Lunedì, 13 Novembre 2023 09:51

Il Male esiste. “Bisogna combattere perché Dio doni la vittoria” In evidenza

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di Gloria Callarelli (fahrenheit2022.it) 12 novembre 2023  (foto: discoverbritainmag.com) - L’ostinata decisione dei giudici della Corte di Appello di Londra di lasciar morire la povera Indi Gregory, bimba di pochi mesi affetta da una malattia giudicata non guaribile, è la prova provata che il Male esiste. Forse qualcuno ha ancora bisogno di avere delle prove, di vederlo, di percepirlo nella nostra società odierna.

Forse non bastano le guerre. Una a due passi da casa nostra, sostenuta dal continuo rifornimento di armi e denari a spese nostre e in nome della pace: mai ossimoro fu più squallido. O non basta una guerra in Terra Santa che ha già provocato decine di migliaia di morti, tra cui migliaia e migliaia di bambini? Qualche timida protesta qua e là ma poco di più e intanto i giorni passano, si parla di nucleare, si ammazzano persone, si distruggono ospedali e chiese: ma che vuoi, tanto ad agire è Israele. Una barbarie, un crimine contro l’umanità. Altro che.

Forse non basta nemmeno la totale assenza di valori della società odierna per percepire il Male. La famiglia da disgregare: chè al minimo problema è più facile separarsi, divorziare, mandare tutto all’aria. Figli compresi. Non è male? La società che non garantisce più nulla, se non l’acquisto facile. Black friday o come caspita si chiamano, saldi, offerte, amazon e compagnia bel…anzi meglio dire brutta. Ogni scusa è buona per vivere nella smania di dover comprare, riempirsi di roba. Roba. Magari tecnologia, perchè il digitale fa moda. E allora tutti dietro all’Intelligenza Artificiale che ci renderà schiavi, inutili e attaccati alle macchine. Nient’altro che oggetti, diavolerie, mentre ci compiacciamo sempre più di usarli sul lavoro (prima che ci sostituiscano del tutto) o metterli in bella vista in case vuote, prive di calore umano. Al massimo quello animale, che ormai, nella società di oggi, tanto è uguale.

E non basta aver perso le nostre tradizioni per dire che il Male esiste? Mi raccomando: che i bambini non abbiano a fare il presepe per non turbare persone di altre religioni. Poco importa se si creano divisioni fin dalla tenera età, se il bambino non capisce e non comprende i festeggiamenti dell’amico. Nella società multietnica liberale, priva di basi culturali e identitarie da difendere, relativista, questo è quello che avviene. Con il risultato che l’individuo cresce più solo o si adatta a un contenitore sociale che più si avvicina al pensiero unico e ai disvalori sociali: perchè mettersi a difendere il Natale, la Messa, il presepe quando i tuoi amici manco sanno di cosa si tratta? Di qui l’importanza della famiglia che, però, se a sua volta è sradicata nella sua essenza e lontana dai valori cristiani di sempre, sempre più laicizzata perché  fa “figo” e meno bigotto, sarà ancora più solitaria e vuota del vicino straniero. Se a questo ci aggiungiamo i disvalori LGBT, la società ipersessualizzata di Onlyfans e dell’insegnamento della sessualità fin dalla tenera età (andate a vedervi i protocolli di quella infernale struttura che risponde al nome di OMS) o la religione verde pagana della Natura che risponde ai progetti dell’agenda 2030, il gioco è fatto. Soli e divisi ma con la bandierina dei diritti in mano.

Ma che il Male esista lo abbiamo sperimentato a più riprese durante il Covid: il vicino che segnalava il vicino intento a fare jogging oltre il perimetro indicato dalle autorità (cioè, ma ci rendiamo conto?), il familiare che si rifiutava (in via precauzionale però eh?) di visitare l’altro familiare, magari il nipote, perché c’era il virus. Il negozio che impediva l’acquisto di giocattoli ai bambini perché trasmettevano il virus, il bar di sempre che ti lasciava a fare colazione fuori, al freddo, perché sprovvisto di green pass. I vaccini che decimano la popolazione ma che se non lo fai, per un rovesciamento diabolico della realtà, dicevano ti ammali e muori (e non porti il cibo a casa). Ci siamo resi conto? La follia non ha avuto limiti e non ha limiti tutt’oggi se è vero che ancora bisogna litigare entrando in ospedale sprovvisti di mascherina o di tampone per accedere ad alcune cure e che c’è ancora chi va in giro con indosso la muser…ops la mascherina.

La verità è che siamo invasi dal Male. Non stupiamoci allora se si scandalizzano per l’abbattimento di un orso ma non per le migliaia di bambini abortiti ogni anno o comprati al mercato dell’utero in affitto (e magari scartati perché non soddisfano la richiesta). O se sono convinti che andare a morire in Svizzera (pagando) sia una conquista della società. Come non vedere dietro la decisione implacabile, cieca di far morire i deboli una sorta di sacrificio umano odierno? Stiamo parlando di togliere la vita delle persone. Di far morire. Di assassinare esseri umani innocenti.

Le possibilità per la piccola di un’alternativa alla morte c’erano tutte: con la cittadinanza italiana, ad esempio, sarebbe potuta essere stata trasferita in Italia e ricevere le cure del Bambin Gesù di Roma. E invece no la storia si è ripetuta dopo Charlie o Alfie: che importa se la bimba poteva vivere ancora, circondata dall’affetto dei suoi genitori.

Il Male esiste. Ma siamo noi, che crediamo nel Bene, a doverci scandalizzare, protestare, farci sentire. Che dobbiamo insegnare ai nostri figli la speranza del Bene, la Resurrezione di Gesù che ha vinto la morte fisica. Che dobbiamo provare a cambiare la società, rivoluzionarla attraverso la battaglia politica e sociale. Per garantire le cure ai nostri cari e dar loro la speranza di non morire nel “best interest” deciso da un giudice. Per garantire ai nostri figli un futuro, la possibilità di lavorare, crescere una famiglia unita, nonostante le difficoltà, gli imprevisti, i problemi di tutti i giorni.

Ma se non ci impegniamo in prima persona, mettendoci la faccia, lottando, sacrificando un po’ del nostro tempo a far sì che il Bene venga conosciuto e difeso, come pretendiamo di poterlo vedere trionfare un giorno? E’ vero che il Bene ha già vinto, ma dobbiamo metterci del nostro affinchè il disegno si realizzi. Alzatevi, opponetevi, protestate. Del resto come ebbe a insegnare Santa Giovanna D’Arco: “Bisogna combattere perché Dio doni la vittoria”