Mercoledì, 28 Gennaio 2015 17:19

Maxi operazione anti 'ndrangheta: effettuati 160 arresti In evidenza

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Vasta operazione contro la 'ndrangheta: 160 arresti, 117 dei quali disposti dalla magistratura di Bologna ed altri 46 provvedimenti emessi da quelle di Catanzaro e Brescia -

Parma 28 Gennaio 2015 – Di Cloe M. -

Si tratta di una maxi operazione contro la 'ndrangheta effettuata dai carabinieri nelle regioni di Emilia Romagna, Lombardia, Piemonte, Veneto, Calabria e Sicilia.
Un totale di 160 arresti, 117 dei quali disposti dalla magistratura di Bologna ed altri 46 provvedimenti emessi da quelle di Catanzaro e Brescia. E' stata proprio la procura distrettuale antimafia di Bologna a coordinare l'inchiesta, denominata "Aemilia", ottenendo un'ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di 117 persone considerate responsabili, a vario titolo, di estorsione, associazione mafiosa, porto e detenzione illegale di armi, usura, intestazione fittizia di beni, emissione di fatture false e reimpiego di capitali di provenienza illecita. Più in generale, tutti reati a cui si aggiunge l'aggravante di aver favorito l'attività di associazione mafiosa.

In inchieste collegate, le procure di Catanzaro e Brescia hanno emesso altri 46 provvedimenti di fermo per i medesimi reati. Un'operazione imponente che ha comportato un impiego considerevole di carabinieri occupati in arresti e perquisizioni.
Quello che si venuto a delineare in Emilia è uno scenario che risulta legato ad imprenditori locali come Francesco Balbo. Indagato per concorso esterno in associazione mafiosa anche Giovanni Bernini. Tra gli arresti spicca il boss Michele Bolognino, considerato il referente della 'ndrangheta per il Parmense, ed il consigliere comunale di Reggio Emilia Giuseppe Pagliani (Forza Italia), prelevato dalla sua abitazione in provincia di Reggio Emilia.

Una lunga lista che vede coinvolti anche Giuseppe Iaquinta, padre del calciatore Vincenzo, ed Augusto Bianchini che ha partecipato agli appalti per la ricostruzione post terremoto in Emilia. Coinvolti anche fratelli del boss Nicolino Grande Aracri, Domenico ed Ernesto. Il primo, un avvocato penalista, è stato arrestato in esecuzione di una delle 117 ordinanze di custodia cautelare emesse su richiesta della Dda di Bologna, mentre il secondo in virtù dei 37 provvedimenti di fermo emessi dalla Dda di Catanzaro.
L'inchiesta ha messo in luce una diffusione capillare delle attività della cosca di 'ndrangheta dei Grande Aracri in Emilia Romagna, parte della Lombardia e del Veneto. Il tutto sotto il diretto controllo e la guida di Nicolino Grande Aracri, attraverso infiltrazioni in molteplici settori economici ed imprenditoriali delle regioni.

Sentiti ringraziamenti per l'impegno profuso da parte di Simonetta Saliera, Vicepresidente Regione Emilia Romagna "Agli inquirenti e alla Procura distrettuale antimafia di Bologna va il nostro grazie e pieno sostegno. L'infiltrazione delle mafie va combattuta e non taciuta. Le Istituzioni devono sempre più impegnarsi per la legalità, azione che la Regione Emilia-Romagna e l'Assemblea legislativa portano avanti da tempo. Con le leggi approvate nel corso della scorsa legislatura, attraverso azioni concrete si sono realizzate iniziative di diffusione della legalità, oltre all'utilizzo pubblico di beni confiscati alle mafie, il coinvolgimento di ragazzi e ragazze in progetti di formazione culturale, la sinergia dei controlli nei cantieri edili, nel settore dei trasporti e del facchinaggio. C'è molto da fare. Noi Istituzioni dobbiamo rafforzare l'attenzione e il nostro impegno".