Martedì, 09 Aprile 2024 00:00

Slow Fiber e la sua rivoluzione sostenibile alla Green Week Festival 2024

Scritto da Redazione

Il tessile nuono, sano, pulito, giusto e durevole è diventato  uno dei temi principali dell'ultima edizione della Green Week 2024 a Parma

L’interesse per Slow Fiber cresce, e con esso cresce anche la rete che lo compone. Dopo il lancio un anno fa, il progetto ha attirato l’attenzione di molte realtà legate al mondo del tessile e dei filati. Al punto che lo slancio verso questo cambio di paradigma produttivo all’insegna della sostenibilità promosso dal Manifesto di Slow Fiber è diventato uno dei temi dell’ultima edizione del GREEN WEEK FESTIVAL svoltasi a Parma dal 1 al 5 aprile.

Tra i panel in calendario, anche quello legato al tema “LA MODA SOSTENIBILE È POSSIBILE, MA LA RIVOLUZIONE DEVE PARTIRE DAL BASSO”. E proprio di questo ha parlato Dario Casalini, fondatore di Slow Fiber, con ospiti prestigiosi in rappresentanza del mondo imprenditoriale e istituzionale: Niccolò Cipriani, fondatore Rifò; Viola Dalle Mese, direttrice marketing Conceria Montebello; Gio Giacobbe, amministratore delegato ACBC; Tiziano Guardini, fashion designer; Marco Mantellassi, amministratore delegato Manteco insieme a Francesca Tongiorgi, Docente NABA Milano come conduttrice.

Come sostiene Dario Casalini, "in un momento storico in cui le notizie relative al tessile assumono quasi sempre toni negativi legati a qualche scandalo o all'emergere di situazioni di sfruttamento sociale o inquinamento ambientale, Slow Fiber vorrebbe rappresentare la possibilità di un'industria tessile che offra prodotti belli e funzionali perché buoni, sani, puliti, giusti e durevoli. La complessità della filiera tessile, che ha dimensione globale e un impatto molto forte sul pianeta e sulle comunità coinvolte nei processi produttivi, rende urgente trasformare le modalità di produzione e di consumo delle risorse del Pianeta e diffondere in tutti i suoi abitanti una nuova etica e cultura del vestire e dell’arredare”.

Questo interesse verso un nuovo paradigma nel mondo del tessile ha portato anche delle aziende già impegnate nella sostenibilità e attente alla qualità del prodotto a voler aderire alla rete di Slow Fiber.

Come aggiunge poi Casalini, “la forza del progetto Slow Fiber risiede nelle aziende e nelle persone coinvolte, che ogni giorno non solo si fanno portavoce di questi valori ma operano nel concreto per renderli possibili e tangibili e promuovono, insieme a Slow Food, campagne di sensibilizzazione per scelte di consumo davvero informate e consapevoli".

Sono 23 le aziende italiane che si sono unite al Network di Slow Fiber e ne condividono i valori fondativi e degli obiettivi comuni di creare prodotti belli, sani, puliti, giusti e durevoli, nel rispetto dell’ecosistema e della dignità dei lavoratori e che si sono autoregolati tramite il Manifesto di Slow Fiber.

Tali realtà sono ad oggi: Oscalito, L’Opificio, Quagliotti, Remmert, Pettinatura Di Verrone, Tintoria Finissaggio 2000, Angelo Vasino Spa, Olcese Ferrari, Tintoria Felli, Dinole, Holding Moda, Lanecardate, Italfil, Pattern, Maglificio Maggia, Vitale Barberis Canonico, Finissaggio e Tintoria Ferraris, Botto Giuseppe e Figli S.p.A, Albini, Cangioli 1859, Filati Burrati Spa e Chrimartex. Slow Fiber è una rete in continua espansione, che punta a coinvolgere il maggior numero di aziende possibili per realizzare concretamente un cambiamento positivo nel mondo del tessile.