Visualizza articoli per tag: Regione Emilia Romagna

Massima attenzione per il fiume Po che domani sarà al centro della riunione dell'Osservatorio interregionale per gli usi idrici. L'assessore Gazzolo: "Dopo gli 8,5 milioni ottenuti per gli interventi su Parma e Piacenza, porremo la richiesta di mantenere le portate a Pontelagoscuro al di sopra dei 450 metri cubi al secondo: una soglia di garanzia per la nostra agricoltura da Reggio Emilia al mare, per il potabile della provincia di Ferrara e per contrastare l'aumento della salinità delle acque del fiume".

Bologna, 24 luglio 2017

"In Emilia-Romagna non siamo a rischio razionamento nell'uso dell'acqua per fini potabili: gli interventi già in corso e quelli che saranno realizzati grazie agli oltre 8 milioni e mezzo stanziati a giugno dal Governo, per le province di Parma e Piacenza, a seguito del riconoscimento dello stato di emergenza nazionale, garantiranno la risorsa idrica ai territori in difficoltà".

La rassicurazione arriva da Paola Gazzolo, assessore regionale all'Ambiente. "La nostra è stata la prima Regione a richiedere la dichiarazione di stato di emergenza nazionale", precisa. "Averla ottenuta in tempi rapidi ci pone nelle condizioni di dare risposte all'emergenza, in particolare nelle zone come la Val d'Arda, nel piacentino, dove il sistema di approvvigionamento dipende prevalentemente dalle acque superficiali".

Situazione migliore si ha invece nel settore orientale dove la diga di Ridracoli (FC), che può contenere fino a 33 milioni di metri cubi d'acqua, è oggi piena per oltre il 60% con circa 20 milioni di metri cubi, utili a far fronte alla stagione estiva, anche sopperendo agli esigui volumi invasati nella Diga del Conca in territorio riminese.

Nel bolognese, sia le esigenze potabili che irrigue trovano risposta dall'invaso di Suviana che, con rilasci controllati, riesce a sopperire alle richieste.

"Domani è convocato un nuovo incontro dell'Osservatorio permanente per gli usi idrici del distretto padano durante il quale saranno analizzati l'andamento delle portate del fiume Po e si farà il punto sulla situazione in ogni regione del Nord Italia", continua Gazzolo. "La nostra richiesta sarà di mantenere le portate a Pontelagoscuro al di sopra dei 450 metri cubi al secondo: una soglia di garanzia per la nostra agricoltura da Reggio Emilia al mare, tramite i prelievi effettuati dai Consorzi di Bonifica e dal Canale Emiliano Romagnolo, oltre che per il potabile della provincia di Ferrara e per contrastare l'aumento della salinità delle acque del fiume".

Al momento, i casi di rifornimento idropotabile tramite autobotti sono limitati ad alcuni comuni delle province di Piacenza, Parma e Bologna. Si tratta soprattutto di comuni montani serviti da piccoli acquedotti rurali.

La situazione dei corsi d'acqua in Emilia-Romagna

Solo la portata del Trebbia, del Panaro e del Secchia limitatamente al tratto appenninico, risultano oggi al di sopra del deflusso minimo vitale, la soglia che garantisce il mantenimento dell'ecosistema fluviale. Lo precisa Arpae con l'ultimo bollettino sullo stato idrologico dei fiumi dell'Emilia-Romagna. Secondo le rilevazioni di oggi, la portata di tutti gli altri corsi d'acqua è al di sotto del deflusso minino, per i quali proseguono le limitazioni al prelievo di acqua./PF

(Fonte: Regione ER)

Fra Spettine (Pc), Bologna e Forlì, più di 300 partecipano al corso formativo curato da Vigili del fuoco e dai Carabinieri Forestale.

Bologna - Più di 300 capi scout dell'Agesci a lezione di antincendio boschivo. In Emilia-Romagna la prevenzione dei roghi passa anche dalla formazione. Nei giorni scorsi si sono svolti tre incontri per illustrare le regole da seguire per accendere fuochi in piena sicurezza: 54 ragazzi hanno frequentato le attività a Spettine (Pc); 141 a Bologna nella sede dei Vigili del fuoco; altri 110 si sono riuniti a Forlì. L'iniziativa rientra nell'ambito delle misure previste dal Piano regionale antincendio boschivo.

"Essere scout significa impegnarsi per far crescere la comunità a cui si appartiene. Per riuscirci, è importante anche imparare le semplici norme da rispettare per vivere il bosco in condizioni di sicurezza: la diffusione delle conoscenze e dei comportamenti consapevoli è il primo passo per costruire vera prevenzione degli incendi", afferma l'assessore regionale alla Protezione civile, Paola Gazzolo, che ha fatto visita a Spettine. "I fatti di questi giorni dimostrano quanto sia importante proteggere e tutelare le nostre foreste, un patrimonio verde che in Emilia-Romagna copre circa il 30% dell'intero territorio: la collaborazione con Vigili del Fuoco, Carabinieri e volontariato è alla base della nostra strategia".

A salire in cattedra, in occasione del ciclo di incontri rivolti ai capi scout, sono stati appunto i Vigili del Fuoco e i Carabinieri Forestali, per un totale di 4 ore di lezione in ciascun appuntamento. Al termine delle attività, ogni partecipante ha ottenuto un attestato di frequenza. Nel corso dell'estate, le squadre di presidio anti-incendio boschivo dei due Corpi dello Stato saranno inoltre impegnate in visite ai campi scout, per continuare le attività di formazione e informazione.

Piano regionale antincendio boschivo

È scattata dal 14 luglio in Emilia-Romagna lo stato di grave pericolosità per il rischio di incendi nei boschi. Si inaspriscono i divieti e le sanzioni dal primo luglio al 30 settembre.

A coordinare gli interventi di antincendio boschivo, fino al 31 agosto, sarà la Sala operativa unificata permanente (Soup) attivata a Bologna, nella sede dell'Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile, operativa tutti i giorni dalle 8 alle 20 con servizio di reperibilità notturna.

In stretto raccordo con i Comuni e l'Agenzia, in tutto il territorio emiliano-romagnolo squadre dei Vigili del Fuoco e del volontariato di protezione civile sono impegnate in attività di avvistamento, prevenzione e spegnimento incendi; i Carabinieri svolgono attività di prevenzione e repressione dei reati connessi.

Per segnalazioni di incendi, è possibile contattare i numeri 1515 (numero nazionale di pronto intervento dei Carabinieri Forestale) e il 115 (numero nazionale di pronto intervento del Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del Soccorso pubblico e della Difesa civile). La telefonata è gratuita.

(Fonte: Regione ER)

Ricostruzione - Durante le scosse del maggio 2012, otto scalere per il deposito di forme di Parmigiano Reggiano andarono completamente distrutte: con un contributo di 152 mila euro dalla Regione, l'azienda delocalizzò prodotti e produzione senza mai fermarsi.

Modena, 17 luglio 2017

"Sono aziende come questa che fanno grande la nostra terra e che qualificano i nostri prodotti, eccellenze di livello internazionale. Imprese sostenute dalla capacità produttiva, legata a quella di saper sempre innovare, dalle competenze consolidate nel tempo e dalla forza di chi ci lavora, imprenditori e lavoratori che non si sono mai fermati e che sono stati in grado di rialzarsi più forti di prima dopo le ferite inferte dal sisma."
Così il presidente della Regione e Commissario delegato alla ricostruzione post terremoto del 2012, Stefano Bonaccini, durante la cerimonia del 50^ anniversario di attività del "4 Madonne Caseificio dell'Emilia" di Lesignana (Modena), alla quale ha partecipato insieme, tra gli altri, al sindaco di Modena, Giancarlo Muzzarelli, al presidente del caseificio, Andrea Nascimbeni, e al presidente del Consorzio del Parmigiano Reggiano, Nicola Bertinelli.

4MadonneCaseificio-dellEmilia3.jpeg

Dopo le scosse del 20 e 29 maggio 2012, la sede del caseificio di Lesignana di Modena ha subito danni alla scaffalatura del magazzino di stagionatura, andata completamente distrutta, ma non alla struttura muraria del magazzino stesso. Molte forme di Parmigiano Reggiano stagionate andarono perdute ma la lavorazione del Re dei formaggi non si è mai fermata. Con un contributo di oltre 125 mila euro - fondi per la ricostruzione - l'azienda ha potuto delocalizzare prodotti e produzioni in altra sede.
"Essere qui oggi- sottolinea Bonaccini- è la prova che nel ricostruire l'Emilia ha saputo anche tutelare le proprie eccellenze e che dalle proprie eccellenze è ripartita".

4MadonneCaseificio-dellEmilia1.jpeg

Il magazzino di stagionatura del "4 Madonne Caseificio dell'Emilia" di Lesignana danneggiato dalle scosse era costituito da 4 scalere a 22 ripiani di lunghezza di quasi 55 metri per una capacità complessiva di 33.572 posti forma. Otto scalere sono crollate completamente, mentre le rimanenti sono state danneggiate in maniera comunque tale da non consentirne il riutilizzo anche con interventi di riparazione per adeguarle alle nuove norme emanate dopo il sisma./Gia.Bos.

(Fonte: Regione ER)

Sopralluogo del presidente della Regione Stefano Bonaccini nelle zone colpite dalla tromba d'aria a San Secondo Parmense, accompagnato dall'assessore Gazzolo e dal direttore della Protezione civile, Mainetti. Richiesta dello stato di emergenza nazionale, estendendo quella già presentata al Governo su Ravenna, e disponibilità economica immediata da parte della Regione per affrontare gli interventi più urgenti.

13 luglio 2017

A nemmeno 24 ore dalla tromba d'aria che ha colpito lunedì il territorio di San Secondo Parmense (Pr), in particolare la frazione di Castell'Aicardi, il presidente della Regione Stefano Bonaccini – accompagnato dal sindaco Antonio Dodi, dall'assessore regionale alla difesa del suolo Paola Gazzolo e dal direttore delll'Agenzia per la protezione civile Maurizio Mainetti – ha voluto visitare le zone colpite, per rendersi conto direttamente della situazione generata dall'evento atmosferico.

Immediata la disponibilità del presidente Bonaccini a richiedere lo stato di emergenza nazionale, estendendo la procedura già aperta per il territorio di Ravenna, in modo tale rendere possibile il rimborso dei danni subiti anche per i fabbricati privati.

La Regione ha comunque già assicurato al sindaco la propria disponibilità a sostenere economicamente gli interventi più urgenti sulla parte pubblica, se necessari, una volta stabilite le priorità.

Bonaccini_a_San_Secondo_Parmense1.jpg

"Quando accadono fenomeni di questo tipo – ha detto il presidente Bonaccini – credo sia importante rendere immediatamente concreta la presenza della Regione, per definire da subito con gli amministratori locali il quadro dei bisogni e le risposte più adeguate da dare rispetto quanto accaduto. Lo abbiamo fatto oggi, così come in tutte le occasioni in cui eventi atmosferici hanno colpito le nostre comunità".

"Purtroppo ogni giorno – ha concluso il presidente – abbiamo la prova di come i cambiamenti climatici stiano condizionando la vita delle nostre comunità. Confermiamo una volta di più il nostro impegno per un modello di crescita sostenibile, come dimostra il piano energetico regionale che prevede un investimento di quasi 250 milioni in tre anni per la green economy e le fonti e energetiche rinnovabili, oltre al rispetto dell'accordo di Parigi, ribadito anche al recente G7 Ambiente di Bologna".

Per quanto riguarda i danni accertati sulla base di una prima verifica (interessati 20 edifici, danneggiate soprattutto le coperture, con diversi case private e due stalle, una delle quali di un allevamento in attività con circa 100 capi bovini), si attende una prima stima economica.
Sono già al lavoro, comunque, i tecnici per affrontare le prime emergenze, compreso una squadra di tecnici Arpae impegnati nello smaltimento di materiali contenenti amianto.

(Fonte: ufficio stampa ER)

Lunedì, 10 Luglio 2017 11:54

A Reggio Emilia tre nuove strutture sanitarie

Sanità Reggio Emilia. Inaugurate due Case della Salute (Nord e Ovest) e un Centro pubblico odontoiatrico per adulti e bambini. Tra risorse regionali e statali, investimenti per quasi 5 milioni di euro. Già 88 le Case della Salute in Emilia-Romagna, con un bacino di utenza di oltre 2 milioni di residenti. 11 nel territorio dell'Ausl di Reggio, e ne arriveranno altre 7.

Reggio Emilia, 10 luglio 2017

Due Case della Salute (Nord e Ovest) e un Centro specialistico pubblico interamente dedicato alle cure odontoiatriche e ortodontiche. Reggio Emilia ha tre nuove strutture sanitarie su cui poter contare, che sono state inaugurate sabato dal presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, dal sindaco Luca Vecchi e dal presidente della Provincia, Giammaria Manghi.

Un triplice taglio del nastro che sfiora i 5 milioni di euro: a tanto, infatti, ammontano le risorse, regionali e statali, investite per far nascere queste realtà, con un duplice obiettivo: rendere sempre più prossimi ai cittadini i servizi e le cure e rafforzare l'offerta dell'assistenza sanitaria pubblica, in particolare quella odontoiatrica, sia per gli adulti che per i bambini.

"Oggi è una giornata da incorniciare per la città di Reggio Emilia, ma anche per tutta la regione. Perché la qualità indiscussa del nostro sistema sanitario passa anche da strutture come queste- ha sottolineato il presidente Bonaccini-. Luoghi in cui si avvicinano i servizi ai cittadini, si garantiscono l'accoglienza, la continuità dell'assistenza, la gestione delle patologie croniche; e dove si fa prevenzione e promozione del benessere. Questo- ha aggiunto- significa, per noi, medicina di iniziativa: offrire servizi che non aspettano il cittadino sulla soglia, ma che gli vadano incontro. Un'idea a cui continuiamo a destinare impegno e risorse: sono già 88 le Case della salute in Emilia-Romagna, di cui 11 nel territorio dell'Azienda Usl di Reggio, con un bacino di utenza di oltre 2 milioni di residenti, quasi 69 milioni di investimenti e altri 52 già programmati. E poiché vogliamo una sanità pubblica sempre più forte e capace di non lasciare indietro nessuno- ha concluso il presidente della Regione- siamo particolarmente orgogliosi che veda la luce, in un edificio completamente ristrutturato, il nuovo Centro specialistico odontoiatrico dell'Azienda sanitaria. Che garantisce un'assistenza pubblica, di altissimo livello, ad adulti, bambini, disabili e a tutti i cittadini in condizioni di vulnerabilità sociale e sanitaria. Così vogliamo la nostra sanità".

inaugurazione_sanita-reggioemilia.jpg

Nuovo Centro specialistico odontoiatrico

Il nuovo centro specialistico dell'Azienda sanitaria di Reggio Emilia sorge in via Delle Ortolane 7, nelle immediate vicinanze del centro storico, e accoglie il servizio precedentemente collocato nel poliambulatorio di Via Monte San Michele. È una struttura pubblica interamente dedicata all'assistenza odontoiatrica di bambini, adulti e disabili e conta 8 ambulatori, oltre allo sportello Cup per la prenotazione delle prestazioni. Nel distretto di Reggio Emilia il servizio odontoiatrico è assicurato da 23 medici, 15 infermieri e 4 operatori socio-sanitari.
La nuova struttura, realizzata grazie ad un investimento di 691 mila euro di fondi statali e regionali, è più accessibile rispetto al poliambulatorio precedente, che sorgeva in pieno centro storico, e in questa sede totalmente dedicata, ha acquisito una forte connotazione identitaria di servizio pubblico. Vengono erogate prestazioni a tutti i cittadini che ne hanno diritto, in particolare alle persone in condizioni di vulnerabilità economica o sanitaria - quindi affette da patologie specifiche e invalidanti- in una branca specialistica che vede storicamente i cittadini rivolgersi in prevalenza a studi privati.

Casa della Salute Nord

La nuova struttura è collocata nella zona nord della città, in via Gramsci 54/L, e rappresenta il punto di riferimento per il nucleo di cure primarie n. 5 del Distretto, composto da 22 medici di medicina generale e 11 pediatri di libera scelta. Vi trovano spazio: il Pua (Punto unico di accesso), dove si effettua la valutazione del bisogno e l'organizzazione delle risposte assistenziali, con particolare attenzione all'integrazione ospedale-territorio per favorire le dimissioni protette di pazienti complessi; il servizio di diabetologia; l'ambulatorio specialistico di cardiologia; l'ambulatorio oculistico dedicato ai pazienti diabetici; la farmacia per la distribuzione farmaci ai diabetici; il servizio infermieristico domiciliare; l'ambulatorio a gestione infermieristica per i percorsi di cura delle patologie croniche; l'ambulatorio di consulenza psichiatrica per pazienti con disturbi psichiatrici lievi; due medicine di gruppo, pediatrica e generale.
Per realizzarla, sono stati investiti oltre 2 milioni di euro (risorse statali e regionali).

Casa della salute Ovest

Sorge nella zona ovest della città, in via Brigata Reggio 22, e rappresenta la Casa della salute di riferimento per il nucleo di cure primarie n. 2 del Distretto. Vi hanno sede: il punto di accoglienza e orientamento; il Punto unico di accesso; lo sportello Cup; il centro prelievi; il servizio infermieristico domiciliare, con il relativo ambulatorio; il Consultorio salute donna; l'ambulatorio screening per la diagnosi precoce del tumore del colon retto; gli ambulatori ecografico, di cardiologia, diabetologia, consulenza psichiatrica per pazienti con disturbi psichiatrici lievi; i medici di medicina generale associati in gruppo; il servizio di continuità assistenziale (Guardia medica).
Anche in questo caso superano i 2 milioni di euro le risorse, statali e regionali, investite per la realizzazione della struttura.

Case della Salute dell'Azienda Usl di Reggio Emilia

Sono 11 le Case della Salute attive nel territorio dell'Azienda Ausl di Reggio Emilia, di cui 8 piccole e 3 medio/grandi: Casa della Salute Ovest; Nord; di Puianello; Spallanzani; di Rubiera; Spreafico; di S. Ilario; di Fabbrico; Sartoretti di Reggiolo; Centro socio-sanitario Brescello; Centro socio-sanitario Novellara.
Altre 3 sono in fase di progettazione: Castellarano, Casalgrande e Castelnovo Sotto.
Per 4 Case della Salute, infine, è in corso la programmazione: Busana, Carpineti, Toano e Villa Minozzo.
Al termine del programma di sviluppo, in ogni distretto saranno a disposizione della popolazione da 2 a 4 Case della Salute, per un'assistenza sempre più a portata di cittadino. /EC

(Fonte: Regione ER)

Ondata di calore, allerta Arancione per temperature estreme nei centri urbani e Gialla sulla costa per la giornata di sabato 8 luglio. Le previsioni dell'Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile. Il disagio bioclimatico è previsto stabile in tutto il fine settimana.

7 luglio 2017

Un'allerta Arancione per temperature estreme e moderato disagio bioclimatico, valida per tutta la giornata di domani, sabato 8 luglio, è stata diffusa dall'Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile, sulla base dei dati previsionali del centro funzionale Arpae E-R.

L'ondata di calore sarà avvertita soprattutto nei capoluoghi e nei centri urbani e potrebbe comportare qualche problema per le categorie più a rischio. La previsione accentua la gravità della situazione in corso da ieri (giovedì 6 luglio), coinvolgendo 167 Comuni, situati nelle aree urbane non costiere e nelle pianure interne dell'Emilia-Romagna; l'allerta arancione, infatti, è valida per le Sottozone B1, D1, F e H2, che coincidono con parte dei territori di Forlì-Cesena, Rimini, Ravenna, Ferrara, Bologna, Modena, Reggio Emilia, Parma e Piacenza. La situazione appare meno grave, ma interessata comunque da un'allerta Gialla nelle sottozone B2 e D2, riferibili alla costa romagnola e ferrarese (interessati altri 15 Comuni).

Lo stato di allerta– spiegano gli esperti dall'Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile– deriva dal permanere di un campo di alta pressione e dall'assenza di ventilazione, anche in quota; per la giornata di domani si prevede un incremento generalizzato delle temperature, con punte massime intorno ai 37-38 gradi nelle pianure interne e nei centri urbani, e valori leggermente inferiori sulla fascia costiera. A determinare le condizioni di disagio bioclimatico concorre anche l'innalzamento delle temperature minime. Il fenomeno si presenta stazionario anche per la giornata di domenica 9 luglio.

L'Agenzia per la sicurezza territoriale e la protezione civile, in stretto raccordo con Arpae E-R, seguirà l'evoluzione dei fenomeni; per maggiori informazioni si consiglia di consultare l'allerta e gli scenari di riferimento sulla piattaforma web allertameteo.regione.emilia-romagna.it 

(Fonte: Regione ER)

Domenica, 02 Luglio 2017 08:45

FESR: selezionati 954 progetti per 311 milioni

Attività produttive. Fondo europeo di sviluppo regionale 2014-2020: già selezionati 954 progetti per 311 milioni di euro a imprese ed enti pubblici

Presentato a Modena lo stato di avanzamento del Por Fesr 2014-2020 in Emilia-Romagna. L'assessore Costi: "Avviate 25 delle 31 azioni previste, che rappresentano circa il 60% della dotazione finanziaria complessiva del programma". Per il rappresentante della Commissione europea "il programma della Regione Emilia-Romagna è uno tra i più efficaci non solo in Italia, ma anche in Europa"

Bologna 27 giugno 2017 - Sono 954 i progetti già selezionati a beneficio di imprese ed enti pubblici. Fra questi, hanno un peso rilevante le attività legate a ricerca, innovazione e competitività delle piccole e medie imprese. Questo uno dei risultati emersi dallo stato di avanzamento del Por Fesr 2014-2020 (Programma operativo del Fondo europeo di sviluppo regionale), che è sostanzialmente lo strumento finanziato dalla Unione Europea che consente di sostenere progetti orientati alla crescita delle comunità nazionali in ambito Ue.
Lo stato dell'arte è stato presentato oggi a Modena, nel corso del comitato di sorveglianza, presenti l'assessore regionale alle attività produttive Palma Costi e il sindaco Gian Carlo Muzzarelli.
"In questa programmazione- ha spiegato l'assessore Costi- abbiamo già avviato 25 azioni delle 31 previste e attiveremo le restanti nei prossimi mesi. Per rendere ancora più efficaci gli interventi puntiamo a un forte coordinamento delle politiche regionali di sviluppo e al dialogo continuo con il partenariato pubblico e privato, affinché le risorse pubbliche servano a moltiplicare l'impegno di tutto il tessuto produttivo".

Il Por Fesr oggi


A oggi il Por Fesr della Regione Emilia-Romagna ha già individuato la destinazione di 311 milioni di euro nelle aree di intervento di sviluppo regionale, pari a circa il 60% della dotazione complessiva, pari a 481,8 milioni.
In oltre un centinaio di incontri organizzati sul territorio durante l'attuale programmazione, sono stati coinvolti circa 5 mila interlocutori del mondo economico, istituzionale, accademico e sociale, che hanno fatto da moltiplicatori delle strategie di sviluppo regionali e delle opportunità offerte. Fra queste la strategia di specializzazione intelligente S3, strumento utilizzato in tutta l'Ue per migliorare l'efficacia delle politiche pubbliche per la ricerca e l'innovazione: temi centrali per il Por Fesr 2014-2020.

Una vasta partecipazione che risponde agli obiettivi di inclusione della politica europea di coesione, come ha sottolineato Nicola Aimi della Direzione generale della Politica regionale e urbana della Commissione europea: "Il Por Fesr della Regione Emilia-Romagna è ritenuto dalla Commissione uno dei programmi più efficaci non solo in Italia, ma anche in Europa. Inoltre, rispecchia in pieno il futuro della politica di coesione, che guarda oltre il 2020 nel segno della modernità e della semplificazione, puntando a comunicare il valore aggiunto degli interventi europei attraverso risultati concreti". /AA

FOTO: un'immagine della riunione del Comitato a Modena

Pubblicato in Comunicati Lavoro Emilia

Intervento della presidente nel 37esimo anniversario- oggi- del Dc9 precipitato in mare. L'Assemblea lavora al secondo cortometraggio degli studenti "E' ora, è adesso" premiato l'anno scorso dal Senato.

"Abbiamo il diritto di sapere tutta la verità sulla strage di Ustica. Nonostante due sentenze definitive della magistratura, nonostante la desecretazione degli atti, nessuno oggi è ancora in grado di conoscere ciò che realmente avvenne, il 27 giugno 1980, al Dc9 precipitato nel mare".

A 37 anni dalla strage di Ustica, Simonetta Saliera, presidente dell'Assemblea legislativa dell'Emilia-Romagna, esprime la vicinanza ai familiari degli scomparsi e torna a chiedere di fare luce su quell'ultimo viaggio dell'aereo partito da Bologna per raggiungere Palermo con il suo carico di 81 persone e mai arrivato.

"Siamo vicini al dolore delle famiglie che ancora, a 37 anni di distanza, si chiedono perché siano stati privati dei loro cari. Un dolore mai sopito che pretende verità anche come tributo alla democrazia. Perché – spiega la presidente Saliera - la ricerca della verità e la memoria sono due fondamentali pilastri della vita democratica". Da anni la Regione Emilia-Romagna, e l'Assemblea legislativa in particolare, sostengono le attività dell'Associazione dei parenti delle vittime di Ustica in tante iniziative che hanno saputo coinvolgere studenti e artisti al fine di promuovere, attraverso il teatro e la poesia, l'impegno civile e la memoria. Anche quest'anno l'Assemblea legislativa contribuisce alla realizzazione delle iniziative culturali e degli spettacoli organizzati dall'Associazione famigliari delle Vittime di Ustica. L'anno scorso, poi, l'Assemblea ha realizzato, attraverso il proprio Servizio informazione e comunicazione istituzionale, il video E' ora, è adesso che raccoglie le esperienze teatrali sul tema "verità per Ustica" degli studenti delle scuole "Zappa" di Bologna. Il video è stato premiato dal Senato della Repubblica. E anche quest'anno l'Assemblea sta lavorando a realizzare analogo cortometraggio dedicato al lavoro degli studenti sulla memoria della strage.

(Fonte: Regione ER)

Domenica 25 giugno, dalle 7 alle 23, si vota a Parma, Piacenza, Riccione (Rn), Budrio (Bo) e Vignola (Mo). Alle urne 283.469 elettori emiliano-romagnoli

Bologna, 23 giugno 2017

Sono cinque i comuni in Emilia-Romagna con oltre 15mila abitanti che domenica 25 giugno andranno al turno di ballottaggio per eleggere il proprio sindaco. Alle urne, dalle ore 7 alle ore 23, sono chiamati 283.469elettori emiliano-romagnoli, più della metà concentrati nella sfida per il Comune di Parma. Le sfide per lo scranno a Parma, Piacenza, Riccione (Rn), Budrio (Bo) e Vignola (Mo).

Al primo turno la percentuale dei votanti in Emilia-Romagna si è attesta sul 55,51% (in precedenza avevano votato il 65,5%). Dati dell'affluenza in flessione in tutti i comuni interessati al turno di ballottaggio, a partire dai due capoluoghi: Parma con il 53,65% (era il 64,55%), Piacenza con il 56,39% (era il 65%). A Budrio (Bo) è andato alle urne il 59,33% (era il 69,53%). A Vignola, nel modenese, alle urne il 54,15% (era il 74,25%). A Riccione ha votato il 61,78% degli aventi diritto (era il 71,15%).

Le sfide

A Parma la sfida sarà tra il sindaco uscente, Federico Pizzarotti a capo di una lista civica che ha ottenuto il 34,8% dei consensi, e Paolo Scarpa, candidato del centrosinistra, preferito dal 32,7% dei votanti.
Piacenza vedrà invece in lizza Patrizia Barbieri, centrodestra, con il 34,78% dei consensi e Paolo Rizzi, centrosinistra, che ha ottenuto il 28,19% dei voti.
A Riccione, nel riminese, il sindaco uscente Renata Tosi, col centrodestra che ha ottenuto il 36,1% dei voti, affronterà Sabrina Vescovi, centrosinistra, votata dal 34,2%.
Nel bolognese, a Budrio, sfida tra Giulio Pierini, centrosinistra, sindaco uscente che ha ottenuto il 44,6% dei consensi e Maurizio Mazzanti a capo di una lista civica che ha guadagnato il 36,1%.
Infine a Vignola, nel modenese, il confronto sarà tra Simone Pelloni, centrodestra, con il 34,05% dei consensi e Paola Covilli, centrosinistra, scelta dal 31,61% dei votanti.

(Fonte: Regione ER)

Sottoscritto un accordo tra Regione Emilia-Romagna, Provincia di Reggio Emilia, venti Comuni della Bassa reggiana e parte della Val d'Enza, organizzazioni imprenditoriali e sindacati.

Reggio Emilia, 23 giugno 2017

Sostegno alle imprese, formazione, servizi e percorsi su misura in grado di aiutare chi abbia perso il lavoro a trovarne uno nuovo, ma anche assistenza a chi voglia creare e sviluppare nuove attività imprenditoriali. Sono alcuni degli obiettivi del "Patto territoriale per l'occupazione dell'Area nord di Reggio Emilia", sottoscritto oggi nella Sala del Consiglio provinciale da Regione, Provincia, 20 Comuni della Bassa reggiana e parte della Val d'Enza, sindacati e organizzazioni imprenditoriali reggiane.

L'accordo ha l'obiettivo di definire linee di azione a sostegno dello sviluppo dell'area che presenta importanti potenzialità ma che è in forte difficoltà in particolare nel settore dell'edilizia, delle costruzioni delle attività collegate. Il Patto è un punto di arrivo di un percorso di concertazione tra le parti istituzionali, economiche e sociali del territorio: una sintesi della volontà di soggetti pubblici e privati di mettere a sistema gli sforzi comuni per salvaguardare e accrescere il numero e la qualità di imprese, i servizi e l'occupazione. Lo strumento svolgerà anche un ruolo di effettivo sviluppo e di sistematizzazione delle azioni locali e, al tempo stesso, accompagnare le esigenze del settore produttivo valorizzando anche eventuali esperienze di autoimprenditorialità.

Il Patto rappresenta uno strumento per l'occupazione nel quale tutti i soggetti contribuiscono, ciascuno per la propria parte, a un migliore raccordo tra gli strumenti delle politiche attive del lavoro, alla individuazione di modalità utili per il sostegno alla riconversione professionale dei lavoratori o nuove modalità di accompagnamento nel mondo del lavoro. Questo per affrontare i cambiamenti, in un territorio che, in questi anni, ha avuto forti tensioni sia a livello occupazionale che economico.

"Siamo davanti a un accordo, in linea col 'Patto per il Lavoro', che ci rende tutti parte attiva e responsabile per favorire una nuova fase di sviluppo economico di un importante area del territorio reggiano. Questo- commenta l'assessore regionale alle Attività produttive, Palma Costi– rimettendo l'occupazione e la ricollocazione delle persone al centro non solo delle nostre azioni ma di un sistema di coordinamento tra tutti gli attori di un territorio. Di fronte anche a crisi strutturali di alcuni comparti come l'edilizia, bisogna mettere in campo azione mirate. Le funzioni svolte dai Centri per l'impiego del territorio supporteranno le persone in cerca di lavoro attraverso servizi anche personalizzati, al fine di innalzare le competenze professionali e trasversali per creare occupazione".

"E' importante che un intero sistema dia un segnale concreto di impegno per provare a reagire in un periodo così difficile e costruire soluzioni positive– dichiara il presidente della Provincia di Reggio Emilia, Giammaria Manghi-. Nel complesso i dati occupazionali reggiani, specie se messi a confronto con quelli del resto d'Italia, sono buoni, ma è innegabile che questa prolungata fase recessiva abbia prodotto anche qui il crollo di esperienze storiche, di varia derivazione, che pure avevano saputo contribuire nei decenni passati a una diffusione larga di equità e benessere. Ed è su queste specificità negative che intendiamo confrontarci, perché la possibilità di lavorare e dunque la capacità di sostenere una famiglia è condizione indispensabile per la tenuta sociale di una comunità. Questo sistema incentrato sulla formazione nella quale la Regione può mettere in campo risorse importanti, non solo finanziarie, credo possa davvero rappresentare un cambio di passo per favorire i reinserimenti lavorativi".

A siglare il Patto, oltre a Regione Emilia-Romagna e Provincia di Reggio Emilia, i rappresentanti dei Comuni di Bagnolo in Piano, Boretto, Brescello, Cadelbosco di Sopra, Campagnola, Campegine, Castelnovo di Sotto, Correggio, Fabbrico, Gattatico, Gualtieri, Guastalla, Luzzara, Novellara, Poviglio, Reggiolo, Rio Saliceto, Rolo, San Martino in Rio, Sant'Ilario d'Enza, i rappresentanti di Legacoop Emilia Ovest, Cna, Confcooperative, Confartigianato, Confcommercio, Confesercenti, Unindustria Reggio Emilia e i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil di Reggio Emilia.
I soggetti firmatari parteciperanno periodicamente a un tavolo di coordinamento per l'attuazione delle azioni previste dall'accordo. L'agenzia regionale del Lavoro presente nell'ambito territoriale di interesse fungerà da supporto tecnico e di coordinamento del Patto territoriale.

(Fonte: Regione ER)