Vola a +8% l'export DOP IGP che rappresenta il 21% delle esportazioni italiane di settore. Presentato il tredicesimo rapporto Ismea - Qualivita sulle produzioni italiane agroalimentari e vitivinicole
È stato presentato a Roma, lo scorso 17 febbraio presso l'Hotel Quirinale, alla presenza dei Presidenti delle Commissioni Agricole di Camera e Senato Luca Sani e Roberto Formigoni, del Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina e dell'europarlamentare Paolo De Castro, il tredicesimo rapporto Ismea – Qualivita sulle produzioni italiane agroalimentare e vitivinicole Dop, Igp e Stg.
La presentazione del rapporto è stata quest'anno l'occasione per organizzare una giornata nazionale della Qualità Agroalimentare, iniziativa promossa dal Ministero delle Politiche Agricole e realizzata da Ismea, con l'obiettivo di coinvolgere tutti gli stakeholders sui fattori strategici di sviluppo, attraverso l'organizzazione di sette tavoli di lavoro tematici.
PRINCIPALI NUMERI DEL COMPARTO
Una quantità certificata pari a 1,47 milioni di tonnellate di prodotti Food e 23 milioni di ettolitri per il comparto Wine.
Complessivamente il valore alla produzione Food e Wine raggiunge i 13,4 miliardi di euro, per una crescita del +4% su base annua e un peso del 10% sul fatturato totale dell'industria agroalimentare; il valore delle esportazioni è di 7,1 miliardi di euro, un incremento di oltre il +8% su base annua, per un peso del 21% sul totale dell'export agroalimentare italiano (anno produzione 2014).
L'Italia rimane leader mondiale per numero certificazioni, con 805 prodotti iscritti nel registro UE, di cui 282 Food e 523 Wine (dati al 10.02.2016).
Un sistema che garantisce qualità, sicurezza e trasparenza anche attraverso i 219 Consorzi di tutela riconosciuti dal MIPAAF, 124 per i prodotti agroalimentari certificati e 95 per i vini DOP e IGP.
NUOVE REGISTRAZIONI - EUROPA
Continua a crescere il numero delle Indicazioni Geografiche nel mondo: nel corso del 2015 sono stati registrati 62 nuovi prodotti, di cui due Extra Europei, segnando un incremento per il comparto Food del +4,9% rispetto al 2014. Sul podio per maggior numero di prodotti registrati, si trova l'Italia al primo posto (+9 IG), seguita dalla "new entry" Croazia (+8 IG) e dal Portogallo (+8 IG). A questi dati si aggiungono le nuove registrazioni dal 1 gennaio al 10 febbraio 2016: una DOP e 7 IGP, per un totale di 1.319 IG Food nel mondo (1.300 UE + 19 Extra UE), che si affiancano alle 1.579 denominazioni Wine.
NUOVE REGISTRAZIONI – ITALIA
Oltre a detenere il primato per numero di nuove registrazioni nel corso del 2015 con 9 prodotti, l'Italia si conferma il Paese con maggior numero di prodotti DOP, IGP, STG al mondo: al 10 febbraio 2016 si contano nel nostro Paese 805 prodotti certificati, 282 Food e 523 Wine, suddivisi in 569 DOP, 234 IGP e 2 STG. Dietro di noi seguono Francia (658), Spagna (318), Grecia (250) e Portogallo (173). Approfondendo l'analisi a livello territoriale, le regioni con maggior numero di certificazioni sono il Veneto e la Toscana con 90 prodotti, il Piemonte con 81, la Lombardia con 77 e l'Emilia Romagna con 73.
DATI PRODUTTIVI ED ECONOMICI SISTEMA IG (FOOD E WINE)
Il valore complessivo alla produzione del sistema IG ammonta a 13,4 miliardi di euro, in crescita del +4% rispetto al 2013, e rappresenta una quota pari al 10% del fatturato totale dell'industria alimentare. In termini di export, il sistema IG raggiunge i 7,1 miliardi di euro, in forte crescita sull'anno precedente (+8,2%): costituisce un traino fondamentale per il made in Italy nel mondo, contribuendo per il 21% all'ammontare complessivo delle esportazioni agroalimentari nazionali.
IMPATTO ECONOMICO TERRITORIALE PER PROVINCIA ITALIANA DEL SISTEMA IG
L'analisi della distribuzione dei prodotti DOP IGP sul territorio nazionale offre un'informazione preziosa: non esiste un solo comune italiano "senza prodotti certificati". Gli areali di produzione delle denominazioni nel loro complesso coinvolgono capillarmente tutto il Paese, con zone ad alta presenza di filiere agroalimentari di qualità ed altre con intensità minore. Ciò ha suggerito un'analisi sul valore economico legato alle filiere DOP IGP per relativo areale di produzione, per restituire un'immagine dell'impatto del sistema IG sui territori d'Italia. Per il comparto Food, ad esempio, la provincia di Parma risulta il distretto con il maggior ritorno in termini economici, grazie al discreto numero di filiere DOP IGP (12) che insistono nei comuni del territorio, ma soprattutto all'entità del valore economico ad esse collegato (basti pensare a prodotti come il Parmigiano Reggiano DOP e Prosciutto di Parma DOP). Per il comparto Wine la stessa operazione restituisce un'Italia con "gradazioni di impatto" diverse sui territori: la provincia con maggior ritorno economico è quella di Verona, in cui si contano 24 denominazioni DOP IGP, con la presenza di prodotti dal grande peso in valore (su tutte il Prosecco DOP e il Conegliano Valdobbiadene-Prosecco DOP).
DATI PRODUTTIVI ED ECONOMICI FOOD
Nel comparto Food nel 2014 è stata certificata una quantità pari a 1,47 milioni di tonnellate (+12,6% sul 2013), che ha permesso di raggiungere un valore alla produzione complessivo di 6,4 miliardi di euro per una crescita del +2,5% rispetto al 2013 (+4,2% l'incremento del valore al consumo). L'export, che copre una quota prossima al 40% della produzione, mostra risultati eccellenti nel 2014: con 2,8 miliardi di euro, le esportazioni crescono del +13% rispetto al 2013, con una dinamica quasi doppia rispetto al già rilevante risultato dell'agroalimentare totale (+7,7%).
Dati produttivi ed economici Wine
La produzione di vini di qualità in Italia è strutturalmente in crescita. Nel 2014 hanno ottenuto la certificazione DOP 13,4 milioni di ettolitri (+7% su base annua). Una lieve battuta d'arresto si è avuta nel comparto delle IGP, attestate a 9,5 milioni di ettolitri di cui quasi 1 milione è stato esportato all'estero sfuso. La quantità certificata complessiva di quasi 23 milioni di ettolitri, vale 7 miliardi di euro alla produzione, per un +5% su base annua. Le esportazioni di vino DOP IGP hanno raggiunto un valore complessivo di 4,3 miliardi di euro (+4%): negli ultimi cinque anni il valore all'export ha avuto incrementi complessivi di oltre il +30% sia nel segmento delle DOP che delle IGP.
COMUNICAZIONE
Circa 30 milioni di euro investiti in comunicazione (secondo quanto dichiarato dai Consorzi di tutela rispondenti all'indagine), destinati soprattutto a pubblicità in televisione (52%), partecipazione a fiere (11%) e carta stampata (11%). I Consorzi dei Formaggi sono quelli che investono di più in comunicazione. Risorse a parte, l'attività di promozione più presidiata dai Consorzi è la partecipazione a fiere (70% a eventi nazionali, 30% a eventi internazionali). Circa 4 Consorzi su 10 utilizzano Social Network (38%), in oltre la metà dei casi ricorrendo a più di un canale (con Facebook che si conferma lo strumento nettamente più diffuso).
LEGISLAZIONE
Oltre alle nuove IG registrate nel 2015, si contano nel corso dell'anno 12 richieste di registrazione da parte dell'Italia, 66 da parte degli altri Paesi membri UE, 4 da parte di Paesi Extra UE. Nel nostro Paese sono inoltre state effettuate 11 modifiche a disciplinari, avanzate 10 domande di modifica a disciplinari e applicate 2 protezioni transitorie. Il tutto in un contesto che vede riconosciuti dal Mipaaf: 124 Consorzi di tutela agroalimentari, 95 Consorzi di tutela vini e 212 agenti vigilatori.
(Ismea Roma 17 febbraio 2016)
Ancora tenui i segnali di una ripresa dei valori dei cereali. dopo gli accordi OPEC, che peraltro sembra vengano mantenuti, il dollaro si rafforza leggermente così come il petrolio. Fa meno paura la siccità anche se qualche preoccupazione per la prossima campagna cerealicola rimane.
di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 19 febbraio 2016 -
I mercati d'origine non mostrano ancora evidenti segnali di ripresa seppure qualche scossa in tal senso sia stata registrata nella settimana appena conclusa.
Stando a Agrimoney i fondi sono ancora troppo corti in merce e il mercato così basso prelude a loro possibili fulminee ricoperture. Dopo l'accordo tra USA e Arabia Saudita, a lasciare inalterata la produzione e la verifica che pure l'Iran mantiene fede agli impegni presi con l'OPEC, il petrolio ha cominciato a riprendere quota superando i 33€/barile e la valuta statunitense si è leggermente rafforzata rispetto all'euro.
Il mercato domestico Situazione invariata da diversi mesi sul fronte dei consumi domestici nonostante le pressioni a vendere provenienti dalla Francia e dai paesi dell'EST che cominciano a temere di non svuotare i magazzini prima dell'inizio della nuova campagna cerealicola. Alla borsa di Brescia sono stati realizzati contratti di 165€/ton per l'orzo e di 175 per il mai con garanzie.
Sta rientrando la psicosi da siccità pur rimanendo qualche timore sul prossimo raccolto estivo.
Bioenergetico. Il settore bioenergetico è ancora alle prese con la affannosa ricerca delle ultime partite di mais tossico e i contratti di cruscami ruotano tra i 125 e i 135 €/ton a giugno sulla base della qualità.
Indicatori internazionali (18 febbraio 2016)
l'Indice dei noli è leggera crescita a 307 punti, il petrolio è risalito 33,71$ dopo l'accordo tra USA e Arabia Saudita di mantenere la produzione e il cambio si è abbassato a 1,10849
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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.
Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore.
Officina Commerciale Commodities srl - Milano
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Le dichiarazioni di Draghi riportano fiducia sui mercati e i fondi, a corto di merci, potrebbero innescare un aumento dei valori dei mercati all'origine.
di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 17 febbraio 2016 -
I mercati d'origine languono ancora, seppure qualche scossa rialzista sembra profilarsi all'orizzonte sul Chicago Board. Infatti, secondo Agrimoney i fondi sono troppo corti in merce e il mercato così basso prelude a loro possibili fulminee ricoperture. Inoltre il petrolio ha ripreso fiato e l'ipotesi di nuove iniezioni di liquidità da parte della BCE ha riportato in equilibrio il cambio €/$.
Il mercato domestico Situazione invariata da diversi mesi sul fronte dei consumi. Orzo e grano in flessione indipendentemente dalla qualità.
Bioenergetico. Il settore sta metabolizzando che il futuro sarà complesso soprattutto riguardo il reperimento di amidacei. Aperta la caccia alle ultime partite di mais con tossine. Taluni operatori hanno cominciato a cercare alternative (cereali scondizionati, sansa, residui industriali vari).
Indicatori internazionali 15 febbraio
l'Indice dei noli è rimasto quasi inalterato a 295 punti, il petrolio è risalito 30,70$ e il cambio si è aggiustato a 1,11626
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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.
Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore.
Officina Commerciale Commodities srl - Milano
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Cereali, mercati in catalessi. latte, ancora crisi. Vino, cresce del 22% l'export dei vini toscani. Nuove IGP, tocca ai cappellacci ferraresi. Cirio cresce nel Regno Unito. Editoriale: Epidemia si o epidemia no, Zika contro meningite.
SOMMARIO Anno 15 - n° 06 14 febbraio 2016
1.1 editoriale Epidemia Si, Epidemia No. Zika contro meningite
3.1 cereali Cereali, in balia dei flutti finanziari
4.1 Lattiero Caseario Ancora stato di crisi per il latte e i suoi derivati.
5.1 prezzo del latte Prezzo "a riferimento" del latte industriale. III quadrimestre 2014
5.2 eventi vino Il 50° Vinitaly dedica a Giacomo Tachis una degustazione storica dei suoi vini
5.2 nomine E' Francesco Zambonini il nuovo responsabile della Zona CIA di Reggio Emilia
6.1 vino L'export dei vini toscani cresce del +22%
7.1 energia e cooperazione Power Energia, cresce ancora la base sociale
7.2 nuove IGP IGP ai Cappellacci di zucca ferraresi
8.1Cereali Cereali, mercati in "catalessi"
9.1 eventi Le varie identità del Parmigiano Reggiano
9.2 export Export, non si arresta il boom dei prodotti Cirio in Regno Unito. +20%
10.1 eventi L'agricoltura Urbana sposa la creatività e diventa arte
11.1 promozioni "vino" e partners
Francesco Zambonini sostituisce Giorgio Davoli in pensione da fine 2015. in passato anche direttore della CIA di Reggio Emilia, oltre ad essere stato per due mandati Sindaco del Comune di Ramiseto.
Reggio Emilia -10 febbraio 2016 - Completato nei giorni scorsi il riassetto della CIA reggiana, con una serie di movimenti del personale originati dall'andata in pensione a fine 2015 del responsabile della Zona Reggio Giorgio Davoli. Il nuovo responsabile è Francesco Zambonini, com'è stato comunicato nei giorni scorsi alla Direzione zonale.
Questi lascia l'ufficio contrattuale provinciale, incarico che viene assunto da Augusto Pistelli, che a sua volta ha lasciato la responsabilità della Zona di Guastalla a Monia Rondini.
Con Zambonini (che mantiene la responsabilità dell'ufficio tecnico e resta referente per la caccia) è stato scelto - dal Direttore e dalla Giunta provinciale - per la zona centrale dell'organizzazione un elemento di provata esperienza: è stato infatti in passato anche direttore della CIA di Reggio Emilia, oltre ad essere stato per due mandati Sindaco del Comune di Ramiseto.
La Zona di Reggio richiedeva un intervento di questa portata, dato che negli ultimi mesi ha subito un profondo rinnovamento nell'area imprese: oltre a Davoli vi è stato infatti un altro pensionamento (Cinzia Soncini), e due funzionarie sono attualmente in maternità.
La Zona – di cui è presidente l'imprenditore viticolo Lorenzo Catellani – comprende oltre al comune di Reggio anche Albinea, Cadelbosco Sopra, Casalgrande, Castellarano, Castelnovo Sotto e Scandiano.
I mercati d'origine languono, anche l'USDA non ha dato scosse al mercato che sembra in "catalessi". Continuano le influenze delle varie tempeste finanziarie. Il petrolio ha rotto quota di resistenza 27$.
di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 12 febbraio 2016 -
I prezzi della farina di soya sono il riflesso della situazione attuale: 290 e 300 il caricabile, di 44 e proteica, il marzo giugno 286/295, luglio dicembre 290/299, gennaio dicembre 2017 297/305 ma non si avverte la pressione d'acquisto da parte degli operatori. Da quando la Cina ha rallentato sembra che anche in altre nazioni sia calato l'interesse sulle merci.
Il mercato domestico Situazione invariata da diversi mesi sul fronte dei consumi mentre sta guadagnando spazio la psicosi siccità il che comporta, per i mesi futuri, sensibili segnali di tensione sul fronte maidicolo. Orzo e grano in flessione indipendentemente dalla qualità. Una certa pressione a vendere proviene sia dalla Francia sia dai paesi dell'est europa che, con l'avvicinarsi della nuova stagione, devono cercare di svuotare i silos.
Bioenergetico. Nel settore delle Bioenergie si stanno facendo largo sottoprodotti industriali sia solidi che liquidi che però spesso si scontrano con le varie casistiche di interpretazione del prodotto. A medio termine è quasi certo che si dovranno affrontare dei momenti di seria difficoltà per il reperimento dei prodotti a base amidacea e non è escluso che gli operatori si debbano orientare verso prodotti sani leali e mercantili.
Se non ci fosse il mais sul porto e merce proveniente dall'estero via gomma e ferrovia, con gran probabilità le scorte di nazionale sarebbero insufficienti per il completamento del ciclo di stagione. Esistono invece sacche di prodotto invenduto, in mano ai produttori primari, causa l'insoddisfazione del prezzo. Altrettanto vale per il seme di soya nazionale.
Indicatori internazionali
l'Indice dei noli è sceso a 290 punti, il petrolio è tornato ben sotto i 30$ a 26,95 dollari al barile e il cambio si è fortemente risalito verso 1,13277
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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.
Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore.
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Prezzi tendenzialmente stabili nonostante la tempesta finanziaria globale e la siccità che allarma gli operatori. In attesa dei dati USDA il mercato ha dato segnali di nervosismo seppure in termini quantitativi non sembrano sussistere problematiche.
di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 10 febbraio 2016 -
Dopo l'ennesimo lunedi nero delle borse (ad es. Tokyo -5,40% e Ftse MIB sotto i 17.000) e l'altalena del prezzo del greggio che dopo una impennata oltre i 32$ è tornato, nella giornata di lunedi sotto quota 30$/barile, i cereali seppure siano presenti in cospicua quantità a livello globale e i prezzi ai minimi da molte settimane, mettono in fibrillazione gli analisti che non escludono qualche rimbalzo. Problemi legati alla quantità si sono delineati in Sud Africa e nel sud della Spagna ma non si esclude una scarna campagna nazionale condizionata dalla siccità.
I prezzi della farina di soya sono il riflesso della situazione attuale: 297 e 306 il caricabile, l'aprile giugno 295/304, luglio dicembre 294/303, gennaio dicembre 2017 300/309.
Il mercato domestico Situazione invariata da diversi mesi sul fronte dei consumi mentre sta guadagnando spazio la psicosi siccità il che comporta, per i mesi futuri, sensibili segnali di tensione sul fronte maidicolo. Orzo e grano stabili se non addirittura in leggera diminuzione a fronte di ordini massicci.I sottoprodotti proteici seguono l'andamento della farina di soya e perciò rimangono su livelli elevati.
Bioenergetico. Il settore sta metabolizzando che il futuro sarà complesso soprattutto riguardo il reperimento di amidacei. taluni operatori hanno cominciato a cercare alternative (cereali scondizionati, sansa, residui industriali vari), mentre altri addirittura stanno pensando di utilizzare mais normale 103. Pastoni e trinciati stanno riprendendo quota.
Indicatori internazionali
l'Indice dei noli è sceso a 293 punti, il petrolio è tornato sotto i 30$ a 29,90 dollari al barile e il cambio si è ridisteso verso 1,1197
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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.
Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore.
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Cereali volatili. Scivolone dei derivati del latte. Quanto vale una "Cicca frusta"? Zucchero: S.Quirico rimarrà chiuso. Esselunga, accordo per la domenica lavorativa. Additivi sotto accusa. il Parmigiano Reggiano tra tutela in USA e i minibond. L'uso dei droni.
(in allegato é scaricabile il formato pdf)
SOMMARIO Anno 15 - n° 05 07 febbraio 2016
1.1 editoriale Una cicca frusta!
3.1 cereali Cereali, mercato disturbato da fattori esterni
4.1 cereali Cereali, mercati volatili
5.1 Lattiero Caseario Scivolone dei derivati del latte.
6.1 prezzo del latte Latte: c'è l'accordo per un sistema di indicizzazione condiviso
6.2 zucchero Zucchero: Confermata la sospensione della campagna nello stabilimento di S. Quirico (PR)
7.1 lavoro Esselunga: siglato l'accordo sperimentale sul lavoro domenicale
8.1 imprese Ital-frutta diversifica: ceci e fagioli insieme a pomodoro e pere
8.2 nuove tecnologie Droni sugli oliveti italiani
8.3 rifiuti Ambiente: siglato accordo tra Regione e Iren
9.1 salute sicurezza Additivi sotto accusa per le malattie autoimmuni
9.2 consumi Ismea, consumi alimentari: la ripresa c'è ma è debole
9.3 intimidazioni mafiose Cia solidarietà e sostegno al Sindaco di Reggio Emilia
10.1 Tutela in USA Alai a Linea verde
11.1 finanza Minibond per il parmigiano
12.1 promozioni "vino" e partners
Il mercato continua ad essere disturbato dalle varie tempeste finanziarie e dall'altalenante valutazione del petrolio. Un mercato relativamente volatile prevalentemente disturbato da fattori esterni posto che non si ravvisano condizioni di scarsità di prodotto nemmeno per il prossimo futuro.
di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 4 febbraio 2016 -
Un nuovo storno di prodotto da parte della Cina lo scorso mercoledi ha dato intonazione negativa al mercato che già di suo scontava il rialzo dell'Euro conseguente all'arretramento del dollaro. Turbamenti che hanno prodotti i seguenti risultati:
Mercoledì 3 febbraio 2016
Semi : marzo 876,60 (-9,4) maggio 879,60 (-9)
Farina : marzo 270,10 (-4,5) maggio 272,00 (-4,5)
Olio : marzo 30,98 (+0,19) maggio 31,20 (+0,20)
Corn : marzo 371,00 (-1,4) maggio 376,00 (-1,4)
Grano marzo 480,00 (+4,6) maggio 483,60 (+3,6) luglio 488,20 (+3,0) dicembre 510,00 (2,6)
La considerazione che ne deriva è ancora la medesima da alcuni mesi: non c'è spazio per ulteriori e significativi arretramenti di prezzi.
Intanto la farina soya per il 2017 ha registrato valori per la tra il 315 e 320€/ton per a proteica.
Il mercato domestico Situazione invariata da diversi mesi sul fronte dei consumi mentre sta guadagnando spazio la psicosi siccità il che comporta, per i mesi futuri, sensibili segnali di tensione sul fronte maidicolo. Sul prodotto pronto i commenti vengono da soli osservando la rilevazione prezzi sulla piazza di Milano del giorno 02 febbraio dove, su 143 voci quotate, i segni "più" erano solo 9, molti gli invariati, e i segni "meno" erano ben 78.
Bioenergetico. Il settore dovrà affrontare dei momenti di seria difficoltà per il reperimento dei prodotti a base amidacea, specialmente per chi non ha diete alternative. Gli operatori sono alla ricerca di alternative di qualsiasi genere, da cereali scondizionati a cruscami, residui industriali vari e intanto i trinciati e i pastoni stanno riprendendo quota.
Indicatori internazionali - 3 febbraio 2016 -
l'Indice dei noli è sceso a 303 punti, il petrolio è risalito a 32,56 dollari al barile dopo un "viaggetto" breve sotto i 30$ e il cambio si è irrigidito verso 1,10986
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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.
Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore.
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Latte: accordo su sistema di indicizzazione del prezzo e firmato decreto per ripartizione dei 25 milioni di euro Ue agli allevatori. Il meccanismo di indicizzazione del prezzo del latte.
Roma - Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali rende noto che si è svolta a Roma la prima riunione del Comitato consultivo previsto dall'accordo di filiera per il sostegno al comparto lattiero caseario siglato al Ministero a novembre. All'incontro hanno partecipato i rappresentanti delle organizzazioni agricole, dell'industria, delle cooperative e della grande distribuzione.
È stato definito il sistema base di indicizzazione del prezzo del latte, attraverso un meccanismo oggettivo che tiene conto dei costi di produzione e dell'andamento dei prezzi del latte e dei formaggi sul mercato interno ed estero. L'industria lattiera ha confermato l'impegno a definire un modello di contratto standard e di promuovere tra i propri associati l'utilizzo degli indici elaborati sul sistema base nei contratti che verranno stipulati per l'acquisto di latte.
Per quanto riguarda i 25 milioni di euro previsti per il settore zootecnico dall'intervento straordinario europeo, il Ministro Maurizio Martina ha firmato il decreto per la ripartizione degli aiuti diretti alle imprese di allevamento per il latte prodotto e commercializzato nei mesi di dicembre 2015, gennaio e febbraio 2016. L'impatto stimato della misura è di 1 centesimo per litro di latte venduto alla stalla. Il decreto è stato già trasmesso ad Agea per l'erogazione dei contributi a circa 36 mila allevatori.
Al tavolo la Grande distribuzione ha presentato un programma delle attività di promozione straordinaria dei prodotti lattiero caseari italiani, che sarà caratterizzata dall'utilizzo di un marchio che consenta di individuare in maniera chiara e omogenea i prodotti lattiero caseari di origine 100% italiana sugli scaffali.
"Continuiamo a lavorare concretamente - ha detto il Ministro Maurizio Martina - per sostenere tutto il sistema lattiero caseario italiano. Dopo l'accordo di novembre, siamo passati alla fase operativa, mantenendo gli impegni presi per interventi strutturali, a partire dalla definizione del meccanismo di indicizzazione del prezzo. Un punto centrale, atteso da anni, per tutelare meglio il reddito dei nostri allevatori, tenendo in considerazione parametri reali come i costi di produzione. La collaborazione tra le componenti della filiera va avanti e può diventare un fattore determinante per la ripresa del settore. Ora sarà importante applicare le decisioni prese e rispettare la durata minima dei contratti che deve essere di almeno un anno. Sul fronte degli aiuti europei, ho firmato il decreto di ripartizione dei 25 milioni di euro che Agea provvederà a erogare già dalle prossime giornate. C'è tanto da fare, ma stiamo gettando le basi per rendere più competitivo questo comparto strategico. Al primo posto viene la giusta remunerazione del lavoro dei nostri allevatori".
IL MECCANISMO DI INDICIZZAZIONE DEL PREZZO DEL LATTE
Il sistema base elaborato da Ismea prende in considerazione 4 gruppi di riferimento selezionati:
1- prodotti a medio-bassa stagionatura (Provolone Val Padana fresco e maturo, Mozzarella, Gorgonzola, Italico)
2- prodotti a elevata stagionatura (Parmigiano Reggiano e Grana Padano in vari gradi di stagionatura)
3- prodotti esteri (Latte scremato in polvere Francia, Oceania e Germania, Edamer Germania, Latte intero in polvere Germania)
4- input di produzione (mais, farina di soia, sorgo, crusche, farinacci).
All'interno delle 4 componenti sono stati scelti i primi 5 prodotti con il coefficiente più alto, per un totale di 20 prodotti. L'ampiezza dei panieri e la loro articolazione rappresenta un elemento importante in termini di stabilità dell'indicatore in quanto evita che fluttuazioni impreviste o indotte di singoli componenti possano determinare variazioni consistenti. Il sistema individuato è:
- oggettivo, in quanto elaborato attraverso l'applicazione di tecniche statistiche che escludono ogni criterio di soggettività nella scelta dei parametri di ponderazione e dei prodotti che compongono i singoli componenti;
- affidabile, perché costruito attraverso l'individuazione di fonti non influenzabili dalle parti in causa; con un aggiornamento dei dati immediato (il mese successivo a quello di riferimento) e continuativo;
- articolato, in modo da comprendere tutte le variabili in grado di influire su costi di produzione del latte e i suoi derivati e sufficientemente complesso da non subire "shock" da parte di fluttuazioni repentine e improvvise di prezzi puntuali.
- neutrale, in quanto elaborato e implementato da una parte terza al sistema di contrattazione;
- trasparente, in termini di disponibilità dei dati di partenza, delle elaborazioni e dell'indice stesso.
(Mipaaf - Ufficio Stampa Roma, 28 gennaio 2016)
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