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Dal MOSE= MOdulo Sperimentale Elettromeccanico al MUSE = Museo Universale dei Soldi Evanescenti.
  
di Lamberto Colla Parma  17 novembre 2019 - In una campagna elettorale, senza soluzioni di continuità da ormai molti anni, nemmeno interrotta a scrutini chiusi, ecco che qualsiasi fatto, tragico o meno, viene sfruttato per attaccare gli avversari mandando tutto in vacca.
Dal terremoto dell’Aquila passando per Amatrice e infine per Venezia, la storia è sempre la stessa. Soldi a go-go per interventi d'emergenza ma problemi sempre irrisolti e concittadini, da nord a sud, in braghe di tela.
 
L'attualità ci ha sbattuti a controllare la TV per aggiornarci sulle sorti di Venezia dopo la "acqua granda dei giorni scorsi, seconda solo a quella di 53 anni fa. Ma l'acqua alta, oltre a un disagio, è anche un motivo di attrazione e il MOSE il salvagente della città galleggiante, dei suoi calle, dei suoi affreschi, dei suoi mosaici e infine delle sue passerelle mobili che rendono un fascino stralunato a Piazza san Marco, per la gioia dei turisti stranieri.
 
Dopo il canale di Panama, il MOSE sarebbe diventata l'impresa idraulica più importante al mondo.

Sarebbe stato, come ben tutti sappiamo, il sistema di difesa attiva della più bella e al contempo più fragile città al mondo. Venezia  la splendida viene quotidianamente  messa alla prova dai transatlantici, che ben poco educatamente, vengono a porgere l'inchino al fascino sempreverde della città di Colombina.
 
Ma come è ormai nella storia italiana, le grandi opere dopo il primo decennio post bellico, in cui la A1, nota come Autostrada del Sole, venne realizzata in soli 7 anni, hanno percorso strade tormentose e in salita.
Da lì in poi è stato un continuo peggioramento in termini di tempi, di sicurezza mentre a aumentare sono sempre stati i costi, la burocrazia e le promesse elettorali di una imminente conclusione, come ad esempio la fantomatica Salerno Reggio Calabria e  la Variante di Valico (impegno di spesa risalente al 1996,  inizio lavori nel 2002 e conclusione nel 2015) che finalmente dopo 35 e 15 anni rispettivamente sono state ultimate.
 
Nel frattempo era stato avviato il progetto del MOSE e, poco dopo, del villaggio che avrebbe dovuto ospitare l'EXPO Mondiale di  Milano del 2015; due eventi che avrebbero dovuto riabilitare l'Italia agli occhi del mondo, ma si sa, il diavolo ci mette lo zampino e alla vigilia dell'inaugurazione milanese e a due anni dal sollevamento delle paratie di "biblica" memoria, il patatrac.
Le tangenti travolgono sia l'uno che l'altro manufatto nel 2014, ma ben diversa la soluzione che i politici decisero di adottare per superare l'impasse temporaneo.
 
Commissariamento con prosecuzione dei lavori per concludere l'impegno nei tempi stabiliti per l'EXPO e blocco di tutte le opere del MOSE ormai completate per l'87%, tant'è che l'inaugurazione era programmata per il 2016.
 
Così, mentre l'EXPO, nonostante gli scongiuri di tutti i menagrami italiani e europei che avrebbero voluto assistere all'ennesima figuraccia italiana, almeno  per far perdere il primato negativo  del 2000 saldamente in mano ai tedeschi di Hannover (Exposition Universelle Hanovre 2000), il giorno stabilito Milano aprì i battenti e addirittura qualcuno propose di prolungare il periodo dell'esposizione in forza del successo riscontrato.
 
Ben diversamente è andata invece al MOSE.

Da commissari a super-commissari ma niente, o quasi, lavori.
Tutto è stato bloccato da cinque anni. Una sospensione che, come spesso accade, è stata utile ai detrattori per rilanciare dubbi sulla validità dell'opera con quasi 4 miliardi spesi e altri quasi due impegnati da progetto esecutivo per terminare l'opera (restano fuori, ancora ignoti, i preventivi annuali per la manutenzione).
 
Purtroppo, ogniqualvolta che un disastro accade, c'è sempre una parte politica che coglie l'occasione al balzo per sfruttarne in termini di visibilità. Così in questi giorni abbiamo assistito al balletto dei numeri (da 6 a oltre 10 miliardi di euro spesi) e di soggetti veneti responsabili del default, nonostante l'opera si stata in carico al governo centrale e non periferico.
 
Quel che è chiaro è che erano stati  impegnati  5,6 miliardi e spesi 3,8 con un arretrato di pagamenti di circa 800 milioni. Fatto sta che però, nonostante questi anni di blocco, i costi non si sono arrestati completamente e dopo le tangenti altri costi imprevisti sono stati drenati dai commissari e provveditori, ben poco in accordo tra loro,  anzi spesso in pieno contrasto.
Adesso vedremo come si comporterà la nuova super commissaria Elisabetta Spitz, recentemente nominata dal Governo Giallo Rosso.  Espertissima in beni del demanio, architetta e già moglie  dell'ex segretario Udc Marco Follini, dal 2000 al 2008 ha guidato l'Agenzia del Demanio.
 
Secondo la Ministra delle infrastrutture, Paola De MIcheli, l'opera non è ferma e è completa per il 93% e entro la fine del 2021 sarà definitivamente ultimata.
E' evidente che il tempo sia veramente una convenzione se per completare un'opera già quasi conclusa siano necessari ulteriori 24 mesi.
 
Anzi, da indiscrezioni provenienti proprio dai cantieri, le paratie sarebbero già funzionanti (come si vede dalle immagini) e alternativamente testate da oltre un anno.  Volendo, in forza della previsione disastrosa di una alta marea eccezionale, il buon senso avrebbe potuto autorizzare a una esercitazione straordinaria nel tentativo di ridurre i prevedibili danni che a caldo sono già stimati a un miliardo di euro.
Ma i commissari del consorzio hanno un ben preciso incarico di completate l'opera, non di avviarla e tantomeno di mantenerla.
Così, tanto per non essere indotti in tentazione, il giorno precedente la acqua granda del 12 novembre  ecco che tutti i dipendenti sono stati lasciati a casa, come ha perfettamente documentato il "gazzettino.it" "… una direttiva interna ha - scrive Davide Scalzotto, stabilito che i dipendenti potessero stare a casa, viste le condizioni meteo. Un paradosso che in una giornata di emergenza come ieri siano stati dispensati dal lavoro coloro che il Mose dovrebbero farlo funzionare…"
 
Dalla parte dei Commissari ci sta il beneficio del dubbio e dell'incertezza su quanto sarebbe accaduto se, e questo non ci è noto,  l'impianto nella sua interezza non fosse mai stato sottoposto a validazione per l'entrata in funzione e se le prove fin qui eseguite possano avere valore ai fini dell'utilizzo e infine se  l'impianto sia stato collaudato e progettato per far fronte al fenomeno ondoso  delle dimensioni del 12 novembre o del 4 novembre 1966
 
C'è da augurarsi di sì, ma su quest'ultimo dubbio non ci scommetterei una lira.
 
Intanto, tra quelli che si parano il c..o e quelli che hanno maggiori introiti a non far nulla e sicuramente al riparo da  attacchi da parte della magistratura chiamata a verificare in forza di qualche querela mossa da nemici storici che vorrebbero il loro posto sullo scranno ricco e comodo, molti veneziani hanno perso molto o quasi tutto. 100 gondole sono in manutenzione e i gondolieri si sosterranno prestandosi le gondole ancora in attività.
 
Come i friulani nel 1976 , i modenesi ne 2012 e via di seguito tutti gli altri, anche i veneziani, dalla tempra forte, si risolleveranno dalla lacrima granda.

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Pubblicato in Politica Emilia

Editoriale:  - Dal MOSE al MUSE, la storia infinita delle incompiute - Latte in periodo di stabilità, burro torna in discesa - Con l’ANSA alla ricerca delle eccellenze. - Cereali e dintorni. Nessuno scossono dopo le stime USDA. - Dall'emergenza alla prevenzione: 3,5 milioni di euro a favore delle aziende agricole di montagna. ore delle aziende agricole di montagna -


SOMMARIO Anno 18 - n° 46 17 novembre 2019 Cibus-46-17nov19-COP.jpg
1.1 editoriale
Dal MOSE al MUSE, la storia infinita delle incompiute
3.1 lattiero caseario Lattiero caseario. Latte in periodo di stabilità, burro torna in discesa
3.1 Bis lattiero caseario Lattiero caseari. tendenza
4.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Nessuno scossone dopo le stime USDA..
5.1 cereali e dintorni tendenze.
6.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Pochi rumors dai mercati delle materie prime.
7.1 Lambrusco tra storia e tradizioni Alla riscoperta del Lambrusco
7.2 eccellenze nazionali Con l’ANSA alla ricerca delle eccellenze. 
8.1 montagna Montagna, più sicurezza per le aziende agricole grazie alla Bonifica Parmense
8.2 bonifica Dall'emergenza alla prevenzione: 3,5 milioni di euro a favore delle aziende agricole di montagna. ore delle aziende agricole di montagna.
9.1 patata bologna DOP Il Consorzio di Tutela Patata di Bologna D.O.P. presenta: "COLTIVATORI DI VALORI"
10.1 meccanica specializzate Macchine per le costruzioni: tecnologia intelligente e contenuti green spingono gli acquisti
12.1 agriturismi e fattorie didattiche 7 milioni di euro per gli agriturismi dell’Emilia Romagna.
13.1promozioni “vino” e partners
14.1 promozioni “birra” e partners

 

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Internationart: mostra internazionale di fotografia a Venezia, da sabato 6 aprile a sabato 13 aprile 2019 presso il Circolo Artistico di Venezia, che é sede prestigiosa di innumerevoli mostre ed installazioni ed ospita ogni anno il Padiglione Taiwan come evento collaterale della Biennale di Venezia. 

La mostra sarà allestita presso Palazzo delle Prigioni Castello, affacciato sul bacino di San Marco, al di là del Ponte della Paglia e unito a Palazzo Ducale dal celeberrimo Ponte dei Sospiri

Fra gli artisti che esporranno le loro opere più importanti in un contesto unico, pieno di fascino ed attrazione, nella splendida Venezia, segnaliamo la presenza della fotografa parmigiana Francesca Bocchia, con cui abbiamo il piacere di collaborare.

L'ingresso per tutto il periodo della mostra é libero e gratuito.

Di seguito i nomi di tutti i partecipanti: 

CAMILLA BIELLA 

MAURIZIO LIGABUE

FIAMMETTA MAMOLI

GIOVANNA DE FRANCHI

THOLOZAN ISABELLA

BARBARA ARMANI

GIUSEPPE GALLI

ORIETTA BAY

DARIO CEOLDO

MONICA MAZZOLINI

ELENA NICOLETTI

FRANCESCA BOCCHIA

NICOLETTA PRANDI

ROSSANA ZOPPI

DANIELA DE LUCIA

DANIELA DALL'AGLIO

ROBERTO MONTANARI

GIGI MONTALI

FAUSTO BROZZI

CAMELIA OTERO

LOREDANA GIANNUZZI

MIRTA DIMINIC

STEFANO SELMI

MIRELLA VERILE

MASSIMO TURLINELLI

GIULIANO BANDIERI

ANTONIO BARBUTO

PAOLA NICOSIA

BRUNA VIETRI  - PH

GRAZIA NOVELLI - MODEL

PATRIZIA FALCONETTI - make up

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Pubblicato in Cultura Emilia
Martedì, 04 Settembre 2018 08:56

L'Emilia Romagna vince a Venezia 75

Cinema. Il mondiale in piazza e Saremo Giovani e bellissimi, film made in Emilia-Romagna, premiati a Venezia 75. L'assessore regionale Massimo Mezzetti: "Grande soddisfazione per la Regione aver sostenuto e collaborato nella realizzazione"

In laguna produzioni sostenute dal Fondo regionale per il cinema e dalle attività di Emilia-Romagna Film Commission

Bologna – Due opere emiliano-romagnole, realizzate con il sostegno e contributo della Regione attraverso Emilia Romagna film Commisssion, conquistano premi alla Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia. La sezione MigrArti – realizzata in collaborazione con il MiBAC – ha decretato Miglior Film del concorso "Il mondiale in piazza" di Vito Palmieri, prodotto dalla casa bolognese Articolture. Mentre Saremo giovani e bellissimi, opera prima di Letizia Lamartire ha ottenuto il premio speciale di Soundtrack Stars Award, che ha anticipato il verdetto finale dedicato alla migliore colonna sonora tra i film in concorso di questa edizione 2018.

"Non c'è soddisfazione più grande- ha detto l'assessore regionale alla Cultura Massimo Mezzetti- che vedere premiate opere sostenute dalla Regione, realizzate nel nostro territorio o da case di produzione regionali, come "Saremo giovani e bellissimi di Letizia Lamartire sostenuto da noi e girato a Ferrara e a Comacchio che ha conquistato il premio Soundtrack Stars. Un premio che coniuga cinema e musica, due settori in cui stiamo credendo fortemente da aver approvato due leggi dedicate. Altra grande soddisfazione è giunta questa mattina. La sezione MigrArti ha premiato il corto "Il Mondiale in piazza" di Vito Palmieri, prodotto dalla casa bolognese Articolture, con il casting curato daEmilia-Romagna Film Commission. Risultati che promuovono la strada intrapresa dalla Regione".

I film premiati

"Il mondiale in piazza", girato in Puglia con casting curato da Bologna, celebra con sensibilità e intelligenza l'amore italiano per il calcio e l'attenzione per i diritti dei migranti di seconda generazione. Nell'anno dell'esclusione ai mondiali di calcio della Nazionale italiana, in un paesino di provincia un gruppo di ragazzi decide di superare la delusione e organizzare comunque un campionato parallelo. In questo campionato da piazza ci sono ben due Italie in competizione, di cui una composta da immigrati stranieri che si sentono appieno italiani. MigrArti ha premiato il corto anche con il Premio Patrimonio Culturale 2018, importante riconoscimento proprio nell'anno in cui l'Europa ne celebra il valore culturale e sociale imprescindibile.
L'Emilia-Romagna era in concorso anche con altri 3 corti: La felicità è blu, di Enza Negroni; Dem Dikk Africa di Maria Martinelli; La follia degli altri di Francesco Merini.

"Saremo giovani e bellissimi" è stato realizzato a Ferrara e Comacchio con il supporto di Emilia-Romagna Fil Commission. Il film, unico italiano in concorso nella prestigiosa sezione della Settimana Internazionale della Critica, è stato proiettato in anteprima assoluta al Lido. Lo speciale Soundtrack è stato conferito alle musiche originali di Matteo Buzzanca (Sugar) e anche alla voce di Barbora Bobulova, protagonista del film che ha sorpreso tutti anche come interprete, in particolare della canzone "Tic tac" motivo portante del film, prodotto da Csc Production e da Rai Cinema. Soundtrack Stars Award, prevede nel suo regolamento oltre il riconoscimento finale destinato alla colonna sonora del miglior film in concorso anche Premi speciali e un Omaggio alla carriera.
/CL

Pubblicato in Cultura Emilia

Un ristorante controcorrente che punta sul rispetto della persona, sulla materia prima e sul territorio, un piccolo paradiso che si affaccia sul canale della Giudecca

Di Chiara Marando -

Giovedì 12 Luglio 2018 -

Una cucina che va oltre le mode, una cucina sincera che non rincorre i desideri di tutti ma si presenta nella sua essenza, seguendo una filosofia che mette al centro il rispetto per la persona e per il cibo.

Siamo a Venezia, precisamente al Riviera, il ristorante che si definisce per “onnivori”, un piccolo angolo di bellezza affacciato sul canale della Giudecca.

Il Riviera è il recupero visionario di un passato che lo voleva luogo di accoglienza per benestanti e aristocratici, spazio dove la dolcevita veneziana si esprimeva in tutto il suo fastoso splendore. Poi quel tempo si è trasformato in stanchezza e il Riviera ha inevitabilmente perso il suo carattere, finendo relegato in zone grigie e dimenticate.

E’ stato il coraggio creativo di GP Cremonini, musicista di origine veneziana, a riportarlo in vita, a restituire identità e elegante schiettezza a questo piccolo tesoro: la romantica tappezzeria è stata restaurata, così come la boiserie ricca di storia, marmettoni a terra e una cucina nuova fiammante.  Oggi il Riviera e parla di scelte autentiche e direzioni culinarie:

“Siamo a Venezia, dove i metri quadrati sono rari e preziosi: siccome non possiamo accontentare tutti come vorremmo – spiega GP Cremonini - abbiamo scelto di dedicarci agli onnivori. Amiamo le filosofie alimentari alternative, ma non le possiamo accogliere e coltivare nel modo che meriterebbero e così, con serenità ed onestà, rinunciamo a servirle”.

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Ma cosa vuol dire esattamente per onnivori?

Significa per coloro che non si pongono limiti gastronomici, che desiderano fermarsi ad ammirare una vista superba sulla Giudecca, ma anche dedicarsi a cibo e vino senza perdersi in inutili scenografie, piuttosto assaporando prodotti che parlano di verità e territorio, quello veneziano. Sono infatti i sapori della laguna a farsi spazio tra le portate proposte dal menù, un mix di mare e terra che ben si sposa con la scelta dei vini, una carta che privilegia piccoli viticultori della regione. Il tutto mantenendo il rispetto dell’ospite e della curiosità del vivere.

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Un rispetto che si allarga anche al concetto di tranquillità, di piacere percepito attimo dopo attimo senza inutili interruzioni. Filosofia il menù stesso presenta con una frase che spiega apertamente “Non abbiamo la wifi e accettiamo l’uso dei cellulari solo se strettamente necessario. Siate consapevoli! Questo significa che potreste dover parlare con il vostro amico, partner o altri commensali”.

Una cucina in divenire, come in divenire è la maturità espressiva del giovane chef Simone Silvestri, ideatore e artefice dei piatti quali silenziosi narratori di ricordi e nuove sensazioni.

Ecco allora arrivare in tavola la più classica selezione di pesci crudi leggermente marinati o la triglia in fiore di zucca; poi i gustosi bucatini Cavalieri, granseola, carletti, olio di santoreggia e polvere di pomodorini secchi, oppure la delicata animella con la salsa di piselli.

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Portate che sono racconti, parole a cui dare voce anche una volta usciti dal ristorante. Lo chiede proprio chi gestisce questa realtà, ed è sempre la carta del menù a farsi canale di sfogo del loro pensiero.

“Vivere, lavorare a Venezia rappresenta ormai una forma di Resistenza contro l'abbietto interesse dell'ignoranza, della finanza, della cafoneria. Nell'assenza di una reale Politica della Città per la Città, pochi Residenti si applicano per la sopravvivenza di questo Sogno di Pietre sull'Acqua che gli Antichi con i loro Buon Senso e Genio ci hanno lasciato.

A Te, nostro Ospite, chiediamo di aiutarci al di là di sciocchi romanticismi, di mascherine fatte in Tailandia, semplicemente informandoti e poi, con le parole che potrai, diffondere intorno a te per il sopravvivere di questa Eredità Universale nella sua realtà del quotidiano.

Grazie”

www.ristoranteriviera.it

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Per i crociati un pareggio per uno a uno contro il Venezia che conferma l'ambizione playoff della società. Timidi segnali di orgoglio dopo il goal subito dagli ospiti e squadra compatta con il tecnico.

Parma, 24 febbraio 2018 - di Luca Gabrielli - Il film della partita in poche emozioni

Il mister D'Aversa dopo la vergognosa sconfitta di Empoli prova a dare certezze alla squadra tornando al modulo collaudato del 4-3-3. Torna Scozzarella in regia e davanti l'infortunato Ciciretti viene sostituito dal suo alter ego Insigne che affianca Da Cruz e Ceravolo.

I primi 45' vedono un Parma più arrembante e volitivo rispetto alle ultime uscite ma preoccupato di subire le ripartenze di un Venezia venuto al Tardini per fare risultato. Il campo pesante a causa della neve caduta sulla città tutto il giorno non aiuta ma le azioni da goal non mancano.

Al 23esimo la prima vera occasione: Insigne sulla sinistra mette un bel cross in area per Ceravolo che in spaccata non ci arriva per pochi centimetri. Quattro minuti dopo sempre Insigne cerca l'azione personale: da destra stavolta si accentra e tenta il tiro a giro, con la palla che sfiora il palo.
Al 32esimo l'azione più importante del match: su una ribattuta Gagliolo dal limite dell'area scocca un tiro potente di sinistro che si stampa sull'incrocio dei pali. La prima frazione della partita terminata sullo zero con un Parma molto sfortunato.

Nella ripresa si capovolgono i ruoli con un Venezia molto più carico che fa la partita e i crociati che inspiegabilmente rientrano in campo molli. Al 53' Stulac su punizione scalda i guantoni di Frattali ma al 67' arriva la doccia fredda per i tifosi ducali: pasticcio in difesa con Firenze che approfitta di un'ingenuità di Lucarelli e batte l'estremo difensore crociato. Sembrerebbe il solito copione è invece Scozzarella al 74' decide di fare in proprio e si guadagna un calcio di rigore con una efficace serpentina: dal dischetto si presenta il neo entrato Calaiò che spiazza il portiere e ristabilisce il risultato in parità.

Il Parma ha solo un quarto d'ora in cui cerca con l'orgoglio di strappare la vittoria ma il Venezia riesce a tenere e la partita termina con un giusto pareggio.

Timidi segnali di ripresa ma ancora troppo poco

Se non altro si è visto l'impegno e la voglia di vincere nella squadra crociata ma è davvero un involuzione quella che i tifosi stanno assistendo dall'inizio del 2018.

Manca un gioco e soprattutto mancano i goal che servirebbero a raggiungere per lo meno i playoff, obiettivo minimo stagionali. Ad oggi il Parma si ritrova per la prima volta addirittura fuori dalla zona playoff e questo è davvero inconcepibile per una squadra composta da nomi altisonanti.

D'Aversa per ora salva la panchina ma lunedì sera si torna già a giocare e a Salerno, contro la Salernitana, non ci saranno giustificazione. I crociati dovranno tornare a casa con il bottino pieno o la società a quel punto dovrà prendere seri provvedimenti.

Pubblicato in Calcio Parma
Venerdì, 08 Settembre 2017 14:02

Il Casino' del Lido si rifa' il trucco

Il Lido di Venezia sembra essersi rifatto il trucco per l'occasione durante il 74esimo Festival d'arte cinematografica. Edifici, percorsi, zone ristoro e lounge bar si presentano in modo molto diverso rispetto alla scorsa edizione. Ci troviamo infatti di fronte a edifici bianchi, luminosi ed elegantissimi che separano le varie zone. Lo stile italiano si vede anche in questo. Ma al di là delle differenze estetiche ritroviamo tutto ciò che contraddistingue il festival di Venezia, come ad esempio le esclusivissime zone all'interno del lussuoso hotel Excelsion che ospita l'Italian Pavillion e numerose feste che accompagnano le serate del festival. Non mancano, come sempre, i numerosissimi fan lungo le barriere del red carpet in attesa dei loro miti del cinema, con ombrelli e addirittura scalette.

Inoltre, non meno importante, la presenza di forze dell'ordine è aumentata, con numerosi posti di blocco, controllo bagagli e appostamenti per garantire la sicurezza a tutti i partecipanti.

Articolo di Federico Meneghini
Foto di Ludovico Casalone e Federico Meneghini

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Pubblicato in Cultura Emilia
Venerdì, 08 Settembre 2017 12:13

Un Festival dal sapore "Hollywoodiano"

E' in corso il 74esimo Festival d'arte cinematografica al Lido di Venezia, iniziato il 30 agosto che durerà fino al 9 settembre. Un'edizione carica di novità, a partire dal nuovo look del Palazzo del Casinò che ospita il festival e del red carpet che quest'anno rappresenta meglio che mai l'eleganza italiana. Ma del nuovo aspetto e delle nuove regole di sicurezza ne parleremo in un articolo dedicato. Quello che salta però subito all'occhio è la presenza di attori americani e inglesi, a questa edizione del festival del cinema italiano più amato al mondo.

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Già l'anno scorso, il 2016, avevamo notato un'aumento di celebrità internazionali ma quest'anno la fanno decisamente da padrone. Da George Clooney, Julianne Moore e Matt Damon con il loro "Suburbicon" a Jennifer Lawrence, Javier Bardem e Michelle Pfeiffer diretti da Darren Aronofsky in "Mother!", un film fischiato ma che ha comunque attratto l'attenzione di molti. Presenti anche Jim Carrey e Michael Caine con i rispettivi documentari.

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Ma non solo, ci sono anche attori americani e non che sono stati diretti dall'italianissimo Paolo Virzì. Stiamo parlando di Helen Mirren e Donald Sutherland in "The Leisure Seeker". E tantissimi altri tra cui Judy Dench, Guillermo del Toro e John Landies con il video restaurato di Thriller di Michael Jackson che nel 2017 vanterà anche una versione 3D. 

Articolo di Federico Meneghini
Foto di Ludovico Casalone e Federico Meneghini

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Pubblicato in Cultura Emilia
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