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Il mio in bocca al lupo e che sia di incoraggiamento affinché possiate, come avete già più volte dimostrato in gara, dare anche in questa occasione il meglio di voi stessi.” Queste le parole con cui il Sindaco di Mirandola Alberto Greco, ha accolto in Comune e salutato ieri gli atleti del gruppo ASD Atlantide Onlus Mirandola prossimi a partire per Napoli dove il 10 e l’11 luglio, presso la piscina Scardone, si terranno i campionati di nuoto italiani FINP di società, Coppa Italia e Assoluti estivi nazionali riservati agli atleti con disabilità.

Pubblicato in Cronaca Modena

Fondazione Cariparma: esiti del Bando “Inclusione delle persone disabili”

5 progetti sostenuti per un totale di Euro 1.830.279

A marzo scorso si è conclusa la raccolta delle richieste di contributo per il bando di Fondazione Cariparma “Inclusione delle persone disabili”.

Tale bando - riservato unicamente ad enti ed istituzioni pubbliche purché non costituiti in forma di impresa - era rivolto ad una tra le categorie più colpite dall’emergenza covid, nello specifico al sostegno di iniziative dedicate alle attività di cura e riabilitazione, percorsi di inclusione socio-lavorativo, sviluppo dell’autonomia, momenti di sollievo per i caregiver, tempo libero.

 

Le proposte progettuali candidate, aventi le caratteristiche di ammissibilità formale, sono state 12, di cui 5 - al termine dell’iter di valutazione – sono state considerate meritevoli di contributo.

L’ammontare complessivo dei contributi assegnati è di Euro 1.830.279. L’elenco completo degli Enti beneficiari di contributo è consultabile sul sito www.fondazionecrp.it alla sezione Esiti dei bandi.

Pubblicato in Cronaca Parma

Il contest è rivolto a ragazzi diversamente abili o con una grave patologia che potranno vedere premiato il loro elaborato sia con la pubblicazione sia con un fantastico weekend nel luogo descritto dal loro racconto, appena sarà possibile tornare a viaggiare in sicurezza.

Pubblicato in Cultura Emilia

Gli illeciti sono stati scoperti nell’ambito della campagna di controlli nel centro storico di Modena da parte della Polizia Locale nel 2020. I passa erano utilizzati dai familiari per accedere alla zona ZTL o per non pagare la sosta sulle strisce blu.

Pubblicato in Cronaca Modena

E' lunedì 15 marzo, il termine entro cui sarà possibile presentare domanda per accedere ai contributi a supporto della mobilità verso il luogo di lavoro e rientro dallo stesso, per le spese sostenute nel 2020 da lavoratori dipendenti e tirocinanti con disabilità, che abbiano esigenze di trasporto personalizzato.

Le barriere architettoniche sono praticamente ovunque.

Venerdì, 08 Maggio 2020 14:56

Assistenza e disabilità.

Siamo da poco approdati alla cosiddetta Fase due e, nel già mutato contesto dominato dal Coronavirus, ecco riemergere le debolezze del nostro stato sociale, con tutta la loro carica negativa. Era il 2 gennaio 2020, quando, con una importante quanto necessaria sentenza, il Consiglio di Stato stabiliva che l’assistenza al disabile va sempre garantita: la mancanza di risorse finanziarie non può essere una valida giustificazione.

Qual è la reale situazione dei centri diurni e delle residenze per anziani e disabili rispetto alla difesa della salute degli operatori e degli ospiti? Le preoccupazioni verso i propri familiari e i loro fedeli e professionali assistenti sono giustificate? Se ci fosse ancora qualcosa da fare per mettere le RSA in sicurezza è ora di farlo senza attendere altro inutile tempo.

Di LGC Parma, 8 aprile 2020 - A 28 giorni distanza dalla dichiarazione di pandemia da parte della Organizzazione Mondiale della Sanità e a ben 68 dal Decreto del 31 gennaio nel quale il governo dichiarava il grave rischio sanitario che sarebbe calato sulla popolazione per 6 (dei mesi) e ancora si parla di mascherine, della necessità o meno di indossarle da parte di tutti ma soprattutto della indispensabilità per chi opera in contatto in ambiti assistenziali.

E' perciò il caso delle residenze per anziani e disabili nelle quali spesso gli ospiti sono nella impossibilità di compiere qualsiasi azione di natura personale, compreso il dialogo come lo intendiamo normalmente.

Gli assistenti, operatori o volontari di queste strutture sono, nella maggioranza dei casi, dei veri e propri angeli custodi, capaci di comprendere quei micro segnali espressivi dei loro assistiti e che perciò, nei non rari casi di estrema gravità, gli unici, insieme ai familiari, in grado di tranquillizzare il paziente, anziano o giovane che sia. Pensiamo ad un disabile con le sue criticità e incapace di esprimere le sue necessità più basilari e i suoi malesseri, in caso di ricovero seppure assistito da persone che, pur brave possano essere, non conoscono la sua storia, la sua patologia, i medicinali abituali od al bisogno le abitudini, infine confinato in una lunga convalescenza, nella migliore delle ipotesi, in un luogo sconosciuto, senza nemmeno un famigliare vicino: sarebbe veramente un dramma!

Con le limitazioni agli spostamenti e soprattutto in ragione della fragilità sanitaria di questi aggregati socio sanitari, il contributo dei familiari vien meno ma non si attenua la preoccupazione per il rischio di contagio e l'eventuale ricovero ospedaliero del familiare che a quel punto sarebbe totalmente isolato anche dal proprio fidato assistente e perciò incapace di ogni minima relazione.

Una ipotesi che "non fa dormire" i familiari soprattutto alla luce delle notizie circa l'inadeguatezza dei sistemi di protezione di molte strutture, del contagio e conseguente inasprimento dei decessi in queste strutture protette che protette non son più.

Segnali di preoccupazione da parte dei familiari, confinati in casa, ne raccogliamo frequentemente. Preoccupazioni per i propri figli, genitori o nonni ma anche per gli addetti con i quali si è instaurato un rapporto fiduciario che va ben oltre il rapporto professionale.

Una preoccupazione giustificata dai numeri pubblicati anche da Avvenire.it, il quotidiano dei Vescovi, lo scorso 7 aprile (Paolo Viana).
600 sono i morti registrati a fine marzo nelle Rsa e nei centri diurni per anziani nella sola provincia di Bergamo, secondo dati diffusi ieri dalla Fnomceo;
63 Gli ospiti deceduti in una casa di riposo a Mediglia, in provincia di Milano, a seguito dei contagi.

A questi dati registrati fanno però eco quelli percepiti da chi "vive" le residenze o da coloro che hanno domicili in prossimità di queste strutture dalle quali sembrerebbe di avvertire un inasprimento, sensibile e allarmante, dei decessi.

Alle sensazioni percepite si aggiungono le "lamentele" degli stessi operatori i quali, in modo involontario ma umanamente comprensibile, spesso segnalano la mancanza di una corretta attenzione verso la loro opera e verso le RSA (Residenza sanitaria assistenziale - ndr) più in generale, private o pubbliche, Profit o No Profit che siano.

Sensazioni percepite e dati accertati che portano a una solo e univoca conclusione: recuperare il tempo perduto e adeguare urgentemente le strutture e gli operatori ai più rigidi protocolli di sicurezza perché queste strutture possano tornare a essere "protette" a tutti gli effetti.

Non interessa conoscere quali sono stati i problemi e a chi addebitare le responsabilità del passato, è il comune pensiero delle rappresentanze dei familiari raccolte, ma avvertire che i propri cari e i loro assistenti sono stati finalmente messi sotto tutela.

 

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A seguito della richiesta del comune di Colorno indirizzata ad Rfi, di abbattere le barriere architettoniche presenti nella stazione di Colorno, la risposta è stata la medesima che Amo Colorno ricevette nell'anno 2017 dopo l'invio di una missiva in cui si richiedeva celerità nell'intervenire.

Secondo Rfi i disabili che non sono in grado di raggiungere i binari della stazione, vista la ripidissima scalinata, devono recarsi a Parma che dista a circa 15 km distanza, essendo Parma munita di sale blu attrezzate per l'occasione, previa una prenotazione di assistenza ad almeno un'ora prima del viaggio. Una risposta che già a suo tempo ci fece indignare e oggi al ripetersi della stessa, ci sconvolge ancora di più.

Vien da pensare che i suddetti dirigenti di Rfi non cambieranno idea nemmeno questa volta, ma invece di arrenderci, vogliamo ricordare alcuni passaggi fondamentali. 

Il decreto del presidente della repubblica n. 503 del 1996 stabilisce che tutti gli spazi pubblici debbano garantire la fruizione a chiunque abbia capacità motoria limitata, che si traduce non solo nell’abbattimento delle barriere architettoniche, ma anche nell’installazione di tutti gli ausili necessari agli edifici pubblici per poterli definire accessibili. La Convenzione O.N.U. sui diritti delle Persone con disabilità, ratificata dal Parlamento italiano nel 2009, identifica con precisione la disabilità come “il risultato dell’interazione tra persone con minorazioni e barriere attitudinali ed ambientali, che impedisce la loro piena ed efficace partecipazione nella società su una base di parità con gli altri”. 

Esistono quindi delle leggi ben precise che vanno rispettate e se anche Rfi non ritiene importante la tutela dei disabili, vogliamo ricordare che esistono degli incentivi come previsto ad esempio dalle legge 13 del 1989 e degli sgravi fiscali di non poco conto.
Siamo certi che una società importante come Rfi non vorrà venir meno a obblighi normativi, violando la legge, e che quanto prima vorrà incontrare le istituzioni per trovare il miglior compromesso atto a garantire a chiunque di prendere il treno da Colorno. 

I disabili vivono già una vita di ostacoli, non complicategli ulteriormente le cose.

Il gruppo
Amo Colorno

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L’attività degli educatori proseguirà oltre il periodo scolastico. Il presidente dell’Unione Spina: «Crescita e affiancamento senza soluzione di continuità»

Centri estivi per tutti. Da quest’anno, le famiglie che avranno la necessità di usufruire di questo prezioso servizio per i loro figli con disabilità nei comuni dell’Unione Pedemontana Parmense, potranno contare sul supporto di educatori specializzati, anche al di fuori del periodo scolastico.

Azienda Pedemontana Sociale ha infatti attivato questa innovativa opportunità, approvata con apposito regolamento dal Consiglio pedemontano, che ha per obiettivo la continuità degli interventi educativi e di inclusione a favore dei minori certificati dalla legge 104/1992, permettendo così alle mamme e ai papà di conciliare ulteriormente i tempi di vita e di lavoro.

Il regolamento prevede che l’educatore possa essere a disposizione dei minori con disabilità esclusivamente nei Centri estivi qualitativamente garantiti, quelli gestiti direttamente dai Comuni o accreditati.
Entro il 31 marzo, l’Azienda del welfare provvederà a richiedere direttamente alle famiglie delle ragazze e dei ragazzi che già fruiscono di interventi educativi sia a scuola che nei doposcuola, una formale domanda di adesione al servizio, nella quale si dovranno indicare gli orari e il numero di settimane di frequenza previste. Domanda che dovrà poi essere completata con l’iscrizione al Centro estivo entro il 7 maggio.

La priorità di accesso al servizio verrà determinata sulla base di tre parametri: il piano sanitario e socio-educativo di ciascun minore, la situazione lavorativa dei genitori e l’indicatore ISEE.
«Tre parametri oggettivi – sottolinea il presidente e assessore ai Servizi alla persona dell’Unione Aldo Spina –. Il regolamento approvato rende trasparenti alle famiglie quelli che sono i meccanismi di accesso al servizio, che consentirà ai minori con disabilità di proseguire un percorso di crescita e affiancamento anche nel periodo in cui le scuole sono chiuse, senza soluzione di continuità. Il regolamento stabilisce inoltre le regole necessarie per sviluppare queste attività in una logica di progetto, garantendo risultati positivi. Tra gli aspetti più significativi c’è ad esempio il fatto che, oltre ad essere nel territorio dell’Unione, i Centri estivi dovranno essere gestiti direttamente dalle Amministrazioni comunali o essere accreditati – prosegue il Presidente –. Caratteristica che garantisce la qualità dei servizi erogati. Non meno importante è il termine del 7 maggio per la formalizzazione della richiesta – conclude Spina – che permetterà alle famiglie e agli uffici di muoversi in una logica di dialogo, anche per la personalizzazione dei progetti».

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