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AI Act: inizia in Europa il braccio di ferro tra libertà e controllo sociale In evidenza

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Di Andrea Caldart Cagliari, 12 dicembre 2023 (Quotidianoweb.it) - Nella notte tra l’8 e il 9 dicembre scorso l'UE ha trovato l’accordo per normare ed affrontare le sfide etiche e sociali legate all'Intelligenza Artificiale (AI), assicurando che le aziende che forniscono tali servizi e tecnologia rispettino standard elevati, ma sarà davvero così?

Per ora non vi è traccia se le tecnologie ad essa correlate siano incentrate sull’uomo e destinate quindi al servizio dell’umanità e del bene comune.

L'AI Act europeo sembrerebbe un passo importante verso la regolamentazione dell'intelligenza artificiale nell'Unione Europea, attraverso la messa in atto di norme che richiedono qualità e trasparenza negli algoritmi e nell’uso dei dati personali, fondamentali per garantire un utilizzo responsabile e sicuro dell'IA.

Molto acclamato il consenso avuto dopo 36 ore di negoziati che la Commissione, con a capo la Von der Leyen, ha “scucito” alla politica, ma che ha lasciato non pochi dubbi.

Il principale riguarda la capacità dei sistemi di intelligenza artificiale di identificare e analizzare i “sentimenti” dei consumatori che sono totalmente invasivi in quanto, non vi è limitazione alla modalità con la quale vengono utilizzati.

L'analisi dei “sentimenti” è una componente delicata e può comportare rischi significativi se non gestita in modo responsabile.

Il fatto che l’AI Act europeo permetta ancora l'uso di tali sistemi non può che preoccupare, sollevando interrogativi sul bilanciamento tra l'innovazione nell'analisi dei “sentimenti” e la protezione della privacy e della sicurezza delle persone.

Nessun riferimento poi alla questione della precisione e della gestione etica dei dati, che invece deve essere la parte principale quando si tratta di tecnologie che possono influenzare le decisioni e le esperienze delle persone.

Prendiamo ad esempio i servizi pubblici, l'implementazione di sistemi di intelligenza artificiale non può dimostrare quali benefici significativi comporta, perché non è “programmata” per garantire la possibilità di non generare discriminazioni.

Le persone invece devono essere informate quando sono soggette a decisioni influenzate da algoritmi, e dovrebbero avere la possibilità di comprendere come queste decisioni sono state raggiunte.

Ma ad oggi tutto questo non compare nelle regole dell’AI Act e soprattutto non è stato considerato il diritto di fare ricorso quale elemento chiave per garantire che le persone possano contestare decisioni che potrebbero avere impatti significativi sulla loro vita.

Non è proprio corretto dire oggi che questa regolamentazione e la sua l'implementazione, siano elementi normativi di pratiche etiche che possono aiutare a bilanciare l'uso dell'IA nei servizi pubblici, perché non garantiscono di essere al servizio del benessere dei cittadini senza compromettere i principi fondamentali della giustizia e dell'equità.

A questo proposito un altro grande tema non è stato toccato, ed è quello legato all'uso che questa tecnologia venga massicciamente utilizzata per il monitoraggio e il tracciamento totale ed invasivo delle persone, comportando gravi preoccupazioni per la privacy e la libertà civile, specialmente quando si tratta del diritto di riunione e protesta.

Nelle nostre città vediamo spuntare ogni giorno e ad ogni metro, sempre nuovi occhi elettronici che, collegati ai sistemi di intelligenza artificiale, analizzano e interpretano grandi quantità di dati, utilizzati secondo la politica per la nostra sicurezza, ma in realtà servono per identificare e profilare individui, e soprattutto controllare se essi siano legati a specifici gruppi o opinioni secondo i dettami dell’agenda globalista dell’élite di Davos.

Questo comporta una sorveglianza eccessiva, minacciando la libertà delle persone di poter esercitare i propri diritti fondamentali senza timori di ritorsioni o repressioni.

Dopo l’adozione del DSA Digital Service Act e ora con l’introduzione dell’AI Act, il braccio di ferro tra libertà e controllo sociale da parte dalle UE è solo all’inizio.

Link utili:

https://www.consilium.europa.eu/en/press/press-releases/2023/12/09/artificial-intelligence-act-council-and-parliament-strike-a-deal-on-the-first-worldwide-rules-for-ai/