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Domenica, 09 Luglio 2017 17:39

F1, Gp d'Austria: Bottas e risposta!

Hamilton non corre alla Hamilton. Vettel concreto e veloce ma Mercedes risponde con Bottas. Adesso sono in tre a lottare per il titolo? Intanto Vettel, secondo, vola a +20 nel mondiale

di Matteo Landi

Una settimana iniziata con Vettel convocato dai vertici della Federazione Internazionale, a render conto della ruotata rifilata ad Hamilton a Baku, e finita con un secondo posto in Austria a pochi decimi da Bottas. Nessuna vittoria sul campo ma un trionfo per il morale. Nessuna sanzione aggiuntiva lunedì scorso, sarebbe stato assurdo considerando che per lo stesso "fallo" era già stato penalizzato durante la scorsa gara (con Hamilton clamorosamente illibato per i commissari), e quest'oggi 6 punti guadagnati da Vettel sul rivale per il titolo, adesso staccato di venti punti. Non tanti, se si considera che una vittoria ne assegna ben 25, ma abbastanza per il morale, appunto, se il pilota Ferrari si confermerà affidabile come fino ad ora è stato in questo campionato.

Bottas è in giornata: non basta un gran Vettel. Hamilton, guardati le spalle!

A Spielberg il tedesco ha compiuto un'ottima gara: dopo una buona partenza dalla prima fila ha controllato la seconda posizione senza problemi, subendo nella prima parte di gara il passo più veloce del poleman Bottas ma rimontandolo nel finale, con tanto di arrivo quasi in volata. Niente ha potuto però contro il finlandese di casa Mercedes, parso imbattibile fin dal via scattando così bene da far erroneamente pensare ad una partenza anticipata. Nel finale Bottas, in crisi con le gomme, ha subito il ritorno di Vettel ma è rimasto freddo non concedendo al rivale il minimo spiraglio. Davvero una gara superlativa per un pilota che, teoricamente, torna in corsa per il titolo. Con la vittoria odierna si trova ora a 15 punti da Hamilton, con l'inglese che torna a sentire sul collo il fiatone di un compagno di squadra, considerato troppo spesso la vittima sacrificale del tre volte campione del mondo. Nelle ultime gare Hamilton ha invocato più volte l'aiuto del compagno contro il rivale Vettel, come risponderà la Mercedes alle prossime richieste del suo campione?

Hamilton penalizzato prima del via. Freni a fuoco nelle libere. Mercedes vince ma mostra le crepe

La squadra campione del mondo in carica sta mostrando più crepe del solito a dimostrazione che, con un avversario di pari livello, anche i dominatori della Formula Ibrida possono sbagliare . Si spiega anche così la sostituzione del cambio avvenuta prima della gara costata ad Hamilton una penalità di 5 posizioni sulla griglia di partenza. L'inglese, partito ottavo dopo una qualifica infelice, è parso poco incisivo. Alle prese con problemi agli pneumatici causati dall'assetto che egli stesso ha scelto per la sua vettura, ha faticato ad avere la meglio su vetture meno veloci della sua ed una rimonta che in altri tempi avrebbe compiuto in pochi giri stavolta non si è mai concretizzata. Negli ultimi giri è arrivato a ridosso della terza posizione occupata da Ricciardo, ma l'australiano si è difeso tenacemente conquistando il quinto podio consecutivo.

Ricciardo ormai è una certezza. Toro Rosso, quanti problemi!

La Red Bull non può contare su un mezzo particolarmente performante ma il Ricciardo 2017 è un pilota che ottimizza tutte le situazioni che gli si presentano, capace di imprese che, se compiute dal baby prodigio Verstappen, otterrebbero bel altra attenzione da parte di media ed addetti ai lavori. Per contro il giovane olandese è incappato nell'ennesima gara sfortunata, conclusa pochi metri dopo la partenza: speronato da Alonso, a sua volta centrato da Kvyat quando il pilota della Toro Rosso ha perso il controllo della sua monoposto alla prima frenata dopo il via. A Faenza, considerando anche i malumori di un Sainz stanco di correre a centro gruppo, l'aria che si respira non è delle migliori e la trasferta austriaca non ha fruttato alcun punto mondiale.

Raikkonen da una mano a Vettel ma corre lontano dai primi

Deluso è anche Kimi Raikkonen, solo quinto al traguardo, senza lo smalto dei giorni migliori. E' però stato fondamentale per il secondo posto di Vettel quando alla partenza ha reso difficile la vita a Ricciardo: se il pilota Red Bull avesse passato entrambe le Ferrari, cosa che sembrava nelle sue corde, per Vettel sarebbe stato tutt'altro che facile superare in pista l'australiano che ha viaggiato per tutta la gara poco distante dal ritmo del tedesco. Incidenti, sorpassi e polemiche in Azerbaijan, lotte sul filo dei centesimi in Austria. Nel giro di due settimane la Formula 1 ha mostrato tutta la sua essenza. Fra una settimana il grande Circus incontrerà la tradizione di Silverstone per il decimo Gran Premio dell'anno, spartiacque di questo campionato e, chissà, delle sorti del mondiale.

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Sabato, 08 Luglio 2017 11:03

Nuovo Renault Koleos - VIDEO

Un design dalla silhouette muscolosa, muso robusto, firma luminosa LED Pure Vision, linee slanciate sottolineate dal cromo. Nuovo Renault KOLEOS invita al benessere dei passeggeri: abitacolo spazioso, numerosi portaoggetti, sedili riscaldabili per tutti i passeggeri, illuminazione interna personalizzabile, tetto apribile panoramico.

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Martedì, 04 Luglio 2017 16:21

Renault Megane Grand Coupé - VIDEO

La Renault Megane Grand Coupé si caratterizza da una carrozzeria a tre volumi, linee dinamiche e generosa sagoma, materiali pregiati e qualità delle finiture. Negli interni dal tachimetro agli aeratori passando per la consolle centrale, Renault Megane Grand Coupé sfoggia tanti dettagli in autentico cromo satinato.

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Venerdì, 30 Giugno 2017 10:44

Nessuna sorpresa, nuovo premio per Metzeler

Eccezionale in ogni prova, al punto da meritarsi il massimo punteggio possibile, pari a 20 punti sui 20 a disposizione: l'ultimo test che ha messo sotto esame gli pneumatici per moto non ha riservato nessuna sorpresa e ha visto trionfare ancora una volta il Metzeler Roadtec 01, che si è così confermato anche nel 2017 come miglior gomma Sport Touring, battendo anche prodotti più nuovi.

Una nuova vittoria

Commercializzato ormai da alcuni anni e disponibile in differenti misure, come si può vedere nella pagina di euroimportpneumatici dedicata alla gamma Metzeler, il Roadtec 01 era già considerato uno dei migliori esemplari sul mercato, ma si poteva pensare che la concorrenza di pneumatici di più recente introduzione potesse scalfire il suo primato. Niente di più sbagliato, come appunto sancito anche dall'autorevole magazine inglese MCN, che nella comparativa sulle gomme Sport Touring 2017 pubblicata agli inizi di questo mese di giugno ha per l'appunto premiato la casa produttrice tedesca.

Il test inglese

Per la precisione, la rivista ha organizzato una giornata di test presso il circuito Bruntingthorpe Proving Ground di Leicester, provando una decina di modelli di vari costruttori (e misura fissa 120/70 ZR 17 anteriore e 180/55 ZR 17 posteriore) in condizioni di asciutto con tempo nuvoloso e una temperatura media di 14 gradi, montati su una Yamaha Tracer 700 ABS del 2017 guidata da Bruce Dunn, MCN Performance tester con oltre 26 anni di esperienza alle spalle. Secondo la redazione della testata giornalistica, la scelta di girare in circuito non deve trarre in inganno: il manto stradale dell'impianto di Leicester riproduce infatti in maniera fedele il fondo che si riscontra nelle normali strade che un motociclista può percorrere quotidianamente.

I metri di giudizio

Sono stati quattro i parametri in cui è stato valutato ogni set di pneumatici, e ovvero comfort, feedback restituito dal pneumatico anteriore (prendendo in considerazione anche l'aspetto dell'agilità), feedback del posteriore e stabilità; a ogni valore di giudizio è stato assegnato un punteggio, che andava da un minimo di 1 a un massimo di 5, portando così a 20 il massimo assegnabile a ogni gomma.

La classifica delle gomme Sport Touring 2017

Ebbene, come accennato, la gomma Metzeler Roadtec non ha semplicemente vinto la comparativa, ma ha stracciato la concorrenza, ottenendo il punteggio massimo in ciascuno dei quattro valori presi in considerazione e portando a casa di conseguenza un voto definitivo ottimo, di 20 punti su 20. Secondo, comunque a poca distanza, il Pirelli Angel Gt (che ha ricevuto 19,5 punti), mentre completa il podio un'altra gomma tedesca, la Continental Road Attack 3 (a 19 punti); più indietro invece le proposte di Avon, Dunlop, Bridgestone, Michelin e Maxxis.

La Metzeler sbaraglia gli avversari

Anche i giudizi per gli pneumatici Metzeler sono ugualmente elevati, con un comfort definito "eccezionale" e parametri altissimi in ogni altra prova. Bruce Dunn, ad esempio, ha detto che grazie a questi pneumatici "sembra quasi che la Yamaha Tracer abbia fatto un upgrade delle sospensioni da 3000 sterline"; molto buona anche la risposta dell'anteriore, che offre un livello di sportività molto alto che permette di scendere molto rapidamente in piega, così come quella del posteriore, che garantisce un ottimo livello di grip che aumenta la sensazione di estrema sicurezza per il motociclista.

Raggiunta l'eccellenza

In definitiva, il pilota inglese ha sintetizzato che i Metzler Roadtec 01 sono riusciti "a mantenere lo scettro di migliori pneumatici Sport Touring grazie alla loro abilità complessiva di saper trasformare in modo impressionante le prestazioni di una motocicletta in termini di maneggevolezza e qualità della guida".

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Lunedì, 26 Giugno 2017 22:03

F1, Gp d'Azerbaijan: Street Fighters

Incidenti, colpi bassi e sorpassi. E' successo di tutto sul cittadino azero. Si incendia la lotta mondiale fra Vettel ed Hamilton, con la complicità di maldestri commissari. Che Formula 1!

di Matteo Landi

Dagli abbracci, e dolci parole dei primi Gran Premi dell'anno, alle parole pesanti volate durante e dopo la gara azera. Da "che bello combattere per il mondiale con un campione vero come Vettel" a "Seb mi dimostri che è un uomo, faccia a faccia".  Il rapporto fra Vettel ed Hamilton e le parole dell'inglese hanno avuto una brusca inversione di rotta. Non poteva essere altrimenti. Un rapporto di amicizia ad uso e consumo dei media, diventato finalmente quello che è, com'è naturale che sia quando due piloti con quel carisma si giocano un mondiale. A Baku è successo di tutto. Anche troppo. Dal rallentamento ingiustificato e pericoloso di Hamilton in regime di safety car - con conseguente lieve tamponamento di Vettel quando i due si trovavano in prima e seconda posizione - alla ruotata di Vettel inflitta al rivale dopo averlo affiancato chiedendogli spiegazioni. Un incidente senza conseguenze per entrambi, dettato dal nervosismo di Vettel, caduto nella trappola appena gettatagli da Hamilton. Difficile stabilire se il pilota Ferrari abbia volontariamente "speronato" il rivale, mentre gesticolava come un qualsiasi automobilista arrabbiato ad un incrocio.

Vettel perde la testa, ma i commissari vedono solo rosso

Ai commissari è sembrato un vero e proprio "fallo di reazione" ed al tedesco, dalle reazioni decisamente latine, è stato comminato uno stop and go di 10 secondi. Una penalità decisamente pesante, scarsamente utilizzata in tempi recenti, che però ci poteva stare. Peccato siano stati quegli stessi commissari, che hanno ritenuto pericoloso il comportamento di Vettel, a non pensare lo stesso dell'atteggiamento tenuto da Hamilton e che siano stati clementi persino con Bottas, reo di aver distrutto il fondo vettura e la gara di Raikkonen pochi metri dopo la partenza. Così le parole rilasciate da Arrivabene a fine gara "nel dubbio si penalizza sempre la Ferrari" sembrano molto più di uno sfogo dettato dalla delusione di una gara terminata con il quarto posto di Vettel ed il ritiro di Raikkonen, tartassato dalla sfortuna e costretto alla resa dopo varie vicissitudini. Tuttavia la squadra di Maranello dovrebbe gioire per i 2 punti guadagnati da Vettel su Hamilton, arrivato alle spalle del rivale dopo che il karma ha deciso di colmare la lacuna lasciata dai commissari, troppo benevoli nei suoi confronti: l'inglese ha rischiato di perdere la protezione-appoggio della testa ed è stato costretto ad un ulteriore pit stop.

Vince Ricciardo, Stroll a podio, Bottas secondo in volata. Che Gran Premio!

Safety car, bandiera rossa, incidenti, il Gran Premio di Azerbaijan ci ha riconsegnato la "magia" delle gare cittadine della Formula 1 che fu. Infuocando la battaglia mondiale Ferrari-Mercedes, messa quasi in secondo piano a vantaggio del primo podio di Stroll, fino ad ora sbeffeggiato da giornalisti ed addetti ai lavori, superato sul traguardo da Bottas, il quale dopo il contatto con Raikkonen si era addirittura ritrovato ultimo. Ma fra le litiganti Ferrari e Mercedes il terzo, Ricciardo, gode. Costretto ad una sosta ai box anticipata ha mantenuto i nervi saldi, è rimontato con tanto di triplo sorpasso ai danni delle due Williams e di Hulkenberg e mentre alle spalle i suoi colleghi se le davano di santa ragione ha tagliato il traguardo per primo consegnando un'insperata vittoria alla Red Bull, in un anno in cui la squadra austriaca sembra non trovare il bandolo della matassa della competitività. E dell'affidabilità, vedi il ritiro di Verstappen.

Force India: che duello in famiglia! McLaren a punti.

Dopo le incomprensioni dell'ultimo Gran Premio del Canada la coppia Force India è arrivata definitivamente allo scontro. Le capacità di Ocon sono ormai chiare a tutti, ma in futuro dovrà dosare la sua aggressività nei confronti del suo compagno di squadra: i due sono arrivati al contatto e Perez stretto al muro dal francese non ha potuto far altro che abbandonare la gara. Ocon è poi riuscito a risalire fino alla sesta posizione ma i punti conquistati dalla squadra indiana potevano essere di più. In mezzo a tanto clamore s'è fatto rivedere anche Fernando Alonso, capace di conquistare il nono posto ed i primi punti mondiali per la McLaren. Risultato magro se si pensa al blasone della squadra ma che rappresenta una piccola boccata d'ossigeno in un momento in cui fra la stessa McLaren ed la Honda non scorre più buon sangue. Chissà cosa riusciranno a fare su una pista più tradizionale, come quella che il Circus della massima Formula incontrerà fra due settimane in Austria. Sicuramente vivremo un'altra vicenda della lotta al vertice Ferrari-Mercedes giunta decisamente ai ferri corti.

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Doppietta Mercedes nel giorno nero della Ferrari. Vettel, sfortunato al via, arriva quarto dopo una bella rimonta. Raikkonen sbaglia e arranca. 

di Matteo Landi

Dopo la pole position Hamilton era visibilmente commosso. Una zampata al termine delle qualifiche aveva consegnato all'inglese la prima posizione, battendo Vettel, in un sabato in cui Mercedes e Ferrari si erano equivalse. Per Hamilton significava la 65esima pole position della carriera, al pari del mito suo e di molti, Ayrton Senna. Epoche diverse, vetture diverse, paragoni improponibili se non a livello puramente statistico. Da una parte un pilota che ha scritto la storia, battendosi in pista con vetture non al top come Toleman e Lotus prima della lunga parentesi vincente targata McLaren, dall'altra un pilota che la storia la sta scrivendo ma che ha avuto la fortuna, e per certi versi anche il merito, di correre sempre con vetture da vertice. Comunque la si guardi Hamilton è un pilota destinato ad essere ricordato come uno dei migliori di sempre. Lo ha ribadito in gara, dominando dall'inizio alla fine. Senza esitazioni ha condotto la sua Mercedes ad una vittoria divenuta doppietta grazie al secondo posto di Bottas. Stavolta le Mercedes hanno avuto vita facile nel giorno nero della Ferrari.

Ferrari, che giornataccia! Vettel regala comunque spettacolo

Come più volte accaduto nel 2016 Verstappen ha fatto infuriare i tifosi della Rossa quando al via è letteralmente salito sopra l'ala anteriore di Vettel. Un normale contatto di gara che è bastato a guastare la domenica della casa di Maranello. Vettel, ritrovatosi ultimo dopo la sosta ai box necessaria per la sostituzione del muso, è risalito furiosamente con tanto di lotta finale al cardiopalma con le due Force India, mai così in palla quest'anno, conquistando un quarto posto che gli permette di mantere la testa della classifica del mondiale con 12 punti di vantaggio su Hamilton. Senza un problema al fondo della sua auto, conseguenza indiretta del contatto iniziale, avrebbe sicuramente raggiunto il podio ma vista come si era messa la gara dopo pochi metri il tedesco ha quasi da sorridere.

Raikkonen, torna in versione Monaco per cortesia!

Raikkonen, dopo la bella gara monegasca, ha mostrato stavolta il suo lato peggiore. Pasticcione in qualifica, quarto dopo alcune sbavature nel giro decisivo, ha fatto peggio in gara quando dopo pochi giri ha danneggiato la sua vettura mettendo in piena accelerazione due ruote sull'erba. Superato da Perez è caduto nell'oblìo, non trovando il ritmo necessario per avvicinarsi alla zona podio se non nell'ultima parte di gara, quando la sua vettura ha iniziato a fare i capricci e si è dovuto arrendere tagliando il traguardo in settima posizione. Se il quarto posto di Vettel va accolto con gioia per la grinta messa in mostra dal tedesco, in difficoltà per colpe non sue, il settimo di Raikkonen è il risultato di una prestazione che ci riconsegna il pilota abulico e svogliato già visto nel recente passato.

Sorride Ricciardo, terzo. Force India corre fra i grandi

Sul podio, insieme ai piloti Mercedes, è salito Ricciardo. L'unico pilota Red Bull al traguardo, visto l'abbandono per problemi tecnici di Verstappen, ha ben resistito alle veloci Force India ed il sorriso mostrato sul podio è più che lecito se si considerano le prestazioni messe in mostra quest'anno dalle Red Bull. Sorpresa positiva di giornata è la prestazione dei due piloti Force India: Perez ed Ocon. Per loro tuttavia la festa è rovinata da ordini di squadra impartiti a Perez e disubbediti dallo stesso, che non ha voluto farsi passare dal giovanissimo compagno di squadra, in quel momento più veloce di lui. Per qualche giro si è rivisto il Perez dei tempi McLaren, veloce ma indisciplinato, pronto a fare a ruotate con il compagno di squadra Button. Non una bella pubblicità per un pilota che aspira a correre nuovamente per un top team.

Alonso, il calvario chiamato McLaren-Honda

A proposito di top team, anzi top team decaduti, continua il periodo buio McLaren e quell'intesa con la Honda che stenta a decollare. Dopo l'avventura in Indycar, con Alonso velocissimo alla 500 miglia di Indianapolis ma costretto alla resa con il motore Honda in fumo, sorte analoga ma meno scenografica è toccata in Canada al forte pilota spagnolo, costretto alla resa a pochi km dall'arrivo quando era in zona punti. Alonso si è poi regalato un bagno di folla, salendo in tribuna tra i tifosi. La sfortuna continua a colpire il pilota McLaren ma l'esperienza americana gli ha dato nuovi spunti per ridergli in faccia.

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L'Emilia dei motori: 
un osservatorio permanente per garantire il futuro a tutta la filiera. È la proposta che Andrea Bozzoli, amministratore delegato di Hpe-Coxa, ha rivolto alla platea del convegno sull'Automotive organizzato da Confindustria Emilia. I massimi esponenti del mondo industriale, del mondo istituzionale e di quello accademico a Modena.

Modena, 8 giugno 2017

"L'Emilia dei motori, una filiera che guarda al futuro". Si è svolto ieri pomeriggio, presso l'aula magna dell'Accademia militare di Modena, il secondo convegno, a distanza di un anno, sul settore automotive emiliano. Il convegno è stato organizzato da Confindustria Emilia, sede di Modena, in collaborazione con la Fondazione Cassa di risparmio di Modena, Democenter e Unicredit.

Se nel 2016 a finire sotto i riflettori furono soprattutto i temi legati alla formazione e all'occupazione, in questa edizione 2017 si è scelto di affrontare principalmente l'aspetto dell'eccessiva frammentazione delle imprese che compongono l'indotto automotive, e di puntare, dunque, per il bene di un comparto che ogni anno muove un giro di affari di oltre sette miliardi, sugli elementi che possono contribuire alla crescita, non solo dimensionale, di tutta la filiera.

«Questo è il secondo appuntamento per fare il punto sull'automotive, uno dei comparti più avanzati, innovativi e noti a livello internazionale del nostro sistema industriale», ha spiegato Valter Caiumi, vicepresidente di Confindustria Emilia, dopo i saluti del comandante dell'Accademia Militare di Modena Salvatore Camporeale. «A maggio dello scorso anno abbiamo posto l'accento in particolare sulle grandi difficoltà dei principali player del settore di trovare risposte alla domanda di risorse umane adeguatamente formate e specializzate. Grazie allo stimolo delle imprese, e unitamente alla capacità delle istituzioni e delle università regionali di individuare in tempi brevi soluzioni appropriate, oggi possiamo contare sulla Motorvehicle University of Emilia-Romagna, che nel giro di qualche anno metterà a disposizione del distretto dei motori ingegneri ad altissima specializzazione».

«Oggi spostiamo l'attenzione su un altro aspetto fondamentale per rendere ancora più solida la competitività del settore», ha continuato Caiumi. «Parliamo della filiera dell'Automotive e di tutte le potenzialità che può esprimere. L'ho ripetuto più volte: abbiamo tutte le carte in regola per competere con i grandi poli produttivi dell'auto e del suo indotto, sia italiani sia stranieri. Ma per fare questo dobbiamo stringere relazioni più solide e strutturate con l'ampia filiera dislocata nella nostra regione che ruota intorno all'auto. La specializzazione della filiera rappresenta un importante vantaggio perché mette in campo catene di valore ben più ampie di quelle rappresentate dalle singole imprese e riesce a dare nuovo impulso alla crescita di piattaforme e bacini territoriali».

«Lo sviluppo e la diffusione del concetto di filiera saranno tra i punti fondamentali dell'attività di Confindustria Emilia», ha precisato il vicepresidente. «Le imprese della nuova associazione verranno organizzate, appunto, per filiere produttive. Verranno sperimentate forme di scambio e di collaborazione nuove tra imprese grandi, medie e piccole. Il valore aggiunto e l'azione di leadership delle imprese capofila potrà essere trasmesso all'intera catena di attività sussidiarie. Non va dimenticato che il successo di numerosi gruppi industriali italiani di medie dimensioni, tecnologicamente avanzati e capaci di presidiare nicchie globali, si fonda proprio su un impianto strutturato e intelligente del concetto di filiera».

«E sono queste realtà, le cosiddette multinazionali tascabili, che accendono i fari dell'internazionalità sui nostri territori, che attirano gli investitori e ci fanno uscire dal provincialismo», ha concluso Caiumi. «Per questo mi fa particolarmente piacere essere qui a parlare della filiera dell'automotive. Oggi rifletteremo sulla nuova tipologia organizzativa di un comparto "storico" della nostra industria. Con la certezza che potrà diventare un modello applicabile ad altri settori altrettanto importanti del nostro sistema produttivo».

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«UniCredit, banca e partner del territorio, ha voluto sostenere e prendere parte a questa iniziativa che accende i riflettori su un settore portante della nostra economia», ha sottolineato Andrea Burchi, Regional Manager Centro Nord Unicredit. «Un settore del quale conosciamo bene i punti di forza e l'alto potenziale e in cui vogliamo investire, offrendo servizi in grado di agevolare processi volti allo sviluppo di tutta la filiera produttiva. Cogliamo inoltre l'occasione per confermare la vicinanza della banca al tessuto industriale locale e per consolidare il rapporto con controparti di rilievo, come Confindustria Emilia, che agiscono come acceleratori a tutto tondo per lo sviluppo del business e dell'economia del territorio».

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«Il distretto emiliano dell'automotive è caratterizzato dalla presenza di tante aziende di piccole e medie dimensioni. Tra queste aziende, però, alcune sono fin troppo piccole e frammentate: mediamente fatturano 3,8 milioni di euro e occupano 17 persone. Uno dei principali aspetti da migliorare è dunque quello dimensionale: bisogna lavorare affinché le aziende raggiungano una dimensione consona a poter operare in mezzo ai grandissimi produttori», ha rimarcato Andrea Bozzoli, amministratore delegato di Hpe-Coxa. «Se oggi le imprese possono avvalersi di grandi professionalità manuali, di operai specializzati, lo stesso non si può dire per la formazione di alto livello: la presenza di laureati in queste aziende è ancora troppo bassa. Abbiamo bisogno di una spinta di sistema da parte di università e istituzioni della regione. A questo proposito credo che il territorio sia pronto per istituire un Osservatorio Permanente sull'Automotive capace, attraverso un accurato e costante lavoro di raccolta di dati e di esigenze delle imprese, di studiare la filiera per mettere in campo tutte le azioni utili e necessarie per dare soluzioni, anche attraverso l'uso di fondi europei disponibili per la crescita».

«Oggi in Dallara siamo 620, più della metà sono ingegneri. Quando sono arrivato eravamo in 107. La crisi per noi è stata in fondo un'opportunità: ci ha costretto a lavorare insieme. Abbiamo capito che da soli non possiamo fare nulla. La competitività di una singola azienda si lega a filo doppio con la competitività del suo territorio». ha ricordato l'amministratore delegato di Dallara, Andrea Pontremoli. «I territori, però, devono mettere a disposizione delle aziende un sistema educativo all'altezza».

«La differenza la fanno le persone. Vogliamo le persone migliori? Offriamo benefit, soldi e stipendio, ma non basta, perché la parte immateriale è valore dell'azienda. E allora dobbiamo garantire altro, come ad esempio smart working, no cartellino e via andando», ha detto il responsabile Risorse umane di Ducati Luigi Torlai. «La formazione è al centro delle nostre imprese. Fate venire nelle nostre aziende i ragazzi delle medie inferiori. È lì che nasce il sogno. I giovani non cercano solo occasioni di guadagno, ma cercano anche il coinvolgimento in sfide professionali. Servono giovani con elevate competenze digitali, rinnovamento risorse umane».

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Domenica, 28 Maggio 2017 18:16

F1, Monaco: Ferrarissima!

Uno-due delle Ferrari con Vettel davanti a Raikkonen. I due ferraristi dominano in modo principesco nel giorno della debacle Mercedes. Ora Hamilton è a -25.

di Matteo Landi

Correva il 2001, e Michael Schumacher al volante della sua Ferrari tagliava per primo il traguardo del Gp di Monaco. Un bellissimo trionfo per la squadra di Maranello che colse addirittura una doppietta grazie al secondo posto di Barrichello. Poi il Principato di Monaco divenne stregato per le Rosse, fra incidenti clamorosi, come nel 2004 quando Schumi subì la tamponata di Montoya in regime di safety car, penalità inaudite, il colpito fu sempre il tedesco campionissimo della Ferrari al quale nel 2006 annullarono la pole position conquistata sul campo ritrovandosi costretto a partire ultimo, e qualche podio dal sapore di occasione persa, vedi l'edizione 2011 con Alonso ad un passo dalla vittoria e battuto da Vettel. 16 anni dopo l'ultima vittoria la Ferrari ritrova il gradino più alto del podio proprio con quest'ultimo dopo una gara alla....Mercedes.

Ferrari, che dominio!

Un weekend completamente dominato dai piloti di Maranello, che si sono contesi prima la pole position e poi la vittoria. Sabato Raikkonen ha ritrovato quella pole che gli mancava dal Gp di Francia del 2008, domenica Vettel ha chiuso il periodo nero della Ferrari nel Principato. Al via della gara il finlandese ha mantenuto la prima posizione davanti a Vettel e fino al primo ed unico pit stop le prime due posizioni sono rimaste invariate anche se il tedesco, con l'avanzare dei giri, si faceva sempre più pressante alle spalle del miglior Kimi Raikkonen degli ultimi anni. Veloce ed affidabile ha subìto prima la strategia Ferrari, che lo ha fermato ai box prima del compagno di Scuderia, poi il ritmo forsennato di Vettel, il quale dopo la sosta ai box è scappato dai radar dell'ultimo campione del mondo Ferrari. Ma occhio a parlare di gioco di squadra, per altro eventualmente legittimo: normalmente chi si ferma prima trae un vantaggio, ma Montecarlo non è una pista normale (vedi il "traffico" dei doppiati e l'asfalto decisamente "gentile" con gli pneumatici) ed in questo caso è successo esattamente il contrario. Per la gioia di Ricciardo, terzo alla fine, il quale è riuscito a beffare Bottas e Verstappen, ed appunto Vettel che ha avuto la meglio su un Raikkonen visibilmente abbacchiato a fine gara. Una vittoria avrebbe significato molto per il finlandese, a secco da Marzo 2013. Tuttavia, se Kimi continuerà ad avere questo rendimento, siamo certi che tornerà presto ad assaporare il sapore del successo. Dal canto suo Vettel non ha rubato niente ed anzi ha mostrato un rendimento perfetto in una domenica, per lui, perfetta. La Ferrari è tornata principesca!

Mercedes, che batosta!

Non hanno gioito in Mercedes. Bottas ha dato il massimo e nonostante non abbia commesso errori non è riuscito ad andare oltre la quarta piazza finale, soffrendo il passo lungo della propria monoposto parsa a disagio nelle strette stradine del cittadino monegasco. Peggio è andata ad Hamilton, solo settimo al traguardo dopo una delle sue peggiori qualifiche di sempre: impreciso, nervoso ed anche sfortunato, vedi una bandiera gialla proprio durante il suo ultimo giro veloce, poi abortito. Promosso di una posizione, 13esimo in griglia di partenza, solo grazie alla penalità inflitta al rientrante Button. Il rientrante pensionato, autore per altro di una gara decisamente negativa terminata anzitempo con il ritiro, lascerà ad Alonso una vettura con una power unit quasi fresca, viste le sostituzioni delle componenti operate dai suoi meccanici.

Alonso, niente Monaco. Per lui c'è Indianapolis

Lo spagnolo ha deciso con il coraggio del campione di affrontare la 500 miglia di Indianapolis sacrificando la presenza al Gran Premio di Monaco. Ad esser maligni potremmo dire che tutto sommato non sa quel che trova in America, ma sicuramente sa quel, poco, che lascia in Europa. Perchè la McLaren è una nave che sta affondando. Schettino o eroe dei due mondi? In ogni caso un grande in bocca al lupo a Fernando perchè servono gli attributi per disputare una delle gare più pericolose del pianeta con alle spalle solo pochi chilometri al volante della Dallara che piloterà.

Debacle Mercedes, Red Bull è la sfidante della Rossa

In concomitanza con una Mercedes che soffre ed un Hamilton vittima sì della sfortuna, ma per una volta anche di inusuale arrendevolezza, si è quindi rivista una buona Red Bull. Di questa Montecarlo Ricciardo conserverà il trofeo riservato al terzo classificato ma anche il ricordo di una gara in cui non ha mai mollato, sembrando a tratti anche capace di attaccare le due Ferrari. La safety car entrata in pista nel finale ha dato una speranza in più all'australiano ma niente ha potuto contro i due alfieri della Rossa. La Ferrari ha così finalmente rotto l'incantesimo del Principato ed adesso può veramente sognare. Vettel alla sesta vittoria in Rosso consolida la sua leadership iridata. Chi l'avrebbe mai detto pochi mesi fa? Se è un sogno non svegliatevi.

Pubblicato in Motori Emilia
Lunedì, 22 Maggio 2017 21:02

Ciao Nicky

Kentucky Kid ci ha lasciato. Se ne va dopo 5 giorni di coma. Forse gli unici giorni della sua vita in cui non ha sorriso.

di Matteo Landi

Il motociclismo è uno sport ipercompetitivo, individualista, e pochi corrono per il solo gusto di partecipare. Quando vinci i rivali spesso ti odiano. Un odio chiaramente sportivo ma pur sempre un sentimento negativo. Quando Hayden arrivò in MotoGp come compagno di Valentino Rossi tanti nutrivano dubbi sulle reali capacità del campione americano Superbike. Poi il giovane del Kentucky si fece strada, a modo suo. Macinò esperienza, punti su punti e nel 2006 vinse addirittura il mondiale battendo proprio la leggenda di Tavullia. Eppure nessuno lo odiò. Non ebbero il tempo: avvolto nella bandiera americana, piangeva, piangeva a dirotto come chi afferra qualcosa che ha inseguito per tutta la vita. Non potevi odiarlo, seppur "sportivamente" parlando. Si aggirava nel paddock bello come il sole, sorridente, anche quando l'avventura vincente marchiata Honda finì. Divenne un pilota simbolo Ducati ed anche quando si ritrovò alla guida di mezzi poco performanti lo vedevi sorridente, come qualcuno che corre per il piacere di farlo. Mai sofferente come un campione decaduto. Passato alla Superbike aveva accettato una nuova grande sfida. Sempre con il sorriso. Nicky aveva 35 anni, nato a Owensboro, una città di 55.000 anime del Kentucky. Si stava allenando in bicicletta sulla provinciale Riccione-Tavoleto, dopo lo scontro con un'auto è stato trasportato all'ospedale di Rimini per poi ricevere cure più importanti presso il Bufalini di Cesena. Oggi Kentucky Kid ci ha lasciato. Una vita vissuta andando sempre di fretta, veloce come il vento. Nuvolari corse in moto, divenne una leggenda delle corse automobilistiche in un periodo in cui era più probabile lasciare la pelle in pista che giungere a fine carriera per anzianità. Ma come per Nicky il destino aveva scelto qualcosa di diverso. "Correrai ancor più veloce per le vie del cielo" campeggia sulla tomba del grande "Nivola". Siamo convinti che valga anche per Nicky, mentre vestito della sua bandiera americana piange commosso dopo un'altra gara. Ciao Kentucky Kid.

Pubblicato in Motori Emilia
Domenica, 14 Maggio 2017 19:04

F1, Spagna: Hamilton-Vettel la sfida si accende

Hamilton torna alla vittoria dopo un duello d'altri tempi con Vettel. La Ferrari va sul podio con Vettel, secondo ma ancora in testa al mondiale

di Matteo Landi

Spagna 2016, la Ferrari masticava amaro nonostante il podio conquistato, i suoi piloti non erano riusciti ad avere la meglio su baby Verstappen, vincitore alla sua prima gara in Red Bull dopo la debacle dei piloti Mercedes. Dodici mesi dopo la Ferrari sfiora ancora la vittoria ma le sensazioni sono completamente diverse. Come al solito le squadre hanno aprofittato della prima gara europea dell'anno per introdurre i primi importanti sviluppi alle vetture e lo stupore fra gli addetti ai lavori è stato grande quando durante le prove libere del venerdì la Mercedes ha svelato le sue carte. Così tanti aggiornamenti da farla sembrare una vettura completamente diversa e rivitalizzata dopo un inizio di stagione vissuto quasi all'ombra della Ferrari. Con questo "mostro" Hamilton è tornato alla vittoria, ma nonostante le modifiche aerodinamiche e di motore portate la squadra tedesca ha dovuto giocare di strategia per avere ragione su una Ferrari che non ha affatto sfigurato. Una strategia resa vincente anche dalla gara opaca di Bottas, il quale lontano dal ritmo dei primi, si era ritrovato in testa solo grazie al "gioco dei pit stop" ed ha dato un senso alla sua domenica rallentando drasticamente Vettel. Questi, uscito con gomme fresche dal pit stop, stava cercando di guadagnare terreno su Hamilton, ancora alle sue spalle ma con il jolly delle gomme morbide da giocare nell'ultima parte di gara. Vettel si è liberato di Bottas con un sorpasso da antologia, mettendo persino due ruote sull'erba mentre si avviava verso la staccata decisiva in piena velocità sul rettilineo principale. Una gara perfetta quella del tedesco, alla partenza ha sopravanzato Hamilton, partito in pole position, ed ha resistito caparbiamente all'inglese quando questi gli si è fatto sotto nella seconda metà gara. A Barcellona si è finalmente arrivati a quella lotta in pista tanto attesa da Hamilton, desideroso di confrontarsi ruota a ruota con un pilota, Vettel, che reputa al suo livello.

Hamiton-Vettel: la battaglia si infiamma

E che lotta! Vettel, con gomme più dure e meno prestazionali rispetto a quelle del rivale, ha respinto l'attacco di Hamilton, accompagnandolo addirittura fuori pista, ma niente ha potuto quando in pieno rettilineo l'inglese lo ha passato di potenza (e DRS). A quel punto il tedesco ha sperato in una resa delle gomme morbide di Hamilton che però non è arrivata. La Ferrari archivia così un Gran Premio di Spagna battuta, ma consapevole che i 3 secondi e mezzo che separano Vettel dalla vittoria sono in parte dovuti a particolari eventi di gara, come il "rallentamento" di Bottas ed una Virtual Safety Car che ha lievemente facilitato Hamilton, ed alla capacità di quest'ultimo di gestire le gomme, più in palla lui della sua Mercedes modificata.

Mercedes e Ferrari: entrambe a due velocità

Che la musica è cambiata rispetto allo scorso anno si nota anche dalla velocità delle due Mercedes, mai allo stesso livello. Se a Sochi Bottas era sembrato rinato, in Spagna è tornato nei panni del buon pilota che le prende sonoramente dal blasonato compagno di squadra. La gara del finlandese è poi terminata anzitempo con il motore in fumo. La musica non cambia mai per Raikkonen. Se è vero che la fortuna è cieca, nel suo caso la sfiga ci vede benissimo: fuori alla prima curva, dopo essersi ritrovato a sandwich fra Verstappen, anch'egli subito ritirato, ed il connazionale Bottas. Certo, se per una volta Kimi si qualificasse meglio....

Ricciardo, primo podio nella mediocrità Red Bull. Sauber in festa

Delle sventure dei piloti appena citati ha beneficiato Ricciardo, al primo podio dell'anno, ma il suo terzo posto è poco confortante per la Red Bull. La squadra austriaca, nonostante gli aggiornamenti portati in Catalunia, non riesce a cambiare passo e Ricciardo ha rischiato addirittura di subire l'onta del doppiaggio. Chi ha gioito come e forse più di Hamilton è la Sauber ed il suo pilota Wehrlein, addirittura ottavo all'arrivo seppur con una penalità di 5 secondi sul tempo finale. Peccato invece per Alonso: dopo un settimo posto conquistato in qualifica non è riuscito a conquistare la zona punti. Lo spagnolo potrà comunque rifarsi fra due settimane sul catino di Indianapolis, alla ricerca di una vittoria che in Formula 1 non arriverà in tempi brevi. Per farlo sacrificherà addirittura il Gran Premio di Monaco, che si correrà lo stesso giorno della 500 Miglia dell'Indiana. Chissà se riuscirà a coronare il suo sogno, ma soprattutto chissà come volgerà la battaglia fra Vettel ed Hamilton sul cittadino monegasco dopo che la sfida fra i due si è accesa di colpo.

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