Redazione

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Terremoto e alluvione: Adiconsum assiste aventi diritto contributo Regione per maggiori interessi maturati a seguito sospensione mutui. Alcuni esempi

A una coppia di San Martino in Rio la Banca Credem ha richiesto 522 euro per un periodo di sospensione di 6 mesi; a un pensionato di Guastalla, Emilbanca - credito cooperativo, ha richiesto 1313 euro per 6 mesi di sospensione; a una coppia di Boretto, sempre il Credito Cooperativo ha richiesto 4.110 euro per 6 mesi di sospensione.

Sono alcuni casi di cittadini aventi diritto alla concessione dei contributi della Regione Emilia-Romagna per il pagamento dei maggiori interessi maturati entro il 31 dicembre 2018 in conseguenza della sospensione delle rate dei mutui e finanziamenti a seguito dei terremoti del 20 e 29 maggio 2012, delle alluvioni e altri eventi atmosferici del 2014.

La Regione rimborsa l'85% entro 60 giorni dalla presentazione della domanda e il residuo 15% entro il 31 maggio 2020. Per ottenere il contributo occorre presentare una domanda e allegare il conteggio degli interessi effettuato dalla propria banca. In collaborazione con Adiconsum (associazione consumatori della Cisl), la Cisl Emilia Centrale ha attivato un servizio per gestire le domande di contributo, che vanno inviate entro il 31 ottobre 2019.

«In questi giorni numerosi cittadini si rivolgono ai nostri uffici per chiederci assistenza nella compilazione e trasmissione della domanda di contributo alla Regione Emilia-Romagna – spiega Adele Chiara Cangini, responsabile Adiconsum Cisl Emilia Centrale - Per poter inoltrare la domanda, gli aventi diritto devono presentarsi nei nostri uffici con la dichiarazione della banca presso la quale hanno acceso il mutuo che certifica l’ammontare dei contributi pagati. La nostra assistenza consiste nel compilare il modulo telematico e inviarlo all’indirizzo Pec della Regione unitamente alla certificazione bancaria».

A Reggio Emilia il servizio è curato da Massimo Rancati, operatore Adiconsum. Per Guastalla, Poviglio, Bassa Reggiana, se ne occupa Aziz Sadid, responsabile Cisl di zona. Il servizio è gratuito per gli iscritti alla Cisl.

Adiconsum conclude spiegando che al momento si stanno presentando le richieste di contributo per gli interessi maturati al 31 dicembre 2018, ma analoga domanda potrà essere presentata entro il 30 marzo 2020 per gli interessi maturati al 31 dicembre 2019.

«Sulle Fonderie Cooperative Modena non serve prendersela con le istituzioni, ma occorre sedersi a un tavolo e cercare la soluzione migliore per i lavoratori e la città». Lo affermano la Cisl e la Fim Cisl Emilia Centrale. 

«Fare dell’inutile polemica può forse regalare visibilità, ma rischia di essere controproducente – dicono Andrea Sirianni, componente della segreteria Cisl Emilia Centrale, e Alessandro Gamba, segretario generale aggiunto Fim Cisl - Il piano industriale prevede la chiusura dello stabilimento della Madonnina a inizio 2022 e il trasferimento di alcune attività accessorie in un’altra zona della città. Al momento non ci sono elementi per ipotizzare scenari diversi, ma questo non significa che non siamo attenti all’evoluzione del quadro – sottolineano Sirianni e Gamba - Siamo impegnati a tutelare i lavoratori e incalzeremo il presidente della cooperativa affinché mantenga l’impegno a non licenziare nessuno. 
Nel frattempo bisogna aprire una trattativa finalizzata a mantenere sul territorio occupazione e patrimonio industriale. A maggior ragione visto che i dipendenti sono quasi tutti soci della cooperativa e hanno, perciò, diritto – ricordano i due sindacalisti Cisl - a ulteriori garanzie e tutele sul loro futuro lavorativo. 

Ben venga quindi la disponibilità del Comune di Modena a riprendere la discussione su questo tema. Chiediamo, pertanto, un tavolo istituzionale anche a livello regionale con tutti i soggetti coinvolti. Anche in questa vicenda vogliamo mettere al centro il lavoro e affermare – concludono Andrea Sirianni, componente della segreteria Cisl Emilia Centrale, e Alessandro Gamba, segretario generale aggiunto Fim Cisl - che si possono e si devono conciliare attività produttive e sostenibilità economica, sociale e ambientale».

Si erano resi latitanti dopo la sentenza definitiva per i furti commessi nel 2017. Arrestati 2 componenti del gruppo.

Parma 24 ottobre 2019 - nella giornata di ieri, la Polizia di Stato di Parma, ha tratto in arresto CIOBANU Constantin e COCIORVA Vladimir destinatari di un Ordine di carcerazione per l’espiazione, rispettivamente, di 1 anno e 9 mesi e 3 anni e 5 mesi di reclusione.
COCIORVA Vladimir e CIOBANU Constantin, nel novembre 2017, nell’ambito del Proc. Pen. 1182/2017 RGNR, erano stati tratti in arresto, da parte della Squadra Mobile di Parma, in esecuzione di Ordinanza di Custodia Cautelare in Carcere emessa dal Gip presso il Tribunale di Parma unitamente a VIERU Vitale, nato in Moldavia il 20/12/1984; POCLIT Vladimir, nato in Moldavia il 15/11/1991; VARGUTA Mihail, nato in Moldavia il 12/09/1993; CIOBANU Mihail, nato in Moldavia il 25/10/1995 e LUCA Vitalie, nato in Moldavia il 15/01/1980, in quanto ritenuti responsabili, a vario titolo, di 19 furti pluri-aggravati commessi nelle province di Parma, Reggio Emilia, Cremona, Piacenza e Padova nel periodo marzo/ottobre 2017 e di vari episodi di ricettazione.


I due soggetti, successivamente sottoposti alla misura cautelare degli arresti domiciliare, erano evasi, rendendosi di fatto irreperibili e, pertanto, fino alla giornata di ieri, i tentativi di rintraccio per dare esecuzione alla pena applicata in via definitiva per i fatti di cui al citato procedimento penale 1182/17 erano risultati vani.


I dedicati servizi di monitoraggio, effettuati dal personale della Sezione Antirapine, hanno consentito di individuare in un casolare sito in località Madregolo, un loro possibile rifugio e pertanto, nella mattinata di ieri, si è proceduto alla perquisizione dell’immobile, sorprendendo all’interno i due latitanti che hanno cercato la fuga attraverso il tetto dove, però, sono stati bloccati.
Nel corso della perquisizione dell’immobile, è stato rinvenuto denaro contante ed altri oggetti certamente provento di ulteriori furti, radioline ricetrasmittenti e strumenti da effrazione, nonché la chiave di un’autovettura rubata, rinvenuta poco distante dal casolare, su cui erano state apposte targhe di altro veicolo per occultarne la provenienza illecita.

Video operazione al link:  https://youtu.be/H8JOQ3HAurw