Verona Fiere

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Giovedì, 14 Aprile 2016 10:30

50° Vinitaly, vinta la sfida della qualità

Ha chiuso ieri a Verona, dopo quattro giorni, la 50ª edizione del Salone dedicato a vini e distillati. 130.000 operatori, dei quali 50mila da 140 Paesi esteri con 28.000 top buyer accreditati. Bene anche il fuori salone con 29mila presenze.

Nella top ten dei buyer esteri in crescita Stati Uniti (+25%), Germania (+11%), Regno Unito (+18%), Francia (+29%), Canada (+30%), Cina (+130%), Giappone (+ 21%), Paesi del Nord Europa (+8%), Paesi Bassi (+24%) e Russia (+18 per cento).

Verona, 14 aprile 2016 – In crescita buyer e affari, con visitatori sempre più qualificati. È la cifra di Vinitaly 2016 che chiude oggi con 130mila operatori da 140 nazioni e ha visto superare lo storico record di 100mila metri quadrati netti espositivi, prima rassegna al mondo per superficie con più 4.100 espositori da più di 30 Paesi. Quasi 50mila le presenze straniere, con 28mila buyer accreditati dai mercati internazionali in aumento del 23% rispetto al 2015, grazie al potenziamento delle attività di incoming di Vinitaly e del Piano di promozione straordinaria del Made in Italy ( www.vinitaly.it ).

Il fuori salone Vinitaly and the City ha registrato 29mila presenze, interpretando la strategia di diversificazione dell'offerta per gli operatori professionali a Vinitaly, da quella rivolta ai wine lover, appassionati e giovani con degustazioni, spettacoli ed eventi culturali nelle piazze del centro storico di Verona.

«L'obiettivo era quello di dare un segnale chiaro alle aziende espositrici e ai visitatori, per fare in modo che la 50ª edizione di Vinitaly fosse quella che proiettava la rassegna nei prossimi cinquant'anni – commenta il presidente di Veronafiere, Maurizio Danese –. L'aver saputo mantenere la parola data e creare un format che ha soddisfatto in pieno le attese, sia per il wine business in fiera sia per il wine festival in città, con una edizione di Vinitaly and the City dai grandi numeri, è motivo di orgoglio e di impegno per migliorare ulteriormente il prossimo anno».
«Questa edizione è stata l'occasione, inoltre, per celebrare la storia di una manifestazione che da 50 anni promuove nel mondo il vino italiano e la sua cultura – continua Danese –. Per la prima volta, infatti, un Capo dello Stato ha inaugurato ufficialmente Vinitaly. Il Presidente Mattarella ha ricordato la funzione del Vinitaly quale "vettore e simbolo della qualità vitivinicola italiana, apprezzata nel mondo", nell'ambito di un progetto di "internalizzazione e sostegno dell'export verso nuove aree di consumo"».

Vinitaly 2016 ha ricevuto lunedì la visita anche del presidente del Consiglio, Matteo Renzi, che ha discusso degli sviluppi delle vendite digitali del vino, insieme a Jack Ma, fondatore di Alibaba, il colosso dell'e-commerce cinese che proprio da Verona ha lanciato il 9 settembre la Giornata del vino in Cina. Con loro anche il ministro alle Politiche agricole Maurizio Martina, che nella giornata conclusiva ha organizzato in fiera il Forum dei ministeri europei dei principali paesi a vocazione vinicola.

«Da questa edizione emergono segnali interessanti sia dall'estero che dal mercato interno – spiega il direttore generale di Veronafiere, Giovanni Mantovani – confermando la capacità del Salone di interpretare le tendenze, mettere a frutto il lavoro di internazionalizzazione e capitalizzare esperienze importanti, come la realizzazione del Padiglione del Vino ad Expo 2015. In particolare, a questo Vinitaly, aumentano in modo significativo, ed in ordine di rilevanza quantitativa delle presenze, i buyer da Stati Uniti (+25%), Germania (+11%), Regno Unito (+18%), Francia (+29%), Canada (+30%), Cina (+130%), Giappone (+ 21%), Paesi del Nord Europa (+8%), Paesi Bassi (+24%) e Russia (+18 per cento). Dati positivi anche dal fronte interno, con gli operatori dal Centro e Sud Italia cresciuti mediamente del 15 per cento».
Nei quattro giorni, oltre agli incontri b2b, si sono tenuti più di 300 appuntamenti tra convegni, seminari, incontri di formazione sul mondo del vino. In primo piano, come ogni anno, le esclusive degustazioni, tra cui quella della Vinitaly International Academy che ha ricordato la figura di Giacomo Tachis, uno dei più grandi enologi italiani recentemente scomparso,


In contemporanea a Vinitaly, si sono svolte come ogni anno, Sol&Agrifood, la manifestazione di Veronafiere sull'agroalimentare di qualità ( www.solagrifood.com ), ed Enolitech, rassegna su accessori e tecnologie per la filiera oleicola e vitivinicola (www.enolitech.it).
Sono stati 2.357 i giornalisti accrediti da 47 nazioni che hanno seguito la manifestazione.

La 51ª edizione di Vinitaly è in programma dal 9 al 12 aprile 2017.

Verona, 12 aprile 2016 – Un'alleanza fra produttori agroalimentari e consumatori che tuteli entrambi dalle frodi e dalle sofisticazioni parte da una conoscenza della qualità intrinseca, espressione di un sistema di produzione, del territorio e delle sue materie prime. Lo sanno bene gli olivicoltori di Sol&Agrifood, la Rassegna dell'agroalimentare di qualità in corso a Verona in contemporanea con Vinitaly ed Enolitech ( www.solagrifood.com ), spesso costretti a subire la cattiva pubblicità derivante dalla scoperta di oli extravergine di oliva solo in etichetta.

Se ne è parlato ieri durante il convegno "Leggere l'olio extravergine di qualità: quali informazioni per tutelare consumatori e produttori", organizzato da Veronafiere in collaborazione con la Guida agli extrevergini di Slow Food Editore.

«Abbiamo 405 tipi di cultivar di olivo in Italia, che è ciò che ci permette di avere oli eccezionali. Per questo – ha detto il comandante Regionale per la Toscana del Corpo Forestale dello Stato Giuseppe Vadalà – è importante difendere la qualità. Lo strumento è un'etichetta che dichiari l'origine della materia prima agroalimentare, punto di forza del made in Italy»
(fonte veronafiere)

Il Premier: «Obiettivo 50 miliardi export agroalimentare al 2020 è possibile». L'imprenditore cinese titolare del colosso del commercio digitale lancia la giornata del vino il 9 settembre.

Verona, 11 aprile 2016 – «Due anni fa a Vinitaly ci siamo dati l'obiettivo di raggiungere i 7,5 miliardi di export di vino entro il 2020 e di 50 miliardi per il comparto agroalimentare. Eravamo a 30 miliardi e oggi siamo arrivati a 36,9 miliardi, nel vino eravamo a 4,9 miliardi e siamo a 5,4 miliardi: possiamo farcela. Il ministro Martina è in prima fila in questa direzione».

Lo ha detto il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, che oggi ha partecipato alla seconda giornata dell'edizione numero 50 di Vinitaly, ricevuto dal presidente di Veronafiere, Maurizio Danese e dal direttore generale, Giovanni Mantovani.

Il premier Renzi ha incontrato il cinese Jack Ma, fondatore di Alibaba, in un dibattito sul futuro del vino e la sfida del digitale, moderato dal direttore di Repubblica, Mario Calabresi. A organizzare l'evento è stato il ministero delle Politiche agricole. «Con questo 50° Vinitaly abbiamo l'occasione per svoltare e vogliamo farlo – ha esordito il ministro del Mipaaf, Maurizio Martina –. Con Alibaba abbiamo già sottoscritto un accordo per la tutela del Made in Italy agroalimentare, vogliamo ora lavorare insieme per la promozione».

Fra le novità annunciate nel corso dell'incontro, la nascita della giornata del vino da parte del colosso mondiale dell'e-commerce: «Partirà il 9 settembre alle ore 9 – ha svelato Ma –. Perché per noi il 9 è il numero del vino, dunque 9-9-9 suona come wine-wine-wine. E credo che riusciremo ad accorciare le distanze tra lo spazio di mercato del vino francese in Cina, che è al 55%, contro il 6% della quota italiana».
«Il futuro di Alibaba e dell'Italia sono intimamente connessi – ha aggiunto Renzi –. Il digitale può trasformare radicalmente la nostra economia. I francesi hanno saputo raccontare una storia, un paese, una strategia comune: dobbiamo farlo anche noi. Con Alibaba abbiamo la gigantesca opportunità di raccontare che l'Italia è il Paese con il maggior dividendo possibile dalla globalizzazione».

L'imprenditore cinese, che ha lanciato la piattaforma commerciale 17 anni fa, ama profondamente l'Italia e i suoi prodotti. «Vogliamo portare l'export italiano di vino dal 6% fino al 66%, se ce la facciamo – ha specificato Ma –. Voglio essere l'ambasciatore dei prodotti italiani in Cina, Alibaba deve essere la porta di ingresso dei prodotti italiani in Cina e faremo in modo di proteggere anche i vostri diritti su proprietà intellettuale». Le potenzialità sono enormi, perché la Cina già oggi può contare su una classe media di oltre 300 milioni di persone».".

(FotoCrediti ©FotoEnnevi_Veronafiere)

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