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All’imprenditore edile di origine campana sono stati sequestrati anche partecipazioni societarie e rapporti bancari a lui riconducibili. L’uomo intratteneva rapporti con soggetti vicini alla criminalità organizzata campana e calabrese e aveva un tenore di vita superiore a quanto dichiarato.

di Claudia Fiori Modena 6 febbraio 2020 - Undici immobili, tre partecipazioni societarie e rapporti bancari per un valore superiore a un milione di euro sono stati sequestrati dalla Guardia di Finanza a un imprenditore edile di origine campana, D.G. da tempo residente nel modenese e vicino a soggetti contigui alla criminalità organizzata campana e calabrese.

Gli immobili, dislocati nei comuni di Mirandola, Finale Emilia e San Felice sul Panaro, nel modenese, e a Crevalcore, nel bolognese “sono stati acquisiti definitivamente al patrimonio dello Stato”, come si legge in una nota diffusa dalla Guardia di Finanza. Potranno quindi essere gestiti dall’Agenzia nazionale per i beni sequestrati e confiscati, che ne curerà la destinazione e il riutilizzo a fini sociali.Il provvedimento di confisca è l’atto finale delle indagini svolte dal Nucleo di Polizia economico-finanziari di Bologna, sotto la direzione del pm Claudia Ferretti, con delega alla Procura di Modena, ai sensi del Codice Antimafia.

Nel 2017, il Tribunale di Modena aveva già accolto e disposto il sequestro dei beni ora confiscati, il cui valore era risultato sproporzionato rispetto ai redditi dichiarati dall’imprenditore e dal suo nucleo familiare.
Le indagini compiute dal Gico (Gruppo Investigazione Criminalità Organizzata), in particolare, hanno evidenziato la ciclica costituzione di nuove società, l’istituzione di sedi societarie fittizie e la sparizione di documenti. Elementi che dimostrano come l’imprenditore fosse un evasore seriale, oltre ad aver commesso reiterati e sistematici delitti in ambito economico-finanziario. Le indagini hanno consentito anche di ricostruire i rapporti di D.G. a cosche della ‘ndrangheta e clan camorristici.

 

Pubblicato in Cronaca Modena

Pubblicato il bando di concorso, per titoli ed esami, per l’arruolamento di 66 allievi ufficiali presso l’Accademia della Guardia di Finanza - Anno Accademico 2020/2021.

Sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana - 4a Serie Speciale – nr. 6 del 21 gennaio 2020, è stato pubblicato il concorso pubblico, per titoli ed esami, per l’ammissione di 66 allievi ufficiali del ruolo normale – comparti ordinario e aeronavale – all’Accademia della Guardia di Finanza per l’anno accademico 2020/2021.

I posti disponibili sono così ripartiti:
a) 58 (cinquantotto) destinati al comparto ordinario;
b) 8 (otto), destinati al comparto aeronavale, suddivisi così come segue:
(1) 4 (quattro) riservati alla specializzazione “pilota militare”;
(2) 4 (quattro) riservati alla specializzazione “comandante di stazione e unità navale”.

La presentazione delle domande dovrà avvenire entro le ore 12.00 del 21 febbraio 2020 e riguardare uno solo dei predetti comparti e specializzazioni.

Possono partecipare al concorso i cittadini italiani che:
- abbiano, alla data del 1° gennaio 2020, compiuto il diciassettesimo anno di età e non superato il giorno del compimento del ventiduesimo anno di età (vale a dire siano nati nel periodo compreso tra il 1° gennaio 1998 e il 1° gennaio 2003 - estremi inclusi);
- siano in possesso di un diploma di istruzione secondaria di secondo grado che consenta l’iscrizione a corsi di laurea previsti dalle Università statali o legalmente riconosciute;
- non essendo in possesso del previsto diploma alla data di scadenza per la presentazione delle domande, lo conseguano nell’anno scolastico 2019/2020.

La domanda di partecipazione al concorso dovrà essere compilata esclusivamente mediante la procedura telematica disponibile sul portale attivo all’indirizzo “https://concorsi.gdf.gov.it”, seguendo le istruzioni del sistema automatizzato.

I concorrenti, che devono essere in possesso di un account di posta elettronica certificata (P.E.C.), dopo aver effettuato la registrazione al portale, potranno accedere, tramite la propria area riservata, al form di compilazione della domanda di partecipazione.
Sul predetto sito internet è possibile acquisire ulteriori e più complete informazioni di dettaglio sul concorso e prendere visione del bando.


Comando Generale della Guardia di Finanza
V Reparto – Comunicazione e Relazioni Esterne Ufficio Stampa

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Telefono +39 06.4422.35821 – 3534
e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Pubblicato in Lavoro Emilia

Nella mattinata di ieri, militari del Gruppo della Guardia di Finanza di Parma hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Parma in parziale accoglimento della richiesta avanzata dalla locale Procura della Repubblica (PM dott. A. Bianchi), nei confronti di sette soggetti per il reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

L’operazione, denominata “Pay e Stay”, è scattata all’alba di questa mattina e vede impegnati oltre 100 militari, tuttora impiegati in operazioni di arresto, perquisizione e sequestro.

Su disposizione del GIP di Parma, cinque soggetti sono stati associati in carcere mentre due sono stati posti agli arresti domiciliari.
Complessivamente, sono undici gli indagati nel procedimento penale avviato dalla Procura della Repubblica di Parma.
La complessa attività di indagine, durata oltre un anno e mezzo e sviluppata mediante tecniche di investigazione pura (intercettazioni telefoniche ed ambientali audio/video, pedinamenti e appostamenti, acquisizione di documentazione), è scaturita dal monitoraggio delle prestazioni erogate da un centro elaborazione dati con sede a Parma.
Dalle banche dati, è infatti emerso come il centro elaborazione abbia fornito, nell’ultimo biennio, assistenza fiscale (apertura di partita iva, assunzioni di lavoro con contratto a tempo sia determinato che indeterminato, presentazione di dichiarazione dei redditi) a centinaia di persone extracomunitarie, molte delle quali con precedenti penali, che necessitavano di rinnovare e/o convertire il permesso di soggiorno.
In tale ambito, l’attività investigativa ha riguardato tre distinti ambiti operativi, ciascuno dei quali caratterizzato dall’impegno degli indagati a favorire la permanenza sul territorio dello Stato di soggetti privi dei requisiti previsti dalla legge.


Nel primo filone investigativo, l’attività di indagine si è focalizzata sul profilo della predisposizione e della presentazione di documentazione fiscale ritenuta fittizia, finalizzata a garantire, a numerosi soggetti extracomunitari, il rilascio e/o il rinnovo del permesso di soggiorno. In tale contesto sono emersi indizi (allo stato ritenuti dal GIP non gravi, ma comunque sufficienti, per l’Ufficio di Procura, a disporre le operazioni di perquisizione a carico di quattro indagati onde acquisire ulteriori elementi e comunque ricostruire compiutamente la vicenda) relativi al pagamento (da parte dei soggetti stranieri interessati soprattutto ad ottenere un permesso di soggiorno per lavoro autonomo che ha una durata più lunga -due anni- rispetto a quello per motivi familiari, umanitari o per lavoro stagionale) di somme di denaro, oscillanti tra i 100 ed i 300 euro.


Nel secondo filone investigativo (nell’ambito del quale il GIP ha disposto due misure agli arresti domiciliari) è emerso che un indagato, con la collaborazione di un intermediario di nazionalità nigeriana, si avvaleva della sua ditta individuale, di fatto inattiva, per consegnare, dietro pagamento di un compenso (600 euro per un contratto di lavoro), buste paga fittizie (25 euro ognuna) attestanti la falsa attività lavorativa ad extracomunitari che avevano necessità di convertire e/o rinnovare il permesso di soggiorno. Agli extracomunitari venivano consegnati un contratto di lavoro a tempo indeterminato, un foglio ore precompilato e delle buste paga, completamente false, atte a far risultare l’esercizio di attività lavorativa. Tutta la documentazione prodotta dagli indagati veniva presentata dai soggetti extracomunitari presso le rispettive Questure di competenza, a corredo delle richieste dei permessi di soggiorno.


Nel terzo filone d’indagine (nell’ambito del quale il GIP ha disposto cinque misure cautelari in carcere) è emerso che i cinque indagati (quattro dei quali residenti nel territorio parmense e uno nella provincia di Reggio Emilia), nel mese di aprile 2019, avevano organizzato ed attuato il trasporto di ventisette cittadini extracomunitari (pakistani e indiani) dal territorio dello Stato Italiano verso altri Paesi dell’Unione Europea. L’episodio in rassegna è avvenuto nell’aprile 2019, quando una pattuglia della Polizia Stradale è stata avvertita, da un’automobilista in transito, della presenza di un furgone in sosta sulle corsie del casello autostradale di Bruere (TO). All’apertura del vano del furgone venivano rinvenute ventisette persone di diverse nazionalità (indiani e pakistani) mentre l’autista del convoglio faceva perdere le sue tracce dandosi alla fuga. Le risultanze delle indagini eseguite dai militari della Guardia di Finanza di Parma, mediante le intercettazioni telefoniche delle utenze in uso agli indagati, hanno consentito di verificare come le cinque persone abbiano promosso, organizzato e attuato il trasporto, verso altri paesi europei, di persone extra-comunitarie prive dei requisiti richiesti.

Sono ancora in corso indagini per identificare e quantificare in dettaglio tutti i soggetti extracomunitari, privi dei requisiti, che si sono rivolti allo studio per l’elaborazione delle dichiarazioni false utilizzate per l’ottenimento dei permessi di soggiorno.

 

 

 

Pubblicato in Cronaca Parma

Se il Natale è la festività per eccellenza per trascorrere del tempo con i propri cari, quale occasione migliore poteva trovare anche la Guardia di Finanza di Parma per riunire idealmente la propria “famiglia”? 

Nella mattinata di ieri, infatti, il Comandante Provinciale, Col. t.ST Gianluca De Benedictis, accompagnato dal militare più giovane della provincia, ha fatto visita al finanziere in congedo più anziano residente a Parma ed ai suoi familiari, per uno scambio di auguri per le festività incipienti.


L’Appuntato Osvaldo Maggiali, arruolamento 1948, ha riunito tutti intorno alla sua tavola, proprio come una grande famiglia, ed ha ripercorso, con la sobrietà e la pacatezza che lo hanno sempre contraddistinto, le tappe della sua carriera, iniziata nella Scuola Alpina di Predazzo e durata ben 38 anni. Nato a Palanzano nel 1927, Maggiali ha intrapreso il suo percorso pattugliando le vie dei contrabbandieri lungo i confini italiani a nord-est, prima a Tarvisio (UD), poi a Gemona (UD).

Ma il legame con la sua Regione non si è mai rescisso e, appena gli è stato possibile, è tornato, seguendo varie attività di Polizia Tributaria, prima a Modena, poi a Reggio Emilia, ed infine a Parma, dove si è infine congedato nel 1986. Da allora è rimasto sempre vicino al Corpo, partecipando alle sue cerimonie quale membro della Sezione di Parma dell’Associazione Nazionale Finanzieri d’Italia, che lo ha insignito proprio lo scorso anno con una Medaglia al Merito per celebrare la sua lunga permanenza tra gli iscritti in congedo.


L’incontro con il finanziere più giovane della provincia, il Maresciallo Antonio Lemme, da poco assegnato al Nucleo di Polizia economico-finanziaria di Parma, al termine del corso di formazione a L’Aquila, durato tre anni, è stato fortemente voluto per la sua carica ideale. Infatti, proprio come in una famiglia, in cui il membro più anziano trasmette il suo bagaglio di esperienze al membro più giovane, insieme alla sua fede ed ai suoi valori, affinché quest’ultimo possa crescere e guardare più lontano del suo avo, sempre sorretto dal suo esempio, così il militare più giovane può rivolgere lo sguardo verso chi ha improntato la sua vita, sia durante la carriera che dopo, al perseguimento dei valori di legalità e di giustizia promossi dal Corpo e lì trovare un esempio da cui trarre ispirazione.

 

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Pubblicato in Cronaca Parma

Guardia di Finanza. Parma: un chilo di droga nello stomaco. Arrestato “ovulatore”.

Nell’ambito del potenziamento dei controlli di polizia economico-finanziaria, svolti sulle principali vie di comunicazione della provincia parmense, le Fiamme Gialle di Parma hanno sequestrato oltre un chilo di sostanze stupefacenti, tra eroina e cocaina, e tratto in arresto G.U. di 19 anni – cittadino nigeriano – che fungeva da corriere ovulatore.


Durante uno dei controlli antidroga, svolto nei pressi della stazione ferroviaria del capoluogo, l’attenzione dei finanzieri in servizio veniva attirata dal giovane nigeriano, appena sceso da un treno proveniente da La Spezia. Il diciannovenne, infatti, appariva particolarmente nervoso e guardingo per cui i militari decidevano di effettuare un controllo, richiedendo i documenti identificativi e la motivazione della sua presenza a Parma.

Le risposte evasive del giovane alle domande di routine inducevano i finanzieri ad approfondire il controllo presso la caserma di Via Torelli, sede del Gruppo delle Fiamme Gialle di Parma. Successivamente, l’atteggiamento del diciannovenne, sempre più agitato e sofferente, convinceva i finanzieri ad accompagnare il giovane all’Ospedale Maggiore di Parma, per eseguire una radiografia allo stomaco e verificare la presenza di eventuali ovuli ingeriti. All’esito dei controlli sanitari, il nigeriano risultava essere un “ovulatore”, ossia quel tipo di “narco-corriere” che carica all’interno del corpo, ingerendoli, ovuli termosaldati contenenti sostanze stupefacenti.


L’utilizzo dei corrieri ovulatori nelle rotte del traffico di stupefacenti risulta sempre più frequente a motivo del bassissimo costo del trasporto, cui si aggiunge la facilità di reperimento di persone in difficoltà disposte ad assumersi il rischio di fungere da corriere.
Al termine dell’operazione, sono stati sequestrati 95 ovuli, per un totale di 1,1 chili tra eroina e cocaina, il cui valore complessivo sul mercato illecito è pari a oltre centomila euro.
Il giovane extracomunitario è stato quindi tratto in arresto in flagranza di reato e posto a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.


L’operazione si inquadra in una più diffusa azione di controllo economico del territorio che coinvolge quotidianamente i Reparti del Corpo, anche attraverso il servizio di Pubblica utilità “117”, con finalità preventive e repressive e mediante piani di intervento dinamico in tutta la provincia, in modo particolare nelle zone più a rischio, come le principali rotabili e le stazioni ferroviarie.

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Pubblicato in Cronaca Parma

Castel San Giovanni (PC), 29 ottobre 2019 - “Giacomo in questi anni è divenuto vero e proprio amico e i castellani continueranno a vedere in lui un punto di riferimento importante”. Il sindaco Lucia Fontana ha voluto salutare Giacomo Forteleoni che dopo quasi nove anni lascia la tenenza della Guardia di Finanza di Castel San Giovanni: andrà a ricoprire infatti l’incarico di comandante della Sezione operativa volante nel Gruppo di Piacenza. Al suo posto subentra Stefano Addabbo, 51 anni, sposato, con due figli. Al ricevimento in Municipio ha partecipato una delegazione della giunta comunale e i vertici delle Fiamme gialle piacentine.

“Nella vita di ciascuno di noi arriva il momento in cui è necessario tracciare un bilancio. E il bilancio di questi nove anni è assolutamente positivo – commenta Fontana - Giacomo è cresciuto insieme a noi e la sua vicinanza è sempre stata una certezza. D’altra parte il rapporto tra Guardia di Finanza e amministrazione di Castel San Giovanni è sempre stato connotato da forte collaborazione e stima reciproca. E siamo sicuri che continueremo a lavorare in modo così proficuo anche in futuro”, conclude il primo cittadino.

Sia Forteleoni sia il nuovo comandante Addabbo si possono considerare piacentini d’adozione, essendo approdati nella nostra provincia insieme, trent’anni fa, nell’agosto del 1989. In passato Addabbo ha ricoperto il ruolo di comandante della tenenza di Fiorenzuola d’Arda per poi essere trasferito alla sezione Verifiche complesse del Nucleo di polizia economico-finanziaria di Piacenza.

“Ogni avvicendamento rappresenta un momento di crisi – commenta Daniele Sanapo, comandante provinciale della Guardia di finanza – ma in questo caso sono tranquillo perché conosco bene l’esperienza maturata negli anni da Giacomo e Stefano. Si tratta più che altro di un momento di svolta che avrà senza dubbio risvolti positivi”.

L’amministrazione ha omaggiato Forteleoni con una targa in cui l’amministrazione e l’intera comunità esprimono gratitudine e apprezzamento per l’encomiabile dedizione: “Non sono parole formali, ma è davvero ciò che tutti noi sentiamo”, assicura Fontana.

 

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Pubblicato in Cronaca Piacenza

Si è insediato ieri il nuovo Comandante del Nucleo di Polizia economico-finanziaria di Parma, Tenente Colonnello Andrea Magliozzi, che subentra al Tenente Colonnello Carlo Pasquali, trasferito a Mantova, dove andrà a ricoprire lo stesso importante incarico.

Il Nucleo di Polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza è un’unità ad alta specializzazione nell’investigazione tributaria, economica e finanziaria, posta alle dirette dipendenze del Comando Provinciale di Parma.

Il Tenente Colonnello Carlo Pasquali lascia il Comando del Nucleo di Polizia economico-finanziaria dopo quattro anni di proficuo lavoro, nel corso dei quali ha brillantemente diretto complesse attività operative nei settori delle frodi fiscali, della spesa pubblica e del contrasto al riciclaggio. In particolare, ha condotto l’operazione “Nemesi”, che ha consentito di sgominare un articolato sodalizio criminale dedito alle frodi fiscali ed alle indebite compensazioni di crediti fittizi, e di arrestare in Svizzera, con la collaborazione delle autorità elvetiche, i due responsabili che si erano, nel frattempo, resi irreperibili.

Nel suo ruolo di Comandante del Nucleo di Polizia economico-finanziaria è stato un punto di riferimento per la Procura della Repubblica nelle più delicate attività di polizia giudiziaria.

Il Tenente Colonnello Andrea Magliozzi, 46 anni, originario di Formia, coniugato con due figli, proviene da Macerata, dove ha retto, contemporaneamente, sia il locale Nucleo di Polizia economico-finanziaria che il Gruppo. Nei sui cinque anni di servizio a Macerata l’Ufficiale ha conseguito brillanti risultati operativi in tutti i settori istituzionali.

Dopo aver frequentato l’Accademia della Guardia di Finanza ha conseguito la laurea in Scienze della Sicurezza Economico Finanziaria ed in Giurisprudenza. Nel corso della sua carriera ha ricoperto importanti incarichi di natura operativa soprattutto nel settore del contrasto alla criminalità organizzata, presso il Nucleo di Polizia economico-finanziaria di Napoli e, successivamente, come responsabile del Gruppo Investigativo del Servizio Centrale di Investigazione sulla Criminalità Organizzata.

Il Comandante Provinciale, Colonnello t.ST Gianluca De Benedictis, ha dato il benvenuto al nuovo Ufficiale ed ha augurato, da parte di tutte le Fiamme Gialle di Parma, un sincero “in bocca al lupo” al Tenente Colonnello Carlo Pasquali per gli impegni professionali da intraprendere

Le Fiamme Gialle di Parma hanno celebrato oggi il 245° Anniversario della Fondazione della Guardia di Finanza, le cui origini risalgono al 5 ottobre 1774 quando il Re di Sardegna Vittorio Amedeo III costituì, in Piemonte, la Legione Truppe Leggere.

Nella prima mattinatadi ieri il Comandante Provinciale, Colonnello t.ST Gianluca DE BENEDICTIS, ha deposto una corona di alloro al monumento dei caduti del Corpo collocato all'interno del cimitero della "Villetta".

Poco dopo, presso la caserma "Generale Sante Laria" di via Torelli, ha avuto inizio la cerimonia celebrativa a carattere interno.

Dinanzi allo schieramento composto dagli ufficiali e dai militari del Comando Provinciale di Parma e dei Reparti dipendenti nonché da una rappresentanza dell'Associazione Nazionale Finanzieri d'Italia, è stata data lettura del messaggio augurale del Presidente della Repubblica e dell'"ordine del giorno" del Comandante Generale del Corpo, Generale di Corpo d'Armata Giuseppe ZAFARANA.

Il Comandante Provinciale, dopo una breve personale allocuzione, ha quindi proceduto alla consegna di alcune ricompense per lodevole comportamento in servizio.

Sono stati consegnati gli "encomi solenni", concessi dal Comandante Interregionale dell'Italia Centro Settentrionale della Guardia di Finanza, ai militari che si sono particolarmente distinti nell'operazione denominata "Cocktoil", complessa attività di polizia giudiziaria ed economico-finanziaria eseguita dal Gruppo di Parma nei confronti di un pericoloso sodalizio criminale operante in questa ed in altre province del territorio nazionale, nel settore del contrabbando di oli minerali. Gli indagati, attraverso la costituzione di varie imprese consorziate tra loro e la falsificazione della prescritta documentazione amministrativa di accompagnamento del prodotto petrolifero, hanno consumato in frode, quale carburante per autotrazione, 5,7 milioni di litri di olio lubrificante proveniente principalmente dall'estero, evadendo I.V.A. ed II.DD. per circa 7,4 milioni di euro nonché accise per circa 5,3 milioni di euro. Le indagini si sono concluse con l'esecuzione di 5 ordinanze di custodia cautelare nei confronti dei principali sodali, la denuncia all'A.G. di 18 soggetti per il reato di associazione per delinquere finalizzata all'immissione in frode di prodotto energetico, alla bancarotta fraudolenta ed alla falsificazione di documenti. nonché con il sequestro di 3 società e di 3,5 milioni di euro in contanti.

Il Comandante Provinciale ha inoltre consegnato alcuni "encomi semplici", concessi dal Comandante Regionale Emilia Romagna della Guardia di Finanza, ai militari protagonisti dell'operazione "Daunia", un'articolata attività di polizia economico-finanziaria finalizzata al contrasto dell'economia sommersa svolta dalla Tenenza di Fidenza, nei confronti di un sodalizio criminoso dedito all'autoproduzione ed utilizzo di fatture per operazioni inesistenti.

L'azione investigativa, che ha consentito di smascherare e delineare completamente l'artato sistema fraudolento, si è sostanziata nella proposta ai competenti Uffici Finanziari di recupero a tassazione di ricavi non dichiarati per € 1.313.282,00, elementi negativi di reddito ritenuti inesistenti per € 11.086.359,00, I.V.A. indetraibile per € 5.263.839,00 nonché nella denuncia all'A.G. di nr. 4 soggetti responsabili. È stata inoltre avanzata alla competente A.G. proposta di emissione del provvedimento di sequestro preventivo finalizzato alla confisca, anche per equivalente, dei tributi evasi, di beni per un valore complessivo pari ad € 8.673.740,00.

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La Guardia di Finanza di Parma, quale polizia economico-finanziaria, incentra la propria azione sul contrasto ai fenomeni illeciti più gravi e complessi, in grado di mettere a rischio contemporaneamente più interessi, economici e finanziari, nonché di sottrarre ingentissime risorse all'intera collettività.

Tra il gennaio del 2018 e il maggio del 2019 le Fiamme gialle di Parma hanno concluso 5.722 interventi ispettivi e 771 indagini delegate dalla magistratura ordinaria e contabile. Interventi mirati, calibrati rispetto al contesto territoriale di riferimento, indirizzati nei confronti di target accuratamente selezionati grazie ad attività di intelligence, al controllo economico del territorio e ad analisi di rischio. Quest'ultima attività, peraltro, è stata ulteriormente migliorata in ragione della potenziata interazione tra le banche dati a disposizione e all'introduzione della fatturazione elettronica obbligatoria.

Nel territorio parmense, particolare attenzione viene rivolta alle frodi fiscali ed al fenomeno dell'intermediazione illecita di manodopera. Le attività investigative svolte hanno rivelato l'esistenza di articolati meccanismi di frode, attuati attraverso il ricorso a false fatturazioni, indebite compensazioni e altri artifici contabili che consentono a sodalizi criminali ben strutturati di azzerare il versamento delle imposte dovute allo Stato e dei contributi relativi alle maestranze assunte. L'utilizzo di tali meccanismi fraudolenti permette di fornire, nei processi produttivi "labour-intensive", forza lavoro a prezzi fuori mercato, in danno della libera concorrenza e degli operatori che rispettano le regole.

L'azione di contrasto a questi fenomeni, particolarmente pericolosi per l'equilibrio e la stabilità del sistema economico, si sviluppa attraverso l'esecuzione di mirati controlli lungo le filiere produttive del territorio, volti a verificare l'eventuale somministrazione illecita di manodopera mediante false cooperative di servizio, oppure attraverso lo svolgimento di attività investigative più complesse, sotto l'egida dell'Autorità Giudiziaria. Come, ad esempio, l'operazione "Nemesi", svolta dal Nucleo di Polizia economico-finanziaria e diretta dalla Procura della Repubblica di Parma, che ha consentito di scoprire falsi crediti IVA per 14.000.000 di euro, di denunciare 59 responsabili e sequestrare beni per 4 milioni di euro. I due imprenditori organizzatori del sistema di frode, di origine campana, sono stati arrestati in Svizzera nell'agosto 2018, con la collaborazione della Polizia elvetica.

Il meccanismo illecito, ideato con la compiacenza e l'ausilio di professionisti accondiscendenti, prevedeva che, nelle prime dichiarazioni fiscali presentate, i soggetti economici esponessero falsi crediti IVA, generati da costi (per centinaia di migliaia di euro) in realtà mai sostenuti, non documentati o addirittura supportati da false fatture.

I crediti fittizi così creati venivano ceduti - tramite atti notarili - ad altre società o cooperative effettivamente operanti, gestite di fatto dai due medesimi imprenditori, ed attive, in diverse province del Nord Italia, nel fornire personale per i settori della meccanica e dell'edilizia. Le società operative utilizzavano i crediti fittizi acquisiti per compensare reali debiti tributari e previdenziali maturati nel tempo, consentendo così di ridurre i versamenti dovuti nei confronti dell'Erario e di "monetizzare" il profitto dell'illecita condotta.

L'operazione "Paga globale", invece, svolta dalla Tenenza di Fidenza con la collaborazione del Nucleo di Polizia economico-finanziaria di Parma, su delega della Procura della Repubblica di Parma, nel corso del 2018, si è conclusa con l'esecuzione di sette ordinanze di custodia cautelare nei confronti di imprenditori e professionisti, nonché con il sequestro preventivo di 2.300.000 euro, per frode fiscale e truffa ai danni dello Stato. In questo caso, il sistematico ed illecito ricorso agli istituti della "malattia" e del "contratto di solidarietà" unitamente all'utilizzo dell'indebita compensazione di crediti fittizi, ha consentito ad un imprenditore operante nel settore della meccanica di abbattere illegittimamente il costo del lavoro e di proporsi sul mercato con prezzi artificiosamente competitivi.

Si riepilogano, di seguito, i risultati di servizio complessivamente conseguiti nell'ultimo anno e mezzo, distinti in macro-aree operative:

1. Lotta alle frodi fiscali, all'economia sommersa ed al gioco illegale.

In questo comparto rientrano le attività di verifica e controllo nei vari settori impositivi e le indagini nei confronti dei fenomeni evasivi più diffusi e pericolosi. In particolare, sono state concluse 205 indagini di polizia giudiziaria, cui si aggiungono 350 interventi, fra verifiche e controlli fiscali, a seguito dei quali sono stati scoperti 70 evasori totali che hanno occultato al fisco oltre 31,5 milioni di euro.

In materia di frodi all'IVA, sono stati condotti 15 interventi che hanno permesso di constatare l'evasione di 10 milioni di euro.

Nell'ambito del contrasto all'evasione fiscale internazionale, sono stati eseguiti 5 interventi; constatata una base imponibile sottratta a tassazione per 880mila euro.

Le adesioni al ravvedimento operoso sono state 10, di cui 6 totali, e gli importi pagati dai contribuenti che si sono avvalsi di tale strumento hanno superato 1 milione di euro.

Le persone denunciate per reati tributari sono state 160, di cui 13 in stato di arresto. Trattasi di reati quali emissione di fatture per operazioni inesistenti e dichiarazione fraudolenta, occultamento di documentazione contabile ed indebita compensazione, frodi in materia di accise, a testimonianza dell'impegno del Corpo nei confronti dei fenomeni di frode ed evasione più complessi ed articolati.

Sequestrate disponibilità patrimoniali e finanziarie per il recupero delle imposte evase nei riguardi dei responsabili di frodi fiscali per circa 8,4 milioni di euro ed avanzate proposte di sequestro per quasi 59 milioni di euro.

Sul fronte della lotta al lavoro nero ed irregolare, sono stati svolti, anche in collaborazione con l'Ispettorato Territoriale del Lavoro, 123 interventi sulle filiere produttive maggiormente interessate dal fenomeno dell'intermediazione illecita nel lavoro; sono stati individuati 85 lavoratori non in regola e scoperte 23 aziende o imprenditori che utilizzavano manodopera irregolare.

Nel comparto della tutela del monopolio statale del gioco, sono stati eseguiti 22 interventi nei confronti degli esercizi presso i quali sono installati apparecchi da intrattenimento (VLT) e di quelli in cui vengono effettuate scommesse; ciò al fine di verificare la presenza delle prescritte autorizzazioni e, soprattutto, il rispetto del divieto del gioco minorile.

2. Contrasto alle truffe sui fondi pubblici ed all'illegalità nella Pubblica Amministrazione.

Comprende le attività svolte per la prevenzione e repressione delle truffe in danno dei finanziamenti nazionali, comunitari e a carico dei bilanci delle Regioni e degli Enti locali, ivi comprese quelle relative alla spesa sanitaria ed alle prestazioni sociali agevolate, nonché le indagini nel settore della corruzione e degli altri reati contro la Pubblica Amministrazione e gli accertamenti in materia di danni erariali.

Proprio in quest'ultimo comparto è stato quantificato un danno erariale per oltre 7,8 milioni di euro.

In particolare nell'ambito di un progetto finalizzato a verificare il rispetto della disciplina del "tempo pieno" dei dipendenti pubblici, sono stati individuati n. 7 professori universitari che hanno svolto attività lavorative senza la preventiva autorizzazione della propria Amministrazione e, per tale comportamento, sono stati verbalizzati con sanzioni pecuniarie per un totale di circa € 1,9 milioni di euro.

È proseguita l'azione nel controllo della corretta attribuzione delle agevolazioni per il ticket sanitario, per l'attribuzione delle case popolari o per l'esenzione delle tasse universitarie. In particolare, sono stati eseguiti 94 controlli e scoperti 56 soggetti che hanno beneficiato di servizi pubblici ad un "prezzo" inferiore rispetto al dovuto o, addirittura, gratuitamente, dichiarando falsamente l'assenza di reddito.

3. Contrasto alla criminalità organizzata ed alla criminalità economico-finanziaria.

In tale macro-area sono compresi gli accertamenti patrimoniali antimafia, gli approfondimenti delle segnalazioni di operazioni sospette, i controlli e le ispezioni antiriciclaggio, i controlli sulla circolazione transfrontaliera di valuta nonché le investigazioni riguardanti i reati societari, fallimentari e finanziari.

Nel settore dei reati fallimentari, di concerto con la Procura della Repubblica di Parma, sono state denunciate a piede libero 55 persone, di cui 2 in stato di arresto. Accertate distrazioni per oltre 10,7 milioni di euro.

Sono stati svolti 30 accertamenti economico-patrimoniali volti ad individuare ed aggredire ogni forma di ricchezza illecita, anche con riferimento a contesti delinquenziali non espressamente riconducibili a delitti tipici di criminalità. In merito, sono state avanzate proposte di sequestro per 2,5 milioni di euro.

Nel periodo in riferimento, inoltre, sono state analizzate 185 segnalazioni di operazioni finanziarie sospette.
Si tratta di soggetti domiciliati nella Provincia di Parma segnalati dagli intermediari finanziari, dai professionisti giuridico-contabili e da altri operatori, per aver effettuato movimentazioni di denaro o valori di dubbia provenienza con la finalità di reinvestire gli stessi nel circuito economico legale. È, questo, uno dei fenomeni più odiosi in quanto la disponibilità di denaro di provenienza illecita crea un indubbio vantaggio sul mercato a dispetto dell'imprenditore onesto.

4. Contrasto ai traffici illeciti.

Sono stati svolti specifici controlli "anticontraffazione" all'interno dei "mercati settimanali" - sia di Parma che nella provincia - a seguito dei quali sono stati sequestrati circa 2.000 prodotti contraffatti e denunciate alla competente Autorità Giudiziaria 15 persone.

In aderenza alle indicazioni fornite dalla locale Prefettura di Parma alle varie Forze dell'ordine per arginare il crescente fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacenti, nel medesimo periodo sono stati intensificati i servizi di controllo "antidroga", svolti talora unitamente alle unità cinofile del Corpo nelle zone maggiormente interessate dallo spaccio; complessivamente sono state denunciate a piede libero 5 persone e segnalati alla locale Prefettura 44 consumatori.

5. Controllo economico del territorio.

Nell'ultimo anno e mezzo sono pervenute, al numero di pubblica utilità "117", 758 chiamate; trattasi, in particolare, di segnalazioni su possibili casi di evasione fiscale, lavoro nero, in materia disciplina prezzi, contraffazione marchi, professione abusiva e truffa.

Per il controllo economico del territorio sono state impiegate circa 2.040 pattuglie che hanno toccato il territorio di ogni Comune della provincia parmense.

In allegato il prospetto riepilogativo dei risultati conseguiti dal 1 gennaio 2018 al 31 maggio 2019.

 

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Parma: il Procuratore della Repubblica, dott. Alfonso D'Avino, in visita al comando provinciale della Guardia di Finanza.

Nella mattinata odierna, il Procuratore della Repubblica di Parma, dott. Alfonso D'AVINO, ha reso visita al Comando Provinciale della Guardia di Finanza, ove è stato accolto dal Comandante Provinciale, Col. t.ST Gianluca DE BENEDICTIS.

Quest'ultimo, nel corso di un briefing, alla presenza dei Comandanti di Reparto e degli Ufficiali, ha illustrato al Procuratore l'organizzazione della Guardia di Finanza nella provincia di Parma, soffermandosi sulle più rilevanti attività operative svolte: dal contrasto all'evasione ed all'elusione fiscale, agli interventi in materia di tutela della spesa pubblica, alle indagini in tutti i settori che evidenziano fenomeni di criminalità economico-finanziaria nonché al concorso al mantenimento della sicurezza pubblica.

Al termine dell'incontro, il Dott. D'AVINO ha voluto sottolineare il fondamentale ruolo del Corpo per la salvaguardia dell'economia legale ed ha espresso profondo apprezzamento per la preziosa collaborazione fornita dal Comando Provinciale nell'ambito delle numerose attività delegate, coordinate dalla Procura della Repubblica.

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Parma. celebrata una Messa In ricordo del Tenente Colonnello della Guardia Di Finanza Luigi Petese

Nella Chiesa parrocchiale del Corpus Domini di Parma è stata celebrata una Messa in ricordo del Tenente Colonnello Luigi Petese, prematuramente deceduto un mese fa, a soli 42 anni, a causa di una grave malattia.

L'Ufficiale era nato nel 1977 a Mesagne, nella provincia di Brindisi. Dall'estate 2015 comandava il Gruppo Tutela Economia del Nucleo di Polizia economico-finanziaria di Parma: nella città ducale si era distinto per avere condotto con successo - alla guida dei suoi uomini - importantissime operazioni di polizia giudiziaria.

Hanno partecipato alla Messa, officiata dal Cappellano militare della Guardia di Finanza, la signora Sara, moglie dell'Ufficiale, il Comandante Interregionale dell'Italia Centro-Settentrionale, Gen. C.A. Sebastiano GALDINO, il Comandante Regionale Emilia Romagna, Gen. D. Giuseppe GERLI, il Comandante Provinciale Col. t.ST Gianluca DE BENEDICTIS e le Autorità civili e militari della Provincia.
Presente anche una folta rappresentanza di colleghi in servizio ed in pensione che hanno avuto l'onore di conoscere ed apprezzare le straordinarie doti umane, la generosità e l'atteggiamento costantemente positivo, oltre che le rare e ragguardevoli qualità professionali, del collega ingiustamente scomparso.

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