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Il commissario Bonaccini e i parlamentari dell'Emilia stanno lavorando per inserire le norme nel 'Milleproroghe'. L'assessore Costi: "Si tratta di misure di vitale importanza per i nostri territori"

Bologna, 13 gennaio 2017

Esenzione Imu per le popolazioni colpite dal sisma del 2012: "La Regione Emilia-Romagna ha già presentato la richiesta per questa e altre deroghe, e sta proseguendo col Governo il lavoro per poter fare inserire le norme nel cosiddetto Milleproroghe". Tale impegno, peraltro, è stato confermato ieri dal Commissario delegato per la ricostruzione, Stefano Bonaccini, anche nell'ambito del Comitato istituzionale con i sindaci svoltosi a Bologna per fare il punto sulla situazione e sul programma per il 2017.
Così l'assessore alla Ricostruzione post-sisma, Palma Costi, replica ai rilievi della Lega Nord nel merito delle proroghe per l'area colpita dal terremoto. "Si tratta di norme di vitale importanza per i nostri territori- ha commentato-, che vanno recepite dai provvedimenti attualmente in discussione o in fase di conversione. E' un lavoro che il Commissario Stefano Bonaccini e i parlamentari del territorio stanno svolgendo concordemente col Governo. In particolare la proroga dell'esenzione Imu è uno di quelli che era già stato presentato in sede di legge di stabilità e non accolto a causa dell'iter accelerato di approvazione, e che è stato già riproposto per essere inserito nel decreto Milleproroghe, insieme anche alla proroga della sospensione dei mutui Cassa Depositi e Prestiti e Mef per i Comuni del cratere, la proroga delle agevolazioni previste dalle Zone Franche Urbane e la sospensione dei mutui per le abitazioni private danneggiate". /Va.Ma.

(Fonte: Regione ER)

Qualità dell'aria. Quasi 300 milioni per un pacchetto di 90 azioni per combattere lo smog: Pm10 dimezzate, traffico -20%, spostamenti in bici al 20%. Dal 2017 eco-bonus per la rottamazione dei veicoli commerciali più inquinanti, in arrivo oltre 600 nuovi autobus, interventi per mobilità sostenibile ed efficienza energetica di edifici e imprese. La Giunta approva il nuovo Piano aria integrato regionale (Pair) 2020, che inizierà l'iter consiliare in Assemblea legislativa entro fine mese. Il ministro Galletti il 30 gennaio in Regione per fare il punto su risorse aggiuntive e nuove azioni comuni nel bacino padano per migliorare la qualità dell'aria. 

Bologna, 10 gennaio 2017

Polveri sottili dimezzate e nelle città meno traffico, più aree verdi, pedonali e spostamenti in bicicletta. Poi trasporto pubblico, con autobus nuovi al posto di mezzi vecchi, e sostenibilità con ecoincentivi da 2.500 euro per rottamare i veicoli commerciali leggeri più inquinanti e promozione della mobilità elettrica. L'impegno della Regione per vincere la lotta allo smog si concretizza nel nuovo Piano aria integrato regionale (Pair),sostenuto con circa 300 milioni di euro di investimenti da qui al 2020, per migliorare la qualità dell'aria in Emilia-Romagna.

Approvato dalla Giunta, il Piano arriverà in Assemblea legislativa entro gennaio, per l'avvio dell'iter consiliare finalizzato all'approvazione definitiva. Il testo, nei mesi scorsi, è stato discusso con i Comuni, i territori e le associazioni di categoria, economiche e ambientaliste. L'obiettivo del Piano è far scendere dal 64% all'1% la popolazione esposta a più di 35 superamenti l'anno per le Pm10 e assicurare il rispetto dei valori limite degli inquinanti atmosferici sull'intero territorio emiliano-romagnolo. Si prevede inoltre una riduzione delle emissioni, rispetto al 2010, pari al 47% per le polveri sottili (Pm10), del 36% per gli ossidi di azoto, del 27% per ammoniaca e composti organici volatili, del 7% per l'anidride solforosa.

Nei 30 comuni dell'Emilia-Romagna con più di 30.000 abitanti e nell'agglomerato di Bologna si punta alla riduzione del 20% del traffico, all'estensione delle Zone a traffico limitato fino al 100% dei centri storici e delle aree pedonali fino al 20%. E ancora: al 20% degli spostamenti in bicicletta, con 1,5 chilometri di piste ciclabili per abitante, e ad accrescere, sempre del 20%, le aree verdi, oltre alla piantumazione di un albero per ogni nuovo nato.

Entro il 2018, poi, si vuole raggiungere il 50% di "acquisti verdi" di beni e servizi da parte delle Amministrazioni pubbliche del territorio, come previsto dal Piano del Green public procurement.

Le misure: eco-incentivi per la rottamazione dei veicoli commerciali più inquinanti

Il Piano interviene in diversi ambiti per contrastare l'inquinamento, attraverso la realizzazione di 90 misure trasversali, fra cui lo stanziamento di 2 milioni di euro di ecoincentivi per la rottamazione, nel 2017, dei veicoli commerciali leggeri più inquinanti, sia diesel che benzina, sostituiti da nuovi mezzi Euro 6, alimentati a Gpl, metano o elettrici e ibridi. Il contributo sarà di 2.500 euro e potranno beneficiarne in via prioritaria imprese, anche artigiane, fino a 50 dipendenti.

Sono poi previsti incentivi anche per la diffusione della mobilità elettrica (bici, parcheggi gratuiti, colonnini di ricarica, ecc...) e più stazioni per il rifornimento di mezzi a metano.

Per l'efficienza energetica degli edifici delle attività produttive sono previsti fondi per 67 milioni di euro, 53 milioni per la riduzione delle emissioni in agricoltura e 14 milioni per interventi di mobilità sostenibile.

Verranno inoltre sostituiti almeno 600 autobus di categoria inferiore a Euro 3 in ambito urbano, pari al 20% dei mezzi circolanti, per un investimento di 160 milioni. Di questi 80 milioni sono cofinanziati dalle aziende di trasporto pubblico locale.

Tra le novità, anche il divieto di utilizzo di camini e stufe a bassa efficienza, alimentati a legna, nelle zone di pianura sotto i 300 metri per le abitazioni dotate di un sistema alternativo di riscaldamento più sostenibile.

Le limitazioni al traffico nei centri abitati dei 30 Comuni con più di 30 mila abitanti e nei Comuni della cintura di Bologna aderenti alle misure del Pair 2020, nel periodo autunno/inverno varranno per i veicoli a benzina fino all'Euro 1, diesel fino all'Euro 3, ciclomotori e motocicli fino all'Euro 0.

Dal 1° ottobre 2018 la limitazione sarà estesa a tutti i veicoli diesel Euro 4; dal 1° ottobre 2020 anche ai mezzi a benzina Euro 2 e ai restanti veicoli (benzina, gpl e metano e per le due ruote) fino all'Euro 1 incluso.

Gazzolo: "Interventi strutturali, stop alla logica dell'emergenza"

"Lunedì 30 gennaio, in Regione, il Ministro Galletti incontrerà i rappresentanti di Emilia-Romagna, Lombardia, Piemonte e Veneto per concordare nuove azioni comuni e risorse aggiuntive per migliorare la qualità dell'aria nel bacino padano", annuncia l'assessore regionale all'Ambiente, Paola Gazzolo. "Si uniranno alle azioni del Pair2020, frutto di un approccio trasversale che riguarda tutti i settori che incidono sulla qualità dell'aria: trasporti, riscaldamento domestico, agricoltura, energia e attività e attività produttive", sottolinea Gazzolo. I dati del 2016 sulle concentrazioni di polveri in Emilia-Romagna confermano un trend positivo e segnano uno dei migliori risultati dell'ultimo decennio: solo otto stazioni su 43 hanno superato il valore limite giornaliero di Pm10 (50 μg/m3) per oltre 35 giorni, mentre nel 2015 erano state 23 stazioni. "L'obiettivo è rafforzare ulteriormente questa tendenza- conclude l'assessore Gazzolo- l'attuazione integrata di misure regionali e statali va appunto in questa direzione".

(Fonte: Regione Emilia Romagna)

I 220 anni del Tricolore. Oggi a Reggio Emilia gli onori del presidente Mattarella alla bandiera nazionale. I momenti clou al Teatro Valli e alla Sala del Tricolore col sindaco, Vecchi, il presidente della Provincia, Manghi e il presidente della Regione, Bonaccini.

Bologna, 9 gennaio 2017

Onestà, sobrietà, rigore e competenza per dare risposte credibili e risolutive ai problemi di oggi guardando soprattutto ai giovani che rappresentano il nostro futuro. E poi il lavoro che è dignità e la buona sanità per un diritto alla salute che deve essere universale. E ancora l'Europa che deve essere sempre più centrata sul lavoro e l'impresa per favorire la crescita ed abbattere i muri dei facili e sterili populismi.

Questi i temi centrali del discorso pronunciato il 7 gennaio, in occasione del 220°Anniversario della nascita del Tricolore dal presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, intervenuto alle celebrazioni, a Reggio Emilia, insieme al capo dello Stato, Sergio Mattarella, al sindaco, Luca Vecchi e al presidente della Provincia, Giammaria Manghi.

"Celebrare una bandiera non significa- ha affermato il presidente- rinchiudersi nei soli confini nazionali. La nostra storia si intreccia indissolubilmente con quella dell'Europa. Oggi abbiamo bisogno di costruire ponti e rilanciare lo stesso sogno europeista che toccammo con mano nel momento dell'unificazione monetaria ma che non può ridursi soltanto a quello: l'Europa deve trovare il suo centro nel lavoro e l'impresa, con azioni che favoriscano la crescita, invece del rigore".

Bonaccini al Teatro Valli

"L'unità del Paese, liberato da forze straniere- ha ribadito Bonaccini- e la trovata democrazia erano e sono beni inalienabili e indissolubili. La giornata di oggi è per tutti noi una occasione di riflessione, di impegno e anche di ricordo".
Il presidente ha quindi citato Camillo Prampolini, Giuseppe Dossetti e i fratelli Cervi come figure che rendono l'Emilia-Romagna terra di cui andare orgogliosi, ricordando che la Regione ha istituito nei mesi scorsi una Legge sui luoghi della memoria del Novecento proprio per mantenere vivo il ricordo della nostra storia.

"Servono rigore e competenza, se si vogliono dare risposte credibili e risolutive su problemi dell'oggi- ha proseguito Bonaccini-. Questo noi lo dobbiamo in primo luogo ai giovani, che cercano un loro posto nel futuro. Se non ci sarà un futuro per loro, non ci sarà un futuro neppure per l'Italia".
Ecco quindi l'impegno della Regione su alcuni obiettivi primari: "Crescita e buona occupazione- ha ribadito il presidente-. Tra le regioni siamo traino a livello nazionale con la disoccupazione che dal 9% a gennaio 2015 è scesa oggi al 7,1%, e la percentuale più alta in Italia di donne che lavorano. Ma anche equità sociale, perché anche l'ultimo della fila possa sempre tagliare il traguardo: abbiamo quindi istituito, per la prima volta, il reddito di solidarietà".
E poi la sanità pubblica: "Abbiamo assunto oltre 2.500 operatori e professionisti. Stiamo vincendo sfide come l'azzeramento delle liste d'attesa, proprio facendo entrare nel sistema sanitario regionale nuovi operatori, in particolare giovani, e abbiamo riformato i servizi per l'infanzia - pensando alle nuove esigenze di genitori e famiglie - introducendo, primi in Italia, l'obbligatorietà dei vaccini per l'iscrizione ai nidi, a tutela dei bambini più deboli e della salute per tutti".

Mattarella e Bonaccini alla sala del Tricolore

Infine, insieme alla prova straordinaria di solidarietà di cittadini, sindaci e istituzioni in Italia centrale, l'invito al presidente Mattarella per il quinto anniversario del sisma 2012 e la ricostruzione che ha messo insieme efficienza e legalità: "Il 70% delle persone sono rientrate in case ricostruite o ristrutturate- ha concluso Bonaccini- 25 Comuni, circa la metà di quelli colpiti dal sisma, sono usciti dal cratere, l'economia è ripartita e le ore di cassa integrazione sono praticamente azzerate, quasi tutte le scuole sono state ricostruite. Anche se sappiamo che ancora molto c'è da fare"./BB

(Fonte: Regione ER)

Ai nidi e ai servizi per l'infanzia solo con le vaccinazioni. Obbligo per i bambini da 0 a 3 anni che frequentano le strutture educative, pubbliche e private. Anche i bambini che già frequentano devono essere vaccinati. Venturi: "Vogliamo proteggere i bambini, i vaccini sono uno strumento straordinario per farlo".

Bologna, 3 gennaio 2017

A un mese dalla approvazione della legge sui servizi educativi per i bambini da 0 a 3 anni, la Regione emana le linee guida relative all'obbligo vaccinale. Destinatari sono i bimbi che, a partire dall'anno educativo 2017-2018, frequenteranno non solo gli asili nido, ma anche i servizi integrativi al nido e i servizi ricreativi, sia pubblici che privati, secondo quanto previsto dalla legge regionale approvata lo scorso mese.

"E' un impegno che avevamo preso- spiega Sergio Venturi, assessore regionale alla Salute- per far sì che la legge potesse essere resa pienamente operativa. Lo ripeto, ancora una volta: i vaccini sono una delle più importanti scoperte scientifiche nella storia della medicina. Sono uno strumento efficace e sicuro per proteggere le persone, in particolare i bambini. E il nostro impegno è finalizzato a raggiungere questo obiettivo, perché non solo noi, ma la comunità scientifica internazionale, ha da tempo ribadito il ruolo essenziale dei vaccini per la prevenzione. Per questo non potevamo rimanere indifferenti al dato secondo il quale in Emilia-Romagna si è scesi, da almeno un paio d'anni, sotto la soglia di sicurezza del 95% delle vaccinazioni. Era, ed è, nostro dovere fare ciò che è possibile per riportare questo dato nei margini di sicurezza: lo stiamo facendo, perchè vaccinare i bambini vuol dire proteggerli"

Le linee guida della Regione

Il provvedimento approvato dalla Giunta stabilisce la road map delle vaccinazioni, indispensabili non solo per i bimbi che accedono per la prima volta ai servizi educativi, ma anche per i bambini che già frequentano questi servizi.
Per servizi educativi la Regione intende l'asilo nido (micronidi, nidi part-time, tempo lungo, ecc.), i servizi integrativi (spazio bambini, servizi domiciliari, centro per bambini e famiglie, ecc.) e i servizi puramente ricreativi.
Le linee guida emanate dalla Regione prevedono che i genitori, una volta scelta la struttura pubblica o privata alla quale intendono iscrivere il proprio figlio, debbano impegnarsi a farlo vaccinare.
Dovranno quindi presentare la certificazione delle vaccinazioni effettuate, che dovrà essere consegnata ai gestori dei servizi educativi e che sarà rilasciata dalle Aziende Usl, oppure autorizzare la direzione della struttura educativa ad acquisire l'idoneità alla frequenza direttamente presso l'Azienda USL di competenza.
Per ottenere la certificazione, e quindi l'accesso ai servizi educativi, sarà necessario che il bambino, per quanto riguarda i vaccini obbligatori (antipolio, antidifterica, antitetanica, antiepatite B) abbia eseguito 1 dose se ha fino a 6 mesi di vita, 2 dosi entro il primo anno, 3 dosi entro 18 mesi di vita.
Il provvedimento assunto dalla Regione prevede anche la possibilità di accedere ai servizi educativi per i bimbi di età inferiore a 6 mesi: in questo caso c'è l'ammissione con riserva, con l'impegno da parte dei genitori di vaccinare il figlio (1^ dose) entro il compimento del sesto mese di vita.
Per i bambini che si iscrivono direttamente al 2° e 3° anno, e che non sono mai stati vaccinati, è previsto l'obbligo di iniziare il ciclo vaccinale, ed effettuare almeno le prime due dosi di ciascuna vaccinazione obbligatoria prima di accedere ai servizi. Dovranno poi completare il ciclo vaccinale, con la terza dose, prima di iscriversi all'anno successivo.
Le linee guida della Regione prevedono infine che, nei casi in cui la vaccinazione deve essere omessa o differita, l'esonero per motivi sanitari debba essere certificato dal pediatra di libera scelta e autorizzato dai Servizi Vaccinali delle Aziende USL.

(Fonte: ufficio stampa ER)

Il direttore dell'Agenzia regionale per il lavoro, Paola Cicognani, replica alle critiche su un blocco delle procedure telematiche: "Il meccanismo ha subìto dei rallentamenti tra il 23 e il 28 dicembre ma non ha mai smesso di funzionare. Intervenuti subito"

Bologna, 3 gennaio 2017

I problemi al sistema informatico "Sare"? Temporanei e già risolti, dovuti a un problema affrontato fin da subito. Il direttore dell'Agenzia regionale per il lavoro, Paola Cicognani, replica alle critiche avanzate dalla presidente dell'Associazione albergatori, Patrizia Rinaldis, che aveva lamentato "il blocco del sistema delle procedure telematiche per le assunzioni". 

Il SARE (Semplificazione Amministrativa in REte) è il sistema informatico messo a disposizione dalla Regione Emilia-Romagna per la gestione online delle Comunicazioni Obbligatorie, per ottemperare ai vincoli normativi previsti.
I datori di lavoro pubblici e privati, le agenzie di somministrazione e i soggetti abilitati devono utilizzare il SARE per l'invio ai Centri per l'Impiego delle Comunicazioni relative ad assunzioni, trasformazioni, cessazioni e variazioni di rapporti di lavoro.
"E' vero- afferma il direttore Paola Cicognani- che dal pomeriggio di venerdì 23 dicembre il sistema informatico Sare abbia manifestato problematiche, del tutto impreviste e non relative a manutenzione programmata, nell'acquisizione delle comunicazioni obbligatorie dei rapporti di lavoro. A causa di tale disservizio il sistema ha accumulato code di elaborazione che hanno causato rallentamenti nella gestione delle pratiche da parte degli utenti".

Ma i sistemi- aggiunge la dirigente-, pur non a pieno regime hanno in realtà sempre funzionato elaborando tra il 23 e il 28 dicembre circa 3-4.000 comunicazioni al giorno e, dopo l'intervento risolutivo della mattina del 29 dicembre, seguito a numerosi altri, il meccanismo ha elaborato circa 12.000 comunicazioni obbligatorie (che è la quantità standard dei giorni feriali). Non appena siamo venuti a conoscenza del problema, sul portale 'Lavoro per te' di accesso al Sare è stata pubblicata la notizia dei malfunzionamenti. Si tratta di un avviso che viene pubblicato nel rispetto della normativa nazionale (punto 8 della nota circolare del Ministero del Lavoro n. 8371/2007) proprio a tutela dei datori di lavoro per evitare che incorrano nelle sanzioni previste in caso di invio tardivo delle comunicazioni".

"Risulta quindi evidente- conclude Paola Cicognani- che si è trattato di un problema improvviso e imprevisto, ma che allo stesso tempo le strutture tecniche coinvolte hanno assicurato il presidio necessario attivando, da subito, soluzioni di emergenza in attesa di trovare la soluzione al malfunzionamento. Tengo infine a precisare che non corrisponde al vero che nessun dirigente fosse presente in servizio, né che le informazioni siano state gestite dalle segretarie. Infatti, nonostante il periodo festivo, appena il sistema ha evidenziato criticità, tecnici e funzionari necessari per il presidio sono rientrati in servizio dalle ferie".

(Fonte: ufficio stampa ER)

Pubblicato in Comunicati Lavoro Emilia

Nuovo incontro dell'Unità di crisi istituita dalla Regione. L'assessore Venturi: "Pronta a inizio gennaio la relazione finale". L'epidemia si è ufficialmente conclusa a fine ottobre. Prosegue il lavoro per "caratterizzare" i ceppi umani e ambientali del batterio.

Bologna, 7 dicembre 2016

Nuova riunione, ieri, dell'Unità di crisi istituita dalla Regione per far fronte all'epidemia di Legionella che ha interessato un'area residenziale del quartiere Montebello di Parma, compresa tra le vie Montebello, Traversetolo e Pastrengo. Epidemia che si può ritenere ormai conclusa, dal momento che l'ultimo caso accertato, riconducibile al focolaio, ha manifestato i primi sintomi a partire dal 9 ottobre.

"Entro la fine di dicembre- ha commentato l'assessore regionale alle Politiche per la salute, Sergio Venturi- disporremo di tutti gli elementi epidemiologici, microbiologici e ambientali per ricostruire l'evento e, per quanto possibile, identificare la fonte di esposizione del contagio. L'Unità di crisi si è data come scadenza l'inizio di gennaio 2017 per consegnare la relazione finale".

Prosegue infatti il lavoro delle Aziende sanitarie di Parma, del Laboratorio dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena e dell'Istituto Superiore di Sanità (Iss) per dettagliare nel modo più preciso possibile le caratteristiche - cliniche ed epidemiologiche - delle persone che hanno contratto la malattia nell'ambito dell'evento epidemico, e "caratterizzare" i ceppi umani e ambientali di Legionella.

Intanto, a partire dal 30 novembre, il Dipartimento di Sanità pubblica di Parma ha iniziato a richiamare, con un'apposita lettera inviata a domicilio, tutte le persone che si sono ammalate per proporre il test sierologico, utile a valutare l'andamento anticorpale, e un questionario mirato a rilevare informazioni in più sulle esposizioni ambientali. Il Laboratorio dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena prosegue nell'identificazione dei ceppi isolati dai pazienti, mentre l'Istituto Superiore di Sanità sta caratterizzando i ceppi ambientali. /CV

(Fonte: Regione Emilia Romagna)

Pari opportunità, il 25 novembre è la giornata mondiale contro la violenza alle donne. L'assessore con delega alle Pari opportunità, Petitti: "Dalla Regione un milione di euro per sostenere chi si occupa quotidianamente di sostegno alle donne. E, grazie al via libera della Conferenza Stato-Regioni al nuovo piano di riparto, potremo contare per il prossimo anno su quasi due milioni per finanziare nuove attività".

Bologna, 25 novembre 2016

Molti sono presentati in partnership tra più soggetti, sia pubblici che privati. Propongono il potenziamento di servizi e azioni di formazione e di sensibilizzazione. Alcuni si dedicano a campi finora poco esplorati, come il contrasto ad ogni violenza e discriminazione sessista nell'ambito dello sport. La maggior parte vede la scuola come interlocutore naturale, perché è nella scuola che si formano convinzioni e sensibilità. Il comune denominatore: far crescere una consapevolezza e una coscienza fatta di rispetto, fatta di contrasto alla violenza contro donne, fatta di educazione alla vera parità di genere.

Sono i 49 progetti rivolti alla promozione e al conseguimento delle pari opportunità e al contrasto delle discriminazioni e alla violenza di genere, che la Regione Emilia Romagna sceglie di presentare in occasione della giornata internazionale dedicata all'eliminazione della violenza contro le donne, fissata per oggi, 25 novembre. In sintesi, si tratta dei risultati del primo bando per la concessione di contributi, per un totale di 1 milione di euro, a sostegno di progetti contro la violenza alle donne.

L'occasione offre la possibilità di tracciare anche un bilancio sulle attività realizzate nel contrasto alla violenza di genere. Secondo l'assessore con delega alle Pari opportunità, Emma Petitti, il bando rappresenta "un primo passo decisivo per un sostegno concreto a chi sul territorio si occupa quotidianamente di contrasto alla violenza sulle donne". Spiega ancora l'assessore che "sono arrivate tante richieste, con un pieno coinvolgimento di diverse realtà del territorio. Continueremo a rafforzare questo nostro impegno dando piena attuazione al piano regionale contro la violenza sulle donne, anche tenendo conto del fatto che proprio oggi abbiamo finalmente avuto la conferma (grazie al via libera della Conferenza Stato-Regioni la piano di riparto) che potremo contare per il prossimo anno su quasi due milioni per finanziare nuove attività nei centri antiviolenza e case rifugio e per avviare un ulteriore piano straordinario. Nella Cabina di regina interistituzionale, di cui la Regione Emilia Romagna fa parte, abbiamo già presentato le istanze che ci sono arrivate dal territorio. Continua inoltre la nostra campagna di informazione e sensibilizzazione. Nei prossimi giorni saranno diffuse tre importanti pubblicazioni".

I dati del bando
Sono 52 i soggetti che hanno presentato domanda. Di questi, 49 progetti sono risultati ammissibili: 27 con capofila Comuni, città metropolitana, province e unioni di comuni, i rimanenti 22 con capofila associazioni e organizzazioni del privato sociale. La maggioranza delle iniziative vede ampie partnership per la loro realizzazione e azioni sia di potenziamento di servizi che di formazione e sensibilizzazione, rivolti in particolare alle scuole.
Sono pervenute richieste di contributo per un ammontare complessivo di 1.915.959 euro e con le risorse disponibili si è deciso di finanziare comunque tutti i progetti, essendo tutti coerenti con gli obiettivi del bando, in modo da consentire interventi su tutto il territorio regionale, premiando i migliori con l'assegnazione di una quota superiore di finanziamento (sono stati finanziati i progetti con una percentuale di contributo che varia dal 75% al 25% di quanto richiesto).
Tra i progetti presentati, ve ne sono alcuni particolarmente innovativi che si propongono di diffondere una cultura plurale delle diversità anche come strumento di prevenzione e contrasto di ogni violenza e discriminazione sessista nell'ambito dello sport. In tali ambiti è importante contrastare gli stereotipi legati al maschile e al femminile, anche attraverso una maggiore consapevolezza sui temi della corporeità e nell'ambito delle relazioni affettive.

Rispetto all'educazione di genere, si segnala che moltissimi progetti formativi utilizzano la metodologia della peer education (educazione tra pari), strategia educativa capace di attivare un processo naturale di passaggio di conoscenze, emozioni ed esperienze tra pari diventando protagonisti della propria formazione.
I centri antiviolenza della Regione hanno presentato una serie di progetti caratterizzati da collaborazioni tra i vari soggetti del territorio, tesi al rafforzamento della rete territoriale di prevenzione e assistenza alle donne vittime di violenza e ai loro figli, al supporto in percorsi di uscita dalla violenza e di autonomia, alla realizzazione di progetti di ospitalità in emergenza per le donne vittime di violenza che necessitano di ospitalità immediata, e alla formazione per le figure professionali e per chi svolge attività di volontariato nella prevenzione nel contrasto alla violenza contro le donne, rispondendo alle esigenze specifiche di ogni territorio.

I dati sulla violenza aggiornati al 31 ottobre 2016

Le donne accolte nei 13 centri antiviolenza del Coordinamento regionale dal 1 gennaio al 31 ottobre 2016 sono in totale 2930. Di queste, 2.739 hanno subito in modo diretto violenza (93,5%).
Quelle che si sono recate per la prima volta a un centro antiviolenza sono 2094, pari al 76,3% di tutte coloro che si sono rivolte ai Centri. Di queste, 751 sono di provenienza straniera (36,4%). Le madri sono 1517, pari al 77,4%. I figli che subiscono violenza sono pari al 55,2% (1440).
Nel corso del 2016, il 65,2% delle donne (1365) ha subito violenze fisiche; il 43,2% ha subito violenze economiche (905); il 13,9% ha subito violenze sessuali (291); il 92,6% ha subito violenze psicologiche (1940).
Le donne ospitate nella case rifugio al 31 ottobre scorso sono state complessivamente 192, i figli/e 191. Le notti di ospitalità di donne e figli/e sono state complessivamente 35.550, in media 92,8 giorni di ospitalità per donna e figli/e, in leggera diminuzione rispetto al 2015, anno in cui la media di notti è stata pari a 113,6 giorni.

Convegno del 25 novembre su "La violenza domestica in gravidanza"
Sede della Regione, sala Guido Fanti dalle 9 alle 13,30
Un convegno che indaga un fenomeno poco studiato e poco noto, a partire dal percorso fatto dalla Regione Emilia-Romagna nella prevenzione e nell'intercettazione precoce della violenza in gravidanza con la presentazione di progetti sperimentali avviati dai servizi sanitari e sociali in Emilia-Romagna e con uno sguardo su altre esperienze regionali (Valeria Dubini della Toscana). Sarà l'occasione inoltre per approfondire le indicazioni nazionali, con Serena Battilomo del Ministero della salute e internazionali e Claudia Garcia Moreno dell'OMS. Infine con Antonella Nespoli, ricercatrice dell'Università di Napoli, sarà fatto un focus sulle competenze necessarie agli operatori per affrontare queste situazioni nella pratica professionale.
Il convegno sarà trasmesso domani in diretta streaming a questo indirizzo: videocenter.lepida.it/videos/livestreams/page1 

Pubblicazioni
Nei prossimi giorni saranno inoltre presentate e diffuse le seguenti pubblicazioni:
1- Un volume che raccoglie Piano regionale contro la violenza di genere e Linee di indirizzo regionali per l'accoglienza di donne vittime di violenza.
2- Femicidio. I dati raccolti sulla stampa a cura della Casa delle donne per non subire violenza. Anno 2015.
3- Monitoraggio dati di accoglienza dei Centri antiviolenza del Coordinamento dei centri antiviolenza della Regione Emilia-Romagna. Anno 2015
4- Violenza di genere. Raccomandazioni per la valutazione clinica e medico-legale (curata da Maria Stella D'Andrea e Rosa Maria Gaudio). Numero speciale della Collana Maltrattamento e abuso sul minore - I quaderni del professionista.

(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)

Food Valley negli Usa. Collaborazione con la FDA americana sulla sicurezza alimentare, export e attrattività Emilia-Romagna nell'incontro con gli investitori. Bonaccini: "Facendo rete siamo in grado di competere in tutti i mercati internazionali"

Nella missione della Regione negli Stati Uniti nell'ambito della settimana della cucina italiana nel mondo, gli incontri del presidente della Giunta alla Food and Drug Administration e all'ICE, Agenzia per la promozione all'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane. "I nostri obiettivi crescita, sviluppo e occupazione"

Bologna – Sicurezza alimentare, protezione di marchi che rappresentano l'eccellenza enogastronomica emiliano-romagnola nel mondo, ma anche export e attrattività, per aumentare gli investimenti di aziende americane in Emilia-Romagna, dove già grandi Gruppi, da Philips Morris a Youx, hanno deciso fare impresa. Il tutto con obiettivi primari che sono crescita, sviluppo e occupazione.

Nella missione della Regione negli Stati Uniti – dove dal 16 al 20 novembre New York celebra i prodotti Dop e Igp regionali (44, record in Europa) nell'ambito della prima settimana della cucina italiana nel mondo – il presidente della Giunta, Stefano Bonaccini, mette le basi per una più stretta collaborazione con la Food and Drug Administration, l'Agenzia alimentare americana, sul fronte della food security, e incontra investitori istituzionali all'ICE – Agenzia per la promozione all'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane, nella sede di New York, ascoltandoli, raccogliendo le loro esigenze e spiegando le opportunità d'impresa in Emilia-Romagna.

"Abbiamo deciso di essere qui a New York perché gli Stati Uniti sono il nostro mercato più importante extraeuropeo- ha spiegato Bonaccini agli investitori americani all'ICE-. Nel 2015 il nostro export ha raggiunto complessivamente i 55,3 miliardi di euro e nel 2016 supereremo i 56. L'agroalimentare vale circa 6 miliardi e le esportazioni dell'agrofood verso gli Usa nei primi sei mesi di quest'anno sono aumentate dell'8,9%. Stiamo puntando con decisione sull'internazionalizzazione, piccolo è bello ma auspichiamo nuove aggregazioni, le nostre imprese devono poter competere sul mercato globale e noi siamo al loro fianco. Contemporaneamente- ha proseguito il presidente della Regione- stiamo investendo moltissimo sull'attrattività, con successo: siamo la sesta regione europea su questo fronte e grazie alla nostra legge regionale sull'attrazione di investimenti in Emilia-Romagna ben 16 imprese e grandi gruppi investiranno 600 milioni di euro nel nostro territorio, per oltre 1.500 nuovi posti di lavoro. E' ormai chiaro, lo dicono i risultati, che fare rete fra istituzioni, imprese, sindacati, università e associazioni rende il sistema Emilia-Romagna in grado di competere su tutti i mercati, quello europeo e quelli internazionali".

Bonaccini ha quindi sottolineato come investire in Emilia-Romagna trovi condizioni favorevoli, grazie alle infrastrutture esistenti, alle peculiarità dei territori, al know how dei tecnici e della manodopera specializzata e ai saperi diffusi, al lavoro fatto sui fattori di attrattività economica con una Legge regionale (la n. 14 del 2014) che valorizza logistica, ricerca e sviluppo, innovazione, università, tecnopoli, start-up, hi-tech, sanità e solidarietà, tutti elementi oggetto di politiche regionali ad hoc. E ancora, a tre brand turistico-imprenditoriali come Motor Valley, Food Valley e Wellness Valley, e una quarta in cantiere come Fashion Valley, e a cluster produttivi molto internazionalizzati: automotive, biomedicale, packaging, food, meccanica e automazione industriale e logistica.

Il presidente ha infine annunciato agli investitori che il prossimo anno in collaborazione con ICE si farà una sessione di lavoro con ERVET, la società regionale per la valorizzazione economica del territorio, che verrà negli Stati Uniti ad approfondire ulteriormente le modalità per investire in Emilia-Romagna.

Ma il faccia a faccia all'ICE, cui ha partecipato anche l'assessore all'Agricoltura, Simona Caselli, è servito anche per ascoltare le esigenze degli investitori, che hanno portato all'attenzione del presidente della Regione gli aspetti della loro quotidianità. Molta concretezza, dunque, a partire dal fatto che i prodotti per il mercato americano devono essere di grande qualità e passare per canali di vendita validi e riconosciuti, oltre al fatto in realtà esistono cinquanta mercati in uno: è importante selezionare gli Stati in cui esportare, capire la loro legislazione, non vale la pena forzare le cose e volere arrivare in tutto il mercato americano.

Maurizio Forte, direttore ICE New York e coordinatore uffici ICE Rete USA, ha illustrato il potenziale dei vari mercati negli Stati Uniti, ricordando come i prodotti italiani vadano effettivamente molto bene. Una ricerca fatta dall'ICE, ha poi spiegato, rivela che occorre rendere facili da trovare i prodotti italiani, da qui la strategia di promozione agroalimentare italiana negli Usa, con accordi con la grande distribuzione, fiere, campagne sui media, e-commerce e attività di incoming in Italia. Previsti anche educational per i consumatori, per distinguere i prodotti e far scegliere la qualità: "Buy authentic Italian, get more", questo lo slogan della campagna.

Sicurezza alimentare
Sul fronte della sicurezza alimentare, l'Emilia-Romagna chiama e la Food and Drug Administration (Fda), l'Agenzia americana per gli alimenti, risponde. A Washington il presidente Bonaccini ha incontrato Donald Prater, Acting assistant commissioner for Food Safety Integration (FDA), col quale si è confrontato sui temi della sicurezza e dell'educazione alimentare, della sostenibilità dei processi produttivi nell'agroalimentare e della tutela del Made in Italy, di cui le eccellenze enogastronomiche emiliano-romagnole rappresentano una parte importantissima.

"E' strategico rafforzare il rapporto con gli Stati Uniti, per rilanciare il 'sistema Italia' attraverso una collaborazione tra gli enti di ricerca, le imprese, le fiere e i diversi attori del settore agroalimentare, e lo è per l'Emilia-Romagna, per l'importanza e la ricchezza del suo comparto agroalimentare. Non a caso- ha spiegato Bonaccini- come Regione abbiamo lanciato il World Food Research and Innovation Forum, la piattaforma internazionale sull'alimentazione che punta ad aggregare le migliori esperienze internazionali nel campo della ricerca e della sicurezza alimentare, una nuova metodologia di relazioni e di cooperazione tra governi, istituzioni, imprese, associazioni e mondo della ricerca per contribuire alla definizione di strategie del settore dell'alimentazione: ho invitato formalmente la FDA a prendere parte alla Strategic international platform del World Food Forum, ringraziandola peraltro per il contributo dato inizialmente all'avvio della piattaforma".

Il presidente della Regione ha poi proposto una intesa alla FDA sul tema della food security nell'ambito dell'accordo della Regione Emilia-Romagna con la regione cinese del Guandong, così come importante è stato il protocollo siglato l'anno scorso dalla Regione Emilia-Romagna con lo Stato della California sui cambiamenti climatici e per la riduzione dei gas climalteranti, con impegno rispetto alla sostenibilità ambientale dei processi produttivi nell'agroalimentare.
Prater ha quindi illustrato i nuovi provvedimenti legislativi della FDA, a partire dai contenuti del Food safety modernization act, che entrerà in vigore negli Stati Uniti nel corso del 2017. Infine, ha ricordato la collaborazione con molti governi esteri e in questo ambito ha apprezzato le informazioni arrivate dalla Regione Emilia-Romagna, auspicando una ulteriore collaborazione.

(Nelle foto in allegato, immagini degli incontri alla FDA e all'ICE. Nella prima, il presidente Bonaccini con Donald Prater, nella seconda con Maurizio Forte e l'assessore Simona Caselli)

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Domenica, 20 Novembre 2016 09:14

Appennino: al via la banda larga

Sviluppo. La Regione sblocca 10,6 milioni di euro per portare la banda ultralarga in 96 comuni rurali, priorità a quelli di montagna: "Crescita e territorio, strategico investire in aree Appennino"

Da Piacenza a Rimini, gli interventi attraverso la programmazione dei fondi del Psr 2014-2020. L'assessore Caselli: "Rilanciare l'agricoltura di montagna, spesso penalizzata da difficili condizioni ambientali". L'assessore Donini: "Nuove opportunità di crescita con la realizzazione dell'Agenda digitale, entro il 2020 coperto l'intero territorio dell'Emilia-Romagna"

Bologna – La Montagna va in Rete. La Giunta regionale ha sbloccato oltre 10,6 milioni di euro di fondi europei per completare entro il prossimo quadriennio la copertura con la rete Internet ultraveloce del territorio rurale e in particolare di quello appenninico.
Il programma di infrastrutturazione digitale interessa 96 comuni (si tratta di interventi per collegare 33 municipi e 83 aree produttive) di cui 21 nella provincia di Bologna, 20 in quella di Parma, 10 in quella di Piacenza, 13 in quella di Reggio Emilia, 5 in quella di Rimini, 11 in quella di Modena, 11 in quella di Forlì-Cesena, 2 in quella di Ravenna e 3 in quella di Ferrara.

I 10,6 milioni rappresentano la prima tranche di una dotazione finanziaria complessiva di circa 49,6 milioni che la nuova programmazione 2014-2020 del Programma regionale di sviluppo rurale (Psr) ha espressamente destinato all'implementazione delle infrastrutture digitali nelle aree rurali non ancora raggiunte delle reti in fibra ottica, con priorità - appunto - per quelle dell'Appennino. Un territorio dove praticare l'agricoltura spesso significa essere penalizzati da costi più elevati a causa di condizioni ambientali difficoltose. Un intervento che si inquadra nell'attuazione del piano dell'Agenda digitale regionale, che attraverso l'investimento di 255 milioni di euro tra risorse statali, regionali e comunitarie porterà entro il 2020 la banda ultra larga a 30 Megabit per secondo e a 100 Megabit per secondo rispettivamente nel 100% e nell'85% del territorio dell'Emilia-Romagna.

"Quella di montagna- sottolinea l'assessore regionale all'Agricoltura, Simona Caselli- è un'agricoltura di grande qualità, che dà prodotti tipici eccellenti. Senza dimenticare il ruolo degli agricoltori come 'custodi' del territorio, per ridurre il rischio idrogeologico e contrastare l'abbandono di aree vitali per la nostra regione. È pertanto strategico investire in queste zone, sia per rendere più agevole il fare impresa sia per favorire una maggiore competitività delle aziende agricole".

"Questa iniziativa- aggiunge l'assessore regionale all'Agenda digitale, Raffaele Donini- rientra nelle molteplici azioni dell'Agenda digitale dell'Emilia-Romagna e si inquadra in una strategia di ampio respiro per creare nuove opportunità di crescita e sviluppo per l'intero territorio regionale e migliorare l'accessibilità ai servizi digitali più avanzati".

Il programma degli interventi
L'intervento nei 96 comuni sarà realizzato da Lepida SpA, società in house della Regione per la progettazione e realizzazione delle infrastrutture di telecomunicazione e dei servizi informatici di ultima generazione, nelle cosiddette "aree bianche", cioè quelle dove gli operatori privati non investono per scarsa redditività. In particolare, Lepida interverrà per estendere la rete delle dorsali. I lavori di installazione delle infrastrutture digitali, già appaltati alle ditte esecutrici, partiranno all'inizio di dicembre in base ad un cronoprogramma approvato nel maggio scorso dalla Giunta regionale. La seconda tranche di 39 milioni di euro di fondi del Psr sarà invece utilizzata per la realizzazione, a partire dal 2017, da parte di un concessionario che verrà selezionato da Infratel Italia, società in house del ministero dello Sviluppo economico, degli interventi necessari per l'accesso alla banda ultralarga di case, imprese e servizi pubblici. L'intero programma sarà appunto completato entro il 2020.

Le tratte già realizzate
Quest'ultimo intervento fa seguito a quello già realizzato nel 2015 grazie ad uno stanziamento di 8,5 milioni di euro del vecchio Psr 2007-2013 che portato alla posa di 250 chilometri di cavo in fibra ottica suddivisi in 16 tratte in ulteriori 33 Comuni appenninici dell'Emilia-Romagna.

L'Emilia Romagna protagonista nell'ambito della Settimana della cucina italiana nel mondo. I prodotti Dop e Igp negli spazi di Eataly Downtown; la presentazione internazionale di FICO; il primo hackathon dedicato alla Cucina della Festa in collaborazione con Casa Artusi. La missione, guidata dal presidente Bonaccini, anche per affrontare negli incontri istituzionali i temi delle barriere all'ingresso dei prodotti emiliano-romagnoli, la lotta alla contraffazione, l'internazionalizzazione dell'agrofood e l'attrattività di investimenti.

Bologna, 8 novembre 2016

La Food Valley dell'Emilia-Romagna mette il mondo a tavola, esponendo nella ''vetrina' internazionale più prestigiosa - quella di New York - i suoi prodotti, ovunque simbolo del miglior Made in Italy. Dal Parmigiano Reggiano al Prosciutto di Parma, dall'Aceto balsamico alla Piadina romagnola, dal Cotechino di Modena alla Mortadella di Bologna, fino alla pasta ripiena, ai vini e al Sale di Cervia, grandi nomi e grandi marchi dell'agroalimentare, tradizione di un "saper fare" che dalla terra alla tavola è sinonimo di qualità ed eccellenza.

L'Emilia-Romagna, la regione prima in Europa per numero di prodotti Dop e Igp, i marchi di denominazione di origine protetta e indicazione geografica protetta attribuiti dall'Unione europea a garanzia della qualità dei prodotti stessi, ad oggi 44, e la terra dell'Osteria La Francescana, miglior ristorante del mondo nel 2016, la cui cucina è stata definita dalla rivista statunitense Forbes come "Italy's greatest gastronomic treasure", sarà protagonista a New York, dal 16 al 20 novembre, in occasione della Settimana della cucina italiana nel Mondo, promossa dal ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, in collaborazione con quelli dell'Agricoltura, dello Sviluppo economico e dell'Istruzione.

La missione, guidata dal presidente della Regione, Stefano Bonaccini, vede la partecipazione del Comune di Bologna, del Comune di Parma Unesco City of gastronomy, di FICO Eataly World (il grande parco tematico che a Bologna vedrà riuniti tutti i saperi dell'eccellenza enograstronomica emiliano-romagnola e italiana), della Fondazione FICO per l'Educazione alimentare e alla sostenibilità, di Casa Artusi, dei Consorzi di tutela e dell'Enoteca regionale dell'Emilia-Romagna.

Gli Stati Uniti sono il mercato più importante fuori dall'Unione europea per i prodotti emiliano-romagnoli, con un export in costante crescita e che dopo il +28,5% messo a segno nel 2015 anche nel 2016 ha visto un +8,9% nei primi sei mesi del 2016. Ma le potenzialità restano notevoli e la Grande Mela, dove Eataly - il ristorante dei saperi e della tradizione culinaria italiana, che ospiterà l'Emilia-Romagna nella trasferta oltre Oceano - è il terzo luogo più visitato dopo l'Empire State Building e il Metropolitan Museum, da questo punto di vista è un luogo privilegiato.

"Una parte significativa di quel made in Italy che è sempre più richiesto nel mondo nasce in Emilia-Romagna: eccellenze enogastronomiche e grandi marchi che parlano della nostra terra, dei suoi valori, del suo saper fare- ha affermato il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, alla presentazione alla stampa delle iniziative a New York-. Già oggi l'agroalimentare è una voce fondamentale per questa regione, non solo per fatturato, ma anche come fonte di buona occupazione. Ci sono tuttavia le condizioni per crescere ancora, sia aiutando le nostre imprese ad andare all'estero, sia attirando qui in Emilia-Romagna investimenti e avviando collaborazioni per spingere su ricerca e innovazione, oltre a proteggere i nostri marchi da contraffazioni che non hanno alcuna ragion d'essere. Per noi, infatti, tutelare la qualità è una priorità, ed è proprio investendo sulla qualità e sui saperi che stiamo puntando per avere crescita e sviluppo e per creare nuovi posti di lavoro. La Settimana della cucina a New York rappresenta un'opportunità preziosa, con la quale, inoltre, confermiamo la centralità per noi del mercato statunitense. E ci saremo insieme ad altre istituzioni- ha sottolineato Bonaccini-, al mondo produttivo e a quello universitario, continuando a fare rete e basando le nostre politiche sul 'sistema Emilia-Romagna', che unito e coeso è in grado di competere su qualsiasi scenario, nazionale e internazionale".

Gli obiettivi

Due in particolare gli obiettivi della Regione Emilia-Romagna: rafforzare la promozione dei prodotti Dop e Igp regionali e aprire ancora di più la strada verso la Food Valley emiliano-romagnola, sia in termini di export, di attrattività per le imprese e turistici, con un'attenzione particolare alle tecniche di produzione, alla qualità dei prodotti e al contrasto alle contraffazioni e imitazioni di prodotti e grandi marchi. E il lancio, in collaborazione con la New York University, di "The Feast Days Food in Artusi Cuisine Hackathon", il primo acceleratore di idee dedicato alla cucina delle feste di Pellegrino Artusi. Senza dimenticare i progetti di internazionalizzazione dell'agrofood e le iniziative sul fronte dell' attrattività degli investimenti, in collaborazione con l'Istituto per il commercio estero (Ice). Tra i temi al centro degli incontri istituzionali che il Bonaccini avrà anche con rappresentanti della Food and Drug Administration, le barriere doganali che ancora ostacolano alcuni prodotti Made in Emilia-Romagna e il riconoscimento delle Indicazioni d'origine europee. La missione istituzionale a New York segue di un anno quella in California, dove il presidente della Regione firmò un importante accordo sui cambiamenti climatici, e sarà anche l'occasione per parlare di innovazione legata al cibo, salubrità e sicurezza alimentare, ma anche delle tecniche agricole più rispettose dell'ambiente.

Spazio alla Foodiversità a Eataly Downtown

Sarà il presidente della Regione a inaugurare la Settimana della cucina emiliano-romagnola a New York nei nuovi spazi aperti da Eataly Downtown nei pressi del World Trade Center, il 16 novembre alle ore 11.30. Con Bonaccini, tra gli altri, anche l'assessore regionale all'Agricoltura, Simona Caselli, il sindaco di Bologna, Virginio Merola, l'ad di FICO, Tiziana Primori, e il presidente del Caab e della Fondazione FICO, Andrea Segrè.

Negli spazi di Eataly Downtown - dal 16 al 20 novembre - si svolgeranno degustazioni guidate rivolte ai clienti di Eataly. Obiettivo: raccontare le storie che hanno reso possibili alcune delle eccellenze dell'enogastronomia emiliano-romagnola. Tre gli appuntamenti quotidiani (alle ore 12, 13 e 18), ognuno dei quali potrà coinvolgere fino a 20 persone. Protagonista ogni giorno una specialità diversa, in abbinamento ai vini Doc e Docg dell'Emilia-Romagna: il Parmigiano Reggiano Dop, servito insieme alla Pera dell'Emilia-Romagna Igp; il Prosciutto di Parma Dop, accompagnato dalla Piadina Romagnola Igp; gli Aceti Balsamici, Dop e Igp di Modena e Reggio Emilia, insieme al Cotechino di Modena Igp; la Mortadella di Bologna Igp ancora con la Piadina Romagnola e per concludere domenica 20 novembre la Pasta Ripiena dell'Emilia-Romagna con il Sale di Cervia e l'Olio extravergine d'oliva di Brisighella Dop.

Le presentazioni saranno condotte dalla giornalista esperta di gastronomia Francine Segan e saranno in collaborazione con i cuochi stellati di Cheftochef Emilia-Romagna Igles Corelli, Riccardo Agostini e Alberto Bettini, insieme alle Mariette di Casa Artusi.

La presentazione di FICO

La Fabbrica Italiana Contadina, il grande parco tematico sul cibo, la terra e la tradizione enogastronomica italiana, che aprirà i battenti nel 2017 a Bologna City of Food, sbarca a New York.

Appuntamento il 17 novembre dalle 9.30 alle 11.30 negli spazi di Eataly Flatiron, la "storica" prima sede di Eataly nella Grande Mela. Alla conferenza stampa di presentazione parteciperanno il presidente Bonaccini, il sindaco Merola, l'assessore regionale Caselli, il parlamentare europeo Paolo De Castro, il presidente di Eataly, Oscar Farinetti, l'ad di FICO, Primori, il presidente del Caab e della Fondazione FICO, Segrè, il rettore dell'Università di Bologna, Francesco Ubertini e Carlo Ratti, direttore del MIT Senseable City Lab di Boston.

Nella stesso giornata, il dialogo-conversazione sulla cucina emiliano-romagnola tra tradizione e innovazione: protagonista lo chef Massimo Bottura, patron de L'Osteria Francesca di Modena (dalle 12 alle 13 presso Eataly Downtown).

Con la NYC il primo hackathon dedicato alla Cucina della Festa

La cucina della festa, cioè il ritrovarsi la domenica, il Natale, nei compleanni e nelle grandi ricorrenze, che in tutto il mondo e soprattutto in Italia significano tradizione, riscoperta di valori condivisi, occasione per stare insieme. Ed è nel nome di Pellegrino Artusi, l'autore nato a Forlimpopoli de La Scienza in cucina e l'arte di mangiar bene, un vero bestseller mondiale, che la Regione Emilia-Romagna, in collaborazione con la New York University, lancerà il primo hackathon internazionale sul tema della Cucina delle Festa. Per riscoprire l'eredità del padre della cucina italiana e promuoverla in chiave contemporanea, sfruttando le opportunità e il linguaggio della rete.

La maratona informatica viene presentata alla stampa il 17 novembre, dalle 18 alle 19.30, alla New York University, presente il presidente Bonaccini. L' hackathon, un vero e proprio acceleratore di idee aperto a esperti dei diversi ambiti dell'informatica e della comunicazione, si svolgerà in contemporanea tra Forlì e New York. In 36 ore i partecipanti saranno chiamati ad elaborare applicazioni e proposte che migliorino il modo di pensare e sviluppare la cucina di casa e della tradizione italiana. All'appuntamento alla New York University, condotto da Gianni Riotta (editorialista de La Stampa e professore alla Princeton University), anche il dialogo sul tema con l'assessore regionale Caselli, e Monica Fantini (Casa Artusi), sugli obiettivi dell'iniziativa, evento al quale sono stati invitati anche Carlo Ratti (MIT di Boston) e Sree Screenivasan (Chief digital officier of New York City).

E ancora a Pellegrino Artusi sarà dedicato il dialogo tra Andrea Segrè e Giuliano Hazan, esperto di gastronomia statunitense, in programma sabato 19 novembre (Eataly Downtown ore 11)

La Settimana della Cucina Italiana nel Mondo

E' promossa del ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale e del ministero delle Politiche agricole e forestali.
Più di 1.300 eventi in programma dal 21 al 27 novembre in 105 Stati, dagli USA al Giappone, passando per Canada, Brasile, Russia, Cina ed Emirati Arabi Uniti, coordinati dalla rete all'estero della Farnesina; 295 le sedi diplomatiche, consolari e degli istituti italiani di cultura attivati. La Settimana dell'Emilia-Romagna si svolgerà dal 16 al 20 novembre per non sovrapporsi alle celebrazione del Thanksgiving Day, che quest'anno cade il 24 novembre.

(Fonte: ufficio stampa Regione ER)