Dalla piramide al cerchio

Dalla piramide al cerchio

Guido Zaccarelli, è docente di informatica, giornalista, saggista, consulente aziendale e collaboratore redazionale di Gazzetta dell'Emilia. È laureato in Comunicazione e Marketing, ha conseguito un Master in Management per il coordinamento delle professioni sanitarie e frequentato la scuola di alta specializzazione per formatore e consulente d'impresa. È stato referente del Servizio Informativo dell'Azienda Sanitaria di Modena, presso il distretto di Mirandola e dal 2008 al 2018 docente a contratto di informatica presso l'Università di Modena Reggio.

Bibliografia: Informatica, insieme verso la conoscenza (2010) - La conoscenza condivisa, verso un nuovo modello organizzativo (2012) - Finestre di casa nostra (2013) - Dalla piramide al cerchio, la persona al centro della azienda (2016).
 
Bibliografia:
  1. Informatica, insieme verso la conoscenza (2010) -
  2. La conoscenza condivisa, verso un nuovo modello organizzativo (2012) -
  3. Finestre di casa nostra (2013) -  
  4. Dalla piramide al cerchio, la persona al centro della azienda (2016).

Telefono: +39 347 6005873

Domenica, 06 Maggio 2018 06:20

L'analisi emozionale del testo

La parola testo, deriva dal latino textum e definisce un insieme di fili (filigrana) disposti in senso verticale ed orizzontale che si incrociano tra di loro fino a formare un tessuto.

Di Guido Zaccarelli Mirandola 5 maggio 2018 - Quando osserviamo un tessuto realizzato a mano, oppure a macchina, la nostra mente può similmente intravedere la disposizione di un testo e comprenderne il senso.

Un testo per essere letto e compreso deve seguire le regole classiche della sintassi, insieme di regole che opportunamente applicate consentono di ottenere un testo denso di significato e della semantica, che studia il senso delle parole.

Un tessuto può essere realizzato con una tecnica molto precisa (sintassi) ma non riuscire a dare un senso compiuto al tramato.

Sintassi e semantica vanno viste nel loro insieme ricordando che non sempre l'applicazione rigorosa della sintassi contribuisce a infondere significato alla frase. Un esempio: il sole illumina la terra e la terra illumina il sole, sono proposizioni che godono delle stesse proprietà, (sintassi) ma sola una ha senso.

Occorre quindi prestare molta attenzione al significato che si vuole assegnare alla frase, al suo valore intrinseco ed estrinseco, e alla interpretazione soggettiva, che come abbiamo visto in un articolo recente, dipende fortemente dalle euristiche. Le considerazioni prese in esame ci portano a considerare l'esistenza di un forte legame tra testo e con-testo, che stabilisce il grado di affinità – non affinità con le proposizioni che sono inserite, vivono e respirano, in un luogo ben preciso: il contesto. La parola con-testo è formata dal prefisso con la cui origine latina cum ci porta all'insieme.

Come si relaziona e come proietta la sua immagine un individuo quando è di fronte ad un testo?: immerso in un tessuto dove condividere la sintassi, (il modo con il quale i fili sono disposti) per dare significato alle parole e un senso compiuto al suo essere lì presente. La mancanza di senso implica l'uscita dal testo e dalla relazione con esso.

Per cercare di catturare l'attenzione il testo offre al lettore differenti punti di osservazione, al pari di una rappresentazione tridimensionale, dove ogni asse esprime una propria prospettiva. Possiamo immaginare che l'asse delle (x) osservi una relazione davanti-dietro per condurre l'individuo a vivere il testo solo nella sua dimensione visibile, senza addentrarsi in ciò che tiene coperto con la sua parte in ombra: (parlare con una persona e questa offre sempre le spalle). Successivamente possiamo indagare con l'asse delle (y) la prospettiva sopra-sotto che conduce lo stesso individuo a vedere il testo al pari di un attore quando osserva dal palco il pubblico seduto in platea in uno spettacolo teatrale. L'asse delle (z) completa l'analisi con la prospettiva alto-basso dove l'individuo è posto più in alto ed è in grado di osservare il cono d'ombra che circoscrive il testo immerso nel con-testo.

L'analisi del testo non si ferma alla sola parte razionale. Coinvolge anche la dimensione emotiva che proiettata anch'essa in un'ottica tridimensionale, porta alla luce tutte le parole che sono in grado di gioire ed emozionare, definite, parole dense.

Un testo è come un tessuto, deve essere morbido al tatto e dare la luce a nuove emozioni per donare al contesto il profumo di gioire la nascita di nuove sensazioni. Le parole gelide e senza vita scorrono via, lasciando una scia invisibile che sfuma all'orizzonte incapace di fissarsi nella memoria dell'anima.

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Bibliografia: Dalla Piramide al Cerchio, la persona al centro. Guido Zaccarelli, Franco Angeli Editore

GUIDO ZACCARELLI:
Bibliografia: Informatica, insieme verso la conoscenza (2010) - La conoscenza condivisa, verso un nuovo modello organizzativo (2012) - Finestre di casa nostra (2013) - Dalla piramide al cerchio, la persona al centro della azienda (2016)
CURRICULUM
Guido Zaccarelli è referente dl Servizio Informativo dell'Azienda Sanitaria di Modena, presso il distretto di Mirandola. Laureato in Comunicazione e Marketing, ha conseguito un Master in Management per il coordinamento delle professioni sanitarie. Dal 2008 è docente di informatica presso l'Università di Modena Reggio.

Domenica, 29 Aprile 2018 07:50

Prestare attenzione alle risposte euristiche

di Guido Zaccarelli Mirandola - 29 aprile 2018 - In psicologia sociale e cognitiva, le euristiche, sono scorciatoie cognitive che le persone adottano quando devono rispondere in fretta, senza troppo riflettere e pensare sul contesto.

Come si comportano?: richiamano a sé situazioni pregresse (positive, negative o neutre) alle quali associano la medesima situazione vissuta al momento limitando, o annullando, la successiva azione predittiva. Le persone non valutano tutte le possibili alternative e ogni pensiero, o comportamento, è limitato e insufficiente per completare lo spettro delle possibili soluzioni, nella ipotesi in cui si debba risolvere un problema o suggerire un'azione da compiere, condizionando in modo irreversibile il risultato finale.

Tutto questo assume contorni multifattoriali e può dipendere, dalla razionalità limitata dell'uomo, che non riesce ad elaborare nello stesso tempo tutte le possibili alternative e generare una risposta appropriata, e dalla volontà della persona di limitare l'accesso alla memoria di lavoro (working memory) per ridurre il consumo di energia fisica e mentale.

In altre circostante, il fattore tempo e l'interesse per il contesto sono altre condizioni nelle quali gli individui si possono trovare e, per evitare di rimanere in silenzio, offrono la loro opinione, o esprimono un giudizio, facendo ricorso alle euristiche.

Le persone, innanzi alla complessità, devono scomporre il tutto in parti più piccole, in modo da governare la situazione, e generare un numero di alternative necessarie per ottenere una soluzione soddisfacente. Trovata, il cammino prosegue applicando il medesimo modello. Per Herbert Simon, economista, psicologo e informatico statunitense, l'euristica individua qualsiasi processo ritenuto conveniente al raggiungimento di una soluzione. La parola euristica significa: trovare qualcosa in modo intuitivo seguendo un metodo non rigoroso quando si vuole raggiungere brevemente e per approssimazione lo scopo. La parola euristica era associata in modo prevalente al metodo scientifico in relazione alla confutazione del dato e della ricerca in atto.

Successivamente la psicologia l'ha introdotta nello studio dei processi decisionali adottati dalle persone quando si trovano, in generale, davanti ad una scelta. La decisione che ne deriva è frutto delle euristiche.

Diverse sono le euristiche che le persone adottano nel loro agire quotidiano: in questo articolo prenderemo in considerazione l'euristica della rappresentatività, della disponibilità, della simulazione e dell'ancoraggio e aggiustamento. L'euristica della rappresentatività si usa quando si deve stimare un evento dove le persone emettono un giudizio in modo rapido.

Esempio, Francesco è una persona che si impegna nel volontariato. È sempre disponibile. La sua immagine è sempre curata. Quale potrebbe essere la professione di Francesco? E' molto probabile che Francesco sia un manager di una importante azienda e che l'impresa, per la quale lavora, abbia posto come propria mission il volontariato. Un giudizio espresso sulla similitudine è un grave errore nello stimare la probabilità che Francesco sia effettivamente un manager. Per rispondere in modo rigoroso occorrerebbe entrare in possesso di un indice campionario significativo in grado di esprimere tutte le persone che posseggono le caratteristiche di Francesco, il cui valore possa effettivamente rappresentare la risposta più opportuna.

L'euristica della disponibilità mette in evidenza la capacità delle persone di giudicare la frequenza di un evento e la probabilità con la quale questo può accadere. L'importante è il ricorso al ricordo e mostra l'abilità delle persone nel recuperare in modo facile le informazioni contenute nella memoria. Un esempio, potrebbe riferirsi allo studio a memoria e alla facilità con la quale ripetiamo cosa abbiamo memorizzato. L'euristica della simulazione è una variante dell'euristica della disponibilità ed esprime la facilità con la quale le persone riescono ad immaginare un ipotetico scenario futuro.

Gli individui simulano ipotetici situazioni future introducendo storie che si potrebbero realizzare in termini positivi, negativi o neutri. L'euristica dell'ancoraggio ed aggiustamento prende in considerazione la scelta effettuata dalle persone che inizia da un punto neutro, detto ancora, per proseguire con successivi aggiustamenti fino a giungere nel tempo allo scopo. Una pietra preziosa che la mano dell'uomo leviga ogni giorno per portarla al suo antico splendore. Le persone utilizzano questa euristica con riferimento all'ancoraggio quando il contesto non è in grado di fornire i dati di riferimento per un'analisi puntuale e l'individuo ricorre alle sue conoscenze per risolvere un determinato problema. Spesso viene utilizzato quando le persone devono esprimere un giudizio su un comportamento altrui espresso in base alle rispettive esperienze e conoscenze.

Come si può notare l'uso delle euristiche, se da un lato facilita il pensiero e l'azione delle persone dall'altro inserisce degli errori spesso irreversibili. Occorre fare molta attenzione nell'esprimere giudizi e suggerire azioni o comportamenti perché è forte l'influenza che si genera nell'altro condizionando il pensiero. L'attenzione va riposta anche nella fase di ascolto e nella capacità di filtrare il più possibili le informazioni ricevute per ridurre il condizionamento.

L'esercizio che si suggerisce di praticare, è di porsi sempre in una condizione neutra, meglio in terza persona, (significa osservare dall'esterno) evitando l'empatia e di nutrire di emozioni e sentimenti le risposte, per i possibili riflessi che possono nascere in futuro.

L'analisi del contesto e l'introduzione degli operatori di confronto, che comparano i dati variabili con un dato costante, consente di impostare un metodo replicabile nel tempo con continui aggiustamenti fino ad ottenere un modello che riduce al minimo la presenza dell'errore. Solo in questo modo i giudizi e le scelte che le persone compiono, pur senza allontanarsi dalle euristiche, sono in grado di elaborare pensieri, adottare comportamenti e caldeggiare giudizi che sostengono in modo positivo le scelte e l'azione umana.

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Bibliografia: Dalla Piramide al Cerchio, la persona al centro. Guido Zaccarelli, Franco Angeli Editore

GUIDO ZACCARELLI:
Bibliografia: Informatica, insieme verso la conoscenza (2010) - La conoscenza condivisa, verso un nuovo modello organizzativo (2012) - Finestre di casa nostra (2013) - Dalla piramide al cerchio, la persona al centro della azienda (2016)
CURRICULUM
Guido Zaccarelli è referente dl Servizio Informativo dell'Azienda Sanitaria di Modena, presso il distretto di Mirandola. Laureato in Comunicazione e Marketing, ha conseguito un Master in Management per il coordinamento delle professioni sanitarie. Dal 2008 è docente di informatica presso l'Università di Modena Reggio.

Domenica, 22 Aprile 2018 07:30

Il futuro?: si chiama "talento emotivo"

Per Platone, lo scopo della vita umana è scoprire i propri talenti e riuscire a realizzarli, perché il talento è come l'anima, è invisibile agli occhi.

Di Guido Zaccarelli Mirandola 21 aprile 2018 - L'anima sceglie una strada per raggiungere la sua meta ma alla nascita si dimentica della destinazione e ogni giorno prende forma grazie al contatto con nuove scoperte.
Il talento è una abilità innata dell'uomo che si differenzia da individuo a individuo e che trova la sua vera identità quando è in grado di esprimersi in tutta la sua pienezza.

Il contesto, la mancanza di un habitat naturale e favorevole, limita l'azione del talento ampliandone o riducendone la portata alla sola parte visibile rinunciando completamente a esporre la sua parte invisibile.

Spesso rimane sommerso sotto la linea di galleggiamento del mare senza dare segno e prova di sé. Servirebbe imprimere una spinta verticale dal basso verso l'alto maggiore (Archimede direbbe pari) del peso del liquido spostato, per farla emergere e renderla disponibile all'organizzazione.

Piramide_talento.jpgImpiegare l'immagine dell'iceberg per rappresentare il talento conduce la mente delle persone a valutare la dimensione dell'abilità che è tenuta nascosta e al riparo dalla luce del sole. La perdita economica associata al mancato impiego del talento pone l'azienda nella condizione di esporsi al mondo esterno alla ricerca di soluzioni alternative.

I costi aumentano a dismisura riducendo la disponibilità di risorse finanziarie utili da destinare a presenti e futuri investimenti.

La dote sommersa non riesce ad affiorare in superficie grazie alla sola spinta promossa dal welfare aziendale, riconosciuta da molti, come l'unico strumento per entrare in contatto e disporre del talento dei dipendenti.

Bisogna agire sul clima, sul modello organizzativo e ponendo la persona al centro.
La mancata adozione di questi semplici strumenti non permetterà in nessun modo di accedere al talento di ogni singolo individuo.

Quando alla parola talento viene associato l'aggettivo "emotivo" nasce una coppia di termini in grado di impreziosire l'attitudine a valorizzare l'agire dell'uomo. Lo spirito si arricchisce della dimensione emotiva grazie al flusso di energia messa in campo dalla motivazione che spinge l'uomo al fare facendolo uscire dalla zona di comfort, togliendo la possibilità di sconfinare nell'oltre.

Il talento emotivo è un valore fondamentale per l'uomo fin dalle sue origini.

Quale era il significato di talento nel passato?: Nel mondo greco indicava una bilancia destinata a pesare il denaro associato ad un bene comune oggetto di scambio: maggiore era il peso più alto era il valore associato al denaro fino ad associarlo al valore del talento. L'Inclinazione ottenuta dalla rilevazione del peso la possiamo rappresentare oggi come la propensione dell'individuo verso la propria abilità.

Dobbiamo fare emergere il talento emotivo ed evitare che l'abilità non rimanga sommersa, come il ghiaccio di un iceberg, fornendo solo la dimensione ritenuta sufficiente dall'uomo per mantenere in vita il sistema delle relazioni sociali aziendali.

"La fortuna non esiste: esiste il momento in cui il talento incontra l'occasione." Seneca