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I dati USDA che verranno pubblicati in serata, potrebbero confermare le stime di netto ridimensionamento degli stock di corn. Ma altri tre elementi stanno mettono pressione ai mercati internazionali.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 10 maggio 2018
Domani conosceremo l'aggiornamento dei dati USDA con le ultime stime della campagna 2018-2019 che già stanno mettendo apprensione agli operatori di mercato. In particolare a essere attesi sono i dati sugli stock del Corn che potrebbero risultare in netto calo per effetto dei minori areali di semina.

Un secondo punto di incertezza la Cina: "Sul fronte Cina le - scrive una agenzia italiana specializzata - agenzie di stampa hanno riportato che Trump ha informato che è previsto a breve un colloquio con il Presidente Xi ed è anche annunciata, per la prossima settimana, una visita in USA del Vice Presidente Liu. Queste informazioni/comunicazioni possono aver contribuito a portare il segno più sul seme e sulla farina. I "contatti" USA/Cina chiaramente continuano".
Un Terzo punto di inquietudine è l'uscita degli USA dall'accordo nucleare con l'Iran che potrebbe avere riflessi sul prezzo del petrolio e quindi dei noli.
Infine un quarto punto dolente è rappresentato dal cambio €/dollaro che sta penalizzando gli acquisti.

Sul mercato interno molto probabilmente rincareranno i proteici e in qualche misura i cereali, così come è rimandato il calo delle crusche e dei foraggi, condizionati questi ultimi dalle difficoltà di raccolta a causa delle piogge.

Sul fronte proteici viene segnalata la possibilità di acquistare Panello di Lino in sacconi a prezzi molto convenienti sul mese di maggio e giugno (da 320 a 340/345 in base alle varie aree di consegna) e si è riacceso anche l'interesse sulla farina di Guar.

Per i bioenergetici il momento è particolarmente difficile per il sussistere di una maggior domanda a fronte di offerte di sottoprodotti scarse. L'industria molitoria, risiera, agroalimentare stanno lavorando al di sotto delle loro potenzialità e, come anticipato, le insistenti e sparse piogge stanno rendendo difficile il raccolto dei trinciati d'erbaio primaverili

Un mercato quindi di difficile interpretazione, che rende quasi impossibile l'operare sui future a lungo termine, appesantito dal rapporto di cambio euro/dollaro.

Indicatori internazionali 9 maggio 2018


l'Indice dei noli è salito sino a 1432 punti, il petrolio è stabile a 70,60/bar. e l'indice di cambio €/$ segna 1,18366

(resta sempre informato sull'argomento consultando la nostra sezione Agroalimentare)

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

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Martedì, 08 Maggio 2018 08:08

Cereali e dintorni. Cereali in fuga?

Confrontando i dati delle chiusure di due venerdi adiacenti si nota come a tirare la "volata" siano i cereali. Il termometro del mercato sono i lunghi dei fondi che spingono al rialzo.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 8 maggio 2018
E' interessare osservare le chiusure di due venerdi consecutivi:

cereali_7mag2018.jpg

Seme -18 cent per bushel, farina +1,20 dollari per ton. corta, corn +9,20 cent per bushel, grano +32 cent per bushel; quindi chi tira la volata adesso sono i cereali.
Le probabili motivazioni sono da ricercare negli aspetti climatici, dove si prevedono basse rese sul Grano in USA e basse rese sul mais in Brasile, ai quali è da aggiungere il drammatico e, ormai accertato, calo del seme di soya in Argentina. Condizioni favorevoli per una TEMPESTA PERFETTA. Inoltre continua a perdurare l'incertezza sui dazi e sulle contromisure della Cina che dovrebbero scattare nella terza decade di maggio.

La temperatura della situazione lo possiamo misurare dalle posizioni dei fondi che sono lunghi di contratti quindi rialzisti:

"La situazione dei fondi (al 1/5) apparsa, come di consueto, venerdì sera, dopo le chiusure, ha confermato le posizioni rialziste su corn/seme/farina. E quello dell'olio ulteriormente aumentato. Il "lungo" del corn è a + 186.317 contratti contro + 122.877 della settimana prima. Quello del seme è a + 177.047 contro +170.094. Quello della farina a + 133.549 contro + 95.421. Lo scoperto del grano si è ulteriormente ridotto passando a -28.702 contro i precedenti - 50.138. Il "corto" dell'olio è a -73.540 contro - 52.726."

Sul mercato interno nulla di sensazionale da segnalare salvo che si registreranno rincari sui proteici che trascineranno, presumibilmente, anche i cereali. A tale proposito si segnala che il corn comunitario, rumeno-bulgaro, venerdì quotava 178 contro i 171 del venerdì precedenti; mentre l'ottobre dicembre venerdì quotava 164 contro i 160 del venerdì precedente.

Per i bioenergetici il momento è difficile. La domanda è maggiore a fronte di offerte di sottoprodotti scarse; l'industria molitoria, risiera, agroalimentare sta lavorando poco. La situazione non è certo delle migliori posto che le previsioni sui cereali non dovrebbero virare al segno meno, e di conseguenza non sarà altrimenti per i trinciati e pastoni.

Indicatori internazionali 7 maggio 2018


l'Indice dei noli è salito sino a 1384 punti, il petrolio è salito a 70,50/bar. e l'indice di cambio €/$ segna 1,1927

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

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Tutto è mutato molto rapidamente. Una spirale rialzista ha investito i mercati internazionali a causa dei dati, non confortanti, sulle colture in USA, Russia e Argentina, ai dazi e alle azioni speculative dei fondi che hanno dichiarato le loro posizioni.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 30 aprile 2018 - Una spirale fortemente rialzista ha investito il mercato con maggiore evidenza da venerdi scorso:

SEMI mag 1045 (+17) lug 1056,2 (+16,6) ago 1058 (+16,4)
FARINA mag 393,2 (+14) lug 395,3 (+12) ago 392,8 (+11)
OLIO mag 30,43 (-0,38) lug 30,73 (-0,36) ago 30,86 (-0,35)
CORN mag 389,4 (+3,4) lug 398,4 (+3,2) set 405,4 (+3,2)
GRANO mag 495,4 (+14,6) lug 498,4 (+9) set 512,4 (+8,6)

E questa mattina il mercato telematico è ancora in marcato aumento.

Le cause: dati negativi sullo stato delle colture in USA specie per il grano, ottimismo per un possibile accordo sui dazi con la Cina, dati sul raccolto di grano della Russia che passerebbe da 85 milioni di tonnellate scendere a 74, il raccolto di soya Argentino ulteriormente previsto al ribasso sotto i 40 milioni di tonnellate, i fondi che hanno dichiarato le loro posizioni speculative che sono giunte a: un "lungo" di corn è di + 122.877 contratti contro +138.244 della scorsa settimana; il "lungo" del seme è di + 170.094 contro il + 192.968; il "lungo" della farina è a + 95.421 contro + 109.162; il "corto" del grano è a - 54.713 contro - 50.138. Il "corto" dell'olio è di - 52.726 contro - 40.827.

Sul mercato interno nulla di nuovo da segnalare se non che troveremo prezzi ancora più cari sui proteici ma non più bassi sui cereali.
A seguire, titolo informativo, il balzo che il mercato ha registrato rispetto alla prima quindicina di gennaio, prezzi base porto di Ravenna. In 3 mesi e mezzo è cambiato tutto, specie per le farine proteiche:

cereali2-30apr.png

 

Indicatori internazionali 30 aprile 2018


l'Indice dei noli è salito sino a 1361 punti, il petrolio è stabile a 68,0$/bar. e l'indice di cambio €/$ segna 1,21286.

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Domenica, 29 Aprile 2018 06:54

Cereali e dintorni. Segnali di rialzo.

Si stanno registrando segnali di tendenze rialziste motivate, prevalentemente, dalle condizioni delle coltre statunitensi, dalle previsioni produttive brasiliane e le ipotesi di accordo sui dazi cinesi.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 26 aprile 2018
Si sommano alcune considerazioni e informazioni tali da giustificare alcuni segnali di tendenza al rialzo che i mercati hanno fatto registrare nelle ultime ore.
In due giorni, infatti, il 24 e il 25 aprile, i mercati hanno registrato discreti rincari:

cereali_rincari_tabella.png
Le cause: dati negativi sullo stato delle colture in USA specie per il grano, mentre in Brasile peggiorano le previsioni di raccolto del mais 87 milioni di tonnellate contro le 92 precedentemente previste; il fatto poi che l'Argentina abbia acquistato ancora 130.000 ton di seme di soya dopo le 240.000 acquistate il 10 e 11/04; e infine la notizia riportata dalla Reuter nella quale il Presidente Trump si dichiarava fiducioso di trovare un accordo con la Cina sulla questione dei dazi.

Il mercato telematico (giovedi 26 ore 10,00) segna aumenti per il comparto soya e mostra qualche calo sui cereali.

Sul mercato interno nulla di nuovo da segnalare se non che troveremo prezzi più cari sui proteici, mentre non saranno più leggeri i prezzi dei cereali.

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ULTIMA ORA (27/4/2018) - ATTENZIONE IL RAFFORZAMENTO DEL DOLLARO E CONSEGUENTE INDEBOLIMENTO DELL'EURO STA METTENDO A DURA PROVA I VALORI MERCATO: CAMBIO 1,2083
SEME DI SOYA CARICABILE 384 EURO FAR SOYA HP 437-440 FGHP 238 COLZA 280 , CEREALI BEN TENUTI  ___________________________________________________________________________________________________________________________________


Indicatori internazionali 26 aprile 2018


l'Indice dei noli è salito sino a 1376 punti, il petrolio è salito a 68,5$/bar. e l'indice di cambio €/$ segna 1,21867.

 

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Martedì, 24 Aprile 2018 18:31

Cereali e dintorni. Mercati tranquilli.

Dopo i rialzi registrati nella scorsa settimana, il mercato nazionale dei cereali si è raffreddato. Limitati aumenti per il tenero panificabile e l'orzo mentre è tornato ascendere il frumento duro.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 24 aprile 2018
I mercati stanno sonnecchiando. Ormai metabolizzati i danni sul seme di soya in Argentina, i mercati stanno a osservare la Cina che acquista in Brasile, senza crearsi grossi problemi, nella sicurezza che i mercati delle commodities sono come i vasi comunicanti, si auto livellano.

cereali.png

I mercati sono quindi alla ricerca di un assestamento però a valori commerciali più alti, sia per i proteici che per i cereali.
Sul mercato interno poco di nuovo da segnalare: continua la scarsità di farina di soya, sia proteica che normale, e con questo cambio tende a rincarare ulteriormente.
Persiste la scarsità di farina di colza, di farina di girasole a basso tasso proteico e di distiller di grano. Intanto il girasole proteico è schizzato via. Per quanto riguarda i cereali l'orzo è sempre di difficile reperimento, resta teso il grano e in rincaro il mais.

Per i foraggi si organizzano le prime consegne di prodotto nuovo, non così però per le paglie e prodotti da lettiera.

Nel settore delle bioenergie è aperta la caccia agli areali a trinciato e continua la ricerca di prodotti alternativi.
Si registra un maggior colloquio tra i grandi importatori nella gestione del mercato domestico nazionale.

 

Indicatori internazionali 24 aprile 2018


l'Indice dei noli è salito sino a 1306 punti, il petrolio è salito a 69,0$/bar. e l'indice di cambio €/$ segna 1,21865.

 

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I mercati hanno ormai confermato e metabolizzato i danni sul seme di soya in Argentina (39 milioni di tonnellate contro le 56), ma ci si aspetta anche qualcosa in più dal Brasile che per ora si attesta sui 115 milioni di tonnellate contro previsioni precedenti a 112.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 19 aprile 2018
I mercati internazionali stanno cercando un assestamento come e salvo imprevisti lo troveranno ma al momento, specie per i proteici, a valori commerciali più alti.

Sul mercato interno poco di nuovo da segnalare: continua a scarseggiare farina soya sia proteica che normale, presumibilmente un fenomeno che si trascinerà sino a giugno. Altrettanto vale per la farina di colza e la farina di girasole basso proteico. Scarseggiano pure i distiller di grano.

Per quanto riguarda i cereali, l'orzo è difficilmente reperibile, mentre resta teso il grano ed è in rincaro il mais, seppure con minore vigore dei giorni precedenti, frenato, si presume, dalle enormi giacenze sui porti (344.000 tonnellate a Ravenna e 50.000 circa a Venezia).

Indipendentemente da ciò, il mercato estero via gomma chiede prezzi più alti. I cruscami sono in una fase di calma apparente, ma l'effetto ponti festivi sta scaldando il mercato.

Per i foraggi si comincia a parlare di prodotto da nuovo raccolto, non così però per le paglie e prodotti da lettiera.

Per il settore delle bioenergie è partita la caccia agli areali a trinciato e in concomitanza prosegue la ricerca di prodotti alternativi.
Siamo comunque di fronte ad alcuni fatti certi. La campagna cereali finirà alta e inizierà alta, così come quella dei foraggi.

Indicatori internazionali 19 aprile 2018


l'Indice dei noli è salito sino a 1124 punti, il petrolio è salito a 69,0$/bar. e l'indice di cambio €/$ segna 1,23706.

 

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I mercati hanno ormai confermato e metabolizzato i danni sul seme di soya in Argentina tanto che la stessa negli ultimi 10 giorni ha acquistato merce di origine U.S.A..

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 17 aprile 2018 - 
Sono sulla buona strada della metabolizzazione anche i dazi per i quali le trattative sono in essere ad alti livelli, così come sono in elaborazione tutte le varie ipotesi sulle derivate dei due fattori sulle future decisioni di semina. Per quanto riguarda i venti di guerra al momento il mercato delle commodities sembra restare neutrale.

Sul mercato interno val la pena di segnalare: continua la scarsità di farina di soya sia proteica che normale e questo fenomeno ci accompagnerà forse sino a giugno, così come la scarsità di farina di colza e farina di girasole basso proteico. Scarseggiano pure i distiller di grano. Per quanto riguarda i cereali l'orzo è difficilmente reperibile, mentre resta teso il grano e in rincaro il mais. I cruscami sono in una fase di calma apparente. Per i foraggi si comincia a parlare di prodotto da nuovo raccolto, non così però per le paglie e prodotti da lettiera.

Per il settore delle bioenergie è partita la caccia agli areali a trinciato.
In sintesi il mercato a "buon mercato", vissuto per mesi, è finito.

Dopo mesi di stagnazione, in 40-45 giorni è cambiato tutto e deve far riflettere che in Italia siamo corti sulle scorte. Nel mondo di merce non ne manca ma da noi invece sì e purtroppo, siamo esportatori di specialties agroalimentare ma importatori di materie prime di base.

Il mercato italiano, facilmente influenzabile dagli oligopolisti, per diversi prodotti è di nuovo passato nelle mani di attente regie, le quali sfrutteranno bene questa situazione per rifarsi delle perdite accumulate nei mesi di stagnazione.

In tale frangente, chi fosse in possesso di contratti convenienti, deve scrupolosamente attenersi ai tempi di pagamento-franchigia di ritiro o di consegna al fine di evitare storni di quote o annulli di contratti.

Indicatori internazionali 16 aprile 2018


l'Indice dei noli è sceso sino a 1014 punti, il petrolio è salito a 67,0$/bar. e l'indice di cambio €/$ segna 1,23595.

 

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Anche per il mais la situazione non è rosea, sia in Argentina che in Brasile. A livello globale gli stock si sono ridotti ma non sono crollati.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 11 aprile 2018
Ecco i dati Usda di ieri sera. E' da segnalare il forte calo di produzione di seme di soya in Argentina: da quasi 58 milioni a 40 milioni di tonnellate. Anche per il mais la situazione non è rosea sia in Argentina che in Brasile. A livello globale però gli stock si sono ridotti ma non hanno subito collassi.

USDA-10apr18.jpg


Ma lo stato confusionale genera tensione sui mercati internazionali. Solo a titolo di esempio, questa mattina alle ore 11,00 gli importatori non avevano ancora dato i prezzi nonostante sia noto il fatto che i noli siano cresciuti ancora.

Sul mercato nazionale tensione per la poca fisicità della farina di soya e per i cereali. Orzo di difficile reperimento e grano ben tenuto mentre il mais è in netto rincaro. Stop improvviso per i cruscami anche se sarà per un periodo breve considerate le esportazioni impostate a partire dal fine mese.

Indicatori internazionali 4 aprile 2018


l'Indice dei noli è sceso sino a 1016 punti, il petrolio è attorno a 63,50$/bar. e l'indice di cambio €/$ segna 1,22680.

 

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Mercoledì, 04 Aprile 2018 16:07

Cereali e dintorni. Confusione sui mercati.

Il mercato in stato confusionale, fra dati USDA, aspettative meteo, danni e ritorsioni per i dazi. La dimostrazione sono i dati di sotto riportati a partire da mercoledi 28 marzo.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 04 aprile 2018
Mercoledi 28 marzo 2018 e a seguire il 29/3 e il 3/4/2018

cereali_4apr18.jpg
Nel complesso la tendenza non è ribassista, perché al momento i fuochi che alimentano il mercato sono molteplici: i danni del raccolto in Argentina, (Cordonnier: ultima stima un altro milione in meno, quindi 40 milioni di tonnellate), dall'altra i prevedibili danni al grano negli Stati Uniti, "il "buono/eccellente" è stato stimato al 32% contro il 51% della scorsa campagna. La Reuter riportava che per trovare un così cattivo inizio di stagione per il grano, bisogna tornare indietro di 16 anni", ed infine le iniezioni di denaro fresco che dalle borse valori confluiscono sulle commodities.

Comunque tutte le ipotesi e gli scenari sono ancora in divenire; tra dazi e contro dazi, la guerra commerciale è solo all'inizio.

Sul mercato interno nulla di diverso da segnalare. Prosegue la difficile posizione della farina di soya sui porti, dove la merce scarseggia, quindi una tensione da prodotto fisico che inevitabilmente si riflette sugli altri proteici.

Il mais recupera qualche euro, tenuta per il grano, ricercatissimo l'orzo per il quale sono stati registrati valori oltre i 200 euro tonnellata. I cruscami sono ancora in rialzo seppure si inizi a vedere il fine corsa.

Per il settore delle bioenergie cresce la ricerca di alternative ai cruscami di grano e sottoprodotti dell'industria del riso, mentre è già partita la campagna acquisti / prenotazione degli areali a trinciato di mais.

Indicatori internazionali 4 aprile 2018


l'Indice dei noli è sceso sino a 1016 punti, il petrolio è attorno a 63,50$/bar. e l'indice di cambio €/$ segna 1,22680.

 

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Venerdi segnato da mercati in fibrillazione. Fortemente ribassisti nella mattinata e poi improvvisamente in controtendenza nel pomeriggio. Il 29 marzo usciranno i dati USDA sulle semine primaverili.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 26 marzo 2018
Nella scorsa settimana si è assistito a un lieve aumento del mais e dell'orzo nazionale, mentre erano rimasti fermi sulle loro posizioni ill frumento duro e tenero. I semi di soia in calo nonostante di merce nazionale ne fosse rimasta poca e i mercati esteri si erano raffreddati registrando cali più o meno significativi per tutte le commodities.

Nella giornata di venerdì scorso si è assistito assistito ad un terremoto sui mercati delle materie prime, con ribassi ripetuti per arrivare invece alle chiusure mediamente miste ma non certo all'insegna del ribasso come si sarebbe potuto ipotizzare.

cereali-26mar18.jpg

Da segnalare infatti che il seme era arrivato a -17 e la farina a -8 registrando un differenziale di 15,60 punti sul seme e di 17,90 di variazione sulla farina.
In un primo momento i mercati si attendevano ritorsioni Cinesi su beni di prima necessità, cosa che poi non è ancora avvenuta. In finale di settimana le condizioni meteo in Argentina e nelle grandi pianure statunitensi erano tornate alla ribalta, in attesa dei dati USDA su seminativi del seme, del corn e del grano primaverili che verranno pubblicati il prossimo venerdi 29/3.

Nella giornata odierna il mercato telematico segnava ancora positivo.

Da supporre che, in condizioni di normalità, saranno ben tenuti i proteici e fermi i cereali.


Indicatori internazionali 19 marzo 2018


l'Indice dei noli è sceso sino a 1143 punti, il petrolio è attorno a 62$/bar. e l'indice di cambio €/$ segna 1,23127.

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