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Silvia Zamboni, capogruppo Europa Verde nell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna: “Con la risoluzione che abbiamo depositato oggi, chiediamo alla Giunta dell’Emilia-Romagna di intervenire in Conferenza Stato-Regioni per chiedere al governo italiano di dire “no” all’inserimento di nucleare e gas metano nella tassonomia verde della UE, una proposta che contrasta con i principi di tutela dell’ambiente alla base della tassonomia oggi in vigore e con il processo di decarbonizzazione. La Regione deve inoltre sollecitare il Governo sia a riformulare il Piano nazionale integrato energia clima adeguandolo agli obiettivi europei, sia a mettere in sicurezza l’ex centrale nucleare di Caorso definendo il sito per il deposito delle scorie altamente radioattive”.

Pubblicato in Energie Rinnovabili
Giovedì, 14 Ottobre 2021 06:53

IREN fa "shopping" in BOSCH

Il Gruppo Iren acquisisce il 100% di Bosch Energy and Building Solutions Italy S.r.l. consolidando la sua posizione nel settore dell’efficientamento energetico

Pubblicato in Ambiente Emilia

Solare galleggiante e agrovoltaico, nuovi impianti su terreni di cave e discariche chiuse, obiettivo centrare la neutralità carbonica entro il 2050

Torrile sposa l’energia green. Sono attive, nel parcheggio di via Di Vittorio a San Polo, le prime due colonnine con 4 punti di ricarica per i veicoli elettrici.

La convenienza, la sostenibilità e la sicurezza sono tre elementi fortemente interconnessi che si ricercano nella maggior parte delle scelte riguardanti la casa e anche del proprio fornitore di luce.

Pubblicato in Economia Emilia

26 luglio – “Non ci potrà mai essere produzione energetica su suolo agricolo, incentivata dallo Stato, senza perdere di vista lo scopo principale del comparto primario: ossia produrre cibo.

Pubblicato in Agroalimentare Emilia

Innovative offerte green nello store di Iren Luce e Gas Servizi, con la possibilità per il cliente di scegliere l’impianto in cui viene prodotta l’energia fornita. Exhibit dedicati al ciclo di produzione di energia idroelettrica e alla tecnologia del teleriscaldamento. Il parcheggio esterno realizzato con un innovativo asfalto green derivato dalla lavorazione delle plastiche provenienti dalla raccolta differenziata.

Sabato, 10 Ottobre 2020 14:47

Agricoltura. Energia 'verde' da scarti agricoli.

I bieticoltori di CGBI pronti alle sfide del Next Generation EU sull'efficientamento energetico. Mammi "Settore strategico per la produzione di zucchero, rotazione colturale e bioenergia"

Per le scuole una centrale a cippato, la prima a Reggio

Bio Bimat sul progetto per la realizzazione di un impianto per la produzione di biometano a Concordia.
• Stop alla continua diffusione di notizie fuorvianti e sì al confronto su dati reali
• L’impianto non genererà problemi odorigeni
• Traffico: l’impatto è inferiore a quello di altre attività che potrebbero insediarsi all’ex Kermar
• Investimento di 36 milioni di euro e impiego fino a 100 addetti nella fase di cantiere
• È un progetto di economia circolare, tema al centro del programma del nuovo Governo

Modena, 11 settembre 2019 - Bio Bimat stigmatizza la continua diffusione di notizie fuorvianti, con finalità elettoralistiche, sull’impianto per la produzione di biometano, da realizzare nell’area ex Kermar, a Concordia. E giudica ancor più grave la circostanza che falsità e toni allarmistici siano fatti circolare da personalità che ricoprono incarichi nelle istituzioni, cui dovrebbe stare a cuore la tutela di un dibattito pubblico di qualità, basato su dati concreti e su confronti con esperienze di impianti simili, realizzati anche a distanze minori dai centri abitati rispetto al progetto di Bio Bimat.Il progetto per la realizzazione dell’impianto a Concordia è attualmente sottoposto alla procedura di VIA, nella quale intervengono tutti gli organismi competenti: per rispetto delle istituzioni e delle normative, Bio Bimat finora ha ritenuto di non intervenire nelle discussioni strumentali e di parte che si sono scatenate nel corso degli ultimi appuntamenti elettorali. Sarà la Conferenza dei Servizi ad esprimere il proprio parere sulla realizzazione di un impianto che è, prima di tutto, un progetto di economia circolare, volto al recupero e alla trasformazione di materiali di scarto in energia pulita.

Su economia circolare e Green Economy, temi del futuro della nostre società e al centro del programma del nuovo Governo Conte, si rende necessario un chiarimento definitivo da parte di partiti e istituzioni: teoricamente tutti a favore, praticamente tutti contrari.

La sindrome Nimby è dannosa per la collettività ed è senza prospettive perchè porta a perpetrare scelte che hanno un forte impatto ambientale: dal consumo di fonti fossili all’incenerimento dei rifiuti.Le seguenti puntualizzazioni si rendono necessarie a seguito della diffusione sulla stampa di notizie che mettono in discussione un investimento fatto da imprenditori che hanno sempre operato nel rispetto di norme e procedure.

Nel dettaglio:

● L’impianto per la produzione di biometano non genererà problemi odorigeni, come dimostrano le analisi tecniche realizzate per la conferenza dei servizi: è interesse dei soci che sia così, altrimenti verrebbe chiuso dalle autorità competenti.

● Non c’è rischio di esplosione perché il biogas sarà prodotto in digestori anaerobici a bassa pressione, la stessa che c’è nelle case di un qualsiasi privato cittadino. Solo una volta trasformato in biometano sarà compresso per essere immesso in rete di trasporto, ma l’intero ciclo della linea gas, dalla sua produzione all’immissione in rete, è impiantisticamente chiuso, confinato e non a contatto in nessun modo con l’aria. In assenza di aria non potrà in alcun modo mai crearsi alcuna miscela esplosiva.

● La realizzazione dell’impianto produrrà ricadute economiche dirette e strutturali sull’economia del territorio. L’investimento complessivo per la realizzazione dell’impianto è stimato in 36 milioni di euro.

● L’impatto sulla circolazione è minimo, nell’ordine di 15 camion al giorno su una strada in cui si registrano oltre 11 mila transiti nel giorno feriale medio. Va comunque precisato che questo tipo di attività genera un incremento di traffico decisamente minore ad esempio di una logistica, il cui insediamento nell’area ex Kermar sarebbe già consentito dal piano urbanistico vigente. A parità superficie edificata, l’attività di logistica genererebbe oltre il doppio del traffico previsto per la produzione di biometano.
● L’impianto nasce per trattare Forsu di provenienza regionale! Gli impianti presenti in Emilia-Romagna sono ancora sottodimensionati rispetto alla quantità di materiale prodotta in regione. Bio Bimat ribadisce l’impegno a trattare solo Forsu proveniente da società multiservizi dell’Emilia-Romagna.
● La realizzazione dell’impianto prevede l’impiego di fino a 100 addetti di imprese del territorio, che saranno i principali fornitori del materiale necessario. A regime saranno impiegate stabilmente fino a venti persone, più del doppio considerando l’indotto attivato dall’attività di produzione di biometano.
● Impianti che producono biometano sono già stati autorizzati in Emilia-Romagna. Sono stati inaugurati alla presenza di esponenti delle istituzioni, sono attivi da diversi mesi e sono portati come best practice anche dalle associazioni ambientaliste. Nel programma del nuovo Governo, l’economia circolare è individuata come uno dei principali driver di sviluppo.

Bio Bimat ribadisce la propria disponibilità al confronto con le istituzioni e la cittadinanza all’interno di tavoli tecnici che consentano di coniugare la necessità di conoscenza e informazione con il superamento di pregiudizi, ostilità e atteggiamenti strumentali che non hanno riscontro nè nel progetto, nè nell’attività di produzione di biometano. In questa ottica era stato pensato l’invito, pregiudizialmente declinato, alla visita di un impianto già attivo, realizzato in un contesto simile a quello di Concordia.
Bio Bimat si riserva ogni altra valutazione, anche di tipo legale, relativamente alla diffusione di notizie false che possono potenzialmente creare un danno economico ingente ai proponenti, che hanno sempre agito nel rispetto delle regole.

Ulteriori informazioni sul progetto sono disponibili sulla pagina Facebook di Bio Bimat.

 

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