzazioni di produttori, connessi tra loro, dalla raccolta della materia prima nei campi al prodotto finito negli impianti.

Per festeggiare questo primato, OroRosso, promosso dal Comune e la Camera di Commercio di Piacenza e dalla Fondazione di Piacenza e Vigevano, colora il centro storico di Piacenza con tutte le sfumature del colore della passione.

Un viaggio nelle meraviglie del pomodoro attraverso decine di appuntamenti aperti al pubblico in un weekend di divertimento non-stop. Protagonisti del festival saranno chef stellati con showcooking che attraversano le mille declinazioni del pomodoro in cucina (dalla bruschetta al bloody mary passando,naturalmente, per la pizza e la pasta, in un "matrimonio" celebrato ad hoc); i ristoranti,che per l'occasione proporranno solo menu in rosso per l'intera durata della festa; gli operatori del settore, che sveleranno i segreti della coltivazione e il fascino dei vari processi di trasformazione, dal campo alla tavola; i bambini con laboratori didattici per imparare le proprietà dell'ortaggio in modo divertente, ad esempio dipingendo con il succo di pomodoro o imparando attraverso il gioco tutti i suoi benefici.

Ma al centro di tutto saranno soprattutto i visitatori comuni che potranno partecipare gratuitamente a decine di eventi in città e assistere agli spettacoli con parate in costume, show di cucina, degustazioni, mostre, artisti di strada, attori e personalità dello spettacolo.

È il caso, ad esempio, del "Pomodoro alla sbarra", un divertente talk show sotto forma di processo in cui un avvocato difensore tesse le lodi del pomodoro - in particolare quello del Nord - mentre un pubblico ministero conduce l'"accusa", tirando in ballo le proprietà nutritive, il ruolo nella dieta, il suo impiego in alcune delle ricette più amate della tradizione italiana.
Oppure la "Disfida della pizza", un match a colpi di mattarello tra la pizza napoletana, le sue varianti italiane e quella americana. L'intera città si trasformerà per tre giorni in una vera e propria capitale del pomodoro. Perfino le sue piazze "cambieranno nome" in omaggio all'ortaggio più amato del mondo: Piazza Duomo diventa la Piazza della Pizza, dove per tre giorni verranno sfornate in continuazione pizze di ogni genere e stile, spaziando con le combinazioni di ingredienti tra le classiche e le più originali; Piazza Plebiscito diventa la Piazza della Bruschetta -Tomato Street Food, dove la classica bruschetta mediterranea con il pomodoro a pezzi sarà solo una delle golosità disponibili, con un occhio al cibo da strada e alle varie sfiziosità da passeggio rigorosamente a base di pomodoro.

Per le vie del centro ci si potrà imbattere in una grande infiorata di 80 mq che riproduce con i fiori rossi un enorme pomodoro, ma anche in una coreografica riproduzione in oltre 50 mq dell'Italia in miniatura, dove grandi pomodori segnalano le più importanti aree geografiche del Paese dedicate alla produzione, la raccolta e la trasformazione del prodotto.
Ma accanto agli spettacoli votati all'animazione e al divertimento, si susseguiranno anche laboratori di cucina, lectio magistalis tenute da massimi esperti dell'argomento in ambito nazionale e anche un convegno scientifico sui benefici del pomodoro con il parere di nutrizionisti, oncologi e pediatri sugli effetti positivi del pomodoro nella dieta quotidiana.

Costante sarà inoltre il riferimento all'andamento economico del mercato del pomodoro in Italia. Solo nel 2014, infatti, il distretto del pomodoro del Nord ha coperto quasi 36milaettari di terreno coltivato, generando un valore di circa 200 milioni di euro.

Pubblicato in Agroalimentare Emilia

Il Festival del Pomodoro, dal 2 al 4 ottobre, riempirà le vie e le piazze di Piacenza. Tre giorni di eventi, degustazioni, convegni e spettacoli dedicati al pomodoro del Nord, un distretto da oltre 2,3 milioni di tonnellate l'anno di materia prima. -

Piacenza, 9 settembre 2015 -

È il pomodoro il grande protagonista di OroRosso, che dal 2 al 4 ottobre 2015, riempirà le vie e le piazze di Piacenza di spettacoli, incontri, ospiti speciali e iniziative golose per celebrare l'eccellenza dell'ingrediente principe della dieta mediterranea. L'Italia del resto è la regina del pomodoro in Europa, dove oltre la metà del prodotto è made in Italy, e uno dei più grandi produttori mondiali con oltre 2,3 milioni di tonnellate l'anno di materia prima.

Il Pomodoro del Nord Italia 

In passerella non un pomodoro qualunque, ma quello del Nord Italia, che raccoglie nel distretto tra Piacenza, Parma, Cremona, Mantova, Ferrara, Lodi, Alessandria e Pavia il centro nevralgico della produzione di pomodoro per polpe, passate e altri prodotti per l'industria e per il grande mercato italiano e mondiale. Un sistema d'eccellenza che produce e lavora in questo territorio oltre il 50% del pomodoro italiano e che si sviluppa in una rete di circa 50 tra imprese di trasformazione e organizzazioni di produttori, connessi tra loro, dalla raccolta della materia prima nei campi al prodotto finito negli impianti.

Un weekend di divertimento non-stop

Per festeggiare questo primato, OroRosso, promosso dal Comune e la Camera di Commercio di Piacenza e dalla Fondazione di Piacenza e Vigevano, colora il centro storico di Piacenza con tutte le sfumature del colore della passione. Un viaggio nelle meraviglie del pomodoro attraverso decine di appuntamenti aperti al pubblico in un weekend di divertimento non-stop.
Protagonisti del festival saranno chef stellati con showcooking che attraversano le mille declinazioni del pomodoro in cucina (dalla bruschetta al bloody mary passando, naturalmente, per la pizza e la pasta, in un "matrimonio" celebrato ad hoc); i ristoranti, che per l'occasione proporranno solo menu in rosso per l'intera durata della festa; gli operatori del settore, che sveleranno i segreti della coltivazione e il fascino dei vari processi di trasformazione, dal campo alla tavola; i bambini con laboratori didattici per imparare le proprietà dell'ortaggio in modo divertente, ad esempio dipingendo con il succo di pomodoro o imparando attraverso il gioco tutti i suoi benefici.
Ma al centro di tutto saranno soprattutto i visitatori comuni che potranno partecipare gratuitamente a decine di eventi in città e assistere agli spettacoli con parate in costume, show di cucina, degustazioni, mostre, artisti di strada, attori e personalità dello spettacolo.

È il caso, ad esempio, del "Pomodoro alla sbarra", un divertente talk show sotto forma di processo in cui un avvocato difensore tesse le lodi del pomodoro - in particolare quello del Nord - mentre un pubblico ministero conduce l'"accusa", tirando in ballo le proprietà nutritive, il ruolo nella dieta, il suo impiego in alcune delle ricette più amate della tradizione italiana. Oppure la "Disfida della pizza", un match a colpi di mattarello tra la pizza napoletana, le sue varianti italiane e quella americana.

L'intera città si trasformerà per tre giorni in una vera e propria capitale del pomodoro. Perfino le sue piazze "cambieranno nome" in omaggio all'ortaggio più amato del mondo: Piazza Duomo diventa la Piazza della Pizza, dove per tre giorni verranno sfornate in continuazione pizze di ogni genere e stile, spaziando con le combinazioni di ingredienti tra le classiche e le più originali; Piazza Plebiscito diventa la Piazza della Bruschetta - Tomato Street Food, dove la classica bruschetta mediterranea con il pomodoro a pezzisarà solo una delle golosità disponibili, con un occhio al cibo da strada e alle varie sfiziosità da passeggio rigorosamente a base di pomodoro.
Per le vie del centro ci si potrà imbattere in una grande infiorata di 80 mq che riproduce con i fiori rossi un enorme pomodoro, ma anche in una coreografica riproduzione in oltre 50 mq dell'Italia in miniatura, dove grandi pomodori segnalano le più importanti aree geografiche del Paese dedicate alla produzione, la raccolta e la trasformazione del prodotto.

Ma accanto agli spettacoli votati all'animazione e al divertimento, si susseguiranno anche laboratori di cucina, lectio magistalis tenute da massimi esperti dell'argomento in ambito nazionale e anche un convegno scientifico sui benefici del pomodoro con il parere di nutrizionisti, oncologi e pediatri sugli effetti positivi del pomodoro nella dieta quotidiana.

Costante sarà inoltre il riferimento all'andamento economico del mercato del pomodoro in Italia. Solo nel 2014, infatti, il distretto del pomodoro del Nord ha coperto quasi 36mila ettari di terreno coltivato, generando un valore di circa 200 milioni di euro.

Tutte le informazioni sull'evento, organizzato da Sgp, sono su www.ororosso.net.  

Pubblicato in Dove andiamo? Piacenza

Cibus Agenzia Stampa Agroalimentare: SOMMARIO Anno 14 - n° 36 06 settembre 2015 - Cereali potenzialmente verso la stabilità. Previsioni non confortanti per il settore lattiero caseario. Rischio maltempo per le ultime vendemmie e per il mais. Nasce il colosso del pomodoro.
(in allegato il formato pdf scaricabile)

1.1 editoriale Apocalisse
3.1 cereali Commodities: verso la stabilità ma alcune nubi potrebbero oscurare nuovamente il cielo
4.1 cereali Materie prime. La tempesta sta passando
5.1 Lattiero caseario Latte spot in altalena. Cede un euro.
6.1 eventi Prosciutto in vigna 2015
7.1 frodi latte NAS Cremona, bloccato un vasto traffico di farmaci utili a aumentare la produzione lattiera.
7.2 mercato del latte Latte, prezzi in depressione. Le previsioni non sono confortanti per i prossimi mesi
7.3 meteo e raccolti Rischio maltempo
8.1 lavoro Caporalato, misure severe per gli sfruttatori e premi per le imprese virtuose
8.2 raccolti Caldo, le due facce della medaglia
9.1 pomodoro e concentrazione Il colosso del pomodoro nasce dalla fusione Casalasco - ARP
10.1 maltempo Danni da maltempo a Reggio Emilia
11.1 promozioni "vino" e partners

cibus 36 2015 COP

Moncalvo (Coldiretti) - Dobbiamo impegnare le nostre forze in una operazione di trasparenza e di emersione...

di Virgilio Parma, 3 settembre 2015
Occorre colpire con forza il fenomeno dell'irregolarità in agricoltura e tenere sempre alto il livello di attenzione anche quando si smorzeranno i clamori connessi ai recenti tragici fatti di cronaca.

Non solo sorveglianza ma anche remunerazioni coerenti con i costi di produzione affinché non si lascino spazi alle speculazioni e alle furberie.
Un chilo di pomodori raccolto in Puglia viene sottopagato meno di 8 centesimi al chilo che non coprono i costi di produzione e di raccolta ma alimentano una catena dello sfruttamento che occorre spezzare. E' quanto ha denunciato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare che la situazione non è molto diversa se si parla di arance o di uva, nel suo intervento al vertice nazionale sul caporalato per definire il piano di azione per il contrasto al fenomeno e al lavoro irregolare in agricoltura con i Ministri delle Politiche agricole Maurizio Martina e del Lavoro Giuliano Poletti. Occorre combattere senza tregua il becero sfruttamento che - ha sottolineato Moncalvo - colpisce spesso la componente piu' debole dei lavoratori agricoli, con pene severe e rigorosi controlli. E su questo - ha sostenuto Moncalvo - sta lavorando l'Osservatorio sulla criminalita' nell'agroalimentare guidato da Giancarlo Caselli che la Coldiretti ha promosso e sostenuto.
E' pertanto auspicabile un processo di emancipazione che coinvolga la intera filiera agroalimentare in grado di distinguere e emarginare chi opera nell'illegalità e al contempo favorire le imprese che fanno dell'etica e della responsabilità un motivo di orgoglio e che deve diventare una leva commerciale privilegiata.

Così come in ogni settore anche in agricoltura le imprese che operano in condizioni di trasparenza sono la gran parte come "dimostrano i 322mila immigrati, provenienti da ben 169 diverse nazioni, assunti regolarmente in agricoltura. Con la rete del lavoro agricolo di qualità si avvia un importante percorso che tutela i lavoratori dalla sfruttamento e premia le imprese virtuose che - ha concluso Moncalvo - dobbiamo proseguire con serietà anche quando le luci sui drammatici casi di cronaca saranno spente.

Pubblicato in Agroalimentare Emilia

Mercuri (Fedagri): «Una fusione tra le più importanti mai realizzate nel settore del pomodoro, che non tarderà a dimostrare tutta la sua efficacia sia sulla competitività della filiera che in termini di ricadute positive per la redditività delle centinaia di aziende agricole associate».

di Virgilio 6 settembre 2015 -
La competizione sempre più marcata e la necessità di migliorare le redditività agricole impongono un preciso programma di miglioramento dell'efficienza produttiva, di trasformazione e distributiva in ogni comparto agricolo.

Il settore del pomodoro si è da sempre distinto per un'attenzione particolare ai processi di accorciamento della filiera sia attraverso la realizzazione di impianti di trasformazione direttamente controllati dal settore primario sia attraverso accordi di parternariato con gli altri attori di filiera.
Un processo di concentrazione dell'offerta che, nella maggior parte dei casi, ha avuto successo sia per quanto concerne il contenimento dei costi di produzione sia per quanto riguarda una più equa distribuzione del reddito lungo tutta la filiera.

L'ultima operazione di concentrazione condotta a termine è fusione A.R.P. Agricoltori Riuniti Piacenza e il Consorzio Casalasco di Cremona che ha dato vita a un vero e proprio colosso.

La fusione, infatti, darà vita ad una realtà con oltre 370 aziende agricole che lavorano 7mila ettari di terreno tra le province di Cremona, Mantova, Parma e Piacenza, con una capacità di produzione di 550mila tonnellate di pomodoro l'anno e un volume d'affari di circa 270 milioni di euro.
"Questa operazione, che vede come protagonista la filiera agricola, – commenta Costantino Vaia, Direttore Generale del Consorzio Casalasco del Pomodoro– rientra in un progetto strategico di espansione e consolidamento sui mercati internazionali. Il completamento del portafoglio prodotti e l'opportunità di nuovi canali di vendita ci permetteranno una fase di ulteriore crescita e sviluppo soprattutto sulle produzioni a nostro marchio, rendendo in questo modo Pomì un brand ancora più forte. Inoltre le sinergie gestionali e l'ottimizzazione dei processi produttivi contribuiranno a migliorare i livelli di redditività."

Un'operazione che ha trovato l'approvazione delle organizzazioni di produttori e la soddisfazione del presidente di Apo Conerpo e del settore ortofrutticolo di Fedagri Davide Vernocchi, il quale ha espresso "le proprie congratulazioni a tutti i dirigenti che con lungimiranza e determinazione hanno portato a termine l'operazione».
Dal un punto di vista commerciale, l'ampliamento del portafoglio prodotti e la definizione di nuovi canali di vendita garantirà una presenza più forte sui mercati internazionali, potenziando la distribuzione di prodotti sia a proprio marchio (Pomi) che private label. In termini di distribuzione l'obiettivo è infatti quello di abbinare alla gamma retail del Consorzio Casalasco anche la potenzialità dei formati food service di ARP con una linea completa di prodotti destinata alla ristorazione collettiva.

"Oltre ai numeri e ai valori economici espressi - commenta Paolo Voltini presidente del Casalasco - questa aggregazione rappresenta un'importante dimostrazione di maturità e consapevolezza del mondo agricolo che accetta le sfide del mercato, agendo da protagonista con visione strategica."

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Cibus Agenzia Stampa Agroalimentare: SOMMARIO Anno 14 - n° 35 30 agosto 2015 - (in allegato il formato pdf scaricabile)
SOMMARIO
1.1 editoriale Ma quale ripresa, ci siam mangiati sin e collane della nonna
3.1 cereali Il crollo delle borse trascina le commodities.
4.1 Lattiero caseario Crollo del Burro, tengono Grana e Parmigiano.
5.1 mais e soia Mais e Soia dati previsionali 2015-2016
6.1 Bufale e social Ancora discredito sulla pasta Barilla
7.1 quote latte Quote latte, Agea ha provveduto alla quantificazione delle restituzioni per l'ultima campagna
8.1 emilia romagna Miele, 467 mila euro per gli apicoltori dell'Emilia-Romagna
8.2 immigrazione Expo: dai campi profughi ai campi coltivati, Cia: un progetto di cooperazione mondiale
8.3 quote latte Quote latte: nuove disposizioni di Agea sulle fideiussioni
9.1 pomodoro Pomodoro 2015, nel segno della qualità
9.2 ambiente Emilia Romagna. In arrivo 9 milioni per rimuovere l'amianto nelle imprese
10.1 dissesto idrogeologico Dalla Regione 100 milioni per il dissesto idrogeologico
11.1 promozioni "vino" e partners

Cibus 35 30ago15 COP

Domenica, 30 Agosto 2015 09:07

Pomodoro, nel segno della qualità

Pomodoro da industria, una campagna nel segno della qualità e del rispetto delle programmazioni. L'assessore Caselli: dal Psr risorse per favorire l'aggregazione e i progetti di filiera.

Bologna 25 agosto 2015 - È una campagna nel segno della qualità del prodotto e di rese produttive nella norma, seppur disomogenee da provincia a provincia, quella del pomodoro 2015. È questa la fotografia scattata in occasione della visita dell'assessore regionale all'Agricoltura, Simona Caselli, allo stabilimento di trasformazione Conserve Italia di Pomposa (Ferrara), uno degli impianti più grandi e moderni d'Europa in grado di lavorare oltre 4.500 tonnellate al giorno di "oro rosso" per produrre passate, polpe ed altri derivati.

Visita Caselli Gardini Ferrari

All'incontro erano presenti il presidente di Conserve Italia Maurizio Gardini, accompagnato dal direttore generale Angel Sanchez, oltre ai presidenti dell'Organizzazione interprofessionale pomodoro da industria Nord Italia, Pier Luigi Ferrari, e dell'Op Apo Conerpo, Davide Vernocchi.
"Pur in presenza di un'annata caratterizzata da forti anomalie climatiche, con piogge abbondanti nei primi cinque mesi dell'anno ed intense e prolungate ondate di calore da luglio in avanti - ha detto l'assessore Caselli - i risultati di questa prima parte della stagione evidenziano l'importanza di una filiera coesa e ben organizzata, che fa leva sull'efficacia della programmazione produttiva e sulla trasparenza e il rispetto delle regole contrattuali. Proprio per questo è fondamentale che anche il Ministero riconosca il ruolo e l'attività delle Oi già costituite come quella del pomodoro del Nord Italia".

Secondo le prime stime nell'Italia settentrionale saranno prodotte quest'anno intorno ai 2,6 milioni di tonnellate di pomodoro da industria, sostanzialmente in linea con l'obiettivo di produzione 2015 fissato tra i 2,45 e i 2,65 milioni di tonnellate, su una superficie complessiva di quasi 39.000 ettari in tutto il Nord Italia, di cui poco meno del 70% in Emilia-Romagna (+6,5% sul 2014).

All'incontro l'assessore Caselli ha annunciato importanti novità riguardo la politica di sostegno al settore. "Il nuovo Programma regionale di sviluppo rurale 2014-2020 - ha sottolineato - sarà certamente un canale privilegiato da cui attingere risorse per gli investimenti per l'innovazione e l'ammodernamento tecnologico delle aziende agricole e delle strutture di lavorazione, stoccaggio e commercializzazione. I bandi saranno attivati dal prossimo autunno, con l'obiettivo di favorire le aggregazioni e i progetti di filiera". L'assessore ha ribadito inoltre l'importanza del modello cooperativo per lo sviluppo del sistema agroalimentare, che trova in Conserve Italia un esempio di eccellenza.

"Sono tante le sfide che attendono il nostro settore, ma è fondamentale affrontarle come filiera unita per essere competitivi su scala globale – ha commentato il presidente dell'Oi Pier Luigi Ferrari -. L'esperienza della nostra organizzazione si contraddistingue per essere un buon modello nazionale che ci auguriamo possa essere d'esempio per altri territori sotto il profilo della programmazione e della governance di filiera, dell'attenzione alle tematiche ambientali e della ricerca e sviluppo".

Il quadro produttivo provincia per provincia
La provincia con la maggiore estensione colturale in regione è Piacenza, con più di 9.800 ettari, seguita proprio da Ferrara, al secondo posto con oltre 6.850 ettari. La provincia estense, che peraltro vanta la maggior estensione di superfici bio, pari a circa 980 ettari, è quella che quest'anno sta risentendo di più dell'avverso andamento meteo. Il risultato sono rese produttive al di sotto della media anche di un 15-20%, mentre la situazione si presenta discreta nella zona di Parma e Piacenza. Buone performance produttive nel Modenese, mentre anche il Ravennate è in sofferenza.

Pubblicato in Agroalimentare Emilia