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Traffico di giovanissimi calciatori dalla costa d’avorio: 5 cittadini ivoriani indagati per falso favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

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I Carabinieri della Stazione di Busseto, coordinati dal Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Fidenza e coadiuvati dai militari delle Stazioni di Polesine Zibello, Soragna e Roccabianca, hanno eseguito 4 misure cautelari, due emesse dal GIP presso il Tribunale per i minorenni di Bologna e due dal GIP presso il Tribunale di Parma, a carico di due minorenni (un italiano ed uno straniero) e due maggiorenni (un uomo straniero ed una donna italiana) ritenuti responsabili, in concorso tra loro, di molteplici furti aggravati.

Pubblicato in Cronaca Parma

Nel corso di un intervento d’iniziativa volto al contrasto dell’abusivismo commerciale, i finanzieri della Tenenza di Fidenza (PR) hanno individuato, nel comune di Salsomaggiore Terme, una donna trentenne che svolgeva l’attività di estetista all’interno della propria abitazione, senza alcuna qualifica professionale e/o licenza ad operare.

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In data 17.05.20, in esecuzione dell'ordinanza del GIP dell’08.05.2020, la Polizia Ferroviaria di Milano Porta Garibaldi ha tratto in arresto, sottoponendolo alla misura cautelare della custodia in carcere, un soggetto di nazionalità rumena che il 21.7.19 aveva posto in essere una violenza sessuale nei confronti di una sua connazionale.

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Nella giornata odierna, i finanzieri del Comando Provinciale di Parma hanno eseguito una ordinanza di custodia cautelare nei confronti di sette persone (sei in carcere ed una agli arresti domiciliari) emessa dal Giudice delle Indagini preliminari del Tribunale di Parma, su richiesta della Procura della Repubblica, per i reati di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di plurimi delitti di frode fiscale nel settore della metalmeccanica e dell’impiantistica industriale (art. 416 c.p.), oltre che per svariate ipotesi di reati fiscali (artt. 2, 8, 10 quater d. lgs 74/2000).

Pubblicato in Cronaca Parma

I Carabinieri della Stazione di Collecchio, coordinati dal Comando Compagnia CC di Salsomaggiore, in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP di Parma, hanno tratto in arresto, in Collecchio, un soggetto con l’accusa di maltrattamenti ai danni della moglie.

Da anni il suddetto maltrattava la moglie, prendendola a cinghiate, insultandola e minacciandola di continuo, anche in presenza dei figli minori. In un’occasione, colpendola al volto con un telefonino, le aveva anche fatto saltare un dente (di qui l’accusa di lesioni aggravate dall'indebolimento permanente dell’organo della masticazione, essendosi per l’appunto verificata l’avulsione di un dente).

La donna viveva nel terrore e non aveva mai trovato il coraggio di denunciare il marito, un 31enne, come lei di nazionalità albanese, finché, alcuni giorni fa, a seguito dell’ennesima aggressione, la donna ha deciso di fuggire dalla casa condivisa con l’indagato e rifugiarsi a Collecchio presso alcuni cugini.

Ma il marito non ha accettato la nuova situazione e si è recato sotto la casa dei parenti della donna brandendo un pugnale affilato con una lama di circa 30 cm., minacciandoli tutti di morte se la moglie non fosse tornata a casa con lui.

A questo punto c’è stata la svolta.

Spaventati, i parenti della vittima hanno chiesto aiuto ai Carabinieri della Stazione di Collecchio, che sono intervenuti immediatamente sul posto ed hanno iniziato a ricostruire la storia di soprusi e violenze subite negli anni dalla giovane, la quale, rassicurata dalla presenza dei militari e come liberata da un peso, ha iniziato a raccontare la sua tragica storia.

Nel frattempo una seconda pattuglia rintracciava l’aggressore a bordo della sua auto, ancora in possesso del pugnale, che veniva prontamente sequestrato.

Le successive indagini, dirette dal PM titolare del fascicolo (dottoressa Daniela Nunno) hanno permesso di ricostruire un grave quadro indiziario a carico dell’uomo.

Vista la gravità della condotta e per garantire l’incolumità della vittima, la Procura di Parma ha richiesto pertanto nei suoi confronti la misura cautelare di massimo rigore.

Il GIP, concordando con le risultanze investigative, ha accolto le richieste del PM disponendo la custodia in carcere per l’indagato, che il 24 u.s. è stato rintracciato dai Carabinieri di Collecchio che lo hanno accompagnato presso la Casa circondariale di Parma.

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Sabato, 25 Aprile 2020 10:22

Romano, dai domiciliari al carcere di Parma.

I carabinieri della stazione di Parma centro hanno dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dalla corte d’appello di Roma terza sezione penale nei confronti di un cittadino italiano nato a Roma classe 92 residente a Parma celibe censurato.

Lo stesso sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari per il reato di maltrattamenti in famiglia veniva tradotto presso la casa circondariale di Parma.

Il soggetto che vanta numerosi precedenti sia per reati contro il patrimonio (rapina, furto) che reati In materia di stupefacenti, si è reso più volte responsabile dal 2015 ad oggi di resistenza a pubblico ufficiale e di maltrattamenti in famiglia.

In particolare il primo episodio risale al 7 dicembre 2015 quando a Milano aveva aggredito e minacciato di morte l’allora compagna ,dopo averla sbattuta violentemente contro il muro e ferita ad una mano con il collo di una bottiglia veniva tratto in arresto.

Il 27 ottobre 2017 solo grazie all’intervento dei vigili del fuoco e del nucleo operativo di Vimercate-Milano si riusciva a liberare l’allora compagna trattenuta contro la propria volontà all’interno dell’abitazione. Il soggetto veniva tratto in arresto per resistenza a pubblico ufficiale sequestro di persona.

Il 13 gennaio 2019 si rendeva nuovamente responsabile di maltrattamenti in famiglia nei confronti dei genitori ,Che di fronte all’ennesimo episodio non potevano far altro che denunciarlo. Veniva nuovamente arrestato e condannato a scontare la pena nel carcere di Regina Coeli.

Attualmente ristretto in Parma nel regime degli arresti domiciliari, A causa di sopraggiunte esigenze della famiglia che l’ospitava, veniva su disposizione della corte di appello di Roma condotto presso la casa circondariale di Parma.

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Nella giornata di sabato i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Parma, coordinati dalla locale Procura della Repubblica (P.M. dott.ssa Francesca Arienti), hanno eseguito un provvedimento coercitivo emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari del capoluogo: tre i soggetti indagati, tutti marocchini ma residenti regolarmente in Italia, cui sono stati contestati plurimi episodi di furto aggravato, in concorso, e continuato. In particolare il G.I.P. ha disposto:
- la misura degli arresti domiciliari a carico di EL OMARI Bouchaib, classe 1975, domiciliato a Tizzano Val di Parma, per il ruolo preminente avuto nella pianificazione e nella individuazione degli obiettivi da depredare;
- la misura cautelare dell’obbligo di dimora nel comune di Eboli, in provincia di Salerno, a carico di SIFESSALAM Said, classe 1985 ed E.A. H., classe 1974 (quest’ultimo, allo stato, sottrattosi all’esecuzione dell’ordinanza cautelare).

Le indagini sono iniziate il 30 settembre 2019, allorquando – nella notte - a Fontanellato, in provincia di Parma, nel parco fotovoltaico di via Priorato, ignoti asportavano 178 pannelli di proprietà della IREN Energia S.p.A; ne danneggiavano 15 e ne smontavano – rendendoli inutilizzabili – altri 150. Il tutto dopo aver reciso la rete di recinzione e parzialmente danneggiato le telecamere di sicurezza.

I primi accertamenti condotti dai Carabinieri del Nucleo Investigativo attraverso le immagini ritratte dal sistema di sorveglianza interno e dalle telecamere OCR del comune, consentivano di:
- ricondurre il furto a due uomini incappucciati;
- accertare la presenza, in prossimità del sito ed in orario compatibile con l’evento, di un autocarro, risultato rubato poche ore prima a Langhirano (PR) e di una Golf intestata all’ indagato EL OMARI Bouchaib.

I successivi approfondimenti investigativi, condotti anche mediante attività tecniche di captazione di conversazioni telefoniche ed ambientali, permettevano di raccogliere gravi indizi di reità a carico di altri due correi, anch’essi marocchini, residenti ad Eboli, in provincia di Salerno, che operavano quindi in trasferta, su attivazione, e a ricondurre al terzetto gli ulteriori episodi avvenuti in provincia.
Nel dettaglio:
- a Langhirano la notte del 30 settembre 2019 – immediatamente prima del colpo presso il parco fotovoltaico dell’IREN – sottrazione di un autocarro;
- la notte tra il 13 ed il 14 novembre 2019, presso il parco fotovoltaico di via Bergonzi, furto di 6 inverter;
- a Parma, la notte del 15 novembre 2019, furto di un furgone Ducato Maxi;
- a Parma, la stessa notte del 15 novembre, presso il parco fotovoltaico di via Quingenti, furto di 306 pannelli e 18 inverter. Nella circostanza venivano danneggiate 6 telecamere di sorveglianza ed il sistema volumetrico di allarme senza che questo si attivasse.

Il modus operandi era ormai consolidato: selezionato l’obiettivo, all’esito di un’accurata ricognizione volta ad individuarne i punti più vulnerabili, pressoché nell’immediatezza dell’azione, a notte fonda, i correi rubavano un furgone idoneo al trasporto dei pannelli: ciò conferiva loro il vantaggio di muoversi con un mezzo “pulito” non ancora inserito nel sistema di ricerca, atteso che il proprietario si sarebbe avveduto del furto solo nelle ore successive. Materialmente lo smontaggio dei pannelli e degli inverter veniva curato da SIFESSALAM Said e da E.A. H..
EL OMARI attendeva a distanza di sicurezza, con funzione di palo e segnalazione degli eventuali transiti delle Forze di polizia; quindi, terminata l’attività disinstallazione, si avvicinava con il furgone per caricare il materiale.
La refurtiva veniva quindi stoccata su un camion di proprietà dello stesso EL OMARI in attesa di essere trasportata, con lo stesso mezzo, in Marocco, destinazione finale dei manufatti.
E proprio in Marocco era diretto EL OMARI il 4 dicembre 2019 quando è stato fermato mentre era in procinto di imboccare l’autostrada, diretto a Genova ove si sarebbe imbarcato per il Paese natìo. Nel furgone, stipato all’inverosimile, sono stati sequestrati 204 pannelli e 25 inverter, tutto provento dei furti posti in essere. Altri 102 pannelli, sempre oggetto di furto, erano stati rinvenuti e sequestrati in precedenza dai Carabinieri.

Nel complesso, l’attività messa in piedi dagli indagati ha prodotto un danno complessivo di circa 230.000 €, di cui 100.000 € per gli inverter e 130.000 € per i pannelli.

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Nei giorni scorsi i militari del Gruppo della Guardia di Finanza di Parma, durante le ordinarie attività di controllo del territorio ed a seguito di segnalazione al numero di pubblica utilità “117”, hanno individuato una sala slot all'interno della quale un dipendente, in servizio al bancone posto all'ingresso, aveva abusivamente posto in vendita prodotti disinfettanti e mascherine chirurgiche.

Il soggetto, sanzionato amministrativamente per la condotta appena ricordata, in violazione del codice del commercio, è stato segnalato alla Procura della Repubblica di Parma per il reato di ricettazione in quanto è stato accertato, durante il controllo, che i dispositivi medico-sanitario provenivano dalla locale AUSL.

Le successive indagini di polizia giudiziaria, coordinate dalla Procura della Repubblica di Parma - dottoressa Emanuela Podda- hanno permesso di individuare ed identificare in C.P, quaranta anni residente a Parma, il dipendente della locale AUSL che avrebbe sottratto il predetto materiale all'azienda sanitaria per poi cederlo per la vendita al fine di ottenerne un profitto.

I prodotti erano venduti a prezzi esorbitanti (70 euro per una mascherina) sfruttando, in modo speculativo, l’aumento della domanda dell’ultimo periodo.
A seguito delle indagini e di alcune perquisizioni domiciliari, eseguite dai militari del Gruppo di Parma, è stato individuato un altro operatore sanitario, G.I, di cinquantotto anni residente a Torrile (PR), in possesso, presso la propria abitazione, di merce sottratta dall'azienda ospedaliera di Parma.

A carico di entrambi i dipendenti pubblici viene ipotizzato dalla Autorità Giudiziaria il reato di peculato.
Tutti i prodotti (alcune centinaia di pezzi tra mascherine chirurgiche, guanti in lattice, prodotti igienizzanti), che al momento risultano di particolare utilità pubblica e di difficile reperimento, sono stati sottoposti a sequestro in vista della successiva restituzione alla locale Azienda Ospedaliera.

Le attività investigative sono state eseguite con la più ampia collaborazione del personale amministrativo dell’Ospedale di Parma che ha contribuito fattivamente all’individuazione dei dipendenti infedeli.

Sono in corso ulteriori attività investigative, da parte della Guardia di Finanza di Parma, volte a ricercare, su tutto il territorio parmigiano, ulteriori siti di vendita di merci oggetto di manovre speculative, ovvero immessi in commercio fraudolentemente, identificando i responsabili e ricostruendo i profitti illecitamente ottenuti in danno dei consumatori finali.

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Mercoledì, 04 Marzo 2020 07:39

Sgominata banda di rapinatori: 7 arresti - video

In esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Giudice delle indagini preliminari di Parma, al termine di una lunga attività di indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Parma (P.M. dott.ssa Paola Dal Monte), Ufficiali ed agenti della Squadra Mobile della Questura di Parma hanno tratto in arresto sette persone: BULL Tigei classe ’91; TONCIG Maichol classe ’84; BULL Cristian classe ’86; TONCIG Elvis classe ’79; HUDOROVICH Manolo classe ’80; BULL Sergio classe ‘67 e TONSI Gioi classe ’88.
Ai soli BULL Tigei, BULL Cristian, TONCIG Maichol, TONCIG Elvis e HUDOROVICH Manolo viene contestata una rapina in abitazione commessa il 01/03/2019 in strada Cornazzano a Parma ai danni di un’anziana donna; agli altri indagati, in concorso con questi e con ruoli e responsabilità differenti, vengono invece contestati dieci furti aggravati commessi nelle province di Parma, Reggio Emilia, Bologna, Piacenza e Mantova.

In fase esecutiva oltre cinquanta uomini delle Squadre Mobili di Parma e Reggio Emilia, del Reparto Prevenzione Crimine “E.R. Occidentale” e della Polizia Scientifica, dopo aver circondato i campi di Poviglio (Re) e Castelnovo sotto (Re), dove risultavano dimorare BULL Tigei, TONCIG Maichol, BULL Cristian, BULL Sergio ed HUDOROVICH Manolo, vi hanno fatto accesso, rintracciandoli ed arrestandoli. Contemporaneamente, altri equipaggi hanno rintracciato, presso le loro abitazioni, i restanti destinatari di misura cautelare.

L’attività di indagine ha preso abbrivio dall’efferata rapina perpetrata nel marzo del 2019 ai danni di un’anziana donna ultraottantenne presso la sua abitazione in località Viarolo.

Secondo le ricostruzioni fornite dalla stessa vittima, cinque uomini con il volto travisato da passamontagna, dopo averla bloccata mentre stava rientrando nella casa dalla vicina foresteria, l’avrebbero costretta ad entrare e le avrebbero intimato di non muoversi. I rapinatori, nel frattempo, dopo essere entrati in due dei tre appartamenti di cui era composto l’immobile, dopo aver aperto con un flessibile due casseforti presenti in entrambe le abitazioni, avrebbero asportato diversi monili in oro e due orologi ROLEX del valore di circa 10.000,00 euro. I quattro si trattenevano nell’immobile per circa mezz’ora, per poi fuggire a bordo di una vettura di colore nero.

Nell’occasione, la pattuglia della Squadra Mobile di Parma intervenuta sul posto intercettava l’autovettura descritta dalla vittima che si allontanava dal posto, riuscendo a individuarne parzialmente il numero di targa. Gli accertamenti successivi, tramite consultazione delle banche dati in uso alle forze di polizia, esame delle registrazioni dei sistemi di video sorveglianza pubblici e privati presenti in zona ed analisi di traffico telefonico, consentivano di addivenire alla individuazione dell’auto.
Successivamente la PG seguiva il percorso a ritroso dal luogo della rapina arrivando sino al campo nomadi di Poviglio (Reggio Emilia). Inoltre, attraverso l’analisi comparata delle utenze in uso alla persona che risultava avere in uso l’auto individuata, si perveniva alla identificazione dei quattro soggetti ritenuti autori del grave episodio. In sostanza si analizzavano i tabulati telefonici del telefono dell’usuario dell’auto, che risultava in contatto telefonico con altre persone di interesse investigativo, nel senso che vi erano utenze che, in contatto tra loro, avevano agganciato le celle in cui ricadeva la zona teatro degli accadimenti. Analizzando il movimento delle schede telefoniche di interesse, emergeva che tutti i telefoni erano rientrati nel capo nomadi in rapidissima sequenza.

Da tale fatto specifico ha preso avvio l’attività di indagine coordinata dal Sost. Procuratore dr.ssa Paola DAL MONTE, che ha consentito di ricostruire una pluralità di attività illecite, sistematicamente portate ad esecuzione da un gruppo di soggetti che, con formazioni sempre diverse, ma con un modus operandi ben rodato, avrebbe portato a segno con regolarità plurimi furti aggravati.
Le vittime erano tutte diverse: l’espositore proveniente da una fiera, la titolare di un esercizio commerciale dopo la chiusura della propria attività, il cassiere di una fiera di paese o, semplicemente, il proprietario di una macchina che aveva inavvertitamente lasciato il proprio voluminoso zaino nel veicolo; ma le modalità erano sempre molto simili: si muovevano in più gruppi a bordo di più autovetture, individuavano la vittima o l’obiettivo e lo monitoravano nei suoi spostamenti poi, al momento opportuno, mentre una parte della banda rimaneva in osservazione e copertura, gli altri si avventavano sulla vittima derubandola e dandosi immediatamente alla fuga.

In particolare, oltre alla citata rapina in abitazione, nell’ordinanza di custodia cautelare in carcere, sono contestati i seguenti episodi:
1. Furto aggravato di monili per un valore di 300.000 € commesso in danno di un espositore alla fiera “mercante in fiera” commesso il 10/03/2019 a Ladispoli;
2. Furto della borsa della vittima su autovettura contenente contanti ed effetti personali della vittima commesso a Brescello il 02/06/2019 (per tale fatto, contestualmente all’applicazione della misura cautelare, il gip si è dichiarato incompetente a favore della A.G. di Reggio Emilia);
3. Furto della borsa della vittima su autovettura contenente contanti ed effetti personali della vittima commesso a Dosolo il 02/06/2019;
4. Furto di 9000 € (incasso del giorno della manifestazione “Golese a tutta Birra”) perpetrato il 09/06/2019 a Parma;
5. Furto della borsa della vittima su autovettura contenente contanti ed effetti personali della vittima commesso a Castelvetro Piacentino il 24/06/2019;
6. Furto della borsa di un turista sulla propria autovettura contenente circa 3000 € ed i documenti di tutta la famiglia commesso presso l’area di servizio “Sillaro ovest” in Castel San Pietro il 20/07/2019 (per tale fatto, contestualmente all’applicazione della misura cautelare, il gip si è dichiarato incompetente a favore della A.G. di Bologna);
7. Furto della borsa di un turista sulla propria autovettura contenente circa 1000 € ed i propri documenti commesso presso l’area di servizio “San Martino” il 05/08/2019;
8. Furto dell’incasso della giornata di un esercizio commerciale ammontante a €9000 dall’auto della titolare commesso a Reggio Emilia il 06/08/2019;
9. Furto del campionario di profumi di un agente vendita sottratto dalla sua autovettura l’8/08/2019 a Parma.

Nel caso del furto a Ladispoli (consumato a distanza di pochi giorni dalla rapina) la tecnica investigativa è assimilabile a quella utilizzata per la rapina: incrocio dei dati relativi agli spostamenti dell’auto (la stessa utilizzata per la rapina) e delle celle telefoniche agganciate, che riportano ai telefoni in uso a Bull Tigei ed a Toncing Maichol, ovvero due dei soggetti ritenuti autori della rapina.
Negli altri casi (verificatisi tra giugno ed agosto 2019), all’incrocio dei dati su indicati si sono aggiunte le intercettazioni telefoniche che nel frattempo erano state avviate.

Il GIP ha affrontato il discorso della competenza territoriale e, tenendo presente che il fatto più grave è la rapina consumata a Parma in data 1.3.19, ha ritenuto la propria competenza anche per tutti gli altri reati commessi dagli stessi indagati in altre parti del territorio nazionale.

Invece, per il furto commesso a Brescello il 2.6.19 (contestato, oltre che a Bull Tigei, indagato per la rapina, anche a tale Bull Sergio) e per il furto commesso a Castel San Pietro (contestato, contestato, oltre che a Toncing Elvis, indagato per la rapina, anche al predetto Bull Sergio), il il gip si è dichiarato incompetente a favore, rispettivamente, della A.G. di Reggio Emilia e della A.G. di Bologna).

Tutti gli indagati, al termine della redazione degli atti di rito a loro carico, sono stati associati presso la Casa Circondariale di Reggio Emilia

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Pubblicato in Cronaca Parma