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I mercati ai massimi spaventano gli investitori, da sempre combattuti tra il desiderio di "investire e guadagnare" ed il timore di entrare nel momento sbagliato (e di perdere). Giacomo Saver, direttore di Segretibancari.com, spiega oggi come muoversi quando le quotazioni sono particolarmente alte. Ecco tre idee utili per gestire al meglio la fase di mercato che stiamo vivendo.

Inseguire le performance: il primo errore da evitare

E' un errore diffuso quello di decidere la propria strategia di investimento sulla base dei risultati passati ottenuti dai mercati o in base alle attese circa il futuro andamento degli stessi.
E' frequente il caso di persone che si pongono il problema del "dove" mettere i propri soldi solo dopo che le performance passate sono state di un certo rilievo.
Poiché l'andamento delle quotazioni di qualunque strumento finanziario (si tratti di bond o di azioni) è in gran parte imprevedibile, decidere dove mettere i propri soldi sulla base delle previsioni o delle attese di rendimento rischia di rivelarsi un grave errore.
La costruzione di un portafoglio investimenti deve partire, necessariamente, dalla profonda conoscenza di se stessi, dei propri obiettivi e dalla tolleranza ai rischi. E' inutile farsi accecare dalle prospettive di guadagno quando le cose vanno bene e stare alla larga dai mercati quando le cose vanno male. La storia ci insegna che così fanno gli investitori inconsapevoli, che comprano e vendono sempre in ritardo, entrando sui massimi e liquidando le posizioni in corrispondenza dei minimi di mercato.

Temere il mercato: il secondo errore da evitare

I mercati azionari sintetizzano lo stato di salute di una economia. In altri termini le loro quotazioni crescono durante le fasi di crescita economica e si contraggono durante i periodi recessivi.
Di sicuro a periodi favorevoli si alterneranno momenti negativi, con ribassi anche del 50%. Nel complesso, però, le quotazioni azionarie nel corso dei prossimi dieci o venti anni continueranno a crescere segnando via via nuovi massimi.
Chi teme un ribasso dei mercati probabilmente ragiona troppo sul breve periodo.
Chi, invece, non ragiona in termini di settimane ma di anni e non si lascia attrarre dalle prospettive a breve termine di un mercato particolare ma, al contrario, mantiene il proprio focus su ciò che accade a livello globale, non dovrà preoccuparsi troppo in caso di un temporaneo ribasso delle quotazioni. Sempre che, beninteso, non abbia investito sulla base delle attese di rendimento, trovandosi in tale modo con un portafoglio squilibrato che lo espone a rischi eccessivi.

La diversificazione di cui nessuno parla

Quando si tratta di diversificare tutti pongono l'accento sulla diversificazione per tipo di investimento, mentre nessuno bada alla necessità di differenziare anche dal punto di vista temporale i propri investimenti. Realizzare una strategia efficace è davvero semplice: quando dobbiamo scegliere dove investire i nostri soldi, semplicemente dobbiamo dividere l'importo da impiegare in tre o quattro tranches ciascuna delle quali andrà investita in un momento diverso, in modo tale da minimizzare il rischio di entrare per intero nel momento sbagliato.
Questo modo di procedere non è il migliore in assoluto e può essere potenziato grazie all'utilizzo di appositi indicatori in grado di aiutare l'investitore nella individuazione del momento migliore per entrare o per uscire dal mercato. Tuttavia la diversificazione temporale è uno strumento potente per l'investitore non professionale in quanto gli permette di ridurre ulteriormente i rischi.
Le quotazioni elevate raggiunte dai mercati non devono rappresentare un freno all'investimento. Tenendo presente che l'atto stesso di investire comporta l'accettazione di subire delle perdite, è utile ricordare che l'investitore che baserà la propria strategia sulle sue esigenze, che non teme ribassi temporanei delle quotazioni, e che investe poco alla volta, ha ottime probabilità di ottenere guadagni stabili ed interessanti nel corso del tempo.

Pubblicato in Economia Emilia

Parte oggi una nuova rubrica sul nostro sito: la "Gazzetta dei segreti bancari". Uno strumento che vuole aiutare le persone a entrare con maggiore semplicità all'interno del mondo finanziario. Capire un po' di più ciò che ci viene proposto, affrontare i temi di maggiore attualità nel settore, cercare di intraprendere la strada migliore per investire i propri risparmi e tanto altro nel programma di questi incontri bisettimanali. Docente sarà Giacomo Saver, direttore e fondatore di Segretibancari.com: a lui verrà affidato il timone della nave per riportare il nostro denaro in un porto sicuro.

Giacomo, ci racconta brevemente il suo percorso professionale?

"Mi sono laureato all'Università degli Studi di Torino in "economia e commercio", per la precisione in economia aziendale, intermediari e mercati finanziari (110 e lode ndr). Ho lavorato in banca per quasi vent'anni fino a quando ho deciso di avviare una mia attività imprenditoriale. Oggi sono formatore e investitore indipendente".

Di cosa si è reso conto nel tempo?

"Nel periodo in cui ho lavorato in banca sentivo crescere la frustrazione di essere considerato un venditore e non un tecnico. Complice la crisi 2008, le proposte delle banche sono diventate sempre più costose, offrendo meno guadagni ai clienti. I costi addebitati aumentavano e i rendimenti scendevano".

Qual è la corretta definizione del suo lavoro?

"Io sono un investitore, non un consulente. E sono un formatore: per questo ruolo non basta sapere nozioni ma bisogna anche essere in grado di trasmettere i contenuti. Quando sono in aula non porto solo la mia esperienza ma anche quella di tanti altri investitori che si sono rivolti a me".

Quali strumenti usa per raggiungere i risultati prefissati?

"Il punto di partenza è investire solo in strumenti che si conoscono. Partire da ciò che è più elementare significa sapere a cosa si va incontro. In secondo luogo è indispensabile verificare che questi strumenti siano anche economici. Mentre nella vita "chi più spende, meno spende", in finanza non è così".

Quali sono i limiti più difficili da superare per un "investitore libero"?

"C'è sicuramente un ostacolo psicologico: si ritiene spesso che la finanza sia noiosa e incomprensibile. Il primo passo è avvicinarsi a questo mondo per capirlo di più. E poi ci vuole un pizzico di passione. Non c'è? Basta pensare che stiamo parlando dei nostri soldi, guadagnati con fatica. Vedrete che la passione arriverà".

Di cosa si parlerà in questa rubrica bisettimanale sulla Gazzetta dell'Emilia?

"Saranno tre i pilastri: investire in modo consapevole per non incorrere in delusioni. Investire in modo semplice costruendo una strategia adeguata alla nostra persona. Investire in modo indipendente utilizzando strumenti finanziari efficaci".

Quali sono gli obiettivi che vuole raggiungere?

"Offrire una metodologia corretta di investimento che non deve partire dal prodotto e inculcare nei lettori la consapevolezza che per ottenere guadagni bisogna sopportare dei rischi. Per questo è indispensabile imparare a conoscere se stessi e i propri limiti. Voglio proporre un percorso sano di investimento, in cui ognuno fissa i paletti in totale coerenza con il proprio modo di agire".

 

Di Pietro Razzini

 

Pubblicato in Economia Emilia
Domenica, 19 Febbraio 2017 08:59

Barilla investe in Italia

50 milioni di investimento e 60 unità lavorative in più Barilla amplierà il sito produttivo di Rubbiano di Solignano (Parma), inaugurato nel 2012 e che nel breve lasso di 4 anni ha prodotto un incremento del 45% di sughi pronti Barilla.

di Virgilio Parma, 16 febbraio 2017
A nemmeno cinque anni dall'inaugurazione dello stabilimento sughi in località Rubbiano di Solignano, realizzato con un investimento iniziale pari a 40 milioni di euro, i volumi di vendita dei sughi Barilla sono aumentati di oltre il 45% dal 2012 e è già giunto il momento di un altro investimento.
L'ampliamento annunciato da Barilla porterà lo stabilimento di Rubbiano a essere il più grande d'europa e uno dei più sostenibili al mondo. 50 milioni di investimento annunciati dai vertici della multinazionale di Parma che, a fine programma, vedrà introdotti altri 60 dipendenti.

UILA apprezza l'iniziativa di Barilla:
"Apprezziamo la scelta di Barilla di continuare a investire in Italia, nel parmense in particolare, valorizzando le filiere locali, dal pomodoro, al basilico, alle carni. Tracciabilità e qualità delle materie prime, trasparenza nei confronti del consumatore e valorizzazione del lavoro di qualità sono elementi su cui Barilla punta e che noi apprezziamo e condividiamo.
Con questo investimento Barilla conferma come sia ancora possibile investire in Italia, facendo della qualità del lavoro e delle produzioni l'elemento fondante del successo di un prodotto e di un marchio conosciuto e apprezzato in tutto il mondo".
Così il segretario nazionale della Uila-Uil Pietro Pellegrini commenta l'annuncio da parte di Barilla di un investimento per 50 milioni di euro finalizzato a raddoppiare la capacità produttiva dello stabilimento di Rubbiano (Pr), con un conseguente incremento occupazionale di circa 50-60 unità.

Pubblicato in Agroalimentare Emilia
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