Visualizza articoli per tag: agroalimentare



ASIAGO, PARMIGIANO REGGIANO E PECORINO ROMANO: I CONSORZI OTTENGONO IL SEQUESTRO DI PRODOTTI CONTRAFFATTI ALL'ANUGA DI COLONIA

Colonia, 8 Ottobre 2013 -

– Un nuovo tentativo di contraffazione è stato sventato dai Consorzi di Tutela del Formaggio Asiago, Parmigiano Reggiano e Pecorino Romano ad Anuga, la fiera internazionale del food in corso di svolgimento a Colonia, in Germania, dove le DOP italiane hanno congiuntamente richiesto alle autorità tedesche il sequestro immediato di falsi Asiago, Parmigiano Reggiano (con denominazione "parmesan") e Pecorino Romano (anche con denominazione "romano") prodotti da una ditta statunitense.

Il pronto intervento è scattato dopo la denuncia dei legali dei Consorzi coinvolti. Infatti, le denominazioni DOP identificano un prodotto realizzato secondo uno specifico disciplinare e in zone geograficamente delimitate. In questo caso, la contraffazione "made in Usa" intendeva sfruttare denominazioni note per proporre prodotti totalmente differenti dagli originali. Il fenomeno è ben noto come i danni che provoca: si stima in oltre 60 miliardi di euro il giro d'affari sottratto ogni anno dall'"Italian sounding" al nostro Paese al quale si aggiunge l'inganno nei confronti dei consumatori, vittime di uno sfruttamento fraudolento dell'immagine e del potere evocativo del prodotto originale. L'intervento, dunque, da parte dei Consorzi contro questo abuso è stato duro e tempestivo, in coerenza con la legislazione nazionale e comunitaria che prevede, tra l'altro, l'obbligo di tutela delle DOP "ex-officio" in tutti gli Stati membri della UE .

"In questa nuova occasione, - afferma il Presidente del Consorzio Tutela Formaggio Asiago DOP, Roberto Gasparini – ribadiamo l'efficacia dell'azione tempestiva e congiunta e il ruolo del Consorzio che tutela, in tutta Europa, marchi di proprietà pubblica e, quindi, di interesse collettivo. Una tutela che non può fermasi alla sola repressione ma deve andare, sempre più, di pari passo con un forte impegno rivolto a diffondere la cultura del prodotto DOP, fatta di patrimoni unici e identitari."

"Il nuovo sequestro avvenuto nell'ambito di una delle più prestigiose rassegne mondiali dell'agroalimentare e il deciso intervento dei Consorzi di tutela – sottolinea il presidente del Consorzio del Parmigiano Reggiano, Giuseppe Alai – ci auguriamo serva a scoraggiare i fenomeni di questa natura che continuano a consumarsi fuori e dentro i confini europei: anche per questo è però importante che alla nostra azione si affianchi un sistema di norme più incisivo in termini di riconoscimento delle Dop e di repressione delle frodi a livello mondiale, perché è a questo che si lega una più efficace tutela degli interessi di produttori e consumatori".

"Ancora una volta abbiamo reagito all'ennesimo caso di contraffazione – grazie all'azione coordinata tra i Consorzi di Tutela coinvolti"- Dichiara Gianni Maoddi, Presidente del Consorzio per la Tutela del Formaggio Pecorino Romano DOP- "Abbiamo ottenuto immediata soddisfazione, mandando un segnale forte e chiaro, ovvero che i Consorzi di Tutela sono il presidio più avanzato per la difesa del patrimonio alimentare Italiano. Speriamo che il nostro esempio sia seguito da tanti e che venga accompagnato dal sostegno pieno delle Istituzioni."

Lotta ai falsi e tutela sono oggi per i Consorzi di Tutela un impegno imprescindibile su scala mondiale e senza confini. Là dove il Made in Italy rappresenta un valore è infatti facile trovare chi vuole approfittare della buona fede del consumatore. Per questo, sarà sempre più importante, nei prossimi anni, contare su un'efficiente rete di controllo del territorio nazionale ed estero, su azioni congiunte di tutela e su consumatori sempre più informati, capaci non solo di apprezzare il prodotto ma anche di riconoscerlo e distinguerlo da tentativi di falsificazione.

(CFPR)





Latte spot, riprende a cavalcare. Verona chiude a +0,99%.

di Virgilio - Parma, 9 Ottobre 2013 -

Solo una settimana di pausa per il Latte spot che a Verona, lunedi 7 ottobre, ha fatto segnare un nuovo record. Sfondata la porta dei 53 euro, per la precisione 53,10€ per 100 litri di latte è stata la quotazione massima mentre 52,10€ per 100 litri la minima registrata alla borsa veronese.

Stazionarie le quotazioni del burro su tutte le principali piazza confermando i prezzi delle precedenti ottave: 4,20€ Kg. per il burro da centrifuga (MI), 3,30€/kg. per lo zangolato, (MI) e 2,90 €/kg per lo zangolato da creme fresche (PR).

Latt Burro Fresche1 PR gde

Il Grana Padano DOP non arresta la sua corsa ma la rallenta soltanto incalzato dal Parmigiano Reggiano DOP che, invece, sta riprendendo quota. Le ultime settimane hanno visto crescere in modo particolare il Parmigiano Reggiano 24 mesi che alla borsa di reggiana ha raggiunto quota massima di 10,70€/kg. nella seduta di ieri (8 ottobre) confermando la tendenza di Parma del venerdi precedente (10,65€, +0,97%). Un sensibile balzo in avanti l'ha fatto registrare la stagionatura di 12 mesi oltrepassando la soglia di 9 euro, fissando perciò a 9,05/kg il prezzo massimo e 8,75€/kg il valore minimo durante la seduta borsistica parmense. Il Grana Padano DOP, come si diceva, invece conferma i prezzi della precedente ottava salvo la piazza di mantova che recupera lo 0,61% nella stagionatura 14-16 mesi chiudendo tra 8,20 e 8,40€/Kg. le quotazioni minime e massime.

LATT PRRE24M 10anniAnalisi cibus

Pubblicato in Agroalimentare Emilia



Marini acclamato Presidente Onorario di Coldiretti.

- Roma, ottobre 2013--

Sono quasi sette anni che ricopro la carica di presidente di Coldiretti.

L'ho fatto con passione e mettendo tutto me stesso perché volevo restituire dignità ad una categoria, i coltivatori diretti e l'agricoltura, vista troppo spesso come problema sociale, causa di disastri ambientali, peso a carico delle casse pubbliche. Categoria in passato posta ai margini della società e dell'economia, raccontata senza futuro, se non per poche grandi aziende che avrebbero dovuto competere con il mondo su prezzi ed economie di scala. Assurdo!

Cosi ci dipingevano gli esperti , questo ci insegnavano nelle scuole e nelle università e questo in fondo pensava la gente. Era la stagione in cui, di chi si rivelava inadeguato a ricoprire un compito o a svolgere una funzione, si usava dire "Ecco delle braccia rubate all'agricoltura".

Ma noi non ci siamo rassegnati.

Ho preso un impegno con i miei soci e, nello svolgerlo, ho sempre risposto alla mia coscienza che mi ha chiesto di onorare la dignità di chi ha riposto in me la fiducia, di mai tradire quella fiducia e di farlo sempre al massimo delle mie possibilità, senza risparmiarmi.

Peraltro, io conosco un solo modo di impegnarmi , e mi resta difficile trovare "la mezza misura", praticare i "ma anche".

Cosi sono fatto e cosi continuerò ad essere.

Ci siamo dunque rimboccati le maniche, abbiamo buttato nel cestino quelle teorie socio-economiche e abbiamo fatto di testa nostra. Eravamo convinti che, nonostante " gli analisti" , noi , ovvero quelli che producono cibo, un bene comune, non potevamo essere il problema, semmai, e la storia lo ha confermato, erano le teorie ad essere sballate perché figlie di un modello socio-economico globale, sballato quanto loro.

Oggi nessuno può negare che agricoltura, coltivatore diretto, cibo, filiera corta, multifunzionalità, km 0, biodiversità, sicurezza alimentare, vendita diretta, export agroalimentare, Made in Italy, tipicità, innovazione, giovani , cultura, bellezza, paesaggio siano tutti termini positivi, sinonimi di futuro e la gente sa che queste parole hanno a che fare con le nostre azioni e con il nostro fare quotidiano.

Se, solo in questo anno, le iscrizioni agli istituti e alle facoltà di agraria sono aumentate come mai accaduto nella storia; se aumentano le giovani imprese agricole; se l'export agroalimentare aumenta più di ogni altro; se le imprese agricole italiane garantiscono il più alto valore aggiunto ad ettaro e il nostro made in Italy è copiato in tutto il mondo; se la società, la gente, ci apprezza sempre più come esempio positivo e di verità; se la politica ci guarda ( ma non ci vede!) come espressione di un nuovo modello di sviluppo dove crescita e occupazione, ma anche buone relazioni sociali, tutela ambientale e qualità della vita possono coesistere, crescere e alimentarsi a vicenda; se le nostre bandiere, con orgoglio, sventolano ovunque e suscitano simpatia e rispetto; oggi se tutto questo accade, vuol dire che molte cose sono cambiate e che molto abbiamo contribuito a che ciò accadesse.

E' riapparsa almeno la speranza, la fiducia , la consapevolezza che nell'Italia di domani ci sarà tanta agricoltura. Almeno nei nostri giovani, il nostro futuro, è riapparso l'ingrediente principale che manca nel Paese : credere in se stessi e in un sogno imprenditoriale possibile.

Sta a noi tutti non avvilire quel sogno, coltivarlo e riempirlo di verità.

Ciò che è accaduto in questi anni è frutto di una azione costante quasi asfissiante, ma decisamente meritevole di essere raccontata almeno nei principali titoli.

Hanno preso forma i grandi progetti valoriali con la nascita della Fondazione Campagna Amica e le sue articolazioni progettuali, i farmer market, le botteghe, i mercati degli agricoltori, è nata la filiera firmata dagli agricoltori italiani (FAI) e le sue articolazioni imprenditoriali, dal sistema Cai sino alla Filiera Agricola Italiana SPA. E' nata Uecoop, Creditagri Italia, Impresa Pesca, si sono rafforzati i tradizionali eventi come Cernobbio e sono nati i grandi eventi dal Palalottomatica a Oscar Green, dalle straordinarie assemblee dei giovani a Cibi d'Italia, alla Giornata del Creato.

Successi crescenti per Coldiretti, sotto ogni profilo sindacale ed organizzativo e sempre con i conti in ordine e una solidità economica patrimoniale invidiabile.

Si sono moltiplicate le presenze nelle piazze, si è rafforzato quel rapporto stretto con la gente, misto di fiducia e simpatia, una straordinaria empatia quasi a condividere una necessità di sorreggersi e spronarsi a vicenda. Si sono rafforzati notevolmente i rapporti e le relazioni con le istituzioni, i media ci hanno seguito con costanza e attenzione.

E' cresciuta una straordinaria rete di imprenditori donne, giovani e meno giovani di inestimabile valore, mossi da una carica etica e passione civile che rappresenta una garanzia assoluta per il futuro Coldiretti, per l'agricoltura e direi per l'intero Paese .

Sono stati anni di battaglie per difendere in ogni sede, con coraggio e determinazione, i valori forti quali la trasparenza, la legalità, l'informazione al consumatore e questo nonostante il lavoro di interdizione di potenti lobby, l'ambiguità di certa politica, l'ostruzionismo Europeo. Le manifestazioni di Bologna o al Brennero o quelle a piazza Montecitorio per sostenere i provvedimenti su Made in Italy, etichettatura , fisco, lavoro, no ogm, lotta all'Italian sounding, le ricorderemo per sempre.

Sono stati anni in cui abbiamo recuperato un ruolo centrale nelle relazioni internazionali, il G8 Agricolo, gli incontri a Bruxelles, le bilaterali con i colleghi Europei, Americani, Africani, Asiatici, stanno li a dimostrarlo; come sta lì a dimostrarlo l'approvazione della nuova Pac per i prossimi sette anni avvenuta pochi giorni fa, in cui per la prima volta le risorse potranno essere destinate ai soli agricoltori che vivono di quel mestiere, smontando finalmente un sistema di rendita che abbiamo subito per decenni .

Tutto questo è ed è stato importante, ha di fatto rivoluzionato la nostra agricoltura e il nostro modo di essere, ma in troppi casi il reddito delle imprese è stato ingeneroso rispetto agli sforzi fatti. Sono questi gli effetti di un Paese in perenne crisi economica e politica e con i consumi, soprattutto alimentari, che precipitano come mai visto prima.

La soluzione non potremo trovarla all'interno del nostri confini, non ci sarà politica agricola o fiscale che tenga, non potremo farcela se il Paese non riparte, se insieme all'agricoltura e sulla scia dei suoi successi, non proviamo a cambiare anche L'Italia

Da tempo ho come l'impressione di stare su un vagone di un treno su cui si è fatto di tutto per rendere confortevole il viaggio, salvo accorgersi che il vagone è agganciato ad un convoglio fermo e senza motrice. Il vagone è la nostra agricoltura, il nostro agroalimentare, il nostro territorio; il treno è l'Italia tutta; la motrice è il caos. A rendere più parossistica la metafora è che i binari ci sono e anche di ottima fattura. Sono binari di una lega particolare: la straordinaria ricchezza e voglia di fare degli Italiani, dei suoi giovani, la creatività, l'intelligenza e la fantasia, le tradizioni, la cultura, la storia, la bellezza di ogni angolo del nostro Paese. Sono un insieme di comunità intrise di solidarietà, di sussidiarietà, di relazioni e valori veri. Binari solidissimi buoni per il domani, ma invisibili perché impietosamente seppelliti sotto i detriti prodotti dall'apatia, dalle non scelte, da una politica paralizzata.

Questa appare oggi la nostra Italia, e noi da Italiani che viaggiamo su quel treno, che vogliamo bene all'Italia non possiamo semplicemente rassegnarci o, al limite, indignarci. Non basta! Ciascuno, per quello che può e senza risparmiarsi, ha il diritto prima, ma anche il dovere, morale e civile, di aiutare a dissotterrare quei binari, di fondere una nuova locomotiva, di far partire quel treno. Lo dobbiamo al Paese, lo dobbiamo a noi e ai nostri figli per riappropriarci della dignità e della speranza che abbiamo smarrito, per riconquistare quell'orgoglio di essere Italiani che ci appartiene e che la storia e i nostri genitori ci hanno consegnato con tanti sacrifici.

Insieme a tanta gente straordinaria, soci, collaboratori, dirigenti abbiamo contribuito a rivoluzionare non solo Coldiretti e la nostra agricoltura, ma a dimostrare che cambiare è possibile, migliorare l'Italia si può e dunque quel treno fermo, a cui siamo necessariamente legati, può ripartire.

Ognuno di noi, ogni vagone, può portare il suo contributo di idee per ripulire quei binari e fondere una locomotiva che traini tutti. Quanto abbiamo fatto nella nostra agricoltura, può rappresentare un esempio da emulare per tutti e ovunque.

Certo, occorre sentirselo dentro; occorre avere coraggio, mettersi in gioco; occorre sentirsi liberi; occorre la forza di dire no a ipocrisie e compromessi; occorre saper guardare avanti e in alto; occorrono idee; occorrono testimonianze vere e la certezza di poter raccontare senza omissioni le proprie storie personali; occorre la compatibilità formale e sostanziale che giustamente la carica di Presidente non può dare; occorre poter spaziare oltre i confini di una forza sociale seppur cosi magnificamente contagiosa come Coldiretti; occorre poi tanta gente di buona volontà.

Tanta gente. Gente che, se appena ti guardi attorno, t'accorgi che l'Italia ne è piena.

Occorre farlo ora!

Ora perché il Paese affonda tra litigiosità sul nulla e su compromessi che nascono ambiziosi e durano un giorno; ora perché i nuovi poveri sono troppi, i disoccupati sono troppi, le imprese che chiudono sono troppe e troppo del nostro miglior Made in Italy va via dall' Italia.

Ora perché la recessione, che come tutte le brutte notizie viene raccontata un po' alla volta, ci sta mangiando il futuro e il Paese.

Ora perché anche le migliori imprese, la migliore agricoltura, la parte più operosa del Paese, se permangono queste condizioni, rischia di non farcela.

Ecco perché nelle forme che la coscienza ci consiglia e che le convenzioni ci consegnano, nei contenuti che anche nei nostri incontri al Palalottomatica abbiamo espresso, coloro che fanno del 'bene comune' una pietra angolare del proprio agire devono avere la forza di dare una mano. Serve stare in quel laboratorio dove la locomotiva con destinazione "futuro" aspetta di essere ricostruita.

E' un'impresa difficile, ambiziosa, forse impossibile, ma giusta. In fondo queste sono le cose che nella vita fanno la differenza.

Io sento di poter dare un contributo alla ricostruzione di quella locomotiva e alla messa in luce di quei binari. Credo sia necessario e urgente costruire quel laboratorio in cui forgiare gli strumenti e gli orizzonti di un nuovo Paese, nei modi che conosciamo e che sono propri a noi di Coldiretti, che il nuovo abbiamo saputo modellare - perché il Paese ha bisogno di noi.

Io a questo laboratorio, che sarà sempre dentro l'idea di comunità e di territorio - e nei tempi che questo bruciante presente detta, - voglio dare una forma, una sostanza, un modo di raccontare. Voglio esserci, ed esserci in prima persona, e sono certo che molti di voi, al momento giusto, faranno lo stesso. Perché "l'Italia che vogliamo, l'Italia che fa l'Italia" merita un mare di bene e perché è ora di sciogliere dalle catene un possibile nuovo grande sogno Italiano.

(Fonte Coldiretti)

Sergio Marini

Martedì, 08 Ottobre 2013 10:19

Le strane dimissioni di Sergio Marini.




Vera spaccatura o alla base c'è una strategia "diabolica"? Alla vigilia del Forum di Cernobbio il Presidente Coldiretti Sergio Marini annuncia le dimissioni.

di Virgilio --

- Parma, ottobre 2013 -

A tutto ci ha abituati la "Coldiretti", a fare e disfare in ogni parte d'Italia, tranne che a una spaccatura interna. Certamente il minimo comun denominatore è sempre stato il "potente" Vincenzo Gesmundo che di Presidenti ne ha visti passare al suo fianco. Lo Bianco, Micolini, Bedoni e ora tocca a Marini, dopo sette anni, a lasciare quell'organizzazione che ha così pesantemente contribuito a mediaticizzare. Suo era il volto della comunicazione giallo verde di coldiretti.

Ma quella delle dimissioni di Sergio Marini da UECOOP e da presidente nazionale non appartiene al mondo ovattato di Coldiretti. Sia per i tempi, sia per la risonanza mediatica sembra più la premessa di una una nuova strategia piuttosto che di una frattura. Il Forum di Cernobbio svelerà le carte. O Marini si lancerà in una nuova avventura politica e la coldiretti lo appoggerà con tutte le sue poderose truppe oppure sarà rottura vera e, questa volta, Vincenzo Gesmundo dovrà fare i conti con una crisi molto delicata. Al momento, a traghettare la più importante organizzazione agricola sarà il "fedele" Mauro Tonello, consigliere anziano dell'organizzazione.

Gesmundo2 marini napolitano quirinale 2010

 

Pubblicato in Agroalimentare Emilia


SOMMARIO Anno 12 - n° 40 07 Ottobre 13


Parma 6 Ottobre 2013 -



(allegato PDF scaricabile)

1.1 editoriale

Iva al 22% e adesso avanti con l'IMU

2.1 turismo

Quarta edizione della borsa del turismo fluviale e del Po. L'anteprima

4.1 lattiero caseario

Grana padano prosegue l'ascesa

5.1 tasse

Iva 22% - Quanto ci costa

6.1 nutrizione

Olio di Oliva come il latte materno

6.2 UE latte

Quote Latte. Nessuna "multa" per l'Italia

6,3 Eventi

Host 2013: il futuro di Ho. Re. Ca. e retail

8,1 Consumi

Consumi alimentari: meno 1,8% nei primi 8 mesi 2013

9.1 pomodoro

Distretto Pomodoro. Raccolto 2013.

 

Cibus 40 COP

Pubblicato in Agroalimentare Emilia
Domenica, 06 Ottobre 2013 10:30

Olio di Oliva come il latte materno



A sostenerlo il Dr. Saverio Pandolfi, ricercatore presso il Consiglio nazionale ricerche-Istituto genetica vegetale.

di Virgilio --

-
 Olio d'oliva extravergine nutriente come il latte materno.

L'occasione per affrontare il tema l'ha offerta la presentazione a Roma della Maratona dell'olio, in programma dal 15 al 17 novembre in Provincia di Terni.

Le qualità nutrizionali ascrivibili all'olio di oliva sarebbero da imputare agli Omega 3 e gli Omega 6, in grado di rendere gradevole e fruibile questo ingrediente anche a popolazioni che non ne hanno fatto uso prima.

Come ha spiegato il dott Pandolfi, l'olio extravergine d'oliva di qualità è il grasso più simile al latte materno, in termini di Omega 6 e Omega 3, composti di alto interesse salutistico contenuti nel prodotto principe della dieta mediterranea, ma solo se viene fatto un corretto lavoro in frantoio. A questo si aggiunge poi anche la presenza di oleocantale, un antinfiammatorio naturale in gradi di riprodurre gli effetti garantiti dall'ibuprofene.

Assumere olio d'oliva extravergine risulta quindi importante per molteplici motivi, inclusa la prevenzione delle malattie cardiovascolari.

Domenica, 06 Ottobre 2013 10:03

Quote Latte. Nessuna "multa" per l'Italia



La campagna lattiera UE 2012-2013 ferma a 140 milioni di tonnellate, il 6% al di sotto della tetto di produzione globale

di Virgilio -

Bruxelles, 05 ottobre 2013 –

Era stato anticipato nei mesi scorsi e il dato è stato confermato: l'Italia non dovrà pagare prelievi supplementari per la campagna di produzione lattiera 2012-2013 ovvero quella che è terminata lo scorso 31 marzo.

Complessivamente l'Unione Europea è riuscita a stare sotto il tetto massimo imposto fissando la produzione a 140 milioni di tonnellate, il 6% inferiore alla quota massima.

La virtuosa Italia con i suoi quasi 33mila produttori, riferisce una nota l'ANSA, hanno consegnato alle latterie oltre 10,83 milioni di tonnellate di latte con uno scarto di 40.700 tonnellate rispetto alla soglia di produzione. Le aziende italiane hanno invece venduto direttamente ai consumatori quasi 399mila tonnellate di latte, ossia 18mila tonnellate in meno rispetto alla soglia fissata.

Al contrario invece 5 nazioni hanno superato la quota a loro assegnata. Un surplus di 163.700 tonnellate imputabili a Germania, Austria, Danimarca, Polonia e Cipro.

Con la liberalizzazione del sistema produttivo, che entrerà in vigore nel 2015, non sorprende che si stia scatenando una rincorsa alla produzione anche in ragione degli aumentati prezzi del latte che, nelle ultime settimane, le borse merci hanno registrato.

Nel complesso, l'Italia e l'Europa, hanno dimostrato di saper controllare le loro produzioni e c'è da augurarsi che questo possa avvenire anche dopo il 2015
Pubblicato in Agroalimentare Emilia
Domenica, 06 Ottobre 2013 08:40

Distretto Pomodoro. Raccolto 2013.



Ferrari: "vista la difficile campagna 2013 il ruolo del Distretto è sempre più fondamentale"

- Parma 27 settembre 2013 -

<In una campagna difficile come quella in corso quest’anno il ruolo di coordinamento del Distretto

del Pomodoro da Industria del Nord Italia diventa sempre più importante per perseguire la coesione

dell’intera filiera>. E’ questo il messaggio del presidente del Distretto Pier Luigi Ferrari, alla guida

dell’Organizzazione Interprofessionale che rappresenta il 99 per cento della filiera del pomodoro da

industria del Nord Italia.

<Il momento non è certo dei più facili – ha commentato Ferrari -, ma il Distretto garantisce il

massimo impegno negli ambiti di propria competenza affinché le problematiche possano essere

superate con successo>.

A testimoniare l’importanza del ruolo del Distretto, dall’avvio della campagna 2013, l’Oi ha

iniziato a svolgere l’attività di verifica come ente terzo per l’applicazione delle direttive tecniche

come stabilito dal Contratto quadro d’area per la gestione del conferimento e delle modalità di

determinazione delle caratteristiche qualitative della materia prima conferita negli stabilimenti.

<Le verifiche – spiega Ferrari - sono eseguite, senza necessità di preavviso, direttamente nei centri

di controllo di tutte le imprese di trasformazione, seguendo una check list predefinita. Si svolgono

verifiche anche su segnalazione e si interviene su richiesta di una delle parti. L’organismo di

controllo riferisce al Comitato di coordinamento dell’Oi le eventuali problematiche riscontrate per i

conseguenti provvedimenti, senza citare la denominazione dell’impresa di trasformazione, in

maniera da garantire trasparenza e imparzialità di valutazione>.

Completando un’analisi delle attività svolte dal Distretto Ferrari ha poi ricordato che l’Oi prosegue

la sua attività di <rafforzamento organizzativo, soprattutto in merito a raccolta dati relativi alle

campagne e gestione dei contratti, coordinamento delle attività di ricerca e sperimentazione,

individuazione di regole condivise a supporto della contrattazione (senza entrare nella stessa),

supporto all’analisi di problematiche ambientali e il supporto alla partecipazione a progetti di

ricerca sul tema della sostenibilità così come la valutazione degli effetti della nuova Pac sul

comparto con la definizione di linee di priorità di intervento condivise per la filiera>. Sul piano

internazionale il Distretto si è concentrato in particolare <sulla promozione di un’iniziativa di

coordinamento tra Oi a livello europeo e la partecipazione a supporto del Congresso del Wptc in

Italia nel 2014>.
 
Pomodoro vintage01 gde


IL PUNTO SULLA CAMPAGNA
<La campagna 2013 si sta svolgendo con ritardo rispetto ai tempi dell’anno 2011 e 2012> illustra

Ferrari. <E’ ancora difficile fare previsioni, ma si rileva lentezza nello svolgimento della campagna

imputabile al maltempo primaverile che ha fatto slittare i trapianti con conseguenti ritardi nella

raccolta causati dal maltempo e dalla difficoltà di maturazione del prodotto. Ad oggi la quota del

prodotto consegnato su quanto contrattato si attesta soltanto al 70%. Le condizioni meteorologiche

di settembre hanno aiutato a recuperare. Il Distretto non ha formulato nessuna previsione sulle

quantità che saranno complessivamente raccolte a fine campagna né sul possibile ammanco di

materia prima>

(Distretto del Pomodoro)
Giovedì, 03 Ottobre 2013 09:48

A Parma Obesity week 2013

Parma, 3 ottobre 2013 -
 
Sino al 13 ottobre 2013 si svolgerà a Parma la VI settimana per la prevenzione dell'obesità e per un corretto stile di vita della manifestazione "OBESITY WEEK", evento che coinvolge numerose realtà locali, scientifiche e culturali e patrocinato da enti ed istituzioni locali: Ausl, Azienda Ospedaliero-Universitaria, Università degli Studi, Provincia di Parma e Comune di Parma -
L'obesità è considerata il maggiore problema sanitario nei Paesi industrializzati.
 Secondo il report "Health at a Glance Europe 2010", messo a punto dall'OCSE e dalla Commissione Europea, oltre la metà degli abitanti del Vecchio Continente è in sovrappeso, con un tasso di obesità che è addirittura raddoppiato negli ultimi 20 anni nella maggior parte degli Stati membri dell'UE.
Da martedì ha preso il via "Obesity week" che si svolgerà a Parma fino al 13 ottobre 2013 con una settimana ricca di iniziative dedicate alla prevenzione dell'obesità e per un corretto stile di vita, con incontri rivolti sia alla cittadinanza che agli operatori sanitari.
In allegato il programma completo delle iniziative, fra tutte in particolare, Giovedì 3 ottobre, presso la sede della Provincia di Parma (Sala Savani, Piazzale della Pace 1- Parma) dalle ore 15.00 alle ore 18.00 si terrà il Convegno Fattorie Didattiche: Cultura, Emozioni e Benessere (in allegato il programma). L'incontro indagherà il rapporto della società contemporanea con l' agricoltura, modificato oggi rispetto a quello basato su una "vecchia" concezione produttivistica degli anni '60. Nella vita frenetica della società contemporanea si rimodellano le scale di valori; coltivare la terra in modo "biologico", mettere le "mani in pasta", anche lontano dalle comodità alla moda, fa vivere meglio.
È anche per questo che è nato il "modello delle fattorie didattiche", dove vere aziende agricole non solo aprono le porte alle visite scolastiche, ma soprattutto iniziano un percorso di formazione comune con il mondo della scuola, le famiglie e i consumatori.
Il mondo agricolo assume un ruolo fondamentale nei "ritmi" della società di oggi perché ci trasmette due valori importanti: il tempo e la pazienza. Le nostre tradizioni raggruppano un ampio aspetto culturale, che parte dalla cucina tipica, passa attraverso i dialetti, la poesia e la letteratura popolare, raccontandoci il territorio attraverso i lavori manuali e le produzioni. La Provincia di Parma in collaborazione con la Regione Emilia-Romagna e con tutte le altre province, dal 1999 promuove e sostiene il "Progetto Fattorie Didattiche", progetto che si è ispirato alle esigenze delle nuove generazioni e dei cittadini.
 
(Fonte: ufficio stampa Provincia di Parma)
Pubblicato in Dove andiamo? Emilia
Mercoledì, 02 Ottobre 2013 12:11

Grana padano prosegue l'ascesa



Latte spot in pausa e leggero recupero del Parmigiano.

di Virgilio - Parma, 02 Ottobre 2013 -

Settimana, quella appena conclusa, che ha visto proseguire l'ascesa di prezzi del Grana Padano DOP che a Milano, il 9 mesi e oltre ha guadagnato altri centesimi. 1,41% l'incremento fissando il prezzo massimo a 7,30€/kg. Minore la ascesa del 15 mesi che si ferma a quota 8,65€/kg migliorando di solo 0,61% la quotazione del 23 settembre.

Segue, seppure con minori performance, anche il Parmigiano Reggiano che guadagna 0,57% fissando il prezzo del 12 mesi a quota massima di 8,95€/kg. alla borsa di Parma e, presumibilmente, il prossimo venerdi vedrà un nuovo ritocco al rialzo. Analogamente, il 24 mesi di stagionatura, ha recuperato lo 0,49% segnando la forbice tra il minimo e il massimo compresa tra 10,15 e 10,55€/kg.

Nessuna variazione invece per quanto riguarda il burro sia nelle piazze lombarde si in quelle emiliane.Unica eccezione la borsa veronese che ha perduto lo 0,93%. Il burro da panna di centrifuga ha segnato 2,12€/kg e 2,16€/kg. le quotazioni minime e massime, tornando quindi ai medesimi valori della seduta del 9 settembre.

Invariato pure, dopo una cavalcata poderosa, il latte spot che a Verona replica i medesimi prezzi della precedente quotazione.

Latt PRRE24Ms

Latt GP9M

 

Pubblicato in Agroalimentare Emilia