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Lunedì, 08 Giugno 2020 12:24

Donate dalla ditta Motta serramenti di Cavezzo

Barriere di plexiglass per il Poliambulatorio di Neurologia dell’Ospedale Civile.

Due barriere in plexiglass sono state donate dalla ditta Motta Serramenti di Cavezzo al front office del Poliambulatorio 1 dell’Ospedale Civile di Baggiovara, dove il personale infermieristico accogli dove si svolgono la maggior parte delle visite e diagnostiche per i pazienti esterni della Neurologia. Una delle barriere è stata installata per il front office infermieristico, l’altra per l'ambulatorio di logopedia.

Con la donazione di computer e connessione a internet, nonché il finanziamento di corsi di recupero estivi per gli studenti di Alto Reno Terme e Gaggio Montano, il Gruppo Piquadro dà il suo contributo al territorio per limitare le disparità sociali emerse a causa dell’emergenza sanitaria Covid-19.

L’Associazione Parmafotografica comunica che in data 20 Maggio 2020 la raccolta benefica, a sostegno dell’emergenza sanitaria Covid-19, denominata “ UNO SCATTO PER IL MAGGIORE” ha permesso di donare all’ Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma, e precisamente alla terapia intensiva con direttore Edoardo Picetti, la somma di 2500 Euro grazie alla vendita online delle foto messe a disposizione dai soci dell’associazione e da tanti amici fotografi che hanno creduto nell’iniziativa.

Fondazione di Modena, UniCredit e Cooperfidi Italia siglano una convenzione per sostenere con finanziamenti a tasso zero le organizzazioni non profit del territorio modenese impegnate a superare l’emergenza Covid-19.

MODENA, 29 Maggio 2020 – Un sostegno concreto alle organizzazioni del Terzo Settore del territorio di Modena e provincia: nuova liquidità per consentire loro di continuare a svolgere la propria preziosa attività che rischia di essere compromessa, o fortemente limitata, a causa dell’emergenza Covid-19.

Sarà operativo sino a sabato 30 maggio, il servizio di ordinazione e consegna a domicilio dei beni di prima necessità “Pronto Spesa Comune”, avviato dal Comune di Piacenza, in collaborazione con le associazioni di categoria, al fine di contrastare e contenere il diffondersi del contagio da virus Covid-19.

È partita oggi – lunedì 25 maggio – la terza e ultima distribuzione di generi alimentari di prima necessità prevista all’interno del progetto di solidarietà alimentare attivato dal Comune di Carpi. Entro venerdì prossimo 29 maggio verranno distribuiti circa 1.300 pacchi a poco meno di 500 famiglie del territorio.

Oltre 1700 i pasti cucinati dagli chef del Consorzio di Ristoratori e consegnati dai volontari a persone emarginate e in difficoltà economica.

Una vera e propria catena della solidarietà, attivata in concomitanza con l’esplosione della pandemia, che ha consentito di fornire quotidianamente pasti caldi a numerose persone che vivono in situazioni di emarginazione e difficoltà economica.

Con un acquisto di vino viene offerto un coupon che sconterà la cena in uno dei circa 20 locali convenzionati, quelli che da sempre credono nell'azienda.

A fronte delle difficoltà che in questa emergenza da Covid-19 hanno investito il settore della ristorazione, Medici Ermete ha voluto intervenire per supportare i locali reggiani.

La coordinatrice infermieristica: “A giudicare dall'apprezzamento dei colleghi, si meriterebbero una stella Michelin conquistata sul campo”.

Ogni giorno, per oltre un mese hanno consegnato pasti a tutti i reparti Covid dell’Ospedale Maggiore secondo una turnazione coordinata dal settore Alberghiero dell’Azienda.

Pascal La Delfa: "Nei prossimi mesi potrà essere uno strumento utile per combattere gli effetti psicologici della quarantena da Covid-19".

"L'OMS e il Ministero della Salute hanno recentemente pubblicato notizie sugli effetti psicologici della quarantena e del post pandemia da Covid-19: paure, perdite di controllo, stigma sociale per soggetti particolarmente vulnerabili. Parliamo di anziani, stranieri, individui con predisposizioni psicologiche, nonché conseguenze 'di ritorno' per i soggetti che sono (stati) in prima linea nel combattere la pandemia (infermieri, medici, sanitari in generale) e di conseguenza visti come possibili "untori" dalla gente comune. Il Teatro sociale potrà essere nei prossimi mesi uno strumento importante di inclusione, partecipazione ed integrazione sociale".