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Il presidente delle Provincia di Reggio Emilia ha illustrato al Tribunale le ragioni della costituzione a parte civile nel maxi-processo alla 'ndrangheta.

Reggio Emilia, 19 aprile 2017

Al processo Aemilia ieri è stato il giorno delle istituzioni. Ad uno ad uno, a partire dall'assessore regionale alle Politiche per la legalità Massimo Mezzetti e dal presidente della Provincia di Reggio Emilia Giammaria Manghi, sul banco dei testimoni nell'aula-bunker allestita nel cortile del Palazzo di giustizia hanno iniziato a sfilare i rappresentanti degli enti locali che si sono costituti parte civile. Oltre alla Regione ed alla Provincia, che si è costituita in nome e per conto di tutti i Comuni reggiani, ieri è stato il turno anche dei cinque Comuni che si sono costituiti singolarmente con il patrocinio dell'avvocato Salvatore Tesoriero del Foro di Bologna: Bibbiano, Brescello, Gualtieri, Montecchio e Reggiolo, rappresentati in aula dai rispettivi sindaci (dal commissario prefettizio nel caso di Brescello).

Primo rappresentante delle istituzioni reggiane a deporre, il presidente della Provincia Giammaria Manghi che ha ricordato di essere stato informato dall'allora colonnello provinciale dei carabinieri Zito della maxiretata che era stata da poco compiuta. "L'impatto fu molto forte sulle istituzioni e sui cittadini e all'indomani del blitz decisi di convocare subito per sabato 31 gennaio un'Assemblea dei sindaci, terzo organo previsto dalla legge di riordino delle Province, per una riflessione comune su quanto accaduto e sul danno molto forte che la comunità stava subendo – ha detto dinnanzi ai giudici il presidente Manghi – Fu una riunione estremamente partecipata e sentita, aperta da un saluto del prefetto Ruberto alla presenza di 42 degli allora 45 sindaci reggiani, che si chiuse con un documento approvato all'unanimità nel quale, oltre a ribadire i principi di legalità e di civile convivenza su cui si fonda l'identità del nostro territorio, si decideva di valutare la costituzione di parte civile per il danno ingente che la comunità reggiana stava subendo".
Il presidente Manghi si è quindi soffermato proprio sulla definizione del danno che avrebbe poi spinto la Provincia e cinque Comuni – oltre al Comune capoluogo ed alla Regione – a costituirsi parte civile al processo Aemilia. "Un danno di immagine certamente, penso a titoli come "Qui le mafie hanno trovato l'America" o "Il sacco di Reggio: le mani delle cosche sulla città", oltre ad un diffuso allarme sociale, ricordo che nelle testimonianze che via via si evincevano si parlava anche di bazooka, detonatori, bombe a mano...".

"Ma il vulnus riguardò anche gli strumenti fondativi del nostro tessuto istituzionale, a partire dallo Statuto della Provincia di Reggio Emilia che già nella precedente versione si riconosceva nei valori della Resistenza, della nostra Costituzione e nella lotta contro ogni forma di eversione e che, anche dopo la modifica statutaria del 2015, all'articolo 5 impegna l'ente ad agire all'insegna della trasparenza e della prevenzione della diffusione dei fenomeni corruttivi- ha detto ancora il presidente Manghi - Infine, aspetto altrettanto grave, l'evidente tentativo di codificare uno Stato ombra eversivo avente l'intento di sostituirsi allo Stato democraticamente eletto".

Il presidente Manghi ha poi ricordato l'impegno anche normativo con il quale la Provincia, "anche prima della mia presidenza e dunque ben prima dell'operazione Aemilia", si è sempre impegnata nell'azione di contrasto ai tentativi di infiltrazione mafiosa: "Dai Protocolli per la legalità avviati, in particolare nel settore degli appalti pubblici, già nel 2010 in stretta sinergia con l'allora prefetto De Miro allo schema di parere sulle varianti urbanistiche raccomandato dalla Provincia ai Comuni dal 2012, in cui si richiamavano iniziative analoghe alle informazioni antimafia".
Rispondendo a una domanda del presidente del Tribunale, Francesco Maria Caruso, finalizzata a sapere se e come anche prima dell'operazione Aemilia le istituzioni avessero avuto sentore di tentativi di infiltrazione da parte della criminalità organizzata, il presidente Manghi ha citato "come primi campanelli d'allarme nel 2011 la lunga e complessa vicenda legata all'interdittiva alla Bacchi, una azienda molto conosciuta nella Bassa, e alcuni casi di incendi, in particolare il maxirogo in un deposito di autocarri a Reggiolo nel 2012".

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Oggi sul banco dei testimoni il presidente delle Provincia e i sindaci dei Comuni che si sono costituiti parte civile. Manghi: "Passaggio importante a tutela delle nostre comunità".

Reggio Emilia, 18 aprile 2017

Oggi al processo Aemilia, sarà il giorno delle istituzioni. Ad uno ad uno, a partire dall'assessore regionale alle Politiche per la legalità Massimo Mezzetti e dal presidente della Provincia di Reggio Emilia, sul banco dei testimoni nell'aula-bunker allestita nel cortile del Palazzo di giustizia sfileranno i rappresentanti degli enti locali che si sono costituti parte civile. Oltre alla Regione ed al Comune di Reggio, altri cinque Comuni che si sono uniti nella causa alla Provincia e che sono rappresentati dall'avvocato Salvatore Tesoriero del Foro di Bologna: Bibbiano, Brescello, Gualtieri, Montecchio e Reggiolo, che saranno rappresentati dai rispettivi sindaci (dal commissario prefettizio nel caso di Brescello). E tanti altri primi cittadini saranno tra il pubblico per rappresentare anche fisicamente il fronte comune che vede tutte le istituzioni impegnate nel contrasto ad ogni tentativo di infiltrazione da parte della criminalità organizzata.

La costituzione di parte civile al maxiprocesso contro la 'ndrangheta vede Provincia e Comuni reggiani in veste di "persone offese e danneggiate rispetto a tutti i capi di imputazione che hanno ad oggetto i delitti commessi nel territorio del rispettivi enti o la cui manifestazione abbia comunque arrecato un danno all'ente stesso".
"La nostra testimonianza diretta dinnanzi ai giudici – spiega il presidente della Provincia di Reggio Emilia Giammaria Manghi – servirà per sostenere dinnanzi al Tribunale e dunque alla nostra comunità quali sono le ragioni per cui le amministrazioni locali reggiane hanno intentata una causa che ha ben pochi precedenti in Italia e per ribadire l'impegno delle istituzioni nel rifiutare e contrastare qualsivoglia forma di prevaricazione e di infiltrazione da parte della criminalità organizzata".
La testimonianza di sindaci e presidente della Provincia è legata alla costituzione di parte civile: "Dovremo illustrare alla Corte per quali motivi le nostre comunità si ritengono danneggiate dalle condotte criminose oggetto del processo, ma al tempo stesso ribadire la nostra volontà di ripartire e riaffermare i principi di legalità e di democrazia che hanno sempre contraddistinto questo territorio".

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Il saluto del presidente della Provincia Manghi al presidente del Senato In Sala del Tricolore in occasione del Festival della legalità. Domani gran finale con Gratteri, Conte e De Francisci.

Reggio Emilia, 7 aprile 2017

"Avere per la seconda volta in un anno la seconda carica dello Stato, dopo la visita del 7 gennaio del Presidente Mattarella e alla vigilia di quella del presidente del Consiglio Gentiloni, deve riempire di orgoglio i reggiani, che devono cogliere la non ritualità, ma la eccezionalità, di questo forte legame con le istituzioni che rappresentano l'architrave del nostro vivere insieme". Così il presidente Giammaria Manghi, ha portato questa mattina in Sala del Tricolore il saluto della Provincia di Reggio Emilia al presidente del Senato Pietro Grasso, in occasione di uno dei tanti incontri con gli studenti sulla legalità promossi nell'ambito della settima edizione di "Noiconrolemafie".

Riprendendo un concetto già espresso ieri nel corso del dialogo diretto con gli studenti, Manghi ha ribadito come "la cultura delle istituzioni sia un punto inderogabile di ogni impegno a favore della legalità da parte di una società matura e coesa, perché senza di esse ci sono solo caos e disordine".
"Altrettanto importante è la formazione in particolare di voi giovani, a favore della quale la Provincia - al di là delle proprie specifiche competenze delineate dal cammino di riforma - ha comunque deciso di continuare ad investire come dimostra questa settima edizione del Festival della legalità perché l'impegno formativo e culturale è uno dei pilastri sui quali si costruisce una comunità e fa capire chiaramente dove vogliamo andare", ha aggiunto il presidente Manghi.

Infine, è fondamentale "la testimonianza diretta, per dimostrare coerenza tra quello che si dice e quello che si fa". "L'altro giorno come amministratori siamo stato vicini all'ex prefetto De Miro, ovvero a una istituzione dello Stato che ha fortemente segnato in positivo questa comunità, e nei prossimi giorni io e alcuni sindaci andremo a nostra volta a deporre al processo Aemilia per spiegare perché ci siamo costituiti parte civile considerando danneggiato, da questi episodi di violenza, intimidazione e infiltrazione, l'inviolabile perimetro di valori di libertà, uguaglianza e democrazia nei quali questa città e questa provincia si riconoscono", ha concluso il presidente Manghi.

Domani gran finale di "Noicontrolemafie"

Domani, sabato, la settima edizione di "Noicontrolemafie" si chiuderà con un doppio appuntamento. Alla mattina nell'Aula magna Manodori dell'Università in viale Allegri (ore 10) il convegno su "Criminalità, mafie e terrorismi: una sfida globale" con il prefetto Ruberto, il presidente Manghi, il sindaco Vecchi e un pool di magistrati di rilievo: il procuratore generale presso la Corte d'Appello di Bologna Ignazio De Francisci, il procuratore capo del Tribunale di Catanzaro Nicola Gratteri, la sostituto procuratore della Repubblica del Tribunale di Palermo Giorgia Spiri e il consigliere presso la Corte d'Appello di Palermo Mario Conte. Nel pomeriggio (Auditorium del Credem in via Emilia San Pietro, ore 17.30) il dibattito promosso in collaborazione con l'Ordine dei commercialisti su "Il consulente nel mondo economico" che, oltre allo stesso Gratteri, vedrà intervenire il professore di Etica delle Professioni dell'Università Luiss di Roma Samuele Sangalli e il presidente dell'Odec di Reggio Emilia Corrado Baldini.

Completano il programma dell'ultima giornata l'incontro sul tema " Lo sport: luogo di incontro, di regole e passioni" con il giornalista Flavio Tranquillo alla scuola media Balletti di Quattro Castella (ore 9); il dibattito su "Regole per lo sport, regole per la vita" con il consigliere presso la Corte d'Appello di Palermo Mario Conte e lo stesso Tranquillo al centro culturale Mavarta di Sant'Ilario (ore 15) e le premiazioni del VII concorso letterario "Ginetto Tosi" con la giornalista e scrittrice Angela Iantosca nella Sala Antico portico al Palazzo ducale di Guastalla (ore 18). Ai tre appuntamenti porteranno il loro saluto i sindaci Andrea Tagliavini, Marcello Moretti e Camilla Verona.


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A "Noicontrolemafie" l'inedito dialogo sulla legalità tra i ragazzi e il prefetto Raffaele Ruberto, il presidente della Provincia Giammaria Manghi e il sindaco Luca Vecchi.

Reggio Emilia, 7 aprile 2017

Come fa la mafia a insinuarsi nella politica e cosa possiamo fare noi ragazzi per contrastarla, ma anche richieste di maggiore sicurezza (o senso di sicurezza) - con più forze dell'ordine ed anche più...illuminazione – e certezza della pena per chi delinque. Queste le principali domande che gli studenti reggiani hanno posto ieri mattina al prefetto di Reggio Raffaele Ruberto, al presidente della Provincia Giammaria Manghi e il sindaco Luca Vecchi nel corso dell'inedito dialogo sui temi della legalità che al teatro Re-Giò ha messo di fronte scuole e istituzioni.

"Un confronto diretto che è molto praticato in Nordamerica" - ha spiegato il regista della mattinata, il direttore scientifico di "Noicontrolemafie" Antonio Nicaso, che come noto da anni vive e lavora a Toronto – al quale i rappresentanti delle tre massime istituzioni reggiane si sono prestati con grande convinzione e passione.
Dopo il saluto della presidente dell'Istituto Cervi Albertina Soliani - che ha offerto ai ragazzi l'esempio "di questa gloriosa famiglia che aveva messo un mappamondo sul suo primo trattore perché i Cervi volevano trasformare la terra e la nostra agricoltura, ma volevano anche cambiare il mondo per renderlo più giusto e migliore" - sono stati cinque studenti del Chierici ad iniziare "l'interrogatorio".

Al prefetto Raffaele Ruberto il compito di rispondere ai quesiti relativi alle richiesta di certezza della pena ("Il progetto di riforma del processo penale, già approvato dal Senato, fa ben sperare perché si possano tenere in carcere in attesa di giudizio persone che turbano le coscienze e il vivere civile" ha detto) e soprattutto di maggiore sicurezza: "In realtà – ha risposto il prefetto – le statistiche dimostrano che rispetto al 1995, ovvero ad un periodo che molti vostri genitori ricordano probabilmente come una sorta di età dell'oro, furti e scippi nel Reggiano sono diminuiti. Certo, tutti noi vorremmo poter disporre di maggiori forze dell'ordine, ma anche il Governo ha meno denaro per nuove assunzioni: siamo però abituati a fare di necessità virtù, e a Reggio ogni giorno ci sono comunque 6 pattuglie in azione, ed è un numero importante che non tutte le province dell'Emilia-Romagna riescono a garantire".

"La sicurezza, che è un diritto costituzionalmente garantito, ha però bisogno del concorso di tutti. Oggi si parla di sicurezza integrata e partecipata: integrata perché non si sono solo le forze di polizia, ma anche i sindaci che hanno grandi competenze; partecipata perché anche i cittadini, anche voi, dovete dare una mano concreta innanzitutto segnalando, denunciando e reagendo", ha aggiunto il prefetto annunciando a breve l'attivazione di un numero unico – il 112 – per le segnalazioni dei cittadini e rivolgendo un accorato appello ai giovani: "Vivete in una provincia civile e prospera nonostante la crisi, dovete difendere questo modello di società democratica e civile con senso di partecipazione e di cittadinanza attiva: il futuro è nelle vostre mani ragazzi, usatelo bene!",

Ai due esponenti delle istituzioni più politiche la risposta agli interrogativi sul "come e perché la mafia riesce a insinuarsi anche nelle alte sfere". "E' una domanda che ci poniamo anche noi, ed è uno dei motivi per cui tutti gli anni insieme alle scuole promuoviamo questa settimana della legalità – ha risposto il presidente della Provincia, Giammaria Manghi - Anche io mi sono messo a scuola per cercare di capire come le mafie si siano insediate nel nostro territorio e umilmente vi dico quello che ho capito:ovvero che, per riuscirci, devono avere la disponibilità delle persone alle quali si propongo scambi e favori, stimolando le debolezze delle persone in cerca di gloria, potere e denaro. E se si è davvero deboli, allora si finisce per entrare in circuito malato e perverso dal quale si fa poi fatica ad uscire e i mafiosi, che oggi non si presentano certo con coppola e lupara, ma con i colletti bianchi, riescono a penetrare nella politica e nell'economia.
"E' vero che anche il processo Aemilia dimostra che grandi penetrazioni nella politica reggiana non ci sono state, ma dobbiamo comunque tenere sempre la guardia alta – ha concluso Manghi - Il primo nostro compito è la tutela di una comunità figlia di una terra che ha dato origine alla bandiera italiana e ha fatto la Resistenza: abbiamo il dovere di lasciare le istituzioni e le comunità come ci sono state consegnate, piene di valori positivi che segnano il nostro vivere comune".

Sulla necessità di un impegno collettivo per sicurezza e legalità ha insistito anche il sindaco Luca Vecchi che dopo essersi presentato "come uno di voi, nato e cresciuto in una famiglia normale: ho fatto le elementari in campagna, le medie all'Einstein, lo Scaruffi e l'Università a Modena", ha ricordato l'importanza di "riconoscere il valore dell'impegno per la cosa comune, che appartiene a tutti e non a uno in particolare". La mafia si può arginare solo "con i nostri comportamenti individuali quotidiani, opponendoci alla cultura delle furbizia che vede il mio interesse venire prima di ogni altra cosa e che porta a scollegarmi dalla dimensione della comunità e delle regole, finendo per interessarmi solo dei miei affari".
Dal presidente della Provincia e dal sindaco Vecchi, infine, un doppio invito ai ragazzi: "Rispettare sempre le regole, e questo è molto più semplice se ci si sente parte di contesto collettivo a partire dalla vostra scuola, ma anche conoscere e stare vicini alle istituzioni, che rappresentano il cardine della vita comunitaria – hanno detto - Non ci riferiamo ovviamente alle nostre persone, a chi è chiamato a pro tempore a rappresentarle, ma alle istituzioni che domani magari saranno governate da qulcuno di voi: oggi purtroppo c'è una forte tentazione a non riconoscere le istituzioni, ma senza di esse ci sono solo caos e disordine, voi dovete cercare di conoscerle e stare, di dare suggerimenti, stimolarle e collaborare perché non c'e società matura nel quale non si riconosca il ruolo delle istituzioni democraticamente elette".

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Con la targa 'Legalità militante a scuola-Laboratori per crescere' per il protagonismo di studenti, docenti e dirigenti nello sviluppo della cittadinanza attiva contro le diverse forme di illegalità.

Reggio Emilia, 5 aprile 2017

Sei scuole superiori hanno ricevuto ieri mattina nell'Aula magna dell'Università – nel corso della seconda giornata di "Noicontrolemafie", il Festival della legalità promosso per il settimo anno dalla Provincia e dai Comuni reggiani – la targa "Legalità militante a scuola - Laboratori per crescere". Il riconoscimento, che premia il protagonismo di studenti, docenti e dirigenti nello sviluppo della cittadinanza attiva contro le diverse forme di illegalità e mafia, è andato ai licei Ariosto-Spallanzani e Matilde di Canossa, al liceo artistico "Chierici", all'istituto professionale "Galvani-Iodi", allo "Zanelli" e al Convitto nazionale "Corso" di Correggio.

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La cerimonia di premiazione è avvenuta al termine del convegno "Etica, professioni & responsabilità sociale: una coniugazione possibile?" al quale hanno preso parte Corrado Baldini, presidente del Consiglio dell'Ordine dei commercialisti di Reggio; il direttore scientifico di "Noicontrolemafie" Antonio Nicaso; Ignazio De Francisci, procuratore generale presso la Corte d'Appello Di Bologna; Alessandra Dino, docente di Sociologia giuridica dell'Università di Palermo; il commercialista reggiano e Ifac Global Ambassador Giancarlo Attolini e la coordinatrice della Commissione Scuola dell'Anpi provinciale Fiorella Ferrarini. A consegnare le targhe lo stesso presidente Baldini insieme a Nicaso e alla responsabile educativa del progetto Noicontrolemafie Rosa Frammartino. Presenti circa 160 studenti, compresa una classe della Filippo Re.

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Il programma di mercoledì 5 aprile

La terza giornata di "Noicontrolemafie" propone al mattino al cinema Cristallo di Reggio (ore 10) il convegno "Cos'è la mentalità mafiosa? E la pedagogia criminale? Pedagogia della responsabilità & falsi miti": dopo l'introduzione di Antonio Nicaso, interverranno don Giacomo Panizza, sacerdote, scrittore e fondatore della Comunità Progetto Sud; Mariarosa Russo, preside dell'istituto superiore Piria di Rosarno di Reggio Calabria; Antonello De Oto, docente di Diritto delle Religioni presso l'Università di Bologna e la responsabile educativa del progetto Noicontrolemafie Rosa Frammartino. Nell'occasione il presidente della cooperativa sociale L'Ovile e del Consorzio Oscar Romero, Valerio Maramotti, premierà con la biblioteca "Legalità & Cittadinanza consapevole" le scuole "Filippo Re", "Aldo Moro", "Scaruffi-Levi-Tricolore", "Secchi"e "D'Arzo" di Montecchio.

Sempre alle 10 al teatro Herberia di Rubiera Laboratorio di pedagogia teatrale con gli studenti della scuola media Fermi a cura di Alessandro Gallo e "Io pretendo la mia felicità", laboratorio di pedagogia teatrale con dieci studenti del liceo Margherita di Palermo.
"Valori di comunità e libera impresa. La resistenza alle mafie: imprenditori, associazioni categoria, credito bancario e imprenditoria giovanile" è invece il tema del confronto che si terrà invece domani pomeriggio alle 17 nella sala convegni di Confcooperative Reggio Emilia, in largo Gerra 1. Al confronto interverranno Matteo Caramaschi, presidente di Confcooperative Reggio Emilia, Giuseppe Guerini, presidente nazionale di Federsolidarietà/Confcooperative (che parlerà delle buone prassi cooperative in ordine alla mutualità, presenza sul territorio e bene comune), Antonio Nicaso della Queen's University nonché direttore scientifico del Festival della legalità, Stefania Pellegrini, direttore del Master sulla gestione e riutilizzo dei beni confiscati della Università Alma Mater di Bologna, Stefano Cerrato, dirigente per il terzo settore del Banco BPM (che tratterà i temi legati all'etica negli investimenti per il Terzo settore) e Vincenzo Linarello, presidente e fondatore del Consorzio Goel di Roccella Jonica, cooperatore e testimone, attraverso l'attività imprenditoriale nella Locride, della possibilità di contrasto e alternativa alla malavita organizzata.

Alle 18 al Palazzo dei Principi di Correggio dibattito "Sport, regole, comportamenti, rischi" con il capitano Gianfranco Di Sario, comandante dei Carabinieri Nas di Parma, mentre alle 21 nella Sala Consigliare di Rubiera in via Emilia Est 5 "Quando i mafiosi offrono 'protezione'", con l'analisi di Antonio Nicaso e il racconto di Ignazio Cutrò, imprenditore e presidente dell'Associazione nazionale testimoni di giustizia
Sempre oggi secondo dei tre seminari con attestato di partecipazione per dirigenti e docenti: nella Sala delle colonne del liceo artistico Chierici in via Nobili a Reggio (ore 15) si parlerà di "Giovani che costruiscono futuro: la scuola come laboratorio di riscatto" con Mariarosaria Russo, preside della scuola Piria di Rosarno affidataria della gestione di beni confiscati alla 'ndrangheta.

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Presidente di Provincia e sindaci in aula per testimoniare la vicinanza e il senso di gratitudine della comunità reggiana "a una servitrice dello Stato che ha aperto una stagione importante".

Reggio Emilia, 5 aprile 2017

Prima, al momento del suo ingresso in aula, si sono alzati tutti in piedi. Poi, alla prima pausa dell'udienza, hanno voluto abbracciarla e stringerle la mano per farle sentire anche "fisicamente" la vicinanza e il senso di gratitudine della comunità reggiana per il prezioso e coraggioso lavoro svolto. Così il presidente della Provincia di Reggio Emilia Giammaria Manghi e tanti sindaci o assessori reggiani – tutti rigorosamente con fascia blu o tricolore - hanno voluto testimoniare la propria solidarietà all'ex prefetto Antonella De Miro, chiamata ieri a deporre sul banco dei testimoni al processo Aemilia.

"Abbiamo voluto riaffermare l'apprezzamento e la vicinanza delle istituzioni reggiane a questa servitrice dello Stato che ha aperto una stagione importante per la nostra comunità, come il processo Aemilia sta dimostrando - ha dichiarato il presidente Manghi – Come lei stessa ha dichiarato in aula, nonostante i tanti momenti difficili ed anche drammatici l'ex prefetto di questa terra ha un bel ricordo e questa terra la accoglierà sempre con grande stima ed affetto"
La Provincia di Reggio Emilia, come noto, si è costituita parte civile al processo Aemilia insieme ai Comuni di Bibbiano, Brescello, Gualtieri, Montecchio e Reggiolo come "persone offese e danneggiate rispetto a tutti i capi di imputazione che hanno ad oggetto i delitti commessi nel territorio del rispettivi enti o la cui manifestazione abbia comunque arrecato un danno all'ente stesso".

Anche ieri il presidente Manghi, con i sindaci o loro rappresentanti, era in aula al fianco dell'avvocato Salvatore Tesoriero del Foro di Bologna. Nelle prossime settimane lo stesso presidente Manghi sarà chiamato a deporre "per spiegare dinnanzi al Tribunale e dunque alla comunità quali sono le ragioni per cui le amministrazioni locali reggiane, insieme alla Regione ed allo stesso Comune capoluogo, hanno intentata una causa che non ha precedenti e per ribadire l'impegno delle istituzioni nel rifiutare e contrastare qualsivoglia forma di prevaricazione e di infiltrazione da parte della criminalità organizzata".


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In 250 studenti all'apertura del settimo Festival della Legalità promosso da Provincia e Comuni, oggi la consegna a 6 istituti superiori della targa 'Legalità militante a scuola-Laboratori per crescere'.

Reggio Emilia, 4 aprile 2017

Con il dibattito sul tema "Pianeta Terra, casa comune: dal pensiero ecologico globale alle norme che aiutano la prevenzione" si è aperta ieri mattina la settima edizione del Festival della legalità "Noicontrolemafie" promosso dalla Provincia in collaborazione con 15 Comuni reggiani. A dare il benvenuto a circa 250 studenti di Ariosto, Chierici, Canossa, Moro, D'Arzo, Filippo Re e Zanelli è stato il direttore scientifico di "Noicontrolemafie", il saggista e storico dei fenomeni criminali Antonio Nicaso, docente della Queen's University di Kingston (Canada).

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"E' una manifestazione importante perché si rivolge soprattutto alle scuole e che ha contributo a far aprire gli occhi sul radicamento della 'ndrangheta in un territorio che ha deciso di difendersi e di investire energie e risorse proprio a favore dei giovani, nella convinzione che la conoscenza sia la prima forma di prevenzione", ha detto. Introducendo il tema della giornata "ovvero l'impegno a costruire il bene comune a partire dalla terra in cui viviamo", Nicaso si è chiesto "se l'umanità sarà in grado di recuperare una rinnovata disponibilità all'incontro e al dialogo con l'altro a prescindere da razza, etnia e religione" e ha citato il Paese nel quale vive e lavora ormai da diversi anni. "Oggi il Canada propone una politica decisamente alternativa a quella di Trump, il nuovo governo di Trudeau ha un paio di ministri con il turbante perché sikh, una ministra che è una rifugiata musulmana mentre chi si occupa di Sport e persone disabili è un'atleta paralimpica non vedente – ha detto – Siamo quasi un modello per l'importanza che, al massimo livello, diamo alla diversità come ricchezza e devo dire che Reggio Emilia può essere definita una piccola Toronto, perché anche qui si compie il miracolo dell'integrazione".

Anche il prefetto di Reggio Emilia, Raffaele Ruberto, ha portato il proprio saluto in occasione dell'avvio di "Noicontrolemafie": "Non dobbiamo mai stancarci di battere su determinati concetti e il mio sogno – ha detto rivolto agli studenti – è che, così come qualcuno di voi magari si stanca di sentire parlare sempre dei valori della Resistenza, un giorno possiate dire che non ce la fate più a sentire parlare di antimafia". "In realtà non dobbiamo mai stancarci di masticare a colazione, pranzo e cena i valori della legalità perché in questa provincia che pure conosce il valore del vivere insieme ed è connotata da un civismo davvero notevole, questi principi vanno difesi tutti i giorni con i denti da chi ci vuole imporre, anche con le intimidazioni, valori opposti – ha aggiunto il prefetto - Orgoglio e libertà vi devono animare sempre per dire no a questo tipo di cultura e iniziative come questa sono importanti perché voi non commettiate gli errori che la nostra generazione ha probabilmente commesso".

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Tra i valori aggiunti di questa provincia sul fronte della legalità, "l'unità tra le persone ed anche tra le istituzioni", una unità testimoniata dal presidente della Provincia e dal sindaco di Reggio Emilia. "Gli oltre 200 studenti presenti oggi sono un segnale importante – ha detto il presidente della Provincia di Reggio Emilia Giammaria Manghi – Il vostro coinvolgimento è fondamentale ed anche per questo, giovedì, abbiamo previsto un momento di confronto tra chi rappresenta pro tempore le istituzioni e voi ragazzi per rispondere alle vostre domande e chiarire ogni vostro dubbio sui temi della legalità. Il lavoro che le scuole da ormai un decennio stanno svolgendo in questa provincia è prezioso per contrastare i pericoli di infiltrazione ed anche i tre momenti di formazione che abbiamo previsto appositamente per gli insegnanti testimoniano l'impegno del sistema scolastico reggiano sul fronte antimafia". Un impegno che proprio domattina sarà "certificato" con la consegna alle scuole Ariosto-Spallanzani, Matilde di Canossa, Chierici, Galvani-Iodi, Zanelli e Convitto Corso di Correggio della targa "Legalità militante a scuola - Laboratori per crescere".

Il sindaco Luca Vecchi, prendendo spunto dal parallelismo tra Reggio e Toronto di Nicaso, ha quindi ribadito "la necessità di riflettere sul tema della diversità in un'epoca in cui in Europa rischia di non essere vissuta come elemento di qualità della convivenza, ma come produttore di paura". Dopo aver ricordato "l'impegno quotidiano dei servizi sociali, di un volontariato che si occupa di aiutare i disabili o chi soffre di ludopatia, della casa delle donne che da anni assiste chi ha subito violenza di genere, i 900 giovani richiedenti asilo che abbiamo ospitato in questi tre anni, ma anche le battaglie che Reggio ha condotto per le unioni civili o per la piena affermazione dei diritti dei ragazzi di origine straniera nati qui", il sindaco ha invitato a "proseguire questo cammino che dalla dimensione dell'io ci conduca alla dimensione del noi per contrastare la cultura della furbizia".

Dopo i saluti delle istituzioni, ha quindi preso avvio il dibattito con gli interventi di Stefano Amore, magistrato assistente di studio presso la Corte costituzionale e direttore della rivista Nova Itinera; Isabella Maria Stoppani, vicepresidente dell'Associazione nazionale avvocati e consigliera dell'Ordine degli avvocati di Roma; del generale Giuseppe Giove, comandante regionale dei Carabinieri Forestale e di Lorenzo Frattini, presidente di Legambiente Emilia-Romagna.

Il programma di oggi, martedì 4 aprile

Questa mattina la seconda giornata del Festival della legalità si è aperta al "Gobetti" di Scandiano (ore 9) con "C come Comunicazione O come on-line: par0le per riflettere" con il giornalista Daniele Poto e il saluto dell'assessore al Welfare Elisa Davoli.
A Reggio sempre l'Aula magna Manodori dell'Università di Reggio Emilia (ore 10) ospiterà il convegno "Etica, professioni & responsabilità sociale: una coniugazione possibile?". Dopo l'introduzione di Corrado Baldini, presidente del Consiglio dell'Ordine dei commercialisti di Reggio, interverranno, oltre ad Antonio Nicaso, Ignazio De Francisci, procuratore generale presso la Corte d'Appello Di Bologna; Alessandra Dino, docente di Sociologia giuridica dell'Università di Palermo; il commercialista reggiano e e Ifac Global Ambassador Giancarlo Attolini e la coordinatrice della Commissione Scuola dell'Anpi provinciale Fiorella Ferrarini. Nell'occasione, lo stesso presidente dei Commercialisti Baldini premierà per il protagonismo di studenti, docenti e dirigenti nello sviluppo della cittadinanza attiva contro le diverse forme di illegalità e mafia, il liceo Ariosto-Spallanzani, il "Matilde di Canossa", il liceo artistico "Chierici", l'istituto professionale "Galvani-Iodi", lo "Zanelli" e il Convitto nazionale "Corso" di Correggio con la targa Legalità militante a scuola - Laboratori per crescere.

Nel pomeriggio, nella Sala del Consiglio comunale di Bagnolo in Piano (ore 17.30), saranno invece protagoniste le donne di mafia e le donne contro la mafia. Dopo il saluto del sindaco Paola casali, del femminile nella criminalità mafiosa in Cosa nostra e nella 'ndrangheta parleranno rispettivamente Alessandra Dino ed Antonio Nicaso, docenti rispettivamente all'Università di Palermo e alla Queen's University di di Kingston (Canada).
Due appuntamenti, infine, alle 21: nella Sala Casini del Centro giovani di Scandiano dialogo tra il giornalista Emanuele Tirelli e don Giacomo Panizza, fondatore della comunità Progetto Sud, sul "Metalità mafiosa & regole criminali" (saluto dell'assessore ai saperi Alberto Pighini); nella Sala del Teatro-Rocca Estense di San Martino in Rio incontro con Alessandra Dino, saggista e studiosa del fenomeno mafioso dell'Università di Palermo, sul tema "Un racconto di vita, una storia di stragi" (saluto del sindaco Paolo Fuccio).

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Fino a sabato 8 aprile la settima edizione del Festival della Legalità diretto da Nicaso. Dal presidente Manghi solidarietà al sindaco di Quattro Castella e alla stampa reggiana.

Reggio Emilia, 3 marzo 2017

Con una quarantina di appuntamenti tra convegni, incontri, dibattiti, spettacoli e seminari formativi per docenti in 15 comuni della provincia, torna oggi, lunedì 3, a sabato 8 aprile "Noicontrolemafie", il Festival della legalità promosso per il settimo anno dalla Provincia di Reggio Emilia. L'edizione 2017 di "Noicontrolemafie" è stata presentata sabato mattina in Provincia dal presidente Giammaria Manghi e dalla vice Ilenia Malavasi insieme alla coordinatrice dello staff scientifico Rosa Frammartino e – in collegamento Skype – al direttore scientifico di "Noicontrolemafie", il saggista e storico dei fenomeni criminali Antonio Nicaso, docente della Queen's University di Kingston (Canada). Presenti anche sindaci o vice dei Comuni coinvolti nelle diverse iniziative ed i rappresentanti degli altri partner istituzionali della Provincia, tra cui Ordine dei Dottori commercialisti e degli Esperti contabili, coop sociale L'Ovile e Confcooperative, presenti con i presidenti Corrado Baldini e Valerio Maramotti e con il vicepresidente Matteo Iori.

"Questa settima edizione si arricchisce ulteriormente grazie a patrocini forti, come quello della Regione Emilia-Romagna, e a collaborazioni importanti, a conferma di una azione espansiva da parte di tutte le istituzioni, una sorta di cartello di soggetti intenzionati a scendere in campo da protagonisti rispetto al tema delle contrasto alle infiltrazioni malavitose", ha detto il presidente Giammaria Manghi ricordando anche come "questa settimana del Festival della legalità coincida con una fase molto particolare del processo Aemilia, che dovrebbe registrare la deposizione dell'ex prefetto De Miro e, a breve, anche un altro passaggio chiave, ovvero la testimonianza di noi rappresentanti di Provincia e Comuni costituitisi parte civile per spiegare dinnanzi al tribunale e dunque alla comunità quali sono le ragioni per cui le amministrazioni locali reggiane hanno intentata una causa senza precedenti".

Grande protagonista anche di questa edizione di Noicontrolemafie sarà il mondo della scuola, con le "tante iniziative che coinvolgeranno gli studenti, attraverso percorsi di cittadinanza attiva avviati già nei mesi scorsi, cui si aggiungono anche tre importanti momenti formativi per gli insegnanti al liceo Chierici", ha aggiunto la coordinatrice dello staff scientifico del Festival Rosa Frammartino. Lo stesso direttore scientifico Antonio Nicaso, in collegamento telefonico, ha sottolineato "il valore di questi prigetti che fanno sì che gli studenti reggiani in questa settimana non vadano semplicemente ad ascoltare qualche autorevole relatore, ma arrivino a questi confronti comunque importanti al termine di un progetto e di un lavoro in classe fondamentale sui temi della cittadinanza attiva di cui va dato atto agli insegnanti reggiani".

"E' un lavoro che, grazie alla Provincia, dura ormai da dieci anni coinvolgendo circa cinquemila ragazzi ogni anno e che ha contribuito alla crescita di una coscienza e di una consapevolezza individuale, ma anche di comunità, una sorta di contaminazione positiva che può garantire un antidoto contro le infiltrazioni di cui abbiamo sempre più bisogno", ha aggiunto la vicepresidente con delega all'Istruzione Ilenia Malavasi.
Tra i sindaci dei Comuni protagonisti di questa edizione di Noicontrolemafie anche il primo cittadino di Quattro Castella Andrea Tagliavini, al quale il presidente Manghi ha voluto ribadire "la vicinanza mia personale e delle istituzioni che rappresento, conoscendone l'onesta e serietà". "I convegni sono importanti, ma è importante anche ogni occasione che ci permette di ribadire che siamo vicini a tutti coloro che, a schiena dritta, testimoniano il proprio impegno antimafia – ha detto Manghi – Questo vale anche per il mondo dell'informazione reggiano, una informazione militante che fa testimonianza, alla quale pure è toccato essere chiamati in causa pesantemente ed alla quale va il nostro sostegno".

Il 7 aprile il presidente del Senato in Sala del Tricolore

Tra i circa quaranta appuntamenti in programma dell'edizione 2017 di Noicontrolemafie, spiccano l'incontro ad invito di venerdì 7 aprile (ore 10) in Sala del Tricolore con il presidente del Senato Pietro Grasso e l'inviata speciale del Tg1 Rai Maria Grazia Mazzola su "Le mafie alla conquista dei giovani" e il dialogo sui temi della legalità "Gli studenti domandano, le istituzioni rispondono" di giovedì 6 aprile (ore 10, Teatro Re-Giò in via Agosti) con la presidente dell'istituto Cervi Albertina Soliani, il prefetto di Reggio Raffaele Ruberto, il presidente della Provincia Giammaria Manghi e il sindaco Luca Vecchi, cui seguirà lo spettacolo "Io pretendo la mia felicità" con gli studenti del liceo psicopedagogico Margherita di Palermo protagonisti di una commovente esperienza di scrittura collettiva; il convegno di venerdì al teatro Ruggeri di Guastalla (ore 10) su "La legalità nella morsa della corruzione: un problema senza confini?" con, tra gli altri, il procuratore capo del Tribunale di Catanzaro Nicola Gratteri, il commissario dell'autorità nazionale anticorruzione Michele Corradino, il magistrato del Consiglio di Stato Alberto Vannucci e Anna Maria Torre, figlia di Marcello Torre, sindaco vittima innocente di camorra.

Sabato 8 il gran finale: alla mattina nell'Aula magna Manodori dell'Università in viale Allegri (ore 10) il convegno su "Criminalità, mafie e terrorismi: una sfida globale" con il procuratore generale presso la Corte d'Appello di Bologna Ignazio De Francisci, il procuratore capo del Tribunale di Catanzaro Nicola Gratteri, la sostituto procuratore della Repubblica del Tribunale di Palermo Giorgia Spiri, e il consigliere presso la Corte d'Appello di Palermo Mario Conte; al pomeriggio (Auditorium del Credem in via Emilia San Pietro, ore 17.30) il dibattito promosso in collaborazione con l'Ordine dei commercialisti su "Il consulente nel mondo economico" che, oltre allo stesso Gratteri, vedrà intervenire il professore di Etica delle Professioni dell'Università Luiss di Roma Samuele Sangalli e il presidente dell'Odec di Reggio Emilia Corrado Baldini.

Il programma della prima giornata

Ad aprire la settimana di Noicontrolemafie il dibattito sul tema "Pianeta Terra, casa comune: dal pensiero ecologico globale alle norme che aiutano la prevenzione". Dopo l'introduzione del direttore scientifico di Noicontrolemafie Antonio Nicaso ed i saluti del prefetto Raffaele Ruberto, del presidente della Provincia di Reggio Emilia Giammaria Manghi e del sindaco Luca Vecchi, ne discuteranno Stefano Amore, magistrato assistente di studio presso la Corte costituzionale e direttore della rivista Nova Itinera; Isabella Maria Stoppani, vicepresidente dell'Associazione nazionale avvocati e consigliera dell'Ordine degli avvocati di Roma; il generale Giuseppe Giove, comandante regionale dei Carabinieri Forestale e Lorenzo Frattini, presidente di Legambiente Emilia-Romagna. Previste anche letture da parte dell'attore e regista Andrea Gherpelli.

Sempre oggi altri appuntamenti sono in programma all'istituto Zanelli di Reggio (ore 11, "Storie di mafia & antimafia da nord a sud" con il giornalista Sandro De Riccardis), al Centro polifunzionale Del Rio in via XXIV Maggio a Barco di Bibbiano (ore 21, "Mafie al Nord: si potevano riconoscere prima?" con i giornalisti Sabrina Pignedoli e Sandro De Riccardis ed il saluto del sindaco Andrea Carletti) e nella Biblioteca comunale a Palazzo Baccarini in piazza Roma a Campagnola (ore 21, "A come Azzardo M come Mafia: parole per riflettere" con il giornalista Daniele Poto e il saluto del sindaco Alessandro Santachiara).

Tre seminari di formazione per docenti

Alle 15 di oggi, nella Sala delle colonne del liceo artistico Chierici in via Nobili a Reggio, si terrà inoltre il primo di tre seminari con attestato di partecipazione per dirigenti e docenti dei tre ordini scolastici della provincia. Sarà lo stesso Antonio Nicaso ad affrontare il tema "Mafie & mafiosi in scena": gli altri due seminari per docenti (sempre dalle 15 alle 17 al liceo artistico Chierici) sono in programma mercoledì 5 ("Giovani che costruiscono futuro: la scuola come laboratorio di riscatto" con Mariarosaria Russo, preside della scuola Piria di Rosarno affidataria della gestione di beni confiscati alla 'ndrangheta) e giovedì 6 aprile "Media & camorra: dallo stereotipo alla narrazione", con Marcello Ravveduto, sociologo e docente dell'Università di Salerno).


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Tra via Stradone e via Roma che collega San Martino in Rio a Correggio. I lavori, costati 2 milioni e realizzati violando il Patto di stabilità, hanno previsto anche una ciclopedonale.

Reggio Emilia, 2 febbraio 2017

Sarà aperta al traffico domani, contestualmente alla sigla del verbale di consegna anticipata delle opere eseguite da parte dell'appaltatore, la nuova rotatoria realizzata dalla Provincia di Reggio Emilia nell'ambito dei lavori della Variante di Osteriola a San Martino in Rio. Il progetto ha previsto anche l'allargamento della Sp 105 nel tratto compreso tra la parrocchia di Stiolo e l'incrocio con via Cà Bruciata attraverso il tombamento dei fossati sui due lati della strada e la realizzazione di una pista ciclopedonale a fianco della stessa Sp 105, tra Molino di Gazzata e Stiolo.

"Si tratta di un'opera attesa da tempo dalla comunità, molto importante per la sicurezza di automobilisti, pedoni, ciclisti e di chi abita lungo la Sp 105, che rappresenta il naturale e necessario completamento della Variante Sud di San Martino in Rio, realizzata nell'ambito dell'accordo di programma stipulato nel 1998 ad integrazione dell'atto di accordo tra Tav e Provincia relativo agli interventi sulla viabilità funzionali all'Alta velocità", dichiara il presidente Giammaria Manghi.

La nuova rotatoria di Osteriola collega via Stradone, in un tratto di Sp 105 sufficientemente ampio per accogliere una circolazione più intensa, con via Roma, particolarmente frequentata dai mezzi pesanti in transito da Campogalliano verso San Martino e Correggio. Il limite di velocità, nei tratti previsti dalla segnaletica installata nei pressi della rotatoria, sarà di 50 km/h per motivi di sicurezza della circolazione.
Avviati lo scorso aprile, i lavori – per un importo di due milioni di euro – sono stati eseguiti dall'impresa S.I.P Società Industrie Pietrisco Spa di Collecchio e rientrano tra quelli che la Provincia di Reggio Emilia ha deciso di sbloccare violando il Patto di stabilità in considerazione della indispensabilità di questi interventi, da tempo concordati con il Comune e i cittadini nel corso di diverse assemblee pubbliche.

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Mercoledì, 22 Febbraio 2017 09:27

Sulla scuola reggiana gli effetti del baby-sboom

Scuola - Presentato l'Annuario della Provincia curato da Luciano Bonacini e Silvia Ballabeni: iscritti in lieve diminuzione a quota 83.246 soprattutto per il quarto calo consecutivo nel settore 0-6 anni.

Reggio Emilia, 22 febbraio 2017

Continua la frenata della popolazione scolastica reggiana, frutto del quarto calo consecutivo nel settore 0-6 anni (nidi e soprattutto scuole dell'infanzia) che inizia a riverberarsi anche su elementari (praticamente stabili) e medie (un centinaio di studenti in meno rispetto all'anno prima), mentre continuano a crescere gli iscritti alle superiori. E' quanto attesta l'ultimo numero dell'Annuario della Scuola reggiana, l'importante pubblicazione curata dal professor Luciano Bonacini e da Silvia Ballabeni per la Provincia e l'Ufficio scolastico regionale (ex Provveditorato agli studi) che da oltre vent'anni fornisce a tutti gli operatori della scuola, in modo esauriente e dettagliato, un quadro informativo quantitativo e qualitativo del sistema educativo provinciale.

In questo anno scolastico 2016/17 il numero complessivo di alunni e studenti reggiani (che da questa edizione dell'Annuario non considera più gli iscritti ai corsi serali) si attesta a 83.246 unità, con un calo di 39 alunni rispetto all'anno scolastico 2015/16. Gli iscritti alle scuole non statali risultano essere 16.634, pari al 20% dell'intera popolazione scolastica (ma a ben il 77,5% nel segmento prescolare 0-6 anni).
Significativo il confronto con l'Annuario dell'anno scolastico 2006/7, che registrava una popolazione complessiva di 73.641 iscritti: in dieci anni l'aumento è di quasi diecimila studenti (+13%), ma è relativo in pratica ai primi sei anni fino al picco di 83.038 iscritti del 2012/13, dato rispetto al quale negli ultimi anni si registra una sostanziale stabilità.

"Sono dati che risentono degli effetti della denatalità, un'onda lunga che tra una decina di anni raggiungerà presumibilmente anche le superiori, dove invece la popolazione scolastica continua a crescere", ha esordito il presidente della Provincia di Reggio Emilia, Giammaria Manghi presentando "un appuntamento positivamente rituale con uno strumento che la Provincia ha voluto fortemente mantenere per la sua importanza, in quanto la scuola è lo specchio della nostra società: l'Annuario, fotografando chi cresce e viene consegnato al mondo degli adulti, ci fornisce infatti anticipazioni determinanti per comprendere un contesto sociale molto più ampio". Dopo aver ringraziato i due curatori, nonché la dirigente Anna Campeol e il personale del Servizio Scuola "per l'importante lavoro svolto, non scontato considerando la dimensione piuttosto stretta sulle pertinenze rimaste alla Provincia", il presidente Manghi si è quindi soffermato "su due dati particolarmente significativi, ovvero le percentuali di studenti stranieri e disabili - rispettivamente del 16,1% e del 3,7% - che confermano come quella reggiana sia una scuola inclusiva che cerca di dare opportunità a tutti, mentre i dati sul'insuccesso scolastico ci inducono a riflettere sui disagi di una fase delicata come quella dell'adolescenza".

La vicepresidente con delega all'Istruzione della Provincia di Reggio Emilia, Ilenia Malavasi, dopo aver a sua volta ribadito "l'importanza anche ai fini della programmazione di questo Annuario, che rappresenta una buona prassi di questa Provincia nel contesto regionale" ha quindi illustrato nel dettaglio i dati, a partire appunto del progressivo calo di iscritti nella fascia 0-6 anni "frutto della denatalità, ma anche di un contesto economico che continua purtroppo a essere problematico e che porta molte famiglie a trattenere i bambini a casa" e sottolineando "il dato di rilievo a livello nazionale della totalità di istituti del primo ciclo di istruzione organizzati in modo comprensivo, che confermano come il sistema reggiano sia precursore di ogni riforma".

Il professor Luciano Bonacini si è quindi soffermato sui risultati scolastici: "Nelle medie, all'ottavo anno della reintroduzione dei voti numerici, dopo l'impatto iniziale che aveva visto un'impennata degli insuccessi, la percentuale degli alunni respinti è andata costantemente diminuendo attestandosi nel 2015/16 al 2,3%, sensibilmente inferiore a quella dell'anno precedente – ha detto – Aumenta invece dal 12,5% al 13,5% la percentuale dei respinti alle superiori, soprattutto nel biennio, mentre le femmine continuano a ottenere risultati migliori dei maschi e gli stranieri hanno una percentuale di insuccesso nei professionali del 40% rispetto al 23% generale". Bonacini ha quindi sottolineato "la diversità di risultati tra diverse scuole medie inferiori, al di là delle percentuali di alunni stranieri, con scuole dove di supera l'8% di respinti come Castellarano e Rubiera ed altre, come le due Pertini di Reggio, che invece non hanno alcun bocciato, segno che evidentemente qualcosa aleggia nell'ambito dei collegi docenti".

L'altra curatrice dell'Annuario, Silvia Ballabeni della Provincia, ha quindi illustrato le scelte degli studenti in ambito universitario - "Le facoltà che attraggono di più i giovani reggiani sono Scienze della Comunicazione e dell'Economia (42%) e Scienze della Formazione (29%), seguite da Ingegneria (15%), Medicina e Chirurgia (9%) ed infine Agraria (5%)" – mentre Luciano Rondanini, già Dirigente tecnico del Miur, si è soffermato sui "positivi risultati che la Legge sulla buona scuola produrrà in particolare con l'obbligatorietà e l'inserimento nella maturità dell'alternanza-scuola e a favore degli studenti disabili con una maggiore stabilità degli insegnanti di sostegno". "Resta invece problematico – ha concluso – il passaggio cruciale tra la scuola media e le superiori, dove nel Reggiano non siamo ancora abbastanza incisivi".

In conclusione è intervenuto lo stesso dirigente dell'Ufficio scolastico regionale XI Reggio Emilia Antimo Ponticiello che ha definito "l'Annuario uno strumento di analisi in cui crediamo molto per migliorare la progettualità scolastica in quella che, per popolazione scolastica, è la terza provincia dell'Emilia-Romagna, con una presenza davvero significativa di studenti stranieri o disabili e una grande cooperazione interistituzionale nel governare i singoli casi, oltre che i dato macro: sul sostegno, in particolare, molte scuole lavorano su progettualità in grado di potenziare gli organici".

I numeri principali della scuola reggiana

Da 23 anni la Provincia di Reggio Emilia, in collaborazione con l'Ufficio Scolastico Regionale - Ufficio XI - Reggio Emilia, mette a disposizione degli operatori del mondo della scuola l'Annuario della scuola reggiana, una pubblicazione che, in modo esauriente e dettagliato, presenta con cadenza annuale un quadro informativo sia quantitativo che qualitativo del sistema scolastico provinciale.

I dati - raccolti dai curatori dell'Annuario Luciano Bonacini e Silvia Ballabeni - registrano una complessiva stabilità della popolazione scolastica: il numero degli studenti reggiani si attesta a 83.246 unità, con un lieve calo di 39 alunni rispetto all'anno scolastico 2015/16. Nelle scuole statali, l'aumento è dello 0,09% nella scuola primaria e del 2% nella scuola secondaria di II grado, mentre nella scuola secondaria di I grado si è registrato un calo dello 0,7%. Nel segmento 0-6 anni si conferma per il quarto anno consecutivo un calo di iscritti, che passano da 4.350 a 4.338 nei servizi per la prima infanzia e da 14.563 a 14.124 nella scuola dell'infanzia.

Per quanto riguarda la scuola secondaria di II grado, nel 2016/17 gli iscritti nell'area liceale sono il 35,4% (-1,7%), segue l'area tecnica, che si attesta al 34,3% (+1,7%), infine quella professionale, i cui iscritti sono il 30,3% come lo scorso anno scolastico.

Dalle pagine dell'Annuario emergono chiaramente anche diversi aspetti peculiari del sistema scolastico reggiano, che si conferma come inclusivo ed accogliente, con una presenza di alunni stranieri sul totale della popolazione scolastica delle scuole statali pari al 16,1%, percentuale significativa anche se in leggero calo rispetto all'anno scolastico precedente, di cui oltre il 65% sono nati in Italia. Anche la presenza di alunni disabili nelle scuole statali reggiane si conferma rilevante (il 3,7% sul totale degli alunni) ed in continua crescita nella scuola secondaria di II grado, a riprova della tendenza al prolungamento degli studi.

I risultati scolastici del 2015/16 nelle scuole secondarie di I grado vedono un ulteriore miglioramento: la percentuale di alunni respinti, dopo l'impennata nell'anno scolastico 2008/09 dovuta alla reintroduzione dei voti numerici in cui era salita al 5%, è diminuita costantemente arrivando al 2,3%. Nelle scuole secondarie di II grado, al contrario, i risultati complessivi sono peggiorati rispetto all'anno scolastico precedente. La percentuale di alunni respinti è del 13,5% (+1% rispetto allo scorso anno): in dettaglio, nel primo biennio, che rappresenta il passaggio più difficile dell'intero percorso scolastico, è il 18,9% (+1,3%), nel triennio è l'8,7% (+0,8%).
Una sezione della pubblicazione è inoltre dedicata ad un focus sulla mobilità degli studenti delle scuole secondarie di II grado, nel quale viene evidenziato come gli interventi di progressivo potenziamento dei poli scolastici distrettuali operati dalla Provincia nell'ultimo ventennio abbiano portato ad una significativa riduzione della mobilità verso le scuole di Reggio Emilia sia da parte degli studenti provenienti dalla provincia che da fuori.

L'Annuario, che viene distribuito gratuitamente ai numerosi soggetti che operano nel sistema d'istruzione del territorio provinciale e regionale, è disponibile anche in formato elettronico sul sito della Provincia di Reggio Emilia www.provincia.re.it  nella sezione "Scuola e Università".

 

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