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Tra i cibi spiccano il Parmigiano Reggiano e l'Aceto balsamico tradizionale. In vetrina, nell'artigianato, Ars Canusina e Tarsia di Rolo -

Reggio Emilia, 23 gennaio 2014 -

Parmigiano Reggiano, Aceto Balsamico, Ars Canusina e Tarsia di Rolo: vi sono anche quattro eccellenze reggiane coinvolte nel progetto "Made in Italy, eccellenze in digitale" lanciato da Google in collaborazione con il ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali, Unioncamere, Fondazione Symbola e Università Ca' Foscari.
Si tratta, in sintesi, di una nuova piattaforma digitale interamente dedicata a quelle eccellenze italiane che continuano a suscitare forte interesse in tutto il mondo, tanto che le ricerche relative a prodotti made in Italy sono aumentate del 12%, solo nel 2013, sul grande motore di ricerca.
Parmigiano Reggiano e Aceto Balsamico Tradizionale di Reggio Emilia spiccano tra i prodotti già in vetrina su www.google.it/madeinitaly nella sezione "cibo", su segnalazione diretta del Ministero delle Politiche agricole.
Ars Canusina e Tarsia di Rolo sono invece in evidenza nella sezione "artigianato" grazie all'iniziativa assunta dalla Camera di Commercio di Reggio Emilia in stretta collaborazione con il Consorzio dell'Ars Canusina di Casina e il Museo della Tarsia del Comune di Rolo.
Accanto all'arte orafa fiorentina, alla liuteria cremonese e al vetro di Murano, la nuova piattaforma di Google propone così due grandi simboli dell'artigianato artistico reggiano.
Ars Canusina è, infatti, il nome dell'artigianato artistico delle antiche terre di Matilde di Canossa.
Nata nella prima metà del Novecento a Reggio Emilia, l'Ars Canusina trae ispirazione dal repertorio dei motivi ornamentali romanici dell'area matildica e deve la primogenitura a Maria Bertolani Del Rio, insigne psichiatra e storica.
I campi più esplorati oggi sono il cotto intarsiato, il vetro policromo, la pietra lavorata, i tessuti ricamati, il decoro applicato ai nuovi sistemi luminosi, il ferro battuto, la ceramica, i tessuti dipinti a mano, il legno intarsiato e sbalzato.
La proprietà del marchio "Ars Canusina" è del Comune di Casina, che lo ha conferito in concessione unicamente al Consorzio Ars Canusina, che certifica ogni singola produzione.
Il marchio "tarsia di Rolo" viene apposto su manufatti in legno intarsiato progettati in chiave moderna o comunque non strettamente vincolati alla tradizione, prodotti nell'ambito territoriale rolese.
Il marchio "Tarsia tradizionale di Rolo" (cui sia affianca anche quello denominato "Tarsia di Rolo"), a sua volta, viene apposto esclusivamente sui manufatti in legno che si richiamano alle forme e alle decorazioni dei mobili intarsiati tipici della manifattura di Rolo, rielaborate con spirito creativo da un nuovo e raffinato gusto artistico.
Negli ultimi anni, a seguito dell'attività di studio e promozione svolta dal Museo della Tarsia di Rolo, sono nate nel Comune alcune botteghe dedite alla produzione artigianale, al restauro e alla commercializzazione dei mobili intarsiati di Rolo.

(Fonte: Dalla Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Reggio Emilia)

 

 

Confermati i segnali di cedimento per tutte le tipologie di burro monitorate sui centri di scambio sia emiliani che lombardi. Sottoscritto l’accordo per il prezzo del latte lombardo valido per il periodo 1 febbraio - 30 giugno 2014.

 

di Virgilio - 

Parma 22 gennaio 2014 --

La terza settimana del nuovo anno ha visto confermare la tendenza manifestata nelle precedenti ottave. Nello specifico, dopo un lungo periodo di stabilità, il segno negativo è stato registrato per tutte le tipologie di burro sia sulle piazze lombarde sia su quelle emiliane. Una tendenza che ha trascinato anche il Burro Cee facendo registrare un perdita del  -1,32% fermando il prezzo a 3,75€/kg sulla piazza milanese.

Nella settimana che ha visto la sottoscrizione dell’accordo per la determinazione del prezzo alla stalla, il Latte Spot ha risposto con uno stop alla tendenza ribassista che aveva fatto registrare nelle precedenti settimane. confermando il prezzo tra 47,43 e 49,49 €/100 litri di latte. 

 Piccoli segnali di ripresa invece per i “freschi” delle due principali DOP alla piazza milanese. Un timido +0,35% per il Grana Padano Dop di 9 mesi seguito da un +0,28% per il Parmigiano Reggiano di 12 mesi sono gli incrementi registrati lo scorso lunedi 20 gennaio. Staremo a vedere se le altre piazze confermeranno il segnale milanese. 

 

Accordo sul prezzo del latte in Lombardia.

Come anticipato, è stato sottoscritto l’accordo per la determinazione del prezzo del latte alla stalla che avrà validità dal 1 febbraio e sino al 30 giugno 2014 per la regione Lombarda ma che diventerà il valore di riferimento per gli accordi che seguiranno almeno per quanto concerne il nord Italia. 

Il Testo dell’accordo:

Nella logica di consolidare un rapporto di reciproca collaborazione e di consentire una giusta programmazione delle attività produttive. ItalatteS:p.A. ed i rappresentanti delle organizzazioni agricole lombarde Coldiretti, Confagricoltura e CIA, si sono incontrati in data odierna ed hanno definito il seguente accordo per la determinazione del prezzo del latte alla stalla prodotto dai propri associati nella regione Lombardia

- PREZZO -

Per ogni 1000 (mille) litri di latte intero e genuino reso refrigerato alla stalla a +4° C, nel rispetto delle prescrizioni relative alla normativa igienico sanitaria sia nazionale che comunitaria, verrà corrisposto il seguente prezzo:

01 Febbraio - 30 Giugno 2014

- 445,00 € I.000 litri -

CLAUSOLE PARTICOLARI 

Per quanto non espressamente specificato vale quanto previsto nell'accordo regionale 2007/2008 definito tra Assolatte e le organizzazioni Professionali Regionali Agricole ivi inclusa la tabella qualità vigente.

Per qualunque controversia Foro Competente sarà quello di Milano.

Pubblicato in Agroalimentare Emilia

Alcune cooperative tra le imprese danneggiate dall' esondazione del Secchia -

Modena, 21 gennaio 2014 -

Dalle prime rilevazioni risultano anche alcune cooperative tra le imprese danneggiate dall'esondazione del Secchia. Lo riferisce Confcooperative Modena, che cita gli stabilimenti sorbaresi della Cantina di Carpi e Sorbara, la cooperativa ortofrutticola Fruit Modena Group di Sorbara, le cooperative sociali Pomposiana e Domus Assistenza di Modena. Con l'avanzare dell'acqua verso la Bassa non si esclude che possano subire danni anche altre cooperative. «Bisogna attivare tutti gli strumenti disponibili per permettere alle cooperative colpite di riprendere l'attività nel più breve tempo possibile - ha dichiarato il presidente di Confcooperative Modena Gaetano De Vinco prima di partecipare all'incontro sull'emergenza alluvione convocato nel pomeriggio di ieri presso la Provincia – I danni maggiori riguardano il settore agroalimentare, in particolare le coltivazioni di pere e uva. Ci vogliono misure straordinarie per aiutare le cooperative colpite e le aziende agricole loro socie a risollevarsi immediatamente. Allo stesso tempo non sono più rinviabili interventi di manutenzione del territorio, un settore nel quale – conclude De Vinco - le cooperative possono mettere in campo competenze e professionalità sviluppate in decenni di lavoro sui fiumi di tutta la regione».

(Fonte: ufficio stampa Concooperative Modena)

 

 

SOMMARIO Anno 13 - n° 03- 20 Gennaio 14

(PDF Scaricabile)

SOMMARIO

Anno 13 - n° 03 20 Gennaio 14

1.1 editoriale

così fan tutti...

2.1 eventi

Ad Enolitech il meglio dell’innovazione per il Vino e l’Olio di Oliva

4.1 Lattiero Caseario

2014 Ripartenza in discesa. Dalla Nuova Zelanda arriverà il formaggio di cerva?

5.1 Ambiente e Expo2015

Fiera Milano e il parco pubblico di RHO                                      

5,2 Vino Rosè

2014: all’insegna del Rosè

5,3 Miele

Reggio Emilia, al via i contributi per la smielatura

6,1 Cooperazione

UNICAPI su stop pagamenti affitti in contanti

6,2 Credito

Emilia Romagna, domande entro il 14 marzo

7,1 economia

Il potere d’acquisto delle famiglie è arretrato di 25 anni

8,1 analisi congiunturale

Nasce "AgrOsserva"

9.1 Ismea  

 I consumi alimentari hanno chiuso i primi nove mesi del 2013 ancora con il freno tirato

 

Cibus 3 20gen14 COP

 

 

 

 

 

 

Pubblicato in Agroalimentare Emilia

 

 

...con occhio attento alle nuove richieste di mercato. 

In un mercato sempre più competitivo, dove la differenza nella scelta del consumatore la può fare anche una semplice etichetta e dove il prodotto deve essere sempre più di qualità a costi sempre più contenuti, l'innovazione è fondamentale. L'offerta completa di mezzi tecnici per le filiere vino e olio di oliva ad Enolitech, in programma dal 6 al 9 aprile 2014 a Verona. Presenti nuove importanti aziende, confermate quelle storiche. Tra i nuovi servizi offerti da Veronafiere,  un ristorante all'interno del padiglione F che ospita il Salone

Verona, 16 gennaio 2014 – Espositori storici, ma anche nuove aziende alla 17^ edizione di Enolitech, in programma dal 6 al 9 aprile prossimi a Verona (www.enolitech.com).

L'offerta si arricchisce di tecnologie sempre più specializzate per la filiera enologica e dell'olio d'oliva, in particolare con la presenza per la prima volta di Tetrapak, l'azienda leader mondiale nel trattamento e confezionamento di bevande e alimenti,  e di CSF Multione con i suoi veicoli portrattrezzi multifunzionali: si tratta di due nomi importanti nel panorama internazionale, che si affiancano ad altri big, quali Della Toffola, l'austriaca Kosme (che torna dopo un anno di assenza), Garbellotto, Italesse, Rastal, Scotton, Pulltex e molti altri.

Il Salone Internazionale delle Tecniche per la Viticoltura, l'Enologia e delle Tecnologie Olivicole ed Olearie è una vetrina commerciale sempre più importante, dove  l'offerta incontra la domanda degli operatori provenienti da tutto il mondo, ma il plus che Veronafiere può offrire rispetto ad altre fiere simili è la concomitanza con Vinitaly e Sol&Agrifood, che permette di avere un confronto tra tutti i componenti delle due filiere del vino e dell'olio di oliva.

Si tratta di un'occasione unica per ragionare sui cambiamenti e sulle necessità di ogni  componente delle due filiere, dalla campagna al consumatore. Uno scambio sempre più necessario, dato che ormai ai produttori di olio e vino non viene più solo chiesto di rifornire il mercato, ma anche di adottare innovazioni di processo e di prodotto che rispondano ai nuovi gusti e all'esigenza sempre più forte di tutela dell'ambiente, mentre dalla parte di chi produce c'è la necessità di competere a costi sostenibili creando un adeguato reddito d'impresa.

Nel 2013 i visitatori registrati di Enolitech – allestito nel padiglione F con entrata diretta dall'ingresso Giulietta e Romeo - sono stati quasi 39.000, 7.500 dei quali provenienti dall'estero; a questi si sono aggiunti i circa 4.500 espositori di Vinitaly e Sol&Agrifood nella loro veste di utilizzatori di mezzi tecnici. La superficie totale netta occupata dai quasi 200 espositori, il 10% dei quali provenienti da 13 Paesi, è stata di 4.600 metri quadrati.

Da questa edizione, il padiglione F viene dotato di un nuovo ristorante e viene posizionato più vicino ai padiglioni di Vinitaly, per integrarlo maggiormente al quartiere fieristico.

(Verona Fiere)

 

 

 

La Provincia di Reggio Emilia rende noto che, entro venerdì 21 febbraio, è possibile presentare domanda.

 

 - Reggio Emilia 13 gennaio 2014 -- 

La Provincia di Reggio Emilia rende noto che, entro venerdì 21 febbraio, è possibile presentare domanda per ottenere contributi finalizzati all’ammodernamento dei laboratori di smielatura e dei locali per la lavorazione e commercializzazione del miele, nonché all’acquisto di macchine e attrezzature, acquisti di nuove macchine e attrezzature, compresi i programmi informatici, destinati alla lavorazione o confezionamento del miele, con esclusione di altri prodotti apistici.

La Giunta regionale, con la delibera 1.983 del 16 dicembre scorso, ha infatti approvato l’avviso pubblico per l’attuazione di interventi a favore delle aziende apistiche che si configurano come piccole e medie imprese (pmi) e che operano nell’ ambito della produzione primaria di prodotti agricoli (nello specifico prodotti dell’apicoltura). Possono presentare domanda le pmi singole o associate del settore agricolo primario agro-apistico – secondo la definizione comunitaria di cui al Regolamento CE 800/2008 – i cui laboratori di smielatura siano ubicati nel territorio della regione Emilia-Romagna e che rispettino i requisiti previsti al paragrafo 5 della delibera regionale 1983/2013 sopracitata.

Le domande di contributo devono essere presentate alla Provincia di Reggio Emilia – Servizio Sviluppo economico, Agricoltura e Programmazione del territorio (via Gualerzi 38-40, Mancasale di Reggio Emilia), in duplice copia entro il termine delle ore 12 di venerdì 21 febbraio 2014. E' possibile l'invio per posta esclusivamente a mezzo raccomandata A/R. Fa fede, come data di presentazione, quella di ricezione da parte della Provincia di Reggio Emilia.

E' possibile visionare il bando e scaricare i moduli delle domande con i relativi allegati sul sito internet della Provincia di Reggio Emilia (www.provincia.re.it) nella sezione Bandi e Appalti. Per ulteriori informazioni è possibile rivolgersi a Luciano Rotteglia (tel. 0522.444674) e Lara Zini (tel. 0522.444606).

(fonte Provincia di Reggio Emilia)

 

 

 

Credito per le aziende agricole - Finanziamenti per 106 milioni di euro a tasso agevolato. Rabboni: dal 2008 a oggi 8,6 milioni dalla Regione per abbattere la stretta creditizia. In Emilia-Romagna il maggior incremento di accesso al credito agricolo negli ultimi cinque anni. Le domande entro il 14 marzo

Bologna - Credito più facile per le aziende agricole dell’Emilia-Romagna grazie alla Regione.
Su proposta dell’assessore regionale all’agricoltura Tiberio Rabboni, la Giunta regionale ha infatti stanziato 1 milione 600 mila euro che permetteranno di abbattere il costo del denaro per il credito di conduzione fino a 1,50 punti percentuali rispetto ai tassi applicati normalmente dalle banche e di attivare un volume complessivo di finanziamenti per circa 106 milioni di euro.
Il programma operativo è rivolto all’insieme delle imprese, senza distinzioni tra settori di produzione, attraverso la concessione di un aiuto de minimis sotto forma di concorso interesse sui prestiti di conduzione richiesti dagli agricoltori alle banche per il tramite degli Agrifidi, gli Organismi di garanzia che operano in agricoltura.  Vi è tuttavia una priorità, riservata alle aziende agricole condotte da giovani imprenditori, under 40,  così come a quelle che nel corso della precedente campagna agraria hanno già contratto prestito di conduzione in regime de minimis.
“Con questo intervento la Regione porta a 8,6 milioni di euro  le risorse  destinate dal 2008, anno d’inizio della crisi mondiale,  ad oggi  all'abbattimento del tasso di interesse bancario per il credito d'esercizio – spiega l’assessore Rabboni –  ciò significa che attraverso le garanzie degli Agrifidi  sono stati attivati prestiti a tasso ridotto per  oltre 516 milioni di euro. Grazie a questi interventi regionali una parte importante degli agricoltori emiliano-romagnoli ha potuto reagire alla pesante stretta creditizia messa in atto dalle banche negli ultimi anni. Tanto è vero che le rilevazioni periodiche di Ismea hanno evidenziato che l'Emilia-Romagna è la regione che ha registrato il maggior incremento di accesso al credito in agricoltura negli ultimi 5 anni."
Una situazione migliore rispetto al resto d'Italia dunque, resa possibile dal dinamismo delle imprese agricole emiliano-romagnole, ma anche dal sostegno della Regione e dal processo di fusione degli Agrifidi che ha portato alla nascita di 3 sole solide realtà interprovinciali in grado  di affiancare  validamente le imprese nel rapporto con il sistema bancario. La riprova e' in un tasso di insolvenza pari allo 0,1% del credito attivato attraverso gli Agrifidi che risulta, peraltro, raddoppiato in volume proprio negli ultimi anni.
Le imprese potranno presentare domanda al proprio Istituto di credito e all’Organismo di Garanzia di appartenenza fino al 14 marzo 2014.

Da 6 mila  a 150 mila  euro gli importi previsti, per una durata massima di 12 mesi
L’importo massimo del prestito per azienda è di 150 mila euro ed è calcolato attraverso parametri definiti con riferimento alle superfici coltivate, ai capi allevati o alle attività svolte. Sono ammesse le imprese che presentano richieste non inferiori a 6 mila euro. Oltre all’abbattimento del tasso di interesse di 1,5 punti percentuali, i prestiti potranno contare sulla garanzia offerta, con capitali propri, dagli Agrifidi nonché sulle condizioni di favore ricomprese all’interno delle convenzioni che gli stessi Agrifidi hanno stipulato con gli istituti bancari.

Come funziona il prestito alle imprese agricole
Gli Agrifidi provvedono direttamente all’istruttoria dell’istanza, alla concessione e alla liquidazione del contributo in conto interesse all’impresa beneficiaria, utilizzando le risorse assegnate dalla Regione. I prestiti, che sono a breve termine con durata fino a 12 mesi, coprono le spese che l’imprenditore agricolo deve anticipare per il completamento del ciclo produttivo-colturale, fino alla vendita dei prodotti.  Il sistema degli  Organismi di Garanzia agricoli è attualmente costituito, a seguito di alcune fusioni, da tre cooperative che operano a livello interprovinciale. Si tratta degli Agrifidi interprovinciali di Bologna-Ravenna-Forlì-Cesena e Rimini,  Parma-Piacenza e Ferrara-Modena-Reggio Emilia./PF

 Info: Interventi sul credito a breve termine in regime "de minimis" (delibera 2106 del 30 dicembre 2013, pubblicata sul Bollettino ufficiale telematico della Regione n. 11 del 13 gennaio 2014) 

http://agricoltura.regione.emilia-romagna.it/aiuti-agevolazioni/doc/normativa/interventi-sul-credito-a-breve-termine-in-regime-de-minimis/interventi-sul-credito-a-breve-termine-in-regime-de-minimis

 

 

Il potere di acquisto delle famiglie si è stabilizzato negli ultimi mesi ma è sceso al 1989. 

 

Emilia, 13 gennaio 2014 -

 “Il potere d’acquisto delle famiglie, dopo sei anni di caduta quasi ininterrotta, si è stabilizzato negli ultimi mesi. Ciò è favorevole alla ripresa che dovrà contare, oltre che sull’export, sulla stabilizzazione dei consumi privati ”– dichiara Sergio De Nardis capo economista NOMISMA commentando il dato ISTAT sulla propensione delle famiglie al risparmio.

“Il dato alimenta però anche motivi di preoccupazione perché evidenzia il deterioramento strutturale delle condizioni di vita generato dal periodo di recessione. In termine pro capite, il potere d’acquisto delle famiglie italiane è arretrato di 25 anni. Ciò è complementare al significativo aumento della povertà negli ultimi anni.

Ci sono anche preoccupazioni congiunturali. Il miglioramento dei redditi non si accompagna a un pari aumento dei consumi: la propensione al risparmio è tornata a crescere. L’economia avrebbe bisogno di consumatori che spendono. Al rialzo del risparmio contribuiscono l’esigenza di ricostituire la ricchezza intaccata negli anni passati, ma anche l’elevata incertezza. 

In un quadro segnato dal deterioramento del mercato del lavoro, il clima incerto è accresciuto dalla confusione in materia di tassazione, dalla continua riapertura di cantieri che si pensavano chiusi (v. pensioni), dagli scivoloni della politica. Tutto ciò alimenta timori, comportamenti precauzionali e rinvii di spesa, neutralizzando le notizie positive che derivano da altri fronti (riduzione dello spread).

Una politica economica che voglia salvaguardare la ripresa e ridare slancio all’Italia non può dunque eludere il dato di partenza costituito dal fortissimo peggioramento subito dalle famiglie. Essa deve poi  porsi l’obiettivo minimo di indicare in modo chiaro quali siano le condizioni fiscali e normative in cui le famiglie e le imprese saranno chiamate a effettuare le proprie scelte di spesa e investimento – conclude De Nardis.

 

Per effetto del calo del potere di acquisto più di due italiani su tre (68 per cento) hanno ridotto la spesa o rimandato l'acquisto di capi d'abbigliamento e oltre la meta (53 per cento) ha detto addio a viaggi e vacanze e ai beni tecnologici (52) e molto altro ancora. E' quanto emerge da una analisi Coldiretti/Ixè  dalla quale si evidenzia che il calo del potere di acquisto rilevato dall’Istat ha provocato una spending review degli italiani durante l’anno. La situazione economica generale del Paese - sottolinea la Coldiretti - si riflette sul potere di acquisto delle famiglie e quindi sull'andamento dei consumi. La crisi infatti ha provocato una profonda spending review dei bilanci familiari che ha colpito tutti le voci di spesa come la frequentazione di bar, discoteche o ristoranti nel tempo libero, dei quali ha fatto a meno ben il 49 per cento. Il 42 per cento degli italiani ha rinunciato alla ristrutturazione della casa, il 40 per cento all'auto o alla moto nuova e il 37 per cento agli arredamenti. Significativo è anche - continua la Coldiretti - l'addio alle attività culturali del 35 per cento degli italiani in un Paese che deve trovare via alternative per uscire dalla crisi, ma anche quello alle attività sportive (29 per cento) destinato ad avere un impatto sulla salute. E per il 2014 - conclude la Coldiretti - pesa il fatto che appena il 14 per cento delle famiglie italiane pensa che la propria situazione economica migliorerà, mentre per il 35 per cento è destinata a peggiorare anche se una maggioranza del 51 per cento ritiene che non cambi. (Fonti Nomisma e Coldiretti)

 

 

Pubblicato in Agroalimentare Emilia
Domenica, 19 Gennaio 2014 08:46

Nasce "AgrOsserva"

 

l'Osservatorio Ismea-Unioncamere sulla congiuntura dell'agroalimentare italiano

 

 

 Roma, 09 gennaio 2014 -

 

AgrOsserva inaugura una nuova linea di informazione periodica sul food and beverage, frutto della collaborazione continuativa tra i due enti sancita dal protocollo d'intesa dell'ottobre 2012.
 
Grazie alla valorizzazione e condivisione dei rispettivi patrimoni informativi e alla implementazione di nuovi processi di indagine, AgrOsserva si propone come lo strumento più aggiornato ed esauriente sulle dinamiche dell'agroalimentare in Italia e all'estero.
 
L'illustrazione del rapporto vuole rappresentare trimestralmente un'importante occasione di confronto tra le Istituzioni e i rappresentati della filiera, con l'obiettivo di accrescere la conoscenza di uno dei settori di punta del Made in Italy.

 

 

 

 

 

- Il III Trimestre 2013-

 

Nel 2013, nonostante l'andamento climatico sfavorevole e l'impatto del prolungato ciclo recessivo dell'economia nazionale, l'agricoltura archivia un'annata in moderata flessione, soprattutto se confrontata con la dinamica negativa del settore industriale. Migliora, seppure gradualmente, la situazione sul fronte dei costi di produzione, anche se i prezzi all'origine registrano diffusi cedimenti, soprattutto nel comparto delle coltivazioni, a causa delle forti pressione dell'offerta sui mercati internazionali. Un aspetto positivo è sicuramente legato alla dinamica occupazionale, che mostra in agricoltura un andamento decisamente migliore rispetto a quello degli altri settori.

I consumi alimentari hanno chiuso i primi nove mesi del 2013 ancora con il freno tirato, cedendo nei volumi l'1,7% su base annua. Avanzano invece a un ritmo sostenuto le esportazioni agroalimentari, con gli ultimi aggiornamenti che da gennaio a settembre indicano una crescita del 5,8%, grazie ai progressi riscontrati per tutti i principali prodotti del made in Italy.

Sono alcuni degli spunti messi in luce da "AgrOsserva", l'Osservatorio Ismea-Unioncamere sulla congiuntura del settore agro-alimentare presentato oggi a Roma nel corso di una conferenza stampa presso il Ministero delle politiche agricole.

"Da oggi il sistema agricolo e alimentare italiano può contare su uno nuovo e più completo strumento per monitorare le dinamiche congiunturali e di mercato del settore, utile alle istituzioni e agli operatori soprattutto ai fini decisionali". Lo ha affermato il Presidente dell'Ismea Arturo Semerari introducendo i lavori di presentazione del primo numero di AgrOsserva, rapporto trimestrale di analisi e previsioni sull'agroalimentare italiano, nato dallo sforzo congiunto di Ismea e Unioncamere. "Grazie al prezioso contributo del sistema camerale - ha proseguito Semerari - l'intera gamma degli strumenti informativi e di analisi di Ismea potrà essere valorizzata e messa a disposizione di un numero ancora più ampio di imprese. Un'opportunità in più, quindi, per le aziende che non sempre, soprattutto in una fase come quella attuale, si trovano nelle condizioni di comprendere appieno il contesto in cui operano e di valutare i possibili aspetti evolutivi dei mercati".

"L'agroalimentare è un settore strategico per il rilancio dell'economia nazionale - ha detto il Presidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello - ma va conosciuto e studiato meglio per essere sostenuto e promosso. In questi anni di crisi, grazie alla proiezione sull'estero di tante produzioni alimentari italiane di qualità, ha dato un contributo importante alla tenuta del Paese. Negli ultimi anni, le Camere di Commercio si sono impegnate nelle politiche di qualificazione, promozione e tutela delle nostre produzioni. Con questa iniziativa, abbiamo voluto affiancare al servizio di monitoraggio del mercato agricolo - che Ismea svolge istituzionalmente - le competenze del sistema camerale nell'analisi del sistema imprenditoriale per accendere un faro di  informazione periodica approfondita su tutta la filiera agroalimentare. E' uno strumento importante perché è proprio l'osservazione tempestiva e approfondita delle dinamiche in atto che può aiutarci a individuare le  politiche più adatte per sostenere le piccole e medie imprese di questa filiera, fondamentale per il rilancio del Paese". 

(Fonte Ismea)

Pubblicato in Agroalimentare Emilia
Mercoledì, 15 Gennaio 2014 08:19

Lattiero Caseario: 2014 Ripartenza difficile

 

 

La riapertura dei mercati all’insegna di valori negativi. Stazionari i mercati delle due principali DOP mentre flessioni importanti hanno registrato il Latte Spot e il Burro. 

 

di Virgilio - 

Parma 15 gennaio 2014 --

Prezzi stazionari e scambi normali secondo l’ultimo bollettino della Borsa Merci di Parma relativamente al Formaggio Parmigiano Reggiano. Quotato tra 9,00 e 9,40€/Kg, il parmigiano Reggiano  di 12 mesi  e oltre, è l’unico prodotto che ha registrato un segno positivo alla riapertura dell’attività lo scorso 3 dicembre. +0,27% rispetto l’ultima quotazione del 2013. Nessuna variazione invece da rilevare per il Grana Padano che conferma le chiusure dello scorso anno.

Prosegue invece la discesa a grandi falcate del latte Spot. Ai 4 euro perduti nel mese di dicembre si deve aggiungere un altro euro lasciato sul campo lunedi scorso. Un ulteriore -3,09% che porta il prezzo del latte crudo all’interno della forbice 47,43-49,49€/100litri di latte. 

Scende anche il burro che perde tra l‘1,30% e l‘1,98% a seconda delle tipologie. Prendendo a riferimento il Burro CEE questo perde 1,30% fissando il prezzo a 3,80/kg. Unica eccezione per il Burro zangolato quotato a Parma che conferma i 2,70€/kg. chiusura d’anno precedente.

 

Alaa El-Din Ahmed Bekhit 

(Foto: Alaa El-Din A Bekhit)

Latte e Formaggio di Cerva: migliori proprietà di quello d’asina

 Le analisi condotte dal Dipartimento di scienze alimentari dell'Università di Otago (regione al sud della Nuova Zelanda) hanno identificato nel latte dei cervidi (alci, caprioli, cervi, daini, renne) e quindi nel formaggio, composti bioattivi, in grado di rafforzare il sistema immunitario negli esseri umani che se ne cibino. 

L'idea di produrre un formaggio dal latte di cerva, è nata proprio, secondo quanto dichiarato alla stampa dal responsabile di progetto professor Alaa El-Din A Bekhit, «dall'apprendere che in Europa si vende - a prezzi altissimi - il formaggio di latte di asina, che ha solo alcune proprietà bioattive, mentre il latte di cerva ha proprietà ancora più benefiche».

Se la ricerca confermerà i dati, dovranno risolvere alcuni problemi legati alla mungitura automatica degli animali, e poi sarà la volta che troveremo il latte di cerva sulle nostre scaffalature.

Pubblicato in Agroalimentare Emilia