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Successo di "Area Italiana" organizzata da Cibus, Anuga - Koelnmesse Italia e Federalimentare -

Parma, 26 maggio 2014 –

La promozione dell'alimentare italiano all'estero, porta nell'"Area Italiana" a Thaifex 50 aziende alimentari aprendo la via al mercato asiatico.

Dopo il grande successo della 17°edizione di Cibus, conclusasi lo scorso 8 maggio, Fiere di Parma ha organizzato la partecipazione di 50 aziende alimentari italiane alla fiera internazionale "Thaifex – World of Food" di Bangkok, Thailandia, considerata la porta di ingresso dei prodotti alimentari per i mercati del Sud Est Asiatico.

L'iniziativa, che rientra nella strategia di marketing e promozione dell'alimentare italiano all'estero che Cibus ha sviluppato negli ultimi 5 anni, serve anche a preparare l'attività di relazioni e scambi che si dispiegherà ad Expo 2015 nel padiglione dedicato alla industria alimentare, gestito da Federalimentare e Fiere di Parma.

"Area Italiana" a Thaifex è stata organizzata da Cibus, Anuga - Koelnmesse Italia e Federalimentare con il supporto dell'Ice. In un area di 1000 mq sono stati allestiti gli stand di 50 aziende italiane, tra cui: Inalca, Sterilgarda, Grissin Bon, Noberasco, Zanetti, Bakery, Bresaole Pini, Ambrosi, Ariola Vigne, Faled Distillerie, Molino Grassi.

Il bilancio di Thaifex è stato positivo ed ha fatto registrare una crescita del 2,3%, nonostante le tensioni politiche che si sono verificate recentemente nel Paese: 1.463 espositori e 28mila operatori e buyer, provenienti, oltre che dalla Thailandia, da tutto il Sud Est Asiatico: Malesia, Singapore, Taiwan, Australia, Filippine, Corea del Sud, Giappone, Hong Kong, Indonesia e Vietnam.

"Questa è la seconda volta che partecipiamo a Thaifex – ha spiegato Elda Ghiretti, Cibus Brand Manager – e il progetto di Area Italiana si è confermato vincente. Le aziende italiane ci hanno seguito per esplorare le potenzialità del mercato Asean, il mercato comune del Sud Est asiatico, che dovrebbe diventare completamente operativo nel 2015. In questa area il food made in Italy viene considerato un punto di riferimento importante sia per il canale Horeca che per il canale retail".

(Fonte: ufficio stampa Cibus)

 

 

Pubblicato in Agroalimentare Parma
Lunedì, 03 Febbraio 2014 12:18

Tecnopali, dalla protesta al confronto

Previsto per le 15.30 l'incontro sindacati azienda presso l'Unione Parmense Industriali sulla vertenza Tecnopali.

Parma, 3 febbraio 2014 - Si terrà oggi pomeriggio alle 15.30, presso l'Unione Parmense degli Industriali, l'incontro sindacati-azienda per cercare di trovare soluzione alla grave crisi che sta colpendo un'altra eccellenza industriale locale come la Tecnopali. Sempre in data odierna è prevista la nomina del nuovo Cda, così da poter garantire maggiore stabilità e chiarezza d'intenti sul piano industriale previsto per l'azienda. Un piano a cui i lavoratori non sono disposti a sottostare e che prevedrebbe, oltre a 140 licenziamenti, il lento spegnimento dello stabilimento di Parma.

Un malumore che ha avuto il suo culmine nella giornata di venerdì 31 gennaio davanti alla sede della Provincia di Parma in Piazzale della Pace, per proseguire poi verso la sede municipale. Unità delle sigle sindacali e dei dipendenti dell'impianto parmigiano si sono riuniti per protestare e denunciare una gestione che definiscono "dilettante".

Un dignitoso sconforto si leggeva sulle facce dei dipendenti dell'azienda, che dopo trent'anni hanno visto diminuire il lavoro, a favore di altri impianti del gruppo Pali Italia, a cui l'impianto di Pizzolese appartiene. "Negli anni abbiamo tappato noi i buchi di bilancio degli altri impianti del gruppo, e ora veniamo additati come operai inutili, che maneggiano macchinari obsoleti". Secondo i dipendenti sono state queste infatti le accuse della dirigenza, che ha parlato così alle banche, detentrici del debito della fabbrica.
SAM 7286 Copia
La Rappresentanza Sindacale Unitaria ci tiene a evidenziare come alla manifestazione ci fosse "tutta la fabbrica, non solo gli operai, ma anche la parte amministrativa. È evidente che se si continua così andrà male per tutti, non solo per gli operai". Ma la crisi esiste, il lavoro è scarso e non si può essere ingenui: "il lavoro è poco, ma noi contestiamo un piano industriale che prevede quasi il 90% del lavoro in altri stabilimenti del gruppo mentre da noi i macchinari sono fermi. Siamo già passati dalla cassa integrazione ordinaria a quella straordinaria, e ora l'abbiamo ulteriormente prorogata, utilizzando il nostro tfr".

"Perché la dirigenza ha voluto spostare all'improvviso l'incontro di oggi (venerdì 31/01 ndr), vedendo personalmente la Provincia ieri, e quindi perdendo di fatto l'occasione di iniziare un dialogo con le parti sociali?". È questa la domanda che circolava tra i manifestanti. "Loro dicono che sono disponibili al dialogo, ma poi anticipano all'improvviso l'incontro, senza avvisare il sindacato" lamentavano appunto gli operai; "Ed è gravissimo che la Provincia si sia prestata a questa mossa, addirittura avvisando i giornali dell'incontro, ma non noi".

Il vice presidente Pier Luigi Ferrari, da noi contattato, rispondeva che "L'incontro ci è stato chiesto dall'azienda, che si è detta impossibilitata a partecipare al tavolo istituzionale", motivato dall'assenza del Cda, il quale verrà nominato in data odierna, prima dell'incontro all'Upi. Nel comunicato che ha seguito l'incontro di venerdì scorso l'amministrazione provinciale riferisce anche che il vice presidente ha dato la sua totale disponibilità "a convocare, subito dopo il passaggio del 3, un nuovo tavolo di confronto, giustamente ampliato a tutte le altre istituzioni comunali coinvolte".
Insomma gli operai denunciano una grave sfiducia nei loro confronti da parte dell'azienda. Comunque ci si augura che l'incontro di oggi pomeriggio possa, almeno in parte, recuperare quella reciproca fiducia indispensabile per ogni buon negoziato.
Pubblicato in Lavoro Emilia
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