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Domenica, 14 Gennaio 2018 14:27

Il diritto a essere sedotte

"Stop alla caccia alle streghe, provarci è un diritto dell'uomo". Il "manifesto" della Deneuve & C. infiamma le femministe.

di Lamberto Colla Parma 14 gennaio 2018 -

La seduzione è un gioco delle parti. Il maschio che rincorre e la femmina che fugge. Un gioco che ha delle regole e una sintassi tutta particolare e specifica. Non sempre il "no" di parte femminile è perentorio piuttosto il desiderio di allungare il periodo del gioco seduttivo, del corteggiamento. Altrettanto è vero che non tutti i maschi hanno la sensibilità di allentare la "presa" quando il rifiuto è più che palese e altri assumono comportamenti maldestri o ambigui.

Un gioco e un comportamento ancestrale che si fondono creando un'atmosfera isolata dal resto del mondo all'interno del quale i due contendenti si confrontano e, frequentemente, uno dei due soccombe al NO verbale e non verbale dell'altro sesso.

Nel periodo della mia gioventù erano molto più gli uomini che ricevevano "il due di picche", come si diceva all'epoca.

Tanti i NO ricevuti (tantissimi anche dal sottoscritto) e tanti sogni spezzati.

Ma poi passava e via si ricominciava la ricerca della nuova possibile conquista, quella che ti faceva svolazzare le farfalle nello stomaco.

E' comunque molto difficile accettare un NO ma lo è altrettanto affermarlo; un po' per il rischio di essere classificata negativa, un po' per il timore di fare soffrire l'altra persona.

Ricordo anche dei "predatori seriali", gli appassionati di statistica, che nell'arena della mega discoteca "la chiedevano a tutte" perché prima o poi, "una su mille cascava nella rete".

Niente di strano e niente di violento, solo un gioco di ruolo.

E' questo, in sintesi, quello che Catherine Deneuve e le altre cento intellettuali francesi hanno voluto sottolineare con il "manifesto" pubblicato su "Le Monde" schierandosi apertamente contro questa violenta ondata di "puritanesimo".

«Lo stupro è un crimine, ma tentare di sedurre qualcuno, anche ostinatamente o in maniera maldestra, non lo è, come la galanteria non è un'aggressione machista», si legge sul manifesto.

Per le firmatarie, pur lodando «una legittima presa di coscienza delle violenze sessuali esercitate sulle donne, in particolare in ambito professionale», «questa liberazione della parola è diventata oggi il suo contrario: intimidiamo le persone affinché parlino "correttamente", mettiamo a tacere chi non si allinea e quelle donne che rifiutano di conformarsi sono considerate traditrici e complici». «Gli uomini - aggiungono - sono stati puniti sommariamente, costretti alle dimissioni quando tutto quello che hanno fatto è stato toccare il ginocchio di qualcuna o cercare di rubare un bacio, parlato di argomenti intimi durante cene di lavoro o aver inviato messaggi a connotazione sessuale a donne per la quale l'attrazione non era reciproca».

Parole che hanno fatto infuriare le "femministe" dure e pure.

A capeggiare la replica femminista, - come riportato dall'ANSA nel pezzo firmato da Paolo Levi da Parigi - è stata la militante Caroline De Haas, che ha raccolto una trentina di firme per denunciare l'iniziativa di Deneuve & C.. La De Haas, intervistata da France Info, ha detto fra l'altro: "Le firmatarie della tribuna su Le Monde sono per la maggior parte delle recidive in materia di difesa di pedo-criminali o di apologia dello stupro". "Questa tribuna - si legge nella dura replica ripresa da tutti i media - sembra un po' quel collega fastidioso, quello zio noioso che non capisce quello che sta accadendo. Appena si fa un passo avanti nell'eguaglianza, anche se di mezzo millimetro, delle anime pure ci mettono subito in guardia sul fatto che rischiamo di cadere nell'eccesso. Ma nell'eccesso ci siamo in pieno, in Francia ogni giorno centinaia di migliaia di donne sono vittime di molestie, decine di migliaia di violenze, centinaia di stupri. Ogni giorno. La caricatura è questa".
Insomma, "i maiali e i loro alleati/e si preoccupano - concludono le femministe - e fanno bene. Il loro vecchio mondo sta per scomparire. Lentamente, troppo lentamente, ma inesorabilmente. Qualche reminiscenza polverosa non cambierà niente, anche se pubblicata su Le Monde".

In conclusione, ognuno giudichi liberamente da che parte stanno gli eccessi. Personalmente rivendico di essere persona seria e a posto, che nel gioco della seduzione ha sempre trovato il piacere anche nelle innumerevoli delusioni.

Il NO è un diritto ma il fatto di "provarci" non deve mettere a rischio l'onorabilità e soprattutto di essere tacciato per "maiale" o ancor peggio di "pedo-criminalità".

(per restare informati - editoriali )

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Editoriale: - Regali di Natale - Castelfrigo - Verso una soluzione. - Universo Latte - terza edizione -Nuovo obbligo di comunicazione infortuni sul lavoro - Cereali e dintorni. Il 2018 si apre nel segno della stabilità. - Piombo nella Farina BIO di grano duro Senatore Cappelli -

SOMMARIO
Anno 17 - n° 1 7 gennaio 2018
1.1 editoriale
Regali di Natale.
3.1 lavoro e occupazione Castelfrigo - Verso una soluzione.
3.2 eventi latte Universo Latte - terza edizione
4.1 lavoro Nuovo obbligo di comunicazione infortuni sul lavoro
4.2 sicurezza alimentare Piombo nella Farina BIO di grano duro Senatore Cappelli.
5.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Il 2018 si apre nel segno della stabilità.
6.1 cooperazione Dalle cooperative 1/4 dell'agroalimentare made in Italy
7.1 promozioni "vino" e partners
8.1 promozioni "birra" e partner

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Domenica, 07 Gennaio 2018 07:14

Regali di Natale.

I regali d'opportunità, quelli dimenticati e l'inutile polemica sulla più grande azienda produttrice di bioplastiche e la sua leader.

di Lamberto Colla Parma 7 gennaio 2018 -

Non c'è che dire, la campagna elettorale è iniziata nel peggiore dei modi, all'insegna del politicamente scorretto come da tradizione italica.

Sui "social" si è scatenata l'inutile campagna vessatoria contro la Novamont, azienda leader nella produzione di bioplastiche, per il presunto "favore" ricevuto dal Governo che avrebbe disposto l'obbligo di fare pagare i sacchetti monouso della verdura. 2 centesimi, per un totale stimato annuale pari a circa 15-20 euro di maggiori costi per i consumatori.

Un putiferio mediatico condito da una intollerante acrimonia indirizzata contro Catia Bastioli, amministratore delegato di Novamont, rea di avere partecipato alla seconda Leopolda renziana.

20180107-Arance-etichette e sacchetti-bio copiaUn favore, non favore, posto che la leadership nel settore la Novamont e la sua capace manager, se la è meritata grazie al coraggio di investire, in tempi non sospetti, in nuove tecnologie in un mercato che ancora "acerbo", l'obbligo di utilizzo dei sacchetti, usa e getta, per i prodotti freschi è una norma di igiene e sicurezza indiscutibile.

Falsità. Non è vero che ci sarà un maggior costo ma questo sarà solo messo in evidenza sullo scontrino. Qualcuno forse credeva che in precedenza le borsine e i sacchetti fosse un costo a carico dei supermercati?

Infine il ridicolo. Ecco quindi che l'indignazione popolare, scatenata sui social, arriva alla protesta estrema: etichettare una per una le arance, le banane o gli altri prodotti acquistati al supermercato.
Un piatto ghiotto per gli hater che accolgono l'invito e diventano così paladini stupidi di una protesta inutile che offusca e nasconde i veri problemi e i veri regali di Natale di questa legislatura imposta.

Il popolo degli Hater però, stranamente, non si indigna per i rincari delle autostrade e degli altri balzelli programmati che porteranno a un incremento di costi di quasi 1.000€ a famiglia.

Vogliamo parlare, ad esempio, del rinnovo del contratto del pubblico impiego? Un sacrosanto provvedimento, peraltro tardivo, che poteva essere attuato già da almeno mezzo lustro.

Non è che per caso il contratto sia stato rinnovato strategicamente all'ultimo giorno della legislatura per farlo rendere efficace a fine febbraio (a solo 4 giorni dalle elezioni) per ricordare all'elettorato interessato di mettere una "crocetta" di riconoscimento sul simbolo del PD il 4 marzo?.

A una mossa così politicamente scorretta non voglio proprio credere.

Sulla questione del politicamente corretto, una frecciatina se la merita anche il Presidente Mattarella e il suo discorso di fine anno. Breve, privo di contenuti politici forti e con una dimenticanza che, da emiliano, mi ha ferito.

Nell'elenco delle popolazioni colpite da eventi catastrofici ha dimenticato di ricordare le zone emiliane alluvionate solo 15 giorni prima, ricordando invece il terremoto di Ischia dove la gran parte dei danni è stato accertato fosse a causa di abusi edilizi. La stessa dimora che ospitava l'eroico Ciro (11 anni) e i fratellini Mattia (8 anni) e Pasquale (7 mesi), solo per un la caparbia determinazione e professionalità degli uomini del soccorso e il sangue freddo del giovanissimo Ciro, aveva due piani abusivi.

Così, tra regalie, vere o presunte, haters, scorrettezze varie e dimenticanze più o meno strategiche anche questa, per fortuna breve, campagna elettorale è entrata nel vivo.

Che il 4 marzo vinca il meno peggio o che un miracolo ci assista.

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Editoriale: - Buon Anno! - Sciolte le Camere e anche lo Ius soli - Epidemia di salmonella tra neonati collegata a lotti di latte artificiale contaminati della "Lactalis Group" in Francia. - Parmigiano Reggiano - il Piano di Bertinelli - La bilancia agroalimentare nazionale -

SOMMARIO Anno 16 - n° 52 31 dicembre 2017
1.1 editoriale
Sciolte le Camere e anche lo Ius soli.
2.1 sicurezza alimentare Epidemia di salmonella tra neonati collegata a lotti di latte artificiale contaminati della "Lactalis Group" in Francia.
3.1 parmigiano reggiano Parmigiano Reggiano - il Piano di Bertinelli
4.1 bilancia agroalimentare La bilancia agroalimentare nazionale nel periodo gennaio-settembre 2017
5.1promozioni "vino" e partners
6.1 promozioni "birra" e partnerss

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Domenica, 31 Dicembre 2017 07:22

Sciolte le Camere e anche lo Ius soli.

Coscienze a posto e elettorato intonso. Molto meno "pericoloso" approvare la legge sul testamento biologico che dare soddisfazione allo Ius Soli.

di Lamberto Colla Parma 31 dicembre 2017 - La diciassettesima legislatura è finita. Come previsto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha sciolto le Camere il 28 dicembre. Alle urne, quindi, si tornerà il 4 marzo del 2018, mentre la prima seduta del nuovo Parlamento sarà il 23 marzo per eleggere i nuovi presidenti, come deciso dal consiglio dei ministri.

E con lo scioglimento delle Camere si è dissolto anche lo Ius Soli al quale è stato preferito il "Testamento Biologico".

L'opportunismo elettorale ha avuto la meglio.

Molto meno "pericoloso" approvare la legge sul testamento biologico, che aprirà la strada al percorso che condurrà all'eutanasia, piuttosto che "scontentare" quella parte consistente di elettorato che ancora non è pronta per "digerire" il riconoscimento della cittadinanza ai figli nati in Italia da coppie immigrate.

E pensare che, solo a ottobre, tre leader del PD (Renzi, Gentiloni e Veltroni), nella iper-mediatica occasione della ricorrenza del l decennale del partito (2007 - fusione tra DS Margherita), avevano dichiarato che era "centrale il Sì allo Ius Soli".

Alla fine, invece, lo scorso 23 dicembre, nell'ultima seduta pre-natalizia, anche 29 senatori (su 89) del PD e 3 su 16 del MPD si sono assentati dalle votazioni facendo così definitivamente franare l'ultima speranza di vedere approvato un provvedimento di cui quasi per un anno si è discusso e spesso ventilata la promessa d'approvazione o meno, pur di agevolare i lavori parlamentari e assegnare le numerosissime occasioni di fiducia al Governo.

20171228 8031 1Le coscienze, sempre che ancora ne esistano, sono state accontentate con un provvedimento etico dell'ultim'ora, seppure il meno influente in termini di voti.

Priorità quindi alla "campagna elettorale" vera e propria.
Già perché da oltre due anni abbiamo dovuto subire, una intensa quanto demagogica, inutile e banale, conflittualità dialettica tra i rappresentanti dei maggiori partiti e le frattaglie del Pd, prevalentemente incentrate a autocelebrarsi o a insultare gli avversari, piuttosto che a risolvere questioni riguardanti gli interessi dei cittadini.

Finito il "renzismo", almeno quello di governo palese, è stata la volta di Paolo Gentiloni che, molto meno incline del suo predecessore a fare annunci e promesse, ha saputo magistralmente tessere una tela di consensi raccogliendo così i favori sia all'interno del suo partito, il PD, sia di quella parte di sinistra che non si rispecchia nel nuovo percorso imposto da Matteo Renzi e forse anche da altra quota di moderati, qua e là sparpagliati nei vari schieramenti.

In silenzio e con l'aplomb da navigato politico della prima repubblica, Gentiloni è riuscito a cavalcare l'onda e a portare a termine i lavoretti di Renzi, lasciando a quest'ultimo lo spazio per raccontare le sue "favolette" in qualità di segretario del partito di riferimento governativo, ma riuscendo a tenergli testa nelle questioni più importanti come ad esempio la nomina del Governatore della Banca d'Italia.

Ma quello che maggiormente l'elettorato, da questa legislatura, pretendeva non si è concretizzato.
Alla tanto auspicata e peraltro più volte promessa di annullare o quantomeno ridurre i vitalizi dei parlamentari non si è avuto notizia. In compenso il 2018 porterà in dote un incremento di spesa di circa 952€ annui per famiglia.
Dalle bollette della luce ai pedaggi autostradali, passando per assicurazioni, servizi bancari, prodotti per la casa e spese scolastiche il portafoglio degli italiani, già abbondantemente alleggerito, verrà ancora una volta sfrondato.

Buon Anno e... che il 4 marzo ce lo mandi buono!

(Immagini dalla conferenza stampa di Paolo Gentiloni prima dello scioglimento delle Camere)

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Editoriale: - Cosa succede in Birmania? - Cereali e dintorni. Mercati stagnanti - Lattiero caseari. Latte spot in caduta libera. - Sol D'oro Emisfero Nord . Dal 14 al 19 febbraio 2018 la 16a edizione - Elogio del mandarino. - Dynamic show di Fieragricola a Verona - Elena Maria Longobardi è il nuovo Console Onorario della Repubblica d'Austria -

SOMMARIO Anno 16 - n° 51 24 dicembre 2017

1.1 editoriale
Cosa succede in Birmania?
3.1 lattiero caseario Lattiero caseari. Latte spot in caduta libera.
4.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Mercati stagnanti.
5.1 eventi Sol D'oro Emisfero Nord . Dal 14 al 19 febbraio 2018 la 16a edizione
5.2 salute e benessere Elogio del mandarino. Un toccasana per la nostra salute. Tra le qualità è un nemico di ansia e insonnia
6.1 grano e pasta Pasta: un patto per superare la "guerra del grano"
6.2 eventi Dynamic show di Fieragricola a Verona
7.1 consolato d'austria Elena Maria Longobardi è il nuovo Console Onorario della Repubblica d'Austria
8.1 agricoltura al femminile Ambiente, biologico e agricoltura sociale: premiate le 6 imprenditrici del "De@Terra"
9.1 promozioni "vino" e partners
10.1 promozioni "birra" e partners

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Domenica, 24 Dicembre 2017 08:16

Cosa succede in Birmania?

Improvvisamente il mondo è in rivolta contro il premio Nobel per la Pace Aung San Suu Kyi. Da eroina idolatrata in tutto l'occidente alle accuse di genocidio, da vittima a carnefice, Aung San Suu Kyi una stella che sta per spegnersi?

di Lamberto Colla Parma 24 dicembre 2017

In Myanmar (ex Birmania) la leader morale e premio nobel per la pace Aung San Suu Kyi, nel breve periodo di meno di 18 mesi, non è ancora riuscita a portare la pace sociale. Molto probabilmente i poteri forti (militari) sono difficili da arginare mentre il mondo occidentale, capace più a condannare che a aiutare, salvo in qualche regione dove l'interesse economico ha da essere salvaguardato e a quanto pare non è il caso della Birmania, si scaglia contro la fragile Aung San Suu Kyi.

L'occasione è stata servita sul palmo di mano dall'esodo di massa che si sta consumando ai confini dello stato, sotto la pressione delle armi dei militari che godono ancora di un grandissimo potere.

Osservatori internazionali dichiarano che i Rohingya, una minoranza mussulmana, sta fuggendo dal Myanmar alla volta del Bangladesh per sottrarsi allo sterminio, una sorta di pulizia etnica che fa rabbrividire.

20171224-Aung San SUU Kyi-694339-myanmar-ONU copiaUna situazione difficile da interpretare e soprattutto da affrontare senza creare altri e ulteriori danni.

Persino il Cardinale Birmano Charles Maung Bo, arcivescovo di Yangon, ha invitato Papa Francesco alla prudenza e non citare i "Rohingya" durante la sua visita pastorale tra Myanmar e Bangladesh di fine novembre scorso.

E' noto a tutti infatti che lo Stato occidentale del Rakhine, uno dei più poveri del Paese, da tempo sia una polveriera di settarismo, spesso teatro di conflitti religiosi tra la maggioranza buddista e la minoranza islamica dei Rohingya. L'ultima fase acuta si è scatenata lo scorso 25 agosto quando l'ARSA (Arakan Rohingya Salvation Army) ha dato il via a nuove violenze nel nord dello Stato e provocato una dura controffensiva del Tatmadaw, il potente esercito birmano.

Una situazione particolarmente delicata e difficile che avrebbe bisogno del sostegno degli Stati e non di una aggressione atta a screditare l'operato di quella che, almeno oggi, sembra essere l'unico germoglio di democrazia del Paese.

Invece, in modo quasi incomprensibile, ecco che i grandi influenzatori concentrano le attenzioni e le accuse contro Aung San Suu Kyi.

Il periodico "Internazionale" nello scorso novembre ha realizzato un lungo servizio giornalistico dal titolo "La fine della favola birmana" - "Migliaia di morti e seicentomila profughi. La pulizia etnica contro i rohingya non si ferma. Nella Birmania di Aung San Suu Kyi la democrazia è ancora lontana". Un titolo da copertina per un servizio che occupa le otto pagine centrali della rivista, accompagnato da un editoriale di "Le Monde" dal titolo "Un crimine contro l'Umanità".

"Senza compromessi il messaggio al governo birmano – scrive su Twitter Boris Johnson -. Fermare le uccisioni, garantire l'accesso agli aiuti umanitari e il rispetto dei diritti"
"È barbaro quanto sta accadendo ai Rohingya, su questo non c'è dubbio – ha detto il Ministro degli esteri britannico -, a margine dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite a New York -. È ovvio che stia a Aung San Suu Kyi di fare prova di leadership e imporre la loro linea alle forze armate".

Sulla scia dell'invettiva di Boris Johnson, la prestigiosa Università di Oxford, dove il premio Nobel per la pace e attuale ministro degli Esteri della Birmania aveva studiato più di cinquant'anni fa – precisamente dal 1964 al 1967 – conseguendo un dottorato in filosofia, scienze politiche ed economia, ha tolto il ritratto della leader Birmana sostituendolo con un ritratto dell'artista giapponese Yoshihiro Takada.
Un gesto simbolico ma dal potente impatto emotivo.

Ma contro Aung San Suu Kyi si sono scagliati anche alcuni premi Nobel per la Pace come lei. Prima Malala, poi Desmond Tutu e infine anche Mohammed Yunus prendono fortemente le distanze da lei e da una scelta politica dettata da una "malsana ragion di Stato".

E se la rimozione del ritratto del ministro degli esteri birmano è un gesto simbolico, ben peggio e devastante sarebbe la revoca del riconoscimento del Nobel per Pace come alcuni stanno tentando di ottenere raccogliendo le firme affinché questo avvenga, prima volta nella storia del premio norvegese.

Una serie di iniziative sterili e che nulla di positivo potranno apportare alla causa Rohingya, anzi contribuiranno a peggiorare la situazione, non solo della minoranza mussulmana ma di tutte le minoranze, cristiana compresa.

Meglio sarebbe scendere dal pulpito e andare in Myanmar a portare sostegno Aung San Suu Kyi e aiuti al popolo birmano.

20120312-Albertina-Soliani3 1Un esempio in tal senso, viene dalla senatrice Albertina Soliani, già Presidente dell'Associazione parlamentare "Amici della Birmania" che, quasi sola, non ha girato le spalle a Aung San Suu Kyi, con la quale ha un rapporto confidenziale, e spesso torna a farle vista e a mantenere alta l'attenzione sulla leader e sul processo di democratizzazione che sta strenuamente tentando di far radicare .

E' dello scorso ottobre infatti, che al rientro dall'ultimo viaggio, ha trasmesso una lunga lettera al direttore dell' "Avvenire" dal titolo "Il sentiero stretto di Aung San Suu Kyi leader da sostenere".

"Caro direttore, - inizia Albertina Soliani -
ora è il tempo di un grande sostegno ad Aung San Suu Kyi. Perché trovi soluzione la tragedia dei musulmani del Rakhine, e perché la Birmania resti sulla strada della democrazia. Non può essere lasciata sola lei che così si è rivolta al mondo nel suo discorso il 19 settembre: «Vorrei che tutti si unissero a noi nel trovare nuove strade, nuove risposte, più costruttive, più positive, più innovative e forse più audaci». La tragedia del Rakhine e il difficile equilibrio politico della Birmania, così intrecciati, sono sulle sue spalle. Mentre lei li sta affrontando entrambi e insieme, il mondo in queste settimane ha considerato solo uno dei problemi. Senza vedere che proprio nel Rakhine si costruiva la strategia dei militari, i padroni del campo, per indebolire la posizione della leader democratica. Una miopia imperdonabile per la comunità internazionale..."

Non vogliamo e non possiamo che la voce della senatrice Albertina Soliani resti isolata, l'unica voce fuori dal coro. Il sospetto è forte che una macchinazione internazionale possa aver ordito un piano per una nuova colonizzazione del Myanmar.

L'isolamento politico della leader Birmana, screditata agli occhi dell'opinione pubblica internazionale, può soltanto condurre a interrompere il processo di democratizzazione del Paese, avviato da soli 18 mesi, e la stessa Aung San Suu Kyi posta nelle condizioni di fare la fine del padre Aung San che, dopo aver negoziato l'indipendenza della nazione dal Regno Unito nel 1947, fu infatti ucciso da alcuni avversari politici nello stesso anno.

Due ipotesi che possono apparire fantastiche ma non troppo distanti dalla realtà.

Buon Natale!

20171224-Bagan Burma

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(Foto 1 Copertina - Strasburgo 22/10/2013 - Claude TRUONG-NGOC -
Foto 2 21 sett 2016 ONU - UN Photo/Cia Pak
Foto 3 senatrice Albertina Soliani (repertorio)
Foto 4 Bagan, Burma Dr. Blofeld~commonswiki - This image was originally posted to Flickr by CortoMaltese_1999 at https://www.flickr.com/photos/9336281@N05/1118199938. It was reviewed on 01:28, 14 February 2009 (UTC) by FlickreviewR, - Corto Maltese 1999)

 

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Editoriale: -Prevenzione, parole al vento. - Lattiero caseari. Burro e latte spot ancora in flessione. - Maltempo ed esondazioni a Parma, Reggio Emilia e Modena: Protezione civile al lavoro - Salvati dalle acque. Tre storie di animali a lieto fine -Salmonella nel pepe nero macinato - Turismo dei cammini in Emili Romagna

1.1 editoriale
Prevenzione, parole al vento.
2.1 lattiero caseario Lattiero caseari. Burro e latte spot ancora in flessione.
3.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. I dati USDA di dicembre hanno spinto al ribasso
5.1 Maltempo e esondazioni in emilia Maltempo ed esondazioni a Parma, Reggio Emilia e Modena: Protezione civile al lavoro
6.1 maltempo bonifica parmense Berceto, Terenzo e Solignano. La Bonifica libera le strade interrotte e consente il deflusso delle acque.
6.2 maltempo ENZA Emergenza Enza- aggiornamento
7.1 MALTEMPO FIUME SECCHIA Fiume Secchia, ponti e scuole rimangono chiusi. A Campogalliano decine di animali morti
8.1 maltempo lieto fine Salvati dalle acque. Tre storie di animali a lieto fine
8.2 sicurezza alimentare Salmonella nel pepe nero macinato
9.1 turismo Turismo dei cammini in Emili Romagna
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11.1 promozioni "birra" e partners

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Domenica, 17 Dicembre 2017 07:08

Prevenzione, parole al vento.

Parole, parole, parole. Emilia colabrodo. 4 esondazioni in 3 anni, frane a go go e ponti chiusi. E pensare che è una delle zone più ricche del Paese e d'Europa.

di Lamberto Colla Parma 17 dicembre 2017

Parole, parole, parole.
Si fa presto a dire prevenzione. Si fa presto a promettere che verrà fatto un piano organico per prevenire gli effetti del dissesto idrogeologico.

Fatto sta che dopo ogni evento le promesse si sprecano ma di fatti neanche l'ombra.
Non è stato sufficiente che Bomporto e dintorni fosse andato sott'acqua nel 2014, l'anno seguente al terremoto, peraltro. Non è stato sufficiente che sempre nel 2014 a andare a fondo fosse un intero quartiere di Parma per l'esondazione del torrente Baganza e che solo per un bicchier d'acqua Colorno e la sua Reggia scamparono l'alluvione. Non è stato sufficiente che l'alluvione colpisse un anno dopo (2015) il territorio piacentino.

Niente da fare. Il 12 dicembre tre fiumi emiliani sono tornati a far parlare di loro. Il primo a esondare è stato l'Enza a cavallo delle provincie di Parma e Reggio Emilia mettendo soqquadro soprattutto Lentigione, una frazione industriale dii Brescello, e da lì a poco è toccato al Parma esondare a Colorno e la dimora di campagna della duchessa di Parma questa volta non è stata risparmiata, così come l'ALMA, il tempio della cucina internazionale.

Foto Ponte po chiuso ott 17 cartelli

Ancora poche ore e a fare le bizze è stato il Secchia. Campogalliano e dintorni sono stati invasi dalle acque e molti animali son sono riusciti a mettersi in salvo.
Piogge che nelle stesse ore hanno compromesso la viabilità dell'appennino reggiano con non meno di 7 frane.

E che dire della transitabilità dei ponti?
Il Ponte Colorno-Casalmaggiore, che consente di collegare Parma alla lombardia è chiuso al transito e compromessa è anche la viabilità sul passaggio ferroviario.
L'altro ponte di collegamento tra le due regioni (Ragazzola) è. per un bel tratto, a senso unico alternato così come pure quello a Viadana.
Una situazione che ha ben fotografato il Consigliere Foti (FI) dichiarando che "Si rischia la secessione viaria".

No, tutto ciò non è bastato.
Gli emiliani devono solo rimboccarsi le maniche, sbadilare fango e anche tanta m...a, sapendo di essere comunque in buona compagnia. Val la pena infatti ricordare che nel centro Italia le popolazioni colpite dal terremoto stanno affrontando il secondo inverno fuori dalle casette promesse e quelle consegnate si scopre che non hanno le caratteristiche per affrontare i climi rigidi con i boiler che, se non si bloccano, esplodono.
Parole, parole, parole!

20171213-Lentigione-20171214 gennaroPreziuso

 

20171213 JFF0697

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Editoriale: -Cresce il reddito medio ma aumenta la povertà - Sensibile ridimensionamento del latte spot estero, e non solo.- Cereali e dintorni. Farina di soia ancora in crescita - Cento, passaggio di consegne all'Accademia Italiana della Cucina di Cento - VPE, al via la New.co di Veronafiere e Fiere di Parma

-  SOMMARIO Anno 16 - n° 49 10 dicembre 2017
1.1 editoriale
Cresce il reddito medio ma aumenta la povertà
2.1 lattiero caseario Lattiero caseari. Sensibile ridimensionamento del latte spot estero, e non solo.
3.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Non sussistono le condizioni, ma i prezzi sono ancora in aumento.
4.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Farina di soia ancora in crescita.
5.1 Tv e Cucina Cento, passaggio di consegne all'Accademia Italiana della Cucina di Cento
6.1 eventi Merano Wine Festival – Non solo vino
7.1 eventi e fusioni VPE, al via la New.co di Veronafiere e Fiere di Parma
8.1 management lavoro La tecnologia, un mondo tra idee e realtà
8.2 Alimentazione Un nuovo studio rivela le proprietà dell'aglio per combattere le infezioni
9.1 consumi spesa alimentare Si conferma in aumento la spesa alimentare nei primi 9 mesi del 2017
10.1promozioni "vino" e partners
11.1 promozioni "birra" e partners

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