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Mezzi e uomini del Servizio Infrastrutture della Provincia, insieme alla Polizia provinciale, sono intervenuti ieri pomeriggio sulla Sp 18 in località Rio Re di Ligonchio, bloccata da una slavina che, fortunatamente, non ha provocato danni a persone o cose. La strada è stata riaperta al transito poco prima delle 17.

Dopo l'intervento al passo di Pradarena sulla Sp 18, liberata da una slavina, la pattuglia della Polizia provinciale ha prestato soccorso a un capriolo stremato dal freddo. L'animale, che all'arrivo della vettura degli agenti si è accasciato al suolo sulla Sp 59 Villa Minozzo-Ligonchio, è stato assistito in attesa del trasferimento al centro di recupero animali selvatici di San Polo.

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Pubblicato in Cronaca Reggio Emilia

Traffico garantito, anche se rallentato, su tutti i quasi mille chilometri di strade gestiti dalla Provincia di Reggio Emilia.

Al lavoro già dalla notte, con le operazioni di salatura, la task-force antineve che anche quest'anno la Provincia di Reggio Emilia ha predisposto, formata da 129 lame, 62 salatori e 2 frese, oltre a 37 uomini, tra tecnici (6), sorveglianti (12) ed operai stradali (19), in aggiunta alle pattuglie della Polizia provinciale.

Di prima mattina le temperature particolarmente basse non hanno consentito di portare "a nero" il piano viabile, operazione resasi via via possibile con il trascorrere delle ore e l'innalzamento della temperatura. Il traffico sulle strade della provincia, anche se rallentato, è avvenuto regolarmente, favorito anche dal blocco della circolazione dei mezzi con massa superiore alle 7,5 tonnellate disposto dalla Prefettura. Proprio due mezzi pesanti hanno creato problemi sulla Sp 20 tra San Sisto e Poviglio - dove di prima mattina un camion si è adagiato di fianco ma in banchina, senza dunque bloccare la circolazione – e nel primo pomeriggio sulla Sp 513 a Cola di Vetto.

Verso le 14.30 un autoarticolato è infatti rimasto bloccato dalla neve e al momento il traffico è regolato dalla Polizia provinciale nell'attesa che i mezzi antineve consentano all'autista di ripartire e raggiungere un'area di sosta.

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Fonte: Provincia di Reggio Emilia

Il presidente della Provincia Manghi ha aperto insieme al sindaco Vecchi e al vescovo "NoiAltri", due giornate di confronti e scambi di pratiche sui temi delle migrazioni.

Reggio Emilia, 1 febbraio 2018

Il presidente della Provincia di Reggio Emilia, Giammaria Manghi, ha partecipato ieri mattina al Centro Malaguzzi alla sessione plenaria che ha aperto "NoiAltri", due giornate di confronti e scambi di pratiche sui temi delle migrazioni, dei nuovi paesaggi sociali, delle comunità inclusive e delle nuove generazioni: un dibattito, insieme al vescovo Massimo Camisasca e al sindaco Luca Vecchi, sul tema "Le comunità future: aperte, coese e solidali".

Per comprendere "l'approccio culturale lucido e costruttivo che Reggio Emilia ha avuto rispetto alle sfide di questi anni", il presidente Manghi è partito dalla propria esperienza personale di insegnante di scuola primaria nella Bassa, "un'area profondamente interessata dal fenomeno migratorio, dove la stagione della mobilità internazionale avviatasi negli anni Novanta ha portato nel tempo in certe sezioni della scuola del'infanzia ad avere la metà dei bambini non italiani e con percentuali compositive medie delle popolazioni nei comuni dell'area Nord attorno al 20 per cento di stranieri".

"La trasformazione della composizione sociale e i suoi effetti li ho visti lì, insegnando 13 anni nelle scuole, un laboratorio straordinario per capire cosa vuole dire integrazione per noi – ha detto il presidente della Provincia – Perché è attraverso l'animo trasparente e molto nitido dei bimbi, non condizionato da nulla, che abbiamo la testimonianza del fatto che l'incontro è possibile".

"Questo è il manifesto di come si fa davvero, qui, l'integrazione e allora non bisogna arrivare ai giorni nostri e alle emergenze, di cui abbiamo contezza, per ragionare su una società che già da quegli anni ha intrapreso e continua a intraprendere questo percorso di trasformazione – ha proseguito Manghi – Certo, ci sono i picchi emergenziali, c'è un tema anche quantitativo col quale misurarsi, ma le regole del gioco non cambiano e noi un cammino lo abbiamo intrapreso, e lo abbiamo fatto nel segno dell'integrazione nei confronti della diversità intesa come ricchezza".

La sfida è dunque come continuare a declinare, nel quotidiano, questa scelta compiuta da tempo, "con la consapevolezza che integrazione significa anche modifica dei contesti, perché se vogliamo integrare dobbiamo prevedere culturalmente la disponibilità a un confronto che, in modo equilibrato e rispettoso di ciò che siamo, consenta anche ad altri di trovare un proprio spazio".
Altro passaggio fondamentale "per non fermarsi all'integrazione intesa come semplice slogan" è quello di sapersi confrontare con il pregiudizio, comunque presente, "che come ci ricorda Bobbio nell'Elogio della mitezza è una convinzione erronea voluta fermamente per vera": "Proprio le scuole, ma anche tante associazioni sportive reggiane, hanno agito sull'integrazione elidendo quella dimensione di pregiudizio che ci consegna lucidamente Bobbio - ha proseguito il presidente della Provincia - La sfida del resto è questa: non negare le complessità, le trasformazioni sociali che vanno comprese, accompagnate, lette e spiegate, ma tenere sempre e comunque presente quell'assunto di partenza che ci è dato da esperienze di vita quotidiana che dimostrano come anche i cambiamenti ingenti possano essere gestiti".

"La nostra comunità lo ha fatto e per questo siamo stati in grado, negli ultimi tre, quattro anni, di reggere sostanzialmente con maturità gli effetti delle stagioni e delle logiche del mondo afferenti a dimensioni di povertà che solo chi ha fatto esperienze di cooperazione internazionale può forse comprendere davvero – ha concluso Manghi – Questa nostra capacità di inclusione e di accoglienza vera è il tracciato che dobbiamo continuare a seguire e ci riusciremo se avremo lo sguardo dei bambini e di quello che avviene quotidianamente nei laboratori delle nostre scuole: solo così saremo in grado di proseguire questo cammino con maturità, non nascondendo i problemi, ma affrontandoli, restituendo quella positività che la pluralità culturalmente ci offre e che fa divenire davvero una ricchezza lo stare insieme da parte di persone che provengono da varie parti del mondo".

 

Fonte: Provincia di Reggio Emilia

Sono stati ben 435 i richiedenti asilo che, nel corso dello scorso anno, hanno volontariamente prestato attività attraverso progetti di cittadinanza attiva in 32 dei 42 comuni reggiani: dalla cura del verde e del patrimonio pubblico alla manutenzione di impianti sportivi, dalla gestione dei rifiuti alle biblioteche.

Il bilancio, decisamente positivo considerando che attualmente sono poco più di 1.600 i profughi ospitati nel Reggiano, è stato tracciato questa mattina in Provincia dal presidente Giammaria Manghi insieme all'assessore alla Città interculturale del Comune di Reggio Emilia Serena Foracchia ed ai presidenti di Auser e Dimora d'Abramo, Sandro Morandi e Luigi Codeluppi.

Proprio in Provincia, poco meno di un anno fa, con il coordinamento della Prefettura era stato infatti avviato con Auser e Dimora d'Abramo un lavoro che ha poi portato alla stesura del Protocollo che ha reso possibile l'attivazione di gran parte dei progetti di cittadinanza attiva svoltisi nel corso del 2017. "Per coerenza rispetto agli impegni presi, ed anche per il valore dei risultati ottenuti da un sistema che ha messo in campo oltre 400 persone, abbiamo ritenuto dunque doveroso dar conto del lavoro svolto, in particolare alla vigilia di appuntamento importante come il Forum sull'immigrazione che mercoledì e giovedì offrirà un momento di confronto di pensiero maturo e serio sul tema dell'accoglienza", ha esordito il presidente della Provincia di Reggio Emilia, Giammaria Manghi.

"Due, in particolare, gli obiettivi che ci eravamo dati – ha aggiunto il presidente della Provincia - Rendere più omogenea la distribuzione territoriale dei richiedenti asilo, perché la solidarietà deve essere diffusa nel territorio, e in questo abbiamo progredito di molto come dimostrano i ben 32 comuni stabilmente coinvolti nei progetti di cittadinanza attiva. Secondo, accompagnare questa accoglienza con attività di cui potessero beneficiare le singole comunità, ma soprattutto gli stessi richiedenti asilo, per poter dare compimento alla propria dimensione umana: permettendo loro, nel caso non trovino lavoro, di rendersi comunque utili e dare il senso della restituzione di quanto una persona riceve nel momento della accoglienza".

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L'assessore alla Città interculturale Serena Foracchia ha quindi illustrato la corposa attività realizzata dal Comune di Reggio Emilia, che da solo ha coinvolto 148 richiedenti asilo "in una attività di inserimento basata su tre cardini: il volontariato, inteso come sentirsi parte di una comunità; la conoscenza della lingua italiana, perché solo se si è padroni del mezzo di comunicazione si può prendere parte alla vita cittadina; i tirocini previsti dal progetto Sprar, il Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati, che nel corso dei 2017 hanno coinvolto 82 persone".

Particolarmente significativi anche i dati relativi all'insegnamento della lingua italiana: "La rete Diritto di parola ha accolto ben 3.700 persone per oltre 24.000 ore di lezione, quasi interamente garantite sempre attraverso il volontariato", ha sottolineato l'assessore Foracchia.
Il presidente di Auser, Sandro Morandi, ha ricordato come "lo scorso febbraio, quando proprio in questa sala iniziammo a ragionare sui progetti di cittadinanza attiva per i richiedenti asilo, timori e perplessità non mancassero, ma ora possiamo affermare che l'esperienza avviata è veramente molto bella ed importante non solo perché creano valore per le comunità, ma soprattutto perché accrescono le relazioni tra le persone".

"Soddisfazione per lavoro svolto insieme a istituzioni e amministrazioni locali" è stata infine espressa dal presidente della Dimora d'Abramo, Luigi Codeluppi: "Se si prova a lavorare come comunità ognuno è più sostenuto e incoraggiato a fare la propria parte: servono tempo e impegno, ma insieme i cambiamenti e le difficoltà si possono affrontare ed è possibile creare maggiore comprensione, e dunque maggiore coesione, sul territorio".
Hanno concluso la mattinata le testimonianze del responsabile dell'Auser di Rubiera – "dove la metà dei richiedenti asilo dopo il volontariato ha trovato un'occupazione" – e di un giovane profugo del Gambia impegnato come volontario a Palazzo Magnani.

Nel dettaglio, dei 435 richiedenti asilo coinvolti in progetti di cittadinanza attiva 189 lo hanno fatto attraverso la convenzione con l'Auser, 9 attraverso l'Albo comunale del volontariato e 237 attraverso 44 associazioni o enti di varia natura (centri sociali, biblioteche, parrocchie, centri per anziani, polisportive, pro-loco, associazioni culturali o di assistenza).

(Fonte: Provincia di Reggio Emilia)

Il presidente della Provincia di Reggio Emilia, Giammaria Manghi, ha preso parte questa mattina nella sinagoga di via dell'Aquila alla cerimonia di celebrazione del Giorno della memoria.

Dopo aver ricordato come "il presidente Mattarella abbia definito in modo nitido quanto buio e spettrale sia stato quel periodo di storia italiana e quanto grande la sofferenza provocata", nel suo intervento ha invitato gli studenti a non dimenticare che "al centro di questa giornata c'è lo sterminio di milioni di persone, dato drammaticamente oggettivo di una pagina di storia, anche italiana, che ha abbruttito pesantemente il profilo dell'essere umano".

"La premessa di questo sterminio sono appunto le leggi razziali, di cui ricorrono gli 80 anni dalla loro promulgazione, ossia quella classificazione delle persone che rappresenta l'esatto contrario del principio basilare del nostro vivere comune che poi, in modo felice, la nostra Costituzione avrebbe fissato con l'articolo 3 basato sulla dignità e sull'uguaglianza di tutti, senza distinzione alcuna – ha detto il presidente Manghi – Questa grande stortura, che avrebbe poi portato al folle massacro di milioni di persone, era stata preceduta nell'estate del 1938 dall'uscita di un Manifesto sulla razza, elaborato da presunti intellettuali e presunti scienziati che provavano a determinare un fondamento ideologico di giustificazione a quanto sarebbe poi accaduto, con l'infelice scopo di coinvolgere l'intera comunità nella convinzione che quella fosse la strada da seguire".

"Di fronte alla necessità, sempre profonda, di attualizzare il portato storico rispetto al tempo che viviamo – ha aggiunto - non possiamo allora che riflettere con preoccupazione su certi segnali che ancora oggi si colgono e che inducono, in modo sottile o più evidente, a reintrodurre il tema della distinzione tra le persone in una evidente distorsione di natura culturale che è inaccettabile, perché rischia di condurci ad una sorta di assuefazione ad un pensiero penetrante che potrebbe avere effetti simili a quelli di 80 anni fa", ha proseguito Manghi.

Per il presidente della Provincia di Reggio Emilia "non possono dunque passare inosservati gli adesivi in cui Anna Frank appare con la maglia della squadra di calcio rivale o certe evocazioni della razza che spuntano nel dibattuto politico italiano, così come un rigurgito neofascista percepito inizialmente con un po' di leggerezza, ma che in realtà tenta anche attraverso i social media di infiltrarsi soprattutto tra le nuove generazioni".

"Su questo dobbiamo essere tutti molto attenti, perché qui si gioca la partita vera del futuro della nostra comunità e della democrazia che si è generata col sacrificio di tante persone – ha continuato Manghi - Si provano a sminuire gesti, frasi, comportamenti ed azioni sulle quali la nostra testimonianza deve essere forte e inderogabile, dobbiamo essere in campo quotidianamente con i nostri comportamenti a partire dalle istituzioni, da realtà come Istoreco, che svolge un ruolo fondamentale sulla ricerca, sul coinvolgimento delle scuole, sulla diffusione delle testimonianze, sull'esperienza della memoria". "I rappresentanti delle istituzioni devono esercitare il loro ruolo nella nitidezza dei comportamenti, ma soprattutto nella chiarezza della esplicitazioni dei principi inderogabili del nostro vivere comune", ha concluso il presidente della Provincia annunciando che per il quinto anno parteciperà a un Viaggio della memoria, "per accompagnare gli studenti in una di quelle esperienze che devono diventare traccianti nei loro percorsi di vita". "Solo nella grande tenuta collettiva della comunità democratica possiamo trovare un modo per erigere quel muro - in una stagione in cui il mondo si interroga sulla mobilità delle persone, sui temi dell'accoglienza e dell'uguaglianza tra le persone - che è indispensabile per non tornare indietro, perché ci vuole davvero un attimo per riscrivere la storia senza fare tesoro degli errori e degli orrori del passato".

Fonte: Provincia di Reggio Emilia

Mercoledì, 24 Gennaio 2018 16:28

Ponti sul Po: interventi urgenti per oltre 23 milioni

Via libera dalla Conferenza Unificata ai finanziamenti del Ministero delle Infrastrutture Il presidente dell'Upi Manghi: risorse per le Province di Parma, Piacenza e Reggio Emilia. 

24 gennaio 2018

Arriveranno in Emilia-Romagna ben 23,3 dei 35 milioni stanziati dal Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti per interventi di emergenza sui ponti dell'asta del fiume Po.

Oggi pomeriggio la Conferenza Unificata ha infatti approvato lo schema di riparto dei fondi previsti dal Decreto fiscale (Legge 172 del 4 dicembre 2017) che saranno trasferiti alle Province interessate. "Per i nostri territori si tratta di un'ottima notizia perché consentirà di effettuare lavori fondamentali per la sicurezza di infrastrutture strategiche e per i cittadini che quotidianamente le utilizzano", dichiara il presidente della Provincia di Reggio Emilia e presidente regionale dell'Unione delle Province d'Italia, Giammaria Manghi, che era nella delegazione dell'Upi nazionale che ha partecipato oggi ai lavori della Conferenza Unificata a Palazzo Cornaro a Roma.

"Nel dettaglio, 12 milioni arriveranno alla Provincia di Parma per finanziare integralmente due interventi particolarmente urgenti sui ponti che collegano Parmense e Cremonese, quello tra Colorno e Casalmaggiore e il ponte Verdi tra Ragazzola e San Daniele Po – aggiunge il presidente regionale dell'Upi - Altri 7,5 milioni andranno alla Provincia di Piacenza per un intervento da 10 milioni a Castelvetro, mentre la Provincia di Reggio Emilia si è vista finanziare 3,8 dei 5 milioni previsti per la messa in sicurezza del ponte tra Guastalla e Dosolo di Mantova".

"Solamente nel Reggiano, la Provincia ha in carico ben 960 chilometri di strade e circa 630 tra ponti, gallerie e viadotti – conclude il presidente Manghi – L'intervento tra Guastalla e Dosolo, concordato con la Provincia di Mantova, prevede la manutenzione straordinaria del manufatto in particolare del cemento armato, dei giunti e delle strutture di appoggio da pianificare sulla base delle indagini dettagliate che verranno effettuate".

 

Fonte: Provincia di Reggio Emilia

Martedì, 16 Gennaio 2018 16:05

Frane, entro giovedì accesso pedonale a Miscoso

Il presidente Manghi fa punto sui lavori in corso per fronteggiare i danni, per quasi 6,4 milioni, provocati dall'ondata di maltempo di metà dicembre: "A Ramiseto tempi finora rispettati".

Reggio Emilia, 16 gennaio 2018

Procede speditamente - grazie alle condizioni meteo favorevoli e all'impegno delle imprese, che hanno lavorato anche sabato e domenica – l'intervento di ripristino disposto dalla Provincia di Reggio Emilia a Miscoso di Ramiseto, frazione di Ventasso che da circa un mese deve sopportare i disagi dovuti alla chiusura della Sp 15 a causa di una serie di movimenti franosi.

"Entro giovedì, rispettando gli impegni presi con abitanti e Comune, contiamo di aprire l'accesso pedonale che permetterà di ripristinare un collegamento diretto verso valle, oggi possibile solo risalendo verso il passo del Lagastrello e il Parmense con inevitabile allungamento dei tempi di percorrenza - conferma il presidente della Provinicia di Reggio Emilia, Giammaria Manghi – Per la fine di gennaio, sempre compatibilmente con le condizioni atmosferiche, contiamo invece di riaprire il transito a senso unico alternato ai veicoli fino a 35 quintali".

Quella di Miscoso è la situazione più delicata della serie di frane e smottamenti provocata dall'ondata di maltempo che si è abbattuta sulla nostra provincia il 9 e il 13 dicembre scorsi, quando a precipitazioni già abbandonanti si è sovrapposto un fenomeno di inversione termica (temperature sopra lo zero sul crinale e sotto lo zero nella fascia da Castelnovo Monti a Villa Minozzo), con problematiche di gelicidio nella fascia di media montagna e incremento degli apporti idraulici verso valle dovuti al repentino scioglimento della neve.

"A seguito delle attività di monitoraggio e verifica che abbiamo immediatamente effettuato, abbiamo già rendicontato all'Agenzia regionale di Protezione civile danni alla viabilità per 6 milioni e 370.000 euro, 5 dei quali relativi alle strade provinciali e i rimanenti a quelle comunali – continua il presidente Manghi - Per quanto riguarda la viabilità provinciale l'area del crinale più colpita è il Ramisetano, nel comune di Ventasso, dove lungo la Sp 15, nel tratto tra il centro abitato di Ramiseto e Miscoso, sono stati registrati ad oggi 15 movimenti franosi, a cui si aggiungono due smottamenti sulla Sp 91 a Vaglie di Ligonchio e altri due sulla Sp 57 a Vetto". Sulle le strade comunali sono stati invece registrati 30 dissesti (9 nell'area di Ramiseto, 10 nella zona di Busana, 9 nell'area di Collagna e 1 a Ligonchio) che hanno comportato la chiusura della strada comunale per Ca Manari sotto Busana e di quella per Camporella a Ramiseto, mentre rimane molto precaria l'apertura della strada per Cecciola.

La situazione più complessa è la frana che inibisce l'accesso verso valle della frazione di Miscoso, a circa mille metri di altitudine, in quanto la chiusura della Sp 15 comporta una ventina minuti aggiuntivi rispetto al percorso più breve. "Per questo abbiamo attivato da subito sopralluoghi, indagini geologiche e progettazione delle opere di messa in sicurezza, per arrivare al ripristino della viabilità nei tempi più rapidi possibili, anticipando già a dicembre il finanziamento di lavori urgenti per 507.000 euro che in settimana dovrebbe appunto portare all'apertura di un accesso pedonale – sottolinea il presidente della Provincia - Per la sistemazione definitiva del dissesto, che riguarda un fronte franoso piuttosto ampio, si dovranno attendere i finanziamenti regionali o statali, in ogni caso stiamo già predisponendo il progetto in modo da agire tempestivamente non appena saranno stanziati i fondi necessari".

Chiusa la Sp 91 a Vaglie a Ligonchio

Rimane invece chiusa, a causa dell'estensione e della complessità del movimento franoso, la Sp 91 a Vaglie a Ligonchio, dove esiste un'alternativa costituita dalla strada comunale per Cinquecerri. "Per il ripristino del transito abbiamo quantificato un importo dei lavori di circa 700.000 euro, già rendicontato alla Protezione civile regionale – spiega il presidente Manghi - Attualmente stiamo predisponendo il bando per assegnare la progettazione, che necessariamente dovrà comportare una fase propedeutica di studio del movimento franoso per poter individuare la migliore soluzione di ripristino, anticipando i 40.000 euro necessari, in attesa di ottenere il finanziamento dell'opera".

Pista Gatta-Pianello

Una ulteriore criticità è infine costituita dalla chiusura della pista Gatta-Pianello, nel territorio del comune di Villa Minozzo ed interrotta in tre punti a seguito della piena del Secchia. Dopo il sopralluogo congiunto effettuato venerdì dal dirigente del Servizio Infrastrutture della Provincia, Valerio Bussei, con i sindaci Luigi Fiocchi ed Enrico Bini e con il responsabile del Servizio Area Affluenti Po dell'Agenzia regionale per la Sicurezza territoriale e la Protezione civile Francesco Capuano, si sta prefigurando la realizzazione di un intervento di somma urgenza, a carico della Regione, finalizzato alla risagomatura dell'alveo del Secchia da effettuare attraverso la movimentazione di materiale ghiaioso, in modo da ricondurre il deflusso dell'acqua nell'ambito dell'alveo di morbida.

"Tale intervento, a seguito delle verifiche che l'Agenzia regionale si è impegnata a effettuare, dovrebbe iniziare nelle prossime settimane partendo da sud, in corrispondenza del ponte di attraversamento sul Secchia della Sp 108 al Pianello, in quanto la corrente a seguito della piena si è indirizzata verso la sinistra idraulica provocando un preoccupante fenomeno di scalzamento delle pile, attualmente in fase di monitoraggio da parte della Provincia – conclude il presidente Manghi - I lavori dovrebbero consentire di ripristinare il rilevato asportato della pista, che potrebbe così essere riaperta anche nei tratti ricostruiti per il momento semplicemente inghiaiati".

La situazione questa mattina a Miscoso, al km 25+200 della Sp 15

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Provincia di Reggio Emilia

Il presidente della Provincia di Reggio Emilia, Giammaria Manghi ha consegnato al sindaco Fabiani un assegno di 365.000 euro per la scuola di Montegallo, in provincia di Ascoli Piceno, colpita dal terremoto. Manghi: "Da oggi raccolta fondi per gli alluvionati".

Reggio Emilia, 18 dicembre 2017

Il comune di Montegallo, uno dei tanti martoriati dai tremendi terremoti in Centro Italia, riavrà la scuola elementare, quella che il sindaco Sergio Fabiani è riuscito a mantenere nel prefabbricato allestito dalla Protezione civile dell'Emilia-Romagna facendo iscrivere 19 anziani del paese così da raggiungere il numero minimo preteso dal Provveditorato. La riavrà, grazie al cuore dei reggiani che – attraverso le tante iniziative di solidarietà che nei mesi scorsi si sono tenute nel nostro territorio per aiutare le popolazioni terremotate, i contributi degli enti locali, le offerte di imprese e singoli cittadini – ha permesso al presidente della Provincia di Reggio Emilia, Giammaria Manghi, di consegnare sabato pomeriggio al sindaco Fabiani un assegno da 365.534,52 euro.

La cerimonia, condotta dalla giornalista Stefania Bondavalli, si è tenuta nella Sala Conferenze dell'Ufficio territoriale del Governo, alla presenza dello stesso prefetto Maria Forte, del sindaco di Reggio Emilia Luca Vecchi, dei primi cittadini e delle associazioni di volontariato che in tutti i comuni si sono adoperate tanto nella fase dei soccorsi, quanto nei mesi successivi per promuovere iniziative benefiche, e di Federica Manenti della sede reggiana dell'Agenzia regionale per la Sicurezza territoriale e la Protezione civile - Servizio Area Affluenti Po.

"E' una somma importante, raggiunta grazie alla generosità di tantissimi reggiani ognuno dei quali, indistintamente e a prescindere dell'entità dell'offerta, ha contribuito a raggiungere l'obiettivo che ci eravamo dati: ricostruire, esattamente dov'erano, le elementari di Montegallo, un edificio antisismico che abbia una funzionalità non solo scolastica, attraverso una progettazione e un appalto che saranno pure curati dalla Provincia di Reggio Emilia attraverso una convenzione con il Comune", ha detto il presidente Giammaria Manghi. Che ha poi annunciato che il conto corrente per le emergenze e la solidarietà attivato dal 2004 dalla Provincia di Reggio Emilia sarà destinato ad accogliere donazioni a favore delle popolazioni alluvionate di Lentigione.

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"Al di là delle competenze istituzionali, ritengo sia un nostro dovere etico e morale aiutare le popolazioni alluvionate e sono certo che anche in questa occasione la generosità e la voglia di aiutare concretamente chi ha bisogno, che rappresentano un tratto antropologico distintivo della nostra comunità, saprà produrre risultati importanti", ha aggiunto il presidente della Provincia annunciando per i prossimi giorni anche un incontro, d'intesa con la Regione, con gli imprenditori delle zone alluvionate. "Imprese rilevanti, ma anche di piccole e medie dimensioni altrettanto importanti, che cercheremo di sostenere nella fase di stima dei danni perché possano al più presto ripartire", ha concluso Manghi.

Come effettuare le donazioni
Per sostenere le popolazioni alluvionate di Lentigione di Brescello può essere utilizzato il conto corrente intestato a "La Provincia di Reggio Emilia per le emergenze e la solidarietà", attivo presso la filiale Unicredit di via Emilia Santo Stefano 18/e con le seguenti coordinate Iban: IT 12 I 02008 12800 000100658213 (per pagamenti disposti dall'estero BIC SWIFT: UNCRITM1075). Nella causale è necessario indicare "Alluvione Lentigione 2017": le somme versate saranno destinate a progetti di assistenza e ricostruzione seguiti direttamente dalla Provincia di Reggio Emilia.

(Fonte: Provincia di Reggio Emilia)

Rimangono chiuse al transito le due strade provinciali in Appennino flagellate da ieri da una serie di frane, anche di grandi dimensioni.

Si tratta della Sp 91, interrotta in località Vaglie, dove il fronte dello smottamento è di circa un centinaio di metri ed in forte pendenza: per gli spostamenti da e per Ligonchio gli abitanti di Vaglie devono utilizzare la strada comunale per Cinquecerri e la Sp 18.

Sono ben cinque, invece, le frane che interessano la Sp 15 nel Ramisetano. Alle tre di ieri (12/12 ndr) , se ne sono aggiunte altre due: la situazione più problematica è in località Miscoso di Ramiseto, isolata negli spostamenti verso valle che sono possibili solo risalendo verso il passo del Lagastrello, utilizzando la viabilità del Parmense e tornando quindi nel Reggiano attraverso la Sp 103 in direzione Ramiseto.

Smottamenti anche nei pressi di Succiso, dove comunque la Sp 15 è tuttavia percorribile anche se in alcuni tratti con limite di velocità a 30 km all'ora.

La situazione un po' in tutto l'Appennino è comunque problematica, con i terreni inzuppati di acqua, per cui si raccomanda comunque la massima attenzione.

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Lunedì, 11 Dicembre 2017 16:49

Neve e gelo: disagi su diverse strade provinciali

Polizia provinciale e personale del Servizio Infrastrutture impegnati in particolare tra Castelnovo Monti e Villa Minozzo per la scarsa manutenzione effettuata dai privati.

Reggio Emilia, 11 dicembre 2017

Neve e ghiaccio hanno provocato anche in occasione dell'ondata di maltempo di queste ore, così come era avvenuto a metà novembre, diversi problemi su diverse strade provinciali, quasi sempre a causa di alberi di privati che non sono stati sottoposti alla necessaria manutenzione. Tra le varie situazioni critiche, il Servizio Infrastrutture della Provincia di Reggio Emilia segnala in particolare la Sp57 fra Laticola e Gazzolo, tra Vetto e Ramiseto, la Statale 63 a Felina e la Sp108 al Pianello a Castelnovo Monti, la Sp59 a Sologno e la Sp9 tra Gatta e ponte Gora a Villa Minozzo.
Il personale della Polizia provinciale e del Servizio Infrastrutture, in stretta collaborazione con carabinieri, polizia stradale e vigili del fuoco, è stato impegnato a lungo nella rimozione delle piante cadute o nel cercare di 'alleggerire' i rami ricoperti dalla neve, me è opportuno evidenziare come nella quasi totalità dei casi i disagi siano provocati da alberi di abitazioni o terreni privati. Questo, nonostante dal 2014 la stessa Provincia di Reggio Emilia e i Comuni abbiano emesso specifiche ordinanze che impongono - come per altro previsto già dal Codice della strada - "a tutti i proprietari dei terreni in confine con la sede stradale, di tenere regolate le siepi vive in modo tale da non restringere o danneggiare le strade provinciali, e di tagliare i rami delle piante che si protendono oltre il ciglio delle strade provinciali o le piante essiccate". "Ovviamente, nel malaugurato caso di incidenti o danni alle vetture su strade provinciali, la responsabilità è in capo non al gestore della strada, ma al proprietario dell'albero caduto", spiega il responsabile del Servizio Infrastrutture della Provincia di Reggio Emilia, Valerio Bussei, sollecitando nuovamente i proprietari di terreni con alberi confinanti con le strade a provvedere, nei prossimi giorni, alla necessaria manutenzione.

(Fonte: Provincia di RE)