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Dal lunedì al venerdì, dalle 8.30 alle 12.30. Interessati i Centri per l'Impiego di Parma, Fidenza, Langhirano, Borgotaro, l'Agenzia per il Lavoro di Fornovo e il Servizio Inserimento Lavorativo.

Parma, 27 luglio 2015 –

La Provincia di Parma comunica che, per tutto il mese di agosto, i Centri per l'Impiego effettueranno l'apertura al pubblico dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 12.30. Interessati i Centri per l'Impiego di Parma, Fidenza, Langhirano, Borgotaro, l'Agenzia per il Lavoro di Fornovo e il Servizio Inserimento Lavorativo Disabili.

(Fonte: ufficio stampa Provincia di Parma)

Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha pubblicato una nota di chiarimento relativa ai dispositivi di ancoraggio per la protezione contro le cadute dall'alto. -

Parma, 27 luglio 2015 -

In risposta alle numerose richieste di spiegazioni, come specifica la circolare, riguardanti l'utilizzo, durante l'esecuzione dei lavori in quota, dei dispositivi di ancoraggio a cui vengono collegati i sottosistemi per la protezione contro le cadute dall'alto, il Ministero, in accordo con il Ministero dello Sviluppo Economico e il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, sentito l'INAIL, precisa che esistono due tipologie di dispositivi distinguendoli in dispositivi di protezione individuale, che sono quelli che seguono il lavoratore e non sono installati in maniera permanente nelle opere di costruzione, e i dispositivi installati nelle opere stesse, che hanno la caratteristica di essere fissi e non trasportabili, ovvero, quei dispositivi e sistemi che non seguono il lavoratore alla fine del lavoro ma restano attaccati alla struttura.

I primi sono portati in loco e messi in opera dal lavoratore e sono rimossi al termine del lavoro dal lavoratore stesso. I secondi invece, "destinati ad essere installati permanentemente in opere di costruzione sono da considerare prodotti da costruzione e come tali rientrano nel campo di applicazione del Regolamento UE n.305/2011 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 9 marzo 201 che fissa condizioni armonizzate per la commercializzazione dei prodotti da costruzione e che abroga la direttiva 89/106/CEE del Consiglio."

Fonte: Polistudio Azienda Sicurezza sul Lavoro

Pubblicato in Comunicati Lavoro Emilia
Martedì, 21 Luglio 2015 17:27

Kale di Borgo Taro: trovata intesa in Regione

Stabilimento di Borgo Taro del Gruppo Kale: stop alla mobilità e avvio della cassa integrazione in deroga. -

Bologna, 21 luglio 2015 –

Ritiro della procedura di mobilità e firma della richiesta di Cassa integrazione in deroga per i prossimi 5 mesi che potrà interessare un massimo di 120 lavoratori, operai e impiegati. E' il risultato raggiunto al tavolo istituzionale per la crisi dello stabilimento Kale di Borgo Val di Taro (Parma), riunito oggi nella sede della Regione, dopo gli incontri dello scorso 8 giugno sempre a Bologna e in sede aziendale il 15 luglio.

Al tavolo, oltre la Regione Emilia-Romagna, erano presenti i rappresentanti del Comune di Borgotaro e i rappresentanti sindacali di categoria e dei lavoratori nonché della direzione aziendale di Kale Italia srl.

"Significativo e non scontato il risultato dell'intesa", sottolinea l'assessore regionale alle Attività produttive Palma Costi. "Importanti sono stati il ruolo e il lavoro congiunto delle istituzioni locali e del Governo, che hanno sollecitato anche la proprietà turca affinché rivedesse la sua posizione e si arrivasse a salvaguardare sia l'occupazione sia un sito produttivo molto importante per il territorio. Fondamentale inoltre il ruolo delle organizzazioni sindacali e delle Rsu che, con la direzione aziendale, hanno posto le basi per l'accordo. L'auspicio ora è che questi mesi siano utili all'individuazione di soluzioni idonee per la ripresa della produzione e al rilancio dello stabilimento di Borgo Val di Taro".

Pubblicato in Cronaca Parma
Martedì, 21 Luglio 2015 10:10

"Made in Italy: Eccellenze in digitale" a Parma.

Al via il progetto della Camera di commercio in collaborazione con Google e Unioncamere. Due giovani digitalizzatori svolgeranno per 9 mesi attività di sensibilizzazione e supporto alle imprese del territorio per aiutarle a creare o sviluppare la propria presenza online. Il 23 luglio presentazione in Camera di commercio. -

Parma, 21 luglio 2015 -

Al via anche a Parma, grazie alla Camera di commercio, il progetto "Made in Italy, Eccellenze in digitale". L'iniziativa, promossa dall'ente di via Verdi in collaborazione con Google e Unioncamere, ha l'obiettivo di sensibilizzare le imprese locali ad un più ampio utilizzo delle tecnologie digitali, così da sfruttarne in pieno tutte le potenzialità e incrementare presenza e vendite nel mercato nazionale e internazionale.

"Un'analisi delle ricerche effettuate dagli utenti, condotta con Google Trends, ha mostrato che l'interesse per i settori tradizionali del Made in Italy è in crescita costante sul motore di ricerca: +22% nell'ultimo anno su smartphone e tablet - sottolinea il presidente della Camera di commercio Andrea Zanlari - Tuttavia, le imprese che utilizzano gli strumenti digitali per farsi conoscere sono ancora poche. Il digitale può diventare un'ulteriore grande opportunità di crescita per le eccellenze del nostro Paese e della nostra provincia, ma non è ancora sfruttato in tutte le sue potenzialità. Il nostro progetto vuole invertire questa tendenza".

L'iniziativa verrà presentata in Camera di commercio giovedì 23 luglio alle ore 17. Con il presidente Andrea Zanlari interverranno i due giovani digital strategist selezionati dall'ente per affiancare le imprese nel percorso di crescita sul web: Riccardo Bonini, 26 anni, laureato in Trade Marketing e Strategie Commerciali all'Università degli Studi di Parma e Francesca Morini, 22 anni, laureanda in Comunicazione all'Università di Modena e Reggio Emilia. Con loro, per una riflessione sulle potenzialità del digitale, anche il prof. Giorgio Triani, sociologo e direttore del master in "Web communication e social media" dell'Università degli Studi di Parma.

L'iniziativa della Camera di commercio è rivolta alle imprese dell'agroalimentare, del turismo e dell'artigianato di qualità. Le aziende che aderiranno al progetto verranno affiancate, per 9 mesi, dai due giovani digital strategist per creare o rafforzare la presenza on line tramite siti internet, e-commerce, presenza sulla mappe, creazione e gestione di profil social, analisi della qualità della presenza sul web, introduzione agli strumenti del web marketing, creazione e monitoraggio di una campagna promozionale on line.

Dettagli sul progetto sono disponibili sul sito www.eccellenzedindigitale.it  e sul sito della Camera di commercio: www.pr.camcom.it 

(fonte: ufficio stampa Camera di Commercio Parma)

Pubblicato in Comunicati Lavoro Parma

Siglato ieri l'impegno a collaborare di istituzioni locali, università, parti sociali datoriali e sindacali, forum del terzo settore. A disposizione nel prossimo quinquennio 15 miliardi di euro per favorire la creazione di circa 120 mila posti di lavoro e portare la disoccupazione al 4,5% dimezzandola. Il presidente Bonaccini: "Abbiamo dimostrato che la velocità con cui si realizzano i provvedimenti può anche coincidere con la condivisione delle parti sociali" -

Bologna, 21 luglio 2015 –

L'Emilia-Romagna si candida ad essere protagonista di una nuova rivoluzione industriale e fa squadra per dimezzare la disoccupazione entro la fine della legislatura, mettendo in campo risorse per quasi 15 miliardi e tenendo alta l'attenzione sulla legalità. E' l'obiettivo al centro del Patto per il Lavoro, sottoscritto ieri dalla Regione Emilia-Romagna con le istituzioni locali, le università, le parti sociali datoriali e sindacali, il forum del terzo settore. L'impegno è a collaborare per realizzare le linee strategiche, le azioni e gli strumenti capaci di generare sviluppo e una nuova coesione sociale.


"Ci siamo dati l'obiettivo di dimezzare la disoccupazione da qui al 2020, e passare dall'8,9 al 4,5% – ha detto il presidente Stefano Bonaccini durante la conferenza stampa – Significa creare circa 120 mila nuovi posti di lavoro in Emilia-Romagna, attraverso investimenti pubblici e investimenti privati. Avevamo promesso di arrivare alla firma di questo accordo entro l'estate e abbiamo vinto la scommessa. Abbiamo dimostrato che la velocità con cui si realizzano i provvedimenti può anche coincidere con la condivisione delle parti sociali. L'occupazione e il lavoro sono gli obiettivi verso cui la Regione ha scelto di orientare le proprie politiche e il Patto è l'atto di responsabilità collettiva di una comunità che individua insieme la cornice d'azione per un cambiamento strategico".


"Vogliamo essere una comunità che produce valore aggiunto, vogliamo essere fortemente innovativi e dinamici e solo un territorio nel suo insieme può vincere questa sfida. La Regione farà di tutto per favorire questo processo, mettendo a disposizione 15 miliardi per mettere in movimento il sistema e spingere i privati ad investire e rendere più competitive le nostre imprese – ha spiegato l'assessore regionale al Lavoro Patrizio Bianchi – Proporsi di creare lavoro oggi vuol dire impegnare tutta la società in un percorso di sviluppo 'Smart, inclusive e sustainable', come indicato dal Programma Europa 2020 e ripreso dal Patto per lo sviluppo siglato nella precedente legislatura".

Il Patto


Il testo parte dall'analisi del contesto economico e ricorda che siamo di fronte ad una nuova rivoluzione industriale e di mercato. Dal 2000 il contesto competitivo ha raggiunto un'estensione globale che ha generato una complessa riorganizzazione dei cicli produttivi e un crescente bisogno di competenze. Un cambiamento profondo e strutturale che ha causato una netta divaricazione tra le imprese ed i territori che sono stati in grado di inserirsi con capacità di innovazione nel contesto globale e la vasta area del Paese che invece è rimasta ai margini. Il rischio è l'aumento di povertà ed esclusione sociale, la disoccupazione giovanile e la precarietà professionale. 
Nel documento la Giunta e le componenti della società regionale condividono le linee di azione con cui ognuno si impegna a contribuire al rilancio dello sviluppo e dell'occupazione in Emilia-Romagna.
Punto di partenza di tale documento è la convinzione che la crescita della nostra società e la sua capacità di generare buona occupazione si fondino sull'aumento della capacità di creare valore aggiunto, agendo sullo sviluppo e sulla diffusione delle conoscenze e delle competenze e, quindi, su un'ampia capacità di innovazione nella produzione e nei servizi alle imprese, alla persona ed alla comunità. 
Centrale inoltre la piena affermazione della legalità in ogni ambito e in particolare in ogni relazione di lavoro. 


La crescita si basa poi sulla capacità di stimolare investimenti in grado digenerare nuova occupazione.
Fondamentale l'azione di riordino istituzionale, efficientamento organizzativo e semplificazione normativa avviata dalla Regione, ma estesa all'intero assetto istituzionale presente nell'ambito regionale, oltre che l'avvio e il consolidamento di un metodo di definizione e attuazione delle politiche pubbliche centrate sulla condivisione delle scelte strategiche e sull'integrazione dei fondi regionali, nazionali ed europei, con un sistema di welfare cheriduca le disuguaglianze e migliori la coesione sociale.


Il documento individua gli ambiti di sviluppo e propone i relativi interventi prioritari: il lavoro viene declinato in rapporto alle persone, alle comunità, alle imprese e ai territori, alla legalità e alla semplificazione. 
Persone e lavoro, con la creazione di un'Agenzia regionale per il lavoro e rafforzamento del sistema educazione - formazione - lavoro, che possiamo definire ER dual Education. 
Comunità e lavoro: con il nuovo welfaree i nuovi lavori sociali, il terzo settore e l'autorganizzazione sociale.
 Sviluppo, imprese e lavoro: attraverso l'internazionalizzazione, l'attivazione della Legge regionale 14/2014, l'innovazione, la qualità e il rafforzamento competitivo del sistema produttivo, nuove imprese e sviluppo delle competenze;
Territorio e lavoro: qualità del territorio e investimenti in particolare attraverso un piano per la sicurezza e la manutenzione del territorio- a partire da un nuovo piano regionale per "una regione senza amianto" - un piano per la casa, un piano per la mobilitàe un piano per l'edilizia scolastica.
Legalità e lavoro: contrastare ogni tentativo di infiltrazione nell'economia legale da parte della criminalità organizzata e la negazione di diritti fondamentali nel lavoro, agendo su appalti, anticorruzione e gestione dei beni sequestrati e confiscati.
 Semplificazione e lavoro: avviato il processo di riordino istituzionale, la Giunta ritiene di dotarsi di una task forceper realizzare, anche attraverso il confronto con le parti sociali, la semplificazione normativa e l'efficientamento organizzativo.

Le risorse


La Regione Emilia-Romagna nel prossimo quinquennio (2015-2020) mette in campo per il lavoro, lo sviluppo del territorio e la coesione sociale oltre 15 miliardi di euro.
Per le politiche dedicate direttamente al lavoro, allo sviluppo delle imprese e della cultura imprenditiva e alla qualità e sostenibilità del territorio, la Regione mobilita risorse strutturali per circa 3,2 miliardi. Si tratta di buona parte delle risorse dei Fondi Europei gestiti attraverso i Programmi Operativi Regionali del FESR, FEASR e FSE e del Fondo Garanzia giovani (YEI) per circa 2,1 miliardi, nonché risorse proprie regionali aggiuntive (240 milioni) e risorse nazionali per circa 900 milioni di euro.
A queste risorse vanno aggiunte, ancorché con impatti differenziati nel tempo dal punto di vista della capacità di generare lavoro e sviluppo territoriale, le disponibilità per la ricostruzione dell'area del sisma, stimate in circa 5 miliardi, e le risorse per la mobilità sostenibile e le infrastrutture viarie e di comunicazione strategiche, per circa 7 miliardi di euro, che trovano riscontro prevalentemente in strumenti nazionali di intervento.

I primi interventi


La Regione ha già programmato i primi interventi in attuazione e coerenza con il Patto per il Lavoro, che saranno avviati entro luglio.
Si tratta di un Piano integrato Fesr e Fse per le alte competenze per la ricerca e il trasferimento tecnologico.
Sarà inoltre avviato il Piano straordinario per affrontare l'emergenza occupazionale di disoccupati, cassaintegrati e persone in mobilità del settore dell'edilizia, con una dotazione 3,6 milioni del Fondo nazionale per le politiche attive.
Verrà sottoscritto un accordo con una multiutility del territorio nell'ambito di Garanzia Giovani.
L'Assemblea legislativa dovrebbe inoltre approvare entro luglio la legge su inclusione e lavoro, che prevede integrazione di risorse (del Fse, del Fondo sociale regionale e della Sanità) e dei servizi del territorio, in coerenza con la nuova generazione di politiche pubbliche integrate previste dal Patto.
Entro l'estate sarà costituita la Consulta per la legalità che sarà partecipata da tutte le parti sociali e che si occuperà dei lavori preliminari per un Testo Unico su appalti e legalità./BM

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(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)

Pubblicato in Comunicati Lavoro Emilia


Artigianato: la produzione recupera lo 0,5 per cento. Analoga tendenza per gli ordini, le vendite e gli ordini esteri si riducono. Gli effetti della crisi però ancora ci sono. In un anno si sono perse 652 imprese artigiane (-2,1 per cento).

Bologna 20 luglio 2015 - L'artigianato riprende un po' fiato. Questa l'indicazione di sintesi dell'indagine sulla congiuntura dell'artigianato realizzata in collaborazione tra Camere di commercio e Unioncamere Emilia-Romagna.

La congiuntura registra infatti un miglioramento nel primo trimestre 2015. Il fatturato a prezzi correnti è leggermente aumentato (+0,6 per cento), la produzione è salita dello 0,5 per cento, rispetto alla flessione del 4,6 per cento del trimestre precedente. La ripresa degli ordini acquisiti è stata sostanzialmente analoga (0,4 per cento). Il fatturato estero però si è contratto (-1,3 per cento), ma la discesa degli ordini esteri è stata più contenuta (-1,1 per cento).

La ripresa della produzione regionale si contrappone alla flessione riferita all'artigianato manifatturiero nazionale (-2,5 per cento) rilevata da Unioncamere.


Il Registro delle imprese: Gli effetti della crisi si manifestano nella chiusura, che prosegue, delle imprese. A fine marzo le imprese manifatturiere artigiane attive ammontavano a 29.812, con un calo del 2,1 per cento rispetto allo stesso periodo del 2014, pari a 652 aziende in meno.

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(Fonte Unioncamere Emilia Romagna)

Pubblicato in Economia Emilia

Tavolo in Confesercenti per presentare una novità nel campo delle imprese che si occupano di intermediazione immobiliare: l’introduzione del praticantato

Di Chiara Marando – Parma 17 Luglio 2015

Un tavolo per rappresentare le imprese che si occupano di intermediazione immobiliare, questo è quello che si è svolto giovedì 16 Luglio presso la sede di Confesercenti di Parma.

Un incontro al quale hanno partecipato Paolo Bellini, Presidente Nazionale Anama, Stefano Mulas, Presidente Provinciale Anama, Mirko Cecconi, Presidente Anama Toscana e Stefano Cantoni, Coordinatore provinciale Confesercenti Parma.

Tema dominante è l’introduzione di una novità nel mondo degli agenti immobiliari, la possibilità di introdurre 12 mesi di praticantato per l’avviamento della professione. Un percorso che porterebbe all’individuazione di circa 50.000 nuovi professionisti che siano stati affiancati da un senior ed abbiano successivamente seguito un corso obbligatorio con colloquio finale.

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Per poter raggiungere questo obiettivo è stata presentata un’interrogazione parlamentare urgente che porterà il Ministero dello Sviluppo Economico ad attivarsi per determinare i passi successivi. Portavoce è l’onorevole parmigiana Patrizia Maestri che, con l’aiuto di Anama ha fornito al Ministero tutte le linee guida del progetto.

Si tratta di un notevole passo in avanti rispetto alla storia che caratterizza le realtà delle agenzie immobiliari, una storia che ha condotto a poca professionalità, scarse preparazioni ed un calo dei risultati.

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Quella che parte proprio da Parma, con il supporto di Confesercenti, è la rivitalizzazione della qualificazione professionale che, secondo Anama, deve proporre consulenti preparati che pongano il Cliente al centro, imparino a conoscerlo e soddisfarne le necessità.

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Questa la sintesi espressa da Paolo Bellini, Presidente Nazionale Anama: “ Da Parma oggi si fa la storia. Il praticantato, uno strumento mancante da 14 anni nel palinsesto delle norme italiane, molto probabilmente, grazie all’iniziativa dell’Anama di Parma e della Confesercenti, potrà trovare il suo epilogo – e continua – l’Onorevole Patrizia Maestri ha preso a cuore l’iniziativa ed ha presentato una interrogazione alla Camera dei Deputati che dovrebbe mettere in moto una procedura da parte del Ministero dello Sviluppo Economico per giungere all’approvazione del regolamento della pratica professionale. In sostanza, i giovani che vorranno diventare agenti immobiliari potranno seguire sia la strada in vigore oggi, ovvero del corso con esame finale, che quella con affiancamento di 12 mesi con un tutor, insieme ad un corso qualificante che aiuti ad entrare nel grande mondo dell’intermediazione immobiliare”.

Pubblicato in Cronaca Parma

Riservato agli ospiti dell'Alleanza internazionale delle cooperative, lo spettacolo è stato presentato dal Distretto Culturale 2015 di Modena. - 

Modena, 14 luglio 2015 -

È stato ideato e realizzato a Modena lo spettacolo musicale andato in scena ieri sera - lunedì 13 luglio – a Expo 2015 nel padiglione della Cascina Triulza a Milano. Riservato agli ospiti dell'Alleanza internazionale delle cooperative, lo spettacolo è stato presentato dal Distretto Culturale 2015 di Modena, una rete di cooperative e associazioni della quale fanno parte, tra le altre, le cooperative modenesi D&Bact Group e Insoliti Eventi (aderenti a Confcooperative) e le associazioni Magica-Mente e Mumo Musical Modena.

Sotto la direzione del cantante, attore e musicista modenese Heron Borelli, gli insegnanti e allievi di MuMo Musical Modena hanno messo in scena, cantato e sceneggiato brani tratti dai musical più famosi, con l'aggiunta di uno "special medley" costruito per l'occasione con alcune tra le più celebri canzoni italiane.

Il Distretto Culturale è nato dall'iniziativa di un gruppo di cooperative e associazioni culturali e sportive presenti sul territorio da diversi anni per occuparsi di tutti gli aspetti inerenti la cultura, lo spettacolo dal vivo e il turismo. Il Distretto ha sede a Modena e collabora con altre cooperative e associazioni a livello nazionale; fornisce consulenza, progettazione, programmazione culturale e, grazie al know how apportato dai soci, è in grado di fornire un servizio completo in tutti gli ambiti. I sodalizi riuniti nel Distretto Culturale condividono già da anni progetti, ricerca, sviluppo e proposte di attività anche formative, senza scopo di lucro, con l'obiettivo di rafforzare l'organizzazione interna per offrire prodotti innovativi e socialmente vincenti.

(fonte: ufficio stampa Confcooperative MO)

Il loro compito è promuovere e controllare l'applicazione dei principi di uguaglianza e di opportunità tra donne e uomini nel mondo del lavoro. Ricevono il giovedì in Provincia, su appuntamento. -

Parma, 11 luglio 2015 -

Sono Mariantonietta Calasso (titolare) e Manuela Cucchi (supplente) le nuove Consigliere provinciali di Parità di Parma, presentate ieri mattina in Piazza della Pace in una conferenza stampa a cui ha partecipato Maurizio Vescovi Delegato provinciale a Lavoro e Formazione professionale.
Mariantonietta Calasso è avvocata, dipendente dell'Agenzia Interregionale per il fiume Po e Presidente del Comitato Unico di garanzia dello stesso ente. E' stata per otto anni Consigliera provinciale di Parità di Mantova (titolare). E' consulente e formatrice sulle tematiche delle pari opportunità e sul diritto antidiscriminatorio. 
Manuela Cucchi è consulente del lavoro, esperta in diritto del lavoro e sindacale. Impegnata sulle tematiche di pari opportunità e diritto antidiscriminatorio ha conseguito un master in Leadership al femminile.

Le loro competenze sono: favorire l'uguaglianza sostanziale tra donna e uomo nel lavoro con la promozione di azioni positive, vigilare sulle discriminazioni nei confronti delle donne, favorire una organizzazione del lavoro volta alla realizzazione di pari opportunità e per un equilibrio tra responsabilità familiari e professionali; eliminare le disparità di cui le donne sono oggetto nell'accesso alla formazione, al lavoro, nella progressione di carriera, nella vita lavorativa e nei periodi di mobilità.

"Intendiamo progettare politiche antidiscriminatorie e lavorare in stretta collaborazione con le parti sociali, gli enti locali, gli ordini professionali, l'Università, l'INPS, l'INAIL, la Direzione del lavoro per sostenere il lavoro per le donne in un momento di particolare difficoltà occupazionale ed economica" ha affermato Mariantonietta Calasso, che sottolinea il valore sociale della maternità e punta il dito gli stereotipi che penalizzano la presenza delle donne in certe professioni, tipicamente quelle scientifiche.
"Lavoreremo in modo particolare a far crescere le conoscenze dei datori di lavoro, le competenze dei dirigenti, dei lavoratori e delle lavoratrici, sulla legislazione e sui diritti che dovrebbero garantire un lavoro dignitoso per donne e uomini, libero da ogni forma di violenza" ha commentato Manuela Cucchi.

E le Consigliere hanno già cominciato a lavorare su un caso di licenziamento in maternità, segnalato dai sindacati.
Di parità c'è molto bisogno anche a Parma, come ha sottolineato, dati alla mano, Maurizio Vescovi Delegato provinciale a Lavoro e Formazione professionale: "Sono 8 mila le donne disoccupate nel Parmense nel 2014, a fronte di 7 mila maschi, con un tasso di disoccupazione femminile dell'8,5% contro un tasso regionale del 9,5% e nazionale del 13,8%. Nel primo trimestre 2015 nel parmense si è registrata una inversione di tendenza nell'occupazione, ma i 264 posti di lavoro in più risultano dalla somma dei 305 maschi in più e delle 41 donne occupate in meno. Inoltre al Nord il 19% delle donne occupate perde il lavoro dopo la nascita del primo figlio." spiega Vescovi – Inoltre a Parma si registra una drammatica diminuzione delle famiglie giovani con figli, a causa della mancanza di politiche di conciliazione."

Le Consigliere sono state nominate con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri di concerto con il Ministro del lavoro e delle Politiche Sociali del 22 maggio 2015, sulla base della designazione effettuata dal Presidente della Provincia, sentita la Commissione Provinciale di Concertazione.
Sono pubblici ufficiali, con incarico della durata di quattro anni, e sono a disposizione di chi ha subito discriminazioni sul lavoro, e/o vuole avere più informazioni sui propri diritti.

LO SPORTELLO
Le Consigliere di parità ricevono su appuntamento il giovedì dalle 15 alle 17, nella sede della Provincia di Parma, Piazza della Pace 1. Per richiedere un appuntamento: Ufficio Consigliere di Parità, tel. 0521-931791, e-mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 

(Fonte: ufficio stampa Provincia di Parma)

Compensi mensili abbondantemente al di sotto dei mille euro. Nei giorni scorsi confronto a Modena con i rappresentanti di circa 400 piccoli trasportatori associati a CNA. -

Modena, 10 luglio 2015 -

"Rimaniamo in attesa degli sviluppi della situazione, poiché sono ripresi gli incontri con il ministro del Rio ma, se le nostre rivendicazioni non dovessero essere soddisfatte, siamo pronti a ogni azione di protesta necessaria, dall'elaborazione delle denunce dei redditi sulla base delle norme in vigore sino all'anno scorso, fino al fermo dei veicoli". Così Franco Casadei, presidente di Fita CNA Modena, al termine del confronto con i piccoli trasportatori e i rappresentanti di consorzi e cooperative di questi ultimi (circa 400 aziende associate a CNA), sul tema della riduzione forfettaria spettante ai cosiddetti padroncini.

"Stiamo parlando – continua Casadei – di una manovra che determinerà un aumento medio delle imposte gravanti sui piccoli trasportatori che stimiamo tra i 4.000 e i 5.000 euro su redditi compresi tra i 10.000 e i 15.000. Ciò significa che, in conseguenza della riduzione dei due terzi delle deduzioni in vigore sino al 2014, i padroncini avranno compensi mensili abbondantemente al di sotto dei mille euro, e senza né tredicesime né quattordicesime".

Di fatto, dunque, i piccoli autotrasportatori in qualche caso dovranno addirittura fare ricorsi a finanziamenti per pagare le imposte, con tutte le difficoltà e i costi del caso, considerato il rating tutt'altro che positivo di cui gode la categoria.
"Speriamo – conclude il presidente di Fita CNA Modena, di coinvolgere attorno a questi temi tutto il mondo dell'autotrasporto, che ha un drammatico bisogna di cambiare se, come dimostra il caso delle deduzioni, la sopravvivenza delle imprese del settore oggi è affidata al sostegno dello stato tramite agevolazioni fiscali o il rimborso delle accise, per compensare costi tripli rispetto a quelli degli altri Paesi. E non è casuale che la concorrenza più pericolosa arrivi proprio dai camionisti esteri, spesso anche in sfregio alle nostre leggi, a cominciare da quelle sulla sicurezza".

(fonte: Ufficio Stampa CNA MO)

Pubblicato in Comunicati Lavoro Modena