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Tredici operatrici sociosanitarie indagate per maltrattamenti nei confronti degli ospiti, alcuni ultraottantenni, di una struttura comunale per anziani di Correggio. Raffaella Sensoli e Giulia Gibertoni, con un'interrogazione, chiedono alla Giunta Regionale di incentivare i sopralluoghi, per tutelare gli ospiti ma anche i lavoratori che svolgono bene il proprio lavoro.

3 aprile 2018

Maggior controllo delle strutture accreditate dedicate all'assistenza degli anziani per tutelare gli ospiti ma anche i lavoratori che svolgono con abnegazione e spirito di servizio il proprio lavoro. Lo chiedono Raffaella Sensoli e Giulia Gibertoni, consigliere regionali del Movimento 5 stelle, dopo le accuse mosse nei confronti di 13 operatrici sociosanitarie indagate per maltrattamenti nei confronti degli ospiti, alcuni ultraottantenni, di una struttura comunale per anziani di Correggio convenzionata con il Servizio sanitario nazionale e accreditata a una cooperativa della città emiliana.

"L'azienda Usl di Reggio Emilia- scrivono nell'atto i pentastellati- dovrebbe essere costantemente impegnata per prevenire possibili situazioni di abuso e di maltrattamento, promuovendo incontri periodici per approfondire i principali meccanismi che possono generare fenomeni di abuso". Per le consigliere M5s sarebbe opportuno che i responsabili dei servizi sociali e sanitari mostrassero maggiore attenzione sullo stato delle strutture accreditate con controlli periodici stringenti sull'attività assistenziale e sopralluoghi per poter rilevare eventuali anomalie nell'assistenza.

"Avrebbero dovuto ricevere segnalazioni da parte dei familiari degli anziani in modo formale o verbalmente o in modalità anonima- sottolineano Sensoli e Gibertoni- la mancanza totale di tali segnalazioni sembra dimostrare che non venga riconosciuta dalla collettività alcuna competenza in materia di controlli a tali ramificazioni del sistema socio sanitario regionale. Gli strumenti ispettivi e di controllo in capo all'Ausl di Reggio Emilia e del Comune interessato sembrano non aver adempiuto alla loro missione". Per questo le pentastellate chiedono alla Giunta "se non intenda esercitare una maggiore funzione ispettiva e di controllo tramite gli organismi locali preposti, innanzi tutto a tutela delle persone anziane non autosufficienti ospiti, soggetti fragili, ma anche a tutela dei lavoratori che contrariamente agli indagati, con spirito di servizio e abnegazione svolgono con responsabilità e correttezza il proprio lavoro".

(Giulia Paltrinieri)

Regione ER

 

Agricoltura. L'impegno della Regione per sostenere le imprese agricole e zootecniche di montagna e collina, dalla Regione 15 milioni di euro per le indennità compensative

Al via due bandi del Psr 2014-2020. L'assessore Caselli: "Interveniamo per compensare i costi aggiuntivi sostenuti da chi opera in difficili contesti ambientali e per contrastare l'abbandono dell'Appennino e il dissesto del territorio". Entro il 15 maggio la presentazione delle domande.

Bologna - Arrivano dalla Regione circa 15 milioni di euro sotto forma di indennità compensative a favore delle aziende agricole e zootecniche che operano in aree svantaggiate di montagna e altre zone collinari sottoposte a vincoli naturali, con ricadute negative sull'attività produttiva. È questa la dotazione finanziaria stimata per l'attivazione di due bandi approvati dalla Giunta regionale dell'Emilia-Romagna nell'ambito della Misura 13 del Programma regionale di sviluppo rurale 2014-2020.

Si tratta della quarta annualità di attuazione della misura che per l'intero periodo settennale può contare su un budget di circa 90 milioni di euro.

Le domande per entrambi i bandi devono essere presentate entro il 15 maggio. Sul sito di Agrea ( http://agrea.regione.emilia-romagna.it/servizi/come-presento-la-domanda ) è già disponibile il modulo del Piano colturale grafico 2018 necessario alla compilazione della domanda. Entro la prima metà di aprile, con comunicazione sul sito di Agrea, sarà disponibile il secondo modulo per completare la presentazione della domanda.

"Con questo intervento- sottolinea l'assessore regionale all'Agricoltura, Simona Caselli- mettiamo a disposizione un consistente pacchetto di risorse per compensare i costi aggiuntivi sostenuti dalle aziende che operano in difficili contesti ambientali e per contrastare in questo l'abbandono delle zone di montagna, dove l'agricoltura svolge un ruolo fondamentale di prevenzione del dissesto idrogeologico a favore dell'intera collettività, come testimoniano i danni provocati dalla recente ondata di maltempo".

I due bandi in sintesi
Il primo bando (13.1.01) è rivolto alle aziende di montagna e prevede l'erogazione di un premio base di 125 euro per ettaro di superficie agricola per l'anno 2018; il secondo (13.2.01) è invece indirizzato agli imprenditori agricoli delle aree collinari svantaggiate: il premio base è di 70 euro. Per entrambi i bandi è previsto un meccanismo di riduzione progressiva delle indennità (cosiddetta modulazione) in funzione dell'estensione della superficie agricola dichiarata. Sopra i 50 ettari il premio non sarà più corrisposto. Tutte le domande ammissibili saranno soddisfatte, anche se l'ammontare complessivo delle richieste di pagamento per i due bandi dovesse superare il fabbisogno stimato.

La delibera è stata pubblicata oggi sul Burert dell'Emilia-Romagna. /G.Ma.

Ieri in Regione tavolo di monitoraggio sulla vertenza delle due coop che lavoravano in appalto per la Castelfrigo di Castelnuovo Rangone (Mo). Il prossimo appuntamento entro aprile.

Bologna 28 marzo 2018 - Sono una quarantina, sui 127 iniziali, i lavoratori ancora senza occupazione delle coop Workservice e Ilia D.A., entrambe in appalto presso l'Azienda Castelfrigo di Castelnuovo Rangone (Mo). E per i lavoratori che dopo le procedure di licenziamento collettivo non abbiano ancora trovato una nuova occupazione è attiva la Naspi, la nuova assicurazione sociale per l'impiego.

È quanto emerso nel pomeriggio di ieri a Bologna dal tavolo di monitoraggio, previsto dagli accordi sottoscritti il 29 dicembre scorso, per la ricollocazione dei lavoratori licenziati dalle due cooperative. All'incontro erano presenti gli assessori regionali Palma Costi (Attività produttive) e Massimo Mezzetti (Politiche per la legalità), il sindaco di Castelnuovo Rangone, Massimo Paradisi e Roberto Solomita per la Provincia di Modena insieme associazioni di categoria e alle organizzazioni sindacali.

Nel corso del confronto è emerso che la quasi totalità dei lavoratori ha fatto almeno un colloquio di lavoro e alcuni sono in attesa di una risposta da parte di imprese che hanno effettuato il sondaggio. "Per queste persone- precisano gli assessori Costi e Mezzetti- bisognerà proseguire il lavoro di approfondimento e sensibilizzazione, a partire dal tessuto produttivo locale, per trovare delle risposte occupazionali".

Per agevolare la ricollocazione di questi lavoratori si è deciso, col sostegno del Comune di Castelnuovo Rangone e della Provincia di Modena, di attivare corsi di lingua italiana oltre a offerte formative utili per riconvertire le competenze dei lavoratori verso altri settori produttivi oggi in cerca di manodopera. Il prossimo appuntamento entro aprile.

Pubblicato in Comunicati Lavoro Emilia

Al via le Giornate di Primavera FAI: sabato 24 e domenica 25 marzo porte aperte in Emilia-Romagna a 47 beni storici e artistici in 26 località. Visite guidate in lingue straniere e circa 2.000 studenti dei licei a far da 'ciceroni'. Tema prescelto, il Novecento.

 

Dal monastero benedettino di San Procolo a Bologna (l'ex Maternità) alla basilica di San Lorenzo a Monticelli d'Ongina, ma senza tralasciare Palazzo Malaspina a Bobbio, sempre nel piacentino, o la cripta di Sant'Ippolito a Brisighella, nel ravennate. Sarebbe lungo l'elenco delle eccellenze artistiche e naturalistiche dell'Emilia-Romagna. Luoghi che, così come in tutta Italia, in occasione delle tradizionali Giornate FAI di Primavera, in programma il 24 e 25 marzo e illustrate questa mattina nella sede della Regione, si aprono al grande pubblico. Palazzi, musei, residenze, parchi e siti di solito non accessibili ai visitatori.

In Emilia-Romagna i beni aperti sono 47 in 26 località con più di 2.000 studenti dei licei che faranno da "apprendisti ciceroni" alla scoperta delle bellezze del territorio. Inoltre, volontari del progetto "FAI Ponte tra Culture" proporranno visite speciali in spagnolo, russo, filippino, albanese, portoghese, ucraino, rumeno per chi non conosce la lingua italiana.

Il tema conduttore scelto dal FAI Emilia-Romagna è il Novecento, un secolo cruciale, straordinario, affascinante ma anche controverso. Una sorta di viaggio in una regione policentrica e che rimarrà tale anche dopo l'unificazione d'Italia.

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                                           La Chiesa di San Francesco del Prato a Parma

Questo l'itinerario a tema proposto dal FAI

Modena Villa Lonardi - Rimini Il Parco Fellini e il Grand Hotel - Riccione Villa Franceschi - Predappio Ex Casa del Fascio e dell'Ospitalità - Bologna Sede Storica della Scuola d'Ingegneria ed Architettura - Bologna Liceo Scientifico "Augusto Righi" - Forlì Palazzo della Prefettura - Imola Villa Muggia - Lugo itinerario artistico all'interno del Complesso del Carmine, Rocca Estense e Biblioteca Trisi - Bologna Spazio Carlo Scarpa - Bologna Sede Confindustria Emilia.

"Queste giornate sono il risultato di un lavoro straordinario del Fai, che riesce sempre a proporre nuovi e interessanti siti da scoprire o riscoprire", ha commentato l'assessore regionale alla Cultura, Massimo Mezzetti. "Il tema prescelto quest'anno si intreccia con le politiche portate avanti dalla nostra Regione, a partire dalla legge sulla Storia e la Memoria del '900, appunto, fino alla campagna dell'assessorato alla Cultura, realizzata in occasione dell'Anno europeo del patrimonio culturale e che ha come slogan 'Energie diffuse' a sottolineare il carattere policentrico di un territorio che da Piacenza alla Valmarecchia offre un patrimonio culturale di grandissimo livello".

"Come ha già dichiarato il presidente Fai nazionale, Andrea Carandini- ha aggiunto il presidente FAI Emilia-Romagna, Marina Senin Forni- il patrimonio culturale è costituito non da una somma di gioielli sparsi, ma da un tessuto continuo trapunto di pietre, più o meno preziose, cioè da un contesto nel quale le diverse specializzazioni – archeologia, antropologia, storia dell'arte e architettura - più che esaltare la loro separatezza devono cooperare tra loro, se vogliono rammendare e raccontare il manto, a più strati ma unico perché continuo, in cui il Paese è da millenni avvolto".

 

Fonte: Regione Emilia Romagna

Pubblicato in Dove andiamo? Emilia

Pienone di studenti e docenti oggi all'Istituto Rosa Luxemburg di Bologna per il taglio del nastro de "1938 - La storia".

Simonetta Saliera, Presidente dell'Assemblea legislativa regionale dell'Emilia-Romagna, Marilena Pillati, Vicesindaco di Bologna, Daniele De Paz, Presidente della Comunità ebraica di Bologna, Luca Alessandrini, Direttore dell'Istituto Parri di Bologna, e il direttore scolastico regionale Versari hanno inaugurato la mostra realizzata dal Museo della Shoah in collaborazione con altre importanti associazioni e istituzioni che per i prossimi 7 giorni farà tappa a Bologna all'interno di un percorso itinerante in varie città italiane.

"Questi pannelli - spiega Saliera - ci raccontano della brutalità e della viltà delle leggi razziali ai danni dei cittadini e delle persone di religione ebraica: 80 anni il regime di Mussolini volle questi provvedimenti e l'allora capo dello Stato italiano, Re Vittorio Emanuele III le promulgò senza esitazione firmando una delle pagine più brutte e vili della storia italiana".

Pubblicato in Cultura Emilia

La "Iolanda Gazzerro" si trasferisce nell'area riqualificata dell'Aem. La Regione ha investito nel complesso oltre 6 milioni di euro sostenendo progetti finanziati dai fondi europei Por-Fesr. L'assessore regionale Costi: "Nuova energia dall'industria culturale e ricreativa".

Modena, 19 marzo 2018

 Una nuova casa nella vecchia fabbrica dell'energia di Modena. La "Scuola di teatro Iolanda Gazzerro", laboratorio permanente per gli attori di Emilia-Romagna Teatro Fondazione (Ert), si trasferisce dall'ex chiesa di San Paolo all'ex Centrale Aem in viale Buon Pastore, dopo il recupero e la riconversione dello spazio industriale. Alla presentazione della nuova sede modenese della scuola e delle attività formative 2017-18, sono intervenuti il sindaco di Modena, Gian Carlo Muzzarelli, l'assessore regionale alle Attività produttive Palma Costi, il presidente Emilia-Romagna Teatro Fondazione Giuliano Barbolini, il direttore della scuola di teatro "Iolanda Gazzerro" Claudio Longhi, nonché Francesco Gazzerro, presidente dell'omonima associazione.

La struttura recuperata, costruita nel 1912, è stata la sede di Aem, Aziende elettriche municipalizzate, punto di trasformazione dell'elettricità che arrivava dalla vicina centrale Adige Garda per l'alimentazione della rete tramviaria cittadina. Nel 2017 il complesso industriale è stato riqualificato e l'intervento di rigenerazione urbana proseguirà nell'adiacente ex Centrale Enel, nel contesto del più ampio intervento di recupero del comparto ex Amcm. Su questo progetto la Regione ha investito oltre 6 milioni di euro di fondi europei sugli assi "Città sostenibili, intelligenti e attrattive, valorizzazione delle risorse culturali e promozione della low carbon economy".

"Una rigenerazione urbana- ha detto l'assessore regionale alle Attività produttive Palma Costi- che recupera e rilancia un pezzo di storia della città contribuendo ad alimentare interessi culturali e turistici e ad aumentare l'attrattività del nostro territorio. L'insediamento della scuola di teatro di Ert in questo spazio innovativo comincia a dare forma al grande progetto del 'Laboratorio Aperto' sul tema cultura, spettacolo, creatività. L'obiettivo è creare un polo aperto al pubblico, uno spazio in cui fare impresa e punto di incontro perprofessionisti, start up e istituzioni, aperto ai cittadini che avrà ricadute positive anche in termini di occupazione".

Al primo piano dello storico edificio ha trovato sede la Scuola di Teatro di Ert, diretta da Claudio Longhi, con il corso "Allievo attore", secondo livello di un percorso professionalizzante triennale. La Scuola, che deve il suo nome a Iolanda Gazzerro in memoria del suo contributo per la formazione e per la passione per l'arte e per il teatro, nasce nel 2015 con l'obiettivo di formare interpreti internazionali, forti di una tradizione scenica nazionale, capaci di affrontare anche mondi teatrali diversi senza rinunciare alla propria identità. Giovani artisti in grado di rispondere al ruolo che l'attore, investito di nuove responsabilità etiche, estetiche e culturali, è chiamato ad assumere oggi: non solo ottimi professionisti dello spettacolo ma anche operatori-cittadini attivi, in grado di farsi carico della promozione culturale nel proprio territorio e nelle comunità locali ma anche all'estero.

L'offerta formativa di Ert Fondazione si articola su due livelli di intervento. Il primo è un percorso professionalizzante triennale dedicato a giovanissimi aspiranti attori, che si propone di fornire agli allievi competenze altamente qualificate per affrontare la complessità del mondo teatrale contemporaneo. Un percorso di specializzazione, proposto a cadenza annuale, dedicato a giovani attori già professionisti, affidato ogni volta a un maestro internazionale che li conduca fino alla messa in scena di uno spettacolo.

I corsi della Scuola sono approvati dalla Regione Emilia-Romagna e co-finanziati dal Fondo sociale europeo, finanziamento che consente di fornire un servizio gratuito per gli allievi, selezionati con bando pubblico, e sono realizzati in partenariato con Università di Bologna, Fondazione Cineteca di Bologna, Fondazione Collegio San Carlo di Modena e Fondazione teatro Comunale di Modena.

 

Fonte: Regione ER

Turismo. La Russia guarda all'Emilia-Romagna: nel 2017, +20% le presenze e +25% gli arrivi. Il presidente Bonaccini alla Mitt di Mosca: "Con le nostre eccellenze abbiamo tutte le carte in regola per continuare a crescere"

Inaugurata la 'Moscow international travel & tourism exhibition' insieme all'ambasciatore italiano Pasquale Terracciano. Numerosi gli appuntamenti, fra cui la presentazione all'Ambasciata d'Italia a Mosca delle nuove proposte-vacanza 2018. Operativo lo stand coordinato da Apt Servizi

Bologna – Con alle spalle un 2017 record - quasi 57 milioni di presenze (+6,3% rispetto al 2016) e oltre 12,8 milioni di arrivi (+7,1%) – l'Emilia-Romagna presenta al mercato russo la propria offerta turistica.

Con la Costa, le spiagge emiliano-romagnole a portata di famiglie con animatori per bambini e ragazzi che parlano russo; un reticolo di borghi lungo la via Emilia dove assaporare, oltre alle atmosfere antiche, le eccellenze enogastronomiche della Food Valley con 44 prodotti Dop e Igp. L'Appennino, e un'offerta culturale che poggia su più di 500 musei e oltre 100 teatri storici, con in più i percorsi della Motor Valley dedicati ai motori e quelli della Wellness Valley dedicati al benessere. Due porte di accesso, gli aeroporti di Bologna e Rimini, per raggiungere facilmente la propria destinazione con voli giornalieri dalle principali città russe.

L'Emilia-Romagna è infatti presente a Mosca alla Fiera Mitt (Moscow international travel & tourism exhibition), dal 13 al 15 marzo, con una delegazione guidata dal presidente della Regione, Stefano Bonaccini. Allo stand nell'area Enit coordinato da Apt Servizi Emilia-Romagna è previsto un fitto calendario di incontri con l'obiettivo di proporre la ricchezza del prodotto turistico emiliano-romagnolo e le novità 2018 pensate proprio per il mercato russo.

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"L'Emilia-Romagna- afferma il presidente della Regione, Stefano Bonaccini- guarda anche al mercato russo con le proprie eccellenze turistiche: la Riviera romagnola, le città d'arte, i prestigiosi festival musicali, i percorsi enogastronomici della Food Valley, gli itinerari della Motor Valley - con circuiti, i marchi più famosi nel mondo (Ferrari, Ducati, Lamborghini, Maserati, per citarne alcuni), i loro musei industriali e i luoghi della progettazione e produzione di auto e moto prestigiose che diventano luoghi visitabili per tutti, appassionati e non solo - e la Wellness Valley, il nostro distretto del benessere. Siamo convinti di poter accogliere nel migliore dei modi un turismo che continua a premiarci: nel 2017, i viaggiatori russi sono aumentanti del 25,3% per quanto riguarda gli arrivi e del 19,7% per le presenze. Numeri che contiamo di vedere aumentare ancora nei prossimi anni".

Il presidente Bonaccini, dopo l'inaugurazione della fiera questa mattina con l'ambasciatore d'Italia Pasquale Terracciano, il direttore Enit, Giovanni Bastianelli, e Mikhail Kusnirovich (ospite d'onore, imprenditore e proprietario dei Magazzini Gum), ha incontrato i giornalisti delle principali testate di settore (da Profi Travel a Izvestia) e Marisa Florio, direttore della Camera di Commercio Italo-Russa a Mosca (Ccir).

Nel pomeriggio, Bonaccini sarà presente alla conferenza stampa dove saranno presentate le novità della stagione 2018 del tour operator russo Pac Group, leader del mercato con oltre 36 mila arrivi (+23% rispetto al 2016) e oltre 125 mila presenze (+30%) generate in Emilia-Romagna lo scorso anno e prevede un ulteriore sviluppo del mercato del 25% nel 2018.

Più tardi, all'Ambasciata d'Italia a Mosca, nuova presentazione delle proposte-vacanza 2018 alla stampa turistica russa: dopo l'indirizzo di saluto del nuovo ambasciatore, Pasquale Terracciano, l'intervento del presidente Bonaccini.

Per la giornata di domani è invece organizzato il workshop tra gli 11 seller emiliano-romagnoli e una trentina di tour operator russi nella sede di "Eataly Mosca" che terminerà con una cena a buffet con prodotti tipici regionali di eccellenza.

L'obiettivo, dell'azione promozionale regionale in occasione della Mitt, è quello di incrementare i risultati 2017 che, secondo i dati provvisori elaborati da Trademark Italia per l'Osservatorio sul Turismo dell'Emilia Romagna, hanno registrato un aumento 25,3% (203.500) di arrivi di turisti russi e del 19,7% (1.074.000) delle presenze.

Altrettanto buoni i dati 2017 degli aeroporti, con lo scalo "Fellini" di Rimini che ha chiuso l'anno con un totale di 218.388 passeggeri russi (con un incremento del 31,05% rispetto all'anno precedente), mentre al "Marconi" di Bologna sono stati 155.366 i passeggeri totali dalla Russia (19,2% rispetto al 2016). Diversi i voli charter settimanali dalla Russia in arrivo al "Fellini": sono 4 quelli invernali da Mosca mentre, con l'orario estivo, ci saranno 11 voli da Mosca, 6 da San Pietroburgo, uno da Krasnodar.

A Bologna, tutto l'anno, ci sono 2 voli di linea al giorno Aeroflot da Mosca Sheremetyevo, che diventeranno 3 al giorno a partire dal 13 luglio 2018. Sono poi sei le nuove destinazioni russe che, da aprile, saranno collegate al "Marconi" di Bologna con voli di linea diretti (il sabato con la compagnia aerea Ural): Mosca Domodedovo, Samara, Kazan, Ekaterinburg, Krasnodar e Rostov./BB

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Le foto: dell'inaugurazione con il presidente Bonaccini, l'ambasciatore Terracciani e Kusnirovich Mikhail e il taglio del nastro con il direttore Enit, Bastianelli

Lunedì, 12 Marzo 2018 15:22

Maltempo: due Allerte per piogge e frane

Maltempo. Ancora allerte arancione e gialla per piogge e frane: sotto controllo le piene dei fiumi. Quindici persone evacuate tra il bolognese e il riminese con la frana di Gaggio Montano (Bo) osservata speciale.

Bologna, 12 marzo 2018

Ancora un week end di maltempo in Emilia-Romagna che tra domenica 11 marzo e oggi ha visto cadere in ampie zone della regione, soprattutto sulla fascia appenninica centro occidentale, pioggia per più di 50 mm in sei ore con punte superiori a 70 mm.

Impegnati a portare aiuto alla popolazione e nella sorveglianza idraulica 141 volontari di protezione civile (oltre 800 dal 21 febbraio) e i vigili del Fuoco che hanno risposto a una quarantina di chiamate tra segnalazioni di frane, alberi pericolanti e allagamenti.

Ancora osservata speciale la frana di Gaggio Montano nel bolognese che ha provocato la chiusura della linea ferroviaria Porrettana a causa dell'evoluzione della piena del Reno. L'entità reale del danno sarà valutabile solo dopo il ritorno dei livelli idrometrici a valori ordinari.
Il monitoraggio segnalava incrementi nella velocità di movimento del terreno che ora si attesta sui 200 mm/ora. Tra il pomeriggio e la sera di ieri è stato chiuso il cantiere e, come previsto dal Piano di protezione civile del Comune, sono state evacuate in via precauzionale altre nove persone (due erano già state allontanate nei giorni precedenti). A favorire le operazioni al lavoro anche una trentina di volontari di protezione civile del coordinamento di Bologna. La frana continua ad essere monitorata da tecnici dell'Area Reno Po di Volano dell'Agenzia, funzionari comunali, vigili del fuoco.
E un'altra frana, sempre nel comune e di Gaggio Montano, in località Campaccio, ha comportato l'interruzione della viabilità comunale.
Ancora nel bolognese è stata segnalata una frana in località Cà Bortolani di Montepastore, nel Comune di Monte San Pietro, al momento senza conseguenze.

Tra le altre situazioni critiche, a Lentigione, nel reggiano, dove a dicembre scorso è fuoriuscito l'Enza e l'argine appena ricostruito è in via di consolidamento, una trentina di volontari hanno lavorato sul fiume predisponendo circa 3.700 sacchetti di sabbia per i rialzi arginali e a presidio per la popolazione. I cittadini con abitazioni in prossimità degli argini sono stati seguiti e informati in tempo reale, anche dai volontari, sull'evoluzione della situazione.

Dal modenese sono giunte segnalazioni di dissesti e smottamenti a Palagano, Pavullo e Fanano, mentre nel riminese a Novafeltria (frana di Libiano) l'evoluzione del movimento franoso ha comportato la completa interruzione della viabilità con l'allontanamento di sei persone per l'isolamento di alcuni nuclei abitati. Altri dissesti si segnalano a Sant'Agata Feltria, Casteldelci, Pennabilli e Poggio Torriana.

Quasi tutti i corsi d'acqua dell'Emilia-Romagna hanno registrato superamenti di soglia tra la giornata e la notte di ieri. Nel dettaglio le piene hanno riguardato: Montone, Savio, Marecchia, Lamone, Bidente, Rabbi e Ronco (in Romagna), Reno e affluenti (Idice, Samoggia, Setta, Savena, Savena abbandonato, Quaderna), Secchia, Panaro, Enza, Parma, Baganza, Taro, Ceno, Cedra, Arda, Trebbia, Aveto.

Le piene stanno defluendo ovunque senza particolari problemi con il passaggio del colmo di piena del Reno dalla sezione di Cento, nel ferrarese, atteso nelle prime ore del pomeriggio.

Per tutta la giornata e per domani martedì 13 marzo (per la propagazione delle piene in corso), prosegue l'allerta arancione per criticità idraulica nella Pianura emiliana orientale e centrale e la Costa ferrarese (zone F e D) emessa dall'Agenzia regionale per la Sicurezza territoriale e la Protezione civile, sulla base dei dati previsionali del Centro funzionale Arpae E-R.

Le deboli precipitazioni (meno di 10 mm nelle 24 ore) attese domani su tutta l'Emilia-Romagna, con possibili rovesci sui rilievi centrali - insieme all'apporto della fusione della neve - fanno mantenere il codice giallo per le piene anche sui bacini romagnoli ed emiliani orientali, pianura e costa romagnola, pianura emiliana orientale e costa ferrarese (aree A, B, C, E). Le precipitazioni si prevedono in esaurimento a partire dal settore occidentale nel pomeriggio di domani.

Per quanto riguarda il rischio frane è ancora allerta gialla per tutte le aree di collina e montagna.

Regione ER

Vaccini: in Emilia-Romagna tutto procede secondo la tabella di marcia. I percorsi di recupero dei bambini non in regola vanno avanti, senza necessità di deroga. Nessuna criticità per la scadenza del 10 marzo, che in regione riguarda casi limitati. L'assessore Venturi: "Aver giocato d'anticipo ci ha favorito".

Bologna - Nessuna criticità, in Emilia-Romagna, sugli adempimenti vaccinali: tutto sta procedendo secondo la tabella di marcia prevista e i percorsi di recupero dei bambini e dei ragazzi non ancora in regola stanno andando avanti, sulla base della programmazione definita dalle Aziende sanitarie.

Nessun problema previsto, quindi, neppure per la scadenza del 10 marzo, fissata dalla legge nazionale, perché non è la data entro cui avere adempiuto agli obblighi previsti, né tanto meno quella per interrompere la frequenza: in Emilia-Romagna, infatti, tutti i minori fino a 16 anni che risultavano non in regola con il calendario vaccinale (anche solo per un richiamo di uno dei 10 vaccini obbligatori), sono già in carico alle Ausl e hanno già ricevuto la lettera con l'appuntamento fissato.

La scadenza del 10 marzo riguarda solo coloro che a inizio anno scolastico avevano presentato un'autocertificazione: o dichiarando che il figlio era in regola con gli adempimenti vaccinali, o di aver richiesto un appuntamento all'Azienda sanitaria per effettuare le vaccinazioni mancanti. Soltanto questi genitori, quindi, dovranno esibire a scuola il certificato vaccinale o la lettera con l'appuntamento rilasciati dall'Ausl.

In Emilia-Romagna si tratta di casi molto limitati, perché l'organizzazione messa in campo da Regione, Aziende sanitarie e Ufficio scolastico regionale ha consentito di semplificare, da subito, le incombenze a carico dei genitori. Infatti sia per i servizi educativi (quindi la fascia d'età 0-3) sia per le scuole dell'obbligo, sono state compiute direttamente le verifiche sullo stato vaccinale degli alunni, attraverso lo scambio di elenchi tra scuole e Ausl, e successivamente inviate a casa le lettere con l'appuntamento per i bambini che risultavano non in regola. Per le scuole d'infanzia (materne) sono stati inviati direttamente a casa sia i certificati vaccinali che le lettere con l'appuntamento. Uno scambio di dati che ha permesso alla stragrande maggioranza dei genitori di non consegnare alcun documento, o al massimo la lettera dell'appuntamento.

"Aver approvato una legge regionale sull'obbligatorietà dei vaccini prima di quella nazionale- sottolinea l'assessore alle Politiche per la salute, Sergio Venturi- ci ha permesso di giocare d'anticipo, sia sul fronte organizzativo sia su quello delle coperture vaccinali. E se abbiamo potuto adottare per i genitori procedure semplificate, lo dobbiamo all'organizzazione e all'efficienza dell'intero sistema, a partire dall'esistenza, in Emilia-Romagna, dell'anagrafe vaccinale. Uno dei nostri obiettivi era quello di agevolare le famiglie di fronte a questa novità; lo abbiamo fatto, con un'azione costante di informazione, ma anche di snellimento burocratico. Non in tutte le regioni è andata così. Adesso andiamo avanti con il percorso di recupero messo in campo dalle Aziende sanitarie per i bambini e ragazzi non in regola, che sta funzionando a pieno regime. Un percorso serrato, che ci ha consentito in pochi mesi di arrivare a un consistente aumento delle coperture per tutte le vaccinazioni obbligatorie, tornate finalmente sopra la soglia di sicurezza indicata dall'Organizzazione mondiale della sanità".

I dati aggiornati a fine 2017, infatti, mostrano un netto rialzo in tutte le province dell'Emilia-Romagna e, per i bambini di un anno, segnano il superamento della soglia del 97% per le vaccinazioni obbligatorie introdotte dalla normativa regionale (difterite, tetano, poliomielite ed epatite B). /EC

 

Regione ER

Sempre più elisoccorso in Emilia-Romagna: altre 142 elisuperfici operative nel biennio 2018-2019, di cui oltre la metà in zone montane. Si passa dalle 17 attuali a 159 nell'intero territorio regionale.  A Reggio Emilia in totale saranno 21. La mappa dei punti di atterraggio da Piacenza a Rimini

Altre 142 aree per il decollo e l'atterraggio delle eliambulanze su tutto il territorio regionale, anche di notte, di cui oltre la metà (83) in zone montane e un nuovo elicottero dotato di tecnologia NVG (Night Vision Goggles, visori a intensificazione di luce) che consentirà di utilizzare anche basi di atterraggio non illuminate. Tutto ciò allo scopo di arrivare in tempi sempre più rapidi e sempre più vicino alle persone che hanno bisogno di ricevere un soccorso sanitario tempestivo, in condizioni di emergenza, in cui anche qualche minuto può fare la differenza. L'elisoccorso in Emilia-Romagna nel 2017 ha effettuato 3mila 213 missioni e 1.960 ore di volo. Nato nel 1986 con la prima base, quella di Bologna, a giugno 2017 è stato esteso alle ore notturne (con 17 aree a disposizione per il decollo e l'atterraggio) e ora viene ulteriormente ampliato e rafforzato.

Solo tre mesi fa, nello scorso mese di novembre, l'elisuperficie di Castelnovo né Monti era stata autorizzata dall'Ente nazionale per l'aviazione civile (ENAC) per il volo notturno. I costi di adeguamento dell'elisuperficie sono stati interamente sostenuti dall'Azienda Usl e ammontano a circa 300mila euro. La recente dotazione consente un più rapido trasferimento di pazienti con patologie complesse tempo-dipendenti (cardiache, neurologiche, politraumi, etc) verso i principali centri di riferimento quali gli ospedali di Reggio Emilia, Modena, Bologna e Parma.

Ora al termine di un percorso di condivisione tra Regione, Ausl e Conferenze territoriali socio-sanitarie è stato raggiunto un accordo per individuare 142 nuove aree che diventeranno operative nel biennio 2018-2019.

Al termine di questo periodo l'Emilia-Romagna potrà contare complessivamente su 159 superfici attrezzate per l'elisoccorso, anche notturno, comprese quelle ospedaliere. Grazie a questa intesa alla provincia di Reggio Emilia saranno attribuite 19 nuove aree che si vanno ad aggiungere a quella di Reggio presso l'ospedale Santa Maria Nuova e a quella di Castelnovo né Monti, per un totale a fine biennio di 21. Già all'inizio dell'estate inoltre, l'elicottero oggi in servizio anche di notte sarà sostituito con un nuovo mezzo dotato di visori a intensificazione di luce, tecnologia militare adattata all'uso civile, che permetterà l'utilizzo del mezzo anche su aree di atterraggio non illuminate.

 

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Aree di atterraggio e decollo delle eliambulanze nelle varie province

PIACENZA
Comuni in cui saranno attivate le nuove aree per il decollo e l'atterraggio anche notturno:
Farini, Ottone, Morfasso, Nibbiano, Rivergano, Castel San Giovanni, Fiorenzuola d'Arda, Vernasca, Corte Brugnatella, Monticelli d'Ongina, Ferriere, Pecorara, Zerba, Cerignale, San Giorgio Piacentino, Agazzano, Piacenza (ospedale)

Aree già attive di notte da giugno 2017:
Bobbio

PARMA
Comuni in cui saranno attivate le nuove aree per il decollo e l'atterraggio anche notturno:
Bedonia, Bardi, Berceto, Bore, Corniglio, Tornolo, Varsi, Monchio delle Corti, Varano de' Melegari, Pellegrino Parmense, Calestano, Tizzano Val Parma (Lagrimone), Neviano degli Arduini, Solignano, Busseto, Polesine Parmense/Zibello, Sissa/Trecasali, Palanzano, Fornovo di Taro, San Secondo Parmense, Fidenza (ospedale di Vaio)

Aree già attive di notte da giugno 2017:
Ospedale Parma, Ospedale Borgo Val di Taro

REGGIO EMILIA
Comuni in cui saranno attivate le nuove aree per il decollo e l'atterraggio anche notturno:
Carpineti, Vetto, Toano, Villa Minozzo, Villa Minozzo (Civago-Febio), Ventasso (Collagnana), Ventasso (Ligonchio), Ventasso (Busana), Ventasso (Ramiseto), Baiso, Ventasso (Succiso), Canossa, Casina, Toano (Cerredolo), Castelnovo ne' Monti (loc. La Gatta), San Polo d'Enza, Reggiolo, Brescello (Lentigione), Guastalla

Aree già attive di notte da giugno 2017:
Ospedale Reggio Emilia, Ospedale Castelnovo ne' Monti

MODENA
Comuni in cui saranno attivate le nuove aree per il decollo e l'atterraggio anche notturno:
Pieve Pelago, Finale Emilia, Fanano, Fiumalbo, Prignano sul Secchia, Serramazzoni, Carpi, Marano, San Martino Spino/Gavello, Zocca, Sassuolo, Novi, Nonantola, Sestola, San Felice sul Panaro, Campogalliano, Castelvetro, Sorbara, Frassinoro, Formigine, Mirandola

Aree già attive di notte da giugno 2017:
Policlinico Modena, Ospedale Baggiovara, Aeroporto Pavullo nel Frignano, Palagano, Montese

BOLOGNA e IMOLA
Comuni in cui saranno attivate le nuove aree per il decollo e l'atterraggio anche notturno:
Loiano, Monghidoro, Castiglione dei Pepoli, San Benedetto Val di Sambro, Lizzano in Belvedere, Vergato, Castel di Casio, Galliera, Monterenzio, Savigno, Molinella, Marzabotto, Budrio, Crevalcore, Bentivoglio, Medicina, Sassoleone, Borgo Tossignano, Castel del Rio, Imola, Mordano

Aree già attive di notte da giugno 2017:
Ospedale Maggiore di Bologna (2 elisuperfici), Gaggio Montano

FERRARA
Comuni in cui saranno attivate le nuove aree per il decollo e l'atterraggio anche notturno:
Goro, Jolanda di Savoia, Cento, Copparo, Bondeno, Argenta, Mesola, Portomaggiore, Tresigallo, Sant'Agostino, ospedale Ferrara (ex Sant'Anna), Poggio Renatico

Aree già attive di notte da giugno 2017:
Ospedale Ferrara - Cona, Ospedale Delta - Lagosanto

RAVENNA
Comuni in cui saranno attivate le nuove aree per il decollo e l'atterraggio anche notturno:
Brisighella, Casola Valsenio, Alfonsine, Lugo, Faenza, Russi, Cervia

Aree già attive di notte da giugno 2017:
Ospedale Ravenna

FORLI'-CESENA
Comuni in cui saranno attivate le nuove aree per il decollo e l'atterraggio anche notturno:
Santa Sofia, Rocca San Casciano, San Benedetto in Alpe, Modigliana, Bagno di Romagna, Premilcuore, Sogliano al Rubicone, Cesenatico, Mercato Saraceno, Verghereto, Meldola, Forlì (ospedale)

Aree già attive di notte da giugno 2017:
Ospedale Cesena

RIMINI
Comuni in cui saranno attivate le nuove aree per il decollo e l'atterraggio anche notturno:
Mondaino, Sant'Agata Feltria, Riccione, Ponte Verucchio, Cattolica, Sant'Arcangelo di Romagna, Morciano di Romagna, Casteldelci, San Leo, Bellaria, Novafeltria, Rimini (ospedale)

 

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Le tappe del servizio
1986: viene attivata a Bologna (ospedale Maggiore) la prima base di elisoccorso regionale, cui fanno seguito l'apertura della base di Ravenna (ospedale Santa Maria delle Croci, 4 luglio 1987) e di Parma (ospedale Maggiore, 17 luglio 1988). Nel 2000 si aggiunge quella di Pavullo nel Frignano (Modena), caratterizzata dalla presenza di un elicottero dotato di verricello e di personale, oltre a quello sanitario, appartenente al Soccorso alpino. Attualmente sono quattro gli elicotteri che prestano servizio sul territorio regionale.
2017: in volo anche di notte, pronte le prime 17 elisuperfici. Dal primo giugno 2017 si aggiunge un'importante novità: l'impiego di una eliambulanza 24 ore su 24 (con estensione del servizio della base di Bologna) e quindi anche di notte. L'avvio di questa nuova modalità ha coinciso con la realizzazione delle prime 17 aree idonee al decollo e all'atterraggio notturno degli elicotteri; ciò ha consentito di qualificare ancora di più il sistema di intervento per l'emergenza/urgenza, soprattutto a favore dei cittadini che vivono nelle località più decentrate. Con un investimento della Regione di 3,2 milioni di euro in più nel 2017.

Le prospettive future
Il progetto regionale prevede per i prossimi anni (2020-2021) un'ulteriore estensione della rete dei punti atterraggio notturni dell'elisoccorso, in modo da renderla ancora più capillare. Inoltre, grazie allo sviluppo tecnologico che consente agli elicotteri di nuova generazione di effettuare la navigazione in spazi aerei con livelli di accuratezza sempre più elevata, è in programma uno studio di fattibilità per creare rotte dedicate per il volo strumentale a bassa quota. Queste modalità operative, caratterizzate da elevati livelli di precisione e affidabilità, permetteranno di attivare l'elisoccorso regionale anche in condizioni meteorologiche critiche, tali per cui oggi non è consentito il servizio.