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Danni ingenti all'agricoltura. Il 9 luglio si chiuderà la ricognizione avviata dalla Provincia. Il presidente Manghi e il consigliere all'Agricoltura Mammi hanno incontrato le associazioni agricole -

Reggio Emilia, 30 giugno 2015 -

Danni ingenti quelli provocati nella Bassa reggiana a causa della grandinata del 19 giugno, che si stimano in almeno un paio di milioni per le aziende agricole.
Questo è quanto emerso ieri sera, nel corso dell'incontro convocato in Provincia dal presidente Giammaria Manghi e dal consigliere delegato all'Agricoltura, Alessio Mammi, con le associazioni agricole (Confagricoltura, Confederazione italiana agricoltori, Federazione provinciale Coltivatori diretti, Unione generale Coltivatori-Cisl), le centrali cooperative e i sindacati.

Il 9 luglio si chiuderà la ricognizione avviata dalla stessa Provincia. La sola Cia ha finora contato più di 30 aziende danneggiate stimando almeno 420.000 euro di danni nel comprensorio di Gualtieri, Guastalla, Boretto e Brescello ed altri 160.000 nella più ristretta fascia comprendente Poviglio, Meletole e Castelnovo Sotto.
Per Confagricoltura è stata proprio questa la zona più flagellata, con danni già accertati per alcune centinaia di migliaia di euro in particolare alle produzioni di cocomeri, meloni, pomodori, ma anche erba medica, orzo e lo stesso grano, che ha comunque perso gran parte dei chicchi.
Per la Coldiretti – che al momento ha riscontrato danni per 550.000 euro, con il comparto del pomodoro maggiormente colpito – è indispensabile pensare anche a una mappatura delle zone della nostra provincia che purtroppo, a causa dei mutamenti climatici, vengono sempre più spesso danneggiate da eventi atmosferici estremi.

"Anche per questo alla Regione ed in particolare all'assessore all'Agricoltura Simona Caselli, che si è dimostrata molto sensibile, abbiamo chiesto di valutare l'individuazione di appositi strumenti normativi e finanziari che in tempi rapidi consentano di sostenere le aziende agricole nel caso di eventi atmosferici che ormai purtroppo, per la loro frequenza, non hanno più i connotati della straordinarietà, magari non sono così violenti da giustificare la dichiarazione dello stato di calamità maturale, ma sono comunque in grado di danneggiare pesantemente le coltivazioni", hanno detto il presidente Manghi e il consigliere provinciale Mammi. Per la Provincia, tali fondi regionali 'straordinari' ad hoc potrebbero anche aiutare gli agricoltori a meglio fronteggiare un altro problema emerso questa sera, quello dei rapporti con le assicurazioni, "migliorando le caratteristiche di quanto previsto dalle polizze".

Nel corso dell'incontro si è discusso anche dei Piani di contenimento delle nutrie, recentemente oggetto di un accordo tra la stessa Provincia e le associazioni agricole (oltre a Comuni e Consorzi di bonifica, ai quali si è recentemente aggiunta anche Aipo) finalizzato ad una attività di controllo della specie per limitare i pesanti danni che questi animali provocano tanto alle coltivazioni, quanto alla tenuta idraulica degli argini.

(Fonte: ufficio stampa Provincia di Reggio Emilia)

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L'operazione è stata realizzata a Poviglio in via Romana, nel tratto che collega Poviglio a Castelnovo Sotto e in località Sant'Anna. La sicurezza è bipartisan: pedoni e automobilisti -

Reggio Emilia, 10 febbraio 2015 – di Federico Bonati -

Automobilisti molto più cauti a Poviglio, in particolar modo coloro che percorrono via Romana. Il motivo? I nuovi pannelli che misurano la velocità delle macchine in transito. I guidatori quindi, temendo di trovarsi davanti a degli autovelox, hanno regolato e moderato la velocità di crociera. I quattro rilevatori di velocità sono stati recentemente situati in via Romana, nel tratto che collega Poviglio a Castelnovo Sotto e in località Sant'Anna.

Un'installazione la cui cifra ammonta a ventiquattromila euro, sostenuti in egual misura dal comune di Poviglio e dalla provincia. Lo scopo dei dissuasori è quello di indurre gli automobilisti a ridurre la velocità di marcia, rispettando i limiti imposti; lo dimostra il fatto che tali installazioni avvengono in strade nella quali la velocità di marcia dei veicoli può causare incidenti o situazioni potenzialmente rischiose. Si tratta, in sostanza, di una seria attività preventiva rispetto agli incidenti stradali. Ma come funzionano esattamente questi dissuasori? Attraverso la visualizzazione tramite un display a led della velocità del veicolo che sopraggiunge, il computer interno elabora un messaggio di compiacimento o disapprovazione tramite un semplice smile, o attraverso l'esposizione di possibili sanzioni amministrative in cui l'automobilista può incorrere, come ad esempio i punti che possono essere tolti dalla patente.

Una scelta affine rispetto alla politica dell'amministrazione comunale, volonterosa di garantire la sicurezza stradale, sia per le autovetture che per i pedoni. Un'installazione, come spiega Giammaria Manghi, sindaco di Poviglio e presidente della provincia, che rientra in un progetto di vari interventi riguardanti la viabilità, ai quali si aggiungono la realizzazione di rotonde e la creazione di ciclopedonali. I quattro rilevatori posti su via Romana sono il frutto di un impegno preso nei confronti della cittadinanza durante le assemblee pubbliche che si svolgono lungo tutto il territorio povigliese.

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Castelnovo sotto (RE) - L'associazione "Centro Culturale Islamico" di Castelnovo di Sotto (RE), per il tramite del proprio presidente sig. Tassa Hassan, condanna fermamente gli attentati e gli atti di violenza accaduti nella giornata del 7 gennaio 2015 a Parigi, presso la sede della rivista Charlie Hebdo nonché contro le forze dell'ordine e le vittime dei successivi sequestri.

Il Centro Culturale Islamico di Castelnovo di Sotto esprime le proprie condoglianze ai familiari di tutte le vittime, alle forze dell'ordine ed a tutta la Francia. Eventi tragici come quelli occorsi in Parigi ricordano a tutti come sia sempre più necessario restare uniti contro ogni forma di violenza, lavorando insieme per difendere valori universali come la libertà di stampa, di opinione, in una parola la democrazia. Oggi è sempre più doveroso portare avanti un dialogo tra le religioni e le culture, per la promozione del pluralismo democratico.

(Ufficio Stampa Centro Culturale Islamico di Castelnovo Sotto)

Erano completamente ubriachi i due cittadini marocchini che ieri pomeriggio hanno creato non pochi problemi nel centro di Castelnovo Sotto. Uno di loro era steso in mezzo alla strada, e quando i Carabinieri hanno provato a farlo desistere, lui ha provato a tagliarsi le vene con un coccio di bottiglia.

Reggio Emilia, 5 agosto 2014 – di Ivan Rocchi

Il centralino dei Carabinieri è stato letteralmente preso d'assalto ieri pomeriggio, con decine di telefonate che segnalavano due ubriachi molesti a spasso per Castelnovo Sotto, in pieno centro. Quando i militari li hanno raggiunti in piazza degli Alberi, uno dei due era sdraiato in strada, nel mezzo della carreggiata, in apparente coma etilico.

Il personale del 118, intervenuto sul posto, stava provando a farli riprendere, ma inutilmente. Alla vista dei militari, però, quello che giaceva per terra ha prima rotto la bottiglia di superalcolico che teneva in mano, poi con un coccio preso dall'asfalto si è ferito ai polsi, lasciando zampillare il sangue davanti alle decine di curiosi che nel frattempo si erano fermati per vedere la scena.

Il 39enne di Anzola Emilia e il 37enne di Bologna, entrambi cittadini marocchini, alla fine sono stati soccorsi dai medici del 118, sotto la vigilanza dei Carabinieri, per abuso etilico. Il 37enne è stato curato anche per la ferita al polso destro, poi suturata. I due sono stati rilasciati dai Carabinieri, che però hanno ora avviato l'iter per l'emissione del foglio di via obbligatorio per tre anni dall'intero comune di Castelnovo Sotto.

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Importante riconoscimento del sistema CNA nazionale all'Associazione reggiana. L'imprenditore di Poviglio nominato al vertice della rappresentanza delle PMI industriali -

Reggio Emilia, 30 maggio 2014 -

Alfeo Carretti, imprenditore di Poviglio titolare dell'azienda Atlantic Man Srl di Castelnovo Sotto e Presidente provinciale di CNA Servizio Estero, è stato nominato Presidente Nazionale di CNA Industria, il raggruppamento d'interesse che rappresenta solo a Reggio oltre un migliaio di imprese industriali.

"L'elezione di Carretti è il riconoscimento al lavoro svolto in questi anni da CNA Reggio Emilia per la rappresentanza delle piccole e medie imprese industriali – sottolinea il presidente provinciale di CNA, Nunzio Dallari - una realtà importante sul territorio reggiano, la prima ad essere attivata nel sistema CNA dieci anni fa, che l'Associazione sostiene sviluppando azioni volte ad aumentare la cultura e la competitività d'impresa in ambito nazionale e internazionale".

Da neo presidente nazionale del Raggruppamento, Carretti si è detto: "Onorato della fiducia dimostrata e soddisfatto per la concretizzazione di un impegno teso a valorizzare le pmi industriali attraverso servizi e consulenze ad hoc. A questo proposito ritengo sia fondamentale l'implementazione di progetti di internazionalizzazione, formazione manageriale, innovazione di processi e prodotti e il maggior ricorso a bandi nazionali e europei per finanziare lo sviluppo. Mi metterò subito al lavoro: l'impegno mio personale e del sistema di CNA è di divenire sempre più punto di riferimento anche per questo segmento di imprese che rappresentano la vera forza del paese ma che va stimolato e sostenuto a costruire una nuova stagione di crescita".

Chi è Alfeo Carretti. Nato a Poviglio (RE) nel 1956, è Vicepresidente e Amministratore Delegato della Atlantic Man S.r.l. di Castelnovo Sotto, azienda che produce macchinari ed attrezzature per il settore Orto Floro Vivaismo, leader nei sistemi industriali di serraggio. In passato ha ricoperto diversi incarichi per la Confederazione Nazionale delle Piccole e Medie Imprese, CONFAPI. Dal 2008 al 2011 è stato Presidente Unionapi Emilia-Romagna. Attualmente è Vicepresidente di CNA Emilia Romagna e Presidente provinciale di CNA Servizio Estero.

(Fonte: ufficio stampa CNA Reggio Emilia)

Lunedì, 14 Aprile 2014 16:56

Parma - Ponte Vetto: chiusa al transito la Sp17

Il provvedimento della Provincia a causa di una frana con caduta massi -

 

Parma, 14 aprile 2014 – 
 
La Provincia per motivi di sicurezza ha vietato il transito a mezzi e persone in località Ponte Vetto sulla Sp 17 “Di Traversetolo”, nel tratto compreso tra il Km 42 e il km 43+150. La disposizione, che entra in vigore da subito, è stata resa necessaria a causa di un movimento franoso con caduta di massi, piante e terriccio dalla scarpata a monte strada. 
Il collegamento con la sponda reggiana dell'Enza può avvenire imboccando a Sella di Lodrignano la strada comunale per Cedogno e da lì il ponte sul fiume Enza. I mezzi pesanti possono raggiungere Traversetolo, Vignale, San Polo d’Enza, Ciano d’Enza, Vetto e Castelnovo percorrendo la provinciale 513R “Della Val d’enza”.
La chiusura resterà in vigore fino al ripristino delle condizioni di sicurezza.
 
 
(Fonte: ufficio stampa Provincia di Parma)

 

Per tre fine-settimana, ben 120 volontari impegnati nel monitoraggio di 400 chilometri di sponde di canali e torrenti...

 

Reggio Emilia, 24 marzo 2014 -

Ha iniziato a operare sabato la task-force allestita dalla Protezione civile della Provincia di Reggio Emilia per monitorare lo stato dei circa 400 chilometri di argini reggiani. Nei prossimi due fine-settimana saranno ben 120 i volontari del Coordinamento delle associazioni di Protezione civile coinvolti nella verifica di canali e torrenti, il cui lavoro si sommerà ai controlli quotidiani svolti nelle ultime settimane dal personale di Aipo e Bonifica. 

L’importante operazione di monitoraggio era stato decisa, nel quadro delle iniziative di prevenzione e controllo della situazione idrogeologica del territorio provinciale ed anche alla luce delle precipitazione degli ultimi mesi, nel corso della riunione convocata nelle scorse settimane dal prefetto De Miro d’intesa con la presidente della Provincia di Reggio Emilia, Sonia Masini.

“In quella occasione, anche alla luce dei drammatici fatti modenesi, insieme agli enti idraulici competenti – Aipo, Consorzio di Bonifica Emilia centrale e Servizio Tecnico di bacino, è stata compiuta una ricognizione sullo stato degli argini che ha indicato una complessiva tenuta del sistema idraulico provinciale, ma in considerazione degli eventi di piena degli ultimi mesi che hanno interessato Enza, Po, Secchia e Crostolo si è condiviso di procedere con controlli delle arginature ed altri interventi mirati”, afferma la presidente della Provincia di Reggio Emilia, Sonia Masini.

Nel primo sabato sono stati 45 i volontari di Protezione civile impegnati nei controlli: divisi in due turni (8-12 e 13-17) fanno parte delle associazioni Icaro, Ragazzi del Po, Paese Pronto, GeoProCiv, Tricolore, Legambiente, Bentivoglio, Il Campanone, Val D'enza e Team Reggio Fuoristrada. Tra sabato e domenica sono stati 29 i volontari insieme a una quindicina di addetti della Bonifica impegnati nel controllo gli argini, tra gli altri, di Bondeno, Tresinaro, Parmigiana-Moglia e Naviglio, tra i comuni di Castelnovo Sotto, Novellara, Rio Saliceto e Gualtieri.

“L'attività consiste nel monitoraggio e nell’ispezione dei tratti di seconda categoria di Crostolo, Enza, Tresinaro, Modolena e Quaresimo e del reticolo di bonifica – spiega la responsabile della Protezione civile della Provincia, Federica Manenti – I volontari, tutti titolari di una specializzazione o di addestramento in ambito di rischio idraulico e preventivamente istruiti, effettueranno verifiche visive speditive su vegetazione, frane e cedimenti arginali, interferenze critiche con manufatti, cavità biologiche e fisiche, rilievo degli ostacoli alla accessibilità, allo scopo di segnalare le anomalie che non competono l'ordinaria manutenzione. E’ prevista la copertura di circa 7, 8 chilometri di argini al giorno per squadra”.


(Fonte: ufficio stampa Provincia di Reggio Emilia)

 

Per la prima volta si registra un netto calo del rifiuto indifferenziato. Ottimi risultati per le sperimentazioni sulla raccolta dell'olio esausto a Cadelbosco, Castelnovo e Bagnolo -

 Reggio Emilia, 6 marzo 2014 -

L'Assessorato all'Ambiente della Provincia ha acquisito una prima stima ufficiosa dei dati sulla raccolta rifiuti per l'anno 2013.
La raccolta differenziata sale, in provincia, dal 60,6 al 63,2%. Leggero incremento nella raccolta complessiva dei rifiuti (che risponde ad una leggera ripresa del consumo di imballaggi), che crescono dell'1,8% e raggiungono le 390 mila tonnellate. A questa leggera crescita, tuttavia, per la prima volta corrisponde un netto calo del rifiuto indifferenziato, che scende da 152 a 143 mila tonnellate. Cresce del 10% la raccolta del rifiuto organico e per la prima volta è la raccolta dell'umido domestico (che deriva dall'estensione del porta a porta) e non la raccolta del verde a determinare questo avanzamento.
Tra i materiali avviati a recupero, significative sono le maggiori raccolte di plastica (+10% circa) e dell'alluminio (+25%). Nella totalità dei comuni in cui è stato introdotto il porta a porta tutte le frazioni raccolte in maniera differenziata hanno subito un sensibile aumento. Va segnalato l'ottimo risultato della sperimentazione nella raccolta dell'olio alimentare esausto introdotta nei tre comuni di Cadelbosco Sopra, Castelnovo Sotto e Bagnolo in piano, che quadruplica il risultato di raccolta di questo materiale, passando da 3,8 a 16,6 tonnellate di olio che non finiscono nelle nostre fognature, ma che vengono riutilizzate.
I comuni che hanno attivato il porta a porta su tutto il territorio hanno raggiunto percentuali elevatissime di raccolta differenziata e, non a caso, tutti i primi cinque comuni per percentuale di differenziata sono quelli per i quali il piano d'ambito provinciale ha previsto questa forma di raccolta sull'intero territorio comunale per tutto l'anno il 2013: Poviglio 90,5%, Brescello 88,8%, Castelnovo Sotto 83,5%, Cadelbosco Sopra 81,5%, Bagnolo 81,1%. Gli altri comuni che hanno attivato il porta a porta hanno ottenuto significativi avanzamenti che tuttavia saranno contabilizzati solo alla fine del 2014, quando verranno registrati i dati di un'intera annualità con il nuovo modello di raccolta a regime.
"Questi primi dati ufficiosi - commenta l'assessore all'Ambiente Mirko Tutino - ci dicono che siamo sulla strada giusta e dimostrano la straordinaria risposta che i reggiani hanno dato all'avvio del porta a porta. Per la prima volta la raccolta differenziata cresce sensibilmente grazie all'apporto dei rifiuti raccolti dalle utenze domestiche e con l'importante incremento della raccolta dell'umido. Mentre la Regione si appresta all'approvazione del Piano Regionale di Gestione Rifiuti, Reggio si presenta avendo fatto "i compiti a casa", con lo sviluppo di un sistema di raccolta che sta producendo risultati evidenti e con l'iter per l'autorizzazione del TMB in via di conclusione".

 

(Fonte: ufficio stampa Provincia di Reggio Emilia)

 

Una ricerca scatta una foto ai mutamenti demografici nei comuni di Cadelbosco, Campegine, Castelnovo di Sotto, Gattatico, Poviglio e Sant'Ilario. In 10 anni un terzo dei residenti sono cambiati -

 

Reggio Emilia, 21 febbraio 2014 -

Una fotografia all'evoluzione demografica negli ultimi 10 anni. Questo è quanto emerge dal progetto "L'identità, l'evoluzione, la coesione della nostra comunità", promosso dai comuni di Cadelbosco di Sopra, Campegine, Castelnovo di Sotto, Gattatico, Poviglio, S. Ilario d'Enza e dalla Fondazione Coopsette, che sarà presentato lunedì prossimo 24 febbraio, alle 18.30 nel corso di un incontro al museo Cervi a cui parteciperanno i sindaci dei 6 comuni coinvolti, la fondazione Coopsette, la presidente della Provincia Sonia Masini e i consiglieri regionali Roberta Mori e Beppe Pagani. Lo studio è stato presentato questa mattina in Provincia dai sindaci dei comuni interessati, Silvana Cavalchi, sindaco di Cadelbosco di Sopra; Paolo Cervi, sindaco di Campegine; Maurizio Bottazzi, sindaco di Castelnovo di Sotto; Gianni Maiola, sindaco di Gattatico; Gianmaria Manghi, sindaco di Poviglio; Marcello Moretti, sindaco di Sant'Ilario d'Enza; dalla presidente della Provincia Sonia Masini e da Carlo Alzati della Fondazione Coopsette.
La ricerca ha "scattato una foto" alla evoluzione socio-demografica del territorio nel decennio che va dal 2003 al 2013, partendo dalla consapevolezza che l'evoluzione antropologica dell'ultimo decennio ha prodotto mutamenti profondi nelle Comunità, modificandone l'identità e la cultura e mettendone a rischio la coesione, uno dei valori su cui si fonda il benessere nei nostri territori.
"L'obiettivo di questo progetto – ha spiegato il sindaco di Poviglio Gianmaria Manghi - è quello di aprire un confronto con i diversi soggetti che operano sul territorio per programmare e governare lo sviluppo delle comunità".
"Altrettanto chiara è la convinzione che per governare questo cambiamento e rispondere alle sfide che esso propone, è necessario comprendere la natura e le dimensioni dei cambiamenti in atto – ha proseguito - elaborare strategie che coinvolgano tutti i soggetti che operano sul territorio, promuovere iniziative concrete attraverso cui realizzare una nuova coesione".
Un primo risultato del progetto è un'analisi sugli andamenti demografici in quest'area, consultabile sui siti web dei Comuni o della Fondazione, dalla quale emerge come le Comunità negli ultimi dieci anni abbiano conosciuto una crescita, ma soprattutto una variazione tale per cui oggi solo il 60% dei residenti è qui da più di dieci anni.
"Il senso di questa indagine – ha aggiunto la presidente della Provincia Sonia Masini – è quello di comprendere i cambiamenti, per riuscire a governarli e non subirli, come invece è accaduto negli ultimi anni. Dobbiamo anche cercare di mettere a sistema tutte le indagini fatte sul nostro territorio, proprio per salvaguardare quel sistema che fino ad oggi ha retto e che ha fatto di noi una terra accogliente".
Un altro dato da valutare è quello legato alla presenza degli stranieri, cresciuta nel decennio fino ad arrivare al 12% della popolazione residente (con una concentrazione che nelle fasce più giovani tocca punte sopra il 25%). "La sfida che attende le Comunità – aggiungono gli amministratori – è quella di creare le condizioni perché questi insiemi non siano isolati tra loro, ma collaborino a mantenere e sviluppare quella rete di relazioni e condivisione di risorse che ha costituito finora uno degli elementi decisivi per la qualità della vita in quest'area, determinandone anche l'attrattività rispetto ai flussi migratori".
L'appuntamento di lunedì sera rappresenta quindi un'occasione perché dalla presentazione del progetto e dagli stimoli offerti da Mario Viviani e Gino Mazzoli, si apra un confronto con coloro che a diverso titolo e in ambiti complementari operano sul territorio e che per questo possono concorrere alla definizione di strategie generali.

L'incontro si aprirà alle 18.30 per proseguire in serata dopo un breve ristoro.

Per informazioni
Fondazione Coopsette
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(fonte: ufficio stampa Provincia di Reggio Emilia)

 

 

Da un po’ di tempo una banda di malviventi sta imperversando a Reggio e provincia. In realtà il gruppo ha razziato i garage di tutta l’Emilia-Romagna, alla ricerca di macchine di lusso, costose biciclette, attrezzi da lavoro e prodotti per la casa.

di IR - Castelnovo di Sotto  5 febbraio 2014 - 

L'altra notte due uomini, probabilmente componenti della banda, hanno preso di mira un plesso condominiale di piazza XXV Aprile, a Cadelbosco Sopra. Ma la trasferta nel reggiano non è andata a buon fine per i ladri - il lituano Mantas Jakstys, 24enne residente in Lituania e l’ucraino Dmytrov Uzbekov, 33enne residente proprio a Cadelbosco Sopra - che alla fine sono stati arrestati dai Carabinieri con l'accusa di tentato furto aggravato in concorso.

Verso le 4 di mattina alcuni residenti avevano notato che i due malviventi si aggiravano con il volto coperto sciarpe intorno all’area condominiale che conduce ai garage, così hanno chiamato subito il 112. Una volta giunti sul posto, i carabinieri hanno posizionato la vettura di traverso rispetto alla rampa che conduce ai garage, bloccando l’uscita. I due malviventi hanno sentito l’arrivo dei carabinieri e hanno provato a risalire la rampa, ma si sono imbattuti negli uomini dell’Arma, che li hanno bloccati.

“Ci siamo persi”. E’ stata questa la giustificazione dei due giovani alla vista dei carabinieri, una scusa che tuttavia è stata smentita dai fatti: la ricognizione dei luoghi ha consentito infatti di appurare che i due stavano compiendo il raid furtivo. Alla luce di quanto accertato e considerata la flagranza di reato, i due sono stati arrestati. Questa mattina sono comparsi davanti al Tribunale di Reggio Emilia per rispondere di quanto a loro contestato. Fervono ora le indagini per appurare se i due, come si sospetta, appartengano al più nutrito popolo della banda dei garage. 

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