1) Buongiorno Padre, senza troppi giri di parole veniamo subito al dunque. Lei è il fondatore dei Monaci Francescani Ortodossi e di conseguenza fa parte della Chiesa Ortodossa Italiana, quale è stata la strada da percorrere per arrivare fino a qui, e quali sono i suoi obiettivi per il futuro?
Buon giorno..una strada lunga e tortuosa..ma il Signore scrive diritto sulle righe storte della nostra vita e non sempre ce ne accorgiamo. Dopo una lunga formazione francescana tra i frati Minori Conventuali, non sentendo realizzata la mia vocazione e soprattutto in linea con quanto ci veniva richiesto e quello che poi si viveva, decisi di andare via dall'ordine senza mai interrompere la mia ricerca spirituale e cercando di dare tra mille contraddizioni una risposta a quanto Dio mi chiedeva. Un padre anziano un giorno mi disse: il nostro Dio è un Dio che parla e non si pente..e non si era pentito di avermi chiamato e pian piano mi ha portato dove lui voleva. Prima della pandemia mi sono imbattuto nell'ortodossia, pian piano ho iniziato a capire che era quella la risposta alla mia ricerca o forse era quella la risposta che Dio voleva alla sua chiamata nei miei confronti. Pian piano il desiderio di consacrarmi si è fatto più forte e chiaro ma non avrei mai rinunciato a Francesco di Assisi. Ne parlai col mio attuale metropolita Mons. Filippo I Ortenzi da Roma, il quale con lungimiranza accolse e mi permise di poter iniziare questa esperienza di monachesimo francescano Ortodosso.. Oggi quel sogno di consacrazione francescana secondo i dettami della ortodossia è diventata una realtà più grande e si chiama monaci francescani ortodossi di cui sono stato precursore fondatore e Priore Generale. I miei obbiettivi? Non ne ho. I miei obbiettivi sono quelli di tutti i. Monaci Francescani Ortodossi... siamo una famiglia che ha il desiderio di servire Dio servendo i fratelli, soprattutto gli emarginati, i poveri...
2) Interessante, ci dica, nella vostra congregazione c'è spazio anche per i laici e per le donne?
Nella nostra congregazione c'è spazio per tutti..dai consacrati ai laici..si c'è in mente un progetto tutto al femminile, il sogno di monache francescane ortodosse, ma di vita attiva. La congregazione non vuole essere un contraltare né a Francesco né a Chiara, ma uomini e donne di buona volontà che secondo la spiritualità francescana si mettono nelle mani di Dio affinché Dio ci insegni la nostra parte.
3) Ottima risposta. Andiamo avanti. Come si diventa Monaci Francescani Ortodossi?
Premetto che io insieme ai miei confratelli stiamo muovendo i primi passi e non è particolarmente facile... La formazione teologica sia per i sacerdoti sia per i monaci laici è rimandata alle cure dei docenti della Chiesa Ortodossa Italiana, che da diversi anni ha istituito una accademia Ortodossa tutta sua. La formazione spirituale e squisitamente francescana la viviamo nel continuo fraterno confronto tra monaci. Tutti proveniamo dalla chiesa cattolica, fatta eccezione per il confratello Tudor che invece nasce Ortodosso rumeno. La formazione francescana è semplice e non ha bisogno di alcun libro.. Anzi uno si: il Santo Vangelo.
4) Molto bene. Le volevo chiedere: cosa lega San Francesco d'Assisi al mondo ortodosso?
San Francesco lega tutto.. è il pazzo di Dio, un pazzo da slegare.. non dimentichiamo che Francesco partì per Babilonia per predicare al Saladino.. Francesco è il primo ecumenico della storia cristiana, io oserei dire l'unico ecumenico che sia mai esistito.. Francesco come parlo' ai musulmani oggi parla agli ortodossi perché Francesco ha seguito la retta Fede che lo ha portato ad essere santo e l'ortodossia nella sua accezione più giusta e vera è appunto: la retta fede..
5) C'è una cosa che incuriosisce spesso le persone, ovvero, come vive la vita di tutti i giorni un francescano?
Un francescano Ortodosso vive come ogni cristiano, pregando, lavorando per vivere e condividere con chi non ha neanche di che sopravvivere. Io e i miei confratelli siamo al momento sparsi un po' su tutto il territorio nazionale, viviamo nelle nostre case perché al momento ancora non abbiamo avuto la grazia di avere una struttura dove vivere comunitariamente e potenziare tutti i nostri progetti. Ma in un'ora Dio lavora e sono certo che presto arriverà anche un monastero dove vivere a pieno la vita monacale francescana.
6) Attualmente siete presenti su tutto il territorio nazionale o per il momento è solo una bella, anzi bellissima, realtà locale? E al di fuori dei confini italiani?
Siamo presenti in diverse regioni d'Italia.. Abruzzo dove vivo io, nel Lazio, in Puglia, in Sicilia, in Sardegna, Piemonte ed Emilia. Da aprile siamo presenti con una missione anche all'estero ed esattamente in San Paolo del Brasile, dove il mio vicario padre Francisco Madoglio si prende cura dei monaci ma soprattutto di tanti, tanti poveri che bussano al nostro monastero. E qui mi permetto di dire grazie a Padre Francisco per la sua infaticabile missione.
7) Sappiamo che le è stato consegnato lo stemma storico della Città di L’ Aquila. Può parlarci di questo riconoscimento?
Non sono un amante di riconoscimenti e un po' mi imbarazza parlarne.. A L' Aquila esiste una associazione solidale che si chiama "360 gradi". Si occupa di attività sociali e solidali, di sensibilizzazione. Ogni anno designano qualcuno per questo riconoscimento tra i cittadini che in qualche modo si sono distinti per attività degne di nota a livello sociale e dopo il rettore dell'Università di L' Aquila hanno voluto darmi questo riconoscimento.. Io dico bontà loro.. Comunque cosa degna di nota è che con loro è nata una bellissima collaborazione che ci ha portati ad essere padrini di: "accendi un lume per le vittime del covid", celebrata il 7 aprile.. E altre cose sono in cantiere.
8) In conclusione, può esporci un suo libero pensiero rivolto a chi leggerà questa intervista, a chi non la leggerà, a chi lavora, a chi è disoccupato, ai giovani, agli anziani agli uomini, alle donne, ai fedeli, a chi sta cercando la fede e a chi la fede l'ha persa a causa di tutte le cose terribili che succedono nel mondo? Grazie.
La fede non si perde.. A volte ci sembra di essere diventati aridi, talvolta siamo delusi da chi dovrebbe testimoniare la fede, ma la fede c' è.. Dio ha soffiato su tutti noi il suo alito di vita e come ho detto prima, il nostro Dio non si pente di ciò che dice o fa, cosa dire? Non abbiate paura di ciò che siete, di ciò che siete diventati. Abbiate però il coraggio di tornare alla semplicità che non significa accontentarsi, ma significa saper apprezzare e capire che la vita non è nelle cose, nelle mode... Ma la vita è nell'amore di Dio che ci ama nonostante tutto, e non credete mai a chi cerca di svilirvi perché ognuno di noi è immagine e somiglianza di Dio.