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Le innovazioni su tecnologia e risparmio idrico in agricoltura, cura e salvaguardia del territorio nelle lezioni dei laboratori scolastici della Bonifica. Intervenuto anche il sindaco di San Secondo Dodi.

Parma, 11 Aprile 2017

Per l'Istituto Tecnico Galilei-Bocchialini, che conta quasi 1300 studenti (tra Parma e San Secondo) e che comprende un importante indirizzo di specializzazione in Agraria (comprensivo delle più attuali declinazioni di approfondimento a carattere ambientale e di applicazione tecnologica al comparto), l'importanza di confrontarsi periodicamente ed in modo produttivo con chi gestisce direttamente il territorio ed i suoi equilibri idraulici può risultare del tutto strategica.

Coloro che diventeranno, in breve tempo, i primi attori del domani di un comparto come quello agroalimentare – che nel territorio della pianura padana è essenziale per economia ed occupazione – hanno avuto l'opportunità di apprendere numerose ed utili novità per quella che sarà la loro professione all'interno dei laboratori del progetto Acqua e Territorio Lab.

I laboratori interattivi – che presentano alcune lezioni a carattere tecnico-scientifico in classe ed un simposio riassuntivo finale con esperti – fanno parte infatti di un progetto ormai collaudato nei diversi istituti della regione, già operativo da due anni e ideato da ANBI Emilia Romagna (l'associazione che unisce i Consorzi di bonifica) in collaborazione con il CER (Canale Emiliano Romagnolo) e con il patrocinio del Ministero dell'Istruzione dell'Università e della Ricerca-Ufficio Scolastico Regionale e Regione Emilia Romagna.
Così, nei giorni scorsi, grazie all'interessamento del docente dell'istituto e agronomo Giacomo Corradi le quarte classi hanno partecipato ad un incontro formativo completo sul valore dell'acqua per il nostro territorio organizzato dal Consorzio della Bonifica Parmense insieme ad ANBI E CER.

All'incontro è intervenuto anche il sindaco di San Secondo Parmense Antonio Dodi che non ha mancato di sottolineare come "l'estesa rete del Consorzio locale sia riuscita in molte occasioni ad arginare gravi fenomeni alluvionali e come oggi sia assolutamente essenziale per il mantenimento delle economia della Bassa grazie all'irrigazione.

Un'irrigazione che cambia, si adegua e perfeziona anche in conseguenza alle drastiche variazioni climatiche globali che influenzano pesantemente gli equilibri precostituiti: "Oltre l'80% del cibo della nostra terra – ha commentato il ricercatore del CER Gioele Chiari – è frutto dell'apporto di risorsa idrica che la rete di bonifica assicura alle colture".
Un dato assai importante che – come ha ribadito il coordinatore di ANBI Emilia Romagna Antonio Sangiorgi – "fa si che la nostra regione, a differenza della gran parte delle altre, sia considerata nei fatti un territorio al 100% di bonifica".

Il Consorzio di Bonifica Parmense è intervenuto con il presidente Luigi Spinazzi che ha approfondito – attraverso una dettagliata panoramica delle attività quotidiane svolte dall'ente che guida – tutte le sfere di azione reale in cui la Bonifica è impegnata: dalla difesa idraulica e prevenzione del dissesto idrogeologico al il risparmio idrico in agricoltura, fino al l'attualissimo laboratorio Bonifica Lab che, grazie al coordinamento dell'esperto Riccardo Franchini e all'ingegnere ambientale Elisa Trombi, consente di poter disporre di una vera e propria stazione ecologica itinerante che può effettuare analisi in tempo reale in tutto l'ampio sistema della rete di bonifica che, nel Parmense, raggiunge i 1500 km complessivi.

(Fonte: ufficio comunicazione Consorzio della Bonifica Parmense)

Pubblicato in Ambiente Parma

Alternanza scuola-lavoro nei Consorzi di bonifica, percorsi formativi di cura, difesa ambientale, risparmio idrico e innovazione tecnologica applicata. Nuove opportunità occupazionali per i giovani dell'Emilia Romagna.

Ravenna 26 aprile 2016

Collaborazione operativa su percorsi di formazione utili per comprendere a fondo il proprio territorio e le caratteristiche mutevoli dell'ambiente in cui si vive e riconoscimento dell'importanza fondamentale dell'alternanza scuola-lavoro per acquisire maggiori e qualificate competenze professionali aggiornate e opportunità favorevoli per inserirsi nel mondo del lavoro. L'ANBI Emilia Romagna (l'Associazione che unisce i Consorzi di bonifica regionali) e l'Ufficio Scolastico Regionale (MIUR-Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca) con questi presupposti hanno sancito nei giorni scorsi a Ravenna un accordo del tutto nuovo e sperimentale che rappresenta per il sistema consortile e per quello scolastico un esempio unico in Italia alla base di un modello innovativo e replicabile anche ad altre aree. Con la firma i Consorzi di bonifica, forti delle esperienze educational ideate e diffuse da ANBI ER negli ultimi anni all'interno degli istituti della regione, entrano a far parte di un qualificato numero di soggetti individuati dalle istituzioni scolastiche per diffondere percorsi di apprendimento legati alla cura e alla salvaguardia del territorio.

Le attività saranno rivolte agli studenti degli Istituti Tecnici, Professionali e Licei, in relazione agli indirizzi di studio e alle disponibilità dei Consorzi, con attenzione prioritaria verso gli Istituti Tecnici ad indirizzo Agrario, Agroalimentare e Agroindustriale e Costruzioni, Ambiente e Territorio e Istituti Professionali Settore Servizi per l'Agricoltura e lo sviluppo rurale nelle province di Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna, Ferrara, Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini. Oltre all'alternanza scuola-lavoro e ai periodi di stage nei Consorzi l'Ufficio Scolastico regionale ha apprezzato il progetto di ANBI ER e Canale Emiliano Romagnolo "Acqua e Territorio Lab" volto per lo più, attraverso il progetto IRRINET e i laboratori in aula, all'informazione capillare sulle azioni tecnologiche per il risparmio idrico in agricoltura.

Il progetto guadagnerà un graduale e successivo ampliamento allargandosi anche ai docenti. L'intesa regionale - che ha avrà una durata iniziale di tre anni con eguale possibilità di rinnovo (2016-2019 ) - è stata presentata nell'Aula Magna dell'Istituto Tecnico di Agraria L.Perdisa a Ravenna alla presenza di circa 200 studenti. Ed è proprio da loro e dalla narrazione delle loro esperienze vissute nei Consorzi in questi anni che è arrivata la conferma della validità dell'iniziativa e delle prospettive della futura sinergia. Dopo i saluti del Consorzio di Bonifica della Romagna che ospitava l'evento e delle autorità locali i contenuti dell'accordo sono stati illustrati dal Dirigente dell'Ufficio Scolastico Regionale Giovanni Desco e dal Presidente di ANBI ER Massimiliano Pederzoli che hanno espresso la loro soddisfazione.

"L'USR aderisce con estrema convinzione al progetto elaborato con ANBI ER- ha rimarcato Desco - perché pienamente coerente con lo spirito della Legge 107/2015 che richiede una forte sinergia tra scuola e mondo del lavoro nel progettare le esperienze a tutto vantaggio della qualità dell'offerta formativa". Pederzoli ha sottolineato: "la reciprocità del valore dell'accordo che poggia su basi solide di azioni comuni già sperimentate negli ultimi anni, una intesa a vantaggio di tutti i soggetti interessati in un contesto in cui scuola, studio specifico del territorio e mondo del lavoro diventano un tutt'uno inscindibile".

(Fonte: ufficio stampa ANBI)

Nell'ambito della giornata organizzata da Anbi Emilia Romagna in Regione ER sulle politiche di prevenzione, con la presentazione del libro Un Paese nel Fango di Erasmo d'Angelis, il Capo Missione di Italiasicura Mauro Grassi ha annunciato la richiesta di 2miliardi di euro alla Banca Europea Investimenti aggiuntivi per le misure antidissesto e alluvionali. Pederzoli (ANBI ER): " Massima attenzione per le zone nevralgiche in Emilia Romagna".

Bologna, 5 febbraio 2016

Nella giornata dedicata da ANBI ER in Regione alla prevenzione contro il dissesto idrogeologico è arrivata puntuale la notizia che l'Unità di Missione Italiasicura, guidata da Mauro Grassi, inoltrerà la richiesta alla Banca Europea degli Investimenti per un valore di 2miliardi di euro da impiegare in progetti concreti contro il dissesto e piani antialluvioni. Una cifra davvero considerevole che conferma la volontà di snellire le procedure al fine di mettere in sicurezza rapidamente il territorio da sempre stretto nella morsa delle emergenze e dell'uso indiscriminato del suolo. Il Presidente di ANBI ER Massimiliano Pederzoli, nell'ambito del dibattito, ha ricordato a tutti le capacità progettuali e realizzative dei Consorzi emiliano romagnoli che possiedono già un nutrito numero di interventi da finanziare per intervenire sulle criticità del nostro territorio che lo vedono ancora troppo fragile.

Davanti ad una sala gremita da oltre cento presenti, insieme all'autore del libro "Un Paese nel fango. Frane, alluvioni e altri disastri annunciati. I fatti, i colpevoli, i rimedi" Erasmo d'Angelis (attuale direttore de l'Unità ed ex Capo dell' Unità di Missione di Palazzo Chigi ) che ha sviscerato con puntualità la lunga catena di eventi calamitosi e le lungaggini infinite dell' italica burocrazia, sono intervenuti anche gli assessori Paola Gazzolo (Difesa Suolo e Costa, Protezione Civile, , Politiche Ambientali e della Montagna) e Simona Caselli (Agricoltura) che hanno rimarcato con forza l'impegno della Regione Emilia Romagna nella lotta al dissesto con interventi mirati di prevenzione che già ora, ma soprattutto nei prossimi anni, saranno resi concreti sul territorio da piani di investimento strategico in cui anche gli agricoltori e gli insediamenti produttivi giocheranno un ruolo fondamentale. Gazzolo e Caselli hanno inoltre pubblicamente ringraziato il lavoro svolto dai Consorzi di Bonifica in regione associati ad ANBI, "enti che rappresentano il braccio operativo del fare quotidiano per la salvaguardia e difesa del territorio e il sostegno all'agricoltura. L'incontro, moderato dal giornalista Andrea Gavazzoli, ha visto l'intervento iniziale del presidente nazionale ANBI Francesco Vincenzi e del coordinatore regionale Antonio Sangiorgi.

(Fonte: Ufficio Stampa ANBI)

Le verifiche effettuate dai Consorzi di Bonifica in Emilia Romagna dicono chiaramente che la terra ha raggiunto il limite e l'acqua presente nel suolo è addirittura al di sotto dei livelli dell' agosto 2015. I Consorzi di bonifica che trasportano la risorsa a tutta l'agricoltura lanciano l'allarme richiamando tutti i portatori d'interesse a "fare sistema". 

Bologna, 29 gennaio 2016

L'Italia ha sete, l'Emilia Romagna non è da meno e se il clima di questi mesi non lascerà spazio immediato a nuove precipitazioni quella che oggi è già più di una preoccupazione -supportata da dati eclatanti - potrebbe trasformarsi, tra poche settimane, in una vera e propria emergenza epocale scatenando conflitti per l'acqua tra i territori.
Dopo la denuncia arrivata da ANBI a livello paese, l'ANBI Emilia Romagna, forte degli ultimi rilievi fatti direttamente nelle locali falde acquifere superficiali dai suoi esperti (operanti nei nove Consorzi di Bonifica regionali associati), aggiunge così un elemento di valutazione fondamentale all'allarme scattato nei giorni scorsi dopo le misurazioni delle portate del Po, dei livelli drasticamente in calo dei maggiori laghi del Nord e della scarsa incidenza degli accumuli nevosi sull'Appennino. Le ultimissime analisi effettuate infatti dicono chiaramente che a livello regionale le falde sono completamente scariche e che i livelli raggiunti sono addirittura al di sotto di quasi un metro rispetto a quelli fatti registrati durante l'estate 2015, una delle più roventi e siccitose a memoria d'uomo.

Ora le criticità sono palesi: quantità di acqua inconsistente, riserve contenute in invasi quasi azzerate e a differenza delle annate maggiormente siccitose 2011-2012 si aggiunge anche la mancanza di neve in grado di alleviare parzialmente queste pesanti criticità. I Consorzi di bonifica che trasportano la risorsa a tutta l'agricoltura lanciano l'allarme richiamando tutti i portatori d'interesse a "fare sistema" mettendo al centro delle loro scelte questa priorità, in caso contrario i prodotti tipici alla base del Made in Italy agroalimentare potrebbero venire colpiti duramente già in primavera con conseguenti perdite sostanziali di rese. Sotto il profilo della gestione delle emergenza idrica i Consorzi di bonifica emiliano romagnoli, che approvvigionano di acqua un territorio a sud del Po e quindi chiaramente penalizzato se comparato alle pianure delle regioni al di sopra del fiume, hanno maturato in questi anni una lunga esperienza elaborando non solo sistemi di monitoraggio costante, ma anche competenze sull'utilizzo virtuoso della risorsa e risparmio idrico (IRRINET-IRRIFRAME). Certo è che una situazione grave come quella che si sta via via delineando non offre spunti di particolare ottimismo e a questo si aggiunge la paura che le piogge arrivino bruscamente per distruggere e non a dare sollievo alle colture. Il presidente dell'ANBI ER Massimiliano Pederzoli non ha dubbi "Le falde scariche come mai prima dimostrano che la situazione è di emergenza reale e rischia anche di generare conflitti tra i territori se non si decideranno da subito precise norme di comportamento in situazioni di grave carenza idrica". Anche i grandi invasi della regione, le dighe piacentine di Molato e Mignano e quella di Ridracoli, sono ai minimi storici di capacità e in questo momento solo il Canale Emiliano Romagnolo (CER) conserva disponibilità di acqua ed è in grado di essere anticiclico. In questo frangente il CER ed i Consorzi di bonifica collegati stanno fornendo acqua ai tre potabilizzatori di Ravenna-Bassette, Ravenna-Standiana e Forlimpopoli-Selbagnone. In cifre una fornitura che supera i 1300 litri al secondo (110.000 metri cubi di acqua al giorno) capace di soddisfare le esigenze di consumo di oltre 500mila abitanti equivalenti.

(Fonte: Ufficio Stampa ANBI)

Massimiliano Pederzoli, presidente ANBI, risponde al consigliere regionale Tommaso Foti sulla questione sicurezza e sulle competenze specifiche che hanno i Consorzi di bonifica. Dopo gli eventi alluvionali nel Piacentino, il conigliere aveva esposto un'interpellanza rivolta alla Giunta per sapere, se l'esecutivo regionale intendesse sollecitare il Governo ad abolire i Consorzi di bonifica ritendoli responsabili -

Piacenza, 22 settembre 2015 -

"In Emilia Romagna il sistema di bonifica e irrigazione rappresenta oggi più che mai un elemento essenziale per la sicurezza territoriale e per lo sviluppo economico delle comunità da Piacenza a Rimini.
Un reticolo virtuoso di canalizzazioni artificiali, impianti idrovori, di sollevamento e chiuse creati dai nostri padri e migliorati da chi ora si preoccupa quotidianamente di portare ai campi siccitosi l'acqua quando serve per le nostre colture più tipiche e di portarla via quando cade violenta e distruttiva come a Piacenza nei giorni scorsi. Il ruolo dei Consorzi di bonifica, a volte silenzioso ma indispensabile e vitale, potrà anche apparire in taluni casi meno roboante rispetto ad altri, ma essendo certi e soprattutto orgogliosi di ciò che facciamo ogni giorno per la manutenzione del nostro territorio ci spiace ancora una volta constatare che false e mirate operazioni di disfattismo, create ad hoc e a tutela degli interessi più disparati, vogliano minare alla radice ciò che è stato fatto con tanta abnegazione e laboriosità.
Un ex parlamentare di lungo corso come il sig. Foti Tommaso, dopo quattro legislature (dalla XIII alla XVI) passate in parlamento ed una tutt'ora in corso in Consiglio Regionale in Emilia Romagna, ancora non sembra aver preso coscienza delle competenze specifiche che hanno i Consorzi di bonifica, competenze semplici, chiare, alla luce del sole che riguardano le canalizzazioni "artificiali" e la loro manutenzione, il sistema di scolo, la sistemazione di alcuni tratti di collegamento viario minore in montagna.
Ad oggi, ma forse il Foti può smentirci, non ci risulta che i fiumi e i torrenti come il Nure e il Trebbia siano canali artificiali, sono corsi d'acqua "naturali" e competono ad altri soggetti che citiamo solo affinché il consigliere regionale possa prenderne adeguata e non sommaria conoscenza: Autorità di Bacino, Stb, Aipo e Province. Su questo fronte lo invitiamo caldamente a trascorrere una giornata con noi per una lezione di idraulica full immersion e sulle attività che svolgiamo. Detto questo il Consigliere Foti può chiedere l'abolizione di tutto ciò che vuole o vorrebbe, ma non azzardi a mettere in relazione quanto drammaticamente accaduto con il nome e l'operato degli uomini e delle donne della Bonifica perché non fa solo un errore a rigor di legge (che in teoria dovrebbe conoscere), ma scade nel cattivissimo gusto di fare disinformazione e speculazione in un momento tragico come del resto ha già tentato di fare nel bel mezzo dell'alluvione qualche suo amico paladino del mattone. Forse, Foti, in tanti anni trascorsi in Parlamento, avrebbe potuto invece battersi per fare provvedimenti legislativi che non incontrassero solo il favore di chi ha costruito a dismisura in barba alla sostenibilità, consumato e impermeabilizzato i terreni ed edificato in ogni anfratto. L'acqua è la risorsa più preziosa del pianeta, ma può essere la più pericolosa e i suoi effetti devastanti. Ed paradossale e surreale come in questo paese quando capitano certi eventi, ormai ahimè troppo frequenti, chi grida al lupo è spesso proprio chi ha sbranato le pecore."

Di seguito l'interpellanza, a cui si fa riferimento, del consigliere Foti (Fdi-An) alla Giunta: "Dopo il maltempo nel piacentino, risultati sotto gli occhi di tutti: abolire consorzi di bonifica"

"Visti i recenti eventi atmosferici che hanno colpito - nella notte tra il 13 e il 14 settembre - la provincia di Piacenza", che hanno prodotto, "soprattutto nelle zone di montagna, danni gravissimi oltre che alle infrastrutture, alle abitazioni civili, agli immobili ospitanti attività produttive (commerciali e artigianali), alle colture agricole", "non pare proprio che il Consorzio di bonifica di Piacenza abbia assolto le funzioni allo stesso delegate dalla vigente legislazione regionale. I risultati sono sotto gli occhi di tutti: il Consorzio di bonifica di Piacenza (ma così è, in generale, per tutti) fa acqua da tutte le parti". Lo scrive Tommaso Foti (Fdi-An) in una interpellanza rivolta alla Giunta per sapere, nell'ambito delle sue competenze, se l'esecutivo regionale "intenda sollecitare il Governo ad abolire i Consorzi di bonifica (così recependo le numerose proposte di legge presentate in merito - da un po' tutte le forze politiche - nei due rami del Parlamento)", anche alla luce del fatto "che non si capisce bene quale sia l'utilità della presenza a livello regionale di più enti (autorità di bacino, genio civile, province, consorzi di bonifica, comunità montane, parchi), a cui sono affidate le medesime competenze di salvaguardia del territorio".
 Il consigliere vuole inoltre sapere il giudizio della Regione "sull'utilità di tali Consorzi (in primis, il Consorzio di bonifica di Piacenza) alla luce del costante peggioramento della sicurezza idrogeologica del territorio italiano - a partire da quello piacentino - in conseguenza del quale anche modesti eventi meteorologici causano danni a cose e/o persone con gravissime ricadute sul piano dei costi umani e materiali".
Infine, Foti domanda "se non si possano recuperare dalla soppressione dei Consorzi di bonifica - sulla cui gestione interna peraltro molto vi sarebbe da osservare (è il caso delle spese di 'immagine' che gli stessi sostengono solo per dare notorietà ai suoi rappresentanti legali)- almeno una parte delle risorse necessarie per porre in essere l'improcrastinabile azione di risanamento del dissesto idrogeologico".

Pubblicato in Cronaca Piacenza

La nota stampa con la dichiarazione di Massimo Gargano, Presidente dell'Associazione Nazionale Bonifiche e Irrigazioni (A.N.B.I.), in risposta a quanto dichiarato in un'intervista televisiva dal Ministro dello Sviluppo Economico, Federica Guidi -

Parma, 21 marzo 2014 -


"Nel momento in cui questa nostra Italia, un Paese che amiamo profondamente, si avvia finalmente ad una necessaria ed improcrastinabile fase di cambiamento, appare quanto mai singolare che un Ministro della Repubblica, chiamato a fare e condividere scelte oculate, dettate da conoscenze profonde, si esprima in maniera tanto lontana dai fatti." A dichiararlo è Massimo Gargano, Presidente dell'Associazione Nazionale Bonifiche e Irrigazioni (A.N.B.I.), rispondendo a quanto dichiarato in un'intervista televisiva dal Ministro dello Sviluppo Economico, Federica Guidi. "Invito il Signor Ministro, Guidi a chiedere al Governatore dell'Emilia Romagna, cioè del territorio che la esprime e dove operano le sue aziende, se vi è conoscenza e bisogno dei Consorzi di bonifica, della loro concretissima attività preventiva nella manutenzione del territorio e gestione dell'acqua irrigua. Ancora una volta va ricordato che, fra gli obbiettivi della spending review, non possono rientrare i Consorzi di bonifica ed irrigazione in quanto, come noto, essi non pesano sulle casse dello Stato, in ragione di quella autonomia finanziaria e di quell'autogoverno dei consorziati, cui fanno capo le spese di funzionamento e di gestione delle opere pubbliche, finalizzate alla riduzione del rischio idraulico ed alla razionale utilizzazione dell'acqua irrigua, fondamentale per il made in Italy agroalimentare. Ma sono proprio queste le funzioni, che interessano i consiglieri del Ministro, Guidi?"Conclude il Presidente A.N.B.I.: "Chieda il Signor Ministro ai suoi concittadini ed alle aziende dell'Emilia Romagna, della Liguria, del Veneto, della Lombardia; ai Sindaci ed ai Governatori di quei territori, cosa pensano dei Consorzi di bonifica e della loro attività. Noi di A.N.B.I., l'Associazione Nazionale Bonifiche e Irrigazioni, ci rendiamo disponibili a qualsiasi confronto ritenga utile." Anche il presidente dell' URBER ( Unione Regionale delle Bonifiche emiliano romagnole) Massimiliano Pederzoli, intervenendo al notiziario di Radio RAI, ha sottolineato come " i Consorzi di bonifica esercitino ruolo di sussidiarietà e come sia un esempio lampante e soprattutto molto concreto di come il privato che si autofinanzia sopperisce alle necessità del pubblico. In più - ha continuato Pederzoli - il Ministro Guidi dovrebbe informarsi di più e meglio sulle caratteristiche del territorio visto che proprio i Consorzi nella Regione in cui vive sono un esempio chiaro di efficienza e di capacità attiva in caso emergenziale come nell' ultimo periodo l'alluvione nel modenese, il terremoto e i frequenti fenomeni di dissesto idrogeologico con frane e smottamenti. Venga a visitare i nostri Consorzi e capirà bene le nostre funzioni fondamentali per la sicurezza e la salvaguardia dell'ambiente in cui viviamo".

(Fonte: ufficio stampa URBER)

 

E' stata la relazione introduttiva del presidente nazionale dell'ANBI Massimo Gargano ad aprire ieri pomeriggio a Venezia la IX CONFERENZA ORGANIZZATIVA NAZIONALE DEI CONSORZI DI BONIFICA, IRRIGAZIONE E MIGLIORAMENTO FONDIARIO -

 

Venezia 20 marzo 2014 –

E’ stata la relazione introduttiva del presidente nazionale dell’ANBI Massimo Gargano ad aprire ieri pomeriggio a Venezia la IX CONFERENZA ORGANIZZATIVA NAZIONALE DEI CONSORZI DI BONIFICA, IRRIGAZIONE E MIGLIORAMENTO FONDIARIO. 

In un momento economico particolarmente delicato della storia del nostro paese e con un territorio che nel corso degli ultimi anni ha mostrato tutta la sua fragilità e vulnerabilità geomorfologica i Consorzi di bonifica, come insieme composito di realtà che presidiano in modo attivo e diretto il territorio, si riuniscono nella  laguna veneta con l'intento, non celato, di focalizzare priorità di intervento ambientale evidenziando all’unisono alla cittadinanza come sia fondamentale e prioritario occuparsi in modo costante e con competenza delle acque e più in generale dell’ambiente che ci circonda.

Per tre giorni, oltre 350 rappresentanti delle bonifiche e stakeholder del comparto arrivati da tutta Italia si confronteranno approfonditamente su temi di grande attualità riguardanti l’ottimizzazione d’uso delle risorse idriche (dal loro risparmio alla produzione di mini e micro idroelettrico), le “best practises” per l’irrigazione (dal “progetto acqua virtuosa” al sistema Irriframe studiato dagli esperti di quell’eccellenza del sistema chiamata Canale Emiliano Romagnolo), la salvaguardia idrogeologica (dai contratti di fiume ai Protocolli con le Amministrazioni Pubbliche), le opportunità della Politica Agricola Comune (dai partenariati ai Piani di Sviluppo Rurale). L’Urber, l’Unione delle Bonifiche dell’Emilia Romagna è presente a Venezia con il suo presidente Massimiliano Pederzoli e una nutrita delegazione di tutti i Consorzi emiliano-romagnoli chiamati ad evidenziare le loro esperienze virtuose nei rispettivi comprensori e anche le molteplici necessità impellenti di realtà territoriali che vanno dalla Costa Adriatica fino all’Appennino passando per le emergenze più rilevanti come quella del Modenese e delle numerose frane in altura.

"I Consorzi di bonifica - sottolinea Pederzoli - rivendicano il loro ruolo. Sono un esempio concreto di sussidiarietà dove il privato sopperisce al pubblico. Le azioni svolte in occasione delle ultime due emergenze, terremoto e alluvione, ne sono la testimonianza diretta. Tra poco  l'irrigazione dei nostri consorzi, di qualità ed economica, garantirà sostegno all'agroalimentare e al made in Itaty". 

 

(Fonte: ufficio stampa URBER)

 

 

 

 

 

Spinazzi (Consorzio Bonifica Parmense): “Parma pesa per 120 milioni. peggioramento del valore complessivo del 10% in un solo anno.”

Pesa la situazione sull’Appennino, ma anche la Bassa è a rischio esondazione.

 

Roma, Febbraio 2014 – La preoccupazione per le condizioni di sicurezza della nostra provincia nel contesto italiano resta assai alta e la presentazione nei giorni scorsi a Roma del Piano Nazionale per la Riduzione del Rischio Idrogeologico, all’incontro voluto dall’Anbi (Associazione Nazionale delle Bonifiche) a Montecitorio,  ne è stata la controprova.

All’interno di uno scenario nazionale in continua mutazione, che giorno dopo giorno incrementa notevolmente i livelli di fragilità peggiorando le condizioni sociali e i riflessi economici del territorio, l’Emilia Romagna non fa eccezione anzi, alla luce dell’ultimo monitoraggio, rappresenta una vera e propria polveriera di zone nevralgiche.

All’interno poi dei confini regionali la provincia di Parma ha registrato un grave ed ulteriore incremento della sua debolezza geomorfologica negli ultimi dodici mesi. Vanendo ai numeri: il Piano dell’Anbi, condiviso nella capitale dal presidente Massimo Gargano coi presidenti delle Commissioni Ambiente di Camera e Senato e coi vertici delle bonifiche, l’Ordine nazionali dei Geologi e con Legambiente vede una cifra complessiva di interventi da fare per mettere in sicurezza il paese pari 3383 lavori immediati per un valore complessivo di 7.795 milioni di euro con un peggioramento rispetto allo scorso anno (7.409 ml) dovuto alla somma delle negatività dell’ultimo periodo, frane e alluvioni.

In Emilia Romagna la prevenzione del dissesto costerebbe, da sola, 1 miliardo e quindi il peso sul generale equilibrio è da considerarsi veramente incidente. Parma, monitorata per tutto il 2013 dai tecnici del locale Consorzio di bonifica Parmense ha presentato a Roma dei dati negativi che destano preoccupazione.

Nel 2012 gli interventi utili alla sicurezza del territorio dei luoghi maggiormente a rischio erano 104 e oggi sono saliti a 106 per un valore che passa da 109 milioni di euro a 120 in pochi mesi.  Un 10% circa che in un anno è sintomo reale di condizioni da arginare con velocità per evitare drammi sociali ed economici come a Mirandola o a Tizzano o come in Liguria, Sardegna e Toscana.

“Il dissesto pesa enormemente sulle nostre teste e sulla nostra economia, soprattutto agricola – sottolinea Luigi Spinazzi, presidente della Bonifica Parmense –. L’ Appennino e la Bassa chiedono una sicurezza dovuta da parte delle istituzioni. Da parte loro serve maggior attenzione e investimenti che non definire solo finanziamenti. Prevenire significa investire sul futuro di un territorio a vocazione produttiva come il nostro. Invece urbanizzazione caotica in pianura e spopolamento fanno ancora da padrone, in più oggi si aggiunge l’incuria come aggravante. A Parma i problemi più evidenti sono ben visibili dall’Appennino fino alla Bassa passando per la città. Per fare un solo esempio, a contribuire all’aumento del 10% del costo della prevenzione, c’è l’incidenza di una zona ad alto rischio allagamento in località Enzano dove la priorità è stata già condivisa con l’AIPO, la Comunità Bassa Est e il Comune di Sorbolo. Occorre un impianto tecnologicamente avanzato che possa equilibrare e governare i livelli dei canali Terrieri, Fumolenta e Naviglia per evitare esondazioni pericolose con esiti gravi”.

 

UFFICIO STAMPA

CONSORZIO DI BONIFICA PARMENSE (20 febbraio 2014)

 

 

Dissesto idrogeologico e piano irriguo nazionale le principali problematiche affrontate. Focus sul tema della prevenzione alla presenza del Pres. ANBI Massimo Gargano.

Bologna – 13 Gennaio 2014 – Giovedì 16 Gennaio dalle 11 alle 13 nella sede di via Ernesto Masi 8 a Bologna si terrà la Conferenza Organizzativa Regionale delle Bonifiche alla presenza del Presidente ANBI Massimo Gargano.

All'ordine del giorno due temi fondamentali per agricoltura e territorio: la lotta al dissesto idrogeologico in montagna; e l’irrigazione e il governo dei flussi delle acque a sostegno del “made in Italy”.

Durante la conferenza verranno inoltre diffusi ai giornalisti importanti dati numerici relativi nella fattispecie a:

L’entità in milioni di euro dell’emergenza dissesto idrogeologico alla luce degli ultimi mutamenti climatici radicali di cui il nostro paese è oggetto;

La quantità e il valore dell’acqua erogata dai consorzi a sostegno dell’agricoltura nell’anno 2013 e le prospettive del settore verso la Pac.

In relazione ai gravi episodi di dissesto verificatisi nell'ultimo periodo, in modo particolare nelle zone montane, quest’anno L’URBER invita la stampa a presenziare in maniera forte per porre al centro del dibattito il tema della prevenzione e dare un segnale deciso alle popolazioni colpite duramente nella loro vita quotidiana.

Nell'ambito dell'incontro i giornalisti potranno intervistare il Presidente nazionale Massimo Gargano e il Presidente di URBER e di CER e Vicepresidente nazionale Massimiliano Pederzoli.

 

Bonifiche 5 Difesa att. Langhirano gde

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