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Presentati al Mipaaf i dati del progetto di monitoraggio collettivo in Europa per DOP e IGP. Verifiche effettuate in Danimarca, Germania, Inghilterra, Francia, Austria, Belgio, Lussemburgo, Olanda, Polonia, Repubblica Ceca. I Consorzi di Tutela fanno sistema per far crescere e tutelare le produzioni certificate, uno dei settori trainanti del Sistema Italia, in due anni oltre 1.250 punti vendita monitorati per 6.500 controlli su oltre 30.000 referenze stimate.

Parma, 11 marzo 2016

L'export dell'agroalimentare di qualità cresce ed apre a nuovi mercati, rendendo di fatto necessario un intervento compatto a difesa delle produzioni certificate che rappresentano l'eccellenza del Made in Italy a tavola. Se ne è parlato ieri mattina a Roma, nella Sala Cavour del Mipaaf, nel corso della conferenza stampa di presentazione del progetto di monitoraggio collettivo in Europa per DOP e IGP. Moderati dal Direttore di Qualivita Mauro Rosati, alla presenza di esponenti del mondo consortile afferenti ad AICIG e dei Consorzi partecipanti al progetto sono intervenuti oltre al Presidente dell'Associazione Italiana Consorzi Indicazioni Geografiche Giuseppe Liberatore, il Direttore del Consorzio di Tutela Aceto Balsamico di Modena IGP avvocato Federico Desimoni, che ha illustrato il progetto in qualità di coordinatore e il Direttore del Consorzio Grana Padano DOP Stefano Berni, oltre al Dirigente dell'ICQRF Oreste Gerini e il Capo Dipartimento delle Politiche competitive, della qualità agroalimentare, ippiche e della pesca del Mipaaf Luca Bianchi al quale sono state affidate le conclusioni dell'incontro.

Nel corso dell'anno 2015 sono stati effettuati in Europa circa 800 verifiche da un minimo di 4.000 ad una stima di oltre 20.000 controlli sulle Denominazioni Aceto Balsamico di Modena IGP, Grana Padano DOP, Parmigiano Reggiano DOP, Prosciutto di Parma DOP, Prosciutto di San Daniele DOP in Danimarca, Germania, Inghilterra, Francia, Austria, Belgio, Lussemburgo, Olanda, Polonia e Repubblica Ceca.

"Solo facendo sistema in questo modo - ha aggiunto il Presidente di AICIG, Giuseppe Liberatore- ovvero sviluppando strategie trasversali e collettive si possono tutelare i prodotti di bandiera, anche e soprattutto fuori dai confini nazionali, dove il mercato cresce e si apre a nuove realtà. E a fare sistema dovranno essere non solo le aziende, ma tutti i diversi mondi produttivi attraverso i Consorzi e i soggetti istituzionali aventi tale scopo e, in primis, il Mipaaf, senza il quale tutto questo non sarebbe possibile".

Se il comparto agroalimentare vuole raggiungere l'obiettivo di 50 miliardi di esportazioni indicato dal Ministro Martina - ha premesso il Direttore del Consorzio Grana Padano DOP Stefano Berni - si rende necessario trovare nuove modalità di promozione e stabilizzazione della crescita del settore nel suo complesso. Una crescita che si deve accompagnare di pari passo con una accurata conoscenza del mercato, attività di formazione, di monitoraggio e tutela, per evitare che il "settore" delle imitazioni si avvantaggi del trend positivo".

Quello presentato questa mattina nella Sala Cavour del Mipaaf è un monitoraggio congiunto dei cinque prodotti DOP e IGP tra i più rappresentativi dell'agroalimentare italiano ovvero Aceto Balsamico di Modena IGP, Grana Padano DOP, Parmigiano Reggiano DOP, Prosciutto di Parma DOP e Prosciutto di San Daniele DOP. A presentarne i risultati, a nome di tutti i Consorzi, il Direttore del Consorzio di Tutela Aceto Balsamico di Modena IGP Federico Desimoni, il quale ha sottolineato come "Il sistema che abbiamo ideato e' reso possibile dal sostegno economico del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, che da sempre è fortemente favorevole ad attività collettive e coordinate tra diversi Consorzi di Tutela, e trova la sua naturale conclusione negli interventi di tutela ex officio che, in modo sempre più efficace e puntuale, l'Ispettorato Controllo Qualità e Repressioni delle Frodi attiva in tutta Europa. Il progetto prevede una presenza e un'azione diretta sui mercati, che permette la rilevazione di molte informazioni relative ai prodotti originali e genuini, a quelli imitazioni ed evocativi, o addirittura in merito a casi di contraffazioni vere e proprie. Inoltre, anche attraverso l'ausilio di rilievi fotografici specifici, aiuta a costruire un quadro realistico circa il fenomeno dell'Italian sounding, sia dal punto di vista economico che di comunicazione commerciale. Un lavoro che permette di conoscere meglio e presidiare il mercato reale ed incidere su di esso, non solo con azioni repressive, ma pure sviluppando dinamiche positive di maggior conoscenza dei prodotti e di collaborazione con il mondo della distribuzione. Questa è una prima versione del progetto, ma come gruppo di consorzi abbiamo già messo a fuoco alcuni aspetti che nei prossimi anni arricchiranno le nostre azioni, pensiamo soprattutto al mondo dell'e-commerce, a quello della ristorazione, dell' ho.re.ca. e dei prodotti trasformati".

Nel 2016 sono state pianificate verifiche su 5 Denominazioni: Aceto Balsamico di Modena, Grana Padano, Mozzarella di Bufala Campana, Parmigiano Reggiano, Prosciutto di Parma in Francia, Inghilterra, Germania, Austria, Belgio, Germania, Lussemburgo, Olanda, Spagna e Svizzera su circa 450 punti vendita da visitare per un totale di minimo 2500 controlli fino ad una stima di oltre 10.000 referenze.

Sono intervenuti altresì il Direttore generale della prevenzione e del contrasto alle frodi agro-alimentari - ICQRF, Oreste Gerini sul tema dell'attività ex officio dell'ispettorato, e il Capodipartimento delle Politiche competitive della qualità agroalimentare, ippiche e della pesca, Luca Bianchi sull'attività del Mipaaf a sostegno delle DOP e IGP, il quale - nel portare le conclusioni dell'incontro - ha sottolineato che "quello presentato questa mattina è un progetto importante ma soprattutto rappresenta una best practice di azione a tutela del prodotto e del consumatore. Anche gli orientamenti del Ministero riguardo i fondi del nuovo decreto saranno orientati a valorizzare progetti in cui più Consorzi svolgano azioni di tutela coordinate anche a livello internazionale. Il tema delle aggregazioni dei Consorzi sarà infatti molto valorizzato perché facendo sistema si potranno raggiungere obiettivi più concreti".

"Il progetto di monitoraggio collettivo presentato ieri – dichiara Riccardo Deserti, direttore del Consorzio del Parmigiano Reggiano – è un importante passo per fare sistema. Oltre a dare continuità a questa nuova modalità operativa, ora occorre agire anche a livello comunitario. Infatti, con il "pacchetto qualità" abbiamo ottenuto la protezione ex-officio come principio giuridico, e occorre adesso lavorare per far sì che in tutti gli Stati membri le Autorità nazionali assicurino concreta ed efficace azione di tutela per i tanti casi che il sistema delle filiere Dop/Igp è attualmente in grado di rintracciare e notificare grazie al monitoraggio puntuale dei mercati".

(Fonte: Ufficio Stampa AICIG - Associazione Italiana Consorzi Indicazioni Geografiche)

Cereali, si stanno scaldando i motori. Lattiero caseari in crisi. Il glifosato, sollecitazione M5S per vietarlo. Alert Sicurezza per la scodella CARS di Coop e per la plastica nei Mars. Le dinamiche e le tendenze del settore lattiero caseario. Prosciutto e Taiwan, a quando?

SOMMARIO Anno 15 - n° 08 28 febbraio 2016
1.1 editoriale Grecia sottomessa e GB a Statuto Speciale
2.1 cereali Cereali, si stanno scaldando i motori
3.1 cereali Cereali, lieve risalita
4.1 Lattiero Caseario Burro, segno negativo su tutti i fronti
5.1 storia agricola Trattori antichi, mon amour!
6.1 glifosato Agricoltura. Prodotti fitosanitari a base di Glifosato. Dal M5S la richiesta di vietarne la produzione e l'uso.
6.2 Alert Sicurezza La Coop ritira la "Scodella Cars"
6.3 alert alimentare Plastica nei Mars, ritirati anche in Italia.
7.1 vino e export Canada loves italian wines
8.1 lambrusco Pignedoli, Pagliari e Vaccari (PD): bene proposta ritiro atto delegato su vino
8.2 lattiero caseario Lattiero caseario: tendenze e dinamiche recenti
10.1 export prosciutto Taiwan ancora vietata al prosciutto nostrano, ma non all'imitazione.
11.1 promozioni "vino" e partners

Cibus 8 28feb16 COP

Cibus Agenzia Stampa Agroalimentare: SOMMARIO Anno 15 - n° 07 21 febbraio 2016
Cereali, segnali tenui di ripresa. Il "Parmigiano" di segatura è USA. Il patrimonio di DOP e IGP. il caffè piace e fa bene. italian Sounding. Il consorzio del Parmigiano Raggiano ricorda il senatore Mora.Editoriale, la doccia fredda della Corte dei Conti.

SOMMARIO Anno 15 - n° 07 21 febbraio 2016 (prodotto in allegato scaricabile in formato pdf)
1.1 editoriale La doccia fredda della Corte dei Conti
2.1 formaggio e sicurezza Se il "parmigiano" ha la segatura, allora è statunitense
3.1 cereali Cereali, verso la ripresa?
4.1 Lattiero Caseario Latte e derivati, sempre in crisi.
5.1 DOP e IGP, un patrimonio Dop e IGP, un patrimonio da 13,4 miliardi
6.1 salute e benessere Boom di celiaci e il settore agroalimentare torna al passato
6.2 agricoltura Produzione integrata: l'agricoltura sempre più attenta all'ambiente
6.3 export Export, Alleanza cooperative: agroalimentare sulla strada giusta. recuperare deficit bilancia commerciale (-6 mld)
7.1 gestione allevamenti Allevamenti, la rete rivoluziona la gestione di stalle e imprese del settore
7.1 caffè Il caffè piace e fa bene
7.3 italian sounding Italian Sounds better, in Colombia e Messico spopola il sounding legale
8.1 Lutto Il Consorzio del Parmigiano Reggiano ricorda il Senatore Giampaolo Mora
8.2 cereali Cereali, tenui segnali rialzisti
9.1 latte Latte, eccesso di produzione e mercato al ribasso. La risposta di Alleanza Cooperative
11.1 promozioni "vino" e partners

Cibus 7 21feb16 COP

Cereali, mercati in catalessi. latte, ancora crisi. Vino, cresce del 22% l'export dei vini toscani. Nuove IGP, tocca ai cappellacci ferraresi. Cirio cresce nel Regno Unito. Editoriale: Epidemia si o epidemia no, Zika contro meningite.

SOMMARIO Anno 15 - n° 06 14 febbraio 2016
1.1 editoriale Epidemia Si, Epidemia No. Zika contro meningite
3.1 cereali Cereali, in balia dei flutti finanziari
4.1 Lattiero Caseario Ancora stato di crisi per il latte e i suoi derivati.
5.1 prezzo del latte Prezzo "a riferimento" del latte industriale. III quadrimestre 2014
5.2 eventi vino Il 50° Vinitaly dedica a Giacomo Tachis una degustazione storica dei suoi vini
5.2 nomine E' Francesco Zambonini il nuovo responsabile della Zona CIA di Reggio Emilia
6.1 vino L'export dei vini toscani cresce del +22%
7.1 energia e cooperazione Power Energia, cresce ancora la base sociale
7.2 nuove IGP IGP ai Cappellacci di zucca ferraresi
8.1Cereali Cereali, mercati in "catalessi"
9.1 eventi Le varie identità del Parmigiano Reggiano
9.2 export Export, non si arresta il boom dei prodotti Cirio in Regno Unito. +20%
10.1 eventi L'agricoltura Urbana sposa la creatività e diventa arte
11.1 promozioni "vino" e partners

Cibus 6 14feb2016COP

Sabato, 13 Febbraio 2016 10:06

L'export dei vini toscani cresce del +22%

Vino – Tornano a crescere anche i Bianchi grazie a Stati Uniti e Canada. Calo in Europa. 2015 super per le esportazioni della Toscana che ora tenta il sorpasso del Piemonte. Il 12 e 13 febbraio alla Fortezza da Basso di Firenze il Buy Wine con circa 250 buyer da 36 Paesi.

Firenze, 8 febbraio 2016 – Il 2015, per il vino toscano, potrebbe passare alla storia come l'anno del grande sorpasso sul Piemonte per quanto riguarda l'export. Nei primi 9 mesi dello scorso anno, infatti, il commercio estero dei vini toscani è cresciuto del 21.9% (media nazionale 5.4%), superando i 646.4 milioni di euro in valore. Trend che, se confermato anche per l'ultimo trimestre dell'anno, porterebbe l'export toscano alla cifra record di 923.4 milioni di euro.

A dirlo Toscana Promozione nel corso della conferenza stampa di presentazione di Buy Wine, l'evento che coinvolgerà 200 produttori toscani e circa 250 buyer internazionali provenienti da 36 Paesi, in programma il 12 e 13 febbraio alla Fortezza da Basso di Firenze. Ad un passo da quello che è stato l'export del Piemonte nel 2014 che però sta perdendo quote, facendo registrare, da gennaio a settembre 2015, un calo di circa il 4% nelle esportazioni. Quello appena concluso è il sesto anno consecutivo di crescita per l'expo dei vini toscani che, per la prima volta nella storia, si avvicinano al miliardo di euro. Una cifra che oggi riesce a superare solo il Veneto, da tempo leader di questa particolare classifica.

Dal 2003 ad oggi il commercio estero dei vini toscani è cresciuto del 102.4% in valore, facendo registrare solo due risultati negativi, in concomitanza della crisi economico finanziaria del 2008-2009. Una breve parentesi che, in realtà, ha fatto da preludio ad una delle stagioni più felici per l'export toscano che dal 2009 al 2015 è cresciuto del 81%. Come se non bastasse, peraltro, il risultato del 2015 supera del 89% quello del 2005, ossia della miglior annata per l'export dei vini toscani prima della crisi. Una performance che aumenta il peso toscano sul totale delle esportazioni nazionali passando dal 14.8% del 2014 al 16.7% del 2015. Dato, quest'ultimo, che consolida il terzo posto della Toscana in Italia dopo Veneto e Piemonte, con buone possibilità di conquistare, però, la seconda piazza.

Il successo dell'enologia toscana nel mondo è trainato, in primo luogo, dai vini DOP (Rossi e Bianchi) che rappresentano il 64.6% dell'export regionale di vini in valore e che nei primi 9 mesi del 2014 (gennaio-settembre) hanno fatto registrare un incremento nelle esportazioni del +9%, attestandosi ampiamente sopra quota 416 milioni di euro a cui corrisponde però un calo del -5.6% in quantità. Un andamento, quello dell'export toscano, determinato dall'aumento dei prezzi alla produzione delle Dop. Come risulta dall'ultimo rapporto Ismea, infatti, in un 2015 caratterizzato da un aumento medio dell'8% a livello nazionale, alcune delle principali denominazioni toscane fanno registrare invece un incremento a due cifre. E' il caso del Brunello di Montalcino (+14.9%), del Chianti Classico (+36,9%) e del Nobile di Montepulciano (+24.5%). In calo, invece, i prezzi alla produzione delle Dop Chianti (-5.4%), Chianti Colli Senesi (-1.8%) e Vernaccia di San Gimignano (-4.4%).

Le Aree di mercato principali per il vino toscano a denominazione d'origine sono America settentrionale (188,2 milioni) ed Europa (186.0 milioni di euro) con incrementi, rispettivamente, del 15.8% e del +5.6% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.

Rossi DOP: la Toscana conferma il suo primato in Italia - Con oltre 400 milioni di euro di vini rossi a Denominazione d'Origine Protetta (DOP) venduti nel mondo nel primi nove mesi del 2015, la Toscana conferma la sua leadership a livello nazionale che la vede primeggiare ampiamente su Veneto e Piemonte.
Rispetto allo stesso periodo del 2014, le esportazioni in valore dei rossi toscani DOP sono cresciute del +8.8%. Un aumento percentuale determinato in primo luogo dall'ampliarsi del portafoglio "clienti" dell'enologia toscana e dall'incremento dei prezzi alla produzione attestatosi, per quanto riguarda le principali denominazioni regionali, al +13.6%. Guardando i dati relativi ai primi tre trimestri del 2015, infatti, salta all'occhio come dopo un 2014 che aveva visto una sostanziale stabilità sulle piazze storiche, queste stesse aree abbiano fatto registrare nel 2015 una rinnovata vitalità. In particolare sono da rilevare la ottime performance dei Rossi DOP toscani nel Regno Unito (+25.8%) e nel Benelux: Paesi Bassi (+13.4%), Belgio (+13.5%) e Lussemburgo (+ 35.8%). Sempre per quanto riguarda l'Europa, i Rossi toscani crescono nei paesi del nord, in primis Danimarca (+19.5%) e Svezia (+18.4%), buone anche le performance in Germania (4.4%) e Francia (10.4%). Nei paesi dell'Est europeo solo la Russia fa registrare un trend negativo (-45.4%), mentre crescono in maniera interessante paesi come la Repubblica Ceca (+8.8%). Bene il Nord America con le esportazioni in Canada che salgono del +15.8% e quelle negli States che fanno registrare un +14.1%. Per quanto riguarda i BRICS frenata brusca oltre che per la Russia, anche per il Brasile (-28.4%), mentre tornana la Cina (+32.4%). A questo andamento sulle piazze maggiori corrispondono poi dei piccoli ma significativi exploit su alcuni mercati che ancora non fanno grandi numeri, ma che hanno certamente grandi margini di crescita. E' il caso dell'India (+120%) e del Sud Africa (+140.8%), ma anche della Nuova Zelanda (+19.0%), di Israele (+32.1%) e degli Emirati Arabi Uniti (+11.5%). Ma ecco la TOP 10 dei paesi di sbocco dei vini rossi toscani DOP nel 2015 dove sono da rilevare il ritorno della Cina (9°) e la "scalata" del Regno Unito che passa dal 5° al 4° posto.

Bianchi DOP: esportazioni in crescita grazie a usa e canada – Dopo due anni di segno negativo torna a crescere anche l'export dei Bianchi DOP che fanno registrare, nei primi 9 mesi del 2015, un incremento del 14.9% in valore rispetto allo stesso periodo del 2014, con una leggera flessione delle esportazioni in quantità: -1%. Un aumento, quello delle esportazioni in valore dei Bianchi toscani, dovuto in primo luogo all'incredibile exploit sui mercati nordamericani che vede gli Stati Uniti tornare ad essere il primo mercato di destinazione con circa 4.4 milioni di vini esportati nel Paese (+124.0%) e il Canada che segna un +68.7%. Percentuali che recuperano ampiamente quel -35.8% che aveva caratterizzato le vendite di Bianchi nell'America settentrionale nel 2014. Ottima la performance del Brasile con un +188% e delle piazze asiatiche con la Cina che segna un +55%, seguita da Hong Kong (13.1%) e Giappone (+9.2%). In difficoltà, invece, il commercio estero con i paesi Europei che lo scorso anno, aveva contribuito a mitigare le perdite nelle esportazioni grazie ad un +21.9%. Nei primi nove mesi del 2015, crollano tutti i principali clienti, fatta eccezione per la Danimarca (+36.8%), il Belgio (+31.9%) e il Regno Unito (+20%). Calano inoltre le esportazioni in Spagna (-89.6%), Francia (-85.4%), Svizzera (-33.1%.) e Germania (-10.7%). Un andamento, quello del commercio estero dei Bianchi toscani, che trasforma radicalmente la TOP 10 dei mercati di sbocco rispetto al 2014.

[Fonte: elaborazione Toscana Promozione su dati Istat gen-sett 2015]

Pubblicato in Agroalimentare Emilia

E come testimonial della storica marca italiana che quest'anno festeggia 160 anni è stato scelto Antonio Carluccio, celebrity chef di origine italiana, fondatore della omonima catena di ristoranti italiani, molto apprezzato dal pubblico inglese.

San Lazzaro di Savena (BO), 9 febbraio 2016 – Quella tra gli inglesi e la passata Cirio è ormai una vera e propria passione. La storica marca di pomodori italiani di proprietà del consorzio cooperativo Conserve Italia e che proprio quest'anno compie 160 anni di vita, è sempre più consumata ed apprezzata dagli anglosassoni. Lo dimostrano in primo luogo i numeri della crescita delle vendite Cirio nella distribuzione moderna che, confermando il boom dello scorso anno, hanno registrato a fine anno una crescita dell'8.2% (dati Iri, confronto dicembre 2015-dicembre 2014). "Il valore censito al consumo - sottolineano i due Managing Directors della sede inglese di Conserve Italia, Cesare Concilio e Diego Pariotti – è superiore ai 13 milioni di euro. E se lo scorso anno la quota di mercato di Cirio nella distribuzione inglese era pari al 5,7% (dati Iri), quest'anno ha toccato quota 9,2% con punte oltre il 10% su alcuni segmenti specifici come le passate. Insieme alla grande distribuzione – evidenziano ancora Concilio e Pariotti – portiamo avanti da anni la penetrazione nel comparto del foodservice e un lavoro capillare di distribuzione nel canale dettaglio o etnico, che portano ad un risultato complessivo aziendale che quest'anno è schizzato al +20%".

Il pomodoro Cirio inoltre è ormai conosciuto e recensito anche da blogger e chef molto seguiti nel Regno Unito: è molto frequente vederlo in programmi TV nelle mani di Jamie Oliver, o Nigella Lawson, o Marry Perry, celebrity chefs ben noti anche in Italia. In particolare, in un'indagine indipendente apparsa in questi giorni sul sito del The Guardian, eseguita da Kerstin Rodgers in collaborazione con lo chef Joe Hurd e lo scrittore Dino Joannides, Cirio è risultato il prodotto più apprezzato tra quelli a distribuzione nazionale, superando anche la leader di mercato Napolina.

Il successo e la notorietà crescente acquisita da Cirio è riconducibile, oltre a politiche commerciali mirate, anche alle azioni di marketing avviate da cinque anni nel Regno Unito. Sandra Sangiuolo, Responsabile Marketing Export del gruppo conserviero, spiega: "Ha premiato la consistenza nel tempo delle attività e un marketing mix che ben combina mezzi off e on line: da campagne stampa sui maggiori magazine e newspapers (Times, The Guardian, Daily mail), a campagne web su siti ad alto traffico, associate ad accattivanti concorsi. Molto seguite sono state anche le attività sui social e operazioni di visibilità con note bloggers locali".

"Da non sottovalutare poi – spiega Sangiuolo - il contributo alla notorietà di massa conseguita da Cirio grazie all'accordo con Antonio Carluccio, un celebrity chef di origine italiana, fondatore della omonima catena di ristoranti italiani (oltre 100 in tutta la Gran Bretagna), assai benvoluto e rispettato dal pubblico inglese, anche dai più giovani, che è stato felice di fornire il suo prezioso endorsement al nostro storico brand. Con lui sono in atto una serie di iniziative creative e di forte notiziabilità: da campagne web, radio e stampa, a concorsi e ricettari, sino ad eventi speciali, che nel 2016 troveranno massima espressione in coincidenza delle celebrazioni per l'anniversario del 160° del brand".

Pubblicato in Agroalimentare Emilia

Strategia del terrore, allarme Zika? L'eredità di Expo, l'Emilia Romagna programma il sistema del futuro prossimo. Mais e soia, le previsioni 2016. La forestale entra nella Benemerita. Nuovo calo dei mercati agricoli secondo i dati Ismea. "Falde acquifere completamente all'asciutto. Situazione grave.

SOMMARIO Anno 15 - n° 04 31 gennaio 2016
1.1 editoriale Strategia del terrore. Allarme Zika?
3.1 cereali Cereali, piccole oscillazioni ma nessuna variazione di rilievo
4.1 Lattiero Caseario Cresce ancora il "Parmigiano"
5.1 L'eredità di Expo L'eredità di Expo. Tracciato il futuro dell'agroalimentare emiliano romagnolo
6.1 export agroalimentare Germania: Il Parmigiano Reggiano punta sulla ristorazione di qualità con gli Chef di JRE
6.2 UE e Lambrusco Vino. A Scandiano si parla di Lambrusco
8.1 imprese Mulino Alimentare di Parma testimone di eccellenza internazionale
9.1 mais e soia Previsioni in riduzione in Sud Africa e USA.
10.1 ambiente e sicurezza Nasce il comando per la tutela forestale, ambientale e agroalimentare.
10.2 ecoreati La "Forestale" entra nella Benemerita.
11.1 siccita' ANBI Emilia Romagna: "Falde acquifere completamente all'asciutto. Situazione grave
12.1 agromercati Ismea, nuovo calo dei prezzi agricoli a dicembre.
13.1 promozioni "vino" e partners

 

Anche una società di Parma invitata dalla Regione a raccontare la sua esperienza di internazionalizzazione.

Di redazione Parma 26 gennaio 2016 - Un riconoscimento di pregio quello riservato a Mulino Alimentare di Parma, società dedita al confezionamento e commercializzazione di Parmigiano Reggiano, invitata dalla Regione a relazionare sulla sua esperienza di internazionalizzazione. Un percorso avviato da diversi anni che, sotto la guida attenta del CEO Claudio Guidetti, l'ha portata a consolidare oltre confine ben il 70% del fatturato.

L'occasione è stata il maxi convegno, organizzato dalla Regione Emilia Romagna lo scorso lunedi, incentrato sul tema "L'eredita di Expo per l'agricoltura dell'Emilia Romagna" e come poter capitalizzare gli investimenti e le esperienze della sei mesi milanese.
Un evento dove sono stati chiamati a raccolta alcune imprese e associazioni no-profit che si sono distinte nel processo di esportazione di prodotti e competenze.

Nel mondo il made in Emilia-Romagna è sinonimo di qualità dei prodotti, attenzione all'ambiente, sicurezza alimentare, distintività. Con una filiera agroalimentare che da sola vale circa il 20% del totale nazionale, l'Emilia-Romagna è prima in Europa per prodotti Dop e Igp (42 ).

Un ruolo importante per fare conoscere il re dei formaggi in Canada e nord-america l'ha avuto, senza ombra di dubbio, anche il Mulino Alimentare grazie a un programma di marketing promozionale che ha raggiunto l'apice con la conquista, nel 2014, del Guinness World Record di taglio contemporaneo di ben 1.300 forme di Parmigiano grazie alla collaborazione instaurata con l'assoluto leader della distribuzione canadese.

"Per esportare non è sufficiente conoscere la lingua, ha sottolineato Claudio Guidetti, ma occorre conoscere pienamente la mentalità del luogo ed è perciò che il lavoro ha preso corpo incontrando preliminarmente una grande catena distributiva confrontandoci con loro cercando quelle occasioni di incontro che consentissero un reciproco beneficio." Mulino Alimentare era approdato in Canada dopo una consolidata esperienza nel vecchio continente riversando perciò oltre oceano già un buon fardello di competenze internazionali.

"Il nostro obiettivo, ha proseguito Guidetti, è di accorciare la filiera eliminando tutte quelle fasi di intermediazione che non hanno più ragion d'essere ma al contempo intensificando dei processi di parternariato esclusivo con i caseifici del territorio con i quali condividere i vantaggi economici acquisiti. Forse però non tutti sanno che, per relazionarsi con le GDO, occorre possedere particolari certificazioni difficilmente riscontrabili nei caseifici e che queste devono essere mantenute e rinnovate attraverso un approccio sistematico alla qualità. E' un attimo essere esclusi dal circuito a causa di una semplice ma indispensabile formalità".

Al Presidente della Regione Stefano Bonaccini il compito di fare gli onori di casa e introdurre gli elementi che tracceranno le prossime politiche agroalimentari mentre l'Assessore all'Agricoltura Simona Caselli e la collega alle Attività Produttive Palma Costi l'onere di entrare nel dettaglio delle politiche di sviluppo dell'agroalimentare per rafforzare il "Modello" operativo così ben collaudato e con riconosciuto successo durante l'Expo2015.

Caselli simona relaziona

Al convegno hanno dato il loro contributo anche il presidente Unioncamere dell'Emilia Romagna Maurizio Torregiani, l'europarlamentare Paolo De Castro anticipando la tavola rotonda, moderata dal direttore di Ervet Roberto Righetti, che ha visto alternarsi sul palco alcune rappresentanze delle eccellenze emiliano romagnole:
- Giovanni Beccari, Cefa
- Gianpiero Calzolari, Granarolo
- Lucio Cavazzoni, Alce Nero
- Maurizio Gardini, Conserve Italia
- Claudio Guidetti, Mulino Alimentare
- Stanislao G. Fabbrino, Romagna Coop Food
- Sara Roversi, Future Food Intitute
- Luigi Scordamiglia, Inalca

Al segretario generale del Padiglione Italia, Fabrizio Grillo, il compito di trarre le conclusioni del convegno.

 

Pubblico rid RER

(Galleria immagini in fondo pagine)

 

Pubblicato in Agroalimentare Parma

Risparmio privato sotto attacco. Cereali resistono alla tempesta finanziaria. Inarrestabile Parmigiano Reggiano. A Bologna si parla del dopo EXPO. Bonifiche, Tonello non ci sta... Minori produzioni di mais. NAS, nel 2015 risultati irregolari quasi 1 su 3 dei prodotti oggetto di ispezione.

SOMMARIO Anno 15 - n° 03 24 gennaio 2016 (Allegato il file in pdf da scaricare)
1.1 editoriale Risparmio privato sotto attacco.
3.1 cereali Cereali, le commodities resistono alla tempesta
4.1 cereali Cereali, stabili nonostante la tempesta finanziaria.
5.1 Lattiero Caseario Inarrestabile Parmigiano Reggiano
6.1 eventi L'eredità di Expo per il futuro dell'agricoltura regionale
6.2 eventi Lambrusco nel mondo
7.1 Bonifiche Bonifiche, Tonello: "La lista guidata da Franceschini è la vera danneggiata"
7.2 export agroalimentare Agroalimentare motore dell'export
8.1 nomine Emilia Romagna. I nuovi direttori generali
9.1 imprese Conserve Italia Food Service in primo piano al RHEX 2016
10.1 MAIS e Soia Minori produzioni di Mais e Soia previste in Sud Africa e USA.
11.1 sicurezza consumatori NAS, nel 2015 risultati irregolari quasi 1 su 3 dei prodotti oggetto di ispezione.
12.1 promozioni "vino" e partners

Cibus3 24gen2016

Domenica, 17 Gennaio 2016 09:24

Nuovo record di vino italiano negli USA

Vinitaly International a San Francisco, New York e Miami. Con 1,3 miliardi di dollari di vini esportati nel 2015 (oltre 1,4 miliardi di euro), l'Italia rafforza la sua leadership sul mercato americano. Da questo risultato riparte l'attività di Vininitaly International negli Stati Uniti, nell'ambito del Piano speciale Usa finanziato da Mise e Ice per la promozione dei vini e dei prodotti agroalimentari all'estero. Fitto il programma di Executive Wine Seminars della Vintaly International Academy – VIA, per approfondire la conoscenza del vino italiano nel mercato Usa.

Verona, 13 gennaio 2016 – Trainata da un export che nel 2015 ha visto l'enologia italiana mettere a segno un nuovo record con 5,4 miliardi di euro stimati dei quali 1,4 negli Usa, riparte il 17 gennaio l'attività all'estero di Vinitaly International ( www.vinitalyinternational.com ), con tappe a San Francisco (17-19 gennaio) al Winter Fancy Food, a New York (7-9 febbraio) e a Miami (10 febbraio). Si tornerà a New York a maggio, dopo Canada e Cina a febbraio e marzo, e poi a giugno sarà la volta di Chicago al Fmi Connect (20-23 giugno) e di nuovo di New York con la partecipazione al Summer Fancy Food (26-28 giugno).

La focalizzazione sul mercato statunitense è frutto di una scelta strategica di lungo periodo impostata da Veronafiere, che ha portato Vinitaly International a diventare braccio operativo del Mise – Ministero dello sviluppo economico e Ice – Agenzia per la promozione all'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane nel Piano Speciale Usa per la promozione dei beni di consumo e dei prodotti enoagroalimentari, lanciato nel 2015.

«Il consumo di vino negli Usa continua a crescere - afferma il direttore generale di Veronafiere Giovanni Mantovani -, ma si tratta di un mercato con due facce, come emerso durante i numerosi workshop che gli abbiamo dedicato durante wine2wine, il forum del vino svoltosi nel dicembre scorso: per certi versi è maturo e questo lo vediamo dalla curiosità espressa dai consumatori per vini meno famosi espressione di territori ancora sconosciuti; d'altro canto, però, ci sono Stati dove solo ora si inizia a consumare vino. Con Vinitaly International siamo negli Stati Uniti dal 2002 e continuiamo a potenziare la nostra attività di anno in anno, proprio per aprire sempre nuovi spazi commerciali per le cantine italiane e per attrarre buyer americani a Vinitaly, dove già rappresentano il 15% delle presenze estere».

La prossima attività di Vinitaly International negli Usa prevede la realizzazione di Executive Wine Seminar della Vinitaly International Academy – VIA, tenuti dal direttore scientifico Ian D'Agata.

A San Francisco tre saranno i seminari avanzati su Grignolino, le subzone del Chianti e l'Etna, mentre uno base realizzato in collaborazione con Fivi (Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti) sarà dedicato ai vini artigianali. Questi vini saranno disponibili in un wine bar appositamente allestito per la degustazione da parte dei buyer e pubblico.

A New York sarà ancora la volta del Grignolino e dei vini artigianali, ma si parlerà anche di tendenze di consumo di vino nei ristoranti italiani e di come queste potrebbero riproporsi negli Usa.
A Miami, oltre che di Grignolino e di vini artigianali, un terzo Executive Wine Seminar VIA sarà dedicato al Carmignano.

Su www.vinitalyinternational.com/calendar il programma dettagliato delle tappe di Vinitaly International.