D'estate il vino rosso si gusta freddo: 16 gradi è il consiglio che arriva direttamente dal Consorzio del vino Chianti
Di Chiara Marando – Sabato 20 Giugno 2015
Estate e vino, un binomio perfetto. Già, perché anche se in molti pensano di dover rinunciare al piacere di un buon bicchiere per via delle alte temperature, la realtà è un’altra.
No al vino rosso troppo caldo.
Cominciamo con lo sfatare il mito che il vino rosso debba essere servito sempre a temperatura ambiente. O meglio, tutto dipende dall’ambiente. Si tratta di un equivoco causato dal pensiero “vecchia scuola” che nega la possibilità di utilizzare il frigo come metodo di conservazione.
Invece il fresco, soprattutto durante l’estate, non solo aiuta a gustare al meglio tutti i sapori e gli aromi di un buon vino rosso, ma ne impedisce l’ossidazione e l’alterazione delle qualità sensoriali. Per non parlare del tipico Lambrusco, che può diventare anche un irrinunciabile aperitivo se servito ben ghiacciato.
La temperatura ottimale di servizio è tra i 16°-18C°, soprattutto per vitigni quali Lagrein, Teroldego, Schiava, Bardolino, Fumin e Chianti. Non a caso, proprio il Consorzio del vino Chianti ha lanciato l’iniziativa "Chianti Fresco" attraverso un particolare kit 'rinfresca vino' fornito a locali e vinerie utile per mantenere o raggiungere il livello termico ottimale. Il progetto, dal nome, "Chianti fresco: gustalo a 16 gradi", realizzato con la collaborazione di Co.Vi.Ro., l'Arte dei Vinattieri e l'Accademia della Cultura Gastronomica, desidera sfatare quello che fino ad ora era stato un tabù come ben spiega il Consorzio toscano: "Occorre seguire una semplice ma fondamentale regola, ovvero che la temperatura deve essere corretta come il clima che si trova in cantina". I famigerati16 gradi, quindi, sono perfetti per apprezzare la gradevolezza e la freschezza dei profumi che si sprigionano quando si sorseggia un calice di Chianti durante l'estate.
Ed ora un consiglio per gli amanti del vino bianco: mai berlo eccessivamente freddo perché perderebbe quelle caratteristiche che ne contraddistinguono i sentori.
Quindi, appena versato nel bicchiere, è sempre meglio aspettare qualche istante per farlo scaldare così da poterlo assaporare al meglio.
I visitatori possono selezionare i prodotti, acquistarli e farli recapitare a qualsiasi indirizzo, in Italia e nel mondo
Di Chiara Marando – Sabato 06 Giugno 2015
Occhi puntati su Expo 2015, ormai non è una novità certo, ma la vera curiosità è rappresentata dalle iniziative che ogni giorno prendono forma tra i diversi padiglioni.
Padiglioni come quello di “CIBUSèITALIA”, un luogo ideato per divulgare e valorizzare l’immagine dell’industria alimentare italiana, le sue eccellenze. Un viaggio all’interno del cibo Made in Italy, dall’agroindustria, alla ricchezza dei territori e dei prodotti, passando per gli imprenditori che questa ricchezza sono riusciti a svilupparla ed innovarla.
Ed è proprio ““CIBUSèITALIA” a lanciare l’idea della spesa virtuale. Da oggi i visitatori di EXPO potranno non solo conoscere, ma anche acquistare i migliori prodotti dello stivale, con la possibilità di riceverli comodamente nell’hotel in cui alloggiano, oppure direttamente a casa, in Italia o in qualsiasi altro Paese del mondo.
Come? Tramite il servizio CIBUS EXPO SHOP
Oltre 1.000 marchi del food italiano esposti e tra i quali scegliere per arricchire le proprie ricette quotidiane, con la possibilità di continuare ad apprezzare e degustare l’inconfondibile sapore di vere e proprie eccellenze: formaggi, salumi, riso, pasta, ed ancora dolci tipici, olio extravergine di oliva, pomodoro e caffè.
Tradizione e tecnologia si incontrano al primo piano del padiglione, dove è attivo un Service Point DHL Express che permette di creare su tablet il proprio carrello, pagare con carta di credito e segnalare l’indirizzo dove consegnare il tutto. Ma la spesa virtuale può essere effettuata anche avvicinando il proprio smartphone ai codici QR che accompagnano l’esposizione.
Infine, è attivo il sito e-commerce shop.cibusexpo2015.it.
Dal 15 al 17 maggio Sala Baganza sarà il regno del gusto con il “Festival della Malvasia Cosèta D’Or”
Di CM - Parma 06 Maggio 2015 -
Dal 15 al 17 maggio, Sala Baganza si trasformerà in un vero e proprio regno del gusto. Prende il via la XX° edizione de “Il Festival della Malvasia Cosèta d’Or”, un weekend intenso interamente legato al tema del vino e del cibo, che si animerà nella splendida cornice dell’antico Giardino farnesiano della Rocca.
Due gli anniversari che verranno festeggiati nell’edizione 2015: i 20 anni del Festival ed il primo anno del Museo del Vino, che ha sede nell’antica ghiacciaia della Rocca.
Degustazioni, laboratori, cooking show, pic nic all’aperto, spettacoli, concerti, incontri, mostre e tanto altro. Un Festival che si rivolge ad un pubblico ampio, dai giovani alle famiglie, coinvolgendolo attraverso iniziative enogastronomiche di sicuro successo, prima fra tutte la cena itinerante con il bicchiere al collo che si terrà il sabato sera per le vie del borgo ed in giardino. Un’ottima occasione per degustare le Malvasie ed i prodotti tipici di territorio che annovera eccellenze come il Prosciutto di Parma ed il Parmigiano Reggiano.
Ma l’evento non sarà soltanto questo. A riempire di profumi e sapori l’antico Giardino della Rocca Sanvitale, infatti, ci saranno anche prodotti provenienti da altre regioni, perfetta sintesi che spiega l’idea del Festival di diventare sempre di più un momento di incontro dei sapori d’Italia.
Il tutto avvolto nella suggestiva atmosfera di Sala Baganza, che per due giorni si vestirà da cittadella del vino anche grazie ai ristoranti che proporranno menù a base di malvasia, negozi aperti e gemellati con le cantine, strade chiuse al traffico e allestimenti tematici.
Per scoprire il programma di queste giornate basta consultare il sito ufficiale www.festivaldellamalvasia.it, oppure la pagina facebook.com/festivaldellamalvasia
Come ogni anno torna l’imperdibile appuntamento rivolto ad amanti del vino e professionisti della ristorazione: dal 22 al 25 marzo prossimi le Fiere di Verona ospiteranno Vinitaly 2015, l’evento di richiamo internazionale dedicato al mondo dell’enologia.
Bormioli Rocco sarà presente per mostrare tutte le accattivanti novità realizzate per esaltare il vino, i suoi profumi e le sfumature di gusto che ne contraddistinguono ogni sorso. Prodotti capaci di riflettere tutta l’esperienza e la cura che Bormioli Rocco mette nelle sue creazioni, una sintesi tra design, eleganza e materiali pregiati ad alta resistenza ed affidabilità. Un’occasione perfetta per presentarsi come partner ideale per tutti i professionisti del food-service.
Vero protagonista dello stand sarà il brand InAlto con le sue collezioni di calici di alta gamma dedicate al Fine Dining. Dopo il successo di InAlto Uno, disegnata da Aldo Cibic, quest’anno saranno le collezioni Tre Sensi e Invito ad attirare l’attenzione.
Tre Sensi rappresenta l’omaggio di InAlto a vista, olfatto e gusto in quello che diviene un nuovo approccio al vino, più completo e professionale. Calici eleganti, leggeri e resistenti, grazie all’esclusivo trattamento XLT, appositamente studiati per la degustazione e realizzati in collaborazione con AIS (Associazione Italiana Sommeliers).
La collezione Invito è la sintesi del design italiano, una gamma di accessori per la tavola che si compone di due linee di caraffe ed un decanter. Ogni singolo prodotto racchiude una sua identità perché soffiato a bocca e realizzato a mano ispirandosi all’antica tradizione artigianale della lavorazione del vetro.
Da Bormioli Rocco myBusiness arriva anche la collezione Diamond con il bicchiere nelle versioni trasparente e colorato in massa (forest green, rock purple e ocean blue), i preziosi sottopiatti e le nuovissime coppe dessert in due capacità (22,5 e 36 cl).
Sempre per myBusiness saranno esposti i nuovi vasi Quattro Stagioni con manico, nelle varianti trasparente ed azzurra. Un’idea che segue il trend del “drinking & eating in a jar” , la moda giovane e di tendenza che Bormioli Rocco interpreta con il concetto Serving Creativity: prodotti multifunzionali utilizzati per cibi e cocktail.
Bormioli Rocco ha approfondito anche il variegato mondo delle birre per proporre nuove forme di bicchieri e calici che potessero esaltare al meglio le singole peculiarità organolettiche. Da questo concetto è nata la collezione Beer Club che abbina ad ogni tipologia di birra il contenitore ideale.
Il calice Tre Sensi Medium sarà protagonista, come sponsor tecnico, dell’evento di inaugurazione che aprirà Vinitaly 2015 organizzato da Operawine, in occasione della quarta edizione del Finest Italian Wine che si terrà sabato 21 marzo in piazza Brà a Verona nelle prestigiose sale del Palazzo della Gran Guardia.
Bormioli Rocco vi aspetta a VINITALY:
Partner di Slow Food presso P.10 Stand F4;
Partner dell’azienda Philarmonica PAD.9 Stand C17;
Partner di A.I.S. : Lounge AIS 1 piano Pad. 9 e stand AIS PAD. 7 Stand D10.
(Fonte: Ufficio Stampa Zenzero Comunicazione)
Di Chiara Marando – Parma 07 Febbraio 2015
San Valentino è alle porte e, come spesso accade, gli innamorati stanno pensando in quale modo trascorrere la serata più romantica dell’anno. La cenetta a lume di candela è sempre una soluzione molto gettonata ma se al romanticismo dell’atmosfera si aggiunge il fascino di una struttura maestosa come quella di un castello secolare, allora il successo è assicurato. Stiamo parlando del Castello di Cortanze, in provincia di Asti, un maniero medievale magistralmente ristrutturato che conserva tutto il sapore delle epoche passate in una suggestione quasi magica. Struttura maestosa ed accogliente, nonché location perfetta per eventi ma anche per un momenti di relax lontano dal caos cittadino. Un totale di 9 camere e 3 suite eleganti e raffinate che ben si adattano con l’arredamento circostante, perfette per trascorrere un weekend in totale tranquillità ammirando la vallata circostante e lasciandosi coccolare dalle delizie del ristorante.
Il suggerimento arriva direttamente da uno chef d’eccezione come Mattia Poggi, volto noto nel mondo dell’alta cucina e conduttore di programmi culinari sul canale Alice TV, che si occuperà di gestire il ristorante del Castello e rendere la serata di San Valentino indimenticabile. Mattia non svela i particolari del menù ma ci anticipa quello che sarà il suo stile ai fornelli: ingredienti di alta qualità preparati con cotture poco elaborate così che i sapori possano “esplodere” in bocca rivelandosi a poco a poco nel palato. Non un semplice pasto, ma una vera e propria esperienza sensoriale che ben si completa con l’offerta della ricca carta dei vini, un mix tra rinomate etichette della zona, specialità italiane e del Nord Europa.
Per tutti coloro che decideranno di trascorrere il 14 febbraio a casa, lo chef consiglia qualche ricetta facile ma di sicuro effetto, utili per dare prova di grande abilità in cucina. Un menù completo firmato Mattia Poggi: si inizia con un antipasto di Calamari crudi al profumo di timo, si continua con dei Gnocchetti agli scampi per poi passare ad un secondo di carne a base di Agnello in crosta di pistacchi.
Per l’antipasto è necessario tagliare i calamari a listarelle sottili così che assorbano il condimento che deve essere preparato con olio, sale, timo e succo di limone.
Ed ora il primo: stufare 8/10 scampi con olio, aglio e burro, farli tostare, sfumarli con il cognac e coprirli di acqua facendo cuocere il tutto per 10 minuti. Una volta pronti, mettere da parte gli scampi e filtrare il liquido in una padella di acciaio. Nel frattempo, cuocere i gnocchetti in acqua salata per un minuto terminando la cottura nel brodetto precedentemente filtrato. Quando avranno assorbito il liquido, mantecare con olio ed aggiungere gli scampi.
Il secondo è ancora più semplice: rosolare le costolette di agnello con un filo di olio, spennellarle poi con un velo di senape e passarle nei pistacchi tritati. Infine, infornare per 10 minuti a 190°/200°.
Il dolce poi non può mancare, rigorosamente afrodisiaco e rinvigorente come una soffice Mousse al cioccolato e caffè.
Castello di Cortanze
Via Marchesi Roero, 1
14020 Cortanze (AT)
Tel. 0141 901410
Di Chiara Marando - Parma 03 Gennaio 2015
Penso che ormai tutti conoscano “Slow Food”, il marchio che identifica l’eccellenza alimentare, quella che si impegna a ridare valore al cibo nel rispetto di chi lo produce, quella che opera in armonia con l’ecosistema e le tradizioni di ogni singolo territorio. E penso anche che più o meno tutti abbiamo sentito parlare, oppure visitato, uno dei tanti “Eataly”, punti vendita portabandiera della filosofia Slow Food all’interno dei quali poter trovare ogni sorta di delizia gastronomica tipicamente italiana, piccoli tesori della tradizione.
Ecco, proprio sulla scia di questo credo alimentare, dal 2011, stanno nascendo i franchising de “L’Hamburgheria di Eataly”, ovvero fast food di alta qualità dove i sapori genuini della nostra terra e l’esperienza dei produttori si fondono per dare vita ad un nuovo modo di concepire il gusto. Dopo Milano, Roma, Novara, Bergamo, Verona e Torino, anche a Parma ha aperto i battenti da poco più di un mese questo spazio interamente dedicato alla cosiddetta “hamburger experience”.
Gli ingredienti di punta sono un mix tra carni pregiate come quella di pura razza Piemontese dell’Azienda “La Granda”, salumi eccezionali firmati “Antica Ardenga”, birre artigianali del “Birrificio Baladin” oppure di “Birra del Borgo”, ed ancora pane, piadine e focacce accuratamente selezionate, formaggi DOP, olio extravergine Taggiasco ROI, insieme a Parmigiano Reggiano e verdure fresche di stagione rigorosamente italiane. Il tutto servito in un locale giovane, moderno ed elegante.
Il menù parte con gli Hamburger, dal più semplice “Giotto” fino al “Tropeagiotto” che alla carne aggiunge cipolla rossa di Tropea, oppure il “Cis-Pangiotto” fatto con l’aggiunta di Formaggio Raschera DOP e pancetta affumicata naturale. Poi ci sono le versioni con l’hamburger di pollo oppure il più elaborato “Lo Strolghino”, dove l’impasto è realizzato con strolghino di culatello, sale di Cervia, Lambrusco e spezie naturali. Ma troverete anche il “Kebabun” in tante piacevoli varianti, ovvero carne avvolta in una fragrante piadina romagnola presentata con molteplici abbinamenti. E per finire ecco le focacce con i salumi del territorio, mozzarella di bufala e verdure.
La formula è quella di un self service: si sceglie il piatto dalla carta, si va ad ordinare e si aspetta che arrivi la conferma dell’avvenuta preparazione. Vi è la possibilità di optare per i menù, ossia l’hamburger o il Kebabun prescelto accompagnato da patatine fritte lavorate fresche ogni giorno, insieme a birra, vino o bibita.
E fin qui tutto bene. Certo, ma nonostante la qualità del cibo non sia minimamente in discussione, in realtà mancano alcuni elementi a mio parere basilari. Mi spiego meglio. Leggendo le delizie della lista è impossibile non farsi assalire dall’acquolina, però questa impressione non viene confermata a pieni voti al momento dell’assaggio in quanto sembra che la preparazione sia carente in fatto di gusto e ricercatezza. Inoltre, non esiste fast food senza la velocità del servizio, caratteristica piuttosto altalenante in questo caso. Infine, prezzi e porzioni non sono proprio quelli tipici di un locale della categoria. In altre parole, il costo a singola portata è troppo alto, ma si bilancia se si decide di prendere il menù, ed il detto “bisogna alzarsi da tavola ancora con l’appetito” viene prontamente rispettato.
L’Hamburgeria di EATALY
Via Fausto Bocchi 7/A,
c/o Barilla Center Parma
Tel: 0521 247632
Di Chiara Marando – Sabato 27 Dicembre 2014
La notte più lunga dell’anno è ormai alle porte, una serata perfetta per stare in compagnia e festeggiare al meglio l’arrivo del 2015. C’è chi opterà per una festa, chi ha programmato un viaggio, chi affronterà il freddo per brindare in piazza e chi, ancora, non rinuncerà ad organizzare la classica cena tra amici nella tranquillità delle mura domestiche.
Ecco, è proprio in quest’ultimo caso che i consigli per preparare un menù completo e gustoso non sono mai troppi. Le scelte variano tra piatti più legati alle diverse tradizioni locali, oppure alle sempre eccellenti portate di pesce ed anche alle prelibatezze puramente vegetariane dove la fantasia si fa largo in ricette diverse ma altrettanto appetitose. Insomma, le possibili soluzioni per stupire i commensali con le proprie doti da chef sono veramente tante, una per ogni gusto e palato. Certo, non è sempre facile staccarsi dai fedeli cavalli di battaglia per provare a cucinare qualcosa di nuovo, sperimentare sapori ed abbinamenti diversi. Bene, niente paura perché ci sono proposte estremamente facili e di sicuro successo che potranno entrare a pieno titolo nel vostro libro di ricette personale.
Cominciamo con gli antipasti. Gli intramontabili gamberetti in salsa rosa sono un must presente su quasi tutte le tavole ma, seppur squisiti, ogni tanto è giusto sostituirli con qualcosa di ugualmente ghiotto, magari con delle Tartine Finger Food, invitanti stuzzichini che regalano un aspetto colorato e divertente all’insieme proponendo, nello stesso tempo, una grande varietà di gusti. Prepararli è un gioco da ragazzi, basta del buon pane per tartine e tanti ingredienti diversi da combinare a piacere: zucchine e salmone, paté di olive oppure carciofi, mozzarella e pomodoro, prosciutto crudo e speck con cetriolini giusto per fare qualche esempio. Ma si possono ampliare le possibilità preparando del sushi, degli involtini o delle polpette in versione mignon ed ancora dei salatini di pasta sfoglia. Un altro ottimo aperitivo sono le uova ripiene con tonno, capperi e maionese, sfiziose bontà da mangiare con le mani in un solo boccone.
Ed ora passiamo ai primi. Inutile dire che le Tagliatelle con il salmone sono sempre divine, ma per offrire qualcosa di nuovo si può optare per le prelibate Lasagne all’astice oppure per le Crespelle con radicchio rosso e speck, piatti che devono essere assemblati per tempo e vi permetteranno di stare con gli ospiti senza dover correre ai fornelli .
Per quanto riguarda i secondi, invece, specialità benauguranti come il Cotechino con lenticchie e purè non devono proprio mancare, ma possono essere integrate con delizie in più come il delicato Branzino alla pancetta con cipolle ed arance in agrodolce, oppure il leggero Polpettone di zucchine, ideale per gli amanti della verdura. Il tutto ovviamente innaffiato da ottimo Spumante o Franciacorta, perfetti per qualsiasi tipo di portata, anche per accompagnare dolci come il tradizionale Panettone arricchito da salse come crema inglese e zabaione, ed ancora come la profumata Crema di arance da mangiare al cucchiaio.
Di Chiara Marando – Sabato 06 Dicembre 2014
Conoscete la Valle dei Laghi? Una suggestiva vallata che si apre fra Trento e Riva del Garda, al cui interno sono incastonati come gemme ben otto laghi, in un paesaggio che spazia da quello aspro ed incontaminato di sassi e rocce, proseguendo tra filari e coltivazioni di frutta ed ortaggi. La prima tappa obbligata è certamente quella del paesino di Terlago, caratteristico borgo sulle rive dell’omonimo Lago, all’ombra di un Castello risalente all’anno Mille. Un piccolo quadro incorniciato da distese di vigneti famosi per le loro uve bianche e aromatiche, nonché da immense coltivazioni di mele.
Ovviamente non ci si può esimere dal raggiungere quella che è la zona considerata famosa per il Vin Santo e per la sua atmosfera romantica: Toblino, uno dei luoghi più ameni non solo della Valle dei Laghi ma di tutto il Trentino. Il Castello, che si specchia nelle acque del Lago antistante, deve la sua fama al bellissimo ambiente nel quale sorge e, come ogni castello che si rispetti, alle tante e cupe leggende che lo circondano. Si rimane come rapiti dall’assoluta pace e tranquillità di questo angolo di natura.
Tante sono le cantine che in questa Valle producono vini tra i più rinomati al mondo, eccellenze dai profumi inebrianti, capaci di esaltare degnamente qualsiasi tipo di specialità gastronomica. Un esempio è quello della Cantina Pisoni, Azienda Agricola biodimanica a conduzione familiare, un’anima rurale di lunga tradizione ed esperienza. Tra le sue etichette vanta vini bianchi e rossi dalla struttura corposa e dal gusto elegante, ma soprattutto è una delle poche Cantine del Trentino specializzata nella produzione del rinomato Vin Santo Trentino Doc, presidio Slow Food.
Loro sono Marco e Stefano, cugini che da sempre dedicano il loro tempo al mondo del vino, con passione e costanza, per fornire un prodotto che sia sempre di altissima qualità e rigorosamente biologico. La loro vita è legata alla coltivazione della terra, che lavorano con amore, rispetto, dedizione e grande entusiasmo, utilizzando quelle tecniche antiche ormai quasi perdute come l’aratro trainato da cavallo. Proprio per questo, nell’Azienda Agricola Pisoni non troverete solo vino eccellente, ma anche tipicità biologiche del Trentino quali patate, succose mele, grano per Polenta ed olio extravergine di oliva del Garda.
Osservare i filari che si rincorrono a perdita d’occhio è uno spettacolo che dona armonia, tra quei vigneti si intrecciano tradizioni e storia, luci e colori di sapori dal fascino immortale. Complice il clima mite e la presenza di acqua purissima, qui si riescono a produrre vini rossi come il Maso Gobbo, dall’aroma floreale ed avvolgente, i pregiati Sarica e Rebo che, essendo affinati in barriques, garantiscono un intenso bouquet di profumi. Poi i bianchi fruttati come il classico Pinot Grigio, la Nosiola, unico vitigno bianco autoctono del Trentino, lo Chardonnay ed il Moscato. Per finire, ecco il già citato Vin Santo, perfetto equilibrio tra tenore zuccherino ed alcolico, una vera coccola da degustare in qualsiasi momento.
Il consiglio è quello di approfittare dell’ospitalità della famiglia Pisoni per visitare questa splendida Cantina, osservando ed assaporando tutta la sapienza dei vignaioli trentini.
Azienda Agricola Fratelli Pisoni
Via San Siro 7, Pergolese di Lasino
38070 Sarche (TN)
Tel. 0461 563.216
Sul sito MyBusiness di Bormioli Rocco nasce una nuova idea interamente dedicata alla ristorazione: la rubrica “Lezioni a cinque stelle”.
- Parma 25 Novembre 2014
E' partita lunedì 17 Novembre 2014 la nuova iniziativa promossa da Bormioli Rocco MyBusiness "Lezioni a cinque stelle", nella quale o chef stellato Massimo Spigaroli svelerà segreti, metodi e piccoli accorgimenti per gestire al meglio un ristorante. Ogni mese un appuntamento per un totale di dieci pillole video, tutte interamente realizzate nella suggestiva cornice della rinomata Antica Corte Pallavicina di Polesine Parmense, vero e proprio regno dello chef che sfrutterà il suo locale per mostrare come ottenere e valorizzare una ristorazione di qualità, fatta di ingredienti freschissimi, di stagione ed a chilometro zero.
Ma un locale d’eccellenza è anche lo specchio di chi lo gestisce. Ecco allora che verranno illustrate alcune tecniche capaci di rendere più attenta ed oculata la guida dell’attività. Non da ultimo, saranno forniti preziosi consigli su come esaltare la tradizione della cucina regionale e proporsi nel modo più accattivante ad una clientela sempre più esigente.
Questi sono solo alcuni degli argomenti che verranno affrontati, un progetto che Bormioli Rocco MyBusiness ha voluto dedicare interamente ai professionisti della ristorazione per fornire loro un supporto di livello verso il mondo dell’alta cucina. Tramite questi appuntamenti si desidera sottolineare e promuovere l’importanza e la varietà della gloriosa tradizione culinaria italiana, riscoprire le antiche ricette ed impreziosirle con prodotti per la tavola di grande qualità ed impatto estetico. Un connubio capace di rendere perfetta la presentazione dei piatti e conciliarne la degustazione.
Una rubrica mensile nata con lo scopo di esaltare la condivisione dei valori legati al Made in Italy ed al territorio. Non a caso, per l’occasione, all’esperienza della storica vetreria Bormioli Rocco si unisce quella di un vero maestro della gastronomia come Massimo Spigaroli.
La sua è una storia ventennale costruita sulla costanza e la passione per il lavoro, elementi che hanno reso l’Antica Corte Pallavicina un punto di riferimento dell’eccellenza alimentare italiana. Non solo ristorante stellato, famoso con il nome di “Cavallino Bianco”, ma anche Azienda Agricola nella quale vengono prodotti i salumi considerati tra i più buoni al mondo.
La prima lezione si è soffermermata sulla pasta fresca, per conoscerne formati e peculiarità, con un’attenzione particolare verso i tortelli d’erbetta, piatto classico della cucina italiana nonché specialità del territorio emiliano tanto caro allo chef.
L’appuntamento con la rubrica “Lezioni a cinque stelle” è ogni terzo lunedì del mese all’interno del sito Bormioli Rocco MyBusiness
(Fonte: Ufficio Stampa Zenzero Comunicazione)
Di Chiara Marando – Sabato 08 Novembre 2014
Pioggia, cielo grigio e temperature più rigide, rappresentano le caratteristiche che per molti di noi meglio identificano il mese di Novembre. Ma in realtà, è nel corso di questa stagione che arriva uno dei prodotti più prelibati che la nostra gastronomia possa offrire: Il Tartufo. Già, perché la preziosa “pepita” viene raccolta proprio in questo periodo dell’anno. Non a caso fino al 16 di Novembre prossimo il paese di Calestano, in provincia di Parma, sarà in festa con la “Fiera Nazionale del Tartufo Nero di Fragno” (http://www.tartufonerofragno.it/), un evento che ogni anno anima le vie del suggestivo borgo con bancarelle enogastronomiche di piccoli produttori locali, e dove è possibile non solo degustare il Tartufo nei tanti locali che propongono squisiti menù ad hoc, ma anche acquistarlo freschissimo e di grande qualità secondo quanto dettato dal “borsino del tartufo”
Conosciuto e ricercato sin dall’antichità come simbolo di bontà e ricchezza, ancora oggi rappresenta una vera chicca per gli amanti della buona tavola che ne apprezzano l’aroma intenso. Tante sono le varietà presenti sul mercato, ma senza dubbio le più apprezzate sono quelle del pregiato Tartufo Bianco tipico della zona di Alba, in Piemonte, e del Tartufo Nero di Fragno, sull’Appennino Parmense. Nel primo caso va utilizzato in dosi minime perché la sua peculiarità è quella di trasmettere il profumo ai cibi, mentre nel secondo le quantità aumentano a causa dell’aroma meno penetrante.
Il suo odore inebriante risulta un vero e proprio alleato in cucina quando si vogliono stupire gli ospiti oppure concedersi una coccola godereccia. Gli affezionati lo sanno, ne basta veramente poco per far risaltare qualsiasi piatto, dalle semplici uova all’occhio di bue, alle tagliatelle fino alla carne ed al pesce. Non esiste portata che non possa essere impreziosita con due scaglie di Tartufo. Il modo migliore per preservarne il caratteristico sentore e sfruttarlo al meglio è quello di unirlo al Parmigiano Reggiano oppure al burro così da creare un condimento davvero speciale. Ovviamente l’essere accorti nell’utilizzo ben si adatta con i costi elevati del prodotto che molto spesso, infatti, non viene venduto fresco ma sotto forma di preparati come il tanto diffuso olio tartufato. Ecco, non illudetevi, non state mangiando il vero tartufo ma qualcosa di aromatizzato che può risultare anche di difficile digestione. Molto meglio concederselo una volta in meno ma essere sicuri di cosa viene proposto.
Anche saperlo scegliere, però, è un’arte. Per prima cosa un Tartufo che si rispetti non esiste senza il suo profumo, inoltre dovrà avere una consistenza dura e non gommosa ed una forma preferibilmente regolare. Al momento del taglio, poi, dovrà presentare la tipica venatura che ne confermi l’eccellenza ancora prima dell’assaggio.
Grazie a questa piccola fonte di sapore la fantasia ai fornelli potrà spaziare dall’antipasto al dolce per dare vita a piatti da veri gourmet, perfetti per le occasioni speciali. Ricette gustose come la pizza bianca con uova e Tartufo, oppure la polenta e la Tartarre battuta al coltello con scaglie di Tartufo, insomma vere godurie per il palato che potrete trovare facilmente consultando qui.