Visualizza articoli per tag: lavoro

Cibus Agenzia Stampa Agroalimentare: SOMMARIO Anno 14 - n° 13 29 marzo 2015


SOMMARIO Anno 14 - n° 13 29 marzo 2015

(in allegato il documento scaricabile in pdf)


1.1 editoriale Miracolo italiano: Expo 2015
2.1 Speciale vinitaly Vinitaly 2015: un'ottima annata
3.1 cereali e materie prime (2) Comincia a farsi sentire il peso dei raccolti sud americani.
4.1 export e tutela L'Europa deve difendere la qualità per competere sui mercati
5.1 cereali e materie prime (1) mercato infiammato
6.1 Lattiero caseario Listini stabili su tutti i fronti
7.1 italian sounding Reggio Emilia chiede al Governo più tutela internazionale per il Parmigiano Reggiano
7.2 speciale vinitaly Torna a volare il mercato interno delle Cantine Lungarotti
8.1 export russia Crollo dell'export verso la Russia
8.2 speciale vinitaly Bevitori alla guida tremate. L'autovelox si è montato l'alcoltest
9.1 speciale vinitaly Le idee stravaganti e qui il tasso alcolico non c'entra
10.1 lavoro Street Food, come "aprire" una cucina su 4 ruote
11.1 speciale vinitaly Le creazioni di luce che seducono i wine blogger
11.2 prezzi origine Ismea, più 0,4% i prezzi agricoli a febbraio
12.1 speciale vinitaly Inaugurato il 49° Vinitaly con il Ministro Martina e una grandissima affluenza di pubblico.
12.2 speciale vinitaly Vinitaly, una grande festa italiana
13.1 speciale vinitaly Vinitaly, Valpolicella e Parmigiano insieme
14.1 promozioni Per Bacco che promozioni e che Partner

"Car-à-vin Street Wine" , il 'carretto' del vino, è stato promosso a pieni voti da Vinitaly. Già tanti gli chef con la cucina viaggiante in giro per l'Italia. Ora spazio anche al bere bene in strada. E, per avere le idee chiare, basta andare allo "Streeat food truck festival". Tutte le date da non perdere! -

Parma, 28 marzo 2015 - di Alessandra Ardito -

Inventare e osare. Così si fa di questi tempi e il food-truck e ora anche il wine-truck, carretto del vino sono l'ultima frontiera di chi ha il coraggio di mettersi in gioco, sfruttando le risorse più grandi del nostro Paese: cibo e vino. Che devono essere di qualità eccellente. Così, sulla falsariga del cibo da strada americano, sono nati prima ristoranti su quattro ruote e ora stanno sbocciando graziosi bar itineranti.
Il cibo è già, infatti, nelle strade da qualche mese e questo ha incoraggiato temerari giovani e anche meno giovani a proporre delizie d'uva a bordo di rimorchi particolarissimi o ape car. E' il food truck ribattezzato Car- à-vin Street Wine, cioè una enoteca itinerante. Da ieri, tra l'altro, è partito lo "Street foodtruck festival", l'unico evento interamente dedicato al cibo di qualità su ruote.

Il concetto di partenza è quello di riportare il vino in strada, fra la gente, un po' come accadeva secoli fa, quando le osterie erano protese verso il popolo, all'esterno. L'idea ha un sacco di fascino perché il vino, quello di qualità, ora relegato a luoghi come enoteche e grandi locali alla moda, potrà essere sorseggiato da tutti.

Vini selezionati secondo criteri ben precisi

Chi volesse cominciare un'attività come questa deve rispettare una linea guida: qualcuno ha pensato di scegliere fra produttori giovani, per dar loro fiducia, visto che si sono buttati a capofitto in un'impresa o hanno il coraggio di continuare una tradizione di famiglia. Il momento storico spinge proprio i ragazzi a tornare alla terra.
La carta dei vini deve comunque essere rinnovata periodicamente. I prodotti devono rappresentare un po' tutte le regioni italiane o zone diverse all'interno della stessa regione. Pochi ma buoni e variegati. Sì a qualche etichetta straniera.

Prezzi dei vini

Il prezzo deve essere abbordabile, da 'strada'. L'ideale dai 3 ai 6 euro a calice. Tutti devono avere l'opportunità di degustare più vini di grande qualità.

Il cibo da degustazione


Non si può sorseggiare un aperitivo o un dopocena senza accompagnarlo con piccole e piacevoli quantità di cibo. Indispensabile proporre qualcosa di semplice, pronto e territoriale, ma sempre di eccellente qualità. Bisogna variare i prodotti a seconda della stagionalità e dei vini in carta.

Burocrazia per avviare l'enoteca su quattroruote

Nel nostro Paese, purtroppo, la burocrazia non ci viene molto incontro. Con un po' di pazienza ci si riesce e forse questo fenomeno aiuterà ad avere la consapevolezza che sono necessarie norme più agevolate.

Investimenti 


Tutto dipende dal tipo di food- truck che si intende realizzare e dal progetto che si ha in mente. Pensare bene a cosa si vuole proporre e trovare modi innovativi per presentarlo, con un po' di creatività, in economia. Se c'è passione il riscontro non si farà attendere.
Per avere qualche spunto non c'è occasione migliore del primo, unico "Food truck festival itinerante". E' partita la terza edizione e, per chi volesse farsi una idea, oltre che per assaggiare prelibatezza da tutta Italia, si può consultare il seguente programma per trovare la kermesse più congeniale.

A PARTIRE DA MARZO 2015 TAPPE A ROMA, FIRENZE, 
BOLOGNA, SARZANA (SP), PADOVA e MILANO

Dopo il successo delle due edizioni milanesi che hanno visto la partecipazione di quasi 50.000 persone, lo STREEAT FOODTRUCK FESTIVAL – l'unico festival italiano interamente dedicato al cibo di qualità su ruote e a INGRESSO GRATUITO – diventa itinerante e, a partire da marzo, farà tappa a Roma, Firenze, Bologna, Sarzana (SP), Padova per poi tornare a Milano.
Squisitezze italiane e internazionali dal dolce al salato incontreranno la praticità del cibo di strada. Fast, Cheap, Gourmet, Design e Spirito on the road si fondono e convivono sui camioncini allestiti come vere e proprie cucine itineranti, offrendo un'esperienza gastronomica unica, assolutamente innovativa e al passo coi tempi.

In ogni città lo STREEAT FOOD TRUCK FESTIVAL sarà una 3 giorni dove il cibo sarà il protagonista assoluto: non solo grazie ai piaceri del palato, ma anche ad una serie di eventi collaterali come workshop, presentazioni, musica e intrattenimento.

ROMA 27/28/29 Marzo (Città Altra Economia)
FIRENZE 10/11/12 Aprile (Piazzale del Parco delle Cascine)
BOLOGNA 24/25/26 Aprile (Parco 11 Settembre)
SARZANA (SP) 15/16/17 Maggio (Piazza Matteotti)
PADOVA 5/6/7 Giugno (Outdoor Gran Teatro Geox)
MILANO 29/30/31 Maggio – 18/19/20 Sett (Carroponte di Sesto San Giovanni)

Pubblicato in Lavoro Emilia

Domani 26 marzo iniziano i Giovedì dell'impresa: laboratori per informare e formare gli imprenditori -

Parma, 25 marzo 2015 -

Iniziano "I Giovedì dell'Impresa", un progetto di Confesercenti per informare e formare gli operatori, di piccole e grandi imprese circa le novità che stanno entrando nel mondo del lavoro e che coinvolgono le aziende nei loro diversi aspetti organizzativi, burocratici e amministrativi.
Circa dieci appuntamenti, uno al mese che affronteranno tematiche diverse: contratti di lavoro, aspetti fiscali, start up, sicurezza sul lavoro, legge di stabilità, accesso al credito, e-commerce, franchising, dipendenti e altre interessanti tematiche affrontate da professionisti interni ed esterni a Confesercenti.
Si inizia giovedì 26 marzo con il primo appuntamento dedicato "Il Jobs act, opportunità e implicazioni per le imprese con dipendenti" alle 15,30 nella sede di Via Spezia 52/1A.

Si parlerà in particolare della disciplina dei rapporti di lavoro, contratti a tempo determinato e indeterminato e regime di licenziamenti. Interverranno Lucia Silvagna, Vice direttore del Dipartimento di studi giuridici e sociali e Direttrice del Corso di perfezionamento in tecnica dei rapporti di lavoro e gestione delle relazioni industriali, l'avvocato Angelo di Monte e la consulente del lavoro Ilaria Zappacosta.
L'obiettivo è quello di far divenire questo percorso un appuntamento fisso perché le imprese possano essere davvero formate e informate e abbiano a disposizione esperti per avere confronti chiedere consulenze e domandare delucidazione. Saranno incontri semplici, veloci e soprattutto informativi.

«E' un periodo particolarmente tumultuoso, cambiano norme e regolamenti, ecco perché abbiamo deciso di mettere a disposizione professionisti per creare una mappa virtuale di aiuto alle imprese. Avere imprenditori informati è la base per creare e favorire occasioni di sviluppo e successo» dichiara Luca Vedrini direttore di Confesercenti.

INFO: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.  - 0521/382611

(Fonte: ufficio stampa Confesercenti Parma)

Pubblicato in Comunicati Lavoro Parma

Un'analisi quali-quantitativa del ricorso al credito delle Pmi alla base di un ciclo di incontri dedicato alla finanza organizzato dalle CNA di Modena e Bologna assieme alla società di consulenza Finimpresa Serfina -

Modena, 25 marzo 2015 -

Nel 2014 il 64% delle imprese ne ha fatto domanda, ma una su cinque si è sentita rispondere picche dalle banche, mentre il 12% ha sì ricevuto soldi, ma per meno della metà della cifra richiesta. Stiamo parlando dei finanziamenti, croce – quando servono – e delizia – quando si ricevono – di tanti imprenditori.
CNA ha cercato di monitorare l'andamento quantitativo e qualitativo delle richieste di finanziamenti attraverso un questionario inviato alle piccole e medie imprese e destinato anche a sviscerare il grado di conoscenza degli strumenti finanziari da parte degli imprenditori.

tab credito 004

tab credito 006

È emerso così che chi ha chiesto finanziamenti l'ha fatto per sostenere gli investimenti (nel 35,7% dei casi), ma soprattutto per esigenze di liquidità (61,9%).
Dato che è rafforzato da una considerazione: il 40% delle richieste di finanziamento per investimenti nell'Area Sisma, pure essendo stato ammesso al contributo a fondo perduto del 35%, non ha avuto seguito a causa delle difficoltà incontrate dalle imprese nel reperimento delle risorse necessarie a dar luogo agli investimenti previsti (la liquidazione del contributo, infatti, avviene solo dopo la presentazione delle fatture già pagate relative alle spese ammesse dal bando).

tab credito 008

tab credito 010

La scelta di non richiedere supporto alle banche, fatta da un'azienda su tre, è stata invece motivata dal costo dei finanziamenti (4,4%), dalla sfiducia per il futuro (21,7%), dal fatto di non aver programmato investimenti (26,1%) e, soprattutto, semplicemente per non averne bisogno (39,1%). In ogni caso solo un'azienda su cinque ha chiesto meno credito nel 2014 rispetto all'anno precedente.
In ogni caso, nonostante il credito sia un bisogno primario, quasi come se il denaro fosse ormai una materia prima per le aziende di ogni settore, la conoscenza degli strumenti finanziari non è diffusa come ci si potrebbe attendere. Solo il 29,7% degli intervistati, infatti, conosce altri strumenti di credito rispetto al finanziamento bancario, a cominciare dai minibond (noti solo al 15,4% degli imprenditori). Raddoppia la percentuale di chi conosce strumenti di finanza alternativa come fondi d'investimento, venture capital e private equity (34,4%), comunque utilizzati da una percentuale d'imprese ancora esigua (7,9%). Più o meno sulle stesse percentuali si muove la conoscenza dei finanziamenti erogati da Bei (la Banca Europea Investimenti) e Fei (Fondo Europeo Investimenti), noti al 31,2% del campione e utilizzati dall'8,9% di quest'ultimo.

Un'azienda su quattro, invece, conosce le opportunità fornite dal Fondo Centrale di Garanzia, mentre sono il 74,6% le imprese che hanno fatto ricorso ai Consorzi Fidi per avere accesso ai finanziamenti bancari.
Fortunatamente più elevata la percentuale di quegli imprenditori che conoscono il proprio rating bancario (85,9%), anche se rimane ancora troppo elevata la scarsa conoscenza (14,1%) di questo parametro e di come si determina, stante la sua importanza non solo nella determinazione dei costi dei finanziamenti bancari, ma anche per l'accesso a questi ultimi.

"L'indagine – ha commentato Giovanni Taddei, responsabile per Modena della società di consulenza finanziaria del Sistema CNA Finimpresa Serfina – denota il permanere delle difficoltà delle pmi per quanto riguarda l'accesso al credito, come testimonia anche l'andamento delle domande di finanziamento presentate dalle imprese di CNA Modena, che nel 2013 erano state 839 per 80.1 mln di euro mentre nel 2014 si sono praticamente dimezzate, arrivando a quota 438 per un ammontare di 39.9 mln di euro richiesti".

Di fatto, in un solo anno il 48% delle imprese di CNA Modena ha chiesto meno denaro agli istituti di credito. Pesano le assenze degli investimenti: le domande rispetto a questi ultimi, infatti, hanno rappresentato solamente il 20% del totale nel 2013 e il 18% nel 2014, cifre ben lontane dal 65% per cento fatto registrare in media nella prima decade degli anni Duemila. La maggior parte delle richieste di finanziamento è pervenuta per il sostegno della liquidità aziendale e per gli anticipi commerciali, vale a dire per pagare stipendi, tasse, contributi e fornitori. Il che significa che le imprese non riescono ad avere marginalità dall'attività corrente, quella che consentirebbe loro di rilanciare lo sviluppo della loro impresa puntando appunto su nuovi investimenti.

"Il mercato del credito – ha spiegato Taddei - è cambiato perché sono cambiate le regole cui le banche si devono adeguare: da Basilea 3, con le conseguenti problematiche patrimoniali degli istituti di credito, alle politiche del credito della Bce, il cui obiettivo è aiutare le imprese iniettando liquidità nel sistema tramite prestiti Bei e Fei, senza alleviare però il rigore patrimoniale e regolamentare imposto alle banche. L'effetto combinato di questa situazione è di rendere l'accesso al credito molto favorevole solo per una piccola percentuale d'imprese, in genere quelle che già ottengono il credito con più facilità".

Una situazione di cui le pmi devono tenere conto, per evitare che l'accesso al credito, da chiave fondamentale per rendere le imprese più competitive, diventi un'ulteriore criticità per le aziende di piccole e medie dimensioni. Una criticità che risulta evidente dai dati emersi dall'indagine Cna.

"I numeri evidenziati dalla nostra ricerca – ha detto Giorgio Carretti, presidente di CNA Industria Modena – rafforzano la nostra volontà di creare momenti formativi attorno a questi argomenti. Particolarmente importante sotto questo profilo è il ciclo d'incontri organizzato assieme ai colleghi di CNA Industria di Bologna dove parleremo di finanza alternativa e di ciò che a volte le banche non dicono rispetto a determinate opportunità di finanziamento".
"L'obiettivo – ha continuato Taddei – è quello di offrire agli imprenditori le informazioni e le conoscenze necessarie per muoversi tra le regole che normano l'accesso al credito e ai finanziamenti. Non solo: attraverso casi concreti l'obiettivo sarà anche quello di illustrare le nuove opportunità e le modalità innovative oggi percorribili per ottenere risorse finanziarie".

E' a partire da questa consapevolezza che le CNA Industria di Modena e Bologna, assieme a Serfina Finimpresa, hanno organizzato un ciclo d'incontri organizzato che partirà alla fine di marzo e proseguirà fino a maggio, un percorso intitolato "Credit 2.0: finanza e imprese, nuove regole e nuove opportunità per l'accesso al credito" che si snoderà su tre appuntamenti che si svolgeranno tra Modena e Bologna.
Si comincerà proprio all'ombra della Ghirlandina, presso la Sala Arcelli della CNA provinciale di Modena (in via Malavolti), dove martedì 31 marzo alle 19, dopo i saluti di Giorgio Carretti e del presidente nazionale di CNA Industria, Alfeo Carretti, si analizzeranno i sistemi di pagamento europei e le possibilità di approvvigionamento finanziario offerte da Bei e Fei.

Nell'appuntamento successivo, in programma giovedì 9 aprile alle 19 presso la Sala dei Grassoni del Castello di Vignola, messa gentilmente a disposizione dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Vignola, si parlerà invece delle due facce dell'accesso al credito, ovvero delle garanzie delle imprese e del patrimonio degli istituti di credito.
La serata conclusiva si terrà martedì 12 maggio, sempre alle 19, presso villa Guastavillani, a Bologna, sede della prestigiosa Business School della città felsinea, dove sarà sviluppato il tema della finanza alternativa, dai minibond alla quotazione di borsa, senza tralasciare i fondi d'investimento, per analizzarne costi e opportunità.

"Con questo ciclo d'incontri – ha concluso Giorgo Carretti – vogliamo dare una prima risposta ai bisogni delle imprese industriali, convinti che imprenditori un po' più consapevoli possono aiutare loro stessi e l'intero sistema creditizio, oltre che tutto il territorio. In termini di maggiore solidità e capacità di gestione".

L'iniziativa è organizzata dalle CNA di Modena e Bologna, insieme alla società di consulenza finanziaria Finimpresa Serfina e con il supporto di Carisbo, Bologna Businesss School e Gruppo Kon & Merchant.
La partecipazione è gratuita previa iscrizione sul sito www.mo.cna.it 
Per informazioni è possibile contattare Serfina Finimpresa, tel. 059 2517.60

(Fonte: Ufficio Stampa CNA MO)

 

 

Pubblicato in Comunicati Lavoro Modena

L'accordo è stato sottoscritto da Regione, istituti bancari, sindacati e rappresentanti delle imprese. Un aiuto concreto ad oltre 30 mila lavoratori emiliano romagnoli. Bonaccini: "Nessuno deve restare indietro. Il lavoro resta la nostra priorità" -

Parma, 24 marzo 2015 –

Firmato ieri in Regione il 'Protocollo Quadro' sul sostegno al reddito dei lavoratori di aziende in difficoltà. Uno strumento finalizzato a diminuire il disagio dei lavoratori beneficiari degli ammortizzatori sociali dovuto al tempo che intercorre tra l'inizio delle sospensioni dal lavoro e l'erogazione da parte dell'Inps dei trattamenti stessi. L'accordo è stato sottoscritto dal presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, dai sindacati, dalle rappresentanze delle imprese e da diversi istituti bancari.


«Nessuno deve restare indietro. Questo accordo – ha sottolineato il presidente Bonaccini - va in questa direzione migliorando e uniformando gli strumenti per accompagnare lavoratori in difficoltà. Un modo per assicurare alle famiglie continuità di reddito. Ma il nostro obiettivo principale resta quello di uscire più rapidamente possibile dalla crisi e creare nuova e buona occupazione. E lo faremo a partire dal Patto del lavoro che sottoscriveremo con il sistema socioeconomico emiliano romagnolo nelle prossime settimane».

In Emilia-Romagna (dove nel 2014 sono state autorizzate complessivamente 84 milioni e 417 mila ore di cassa integrazione) questa possibilità è a disposizione, per il 2015, per una platea potenziale di oltre 30 mila lavoratori beneficiari di ammortizzatori sociali ordinari, straordinari e in deroga.


«L'accordo – ha aggiunto l'assessore regionale alle Attività produttive Palma Costi – è frutto del contributo di tutte le parti sociali, gli istituti bancari e le istituzioni e rappresenta il primo accordo su scala regionale che allarga a tutto il territorio emiliano-romagnolo importanti tutele di sostegno al reddito».


Con il Protocollo saranno attivati finanziamenti individuali da parte delle banche a costo zero e a tasso zero a lavoratori dipendenti di aziende in crisi ovvero quelle imprese che attivano ammortizzatori sociali con pagamento diretto da parte dell'Inps (aziende in fase di cessazione di tutta o di parte dell'attività produttiva sul territorio regionale, con o senza l'attivazione di procedure concorsuali, oppure di aziende in situazione di grave dissesto finanziario oppure di aziende che hanno attivato gli ammortizzatori sociali in deroga). Il finanziamento è un anticipo sui trattamenti di Cassa integrazione straordinaria, in deroga, Ordinaria, per imprese editrici e contratti di solidarietà difensivi che spettano al lavoratore per supportarlo nei periodi di temporanea assenza di reddito, in attesa di percepire da parte dell'Inps le indennità di sostegno al reddito. L'accordo avrà validità per gli interventi di sostegno al reddito fino al 31 dicembre 2015 (a partire dal 1 gennaio) e potrà essere aggiornato se intervengono sostanziali modifiche normative sugli ammortizzatori sociali.



Cosa prevede il Protocollo


I soggetti firmatari dell'accordo si assumono, ciascuno per la propria competenza, specifici impegni. Sarà compito del Tavolo tecnico di monitoraggio l'attivazione del protocollo, la valutazione di casi particolari e le eventuali problematiche. Il Tavolo promosso e coordinato dalla Regione Emilia-Romagna, che vede la partecipazione di tutte le parti sociali, è l' organo decisionale e di gestione del protocollo, la cui prioritaria finalità è il corretto espletamento degli interventi attivati. I finanziamenti, che si attiveranno su richiesta del lavoratore attraverso un'apertura di credito in un conto corrente dedicato presso una delle Banche disponibili, consisteranno in un anticipo sulle somme spettanti al lavoratore a titolo di ammortizzatore sociale. La richiesta del lavoratore avverrà a seguito dell'attivazione, da parte dell'azienda presso cui è dipendente, di un ammortizzatore sociale per cui è richiesto il pagamento diretto da parte dell'Inps.
 La banca, a richiesta del lavoratore concederà un finanziamento nella forma tecnica di apertura di credito su un conto corrente dedicato per un massimo euro 700 al mese per un numero di mensilità pari a: 9 mensilità per Cigs, 3 mensilità nell'anno solare per Cigs in deroga e per la Cig ordinaria.  Gli importi saranno riproporzionati in base alla durata effettiva dell'ammortizzatore sociale attivato, in base alla tipologia contrattuale del lavoratore.

L'istituto di credito procederà mensilmente all'erogazione dell'anticipo a favore del lavoratore solo dopo aver ricevuto apposita comunicazione dell'azienda, attestante l'importo netto della quota di integrazione salariale spettante al lavoratore. Sarà cura dell'azienda indirizzare tali comunicazioni alle filiali presso le quali i lavoratori hanno aperto il conto corrente dedicato.
 Gli importi in entrata sul conto corrente del lavoratore provenienti dall'Inps a titolo di ammortizzatore sociale saranno trattenuti dall'Istituto di Credito fino alla concorrenza dell'ammontare del finanziamento. Le eventuali somme eccedenti saranno nella disponibilità del lavoratore. I tempi di rimborso dei finanziamenti saranno correlati ai tempi di liquidazione da parte dell'Inps delle indennità spettanti a titolo di ammortizzatore sociale.
 A garanzia del finanziamento il lavoratore dovrà sottoscrivere un mandato irrevocabile di accredito delle indennità spettanti a titolo di ammortizzatore sociale sul conto corrente dedicato aperto presso la Banca in cui è stato attivato il finanziamento.


In caso di mancato accoglimento della richiesta di integrazione salariale o di non autorizzazione del pagamento diretto, l'impresa comunicherà alla banca, che ha concesso l'anticipazione dell'ammortizzatore sociale, la mancata approvazione della relativa domanda. La banca comunicherà all'azienda il saldo a debito del conto corrente dedicato. Quindi l'azienda verserà su tale conto corrente gli emolumenti spettanti al lavoratore fino alla concorrenza del debito.
 In caso di mancato versamento, parziale o totale, sul conto corrente dedicato degli importi dell'ammortizzatore sociale da parte dell'inps, per qualsiasi altra motivazione riguardante il lavoratore, la Banca potrà richiedere l'importo dell'intero debito relativo all'anticipazione al lavoratore che provvederà ad estinguerlo entro trenta giorni dalla richiesta. In caso di inadempimento del lavoratore la Banca informerà il datore di lavoro circa il saldo a debito del conto corrente dedicato, il datore di lavoro stesso provvederà, su preventiva autorizzazione del lavoratore, a versare sul conto corrente dedicato gli emolumenti correnti, differiti e il Tfr alle ordinarie scadenze contrattuali o di legge, fino a concorrenza degli importi non versati sul conto corrente dedicato.

(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)

Pubblicato in Comunicati Lavoro Emilia

Come risparmiare sui costi energetici attraverso la conoscenza dei propri profili di consumo: casi concreti e una tavola rotonda in un seminario di CNA Modena organizzato nell'ambito del progetto europeo Co-Efficient -

Modena, 23 marzo 2015 -

CNA Modena organizza un convegno, con la collaborazione di Schneider Electric, per illustrare le opportunità concrete che una corretta gestione dell'energia può portare alle singole imprese e all'intero territorio.
Si tratta di un incontro che rientra nelle iniziative di Co-Efficient, un progetto europeo che coinvolge, oltre all'Italia, Croazia, Slovenia, Francia e Spagna, finalizzato a sensibilizzare le piccole e medie imprese ai temi del risparmio energetico attraverso azioni di monitoraggio e formazione.

L'appuntamento, è fissato per domani, martedì 24 marzo dalle ore 15.30 presso la Camera di Commercio di Modena. Dopo i saluti di Paolo Vincenzi, vice presidente provinciale di CNA Modena, Elisa Valeriani (presidente ERVET, Ente regionale per la valorizzazione del territorio) che inquadrerà il tema nell'ambito della politica europea su clima ed energia, mentre Vittorio Chiesa, del Politecnico di Milano, presenterà invece il rapporto sull'efficienza energetica 2014, dove verranno mostrati i risultati raggiunti ma anche i principali limiti riscontrati negli interventi di efficienza energetica. Nella seconda parte del seminario, attraverso casi di studio, verrà evidenziato come con un corretto approccio alle risorse energetiche offra risultati davvero importanti per l'economia nel suo complesso, con importanti risparmi economici. A cominciare dalle soluzioni ECS (Energy Control Service) che sono il modo migliore per iniziare a fare efficienza energetica, monitorando i consumi per intervenire poi sugli sprechi e efficientare l'approvvigionamento.

Infine il programma prevede una tavola rotonda dal titolo "la rivoluzione energetica ... un gioco di squadra", dove CNA, Agenzia per l'Energia e lo Sviluppo Sostenibile, Ordini, Collegi e SINERGAS si confronteranno con le istituzioni – il sindaco di Modena e Presidente della Provincia Gian Carlo Muzzarelli e dall'Assessore Regionale alle attività produttive ed economia verde Palma Costi, sotto la regia del giornalista scientifico del SOLE24ORE Maurizio Melis, autore della trasmissione radiofonica Mr. Kilowatt.

Obiettivo della serata è fornire quella comune e condivisa consapevolezza che deve rappresentare il valore aggiunto della nostra comunità, per comprendere appieno le opportunità che l'efficienza energetica può concretamente offrire alle imprese del nostro territorio.
Ai partecipanti, saranno riconosciuti crediti formativi: rispettivamente tre per i periti industriali e due per i geometri. Per l'iscrizione www.mo.cna.it

(Fonte: L'Ufficio Stampa CNA MO)

Pubblicato in Comunicati Lavoro Modena

Se ami il cibo e vuoi aprire un food truck lo puoi fare in poche mosse. In barba alla burocrazie delle autorizzazioni. Ecco tutto quello che serve.

Di Alessandra Ardito Parma 21 marzo 2015 - Basta qualcosa che assomigli a un mezzo a quattro ruote, che sia, naturalmente, abbastanza capiente. Non importa che sia nuovo di pacca. Tipo un'ape, un carretto o un rimorchio, se proprio non c'è di meglio. E poi lo si deve allestire con i classici pezzi di una cucina. Infine, bisogna studiare le rifiniture con un tocco di personalità: una rimodellata alla carrozzeria, una vericiatina, qualche applicazione, secondo l'idea che richiama il marchio.

Ecco che prende forma il veicolo speciale per il cibo da strada. Chef e non chef sono pronti a mettersi in gioco per le vie delle città. Nel mondo, sempre di più, dagli aperitivi al dessert, dal cibo poco costoso, etnico o tradizionale, molti professionisti del gusto offrono prelibatezze, all'ora della pausa pranzo o dello snack pomeridiano. E in effetti, già da tempo, stanno spopolando e dettano questa nuova moda del mangiare al volo anche anche agli italiani.

Chef stellati a 4 ruote hanno inaugurato la stagione fortunata del cibo al volo.

Basta fare un giro nelle piazze principali d'Italia per apprezzare questa tendenza. Sono già scesi da mesi in strada, a dare l'esempio, gli stellati: Mario Uliassi con la Uliassistreetgood gang prepara nella sua cucina mobile panini e porchetta, ali di pollo piccanti e dolci, trippa del canaparo, spuma di tirami su a 6 euro. L' Ape Romeo di Cristina Bowerman propone a Roma, in zona Prati, pizza e mortadella artigianale, ciabattina con coppa di testa cotta, panino di pastrami. Martini e Aperol sono in strada a Milano per gli aperitivi, con tanto di postazione dj. Nella Capitale imperversa Pizza e Mortazza (il mezzo è rosa a pois) e Mozao (tigelle e gnocco fritto). L'Ape Scottadito fa tappa ad Ascoli Piceno, la Toraia a Firenze è specializzata in hamburger di chianina, mentre un pulmino Wolksvagen del '67 è la location vintage di Farinel on the road, per miasse e panini ruspanti.

Volete aprire un food truck? Tra budget e burocrazia, si fa così

Se siete dei neofiti, per prima cosa fissate il budget, sapendo che l'allestimento di un mezzo certificato varia dai 20.000 ai 40.000 euro. Per un equipaggiamento di un veicolo bisogna avere chiaro in mente cosa, come e dove vendere. In Italia la burocrazia non aiuta: i food truck sono regolati dal "commercio al dettaglio su area pubblica", ovvero strade, canali, piazze, comprese quelle di proprietà privata gravate da servitù di pubblico passaggio. Anche ogni altra area di qualunque natura destinata ad uso pubblico. Si tratta di commercio ambulante (disciplinato dal Decreto Legislativo n. 114 del 31 Marzo 1998 (artt. 27-30) Riforma Bersani) che può essere esercitato esclusivamente da persone fisiche o da società di persone.

Requisiti e autorizzazioni per ditte individuali e società
Per ottenere le autorizzazioni bisogna essere in possesso dei requisiti soggettivi (anche morali, art 71 – commi da 1 a 5) previsti dalle norme legislative in materia, e dai requisiti oggettivi, a seconda del tipo di commercio che si desidera effettuare.
Per le ditte individuali è richiesta iscrizione al Rec, dimostrando la frequenza di un corso riconosciuto dalla Regione. E' sufficiente anche provare di aver esercitato per 2 anni, nell'ultimo quinquennio, analoga attività, in qualità di titolare, socio, dipendente qualificato o collaboratore. In alternativa, basta il diploma di scuola alberghiera o titoli di studio attinenti.
Per le società (ammesse solo di persone, in nome collettivo, in accomandita semplice) serve indicare un preposto che abbia i requisiti professionali.

Ambulanti o itineranti?
La licenza di tipo "A" è per il commercio ambulante con posteggio fisso: è concessa per un preciso giorno in un specifico mercato o fiera. Semestralmente (tra marzo-aprile e settembre-ottobre) la Regione pubblica sul Bur l'elenco dei posteggi liberi di ogni Comune.
L'autorizzazione viene rilasciata dal municipio in cui si svolgerà l'attività, insieme al contratto di concessione del posteggio. Tale autorizzazione consente anche la vendita in forma itinerante nell'ambito della Regione e la partecipazione alle fiere in tutto il territorio nazionale. Nei Comuni sprovvisti di posteggio, si può ottenere la licenza subentrando nell'autorizzazione con atto notarile di cessione di azienda o di ramo di azienda o tramite scrittura privata legalizzata da un notaio.
Il commercio ambulante in forma itinerante, invece, prevede la licenza di tipo "B" : viene rilasciata, su richiesta dell'interessato, con lettera raccomandata, dal Comune di residenza e consente il commercio in tutto il territorio nazionale, comprese fiere e mercati, limitatamente ai posteggi non assegnati o provvisoriamente non occupati per assenza dei titolari. Si svolge con mezzi mobili e con soste limitate a 120 minuti. Abilita anche alla vendita al domicilio del consumatore.
L'autorizzazione del Comune è sempre gratuita. Per info più approfondite su concessioni di posteggi o trasferimenti rivolgersi al municipio in cui si intende avviare l'attività.

Autorizzazione igienico-sanitaria e immatricolazione
I veicoli utilizzati per la vendita dei prodotti alimentari devono rispondere anche ai requisiti indicati dal Ministero della Sanità. La Asl rilascia l'autorizzazione sanitaria. I mezzi sono immatricolati secondo il codice della strada come veicoli speciali per uso negozio.
Ottenuta l'autorizzazione amministrativa e sanitaria, basterà richiedere l'apertura della Partita IVA all'Agenzia delle Entrate, aprire una posizione presso Inps e Inail e procedere all'iscrizione alla Camera di Commercio.
Per semplificare le procedure, può essere utile consultare il sito sui servizi per la Comunicazione Unica:http://www.registroimprese.camcom.it.

Pubblicato in Lavoro Emilia

Le Associazioni di riferimento di rete Imprese: "Provvedimento incomprensibile". Dal 1 luglio 2015 gli immobili produttivi e civili distrutti o inagibili a causa del sisma, saranno nuovamente assoggettati all'Imu. -

Modena, 20 marzo 2015 -

Dispiace constatare che a volte la mano destra del Governo non sa quello che sta facendo la sinistra. Non c'è altro modo, secondo le Associazioni di riferimento di rete Imprese – Cna, Lapam, Confesercenti e Confcommercio - per commentare un comma della Legge di Stabilità che stabilisce che a partire dal 1 luglio 2015 gli immobili produttivi e civili distrutti o inagibili a causa del sisma, saranno nuovamente assoggettati all'Imu, anche se in misura ridotta del 50%.

In altre parole, anche se un immobile non è ancora agibile, a partire dal prossimo mese di luglio su quest'ultimo dovrà comunque essere pagata l'Imu, come se non dovesse bastare il fatto che dall'anno fiscale 2014 anche i fabbricati inagibili – non si sa come – concorrono alla formazione del reddito.

Si tratta di un provvedimento incomprensibile, anche perché l'esclusione dall'imu non configura certo un "aiuto di stato". Di certo c'è che in questo modo un bene non disponibile – condizione in questo caso certificata da un'esplicita ordinanza – viene tassato, a partire dalla presunzione che, non si sa come, questo contribuisca a portare a reddito.

A prescindere dall'evidente incongruenza di questa considerazione, rimane l'amarezza di constatare come a fronte di positivi interventi come la proroga dell'inizio di restituzione del prestito per il pagamento delle imposte, intervengano norme come quella richiamata, che impongono a chi non abita la propria casa perché ancora inagibile o a chi non può lavorare nel proprio laboratorio, negozio od officina, di pagarci le imposte, quasi si trattasse di una compensazione dei mancati introiti.
Sarà cura delle Associazioni di Rete Imprese Italia coinvolgere gli amministratori locali e i parlamentari modenesi per tentare di trovare le strade più opportune per evitare questa vera e propria vessazione. Perché non si può definire altrimenti la pretesa di tassare ciò che è inutilizzabile.

(Fonte: Ufficio Stampa CNA MO)

Un'ottantina in quattro mesi: questo il numero dei ragazzi inseriti in realtà aziendali modenesi da CNA e CNI-Ecipar, grazie agli incentivi di Garanzia Giovani. Ora, poi, c'è un'opportunità in più: la Regione Emilia Romagna ha allargato la platea dei destinatari innalzando il limite dell'età dei tirocinanti. -


Modena, 20 marzo 2015 -

Grazie agli incentivi di Garanzia Giovani, il Piano Europeo per la lotta alla disoccupazione giovanile, CNA e CNI-Ecipar nell'arco di quattro mesi sono riusciti a inserire all'interno di realtà lavorative modenesi circa ottanta ragazzi. Un'ottima opportunità, dunque, quella rappresentata dalla Youth Garantee riservata a giovani che non sono impegnati in attività lavorative o inseriti in percorsi scolastici/formativi. L'obiettivo alla base di questo progetto è di valorizzare le persone nella loro crescita formativa e professionale e consolidare la competitività delle imprese, tramite l'inserimento di giovani formati e pronti al mondo del lavoro.
Il vantaggio di questo progetto non ricade solo sul giovane disoccupato ma anche sull'azienda, perché La Regione contribuisce sino ad un massimo di 300 euro all'indennità mensile corrisposta al tirocinante.

Grazie ai tirocini formativi, le aziende possono formare, valutare, conoscere e scegliere i soggetti più adatti e con i quali poi instaurare un rapporto di lavoro e, dall'altra parte, il tirocinante ha la possibilità di inserirsi in un ambiente di lavoro e imparare un nuovo mestiere.
Ora, poi, c'è un'opportunità in più: la Regione Emilia Romagna, infatti, ha allargato la platea dei destinatari innalzando dai 24 ai 29 anni il limite dell'età dei tirocinanti (che, peraltro, devono aver adempiuto al percorso scolastico e formativo obbligatorio).
CNA, grazie al suo ente di formazione CNI-Ecipar, è in grado di fornire tutte le informazioni e affiancare l'azienda (o il ragazzo) passo a passo nell'iter iniziale di avvio delle pratiche.

Se la soluzione del tirocinio non è quella più adatta alle proprie esigenze, è possibile partecipare a un percorso di accompagnamento all'auto imprenditorialità, richiedendo i voucher alla Regione Emilia Romagna, sempre attraverso il programma Garanzia Giovani. Una volta ottenuto il voucher, CNA e CNI-Ecipar guideranno il "futuro imprenditore" nella realizzazione della propria idea imprenditoriale, avvalendosi di consulenti esperti presenti nelle sedi territoriali.

Per chiarimenti o ulteriori informazioni è possibile contattare Valeria Bellesia di CNI-Ecipar Modena, e-mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., tel. 059 269819.

(Fonte: Ufficio Stampa CNA MO)

Pubblicato in Comunicati Lavoro Modena

Firmato nei giorni scorsi dalle Associazioni di Rete Imprese e l'Inps un protocollo con l'obiettivo di agevolare le relazioni fra l'istituto e le Associazioni -

Modena, 19 marzo 2015 -

Le Associazioni di Rete Imprese Italia – Cna, Lapam, Confesercenti e Confcommercio – hanno firmato nei giorni scorsi un protocollo d'intenti con l'INPS di Modena, con l'obiettivo di agevolare le relazioni fra l'istituto e le Associazioni attraverso una serie di impegni reciproci in grado di avere effetti positivi sul lavoro elle imprese, ad incominciare dalla velocizzazione nella soluzione di eventuali problemi che coinvolgano queste ultime.

In particolare, il protocollo stabilisce tempi certi nell'organizzazione di tavoli tecnici per l'esame di problemi specifici, una gestione "personalizzata" degli appuntamenti attinenti a questioni di merito, l'utilizzo di adeguati strumenti informatici.
"Si tratta – hanno commentato i presidenti delle quattro Associazioni e il Direttore Provinciale dell'Inps, Francesco Cimino – del tentativo di dare risposte concrete ai bisogni delle imprese, che necessitano di risposte tempestive ai problemi relativi alla gestione amministrativa delle imprese, un ambito nel quale ricadono a pieno titolo i rapporti con l'istituto.

(Fonte: Ufficio Stampa CNA MO)

Pubblicato in Comunicati Lavoro Modena