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Le strade che spesso si presentano nella vita, ci riportano a percorsi differenti rispetto alla formazione avuta o alle iniziali aspettative. Ancor più nella carriera in cui, l’indole e la vocazione sono fattori primari per l’avvio di una professione ma, il caso, spesso, ci guida e la fa da padrone. Come una laurea in giurisprudenza che, partendo da un impensabile autodromo, ci proietta poi in prestigiosi studi televisivi al fianco di noti personaggi del panorama artistico, politico e giornalistico nazionale.

Ed è una storia dai tratti bizzarri e dai risvolti realistici che l’acuto Luca Sommi, ospite del secondo incontro di questo Febbraio Italiano - ideato da Intesa San Martino sull’onda di Parma 2020 – racconta tra aneddoti curiosi quanto proficui: la sua esperienza in questa affascinante professione di giornalista. Dicono che per definizione il caso non esista e, se ciò fosse vero, forse frutto di un chiaro destino già scritto, ci si ritrova a dover intervistare il più irriverente critico nazionale – dal nome Vittorio Sgarbi – la cui comune passione per le arti e la letteratura, non passa inosservata e diviene spunto per una interessante amicizia e una proficua collaborazione lavorativa. Partendo dai dialoghi sul Mazzola – in arte Parmigianino – passeggiando tra le eleganti strade del ducato parmense, ne venne fuori un programma in tre puntate che l’emittente locale TvParma si volle accaparrare per trasmetterlo in esclusiva.

L’ascesa era dunque vicina, la carriera autoriale bussava alle porte e, sulla spinta del Baudelaire – la cui rivista da Sommi ideata “I Fiori del Male” è ispirata – giunsero i soggiorni romani ad accrescere la professione nel campo autoriale. Santoro, Daverio, Gomez sono solo alcune delle grandi firme giornalistiche che lo hanno affiancato e formato in questa carriera se pur già ricca, desiderosa di sempre maggiori successi.

Ed è questo che il Febbraio Italiano si prefigge, dinanzi agli studenti del Corso di giornalismo dell’Università di Parma, raccontando le storie più belle affinché possano fungere da ispirazione per le giovani generazioni, coinvolgendo chi, dal territorio, è partito arrivando a grandi livelli. Ciò inoltre coinvolgendo anche la collettività che, spesso, sull’onda della ricerca della notizia, diviene attore involontario all’interno dell’inchiesta giornalistica che ne deriva.

All’interno dell’ottima cornice della Biblioteca Sociale Roberta Venturini di Via Venezia, la kermesse prosegue lungo tutto il mese di febbraio e si appresta ad accogliere lunedì 17.02 alle ore 18.30 il direttore Michele Brambilla, oggi in pectore al quotidiano Il Resto del Carlino e il consorzio QN, ma con una importante parentesi quadriennale alla direzione della Gazzetta di Parma.
Andrea Coppola

 

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In un’epoca in cui la sovrapproduzione è diventata sfrenata e senza limiti, anche nel campo dell’informazione ci si deve confrontare con una bulimia che ha cambiato le sorti del giornalismo e della comunicazione. Le notizie, servite in tempo reale ma sempre più fugaci, entrano in una giostra che non si ferma mai e che, al contrario, va sempre più veloce.

Oggi tutti possono accedere ad una mole enorme di informazioni grazie alla rete; info reali, utili, facilmente fruibili ma anche false, ingannevoli, superficiali o fuorvianti. I bollettini delle vendite dei giornali, tranne qualche eccezione, registrano sempre più un andamento negativo che, a seconda delle testate, va dal 5 al 15%. Gli italiani dedicano sempre meno tempo alla lettura; si ricerca un’informazione immediata che sappia rispondere in meno di tre minuti all’esigente curiosità che non lascia spazio all’approfondimento.

L’avvento delle tecnologie ha mutato profondamente il metodo e il tempo di fruizione del messaggio: se i giornalisti con il cartaceo sono legati ai limiti dettati dal format del giornale e dalle sue tempistiche, con il digitale si apre un oceano di possibilità comunicative con il costante aggiornamento della pagina e la condivisione dell’articolo da parte di tutti i soggetti presi in causa. Non solo, dunque, cambia il concetto di notiziabilità, cioè la capacità di un evento di assumere significativa rilevanza in un dato momento, ma cambiano completamente le dinamiche tra giornalista e lettore. Il rapporto tra giornalista e pubblico man mano diventa più stretto e l’aumento esponenziale delle interazioni dirette mutano il modo di percepire l’informazione stessa: avere l’opportunità di commentare un articolo rende possibile la partecipazione attiva dell’utente; è lo stesso pubblico che produce informazioni. Il lettore vuole essere informato 24 ore su 24, 7 giorni su 7, con una preferenza verso l’articolo più aggiornato.

La rincorsa alla notizia in esclusiva diventa vitale e il web si trasforma in un far-West in cui il più veloce a sparare si conquista quel pezzo di terreno, e spesso non è importante che la notizia abbia fondamento, l’importante è colpire il lettore. Più informazioni, più veloci, adesso, subito, ora! Non c’è tempo per sfogliare il giornale, si può leggere velocemente il titolo e se proprio è interessante, basta utilizzare tre minuti del proprio tempo per leggere l’articolo. 

Ma chi si nasconde dietro le informazioni che pretendiamo gratuite e sempre aggiornate? Come viene visto ora il mestiere del giornalista, cosa ci si aspetta e come si diventa uno degli attori principali nel panorama della comunicazione? Come è cambiata questa professione negli ultimi anni? E quali sacrifici bisogna fare per seguire tale aspirazione? Per addentrarci meglio in questo mondo, Intesa San Martino organizza per il secondo anno il ‘Febbraio Italiano – il giornalismo si racconta’, ciclo di conferenze che lungo tutto il mese di febbraio vedrà la partecipazione di noti giornalisti del panorama locale e nazionale. Ogni evento, gratuito e aperto a tutti, si svolgerà nella Biblioteca Sociale Roberta Venturini, in via Venezia 123/b, Parma.

L’iniziativa inizierà lunedì 3 febbraio alle ore 18.

Eleonora Puggioni

 

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Affollata conferenza a Scandiano del noto giornalista e divulgatore scientifico, organizzata dal Lions Club Scandiano in collaborazione con il Comune.

Informazioni presentate come vere con l'intento di ingannare e creare un forte impatto emotivo nelle persone e nella società: queste sono le fake news. Ma perché esistono persone o vere e proprie organizzazioni che creano e diffondono notizie false? I motivi sono molti: propaganda, divertimento, crudeltà, ma soprattutto profitto. Sì, perché con le fake news oggi si fa business, influenzano le persone, fanno leva sulle loro emozioni e condizionano l'opinione pubblica.

Paolo Attivissimo, giornalista studioso di media e noto cacciatore di bufale, protagonista a Scandiano di un'affollata conferenza organizzata dal Lions Club locale, ha esplorato questo fenomeno, in realtà piuttosto antico, ma diventato oggi estremamente diffuso grazie alla velocità dei social network.
"Ci sono moltissimi siti italiani e stranieri specializzati nella produzione di notizie false, ma ci sono anche siti esperti nello smascherarle – ha spiegato Attivissimo – purtroppo la smentita non ha mai lo stesso effetto della notizia, anzi spesso è come una notizia data due volte".

Come difenderci allora da questa montagna crescente di bufale che si diffondono tanto rapidamente sul web?

"Internet è il problema, ma anche il suo antidoto – ha sottolineato lo studioso – e la censura non funziona, anzi spesso genera l'effetto inverso. Però possiamo chiedere ai giornalisti di essere più rigorosi nella verifica delle notizie o utilizzare la tecnologia per incoraggiare e diffondere le informazioni "buone", come fa l'associazione Sleeping Giants, ma soprattutto dobbiamo educare al senso critico". Ha concluso Attivissimo "oggi siamo tutti un po' creduloni, mentre dobbiamo riappropriarci dell'approccio scientifico: i fatti sono fatti".

Sono molti, infatti, i modi per verificare la veridicità delle migliaia di informazioni che arrivano a noi ogni giorno: news.google.com o scholar.google.it sono strumenti molto efficaci, ma anche tineye.com o karmadecay.com che permettono una ricerca rapida per immagini o addirittura si può consultare l'avanzatissimo fakenews.publicdatalab.org.

Perché se Sofocle, il poeta greco, diceva che quello che la gente crede prevale sulla verità è pur vero che la verità vince sempre...basta cercarla!

(intervista: seconda parte https://youtu.be/-_7ihitknWA)

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Domenica, 30 Ottobre 2016 12:52

Verso la catastrofe ambientale. #maiunagioia

#maiunagioia - Siamo entrati nella nuova era geologica: l'antrapocene. Secondo il Living Report 2016 del WWF, entro 4 anni il 67% delle specie scompariranno.

di Lamberto Colla Parma 30 ottobre 2016
Con l'assalto a Mosul, comincia a scemare l'interesse mediatico verso l'Isis, almeno fino al prossimo devastante attentato che si consumerà in una capitale occidentale. il terrorismo mediatico rimane circoscritto all'elegante scontro tra il Tycoon candidato alla Casa Bianca e la fedele consorte dell'ex presidente statunitense e, in terra nostrana, dallo scontro titanico tra i sostenitori del Si e del No piuttosto che dall'intrigo romano che vede il governo capitolino sempre più compromesso dalla congiura dei frigoriferi.

Ben poca roba anche perché ormai sono argomenti consumati e prossimi a una naturale conclusione, a esclusione della vicenda "Raggi" che invece continuerà a illuminare la vita politica nazionale grazie ai complottisti romani.
Occorreva quindi una nuova argomentazione tragica per rimpolpare le cronache catastrofistiche, quelle che tengono alto il valore dell'hastag #maiunagioia.

Ecco che, con l'approssimarsi della nuova Conferenza mondiale sul Clima, il COP 22 che si terrà in Marocco tra il 7 e il 18 novembre, le problematiche ambientali vengono incontro alla esaurita fantasia della tensione che tanto fa audience.

E allora giù con i titoloni che segnano il count down del "Globo".

La concentrazione di CO2, che ha superato la soglia limite di 400 ppm (parti per milione) segnando un nuovo e inquietante record proprio nell'anno in corso, piuttosto che l'estinzione del 67% delle specie animali e vegetali prevista entro il prossimi 4 anni.

E' quello che ha rilevato il rapporto Living Planet 2016 del WWF nel quale l'organizzazione si spinge addirittura a identificare un nuovo periodo geologico: l'antrapocene. "Per la prima volta nella storia l'impatto, scrive il WWF, delle attività umane sui sistemi viventi del Pianeta è stato talmente forte da generare la 'nascita' di un nuovo periodo geologico nella storia della Terra, l'Antropocene".

"Il mondo selvaggio sta scomparendo a un ritmo senza precedenti", ha dichiarato Marco Lambertini, Direttore Generale del WWF Internazionale - Non stiamo parlando solo delle specie meravigliose che tutti amiamo: la biodiversità rappresenta la base stessa del buono stato di salute delle foreste, dei fiumi e degli oceani. Senza le specie animali gli ecosistemi crolleranno e con loro i 'servizi' che la natura ci fornisce quotidianamente come la purificazione dell'aria, dell'acqua, il cibo e la difesa dai cambiamenti climatici."

Attendiamo quindi con ansia il 19 novembre per sapere cosa avranno deciso di fare i grandi inquinatori della terra (forse decideranno di aumentare i limiti di legge? - vedi Dieselgate Volkswagen), nel frattempo (8 novembre) avremo il nuovo capo della più grande potenza mondiale, mentre dovremo restare ancora col fiato in sospeso per 15 giorni prima di conoscere che fine farà la nostra Costituzione, o almeno i "soli" 47 articoli che verranno più o meno ritoccati o alienati.

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Dove sta la verità? Ormai siamo attori di una realtà aumentata e il "Pokemon Go", l'applicativo che sta spopolando in questi giorni con il quale si devono cacciare i personaggi del famoso cartoon giapponese trasposti nella realtà aumentata, è la parafrasi della realtà in cui siamo immersi. Sveglia!

di Lamberto Colla Parma, 24 luglio 2016.
"Tra conflitti razziali, religiosi e di classe il valore entropico delle società occidentale è ormai al livello di guardia e il rischio di deflagrazione è sempre più probabile." Così concludevo l'editoriale, quasi profetico, la scorsa settimana. E da lì a poco - era venerdi mattina, all'indomani della carneficina di Nizza, quando conclusi il testo dell'articolo - nella nottata abbiamo assistito al tentativo di Golpe in Turchia e il lunedi seguente un giovane afgano tenta una strage in Germania prendendo d'assalto, armato di machete e coltelli, i passeggeri di un treno e ferendo 4 persone di cui 3 in modo grave. 

A questi tre episodi avvenuti in rapida successione però, dobbiamo sommare l'assalto a un fast food e all'adiacente supermercato di Monaco di Baviera, da parte di un diciottenne tedesco d'origine iraniana e con disturbi psichici, che venerdi 22 luglio ha fatto 9 vittime e 16 feriti, diverse delle quali bambini e adolescenti.

Quattro episodi che dimostrano la vulnerabilità della nostra società ma anche il tasso di manipolazione della realtà scientemente orchestrata per alimentare paure e creare nemici virtuali nel tentativo, molto probabile, di generare tensioni sociali, malumore e caos.

Siamo tutti coinvolti in un gigantesco e surreale "Pokemon Go", dove i personaggi dei fumetti sono i "nemici immaginari" e la "realtà aumentata" è quella che ci raccontano politici e TV e che noi acquisiamo senza interporre il nostro autonomo senso critico.
Nel giro di 72, soffermandoci ai primi tre episodi della scorsa settimana, le nostre menti hanno registrato due attacchi dell'Isis (un camion a Nizza fa strage nella folla riunita a guardare i fuochi d'artificio del 14 luglio, festa nazionale francese), un golpe nientemeno che in Turchia (nazione appartenente alla NATO, che conta il secondo esercito più forte dopo gli USA, e probabile organizzatore dell'Isis per conto dell'occidente con l'obiettivo di destituire il regime siriano di Bashar al-Assad) e il diciassettenne afgano che in Germania, da terrorista quiescente si risveglia e infligge nuove perdite al nemico occidentale.

Questo è quello che ci è stato raccontato e che abbiamo visto in Tv piuttosto che sullo smartphone.

Ed è vero, le immagini sono crude e si fissano immediatamente nella memoria con l'"audio" del commento giornalistico predisposto ad arte; ma è tutto vero e soprattutto è plausibile?

E' plausibile che un mussulmano dedito più ai piaceri della vita che all'osservanza del Corano possa in soli 15 giorni trasformarsi in spietato kamikaze islamista? E' plausibile che in una notte si consumi un golpe con 300 vittime (quasi tutte civili) e nei 5 giorni successivi la controrivoluzione di Erdogan riesca a epurare tutti gli apparati statali.? Quasi 60.000 persone arrestate tra insegnanti, generali, magistrati, dipendenti ministeriali, governatori e prefetti. Non è che per caso le liste di prescrizione fossero già pronte così come pure pronte le forze dell'ordine a rastrellare e incatenare un cos' elevato numero di persone e a sospendere la convenzione sui diritti civili?. E' plausibile infine che un diciassettenne afgano venga attivato dalla longa mano dell'Isis per fare una strage col machete" in Germania?

Siamo e siete liberi di credere a tutto.

Fatto sta che il clima si surriscalda sempre più e il fuoco della rabbia si allarga in ogni anfratto della società portando all'esasperazione anche i più miti e, conseguenza inevitabile, ben presto si assisterà a una reazione. Tutta una serie di "contro assalti", organizzati clandestinamente, che avranno peraltro il sostegno della popolazione stanca di essere bersaglio mobile, saranno portati alle comunità di immigrati o a singoli inermi rei di avere un colore di pelle diverso. Ma sarà solo l'inizio.

I primi segnali si sono già palesati, basta saperli ascoltare. Non è infatti infrequente sentire ragazzi di colore che al supermercato o in spiaggia (testimonianza diretta dei giorni scorsi) inveiscano apostrofando con insulti, donne soprattutto, e concludendo con "farete tutti una brutta fine", piuttosto che le sempre più frequenti "spedizioni punitive" organizzate da nostrani giustizieri che altro non sono che bulli di quartiere.

Conclusioni
Non fermiamoci alle apparenze, a quello che la "TV verità" ci racconta e i giornali confermano con dovizie di particolari e testimonianze eccellenti che certificano i fatti, ma cerchiamo di ragionare su ogni episodio interponendo la nostra intelligenza e la nostra esperienza di vita.

Dobbiamo, ognuno di noi, contribuire a abbattere rapidamente il livello energetico della società, a partire da noi stessi, filtrando con la mente e la ragione quanto accade attorno a noi, confidando che le forze dell'ordine e la magistratura ripuliscano le strade dai delinquenti (bianchi, neri, gialli o canarini che siano) e che i politici trovino finalmente la soluzione per distribuire il lavoro riaccendendo le speranze dai più giovani ai diversamente giovani.

Altrimenti sarà il Caos!

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Domenica, 14 Febbraio 2016 12:48

Epidemia Si, Epidemia No. Zika contro meningite

Zika contro meningite. Come l'informazione ha trattato le due notizie. Allarmismo globale quasi terroristico per Zika e una malattia quasi convenzionale e circoscritta (Toscana) per la meningite. Confrontate numeri e intensità giornalistica e giudicate se non c'è il sospetto di manipolazione e circonvenzione (di incapaci o sospettati tali)

di Lamberto Colla Parma, 14 febbraio 2016.
Dove sta la verità?
Allarme mondiale per Zika. Rischio pandemia e l'OMS che consiglia addirittura l'aborto per le signore sud americane. Un'azione preventiva molto forte soprattutto se messa in relazione al fatto che non vi è certezza del rapporto causa effetto; non è accertato scientificamente che il virus incriminato sia responsabile della microencefalia.

Il mondo intero è però pronto a combattere e i migliori istituti di ricerca sono stati chiamati a rapporto per trovare il nuovo vaccino. Una mossa un po' tardiva posto che il virus fu scoperto quasi sessant'anni fa, era il 1947 e isolato due anni dopo.

Per contro, i luminari italiani, rassicurano sul problemino che si è manifestato nella sola regione toscana: nientepopodimeno che la meningite.
Una cosa di cui non v'é di che preoccuparsi, "nessun pericolo di epidemia" esclamano in coro i medici e i rappresentanti delle istituzioni. Nel frattempo però già 300.000 vaccinazioni sono state fatte e l'obiettivo è di obbligare alla vaccinazione un milione di toscani (vaccini gratuiti sino a 45 anni) per un controvalore di 30 milioni di euro.
Ma continuano a rassicurare, in fondo sono deceduti solo, si fa per dire, due persone nel 2016.
Solo nel 2016 nella regione interessata, con una localizzazione individuata soprattutto lungo la valle dell'Arno, i casi di meningite sono stati 12, di cui 10 da meningococco C. Dal 2015, nel complesso, si sono verificati 50 casi e 9 sono state le morti.
Intanto, di recente, tra le persone colpite dal meningoccoco C c'è anche chi ha avuto progressivi miglioramenti, come i ragazzi ricoverati di recente nel Fiorentino, una ventiduenne americana e un ventitreenne di Bagno a Ripoli, che tra l'altro era stato già vaccinato nel 2008.

Lungi quindi dal pensare a qualsiasi rischio di epidemia, dicono le fonti autorevoli di informazione riportando le opinioni di chi se ne intende.

Tornando invece all'allarme mondiale causato da Zika, a tutt'oggi, non si registrano decessi a livello continentale, solo sporadici casi di persone infettate di rientro da paesi sudamericani e solo nove malati in Italia. I primi tre morti sono stati registrati in Brasile pochi giorni fa ai quali si sono aggiunti altrettanti in Venezuela.
Il confronto, al di là dei dei freddi numeri, è inquietante soprattutto se messi in relazione alle dimensioni territoriali che si contrappongono e al battage informatico che sta dietro ai due fenomeni.

Da profano posso considerare che non comprendo la ragione di tanto accanimento terroristico sul virus Zika soprattutto se contrapposto al flebile respiro mediatico riservato al ben più esplosivo rischio meningite, per ora, allocato nella vicina toscana ma che in tempi recenti aveva già colpito in Veneto e in Sicilia.

A chi giova distribuire il terrore sul primo fenomeno, statisticamente irrilevante, e soffocare invece un più chiaro segnale epidemiologico così pericolosamente localizzato?

Vero é che le temperature sono alte, in questo strano inverno, ma la stagione delle zanzare è ancora relativamente lontana e c'è tutto il tempo per avviare una buona prevenzione intervenendo, da subito sulle prime larve (in genere a marzo), inibendo quindi il processo di moltiplicazione della zanzara, il vettore principale del virus Zika.

Informazione manipolata al servizio dei soliti noti.
Cresce perciò il sospetto che l'informazione ufficiale, quella rappresentata dalle reti televisive, istituzionali e commerciali, e i quotidiani a diffusione nazionale, siano sottoposte al controllo diretto o indiretto, dei medesimo burattinai.

Quei pochi che riescono a far muovere volumi finanziari immensi, capaci di mettere in crisi le borse di tutto il mondo. Quei pochi che hanno in mano la stragrande maggioranza dei marchi alimentari, quei pochi che stanno riuscendo nell'obiettivo di annientare le politiche nazionali sostituendo un governo globale costituito dai detentori della finanza. Quei pochi che, con la complicità dei politici arruolati, per mezzo dei trattati internazionali si sostituiscono ai governi nazionali inibendo i loro poteri, ceduti ad agenzie internazionali e finanziarie.

David Rockefeller, nel giugno del 1991, durante l'incontro del gruppo Bilderberg a Baden Baden, pare avesse così sintetizzato l'obiettivo dei potenti della terra: "una sovranità sovranazionale esercitata da una èlite intellettuale e da banchieri mondiali è senza dubbio da preferirsi senza esitazioni alla tradizionale autodeterminazione delle nazioni."

A ben osservare quanto sta accadendo in Europa e nella nostra cara Penisola, sembra confermare il successo di questa loro strategia.
Il loro potere si è così finemente infiltrato nella società civile che ormai è difficile liberarsi da questo "tenero abbraccio mortale".

Marchi alim Oxfame
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Foto di copertina: Comparazione di un cranio normale con uno microcefalico. U.S. Centers for Disease Control and Prevention
Foto interna: infografica Oxfame - concentrazione dei marchi alimentari

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Domenica, 31 Gennaio 2016 11:47

Strategia del terrore. Allarme Zika?

Ma è vera emergenza? Quattro casi in Italia e nessun decesso. Rischio bassissimo e titoloni da pandemia. La scienza della disinformazione; dall'ABI a Zika. Meno scalpore ha suscitato invece la propaganda ABI a favore del Bail - In, in perfetto stile crozziano , "Inc.Cool.8".

di Lamberto Colla Parma, 31 gennaio 2016.
Non c'è pace. Sconfitta Ebola, o almeno così parrebbe posto che nessun organo più ne parla, rientrato l'allarme estivo connesso al west nile virus, dal Brasile ecco arrivare Zika, il nuovo allarme sanitario mondiale.
In pochi giorni prende possesso di tutte le prime pagine, addirittura Putin e Obama si troverebbero d'accordo, almeno per scatenare una competizione farmaceutica per la ricerca di un vaccino.

L'Organizzazione Mondiale della Sanità, attraverso il suo Direttore Margaret Chan, conferma che il virus sta diffondendo a vista d'occhio nel continente americano e per il momento risulterebbero indenni solo Cile e Canada.

Ma qualcosa non torna.
Premesso che sia indispensabile monitorare la diffusione della malattia e attivare le barriere sanitarie e comportamentali (le medesime che il Ministero della Salute aveva approvato e diffuso per la Zanzara Tigre) analizzando le informazioni relative alla malattia, alla sua diffusione, alla sua conoscenza e al luogo di diffusione è difficile trovare coerenza tra la pericolosità della stessa e l'allarmismo mediatico che l'accompagna.

Primo. la malattia è nota dal 1947 e il virus è stato isolato già nel 1949 e mai nessuno ha pensato di creare un vaccino. La malattia nel 25% dei casi è asintomatica.
Secondo. Non è ancora scientificamente accertata la correlazione tra la causa e l'effetto "microcefalia infantile". Tanto è che tutte le testate utilizzano il condizionale come ad esempio il Giornale.it "presumibilmente legati proprio alla puntura di zanzara sulle donne in gravidanza".
Terzo. I casi in Italia sembrano essere solo 4 e la trasmissione della malattia avverrebbe solo attraverso il vettore: la Zanzara, Tigre e la Aedes.
Quarto. Il focolaio è in Brasile, il luogo a più alto tasso di farmacie al mondo. "A Caruaru sono oltre 400, il che significa, con circa 300mila abitanti, una farmacia ogni 700. Tanto per avere un'idea a Roma sono 720, una ogni 4.000 abitanti" (Mauro Villone - IlFattoquotidiano.it).
Quinto. I rischi in Italia sono bassissimi perché, come è logico e per conferma del noto virologo prof. Fabrizio Pregliasco, "Sono bassi. Quasi nulli visto che siamo nel periodo invernale e non ci sono zanzare. Se ci saranno dei casi si farà un'operazione per tamponare la situazione . È bene sottolineare che non ci sono ad oggi casi di decesso."
Sesto. Perché generare tanto allarme, invece di procedere con una più corretta e equilibrata campagna di informazione e prevenzione?
Non è che per caso sia una forzatura mediatica per giustificare, complice l'emergenza, il finanziamento, diretto o indiretto, delle già potenti e ricche compagnie farmaceutiche?

Il Potere della disinformazione!
Ormai l'informazione di Stato non ha più mezze misure. Terrorizza o anestetizza in ragione di obiettivi di parte. Il secondo fine dell'informazione è ormai una costanza.
Basti osservare come è stata divulgata la notizia della Zika con titoloni da rabbrividire tipo:
Virus Zika «esplosivo», potrebbe contagiare 3-4 milioni di persone (Corriere della Sera)
Virus Zika, l'Oms convoca comitato di emergenza (La Stampa)
Zika, Oms: "Allarme estremamente alto, virus si sta diffondendo" (TGCOM)

Al contrario il Bail-in, che già tante vittime ha mietuto con il fallimento delle prime 4 banche, è stato trattato con la tecnica della rassicurazione massima "per non creare inutili allarmismi", e l'ABI (Associazione Bancaria Italiana) ha pubblicato un vademecum divulgativo dal titolo impertinente "In altre parole Tu e il Bail-in".
Una vera e propria presa per i fondelli in stile crozziano "Inc.Cool.8".

Difficile difendersi da questo assalto disinformativo proveniente da ogni dove e, prima o poi, a forza gridare "al lupo, al lupo" si finirà come nella nota fiaba.
Non sarebbe giunta l'ora di ribellarsi?

 

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Le linee guida approvate dal Ministero del Salute per difendersi dalla zanzara tigre.
1. Verificare che le grondaie siano pulite e non ostruite
2. Coprire le cisterne e tutti i contenitori dove si raccoglie l'acqua piovana con coperchi ermetici, teli o zanzariere ben tese
3. Trattare regolarmente i tombini e le zone di scolo e ristagno con prodotti larvicidi
4. Eliminare i sottovasi e, ove non sia possibile, evitare il ristagno d'acqua al loro interno
5. Non lasciare che l'acqua ristagni sui teli utilizzati per coprire cumuli di materiali e legna
6. Non lasciare gli annaffiatoi e i secchi con l'apertura rivolta verso l'alto
7. Non lasciare le piscine gonfiabili e altri giochi pieni d'acqua per più giorni
8. Non accumulare copertoni e altri contenitori che possono raccogliere anche piccole quantità d'acqua stagnante
9. Tenere pulite fontane e vasche ornamentali, eventualmente introducendo pesci rossi che sono predatori delle larve di Zanzara Tigre.

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