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Porte forzate, arredi divelti e vetrine in frantumi. Un vero e proprio raid quello che, tra sabato e domenica, ha colpito diversi esercizi commerciali della frazione di Bomporto. -

Modena, 13 ottobre 2015 - Di Manuela Fiorini – foto di Claudio Vincenzi -

Bomporto (Mo) – Ladri e vandali. Un vero è proprio tour del furto quello che, nella notte tra sabato e domenica, ha avuto come vittime alcuni negozianti della frazione di Sorbara, nel Comune di Bomporto. Da diversi mesi la cittadina è nel mirino dei malviventi, ma lo scorso weekend i ladri hanno davvero esagerato. Vetrine infrante a colpi di pietre e tombini, porte forzate, arredi divelti. Sono queste le scene che si sono trovati davanti i proprietari dei negozi colpiti e i cittadini, sempre più arrabbiati per l'escalation di episodi criminosi nella piccola frazione.

Tra gli esercizi commerciali presi di mira, c'è l'ottica "Punti di Vista", sulla strada Carpi Ravarino, in posizione centralissima. "E' il quarto furto che subisco", dice quasi rassegnato il titolare Spartaco Vincenzi. "Hanno forzato la porta sul retro e hanno portato via diversi modelli di occhiali e alcuni cartoni che erano in magazzino. Non hanno potuto svuotarmi il negozio perché ho installato un antifurto con il nebbiogeno che, probabilmente, li ha spiazzati". E, sulla questione sicurezza afferma: "Sicuramente hanno studiato prima orari e abitudini degli esercizi da colpire, perché sono andati quasi a colpo sicuro e hanno fatto tutto in una manciata di minuti. A Sorbara ci sono le telecamere, ma servono a poco, perché i ladri agiscono con il volto coperto. In mancanza di tutela da parte dello Stato, quello che possiamo fare noi negozianti, e i cittadini, è rendere la vita difficile ai malviventi installando inferriate e antifurti di ultima generazione".

Bersagli dei ladri anche il forno "Nicoletta", dove è stata forzata la serratura, e la pizzeria da asporto "Il Galeone", lungo la strada Canaletto, dove la gang è riuscita a impadronirsi del registratore di cassa con dentro pochi euro. Il raid è poi proseguito, al caseificio "Quattro Madonne", dove, ancora una volta, sono state usate delle grosse pietre per infrangere la serranda.

La vetrina della lavanderia "Fiori di loto", anch'essa in piena zona residenziale, è stata invece sfondata a colpi di pietra, mentre per infrangere quella del negozio di abbigliamento per bambini "La Mela Verde" è stato usato un tombino prelevato dalla parte opposta della strada.

Vetrina sfondata lavanderia in pagina rid

"La signora che abita sopra al negozio ha sentito dei rumori e mi ha telefonato", racconta Lara Meschiari, titolare de "La Mela Verde", "Quando sono arrivata ho trovato il tombino e la vetrina crepata. Per fortuna, ha retto e i ladri non sono riusciti a entrare. Sicuramente, si tratta di persone che hanno studiato la situazione, perché io qui non ho l'antifurto, mentre nel negozio di frutta e verdura accanto, che ne è invece provvisto, non sono andati".

Lara Meschiari di Mela Verde rid in pagina

I cittadini di Sorbara lamentano da mesi la mancanza di controlli da parte delle Forze dell'Ordine.
"Quando esco dal negozio, la sera, ho paura", continua Lara Meschiari, "E' da un po' di tempo che Sorbara è presa di mira. Queste bande itineranti sono specializzate nei furti. Studiano la zona e poi agiscono a botta sicura, usando tombini e pietre che trovano sul luogo per non essere eventualmente fermati con arnesi da scasso" . Noi cittadini siamo arrabbiati perché siamo costretti a vivere blindati e non ci sentiamo tutelati. E' venuto meno il senso di sicurezza. Basta andare nel parco dietro alla chiesa per vedere facce poco rassicuranti che, alle quattro del pomeriggio, si mettono a urinare all'aperto, incuranti della presenza dei bambini. E se qualcuno osa dire loro qualcosa, viene preso a male parole. Senza contare che, sempre nel parco, sono state rinvenute anche alcune siringhe".

Sulla questione dei controlli sul territorio, il problema sembra essere la scarsità di agenti.
"Per ora le Forze dell'Ordine sono intervenute con azioni temporanee", risponde il sindaco Alberto Borghi sul suo profilo Facebook a un cittadino preoccupato. "Ho richiesto al Prefetto interventi strutturali che però, al momento, non riescono a garantirci per scarsità di uomini. Dobbiamo chiederlo tutti assieme e senza contrapposizioni tra cittadini e amministrazione, perché il nostro interlocutore comune è lo Stato, che deve fare la sua parte".

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Martedì, 13 Ottobre 2015 08:20

Parma - 13 ottobre 2015: ad un anno dall'alluvione

Ad un anno esatto dall'esondazione del Baganza che ha colpito la città, si fa il punto sulla situazione per guardare al futuro. Per tutta la giornata si svolgerà il convegno "Alluvione del torrente Baganza del 13/10/2014. Un anno dopo". -

- di Chiara Marando – Martedì, 13 Ottobre 2015 -

Quella di oggi sarà una giornata intensa, una giornata che servirà per ricordare l'evento naturale che un anno fa esatto ha lasciato la città senza parole, indifesa davanti alla forza della natura. Era il 13 ottobre 2014, quando il torrente Baganza è esondato improvvisamente mettendo in ginocchio un intero quartiere. Immagini indelebili che restano nella memoria, immagini di fango, detriti e distruzione, che veri e propri angeli, gli "angeli del fango" hanno cercato di domare.
Giorni di lavoro costante per riportare la situazione alla normalità, per tentare di restituire la quotidianità persa alle persone che hanno visto le proprie case travolte dall'acqua. Il 13 ottobre è la data del ricordo, degli ingenti danni e disagi, della mancata allerta e del "forse si poteva evitare...".
Oggi, ad un anno di distanza, si guarda indietro per affrontare il futuro, per osservare quanto è stato fatto e quanto ancora bisogna lavorare. Lo si fa in un convegno aperto a tutta la cittadinanza dal titolo "Alluvione del torrente Baganza del 13/10/2014. Un anno dopo", promosso dall'Ordine dei Geologi dell'Emilia-Romagna.
A partire dalle ore 9 fino alle 18, in una full immersion di informazioni, racconti ed analisi, l'Auditorium dell'edificio Polifunzionale del Campus Universitario di Parma (via Volturno, 39), diventerà il teatro che ospiterà questo importante evento, un appuntamento che accomuna tutti i parmigiani e non solo.
La volontà di questo convegno è di quella di puntare l'attenzione su quanto la prevenzione possa risultare fondamentale nei casi di catastrofi naturali, una prevenzione che richiede necessariamente la presenza di figure professionali in grado di capire la reale gravità della situazione e le mosse più adatte da compiere. Questo è quello che spiega Antonio di Lauro, geologo parmigiano e consigliere dell'Ordine regionale «Ci interessa stimolare gli Enti preposti e la popolazione stessa a fare tesoro di quanto accaduto affinché certi errori non si ripetano».

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Identificato e denunciato per omissione di soccorso dalla Polizia Municipale il responsabile del grave incidente in via Emilia Parmense che aveva visto coinvolte un autocarro Peugeot e una Lancia Y, violentemente tamponata. -

Piacenza, 12 ottobre 2015 -

Alcuni giorni di indagini e accertamenti serrati, hanno portato gli uomini della sezione infortunistica della Polizia Municipale a identificare l'uomo che la scorsa settimana aveva causato un grave incidente in via Emilia Parmense e non si era fermato per prestare soccorso alla persona ferita nel sinistro.

L'incidente si è verificato verso le nove di giovedì scorso, in via Emilia Parmense all'altezza dell'università Cattolica, quando un autocarro Peugeot ha tamponato violentemente una Lancia Y ferma al centro della carreggiata in attesa di poter svoltare, alla cui guida vi era una giovane di ventiquattro anni residente in provincia di Piacenza. Il conducente dell'autocarro, un ventunenne residente anch'egli in provincia di Piacenza, dopo il tamponamento si è dileguato, facendo perdere le proprie tracce. 
Gli agenti della Municipale, intervenuti sul luogo dell'incidente, dopo aver richiesto i soccorsi del 118 per la giovane donna ferita e svolti tutti gli opportuni rilievi prima del ripristino della circolazione, hanno immediatamente dato il via alle indagini per risalire al proprietario e al presunto utilizzatore dell'autocarro responsabile dell'incidente.

Proprio attraverso l'attività di raccolta e riscontro di tutte le possibili fonti di prova, la sezione infortunistica della Polizia Municipale è riuscita dopo solo alcuni giorni a risalire al responsabile. L'uomo è stato quindi denunciato all'autorità giudiziaria per omissione di soccorso e privato della patente di guida, mentre l'autocarro è stato sequestrato ai fini della confisca.

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Le otto coppe vinte tra gli anni '90 ed i primi anni del 2000 ritornano al suo legittimo proprietario. Il D.G. Carra: "Le nostre coppe tornano, anche materialmente, dove è giusto che stiano". -

Parma, 12 ottobre 2015 - di Luca Gabrielli -

La storia del Parma Calcio degli ultimi 25 anni finalmente ha un epilogo felice: le otto coppe vinte a cavallo tra gli anni '90 ed i primi anni del 2000 ritornano al suo legittimo proprietario, il Parma Calcio 1913.
La bufala dei giorni scorsi, secondo la quale l'ex allenatore del Parma Malesani sembrava avesse formulato un'offerta per la Coppa Uefa del 1999, ha solo alimentato risa e battute sul web. Non vi erano infatti dubbi, come ha confermato il direttore generale della società Luca Carra, che i cimeli tornassero allo stadio Tardini.
La nuova società capeggiata da Guido Barilla si è aggiudicata i trofei di appartenenza alla Società Sportiva Parma F.C., costituiti da Coppa Italia anno 1992, Coppa delle Coppe anno 1993, Supercoppa Europea anno 1994, Coppa Uefa 1995, Coppa Italia 1999, Coppa Uefa 1999, Supercoppa Italiana anno 1999, Coppa Italia anno 2002 e altri 298 trofei legati ai Settori Giovanili e vari campionati.

8 coppe che racchiudono l' epopea del Parma Calcio

Trofei che rappresentano un momento temporale del Parma e di Parma prosperoso e ricco di successi.
Dalla prima Coppa Italia vinta nel 1992 dai giovani e rampanti ragazzi di Scala e sollevata dallo storico capitano Lorenzo Minotti, figure oggi presenti nel nuovo Parma, alle tre coppe del 1999 vinte in 100 giorni dalla squadra più forte che la città ducale abbia mai visto, fino all'ultima coppa Italia vinta nel 2002 contro gli odiati rivali della Juventus.
Coppe che fanno riaffiorare in ciascun tifoso crociato gialloblù momenti unici e speciali di questi ultimi 25 anni. Che fanno tornare alla mente le giocate di Melli e del "Sindaco" Osio, le capriole folli di Tino Asprilla, le magie di "Magic Box" Zola, i goal di Dino Baggio contro la Juve, la difesa impenetrabile costituita da Gigi Buffon, Lilian Thuram ed il Pallone D'oro Fabio Cannavaro, i lanci millimetrici di Veron, il tacco di Hernan Crespo...
Si potrebbe andare avanti all'infinito a raccontare aneddoti che queste coppe hanno impresso dentro i cuori dei tifosi. Oggi, finalmente, possiamo riaccoglierle a casa come se fosse ritornato, dopo qualche mese fuori città, uno zio al quale eravamo molto affezionati e del quale sentivamo profondamente la sua mancanza.

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il direttore generale del Parma Calcio 1913 Luca Carra con la Coppa delle Coppe 1993

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La signora si è recata in banca disperata chiedendo un'ingente somma di denaro per aiutare il figlio. Contattato il 113, la Squadra Mobile ha predisposto in pochi minuti un servizio di osservazione. -

Modena, 12 ottobre 2015 -

Venerdì scorso, verso mezzogiorno, un'anziana signora si è recata presso lo sportello della sua banca, chiedendo disperata la somma di ben 4.800,00 euro per aiutare il figlio. Il cassiere, insospettito dalla richiesta, ha cercato di tranquillizzare la signora, che ha spiegato di aver ricevuto la telefonata di un avvocato che la informava del figlio arrestato a seguito di un incidente stradale. Per liberarlo serviva tale somma, da consegnare al sedicente avvocato.

Contattato telefonicamente il figlio e sinceratosi che non aveva avuto alcun incidente stradale, il cassiere ha capito che era in atto un tentativo di truffa e il direttore della filiale, informato dei fatti, ha subito contattato il 113.

Poiché di recente altri analoghi episodi di truffa si sono verificati in città ai danni di anziani utilizzando la stessa tecnica, la Squadra Mobile ha predisposto in pochi minuti un servizio di osservazione. Giunto nei pressi della banca, il personale ha notato un individuo sospetto seduto all'esterno di una gelateria con un giornale aperto e con il telefono tra l'orecchio e la spalla, con lo sguardo rivolto verso l'ingresso dell'Istituto di credito, probabilmente in attesa che la donna uscisse. Con l'ausilio del personale della banca, tranquillizzata ed informata la signora che avrebbe ricevuto una sorta di "scorta", in maniera molto discreta, gli agenti l'hanno osservata a distanza fino alla sua abitazione.

L'intuizione si è subito rivelava giusta, infatti non appena uscita dalla Banca, il sospetto si è alzato e, chiuso il giornale, sempre con il cellulare all'orecchio, ha cominciato a seguirla a distanza. Una volta arrivato sotto casa della signora, il truffatore è stato fermato, identificato e accompagnato negli uffici della locale Questura. L'uomo è risultato avere precedenti di Polizia per reati contro il patrimonio. Sono in corso ulteriori indagini per acquisire elementi concreti di responsabilità nel tentativo di reato di truffa ai danni di persone anziane.

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Piacenza - La preside dell'istituto Carella per ora ha deciso di non prendere provvedimenti. Minaccia fondata o una malsana e inconsapevole abitudine dei piccoli di assorbire tutto quello che viene 'tritato' dai media e detto dai grandi?

Piacenza, 12 ottobre 2015 - di Alexa Kuhne -

Nella scuola, di questi tempi, capita anche che un insegnante si senta minacciare di morte da un alunno delle elementari.
E' successo nell' Istituto Egidio Carella di Piacenza. Ed insurrezione genitoriale è stata. Tanto forte che la notizia è rimbalzata sul web, diventando oggetto di conversazione e strumento politico.

"Mio padre è nell'Isis, faccio saltare la scuola". E' la frase che si è sentita rivolgere una maestra da una bambina di origini marocchine, ripresa durante l'orario di insegnamento per aver disturbato lo svolgimento delle lezioni.
Pare che l'alunna, innervosita, abbia preteso che venisse chiamato suo padre che, secondo quanto detto dalla bambina e riferito nelle ricostruzioni dei suoi compagni di classe ai genitori, sarebbe un militante dello Stato Islamico. La ragazzina avrebbe anche colorito l'intimidazione riferendo che a casa ha una cintura esplosiva che potrebbe utilizzare per far esplodere la scuola.
Preoccupati i genitori degli altri alunni dell' istituto elementare Egidio Carella, i quali hanno ascoltato la testimonianza dei loro figli al ritorno da scuola. E tutte le versioni, a quanto pare, sembrano combaciare.

L'episodio che ha allarmato la classe è stato lo scontro con l'insegnante, accaduto il 5 ottobre scorso. Dopo il confronto con la dirigente scolastica, per ora l'istituto non ha proceduto a informare le forze dell'ordine. E da questa vicenda che, frutto di fantasia di bambina o meno, fa comunque riflettere, sono nate polemiche e interrogazioni al sindaco, Paolo Dosi.
I genitori sono, in ogni caso, preoccupati. Raccontano che madre e padre della bimba non sono integrati e che lei ha abitudini diverse rispetto ai suoi coetanei, come quella di costruire cinture di carta con le quali dice di volersi far saltare in aria.
Secondo i genitori il vero problema non è il modo con cui lo afferma, anche perché se ne parla talmente tanto in televisione che può succedere, ma la mancanza di volontà, da parte della famiglia della alunna marocchina, di integrarsi e di partecipare alle iniziative comuni, così come il non dare confidenza a nessuno.
Tutti elementi che, al di là di frasi che possono essere ripetute da una vittima innocente di un bombardamento mediatico, non fanno sentire la comunità scolastica sicura.

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Si aspettano i risultati dell'esame autoptico, effettuato venerdi mattina, che chiarirà molti punti oscuri. Nessuna ipotesi è stata accantonata ma si propende per un gesto volontario.

Fontevivo - L'autopsia chiarirà, se non tutti, tanti punti oscuri sulla morte di Enrico Allodi, imprenditore agricolo di Bianconese, frazione di Fontevivo, 48 anni e una vita per la sua azienda di famiglia.

Il corpo di Allodi è stato trovato venerdì mattina da un suo collaboratore. A terra, accanto al suo fuoristrada. Su di lui le tracce di una morte violenta. Ferite sulla nuca, lesioni, provocate forse da una caduta. Una morte che è ancora un mistero. Perché da subito è sembrato un omicidio ma , dopo una prima, attenta ricostruzione, non si è escluso il suicidio, anomalo, caratterizzato da un'agonia prolungata, forse dovuta ad un piano per togliersi la vita andato male.

E il suicidio sembrerebbe, a questo punto delle indagini, l'ipotesi più attendibile. L'uomo potrebbe aver provato a impiccarsi, visto che al suo fianco è stata trovata una fune? Se così fosse, si tratterebbe di un tentativo mal riuscito e dall'esito atroce? Ferito, agonizzante Allodi, forse, avrebbe preso la sua auto, andando a sbattere contro il muro della stalla.

Le indagini proseguono senza tralasciare niente della vita privata e di quella lavorativa dell'agricoltore.
Neppure l'incendio avvenuto una settimana fa in azienda, dove sono andate bruciate centinaia di balle di fieno. Un fatto che dà da pensare agli investigatori, visto che non pare possibile si sia potuto trattare di autocombustione, considerate le temperature miti di questi giorni e l'assenza, nelle vicinanze, di centraline elettriche.
Si scava nel privato della vittima.

Un uomo apparentemente tranquillo che abitava con la madre e dedicava la sua vita all'impresa a conduzione familiare con uno dei fratelli.
Solo nei prossimi giorni, sulla base degli esiti dell'esame autoptico, si potranno stabilire, con esattezza, orario del decesso e soprattutto le modalità della morte. Modalità che, se si trattasse di un suicidio, sarebbero del tutto inconsuete.

 

Pubblicato in Cronaca Parma
Domenica, 11 Ottobre 2015 10:34

Il nuovo ISEE: ecco cosa cambia

Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE): le differenze della nuova versione evoluta, non più frutto di autodichiarazioni del cittadino. In cosa consiste e cosa cambia. -

Parma, 11 ottobre 2015 - di Cristiano Alberti -

Nell'ottica di garantire una migliore erogazione dei servizi ai cittadini, l'Amministrazione dello Stato ed alcuni Enti, hanno adottato, ormai da anni, uno strumento che ha come scopo quello di misurare la reale situazione economica e patrimoniale del cittadino o del suo nucleo familiare.

L'Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE) consente di identificare le diverse categorie sociali, utili a definire le politiche di ripartizione delle risorse che, lo Stato o gli Enti, devono destinare alla collettività, secondo il principio fondamentale secondo cui chi ha meno deve avere diritto a ricevere sostegno maggiore rispetto a chi ha di più. Una volta quindi individuata, tramite il calcolo dell'ISEE, la propria "classe" di appartenenza, il cittadino potrà capire a quali vantaggi può accedere: infatti, assegni di maternità, bonus famiglia, carta acquisti, riduzione tasse universitarie e rette di asili, ecc., sono tutti servizi ancorati alla presentazione dell'indicatore.

Nel 2015 nasce una versione evoluta dell'ISEE, non più frutto di autodichiarazioni del cittadino, spesso non totalmente veritiere e complete, ma legate ad una più complessa elaborazione di dati acquisiti dalle numerose banche dati disponibili. In buona sostanza, la ratio di tale indicatore rimane immutata, ma si modifica la fonte dei dati che confluiscono nel "paniere ISEE", ora oggetto di incrocio e verifica, con ovvie positive ripercussioni sulla equità sociale dell'intero sistema.

Gli elementi presi a base per la determinazione dell'indicatore, sono:
Redditi conseguiti (non solo quelli che appaiono all'interno del modello UNICO/730);
Patrimonio mobiliare ed immobiliare;
Eventuale certificazione portatore di handicap;
Automezzi e imbarcazioni.

Ovviamente tutti i dati fanno riferimento al nucleo familiare come risulta dallo stato di famiglia nel comune di residenza.
Soggetti in grado di elaborare l'ISEE sono i Centri di Assistenza Fiscale (C.A.F.)

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Venerdì, 09 Ottobre 2015 16:28

Emilia Romagna, forti piogge e temporali in arrivo

Nuova allerta meteo della Protezione Civile dell'Emilia Romagna, dalle ore otto di sabato 10 ottobre, della durata di 32 ore. -

Parma, 9 ottobre 2015 -

Nuova ondata di maltempo in arrivo sulla nostra regione. La Protezione Civile dell'Emilia Romagna ha diramato l'allerta per pioggia, temporali, criticita' idrogeologica e criticita' idraulica, dalle otto di domani mattina, sabato 10 ottobre, per una durata di 32 ore, fino alle ore 16 di domenica 11 ottobre nelle province di Ferrara Forli'-Cesena Ravenna Rimini.

Le zone interessate dall'allerta sono quelle dell' Alto del Lamone-Savio, la Pianura di Forli'-Ravenna, la Pianura di Bologna e Ferrara.
I fenomeni sono dovuti al passaggio di un nucleo depressionario sul medio Tirreno che coinvolgerà marginalmente la nostra regione, in particolare il settore orientale. Il mare assumerà intensità da molto mosso ad agitato.

Pubblicato in Cronaca Emilia

Il corpo di Enrico Allodi, imprenditore agricolo di Bianconese è stato trovato senza vita questa mattina. Aperte tutte le ipotesi. Domani l'autopsia. -

Parma, 9 ottobre 2015 -

E' stato ritrovato questa mattina senza vita, Enrico Allodi, agricoltore di 48 anni, nella sua azienda agricola di Bianconese, paese fra Parma e Fontevivo. A dare l'allarme, alcuni operai che alle 7.30 circa, hanno notato il corpo. Subito, sono giunti sul posto il 118 e le Forze dell'Ordine assieme al Pubblico Ministero Andrea Bianchi.
Ancora da chiarire la dinamica dei fatti, per ora gli investigatori non escludono nessuna ipotesi. Tutta la mattina si sono svolti i sopralluoghi, da poco conclusi e il pm ha disposto l'autopsia per domani.

Pubblicato in Cronaca Parma