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Diverse famiglie hanno già fatto richiesta. Per ottenere il contributo, che potrà arrivare fino a 1000 euro, ci sarà tempo fino al 15 aprile

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Una ventina di clienti alla vista degli agenti della Polizia locale si sono dati alla fuga. Per il titolare, multa e sospensione dell’attività

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Si chiama Vigilium e serve per segnalare e prevenire criminalità e degrado urbano tramite una app. I primi a testarla saranno i gruppi del Controllo di Vicinato

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Fino al 15 aprile, le famiglie in difficoltà, prioritariamente a causa del covid e con ISEE sotto i 20mila euro, potranno presentare la richiesta online. Il contributo verrà caricato sulla tessera sanitaria

In merito alle interrogazioni presentate al Consiglio dell’Unione Pedemontana e ad alcuni Consigli comunali, sulla situazione nel nostro territorio degli affidi a seguito dei fatti di cronaca accaduti a Bibbiano, Pedemontana Sociale ritiene utile fornire pubblicamente un quadro completo, con dati e informazioni peraltro facilmente reperibili nel Bilancio sociale e nei Bilanci di esercizio, disponibili sul sito internet dell’Unione (www.unionepedemontanaparmense.it).

L’Azienda, che gestisce tale servizio per conto dei cinque Comuni dell’Unione, considera opportuno sottolineare, prima di tutto, come in 11 anni di attività non siano mai pervenute segnalazioni in merito a irregolarità o di non conformità alle linee guida nella gestione degli affidi. L’Azienda con forte impulso della governance politica, ha inoltre indirizzato le proprie programmazioni ad un incremento costante delle misure di supporto alle famiglie, finalizzate alla prevenzione di ogni possibile forma di allontanamento. Fra le tante, si pensi alle progettazioni denominate “Una famiglia per una famiglia” e “Gruppi di auto mutuo aiuto”, come quello attivato per neo-mamme, che puntano proprio ad affiancare e sviluppare le risorse delle famiglie con minori, tramite affiancamento temporaneo di altre famiglie capaci di innescare positivi cambiamenti, consentendo al minore di rimanere nella propria famiglia nonostante iniziali difficoltà.
L’Azienda Pedemontana Sociale è dotata di un Regolamento Affidi, scaricabile sempre all’interno della pagina internet di cui sopra.

Quanti sono i minori in affido
Al 30 giugno di quest’anno, i minori in affido sono 30, di cui 22 in affido etero-familiare, vale a dire in nuclei che non hanno rapporti di parentela con il minore fino al quarto grado, mentre 8 sono di tipo parentale. Dei 30 affidi, 6 sono di tipo consensuale, mentre 22 sono disposti dal Tribunale per i Minorenni. Due, infine, sono i maggiorenni in affido etero-familiare.

I costi del servizio
Come previsto dal vigente Regolamento affido, con Delibera di Giunta dell’Unione Pedemontana Parmense è stato stabilito che alle famiglie affidatarie venga corrisposto un contributo di massimo 600 euro mensili per gli affidi etero-familiari a tempo pieno e massimo 300 euro mensili per quelli parentali.
Complessivamente, il costo sostenuto per il Servizio affido nei cinque Comuni ammonta a 127.400 euro (dato previsionale anno 2019).

I controlli
Il percorso per poter diventare “famiglia affidataria” si articola in diverse fasi e prevede appositi corsi di formazione organizzati a livello provinciale, che comprendono le aree tematiche relative agli aspetti giuridici dell’affidamento, al bambino e ai suoi bisogni, alle competenze e ai bisogni del nucleo affidatario, al rapporto con la famiglia di origine, ai rapporti con i Servizi Sociali e con l’Autorità Giudiziaria, al progetto di accoglienza, alla rete delle famiglie, alla conclusione dell’esperienza affidataria e al distacco del bambino o del ragazzo. Solitamente si articola in almeno 5 incontri e prevede il rilascio di un attestato di partecipazione.
Terminata la fase preparatoria in stretta collaborazione con gli psicologi dell’Azienda USL, inizia il percorso di conoscenza e di valutazione della disponibilità, finalizzato a valutare la composizione, le caratteristiche del nucleo familiare e la sua storia, il suo contesto socio-ambientale di riferimento, le caratteristiche personali dei soggetti che si candidano, le modalità di relazione all’interno del nucleo e le specifiche motivazioni all’affidamento; e ancora: la sussistenza delle competenze genitoriali richieste per sostenere tale esperienza, l’atteggiamento nei confronti dell’affidamento da parte degli eventuali figli e di altri soggetti coinvolti. Successivamente l’equipe affido e l’equipe territoriale possono coinvolgere la famiglia affidataria in un’ipotesi di abbinamento con un bambino o ragazzo, fondata su una valutazione di effettiva corrispondenza tra le esigenze del minore, della sua famiglia e le caratteristiche e la disponibilità del nucleo affidatario. Naturalmente, i componenti della famiglia affidataria non devono avere a proprio carico procedimenti per l’applicazione di misure di prevenzione e men che meno essere sottoposti a tali misure, così come non devono essere stati condannati, anche con sentenza non definitiva, per i reati previsti dagli articoli 380 e 381 del Codice penale, né condanne con sentenza definitiva a pena detentiva non inferiore ad un anno per delitti non colposi.
Ulteriore forma di controllo, così come previsto dal Regolamento, è realizzata attraverso la stretta e costante collaborazione tra Equipe Affido (composta da Assistente Sociale e Psicologa dell’Azienda USL) ed Equipe Multi-professionali territoriali (composte di norma da Assistente Sociale Responsabile del caso, Psicologa e Neuropsichiatra che hanno in carico la situazione del minore, Educatore professionale che assiste il minore ambulatorialmente oppure al domicilio ed altre figure di volta in volta coinvolte (Logopedista, Fisioterapista, Psicomotricista, etc. dell’Azienda USL).
Il progetto di affido definisce il numero di incontri di verifica e controllo progettuale tra operatori dei servizi territoriali e i soggetti interessati: per la famiglia affidataria di norma non meno di sei all’anno comprensivi delle visite domiciliari, per la famiglia d’origine il numero di incontri è definito in relazione agli obiettivi del progetto.
Con la famiglia d’origine e la famiglia affidataria vengono co-costruite e verificate le modalità con cui queste collaborano nell’esperienza affidataria, la connotano correttamente agli occhi del bambino e come la famiglia d’origine progredisce nel recupero delle competenze relazionali ed educative. Le famiglie affidatarie inoltre, partecipano mensilmente al gruppo di confronto e sostegno all’esperienza. In questo gruppo è possibile sentirsi aiutati, ma anche sperimentarsi come figure in grado di dare un aiuto agli altri; è possibile relativizzare la propria situazione e le proprie difficoltà confrontandosi con l’esperienza degli altri. Viene dunque incrementata la possibilità, da parte degli adulti, di elaborare risposte efficaci alle necessità evolutive dei bambini o ragazzi in affidamento. La conduzione e la facilitazione del gruppo è garantita dall’equipe affido territoriale in orario serale; il gruppo di confronto e sostegno è anche una preziosa occasione di verifica e controllo “bidirezionale”: da una parte della qualità della cura e della tutela del miglior interesse del minore in rapporto ad ogni singolo percorso di affidamento familiare, dall’altra dell’operato degli operatori dei servizi e del progetto di affido. Assieme al gruppo dei genitori affidatari, è attivo il gruppo dei bambini e dei ragazzi affidati e naturali, gestito da personale educativo. Questa scelta organizzativa risponde a tre obiettivi di fondo: facilitare la partecipazione agli incontri di entrambi i genitori affidatari, garantendo un supporto logistico nella gestione dei bambini; permettere la sperimentazione di conoscenze condivise tra bambini che vivono l’affido, riducendo il vissuto di “diversità” rispetto ad altri coetanei; verificare costantemente il livello di benessere psico-fisico dei minori in affidamento.
Infine lo svolgimento di colloqui individuali costanti con i minori accolti temporaneamente in famiglie affidatarie a cura dell’équipe multidisciplinare, le visite domiciliari presso le famiglie affidatarie e il continuo mantenimento dei rapporti con la famiglia di origine, associati a momenti di incontro informale con la cittadinanza e con gli Amministratori locali dell’Unione e dei Comuni (per esempio le feste per lo scambio auguri natalizi), completano, in sintesi, la qualità del quadro complessivo degli interventi di cura e tutela dell’infanzia in relazione ai percorsi di affidamento familiare.

Nessuna collaborazione con la onlus implicata nelle indagini di Bibbiano
Azienda Pedemontana Sociale non ha mai avuto alcun tipo di rapporto con la Onlus coinvolta nell’indagine “Angeli e demoni” di Bibbiano. Attualmente, oltre al proprio personale dipendente non ha rapporti con liberi professionisti ma con personale dipendente dell’AUSL – Distretto sud est, con particolare riferimento a psicologi, neuropsichiatri infantili ed eventuali altri professionisti coinvolti di volta in volta su specifiche problematiche. Mantiene inoltre rapporti costanti con il Centro per le Famiglie di Parma e con tutte le altre équipe affido del territorio provinciale (Tavolo di coordinamento affido). Gli educatori professionali facenti parte delle équipe multi-professionali sono dipendenti della Cooperativa AuroraDomus e collaborano con Pedemontana Sociale nell’ambito del vigente appalto aggiudicato per la realizzazione di interventi educativi territoriali, interventi socio-educativi-assistenziali e nella gestione degli appartamenti di accoglienza residenziale temporanea denominati “Case per le donne”.

Rendiconto agli amministratori delle attività
Fina dalla sua nascita, per Azienda Pedemontana Sociale è prassi consolidata incontrare tutti i consiglieri interessati, regolarmente convocati in almeno tre occasioni all’anno: presentazione Bilancio previsionale, presentazione Bilancio consuntivo, Bilancio sociale e presentazione piano programma triennale. Vengono inoltre svolti incontri monotematici della “Commissione consigliare dell’Unione Pedemontana Parmense”.
Pedemontana Sociale si riserva di tutelare la propria immagine, il proprio operato e quello dei suoi tanti professionisti, famiglie e volontari impegnati quotidianamente a tutela dei minori e delle famiglie, agendo legalmente contro chiunque associ in qualsiasi modo il nome dell’Azienda alle indagini in corso a Bibbiano e ai risvolti giudiziari dell’inchiesta “Angeli e Demoni”.

Il mezzo è stato donato a Pedemontana Sociale grazie al progetto Mobilità Garantita e alla sensibilità di 38 aziende. Il presidente Dall'Orto: «Traguardo raggiunto insieme»
Quello inaugurato nel pomeriggio di lunedì 13 maggio alla Corte Agresti di Traversetolo, non è soltanto un nuovo pulmino al servizio del Taxi Sociale. È il simbolo di un territorio generoso, capace di fare squadra per sostenere i bisogni dei più deboli.

La donazione del Fiat Ducato a nove posti in comodato d'uso per quattro anni, attrezzato con un elevatore per poter caricare fino a tre carrozzine, è il frutto della solidarietà di 38 aziende del territorio, di cui 18 traversetolesi, che hanno deciso di contribuire alla causa aderendo al "Progetto Mobilità Garantita". Un virtuoso accordo pubblico-privato sottoscritto tra Pedemontana Sociale e P.M.G. Italia Spa, che da anni si occupa della raccolta fondi nei comuni dell'Unione Pedemontana Parmense (Collecchio, Felino, Montechiarugolo, Sala Baganza e Traversetolo), per permettere il rinnovamento dei mezzi.

"Progetto mobilità garantita" è una testimonianza di solidarietà, sottolineata anche da don Giancarlo Reverberi al momento della benedizione del pulmino, quando ha ribadito la frase di Madre Teresa di Calcutta stampata sul manifesto di ringraziamento alle aziende: "Non importa quanto doniamo, ma quanto amore mettiamo in quello che doniamo". Alla benedizione ha fatto seguito il taglio del nastro da parte del presidente di Azienda Pedemontana Sociale e sindaco di Traversetolo, Simone Dall'Orto, affiancato da Aldo Spina, assessore ai Servizi alla Persona dell'Unione e sindaco di Sala Baganza, dal direttore generale dell'azienda del welfare, Adriano Temporini, e dai rappresentanti di PMG Italia, Steven Bracci e Matteo Sartorato. 

«È doppiamente emozionante, da sindaco e presidente di Azienda Pedemontana Sociale, inaugurare questo mezzo che servirà la nostra comunità – ha sottolineato Dall'Orto –, peraltro dopo aver sostituito, l'anno scorso, quello per il trasporto degli anziani del Centro diurno di Traversetolo. Centro diurno che a giugno si trasferirà in una sede più accogliente insieme al Centro socio-occupazionale per le persone disabili. Ringrazio le aziende che hanno contribuito, perché spesso non si riesce a percepire il lavoro qualitativo che c'è dietro ai Servizi sociali – ha aggiunto –, che per noi sono sempre al primo posto, come testimoniano le risorse che vengono stanziate dai Comuni dell'Unione. È importante che le aziende del territorio siano al nostro fianco, perché insieme possiamo raggiungere questi importanti traguardi».

«Il fatto che questo mezzo sia arricchito con tutti i loghi delle realtà imprenditoriali che hanno contribuito – ha osservato Spina –, dà il senso di quanto le nostre comunità siano attente ai bisogni dei più deboli e facciano sentire concretamente la loro vicinanza a queste necessità».

Il direttore generale di Pedemontana Sociale Temporini ha ringraziato insieme alle aziende anche PMG Italia, per essersi dimostrata ancora una volta «un partner serio, affidabile e trasparente. Parlando di chilometri, i numeri del Taxi Sociale sono da capogiro. Negli 11 anni di attività, i nostri pulmini ne hanno percorsi 5 milioni, 125 volte il giro del mondo, trasportando 3.000 persone. E questo grazie ai volontari di Auser e del Circolo Verdi di Monticelli, che quotidianamente si mettono alla guida dei nostri 26 mezzi. Volontari che non sono semplicemente dei "tassisti", ma che costruiscono relazioni umane con le persone che trasportano. Vorrei inoltre ringraziare Monia Anelli e Gabriella Pesce – ha concluso il direttore – che organizzano i viaggi svolgendo un lavoro efficace ed efficiente».
La cerimonia è terminata con la consegna degli attestati di ringraziamento ai titolari delle aziende che hanno contribuito al successo del progetto, che permetterà agli utenti del Taxi Sociale viaggi comodi e sicuri.

L'elenco degli sponsor
2T Food, Alcar Uno, All Food, C.B.M., Casa di Riposo "Villa Benedetta", Chierici Antonio & C., Ediltecno, Emiliana Trasporti, F.A.B.O., Farmacia Rizzoli, Farmacie Comunali di Felino, FBF Italia, Fornovo Gas, Frigomeccanica, GLAS-VER Trasporti, Greci Enzo, Guidoparma. I.C.M., Kemimpex, Latteria Sociale San Lucio., M.B., Maria Luigia, Morganti, Mutti, Nuova Bert Salumi, Ombellini Dario, Pianza Renzo e Figli, Sabbiatura Fontana, Sidermeccanica Inox, Sipa, Special Stamp, Stagionatura Montefiore, Tec-Al, Tecno Meccanica, Tecnomec, Tecnostampi, Tipolitotecnica, Wab.

STAFF: la badante di condominio in onda su LA7 a "Dimartedì"
La badante di condominio di STAFF in servizio a Sala Baganza, Laura Solinas, balzerà nuovamente agli onori delle cronache nazionali. Dopo Rai 3, Corriere della Sera, Tv 2000, Avvenire e diverse altre testate, ieri sono arrivate a Sala Baganza le telecamere della prestigiosa trasmissione "Dimartedì" in onda su LA7 e condotta da Giovanni Floris, per un reportage sull'innovativo servizio che rientra nel più ampio progetto STAFF, lo Sportello Territoriale Assistenti Familiari e Formazione di Azienda Pedemontana Sociale attivato nell'aprile 2017 grazie anche a un contributo di Fondazione Cariparma in tutti i comuni del Distretto Sud Est. Un progetto finanziato da Unione Pedemontana Parmense e Unione Montana Appennino Parma Est, affidato per mezzo di una gara d'appalto ad ABS Assistenza alla Famiglia Srl.
Ad intervistare Laura e alcuni inquilini di "Case Gombi", il complesso di Edilizia Residenziale Pubblica per anziani, è stata la giornalista Nicole Di Giulio, volto noto del tubo catodico. Il servizio andrà in onda durante la puntata del 16 aprile (ore 21.15).

Il progetto STAFF
Lo "Sportello badanti" di STAFF è nato per far incontrare la "domanda", vale a dire le famiglie che necessitano di assistenza, con "l'offerta" di personale qualificato iscritto in un apposito data base. Per entrare nell'elenco di STAFF, però, le assistenti devono soddisfare alcuni requisiti minimi: essere in possesso della cittadinanza italiana (se straniere del permesso di soggiorno), conoscere la lingua italiana ed essere qualificate, anche attraverso corsi di formazione gratuiti organizzati dal servizio che prevedono un rigido test finale.
Ad oggi STAFF conta circa 200 assistenti familiari iscritte, di cui 58 hanno frequentato e superato i corsi di formazione gratuiti. Tante, ben 176, sono state le famiglie che si sono rivolte allo sportello. STAFF, però, è anche prevenzione. Il progetto prevede infatti la mappatura sul territorio dei soggetti fragili, con specifico riferimento a persone anziane o disabili, parzialmente o non autosufficienti.
STAFF è attivo a Collecchio, Felino, Montechiarugolo, Sala Baganza, Traversetolo, Langhirano, Lesignano de' Bagni, Corniglio, Calestano, Monchio delle Corti, Neviano, Palanzano e Tizzano. Nei primi sette comuni sono stati aperti degli sportelli fisici (Clicca QUI, per vedere dove e in che orari), mentre negli altri comuni montani viene garantito un servizio da "remoto", via email o a chiamata.


Per informazioni si può telefonare al numero 329 3023360 o inviare una email all'indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

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Mercoledì 30 gennaio, a partire dalle ore 20.15 nella Sala del Consiglio del Municipio di Felino, si riunirà il Consiglio dell'Unione Pedemontana Parmense.

Tra i punti all'Ordine del Giorno, due convenzioni.

La prima con l'Unione Montana Appennino Parma Est per l'esercizio delle funzioni attribuite dalla Regione Emilia-Romagna in materia di vincolo idrogeologico.

La seconda per il funzionamento, la crescita e lo sviluppo della "Community Network Emilia-Romagna". Ricordiamo che la seduta è aperta al pubblico.

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Nuovo blitz al mercato della Polizia dell'Unione, Guardia di Finanza, Ispettorato del Lavoro e INAIL. Nel 2018 pizzicati dieci lavoratori irregolari.

Per far fronte all'aumento di clientela durante il periodo natalizio, due commercianti pakistani di scarpe hanno pensato bene di "assumere" in nero, e per pochi spiccioli, un richiedente asilo con permesso di soggiorno. Il tutto all'insaputa del titolare dell'attività, almeno stando a quanto da lui dichiarato, che è stata immediatamente sospesa.

L'ennesima scoperta di un venditore ambulante senza contratto è stata messa a segno durante l'ultimo blitz del 2018 al mercato di Traversetolo condotto dagli agenti della Polizia dell'Unione Pedemontana Parmense, coordinati dal vicecomandante Vito Norcia, insieme ai militari della Guardia di Finanza, ai funzionari dell'Ispettorato del Lavoro e dell'Inail, che per tutta la mattinata di domenica 16 dicembre hanno controllato 6 attività, accertando tre violazioni commerciali e una di natura fiscale.

Sale così a dieci il numero dei lavoratori in nero pizzicati tra i banchi dei mercati di Traversetolo e Collecchio nell'anno che si è appena concluso, durante il quale sono state passate sotto la lente d'ingrandimento 35 attività commerciali ambulanti che hanno portato ad accertare una ventina di violazioni. Controlli particolarmente complessi che nel corso del 2019 verranno intensificati ed estesi su più fronti in tutti i mercati dei comuni dell'Unione Pedemontana Parmense: dal rispetto delle norme igienico-sanitarie per chi vende generi alimentari, ai mezzi di trasporto degli ambulanti, per accertare che siano assicurati e revisionati.

«Un plauso a chi ha partecipato a questa operazione, in particolare agli operatori della Polizia Pedemontana per la professionalità e l'incessante impegno su diversi fronti – afferma il sindaco di Felino e assessore alla Sicurezza dell'Unione Elisa Leoni –. Il rispetto delle regole da parte degli operatori commerciali è fondamentale per garantire una concorrenza leale. Siamo partiti dai mercati più grandi di Collecchio e Traversetolo, ma estenderemo queste verifiche su tutto il territorio della Pedemontana – assicura Leoni –, con l'obiettivo di difendere coloro che rispettano le normative e il lavoro».

«Ringrazio il serrato impegno degli agenti della Polizia Pedemontana e degli altri soggetti che sono scesi in campo per questi controlli mirati al rispetto della legalità – sottolinea il sindaco di Traversetolo Simone Dall'Orto –. Controlli che sono visti positivamente dagli operatori onesti. Quello di Traversetolo è sempre stato uno dei mercati più importanti del parmense e merita un occhio di riguardo in più. Per questo motivo, i controlli verranno intensificati e saranno sempre più approfonditi».

 

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Una rete di 123 telecamere decisiva per risolvere diversi crimini. E che qualche giorno fa ha permesso di identificare l'auto pirata di Stradella
Venerdì 28 novembre. Nella notte un'auto investe un ciclista a Stradella di Collecchio e si dà alla fuga. Ma nell'impatto, lascia sull'asfalto uno specchietto. La Polstrada scopre che si tratta di un Audi Q7 bianco, ma per rintracciarlo chiede alla Polizia dell'Unione Pedemontana Parmense le immagini delle telecamere posizionate lungo la via La Spezia e... bingo! Il pirata viene identificato e denunciato.

È questo l'ultimo successo della rete di videosorveglianza creata dall'Unione Pedemontana: 123 occhi elettronici, di cui uno mobile e 71 con tecnologia OCR in grado di leggere le targhe, spalancati sulle strade e i luoghi sensibili dei cinque comuni di Collecchio, Felino, Montechiarugolo Sala Baganza e Traversetolo 24 ore su 24, 365 giorni all'anno. Occhi che hanno permesso agli agenti dell'Unione alle altre forze dell'ordine di identificare altre auto pirata, ritrovare veicoli rubate, ma soprattutto di assicurare alla giustizia gli autori di diversi crimini, alcuni dei quali particolarmente efferati. Per esempio, i responsabili del duplice omicidio di San Prospero del 27 dicembre 2016, oppure la banda capeggiata da un minorenne denunciata nel luglio dell'anno scorso per furto e tentato duplice omicidio. Repressione, dunque, ma anche prevenzione e sicurezza stradale: dall'inizio dell'anno sono stati infatti sanzionati 538 veicoli non revisionati e 202 senza copertura assicurativa.

Risultati che il presidente dell'Unione Pedemontana Parmense e sindaco di Collecchio Paolo Bianchi sottolinea con orgoglio: «L'ultimo episodio dimostra che abbiamo approntato un sistema efficace, utile a tutte le forze dell'ordine, in grado di garantire una maggiore sicurezza ai cittadini».

Presidente, quando avete deciso di investire sulla videosorveglianza e perché?
«Dopo aver sottoscritto il protocollo d'intesa con la Prefettura sulla sicurezza, tra il 2015 e il 2016 abbiamo pensato di fare la nostra parte sviluppando il sistema che abbiamo chiamato "Occhi vigili". Del resto, l'installazione delle telecamere era una delle tre azioni contenute nel protocollo che prevedeva anche lo sviluppo del controllo di vicinato e una maggiore integrazione tra le forze dell'ordine».

Quante risorse avete investito?
«Complessivamente sono stati stanziati 650mila euro. Inizialmente abbiamo acceso un mutuo da 400mila euro per il primo stralcio, poi altri 150.000 per il secondo, di cui 50.000 sono arrivati dalla Regione, e sta per essere realizzato un terzo stralcio da 100 mila euro, che prevede un contributo regionale di altri 20.000 euro. Una volta completato quest'ultimo step, il sistema conterà 81 telecamere OCR e 101 di contesto».

C'è chi dice che più che le telecamere ci vorrebbero più agenti... lei cosa ne pensa?
«Penso che ci vorrebbero entrambe le cose, ma purtroppo per quel che riguarda le nuove assunzioni, non possiamo superare i vincoli della legislazione nazionale attuale. Abbiamo assunto tutti gli agenti che potevamo assumere, ma siamo ancora sottorganico e le telecamere ci danno un grosso aiuto nel presidio del territorio, a meno che non si pensi di mettere un operatore per ogni strada, cosa che sarebbe impossibile».

Sulle altre due azioni previste nel protocollo a che punto siamo?
«Il controllo di vicinato è stato attivato in tutti i comuni, grazie alla collaborazione dei cittadini ed è sempre in fase di ampliamento. Riguardo alle sinergie con le altre forze dell'ordine, i Carabinieri dislocati sul nostro territorio possono accedere direttamente alla nostra rete di videosorveglianza e, come testimonia l'ultimo episodio, in caso di necessità c'è la piena disponibilità a fornire le immagini anche agli altri organi di Polizia. Un'altra forma di collaborazione importante riguarda il rilevamento degli incidenti stradali, che oggi vengono effettuati quasi esclusivamente dagli agenti dell'Unione per permettere a Carabinieri e Polizia di Stato di dedicarsi alla prevenzione dei crimini».

Bianchi conclude sottolineando con orgoglio come "Occhi vigili" sia, ad oggi, «il sistema di telecamere più sviluppato e all'avanguardia di tutto il parmense. Sistema che in futuro verrà messo in rete con le altre telecamere attive in tutta la provincia creando una rete alla quale potranno accedere tutte le forze dell'ordine».

Sul caso, risolto, dell'auto pirata di Stradella, sono intervenuti anche il sindaco di Felino nonché assessore unionale alla Sicurezza, Elisa Leoni, e il comandante della Polizia Locale Pedemontana Franco Drigani. «È l'ennesima conferma di come il sistema possa essere utile nella prevenzione e nella repressione dei reati – afferma Leoni –, così come per garantire una maggiore sicurezza stradale, attraverso il controllo delle auto non revisionate o senza assicurazione». Per il comandante Drigani, «la scelta dell'Unione id investire sulla videosorveglianza, si sta dimostrando giorno dopo giorno sempre più strategica ed efficace, così come la proficua collaborazione con le altre forze dell'ordine».

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