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Alla guida un giovane bosniaco che dopo aver causato l'incidente si è allontanato senza prestare soccorso: individuato grazie al sistema di videosorveglianza di alcune attività commerciali della zona e le dichiarazioni di testimoni oculari. -

Piacenza, 24 marzo 2015 -

L'autore dell'incidente è stato rintracciato dagli agenti della sezione Infortunistica della Polizia Municipale. La scorsa settimana, una piacentina di 68 anni su una Fiat Punto si è scontrata, nei pressi di via Buozzi, con un autocarro Opel. L'uomo alla guida del mezzo, dopo aver causato il sinistro, si è allontanato senza prestare soccorso alla signora, poi medicata con una prognosi di trenta giorni.

Il conducente dell'autocarro, che si è allontanato senza chiamare i soccorsi né lasciare alcun dato personale o assicurativo, è stato individuato dagli agenti grazie al capillare monitoraggio delle immagini di videosorveglianza – attive 24 ore su 24 – di alcune attività commerciali della zona, ma anche attraverso la verifica delle dichiarazioni rese da alcuni testimoni oculari.

L'uomo, un cittadino bosniaco 27enne, residente in Slovenia ma domiciliato in provincia di Piacenza, ha tentato di giustificare il suo comportamento con lo spavento per quanto successo, ma le sue spiegazioni non gli hanno evitato il deferimento all'Autorità giudiziaria per omissione di soccorso e il ritiro della patente.

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Il 28enne alla guida aveva un tasso alcolico tre volte oltre il limite. Fermato dalla Municipale ha ammesso di aver sottratto gli arredi nel locale -

Modena, 23 marzo 2015 -

Domenica notte, dopo aver prelevato due sgabelli dal porticato di un noto locale sui viali di Modena, ubriaco si è messo alla guida.
La pattuglia della Polizia municipale in servizio notturno, transitando su viale Martiri verso le 2.30, ha notato gli sgabelli accanto a un'auto in sosta. Tornando subito sul posto per capire meglio la situazione, gli agenti hanno visto l'auto, una Kia nera, allontanarsi in fretta.

Il conducente, un 28 enne residente a Nonantola, è stato fermato e accompagnato presso la Polizia stradale per gli accertamenti etilometrici ed è risultato avere un tasso alcolico nel sangue pari a 1,74 per litro, ossia più di tre volte il limite consentito per guidare, che è dello 0,5. Denunciato per guida in stato di ebbrezza, gli è stata inoltre ritirata la patente di guida e posta sotto sequestro l'automobile, all'interno della quale sono stati rinvenuti i due sgabelli che il 28enne ha ammesso di aver prelevato dal locale. Gli arredi sono ora custoditi al Comando di via Galilei in attesa che il legittimo proprietario presenti querela.

Tornando al Comando, gli agenti in servizio hanno anche sistemato il panettone stradale giallo che ignoti avevano collocato in mezzo alla carreggiata creando un evidente pericolo per la circolazione all'incrocio tra via Giardini e viale Barozzi e la cui presenza era stata prontamente segnalata alla Sala operativa dalla telefonata di una residente.

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Ispezioni della Guardia di Finanza di Parma a Collecchio e al Tardini. Controlli anche nelle abitazioni di Tommaso Ghirardi e Pietro Leonardi.  -

Parma, 20 marzo 2015 – di Maria Caterina Viscomi -

E' stata un'udienza lampo quella svolta ieri al Tribunale di Parma per decidere le sorti del club ducale. Il presidente Manenti da San Vittore, dove si trova da mercoledì, ha fatto sapere con una missiva che non avrebbe partecipato: così alla presenza del Procuratore Antonio Rustico e dei pm Paola Del Monte e Umberto Ausiello, che insieme a Giuseppe Amara furono i primi a presentare istanza di fallimento, è stato dichiarato il crac.

Al giudice Pietro Rogato sono bastati pochi minuti per pronunciare la sentenza in quanto tutte le parti si sono mostrate d'accordo. Oltre al fallimento, è stato deciso anche l'avvio dell'esercizio provvisorio con la nomina di due curatori fallimentari, Angelo Anedda, presidente dell'Ordine dei Commercialisti di Parma ed in passato Assessore al Bilancio del Comune di Parma, e Alberto Guiotto, anche lui commercialista e già curatore nel caso Lactalis. 
Epilogo triste ma prevedibile per il Parma.

Quel che più colpisce sono invece le cifre emerse dalla sentenza: negli ultimi mesi i debiti sono saliti a 218 milioni e 446 mila euro, ben 20 milioni in più rispetto ai dati aggiornati al 30 giugno scorso. Di questi, 63 milioni sono nei confronti dei giocatori, tanto che nel comitato dei creditori è entrato a far parte, oltre alla Col.ser e alla Iren, anche il capitano crociato, Lucarelli. Per non parlare poi dei 57 milioni di euro che la società deve alle controllanti o dei circa 26 milioni che spettano agli istituti di previdenza sociale. Inevitabile dunque «lo stato di insolvenza conclamato e irreversibile».


Il Parma dovrebbe comunque avere la possibilità di concludere il campionato grazie ai 5 milioni stanziati dalla Lega di Serie A e ricavati dal Fondo Multe. In tale ottica la partita prevista per domenica sera al Tardini contro il Torino si disputerà regolarmente: il Gos ha infatti dato da poco parere favorevole.

Proseguono intanto le operazioni della Guardia di Finanza, i cui uomini, insieme al Reparto Operativo dei Carabinieri, hanno ispezionato in mattinata il quartier generale di Collecchio, gli uffici del Tardini e le abitazioni di attuali ed ex dirigenti del club, tra cui Tommaso Ghirardi e Pietro Leonardi.

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Decine a Modena le badanti straniere alle quali la Rai sta chiedendo il pagamento del canone tv. Adiconsum consiglia di rivolgersi ai loro uffici per sapere come comportarsi. -

Modena, 20 marzo 2015 -

Sono decine a Modena le badanti straniere alle quali la Rai sta chiedendo in queste settimane il pagamento del canone tv. Questo nonostante la famiglia presso cui lavorano abbia già pagato. A renderlo noto è l'Adiconsum (associazione consumatori della Cisl), alla quale si sono rivolte nei giorni scorsi diverse assistenti familiari destinatarie dei solleciti Rai.

«La Rai chiede a queste donne l'apertura di un nuovo abbonamento anche se la persona/famiglia assistita dalla badante ha già versato regolarmente il canone - afferma la responsabile provinciale Adiconsum Adele Chiara Cangini.  "Facciamo un esempio, richiamando un'altra tassa di possesso: quella del bollo auto. Chi guida un'auto non di sua proprietà – spiega Cangini - non è tenuto al pagamento del bollo, obbligo cui invece è soggetto il proprietario. L'evasione del canone tv è certamente un problema serio, ma questi solleciti non hanno fondamento di legge, quanto piuttosto solo il sapore di "fare cassa" - continua la nota. 

Per questo Adiconsum consiglia alle badanti di ignorare le lettere delle Rai, a meno che non siano raccomandate, oppure di rivolgersi ai loro uffici per scrivere alla Rai che il canone tv è già stato pagato.

Pubblicato in Cronaca Modena
Venerdì, 20 Marzo 2015 10:16

A Bologna la cerimonia in ricordo di Marco Biagi

Il presidente della Regione Stefano Bonaccini alla cerimonia a Bologna per ricordare il giuslavorista ucciso dai terroristi delle nuove Brigate Rosse nel 2002: "Uno studioso, una persona perbene che non va dimenticata" -

Parma, 20 marzo 2015 -

Ieri a Bologna, la cerimonia in ricordo di Marco Biagi, che tredici anni fa veniva assassinato dalle nuove Brigate Rosse. Alla deposizione della corona di fiori nella piazzetta intitolata al giuslavorista, il presidente della Regione Stefano Bonaccini ha condannato duramente la scritta offensiva contro Marco Biagi apparsa mercoledì notte a Modena, sul muro della sede della Fondazione a lui dedicata.

"Trovo indegna e inaccettabile la scritta contro Marco Biagi. Mi auguro che si possa far subito luce sugli autori, perché quelli che potrebbero apparire come segnali di non estrema gravità sono invece da non far passare sotto silenzio o in secondo piano, anche alla luce delle scritte che sono apparse contro il procuratore Giovannini a Bologna in questi giorni". Queste le parole che si leggono nella nota della Regione, del presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, intervenuto ieri a Bologna. "Va tenuta alta la guardia democratica - continua la nota - perché l'uso della violenza e l'incitamento ad essa hanno fatto conoscere a questo Paese pagine tragiche: abbiamo sconfitto il terrorismo ma ogni fiammella che possa mettere a repentaglio la nostra democrazia va assolutamente condannata con forza dal sistema e dalla sue istituzioni".
Il presidente della Regione ha ricordato poi la figura di Marco Biagi, "uno studioso, una persona perbene che non va dimenticata, per cui è un dovere essere qua".

Pubblicato in Cronaca Emilia

Gli agenti hanno fatto irruzione nell'appartamento di via del Murazzo, che fungeva da base al traffico di droga per rifornire la zona Ovest della città. Sequestrati 4 mila euro, stupefacenti e il necessario per il confezionamento. A condividere l'alloggio anche una bimba di un anno con la madre -

Modena, 19 marzo 2015 -

Stroncato dalla Polizia municipale di Modena una sorta di market che riforniva di droga la zona Ovest della città e consegnati alla giustizia cinque pluripregiudicati. Questo, il bilancio dell'operazione portata a termine ieri mattina, in un appartamento di via del Murazzo dove, oltre a sorprendere cinque tunisini, a rinvenire diversi stupefacenti e il necessario per il confezionamento, gli agenti del Nucleo problematiche del territorio hanno trovato, una bimba di un anno insieme alla giovane madre. Rinvenuto nell'appartamento anche un iPad rubato due settimane fa e già restituito alla proprietaria.

Il blitz della Municipale è scattato all'alba, dopo un'attività d'indagine avviata in seguito alle segnalazioni giunte dai cittadini circa movimenti sospetti che hanno subito fatto pensare a un'attività di spaccio. Gli appostamenti degli agenti in borghese hanno appurato che i clienti raggiungevano in auto le vie comprese tra l'incrocio di via Emilia Ovest con via Rainusso fino a via Cabassi, spingendosi anche al parco Ferrari; dopo una rapida telefonata li raggiungeva un giovane straniero che, effettuata la consegna, si allontanava rapidamente.

Una volta individuato l'interno esatto della palazzina che fungeva da base al traffico di stupefacenti, gli agenti hanno fatto irruzione nell'appartamento arrestando cinque stranieri di nazionalità tunisina di età compresa tra i 20 e i 30 anni, tutti pluripregiudicati per reati inerenti droga, furto, rissa e immigrazione clandestina. I cinque sono stati portati nelle celle del Comando di via Galilei, denunciati per detenzione ai fini di spaccio e messi a disposizione dell'Autorità giudiziaria. Per uno di loro, trovato in possesso del tablet rubato, è scattata anche una denuncia per ricettazione.

Al momento dell'arresto, i tunisini hanno inoltre cercato inutilmente di disfarsi di un calzino in cui era nascosto un etto di droga, tra hashish, cocaina ed eroina già suddivisa in dosi e pronta per la vendita. Sequestrati anche due bilancini di precisione, cellophane, coltelli, telefoni e circa 4 mila euro frutto dell'attività illecita.

A condividere con i cinque l'alloggio di appena 40 metri quadrati anche una ragazza di nazionalità rumena, giunta da poco a Modena, e la sua bambina di un anno, avuta con uno dei cinque stranieri. Della situazione della bimba è stato informato il Tribunale dei minori di Bologna.

Pubblicato in Cronaca Modena

Scritta offensiva sui muri della fondazione intitolata a Marco Biagi. La ferma condanna del sindaco di Modena all'apertura del convegno internazionale organizzato in memoria del giuslavorista assassinato 13 anni fa dalle nuove Brigate Rosse -

Modena, 19 marzo 2015 -

"Un gesto ignobile e vergognoso. La memoria di Marco Biagi non verrà certo offuscata da chi, in modo vigliacco, scrive sui muri. Continueremo a ricordarlo con gratitudine". Queste le parole del sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli che hanno aperto oggi il convegno internazionale "Employment Relations and Transformation of the Enterprise in the Global Economy" organizzato dalla Fondazione Marco Biagi e dall'Università di Modena e Reggio Emilia in memoria del giuslavorista assassinato 13 anni fa a Bologna, dalle nuove Brigate Rosse.

Il sindaco, ha condannato duramente la scritta contro Biagi apparsa nella notte proprio sul muro della sede della Fondazione, e ha spiegato che la sua "eredità è preziosa, come dimostra il convegno di oggi con la partecipazione di qualificati docenti ed esperti di diritto del lavoro e di relazioni industriali. La Modena democratica condanna senza appello ogni forma di terrorismo, non saranno né la violenza fisica né la violenza verbale a impedire il corso delle idee e il libero confronto. Infami sono coloro che non hanno il coraggio del confronto e della libertà" - si legge nella nota.

La condanna anche da parte della presidente dell'Assemblea legislativa, Simonetta Saliera -

"Condanno con fermezza l'atto vandalico e la grave offesa rivolta alla memoria di Marco Biagi, intellettuale e studioso appassionato di cui oggi ricordiamo il tredicesimo anniversario dell'uccisione da parte delle Brigate Rosse. Atti come quelli avvenuti a Modena vanno condannati senza appello: esprimo ai familiari del professor Biagi la vicinanza dell'intera Assemblea legislativa regionale" - dice la nota della Regione.

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Matteo Iori, presidente del Conagga - Coordinamento Nazionale Gruppi per Giocatori d'Azzardo - che da 15 anni si occupa di interventi sulla dipendenza da gioco d'azzardo attraverso attività di cura, prevenzione, informazione e trattamento, ha risposto alle domande della Gazzetta dell'Emilia -

- di Federico Bonati -

Reggio Emilia, 19 marzo 2015 –

Accattivanti, affascinanti e insidiose. Sono le centinaia di pubblicità sul gioco d'azzardo alle quali siamo sottoposti, attraverso ogni tipo di mass media, ogni giorno. L'invito al gioco, con la promessa di vincite allettanti rischia di divenire una trappola nella quale molte persone finiscono, assieme ai loro risparmi, ai loro beni, ai loro affetti, alle loro vite. Di ludopatia, gioco d'azzardo e aiuto ai giocatori patologici ne abbiamo parlato con Matteo Iori, presidente del Conagga, da sempre in prima linea in aiuto di chi, nella trappola, c'è finito.

Presidente, cos'è una ludopatia e quando si comprende di essere "malati" di gioco?
Innanzi tutto è opportuno partire da una specifica sui termini. La parola "ludopatico" esiste solo nel nostro Paese e non è sicuramente adeguata. Non esiste una patologia da gioco (ludo), ma esiste da "gioco d'azzardo" ed è per questo che il termine più adatto è "gioco d'azzardo patologico" (o GAP), come chiamato nella comunità scientifica internazionale. Rispetto alla sua domanda, in estrema sintesi, la patologia subentra quando una persona perde il controllo sul gioco d'azzardo e quando questo diventa dannoso per la sua vita: rispetto alle sue possibilità economiche, rispetto al tempo che dedica al gioco, rispetto alle relazioni famigliari o sociali.

Chi è il "giocatore medio"?
Rispetto alla nostra esperienza è, molto frequentemente, un uomo, anche se iniziano ad aumentare le donne rispetto al passato. È, inoltre, una persona frequentemente spostata e con figli, è un lavoratore, e ha mediamente sui 40-45 anni.

La ludopatia crea problemi di carattere sociale, come ad esempio persone che si divorano uno stipendio alle slot. Che tipo di problemi affrontate in quest'ottica voi del Conagga?
Cerchiamo di offrire un trattamento sulla dipendenza da gioco e un supporto alla famiglia; ma al tempo stesso diamo consulenze su temi che molto spesso sono legati a questa dipendenza, quali il sovraindebitamento e l'eventuale usura. Non dimentichiamo, però, l'importanza della prevenzione e dell'informazione e per questo facciamo attività rivolte alla cittadinanza.

Rispetto al resto d'Italia, come vive la provincia di Reggio Emilia la questione della dipendenza da gioco d'azzardo?
La provincia di Reggio è sicuramente un territorio particolarmente fortunato e mi permetto di pensare che la nostra Associazione che già da 15 anni sensibilizza il territorio su questo tema possa avere aiutato una maggior consapevolezza. Ad oggi tutte le maggiori istituzioni territoriali sono ingaggiate su questo tema: la Provincia di Reggio Emilia ha fatto materiale di informazione sul gioco d'azzardo, il Comune ha fatto variazioni specifiche al Piano regolatore, l'Ausl collabora quotidianamente con noi e la nostra Associazione ha aperto cinque gruppi settimanali e una comunità residenziale per giocatori.

Cosa dovrebbero fare le istituzioni locali, regionali e nazionali, per contrastare il trend in aumento dei giocatori seriali?
Informare tutti i giocatori e non solo quelli patologici, sui possibili rischi, mettere in rete e diffondere i luoghi nei quali è possibile trovare un sostegno per la patologia, aiutare i referenti istituzionali del territorio, ossia Comuni e Regioni, a legiferare sul tema per limitare i danni per le fasce più deboli della popolazione, pur nel rispetto di un quadro legislativo uniforme.

Come si aiuta un ludopatico? Quanti, dopo l'aiuto, ricadono nella trappola del gioco?
Ogni persona è a sé e anche la terapia deve essere personalizzata. Molto dipende dalle caratteristiche personali, sociali, culturali e famigliari della persona che chiede aiuto. Generalizzando molto, potremmo dire che comunque l'aiuto passa da una grande comprensione del tema, dall'individuazione di ciò che spinge la persona a giocare, dai bisogni a cui il gioco risponde, del recupero delle risorse proprie della persona e da una forte motivazione nel portare avanti questo impegnativo lavoro. Impegnativo anche perché parecchi giocatori ricadono nella patologia del gioco, ma occorre essere pronti a gestire senza giudizio anche questa situazione dalla quale si potrà ripartire con rinnovato slancio per un trattamento risolutivo.

Che opinione ha in merito alla presenza mediatica del richiamo al gioco d'azzardo, con pubblicità accattivanti proposte in svariate fasce orarie?
Ovviamente la pubblicità spinge molte più persone a giocare d'azzardo e non posso che vederla deleteria, soprattutto per coloro che sono più fragili e più vulnerabili e più facilmente possono sentirsi attratti dalla "grande possibilità di ricchezza".

Presidente, che consiglio si sente di dare in generale rispetto al gioco?
Il gioco d'azzardo esiste da sempre e non credo nelle politiche proibizionistiche, ma al tempo stesso il nostro Paese ha avuto uno sviluppo eccessivo e con l'inserimento di giochi particolarmente aggressivi. Sul gioco d'azzardo vorrei poter tornare a vent'anni fa, pochi giochi, in pochi luoghi e spesso vissuti come momenti socializzanti, come ad esempio quando si faceva la schedina insieme. Quindi, come consiglio, direi di fare il possibile per tornare un po' indietro.

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Arresto del patron gialloblù nelle prime ore del mattino per reimpiego di capitali illeciti trasferiti a diverse fondazioni nonché al Parma stesso. In totale coinvolte 22 persone. -

Parma, 18 marzo 2015 – di Maria Caterina Viscomi -

La data cruciale per definire la situazione del Parma Calcio sarebbe dovuta essere il 19 marzo, scadenza fissata per l'udienza fallimentare del club ducale. Più sconcertante dell'ormai quasi scontato destino della società emiliana è però la notizia giunta da poche ore: l'arresto del patron gialloblù per il reimpiego di capitali illeciti trasferiti a diverse fondazioni nonché al Parma stesso.

L'operazione della Guardia di Finanza di Roma, denominata GFB-Oculus e guidata dai procuratori Nello Rossi e Michele Prestipino, è ancora in corso e vede coinvolte altre 21 persone a cui vengono contestati, a diverso titolo, i reati di associazione a delinquere, uso di carte di credito clonate, frode informatica e riciclaggio.

Le indagini hanno portato alla luce anche il modus operandi che prevedeva la complicità di alcuni operatori di banche, disposti a coprire l'hackeraggio in cambio di tangenti. Il denaro trasferito veniva poi ricevuto come donazione nel caso delle fondazioni e, nel caso del Parma Calcio, come sponsor. Al momento gli uomini del Nucleo di Polizia Tributaria stanno procedendo con una sessantina di blitz e perquisizioni in tutta Italia.


Manenti è presidente del club ducale dallo scorso febbraio dopo averlo acquistato al valore simbolico di un euro da Rezart Taci, proprietario della Dastraso.

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Mercoledì, 18 Marzo 2015 10:00

Novi di Modena - Truffa del massaggio ad un'anziana

Dopo avere convinto l'anziana vittima della truffa a farsi fare un massaggio è scappata col bottino -

Modena, 18 marzo 2015 -

Sulla truffa ai danni di un' anziana stanno indagando i Carabinieri della Stazione di Novi di Modena dopo la denuncia per furto.

E' successo ieri pomeriggio, quando una donna di circa 50 anni si è presentata alla porta dell'abitazione per poi convincere la signora, che vive con il marito ed il figlio ma era sola in casa, a farsi fare un massaggio. Al termine del quale però ha chiesto all'anziana il pagamento del corrispettivo pari a 250 euro e al suo diniego, approfittando di un momento di distrazione, le ha preso il portafoglio, con all'interno 40 euro, oltre a collanina e orecchini tolti e messi sul tavolo per consentire il massaggio. Preso il bottino, la donna è fuggita a bordo di un'auto. 

I Carabinieri raccomandano che le vittime siano messe al corrente che persone senza scrupoli possono approfittare della loro buona fede e derubarli ed è importante che i parenti più prossimi svolgano nei loro confronti un'adeguata sensibilizzazione, convincendoli a non lasciar entrare in casa gli sconosciuti, anche se hanno modi gentili ed affabili.

Pubblicato in Cronaca Modena