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La situazione attuale per il campionato di serie A 2018-2019 vede alcune posizioni sempre più stabili e consolidate, specialmente per quanto riguarda la testa della classifica. Tuttavia resta ancora aperto il discorso Champions ed Europa League, dato che l'Inter ha rallentato mentre molte squadre come Milan, Atalanta, Roma e Lazio stanno tenendo il passo, un fattore determinante per le posizioni utili in ottica delle competizioni europee della prossima stagione. Per quanto riguarda invece le posizioni di mezza classifica, bisogna annotare come, malgrado le ultime sconfitte, la stagione di Sassuolo e Parma, mostra come entrambe le formazioni emiliane abbiano dimostrato di avere delle qualità, che di fatto le hanno posizionate a mezza strada tra la zona salvezza e le posizioni valide per puntare all'Europa League.

Almeno sulla carta, Sassuolo e Parma sono più vicine al sesto posto, in effetti che non alla zona calda della retrocessione, dove invece si trova il Bologna, che tuttavia grazie al cambio di allenatore, con Siniša Mihajlović sembra aver già trovato una continuità di gioco e di risultati, specialmente grazie al successo arrivato in trasferta a San Siro contro l'Inter di Luciano Spalletti. Tuttavia il Bologna, che aveva affrontato un girone d'andata problematico, non è ancora fuori dalla zona retrocessione, tenendo conto che anche Frosinone ed Empoli stanno facendo bene, ottenendo punti e prestazioni che sono un segnale univoco delle qualità di queste due neo-promosse.

Differente appare la situazione del Chievo, il quale nonostante abbia ritrovato lo spirito giusto e una compattezza di gioco, fatica a ottenere punti preziosi per uscire dalla posizione attuale, che vede gli uomini di Di Carlo occupare stabilmente l'ultimo posto in classifica. Sarà comunque interessante seguire il resto del campionato, sia in termini di statistiche che di quote scommesse sportive live a partire dalla settima giornata del campionato di serie A, con importanti big match quali, Napoli-Juventus, Lazio-Roma, Milan-Sassuolo, Empoli-Parma e Udinese-Bologna. Una giornata di campionato che sarà equamente divisa tra sfide ai vertici e gare di media e bassa classifica, specialmente per quanto riguarda il match di Udine, che sembra anticipare quello che potrebbe accadere per la parte bassa della classifica durante le ultime giornate di campionato, come del resto abbiamo già visto nel corso della passata stagione. Con buone probabilità anche quest'anno ci saranno squadre che dovranno lottare fino alla fine del campionato. Chievo a parte, tutte le squadre che vanno dal Frosinone alla Spal, dovranno concentrarsi su ogni singola gara per evitare la retrocessione in serie B. Prendiamo il caso della Spal di Leonardo Semplici, squadra che nella passata stagione è riuscita proprio nel girone di ritorno a ottenere i punti necessari per la sua permanenza nel campionato di massima divisione.

Quest'anno il discorso diventa però più complesso visto che attualmente anche Udinese, Cagliari e le già citate Bologna ed Empoli rischiano di retrocedere. Il tutto farà da sfondo al resto del campionato, dove i giochi sembrano ormai fatti per quanto riguarda il primo e il secondo posto, con la Juventus che ha già accumulato un vantaggio considerevole e col Napoli, che pur avendo 11 punti di distacco sulla capolista ha già teoricamente ipotecato il secondo posto, come è già successo durante la passata stagione di serie A.

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Domenica, 17 Febbraio 2019 10:42

Serie A: Pavoletti stende un Parma inerme

I crociati perdono malamente a Cagliari per due a uno con una delle peggiori prestazioni della stagione, mostrando una condizione fisica precaria e poca determinazione. Un campanello d'allarme per l'impegnativa sfida di domenica prossima che vedrà il Parma calcio contro il Napoli.

Parma

Di Luca Gabrielli

Del mini ciclo di tre partite contro Inter, Cagliari e Napoli quella di ieri nel capoluogo sardo doveva essere l'impegno da non sbagliare, perché contro una squadra dello stesso livello ma soprattutto diretta avversaria dell'obiettivo salvezza. Il Parma mostra invece tutti i suoi limiti in 90' al cospetto di un più che traballante Maran, osteggiato nelle ultime settimane dai tifosi, stufi dell'atteggiamento remissivo della squadra rossoblu. Ma si sa, i crociati sono maestri nel far resuscitare le squadre in crisi e la delusione di giornata è ben presto servita. La squadra di casa scende in campo con grande determinazione e voglia di vincere e schiaccia il Parma nella propria metacampo, colpevole di giocare di rimessa non solo con i top club ma anche con compagini dello stesso livello. Pavoletti & co. non trovano la rete del vantaggio solo grazie all'imprecisione nei tiri finali e la rete al 40' di Kucka trovata così per caso dai ragazzi di D'Aversa grida allo scandalo per quello che si era visto sul campo fino a quel momento. Il ceco infatti con una perfetta torsione di testa su cross di Gobbi, spedisce il pallone alle spalle dell'incolpevole Cragno mandando la squadra di casa nell'intervallo sotto i fischi dei propri tifosi. Per il Parma meglio di così non poteva davvero mettersi e nella ripresa il Cagliari ha una decina di minuti di blackout in cui non riesce a mettere insieme due passaggi di fila dando l'impressione di aver subito il colpo. Ma è giusto un'impressione perché al 65', su calcio piazzato, il difensore Ceppitelli sfugge alla marcatura di Bastoni e di testa fa da sponda per l'accorrente Pavoletti che da due passi batte Sepe. È l'inizio della fine per i crociati che non riescono ad arginare un Cagliari rigenerato dal pari e all'85' fissano il risultato sul due a uno finale con il solito Pavoletti che scaraventa il pallone in rete di testa su una magia del genietto Barella. C'è giusto il tempo per l'espulsione per il fallo e le conseguenti proteste del brasiliano Joao Pedro, nulla più, con un Parma che esce giustamente sconfitto dal Sant'Elia.

 

Involuzione preoccupante per il Parma

Il Parma sta mostrando nell'ultimo mese un calo vistoso dal punto di vista fisico e mentale. Fatta eccezione per il pareggio strappato con le unghie contro la Juventus, le partite con Spal, Inter e Cagliari hanno mostrato una squadra incapace di creare gioco e sempre in balia dell'avversario di turno. D'Aversa non riesce a trovare le contromisure per questo periodo continuando con il suo modo di giocare basato sull'attesa e le ripartenze che ormai tutte le squadre hanno capito. La sua incapacità nel trovare un'alternativa di gioco rende il Parma prevedibile e privo di armi per offendere. Non si può vivere solo di fiammate di Gervinho perché se l'ivoriano incappa in una giornata storta come quella di Cagliari, non si vedono altre possibilità create dal mister per sopperire alla mancanza della freccia nera. Il povero Inglese è solo lì davanti a lottare con l'intera difesa, poco supportato dai centrocampisti che non riescono più a inserirsi come a inizio stagione. Urge un cambio di marcia perché domenica arriverà al Tardini il Napoli di Ancelotti che non farà sconti e purtroppo la classifica dietro si sta muovendo nelle ultime giornate.

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Iniziato da qualche settimana il girone di ritorno, la serie A di calcio sembra ormai aver delineato le gerarchie che accompagneranno le squadre verso la fine del torneo. L'Emilia Romagna, quest'anno rappresentata da ben 4 società - Bologna, Parma, Sassuolo e Spal - sta vivendo momenti altalenanti, tra risultati inaspettati e periodi critici che mantengono al momento il quartetto di squadre nella parte destra della classifica. Cosa potranno dunque attendersi i tifosi emiliani in quest'ultima fase di campionato?

Parma, il ritorno in massima serie tra alti e bassi

Il ritorno in serie A del Parma, dopo un fallimento societario e ben tre promozioni consecutive, è stato uno dei temi principali nell'avvio della stagione 2018/19. Grande curiosità ha infatti accolto i gialloblu sin dalle prime giornate, anche in virtù di una rosa ben costruita che, tra giovani promettenti e alcuni nomi importanti, primo fra tutti quello dell'ivoriano Gervinho, già sulla carta sembrava potesse dire la propria in un torneo sicuramente difficile.

L'ottimo inizio di campionato, che ha visto il Parma inserirsi tra le posizioni utili per l'Europa League, ha però pian piano visto un calo fisiologico della squadra, oggi alle prese con una discontinuità di risultati che non gli consente di superare la metà classifica. Le vittorie di Firenze e Udine e lo spettacolare 3-3 a Torino con la capolista si scontrano infatti con le sconfitte casalinghe a opera di Roma, Spal e Inter: risultato, un gioco altalenante e una classifica tranquilla ma non entusiasmante, che colloca i gialloblu di mister D'Aversa in un vero e proprio limbo. Restano comunque ancora molte giornate di campionato e, con la buona vena del duo d'attacco Gervinho-Inglese, non sono da escludere sorprese interessanti in quest'ultima parte del torneo.

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Sassuolo, il bel cigno che non riesce a volare

Ormai da 6 anni stabilmente in massima serie, il Sassuolo è da tempo considerato una delle società calcistiche più ambiziose, in grado di raggiungere i preliminari di Europa League in sole 3 stagioni grazie a una programmazione attenta e a una proprietà solida. Dopo un paio di campionati conclusi a metà classifica, in realtà, tifosi e addetti ai lavori speravano quest'anno in una stagione ben più esaltante rispetto a quanto visto finora.

Una rosa sulla carta di buon valore, guidata dal talento - forse mai completamente espresso - Berardi e da altri nomi di rilievo come Matri, Babacar, Di Francesco e Locatelli, sembrava potesse far sentire la propria voce collocandosi tra le prime 7-8 squadre del torneo. Eppure qualcosa sembra aver inceppato un meccanismo ben oliato, tanto da lasciare il Sassuolo nella parte destra della classifica, a un solo punto di vantaggio sul Parma. Risultati poco continui e alcuni pesanti tonfi (vedi il 2-6 patito in casa contro l'Atalanta) lasciano i neroverdi in una situazione quasi incompiuta, un anatroccolo ormai divenuto cigno già da qualche anno, ma che proprio non riesce a spiccare il volo come meriterebbe.

Bologna, poche soddisfazioni e tanta voglia di rialzarsi

Sicuramente poco esaltante è finora la stagione del Bologna, che sotto la guida di Filippo Inzaghi era riuscito a portare a casa soltanto 2 vittorie. Il cambio tecnico, con l'avvento in panchina di Sinisa Mihajlovic inaugurato dal terzo successo stagionale in casa dell'Inter e dal pareggio casalingo 1-1 con il Genoa, sembra aver dato nuova fiducia all'undici rossoblù, tuttavia ancora impelagato in piena zona retrocessione. Poco incisivi sotto porta (a fare peggio solo il Frosinone), i felsinei sono considerati anche dai bookmakers ancora piuttosto deboli da questo punto di vista, come d'altronde gli stessi pronostici confermano piazzando solitamente il Bologna tra le squadre con alte probabilità di Under 2.5.

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Con un Chievo ormai quasi spacciato la lotta per non retrocedere rimane comunque ancora molto incerta, tanto che anche il redivivo Frosinone, vincendo 1-0 in casa della Samp, si è riavvicinato al quart'ultimo posto e agli stessi rossoblù. Senza un cambio di rotta repentino, la situazione del Bologna potrebbe non essere molto positiva: la speranza è che mister Mihajlovic riesca a trasmettere la propria grinta ai suoi ragazzi, prolungando fin quando possibile la mini striscia positiva aperta due giornate fa.

Spal, grinta e coraggio per tenersi stretta la A

Leggermente migliore rispetto a quella del Bologna è la situazione della Spal, oggi a 4 lunghezze dai rossoblù. L'undici di mister Semplici non sta avendo certo vita facile in questo campionato, ma la grinta e l'entusiasmo stanno per ora permettendo alla squadra ferrarese di "galleggiare" a debita distanza dalle posizioni più calde. Il rischio di essere risucchiati è sempre dietro l'angolo, ma almeno per il momento i biancoblù stanno riuscendo a gestire il piccolo vantaggio finora messo in tasca.

La sconfitta subita in rimonta a Bergamo brucia ancora, d'altronde i 3 punti sarebbero stati pesantissimi in ottica salvezza, ma la squadra è viva e lotta senza troppe remore. Da recriminare forse solo qualche pareggio di troppo nei recenti scontri diretti (Empoli, Genoa, Chievo, Udinese e Bologna): quelli sì, in caso di vittoria, avrebbero potuto far mettere in cassaforte la seconda salvezza consecutiva con un discreto anticipo.

 

 

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Un lampo del subentrato attaccante argentino nella ripresa condanna i crociati, colpevoli di un vistoso calo fisico e di non essere riusciti a riproporre quell'ardore agonistico visto solo una settimana fa contro la Juventus.

Parma, 11 febbraio 2019 - di Luca Gabrielli

Al Parma non riesce l'impresa di battere i nerazzurri anche nella gara di ritorno. Stavolta la differenza tecnica e soprattutto fisica contro l'Inter, squadra con ambizioni ben più alte, si è vista tutta, specialmente nel secondo tempo. I crociati infatti se la giocano alla pari per i primi 45' e vanno addirittura molto vicini alla rete del vantaggio con il solito Gervinho imbeccato da Barillà che colpisce una clamorosa traversa ad Handanovic battuto. I ragazzi di D'Aversa approcciano la gara nel modo giusto pressando alto gli avversari e imbrigliando le loro trame offensive. Solo nel finale di primo tempo Sepe deve impegnarsi in un'uscita bassa sul tentativo di Perisic, riuscendo però a mantenere la porta inviolata. C'è rammarico per quel legno colpito dall'ivoriano che avrebbe potuto incanalare la partita verso i ducali, sfruttando il periodo no di Icardi e compagni.

Lautaro Martinez "mata" i crociati nella ripresa

Dopo un primo tempo incoraggiante il Parma crolla sul piano fisico e mentale al contrario dell'Inter che invece alza il ritmo e mette alle corde i padroni di casa nella propria metacampo. La rete di D'Ambrosio viene giustamente annullata dalla Var per un evidente tocco di mano ma è solo questione di tempo perché a due minuti dal suo ingresso il giovane attaccante Lautaro Martinez batte Sepe imbeccato da un bel filtrante di Nainggolan. I crociati non hanno la forza di reagire vista a Torino contro la Juventus e rischiano di capitolare prima con Vecino e poi con Brozovic che colpisce il palo. L'Inter merita di tornare a casa con i tre punti per ciò che si è visto al Tardini nell'arco dei novanta minuti e per il Parma resta l'amaro in bocca per un secondo tempo disputato senza nervo

Una sconfitta che comunque non rovina una stagione

Perdere in casa contro l'Inter non compromette per niente il cammino del Parma in questa stagione. L'obiettivo salvezza è ampliamento alla portata con numerose lunghezze di vantaggio sulla terz'ultima e la certezza che queste sconfitte non denotano una crisi di squadra che desti preoccupazione nell'ambiente. Le crisi sono ben altre e i crociati stanno dimostrando gara dopo gara di essere un team solido senza problemi di reparto.
Sabato alle 18 si va a Cagliari contro una società che non sta vivendo un momento brillante e che oltretutto incomincia a sentire l'insofferenza dei tifosi per le ultime prestazioni. Si dovrà andare in Sardegna con il coltello tra i denti e la giusta concentrazione

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Bologna - Una situazione quasi drammatica presa in eredità, un giovane allenatore campione del mondo bruciato ed un monte ingaggi imponente rispetto alle squadre concorrenti per ottenere la salvezza in questa stagione. Ecco quale era il quadro del Bologna quando Mihajlovic ha deciso di tornare sotto le Due Torri a distanza di praticamente dieci anni da quell’esperienza che lo lanciò come allenatore, dopo gli anni di fine carriera all’Inter e il ruolo di vice Mancini sempre sulla panchina dei nerazzurri.

Pippo Inzaghi ha miseramente fallito alla guida dei felsinei, dopo un discreto esordio da allenatore del Milan ma soprattutto l’ottima esperienza a Venezia in Serie C, con la promozione in cadetteria e il buon campionato successivo. Forse una possibilità così importante è giunta troppo presto, forse non era la piazza e il gruppo idoneo da cui ricominciare nel massimo campionato: o più semplicemente, come spesso avviene e si fatica ad accettare, ad una grande carriera da giocatore non necessariamente ne corrisponde una da allenatore.

Inzaghi esce di scena ed entra Sinisa, che all’esordio vince a San Siro. Vero, contro un’Inter che come da copione crolla da gennaio in poi nel bel mezzo di una tempesta dirigenziale, tecnica e di top player desiderosi pubblicamente di andar via. Ma il Bologna vince e si rilancia, alla grande, in zona salvezza. Non che questo rappresenti una vittoria in senso generale, l’obiettivo di inizio stagione era quello di vivere una tranquilla stagione in metà classifica, magari dalla parte sinistra finalmente.

Anche il mese di gennaio aveva portato importanti rinforzi per conseguire l’obiettivo, ma ciò nonostante non è arrivata quell’inversione di tendenza attesa: nemmeno Nicola Sansone e Soriano nelle prime uscite avevano contribuito al ritorno ai tre punti. Con la vittoria a Milano, sponda nerazzurra, il Bologna stando alle quote bwin si rilancia nella lotta per evitare la retrocessione: la salvezza è più probabile, la quota retrocessione sale a due, conferendo ai rossoblù le stesse possibilità di retrocessione in Serie B di un Empoli che con Iachini ha invertito la tendenza, perdendo punti ed evitando nell’ultimo turno la clamorosa sconfitta interna col Chievo ultimo in classifica.

Di Carlo ha dato ai clivensi certezze e punti, oltre ad una speranza di permanenza in A ancora viva: la quota resta bassa, a 1.04, ma segnali di ripresa sono evidenti nonostante addii importanti come quelli di Radovanovic, Birsa e Cacciatore. Solo il Frosinone si avvicina alla quota del Chievo, a 1.07: per i ciociari un periodo difficile, anche in questo caso il cambio di tecnico non ha sortito gli effetti sperati: l’arrivo di Baroni al posto di Longhi non è riuscito a rilanciare il Frosinone e ad avvicinarlo alle zone utili per salvarsi.

Poco più lontane non possono dissi tranquille Udinese, Cagliari e Spal: per loro una rosa a disposizione che sicuramente può garantire una salvezza decisamente meno affannosa delle rivali, ma anche per loro al primo periodo buio ecco palesarsi il rischio di essere risucchiati dalla zona rossa della graduatoria.

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Prosegue la chiamata delle Glorie del Parma verso Felino. Nel 2017 è stata la volta di Alessandro Melli e ora è venuto il turno di Marco Osio per guidare gli juniores del G.S. Felino, come pubblicato sul profilo facebook della società sportiva felinese e di seguito ripreso.

Un Augurio a Marco Osio e al G.S. Felino anche dalla nostra redazione.

"La Società G.S. FELINO dà il benvenuto a Marco Osio, nuovo allenatore della categoria Juniores Regionale.

Ultima esperienza sulla panchina del Rimini, Lega Pro.

Il nuovo Mr sarà affiancato da:
Fabio Giuberti (assistente allenatore)
Manara Simone (preparatore dei portieri)
Alberto Bottioni (preparatore atletico)

La società gli fa un grande in bocca al lupo.

#gsf #marcoosio #ilsindaco #juniores"

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Anche se questa non è una vittoria, ha comunque lo stesso sapore. La doppietta di Gervinho, dopo la rete di Barillà, lascia esterrefatti i giocatori juventini incapaci di reagire all'uno-due dell'ivoriano.

Di Luca Gabrielli - 

Parma -

Un'impresa storica che i tifosi del Parma non dimenticheranno mai nei prossimi anni. Dopo l'incredibile sconfitta di domenica scorsa al Tardini contro la Spal, il morale della squadra non era dei più alti e il calendario impegnativo delle prossime gare destava preoccupazione nella ambiente ducale. I crociati affrontavano la capolista che negli ultimi sette anni vincono in Italia senza alcuna difficoltà e senza pretendenti degne di nota.

Riuscire a tornare a casa con un risultato positivo contro la Juventus era a dir poco proibitivo eppure il Parma fin dalle prime battute di gara prova a impensierirla con le sue armi migliori, quelle ripartenze letali che da inizio campionato stanno portando i suoi frutti. La vecchia Signora riesce a incanalare la partita a suo favore nel primo tempo con Cristiano Ronaldo che dentro l'area di rigore riesce a bucare le mani di Sepe seppur scivolando. Nella ripresa è Rugani al 62' a portare la squadra di casa sul due a zero con il difensore centrale Rugani che in mezza girata deposita il pallone in rete. Sembra tutto già scritto eppure Barillà dopo neanche due minuti approfitta di un preciso cross di Kucka per battere Perin con un colpo di testa. La Juve non ci sta e ancora Cr7 di testa segna la doppietta personale con un altro colpo di testa su assist di Mandzukic. Da qui in poi il Parma si trasforma e tira fuori un carattere da top club, mettendo in risalto tutti i difetti di una difesa incerottata bianconera senza i totem Chiellini e Bonucci. Gervinho, la freccia nera, si inventa un colpo di tacco su cross ancora di Kucka e trafigge il portiere bianconero facendo tornare alla mente il meraviglioso goal di tacco segnato da Hernan Crespo nel magico anno '98-'99. Una partita pazzesca che però non finisce qui perché proprio nelle battute finali accade il miracolo: Inglese approfitta di un pasticcio della squadra di Allegri e passa a Gervinho che fissa il risultato finale sul 3-3. I giocatori e i tifosi crociati esplodono di gioia e tornano a casa con un punto che sa di vera e propria impresa.

 

INGLESE-GERVINHO SULLE ORME DELLE PIÙ GRANDI COPPIE GOAL CROCIATE

Gli uomini di D'Aversa si confermano ancora una volta ammazza grandi in trasferta e anche se questa non è una vittoria, ha comunque lo stesso sapore. Se poi di fronte hai gli acerrimi rivali bianconeri, la soddisfazione é doppia. Non ci sono più parole per descrivere l'intesa che si è creata tra i due attaccanti Inglese e Gervinho. Un'accoppiata che sintetizza perfettamente tecnica, velocità, potenza e sacrificio. Quando non segna uno ci pensa l'altro e viceversa. I goal di Gervinho sono sempre vere e proprie perle di pregevole fattura è l'ultima di tacco ha scomodato paragoni con campioni importanti. Inglese è invece il prototipo del centravanti moderno,forte fisicamente e in grado di aiutare la squadra con il suo fisico nell'arco di tutti i 90'. Per lui si apriranno questa settimana le porte della Nazionale per uno stage programmato da Mancini. L' obiettivo salvezza sembra ampliamente alla portata della squadra ducale e giocando con questo spirito le prossime gare contro Inter, Cagliari e Napoli si affronteranno con la consueta determinazione.

 

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(Foto da Frame Highlights Parma calcio 1913)

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Il Modena batte il Mezzolara. Dopo due goal annullati nel primo tempo per fuori gioco, alla fine della ripresa segnano Sansovini, Ferrario e Ferretti. Ma la Pergolettese vince contro la Reggiana e rimane prima in classifica.

Di Manuela Fiorini – foto di Claudio Vincenzi

MODENA –

Bella partita quella che ha visto sul campo del Braglia i padroni di casa e il Mezzolara. Il Modena doveva vincere e lo ha fatto, anche se le sorti del match si sono delineate alla fine del secondo tempo.

Cominciano subito in attacco i Canarini, con un primo tempo che si gioca quasi tutto nella metà campo del Mezzolara. E il pallone viola la porta di Malagoli ben due volte, al 9° con Ferrario, che piazza la palla in reta su cross di Sansovini, e al 35° con Dierna che riesce a infilare la porta, ma l’arbitro Virgilio annulla entrambi i goal per fuorigioco.

Si fanno pericolosi anche Rabiu al 15° e Montella al 38° ma le occasioni goal non si trasformano in reti effettive. Nella ripresa, Mutti atterra Montella in area, l’arbitro fischia il rigore, mentre il giocatore del Mezzolara viene espulso per fallo. Tocca al bomber Ferrario andare sul dischetto, ma il tiro è troppo centrale e Malagoli para. Ancora 0-0. 

Finalmente il risultato si sblocca a favore del Modena al 60° con Sansovini che segna su assist di Baldazzi mandando la palla in rete: 1-0 per i padroni di casa. Parte subito al contrattacco il Mezzolara, Bolelli tira in porta, ma Piras non si lascia sorprendere e para. Un pallonetto deciso di Ferrario all’84° segna il raddoppio del Modena e mette al sicuro il risultato. 

Poco prima del fischio dell’arbitro, al 91°, segna anche Ferretti e sancisce definitivamente la vittoria dei Canarini, che portano a casa tre punti preziosi e inseguono la capolista Pergolettese, che vince contro la Reggiana e rimane a due punti di distacco.

Prossima sfida il 3 febbraio contro il Ciliverghe Mazzano.

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I crociati buttano via il doppio vantaggio contro la Spal dimostrando di non essere maturi per traguardi più ambiziosi della salvezza. Un incidente di percorso che non ci voleva a sette giorni dal big match contro la prima della classe.

Parma, 28 gennaio 2018 - di Luca Gabrielli

Follia pura al Tardini. Dopo un primo tempo in cui sembrava che il Parma avesse messo al sicuro la vittoria con due reti del solito Inglese, nella ripresa si consuma il dramma sportivo. La Spal riesce clamorosamente a capovolgere il risultato e a tornare a Ferrara con tre punti insperati. Valoti, Petagna e Fares nel finale di gara lasciano ammutoliti i tifosi parmigiani impotenti e increduli del risultato finale. I crociati sono subito partiti forte al 2' con il rigore trasformato da Roberto Inglese e all'inizio della ripresa è lo stesso bomber a raddoppiare per la squadra di casa ma la Spal cambia atteggiamento e da quel momento in poi si apre un'altra partita che vede il Parma in balia della squadra ospite. In mezz'ora i ragazzi di Semplici ribaltano il risultato e surclassano mentalmente e fisicamente i ducali.

Fallito l'esame di maturità, testa solo alla salvezza.

Ci si chiedeva se la squadra crociata potesse ambire a qualcosa di più della salvezza, obiettivo dichiarato dalla società. La risposta è arrivata ieri con ben tre schiaffi rifilati da una diretta concorrente. Il Parma quest'anno dovrà raggiungere il prima possibile i quaranta punti utili per restare in Serie A e mettere le basi per creare una squadra sempre più competitiva per i prossimi anni. I ducali dimostrano una mentalità ancora troppo fragile per conquistare un posto in Europa League, con l'incapacità di congelare un doppio vantaggio contro una squadra che dava l'impressione di essere alle corde dopo i primi due goal. Gli uomini di D'Aversa però dal 60' hanno smesso di giocare indietreggiando il baricentro e abbassando troppo il ritmo del gioco, dando così alla Spal la possibilità di tornare in gara. Una volta raggiunto l'incredibile pari tutti quanti sugli spalti hanno visto la squadra di casa completamente spaesata e da lì a pochi minuti Fares ha chiuso definitivamente i giochi. Un passo falso che non pregiudica nulla nella rincorsa alla salvezza ma che ridimensiona i sogni europei cullati negli ultimi tempi.

La settimana prossima ci sarà da giocare la partita delle partite allo Juventus Stadium ma quest'anno il Parma ci ha abituato a imprese fuori dall'ordinario. Potrà succedere di tutto ma è sicuramente la gara più difficile della stagione, facile da prepara come motivazioni ma molto complicata sotto il profilo tecnico. D'Aversa lavorerà sicuramente sui minimi dettagli perché contro la prima della classe la concentrazione dovrà essere massima e non si potrà concedere nulla.

 

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Un'altra vittoria esterna per i crociati nella fredda Udine con la rete decisiva dell'ivoriano, dopo il calcio di rigore firmato da Inglese. Altro balzo importante per raggiungere il prima possibile quota 40 punti per poi ambire al sogno Europa.

Parma, 20 gennaio 2019 - di Luca Gabrielli

La sosta invernale di una ventina di giorni non ha scalfito la determinazione dei ragazzi di D'Aversa che ritornano a casa con tre punti molto importanti per iniziare al meglio il girone di ritorno. Alla Dacia Arena si affronta l' Udinese alla ricerca spasmodica di una vittoria per allontanarsi dalla pericolosa zona retrocessione che butta nella mischia il neo acquisto ex crociato Stefano Okaka. Il mister gialloblu decide invece di non stravolgere la formazione e conferma il suo 4-3-3 di fabbrica con il tridente composto dalle frecce Gervinho e Biabiany ai lati del bomber Inglese. Solo panchina per il nuovo centrocampista Kucka prelevato dalla società turca del Trabzonspor.
Pronti via e dopo soli dieci minuti un'accelerazione di Gervinho manda in crisi la difesa bianconera causando un calcio di rigore. È la Var ad avvisare l'arbitro del fallo incontestabile e Roberto Inglese dagli undici metri non sbaglia, spiazzando l'incolpevole Musso. Per il Parma la gara si mette sui binari sperati e fino al termine del primo tempo amministra il vantaggio minimo senza alcun problema. Nella ripresa l'Udinese però alza il baricentro cercando il pareggio e due ottimi interventi di Sepe salvano i crociati ma la squadra di casa trova la meritata rete dell' uno a uno su un rimpallo in area di rigore, concluso da un colpo di testa del nuovo centravanti Okaka che spedisce il pallone alle spalle dell'estremo difensore crociato. Il Parma accusa il colpo e si rinchiude nella propria metacampo ma al 68' Gervinho si inventa uno dei suoi goal fenomenali: sugli sviluppi di un calcio d'angolo per l'Udinese, imbeccato da Stulac in velocità, l'ivoriano elude la marcatura di Opoku, si fa tutto il campo palla al piede e batte Musso. Una rete pazzesca che ricorda i coast di coast visti in passato dal celebre brasiliano Brigao del Palmeiras. È il colpo del ko del campione che non permette agli uomini di Nicola di reagire, così i crociati conquistano la quinta vittoria esterna e si riportano a ridosso della zona Europa.

Gervinho l'emblema di questa squadra

Non ci sono più aggettivi per descrivere le doti e i colpi del campione ivoriano che magari si estranea dal gioco per qualche minuto nell'arco delle partite ma gli basta una sola palla giocabile per capitalizzarla nel migliore dei modi. I suoi goal non sono mai banali, infatti la rete di ieri ricorda per bellezza e tecnica quella segnata contro il Cagliari. Gervinho rispecchia alla perfezione il gioco improntato fin dall'inizio della stagione da Roberto D'Aversa cioè una buona compattezza difensiva con i tutti i giocatori pronti a sacrificarsi e poi a colpire in contropiede sfruttando la velocità e la tecnica dell'ivoriano e di Biabiany e il grande fiuto del goal di Roberto Inglese. Con queste armi il Parma ora si trova a 28 punti e che piaccia o meno questo tipo di gioco ad aver ragione è proprio il mister. Domenica arriverà al Tardini la Spal, un'altra squadra bisognosa di punti salvezza che lotterà con il coltello tra i denti. Per il Parma un esame di maturità per capire se si potrà davvero ambire all' Europa League.

 

 

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